Tutti bene o male oggi conoscono la storia di Benelli (propriet&agrave; e produzione cinese, stile e progettazione italiani) e il motivo &egrave; che basta guardarsi attorno: &egrave; pieno di TRK. Ovunque, dal centro citt&agrave; al passo pi&ugrave; alto d&rsquo;Italia, &egrave; un brulicare continuo di Benelli. Non c&rsquo;&egrave; altro da dire, hanno fatto bingo. E cosa fai quando il tuo prodotto va a gonfie vele? Batti il ferro finch&eacute; &egrave; caldo, e dunque aumenti l&rsquo;offerta. Ecco il perch&eacute; di queste due moto, le TRK 702 e 702X, sorelle maggiori delle TRK che abbiamo imparato a conoscere e che hanno obiettivi ambiziosi. Le abbiamo provate entrambe, la standard e la X, e vi raccontiamo come se la solo cavata in questa prova.    BENELLI TRK 702 e 702X: come sono fatte  Il design della TRK 702X evolve i concetti introdotti con la nuova gamma TRK, consolidando e rendendo riconoscibili gli elementi stilistici piu? caratteristici, trasformandoli in stilemi propri della famiglia. Elementi come il fanale, a doppio modulo led incastonato nell&rsquo;iconica struttura della maschera o come il disegno del serbatoio, realizzato in metallo nella zona di contatto con le gambe del pilota, per avere il minimo dell&rsquo;ingombro e permettere massima liberta? di movimento, senza penalizzare la capienza del serbatoio, di ben 20 litri.  A livello tecnico lae nuove 702 mostrano un motore bicilindrico &nbsp;di 668 cc e 70 CV (51,5 kW) a 8000 giri/min e una coppia massima di 70 Nm a 6000 giri/min. La motorizzazione prevede anche la versione depotenziata a 35kW per patenti A2.  Il telaio &egrave; una struttura in tubi di acciaio abbinato a piastre (sempre in acciaio) di rinforzo, &nbsp;e derivante dal modello di 500cc, che lavora su&nbsp;sospensioni con forcella upside-down con steli da 50 mm, con un&rsquo;escursione di 140 mm ed un forcellone oscillante in alluminio con mono centrale regolabile nel precarico molla e freno idraulico in estensione e compressione, con una escursione di 50 mm (173 mm alla ruota).  L&rsquo;impianto frenante e? composto da un doppio disco anteriore da 320 mm di diametro con pinza flottante a due pistoncini e al disco posteriore da 260 mm di diametro, con pinza flottante a singolo pistoncino. I cerchi da 17&rdquo; all&rsquo;anteriore e da 17&rdquo; in lega di alluminio per la 702, 19&quot; all&#39;anteriore invece per la 702 X con raggi in acciaio (e pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR 110/80 e 150/70).  PREZZO E DISPONIBILITA&#39;  Per la sue TRK 702 e 702X il prezzo che Benelli dichiara e? di 7.490 euro f.c, e sono gi&agrave; disponibili in concessionaria 

Sorelle maggiori della TRK 502, campionessa di vendite che abbiamo imparato a conoscere hanno obiettivi assai ambiziosi. Scopriamo come se la cavano in questa video-prova

Prova Benelli TRK 702 e 702X: nuove conquiste VIDEO

T, R e K. Tre lettere che noi, motociclisti italiani, abbiamo imparato a conoscere bene negli ultimi tempi. Tutti bene o male oggi conoscono la storia di Benelli (propriet&agrave; e produzione cinese, stile e progettazione italiani) e il motivo &egrave; che basta guardarsi attorno: &egrave; pieno di TRK. Ovunque, dal centro citt&agrave; al passo pi&ugrave; alto d&rsquo;Italia, &egrave; un brulicare continuo di Benelli. Non c&rsquo;&egrave; altro da dire, hanno fatto bingo. E cosa fai quando il tuo prodotto va a gonfie vele? Batti il ferro finch&eacute; &egrave; caldo, e dunque aumenti l&rsquo;offerta. Ecco il perch&eacute; di queste due moto, le TRK 702 e 702X, sorelle maggiori delle TRK che abbiamo imparato a conoscere e che hanno obiettivi ambiziosi. Le abbiamo provate entrambe, la standard e la X, e vi raccontiamo come se la solo cavata in questo #SottoEsame.&nbsp;    BENELLI TRK 702 E 702X: DESIGN  Le Benelli TRK 702 e 702X, come altri modelli Benelli, nascono dalla mano di Stefano Casanova, abile designer che alla competenza abbina la passione di un vero tecnico. Uno che ancora oggi disegna rigorosamente a mano i primi bozzetti. Il risultato sono due moto che riprendono le linee della sorella minore, evolvendole. Sono pi&ugrave; tondeggianti, meno ruvide e spigolose, e sono proposte in colorazioni pi&ugrave; audaci. La pi&ugrave; scenografica &egrave; sicuramente la verde-giallo fluo. Non pochi i dettagli degni di nota: comandi retro-illuminati, manopole (volendo) riscaldabili, doppia presa USB (c&rsquo;&egrave; anche quella rapida), leve entrambe regolabili, cupolino di dimensioni generose&hellip; Ecc, ecc. Non &egrave; ovviamente tutto rose e fiori, gomme e plastiche posticcie ci sono (le manopole o i gommoni sulle pedane sono realizzati in economia), ma sono comunque abbastanza ben nascoste. VOTO 7    BENELLI TRK 702 E 702X: CONTENUTI TECNICI  Pochi fronzoli, tanta sostanza. &Egrave; questa la filosofia Benelli, che pu&ograve; essere o meno condivisa, ma come abbiamo gi&agrave; detto il mercato li ha premiati. Perci&ograve; ecco qua: le Benelli TRK 702 e 702X sfruttano una piattaforma inedita, composta da un bicilindrico parallelo con fasatura a 180&deg;; esattamente come quello utilizzato dalla 500, solo che in questo caso le misure caratteristiche sono pi&ugrave; superquadre (maggior propensione a girare in alto) e la cilindrata &egrave; di 698 cc. 70 CV a 8.000 giri e 70 Nm a 6.000 sono i suoi numeri. &Egrave; racchiuso in un telaio a traliccio in acciaio, che deriva strettamente da quello della 500 (ri-adattato per i diversi ingombri di motore e non solo). Il forcellone invece &egrave; in alluminio. Il serbatoio &egrave; nuovo ed &egrave; di 20 litri: la sua forma &egrave; sciancrata e permette alle TRK 702 di essere pi&ugrave; snelle delle 502, nella zona del cavallo. La ciclistica comprende anche una forcella con steli di ben 50 mm e corsa utile di 140 mm, oltre a un mono posizionato in diagonale senza leveraggi che offre una corsa di 154 mm (regolabile in precarico ed estensione). La X sfrutta la stessa forcella (anche se tarata diversamente) ma il mono ha una corsa maggiore, 174 mm, ed &egrave; regolabile anche in compressione. Cerchi in lega di 17 pollici con pneumatici Pirelli Angel GT per la standard, a raggi con anteriore da 19 pollici e pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR per la X. E ancora: doppio disco con pinze radiali la standard, dischi a margherita di 320 mm e pinze ad attacco assiale la X. I pesi: 232 e 235 kg, entrambi in ordine di marcia. L&rsquo;elettronica &egrave; ridotta all&rsquo;osso e comprende uno schermo TFT a colori di 5 pollici collegabile via Bluetooth allo smartphone (volendo funziona da navigatore). Sulla X c&#39;&egrave; anche il cavalletto centrale. VOTO 7    BENELLI TRK 702 E 702X: COMFORT ED ERGONOMIA  Le parole d&rsquo;ordine sulle Benelli TRK 702 e 702X sono comfort e accessibilit&agrave;. Anche in questo le due moto sono equivalenti (solo la sella &egrave; pi&ugrave; alta sulla X: 835 vs 794 mm). Il comfort &egrave; garantito dallo schiumato della sella, molto ben imbottita (anche quella del passeggero), dalla triangolazione rilassata (il busto &egrave; molto eretto, il manubrio largo e alto, le pedane vicine al piano seduta) e dalla buona libert&agrave; di movimento. L&rsquo;accessibilit&agrave; invece &egrave; data dalla ridottissima altezza da terra, soprattutto nel caso della standard, e dall&rsquo;ottimo raggio di sterzata. Manca per&ograve; un po&rsquo; di spirito sportivo: le pedane sono troppo avanzate e il manubrio molto in alto. Questa combo rende poco naturale la guida dinamica, che prevede di spostarsi in avanti col busto, come pure la guida in piedi per l&rsquo;off-road (soprattutto per via delle pedane avanzate). Ci sarebbe stato bene un comando remoto per la regolazione del precarico, dato che queste moto viaggiano spesso con pilota e passeggero. E magari anche i bagagli. VOTO 6,5    BENELLI TRK 702 E 702X: PIACERE DI GUIDA  Osservando il fenomeno TRK, mi sono fatto un&rsquo;idea sul motivo del suo successo. Oltre ovviamente al prezzo stracciato c&rsquo;&egrave; di pi&ugrave;: la TRK sembra una moto grande, anche se non lo &egrave;. Nei pesi e nelle dimensioni &egrave; molto vicina a quella che pu&ograve; essere una Multistrada o una GS, ma alla fine costa un terzo (forse meno). E dato che le Multi e le GS sono le moto pi&ugrave; desiderate&hellip;in buona sostanza, ha le sembianze di una motorona ma costa meno di uno scarico della Panigale. Con le TRK 702 Benelli ha riproposto questa formula, ma confezionata in un pacchetto un po&rsquo; pi&ugrave; maturo. Hanno entrambe sembianze pi&ugrave; voluminose delle dirette avversarie. Partiamo con la standard e i suoi cerchi di 17 pollici. &Egrave; abbastanza intuitiva fin dai primi metri. Buoni i comandi dei freni, ottimo il cambio, solo sufficiente la frizione. Il peso c&rsquo;&egrave;, si avverte da subito, ma &egrave; abbastanza ben mascherato, sopra i 10 km/h. &Egrave; quando si affronta una strada tutta curve con un certo piglio che la sua massa emerge con chiarezza. Non &egrave; una moto sportiva: fin dai primi tornanti &egrave; chiaro che la TRK chiede di essere accompagnata dentro la curva, come se ci fosse una leggera inerzia da vincere. Risulta abbastana agile nei cambi di direzione, ma nel momento in cui ci si trova a centro curva, quindi a moto inclinata, col gas completamente chiuso e il motore gi&ugrave; di giri, sembra quasi che l&#39;avantreno tenda a chiudere. Un comportamento che pu&ograve; lasciare perplessi e che richiede un utilizzo intenso dei freni, ma che probabilmente intervenendo sulle regolazioni del mono si potrebbe migliorare. La sua dimensione &egrave; l&rsquo;andatura brillante senza esagerazioni: chiede una guida fluida e armonica, non sincopata. I tornanti stretti non le vanno cos&igrave; a genio, ben pi&ugrave; gradevole sfruttare la sua buona stabilit&agrave; su strade ampie e sui curvoni aperti. Il motore non brilla per esplosivit&agrave;. Ha una buona risposta al comando del gas (nonostante il comando a cavo), ma prima di esprimere ci&ograve; che ha deve raggiungere i 5-6.000 giri, regime oltre il quale accelera con una discreta grinta. Sotto &egrave; regolare e fluido, ma non particolarmente emozionante. Probabilmente questa sensazione &egrave; enfatizzata dalla rapportatura, piuttosto lunga (non &egrave; raro trovarsi a utilizzare la prima marcia per uscire con un po&rsquo; di brio dai tornanti). Sembra strano a dirsi, ma la X &egrave; decisamente pi&ugrave; equilibrata. &Egrave; vero, il peso &egrave; lo stesso (circa&hellip;) e l&#39;agilit&agrave; forse &egrave; inferiore, ma vuoi per i cerchi, vuoi per le sospensioni tarate diversamente, il risultato &egrave; che scende in piega in maniera pi&ugrave; naturale, omogenea. &Egrave; morbidosa e quando le si tira il collo si muove sulle sospensioni, perdendo precisione, ma non oppone quella strana resistenza della standard. E anche a centro curva si hanno sempre buone sensazioni dall&#39;avantreno. Come se in Benelli avessero sviluppato prima la moto con il cerchio di 19 pollici, e solo successivamente quella stradale. E in effetti, a sentire i tecnici, &egrave; ci&ograve; che &egrave; successo. Se dovessimo scegliere, quindi, X tutta la vita. Su entrambe, le vibrazioni sono avvertibili superati i 4.000 giri, soprattutto in zona pedane; buona invece la protezione dall&#39;aria (anche se il plexi regolabile &egrave; optional). La frenata? Migliore sulla standard: sulla X occorre strizzare maggiormente la leva e l&#39;ABS risulta pi&ugrave; invasivo. VOTO 7    BENELLI TRK 702 E 702X: RAPPORTO QUALIT&Agrave;/PREZZO  E ora il piatto forte: le Benelli TRK 702 e 702X costano 7.490 euro e fino al 31 dicembre sono offerte con il tris di valigie in alluminio in omaggio. Come si pu&ograve; condannarla per non essere perfetta? A queste cifre, oggi, si compra davvero poco. Giusto la Moto Morini X-Cape, guardacaso sua diretta concorrente&hellip;VOTO 9,5    &nbsp;  BENELLI TRK 702 E 702X: CONCLUSIONI  Sono moto concrete e abbastanza ben fatte, e per quello che costano sono sicuramente un affare. Saranno il prossimo successo commerciale dell&rsquo;azienda? Pu&ograve; essere. Il genere di moto &egrave; quello giusto, il pacchetto &egrave; completo, e anche se non perfette, offrono tanto. Il mercato ha premiato le 502: siamo certi che anche queste 702 non sfigureranno. VOTO FINALE 7,4 

Sull&rsquo;onda del successo della 502, Benelli alza il tiro con due moto che condividono tutto, anche l&rsquo;obiettivo: sfondare il mercato. E con questo prezzo, possono riuscirci

Test Benelli TRK 702 e 702X, i voti del #SottoEsame

Di QJ Motor si sente spesso parlare. Di carne al fuoco per il colosso cinese, infatti, ce n&rsquo;&egrave; molta. Senza contare tutto quello che riguarda Benelli (con la nuova Tornado 402 che si sta facendo attendere). Ma torniamo alla Cina e all&rsquo;ormai noto motore 4 cilindri che questa volta andr&agrave; a spingere la nuova sportiva del Marchio e di nuovo c&rsquo;&egrave; anche la cilindrata. La moto in questione &egrave; la SRK 800RR, di cui abbiamo gi&agrave; le immagini grazie ai colleghi di BikeSocial.  Cosa sappiamo finora    Cerchiamo di capire com&rsquo;&egrave; fatta. A una prima occhiata di possono notare alcune somiglianze con la sorella minore, la SRK 600RR, ma stiamo parlando di due moto molto diverse tra loro, a partire dal motore. Ed &egrave; proprio intorno al propulsore che si &egrave; costruita l&rsquo;architettura della sportiva. Il telaio in acciaio, in particolare, ricorda un po&rsquo; quello della Honda CBR650R, forcellone e telaietto posteriore soprattutto. Anche il passo &egrave; lo stesso, 1,450 mm. Di diverso con la sportiva giapponese c&rsquo;&egrave; la corsa del motore pi&ugrave; lunga, circa 55,2 mm, che si traduce nella cilindrata da 778 cc e ovviamente in una potenza maggiore: 101 CV.  Il resto della dotazione &egrave; di buon livello. Possiamo notare la forcella a steli rovesciati e pinze freno ad attacco radiale firmate Brembo. E poi ci sono le alette aerodinamiche sulle carene. La moto dovrebbe avere un peso a secco di circa 206 kg.  Quando vedremo la SRK 800RR? Forse gi&agrave; entro la fine del 2023, ma come per ogni presentazione, fin quando manca l&rsquo;ufficialit&agrave;, si tratta sempre di ipotesi e voci. A proposito di ipotesi, non &egrave; sbagliato supporre che da noi QJ Motor proponga i suoi modelli sotto il Marchio Benelli. Staremo a vedere.  QJ MOTOR, LA NOVIT&Agrave; SRT 700 ARRIVER&Agrave; IN DOPPIA VERSIONE  &nbsp;  &nbsp; 

Spuntano le prime foto e scattano alle ipotesi: potremmo vedere il modello gi&agrave; entro la fine del 2023 e forse come Benelli

QJ Motor SRK 800RR, prima immagine della nuova sportiva 4 cilindri

Ci sono moto che basano tutto sull&#39;innovazione, sul design ipermoderno e sull&#39;effetto &quot;wow&quot; dato da soluzioni tecniche mai viste prima. Dall&#39;altra parte c&#39;&egrave; invece un&#39;enorme fetta di motociclisti che preferisce le linee ispirate a leggende del passato, quelle che hanno scritto la storia di uno specifico marchio o che hanno rappresentato tutto il mondo motociclistico in un preciso periodo storico.&nbsp;  Nella Top5 di oggi raccogliamo quelle moto moderne che portano tributo a mezzi che sono entrati nel cuore di tutti gli appassionati, e che puntano tutto sull&#39;effetto nostalgia per far rivivere ai motociclisti le emozioni dei bei tempi. Quindi non si tratta di moto che portano (appropriatamente o meno) soltanto un nome storico, ma che hanno dettagli tecnico-estetici che richiamano esplicitamente al passato.&nbsp;  1- Moto Morini Seiemmezzo - 3 &frac12; anni &#39;70    Cambia qualcosa nel nome, non &egrave; esattamente lo stesso, ma c&#39;&egrave; parecchia coerenza. Il numero con la mezza cifra di queste moto rappresenta la cilindrata del motore, che nel modello contemporaneo ha 650 cc. Fra le due generazioni ci passano 50 anni (la prima 3 &frac12; era del 1973) e non c&#39;&egrave; momento migliore per celebrare la storia di un modello che ha decretato il successo dell&#39;intera Moto Morini.  I punti in comune tra passato e presente? Senza dubbio la colorazione con serbatoio rosso-nero con il logo MORINI in stampatello e il numero (scritto con il &quot;&frac12;&quot;) sul fianchetto laterale. Il resto dello stile retr&ograve; con faro anteriore circolare rende la moto una modern classic con tutti i crismi, senza copiare troppo dalla moto che fu e abbracciando il gusto retrofuturista che piace molto di questi tempi. Questa similitudine la si pu&ograve; aprezzare solo nella versione stradale STR, perch&egrave; la SCR con look da scrambler ha un gusto molto diverso.    &nbsp;  2 - Kawasaki Z900RS - Kawasaki Z1 900 anni &#39;70    Motore a quattro cilindri: c&#39;&egrave;. Cilindrata identica: c&#39;&egrave;. Colorazione bicromatiche: c&#39;&egrave;. Codino all&#39;ins&ugrave; con faro circlare: c&#39;&egrave;. Kawasaki ha fatto il suo modello nostalgico cos&igrave; fedele all&#39;originale che si potrebbero perfino confondere agli occhi di un motociclista non attento ai dettagli.&nbsp;  Ovviamente le moto sono molto diverse, ma il gusto nello stile rimane lo stesso ed &egrave; veramente ben riuscito. Ovviamente la moderna RS non &egrave; pi&ugrave; la &quot;bara volante&quot; del passato (potente e con una ciclistica non all&#39;altezza delle prestazioni), ma piuttosto una versione pi&ugrave; tranquilla della gi&agrave; pepata Z900. Per nostalgici delle care vecchie Jap o per chi vuole una bella 4 cilindri ma non vuole osare con lo stile &quot;alla giapponese&quot; dei prodotti moderni.    &nbsp;  3 - Bennelli Leoncino - Leoncino 125 anni &#39;50    Dalla 125 alla 800, Leoncino rappresenta un&#39;intera gamma del listino pesarese e ovviamente si basa su un modello che ha fatto la storia del brand. Il Leoncino 125 del 1951 nacque come motocicletta sportiva leggera e veniva impegnato anche nelle competizioni con discreti risultati. Il prodotto era cos&igrave; buono e apprezzato che rimase in listino fino agli anni &#39;70, per poi tornare soltanto nell&#39;ultimo lustro come versione moderna e decisamente meno sportiva.  Il contatto con il passato lo si pu&ograve; notare da un dettaglio di fondamentale importanza e caratteristica peculiare unica nel mercato attuale: il fregio a forma di piccolo leone sul parafango anteriore. Inconfondibile negli anni 50, inconfondibile quando lo vediamo su una moto contemporanea... un tocco di personalit&agrave; che divide anche l&#39;utenza fra chi lo adora e chi non lo vorrebbe vedere. In qualsiasi caso, &egrave; la storia che si ripete.    &nbsp;  4 - Ducati Scrambler - Scrambler 450 anni &#39;60    Con la Next Gen, Ducati ha voluto rinfrescare il progetto Scrambler nel 2023 senza comunque cambiare i connotati estetici e mantenendo una grande coerenza con il passato, bench&egrave; si tratti di un modello completamente nuovo. La Scrambler &egrave; ispirata all&#39;omonimo modello monocilindrico 450 di Borgo Panigale, icona delle moto tuttofare degli anni &#39;60.  Manubrione a curva alta, serbatoio giallo con placche laterali argentate, codino corto e look da tuttoterreno. C&#39;&egrave; molta coerenza con il passato, ma ora il target di utilizzo - con un bicilindrico 800 sotto le ginocchia - &egrave; del tutto diverso e punta a un&#39;utenza giovane e modaiola, pi&ugrave; che al motociclista vecchiotto e nostalgico. La formula funziona e la comunicazione di Ducati anche... si tratta di una delle modern classic pi&ugrave; apprezzate del mercato.  &nbsp;  &nbsp;  5 - Triumph Bonneville T120 - Bonneville T120 anni &#39;60    La Bonneville fu un modello leggendario per il marchio di Hinckley, nato come bicilindrico parallelo sportivo negli anni &#39;50 quando le case inglesi dominavano le competizioni internazionali, poi cresciuto come fenomeno di costume negli anni &#39;60 dei rocker e dell&#39;Ace Cafe di Londra. Un&#39;aura di leggenda che ha portato Triumph a riproporre nome e stile nei primi anni &#39;00 con la Bonneville 800, prima vera modern classic ispirata al passato, che ha aperto il mercato a questo genere di nostalgia a due ruote.  La moderna Bonnie T120 &egrave; qualcosa di molto diverso, ma mantiene ancora le stesse proporzioni estetiche, la stessa architettura meccanica e il vibe tipicamente inglese che ispira molti altri produttori di tutt&#39;altra nazionalit&agrave; (Brixton e Mash solo per citarne due). Con il bicilindrico da 1200cc e tutta la qualit&agrave; costruttiva moderna di Triumph, &egrave; una delle esperienze motociclistiche in stile classico pi&ugrave; belle del mercato, anche se non fa pi&ugrave; i numeri di vendita degli scorsi anni.   

Nostalgia canaglia! Alcuni modelli contemporanei basano il proprio successo sull&#39;ispirazione che arriva da leggende del passato. Ecco un esempio dei pi&ugrave; riusciti tributi del mercato

Top5, tra passato e presente: le moto nate dalla storia

Dalla Cina arrivano interessanti novit&agrave; che potrebbero riguardare il futuro di Benelli. Come sappiamo, la Casa di Pesaro appartiene al gruppo cinese Qianjiang, che comprende anche QJMotor (e che sta gi&agrave; sviluppando una maxi sportiva con motor 4 in linea MV). &Egrave; fresca la notizia di una domanda di brevetto di Qianjiang a proposito di un motore V4, ben riconoscibile dalle immagini che circolano in rete con le due bancate dei cilindri apparentemente disposte a 90&deg; l&#39;una rispetto all&#39;altra, ciascuna con due alberi a camme in testa azionati da catena (DOHC) e quattro valvole per cilindro. Sempre dai disegni si pu&ograve; intuire il raffreddamento ad acqua e l&#39;iniezione di carburante.  I dettagli    Osservando pi&ugrave; da vicino, si pu&ograve; notare che il design del V4 non ha nulla di particolarmente nuovo, il design infatti &egrave; piuttosto convenzionale. In particolare, a essere depositati come brevetto &egrave; stato solo il circuito dell&rsquo;olio (nello specifico nella zona della testata e del cambio). E mancano poi tutta una serie di dettagli fondamentali come quelli su alesaggio, corsa, cilindrata e potenza di questo nuovo V4. Va da s&eacute;, quindi, che da parte di Qianjiang ci siano pi&ugrave; approcci possibili. Il pi&ugrave; probabile? Una cilindrata che si aggira intono ai 1.000 cc e potenza fino a 200 CV. Per il resto, si tratta di tutte ipotesi. Tra queste per&ograve; spunta (e non possiamo prenderla in considerazione) anche la possibilit&agrave; di vedere il V4 sulla nuova Benelli Tornado, che porterebbe di certo un bel cambiamento tra i modelli della Casa di Pesaro. Potremmo vedere gi&agrave; qualcosa a EICMA 2023? Difficile, ma non ci resta che aspettare.  BENELLI TORNADO 402R: NUOVA SPORTIVA CON TC E DASHCAM 

Qianjiang, gruppo proprietario del Marchio di Pesaro, ha fatto domanda di brevetto per un nuovo propulsore che forse potremmo vedere sul modello italiano

Benelli, torna la Tornado con motore V4? Sbuca qualche indizio

Novit&agrave; in arrivo da Benelli? In Cina spuntano le foto di una sportiva che, dopo una prima fase di commercializzazione sul mercato asiatico, dovrebbe arrivare anche in Europa.  Dalle foto trapelate, la nuova Tornado 402R si notano linee affilate che le conferiscono un aspetto aggressivo. La piccola sportiva ha una cilindrata di 400 cm&sup3; accreditata di una potenza di 48 CV a 10.000 giri/min. Un valore interessante per una moto di questa cilindrata, e che la mette in concorrenza con mezzi come la CFMoto 450SR, o come il CBR500R  Anche se per il momento &egrave; in vendita solo in Cina al prezzo di 31.800 CNY (che corrispondono a circa 4200 euro), sembra certo l&#39;arrivo anche per l&rsquo;intero mercato globale. Europa compresa.    Benelli Tornado 402R: come &egrave; fatta  Oltre al nuovo motore da 48 CV &egrave; dotata di un telaio di tipo tubolare d&#39;acciaio, monobraccio&nbsp;e monoammortizzatore marchiato Marzocchi, ma &egrave; interessante notare che la 402R Tornado &egrave; dotata anche di &quot;slip-control&quot; (controllo della trazione) e sistema &quot;dashcam&quot; con telecamera posizionata tra gruppo ottico e il parabrezza, una novit&agrave; per le sportive di piccola cilindrata.  L&#39;impianto frenante, composto da pinze freno Nissin con dischi freno anteriori da 300 mm e singolo posteriore da 250 mm, &egrave; regolato dall&#39;ABS.  In conclusione, la nuova piccola Benelli potrebbe presentarsi come una valida opzione per chi vuole approcciare al mondo delle due ruote o per i neopatentati A2 che cercano le prime emozioni di una guida sportiva. Restiamo in attesa di capire quando arriver&agrave; anche in Italia.  Suzuki, dalla GSX-8S alla GSX-8R il passo potrebbe essere breve per l&#39;erede della 750 R  &nbsp; 

Novit&agrave; del marchio del leoncino nel segmento delle piccole sportive. Avvistata in Cina presto in Europa

Benelli Tornado 402R: nuova sportiva con TC e dashcam

Il festival di Sanremo ferma l&#39;Italia, &egrave; un evento centrale della nostra cultura popolare.&nbsp;Ma&nbsp;cosa sarebbe se fosse un evento motociclistico? Che moto sarebbero i &quot;cantanti&quot; in gara?  AMADEUS: UNA BMW GS    Il primo cui&nbsp; rendere menzione &egrave; sicuramente Amadeus. Il conduttore &egrave; chiaramente come un GS, criticato, bistrattato, preso in giro anche dagli ospiti, bersaglio di mille frecciate. Per&ograve;, se Sanremo &egrave; tornato ad essere un evento per tutti e non solo per chi si addormente su RaiUno, se &egrave; esploso cos&igrave; tanto da far nascere anche il FantaSanremo, se fra i partecipanti conta tanti ventenni quanti ultra quarantenni lo dobbiamo a lui. Un po&#39; come la regina di casa BMW, magari la critichiamo ma &egrave; un punto di riferimento per tanti. E da tempo un best-seller.  &nbsp;  GIANLUCA GRIGNANI: UNA MITO 125    Il mio preferito, forse per ragioni anagrafiche, &egrave; Gianluca Grignani. Lui &egrave; come la vecchia Cagiva Mito125, il ricordo di capelli che non sono pi&ugrave; lunghi, di pomeriggi&nbsp;che non sono pi&ugrave; eterni, di fanciulle che ci guardavano ammirati. All&#39;epoca cantavamo Grignani e guidavamo o sognavamo la bellissima Cagiva. Adesso guidiamo altro ma quando giriamo la manopola del gas siamo sempre con quella versione di noi pi&ugrave; giovane e leggera.  MARCO MENGONI: TUTA DI PELLE  Fra i favoriti c&#39;&egrave; sicuramente Marco Mengoni. Il cantante laziale si &egrave; presentato in tuta di pelle alla prima esibizione. L&#39;effetto &egrave; stato pi&ugrave; Lepro di Viserbella che non pilota di MotoGP. Comunque pare che al traguardo arriver&agrave; molto alto, un completo in pelle aiuta sempre.  &nbsp;  Colapesce e Dimartino: BENELLI  Rimanendo fra i favoriti troviamo il duo Colapesce e Dimartino. Loro ricordano le Benelli, assomigliano a qualcosa, ti ricordano qualcosa, hanno sempre l&#39;aria del vorrei ma non posso e sono comunque sempre in alto in classifica. Funzionano.  ELODIE, APRILIA RSV4. GIORGIA UNA DUCATI    La bella Elodie &egrave; sicuramente una sportiva Italiana, anzi a quanto pare &egrave; una Aprilia RSV4 Factory, solo a vederla ti comunica passione. Brava, sensuale, non &egrave; un caso che adesso si accompagni ad un motociclista (mi pare). Quando c&#39;&egrave; da tirar fuori le nostre doti da seduttori siamo sempre al top.  A proposito di fanciulle, Giorgia &egrave; una come la Ducati, piace qualunque cosa faccia. Se ogni tanto resti un attimo perplesso accendi il motore, senti come canta e ti ricordi perch&eacute; ti piace.  &nbsp;  ARTICOLO 31? MALAGUTI F10 e F12    Gli Articolo 31 sono un po&#39; come Grignani, solo che non ricordano i nostri tormenti amorosi, loro sono come gli scooter Malaguti: F10 e F12. Sono quegli scooter con cui sfrecciavi per la citt&agrave; senza avere alcun pensiero, quelli cui coprivamo la targa con la mano sinistra se proprio proprio esageravamo. E&#39; grazie a mezzi e cantanti cos&igrave; se abbiamo scoperto lo stare assieme, le compagnie, la cavolate, il divertimento. E adesso possiamo anche essere invecchiati male, dal Liceo a Geometri passando dalla stazione siamo ancora imbattibili.  LEZZA E Mr RAIN: KAWASAKI  Lazza &egrave; uno dei cantanti top del momento. Fino a poco fa non mi era mai entrato nei miei radar, e dire che io ascolto musica di continuo. Poi ho scoperto che la musica dei pi&ugrave; giovani gira su altri canali, che non &egrave; alla radio che dovevo aspettarmi di incontrare Lazza. Direi che &egrave; un po&#39; una Kawasaki, di quelle nuove, con mille spigoli e mille ali, di quelle che magari non capisci la cilindrata ma quando parte dai semafori vedi che corre forte e allora, anche se le linee proprio non ti convincono arrivi a pensare che potrebbero pure piacerti, specie con quel motore.  Per rimanere fra i giovani, Mr Rain &egrave; una moto intelligente, di quelle con cui ti diverti a portare chi ami, in giro per colline con curve morbide e panorami primaverili. Di quelle che non tutti guidano ma che tutti ammirano, perch&eacute; sono una gran bella scelta. Tutti noi ne abbiamo in mente una, non ha troppi cavalli, pesa il giusto, ripara dall&#39;aria, divertente e ti rilassa.&nbsp;  &nbsp;  CUGINI DI CAMPAGNA: IL VECCHIO DOMINATOR&nbsp;  I Cugini di Campagna sono quel vecchio amico delle medie che incontri al bar e che, quando scopre che hai la passione per la moto, ti dice che anche lui ama la moto. Poi quando uscite al sabato si presenta con un Dominator che ha pi&ugrave; anni di lui, che vi fa aspettare di continuo, che magari ha anche un paio di noie ma alla fine si toglie il casco e si &egrave; divertito pi&ugrave; di tutti.  Morandi, Ranieri e Al Bano: sportive anni &#39;80, giapponesi e senza Db-Killer!    Morandi, Ranieri e Al Bano non so che moto sono, di sicuro tre moto sportive anni ottanta, di quelle Giapponesi, di sicuro senza Db-killer, di quelle che quando le vedi fuori da un bar su un passo aspetti prima di partire, le lasci andare che &egrave; meglio.  BLANCO...  Infine, una citazione per l&#39;artista che ha catalizzato i pensieri con la sua performance la prima sera:&nbsp;Blanco. Ecco lui, lui &egrave; un monopattino elettrico, non &egrave; roba per noi.   

Cosa sarebbe il Festival se fosse un evento motociclistico?&nbsp;Se&nbsp;a &quot;cantare&quot; fosero le moto?

Sanremo, se i cantanti fossero moto? Elodie una RSV4, Amadeus una GS e...

Prima li abbiamo derisi, mentre ci copiavano, poi li abbiamo accolti e ora&hellip;ci fanno paura. Stiamo parlando dei costruttori di moto cinesi, ormai capaci di proporre moto in linea con i gusti europei. Basta guardare la classifica delle moto pi&ugrave; vendute in Italia: la Benelli TRK 502 regna incontrastata, e anche se porta il nome di un&rsquo;azienda italiana &egrave; realizzata in Cina.  Non chiamatele pi&ugrave; &quot;cinesate&quot;    Un po&rsquo; scopiazzando, un po&rsquo; investendo, il risultato &egrave; che oggi le aziende cinesi sono tutt&rsquo;altro che una nicchia, e sempre pi&ugrave; si affermeranno nel mercato. Abbiamo stilato una lista di moto&nbsp;(in ordine cronologico) da tenere sottocchio nel 2023, includendo non solo quelle esplicitamente cinesi ma anche le aziende che, appoggiandosi ad aziende colossali, producono tutto nel far east.  In Moto (nel) 2023: le novit&agrave; che non vediamo l&#39;ora di provare 

Ben lungi dall&rsquo;essere una nicchia, il mercato delle moto cinesi &egrave; una realt&agrave; ormai consolidata e lo sar&agrave; sempre di pi&ugrave; nei prossimi anni

Le 10 moto cinesi da tenere sottocchio nel 2023

Come &egrave; cambiata la percezione dei marchi cinesi negli ultimi anni? E come ci stiamo comportando quando un prodotto che abbiamo definito &quot;clone&quot; di una moto famosa viene introdotto sul nostro mercato e venduto a un prezzo concorrenziale? Con la Cina ormai cos&igrave; presente sui nostri listini sta cambiando la percezione di tutto quello che arriva dall&#39;oriente, e la razionalit&agrave; di un acquisto conveniente spesso scalvalca il pregiudizio che accompagna come sempre &quot;il nuovo che avanza&quot;.  Quanti articoli trovate su internet in riferimento a moto prodotte in cina ma palesemente copiate da modelli di successo in occidente? Si perdono nell&#39;infinit&agrave; delle pagine di ricerca di google e in un periodo di tempo che scorre fino all&#39;inizio del decennio scorso, quando le foto delle prime CFMoto spudoratamente ispirate alle Kawasaki ER-6n (in foto) hanno fatto il giro del mondo. Quella moto non arriv&ograve; mai sulle nostre strade, ma ora CFMoto &egrave; un colosso che fa moto tutt&#39;altro che copiate, anzi, ha un team di designer tutto italiano.    Cloni, copiate, ispirate, poco originali  Stessa cosa accadde nel 2015, quando le foto di una certa Benelli TRK hanno iniziato a girare su forum e siti internet. Si trovano ancora discussioni datate 2016 in merito alla prima comparsa della crossover regina del mercato, nelle quali lo scetticismo regnava sovrano e veniva definita dalla maggior parte degli utenti un Frankenstein di moto europee di successo, principalmente Ducati Multistrada e BMW GS. La recente KL 500 X Raticosa &egrave; realizzata sulla base della TRK ma le linee sono ancora pi&ugrave; marcate verso la GS, soprattutto nelle fiancatine, nel becco e nel cupolino. Nessuno, per&ograve;, avanza pi&ugrave; confronti e ci si limita a valutare la moto per quello che &egrave; tecnicamente.  La moto che, invece, ha stimolato il mio ragionamento &egrave; la recente Rieju Aventura 500 Legend, un&#39;altra moto con bicilindrico parallelo da 500cc prodotta in Cina, che questa volta &egrave; palesemente ispirata alla Honda Africa Twin. Nel nostro articolo di presentazione, pubblicato nel periodo di EICMA 2022, non abbiamo fatto alcun riferimento alla somiglianza con l&#39;Africona, ma un anno prima abbiamo pubblicato le foto della stessa moto con la denominazione originale per il mercato interno cinese, Dahaidao 500 GS-ADV, additandola prima come &quot;clone dell&#39;Africa Twin&quot; e solo dopo come nuovo modello con queste e quelle caratteristiche.  &nbsp;  &nbsp;  Come cambia il &quot;pregiudizio&quot; quando diventa quotidianit&agrave;  E allora? Era un clone e ora non lo &egrave; pi&ugrave;? Consentitemi di fare autocritica, questa volta, e di estenderla anche a tutta la stampa internazionale e nazionale che nella maggior parte dei casi ha trattato questo particolare modello nella stessa, identica maniera.  La popolarit&agrave; dei modelli dei nuovi brand e il generale affievolimento del pregiudizio verso tutto quello che arriva dalla Muraglia sta trasformando anche la capacit&agrave; degli appassionati di riconoscere cosa &egrave; clonato e cosa no? O semplicemente avere delle moto copiate anche sul nostro mercato rende la pratica normale e quindi ci sentiamo liberi di &quot;passarci sopra&quot; perch&egrave;, alla fine, questo &egrave; il capitalismo e non possiamo farci nulla?  Qualunque risposta stiate costruendo nel vostro cervello, potete vedere con i vostri occhi quanto il mondo delle moto stia cambiando. Lo sta facendo cos&igrave; rapidamente da creare confusione, attivando meccanismi di difesa come pregiudizio e prese di posizione dettate dalla paura del nuovo e del diverso, per poi far crollare il muro del distacco appena diventa realt&agrave; di tutti i giorni. Cos&igrave; &egrave; successo con la TRK e cos&igrave; sta accadendo con la nuova Reiju Aventura, anche fra gli addetti ai lavori.  &quot;Ma sai, alla fine &#39;ste cinesi non sono cos&igrave; male, e per questo prezzo!&quot;&nbsp;  &quot;Ok sar&agrave; pure copiata, ma &egrave; fatta bene&quot;  Due frasi tipiche che si sentono di recente, in un mondo dove si rinuncia all&#39;originalit&agrave; pur di spendere pochi soldi... e non &egrave; detto che questo sia il male assoluto.    Moto sportive stradali, stanno tornando  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;&nbsp;  &nbsp; 

Nuovi marchi orientali stanno invadendo il mercato europeo e quelli che definivamo &quot;cloni cinesi&quot; stanno entrando sul nostro mercato per vendere e avere successo. Come cambia l&#39;opinione degli appassionati quando la Cina &egrave; cos&igrave; vicina?

Ma oggi le Case cinesi copiano, o no?

        Benelli ha deciso di prorogare fino a febbraio 2023 la promozione finanziaria Easy Rider, sviluppata in collaborazione con Compass e valida su tutta la gamma della Casa del Leoncino. BENELLI BKX 250, PICCOLI LEONCINI IN ARRIVO A MET&Agrave; 2023 Benelli Easy Rider: in cosa consiste La promozione &egrave; stata prorogata in seguito al successo gi&agrave; ottenuto nel primo lancio. Easy Rider permette di acquistare un nuovo modello Benelli scegliendo la formula rateale pi&ugrave; adatta alle proprie esigenze, offrendo la possibilit&agrave; di decidere la durata del finanziamento in 24 o 78 mesi. Al momento della sottoscrizione sar&agrave; infatti possibile avviare il rimborso del finanziamento in 24 mini-rate, e terminata questa prima fase, decidere di saldare interamente la maxi-rata o rifinanziarla in ulteriori 54 mini-rate. Il prezzo della moto &egrave; bloccato fino alla consegna. Sono escluse le spese d'immatricolazione e di messa in strada. La gamma Benelli: consulta il listino completo di InMoto       

Ecco come acquistare un nuovo modello della Casa del Leoncino scegliendo la formula rateale pi&ugrave; adatta alle proprie esigenze

Benelli, prorogata la promozione Easy Rider

Benelli &egrave; pronta a lanciare sul mercato un nuovo modello, il BKX, una moto d&#39;avventura semplice ma dal design moderno ed accattivante e&nbsp;pronta a regalare emozioni nonostante la piccola cubatura del motore bicilindrico. La BKX sar&agrave; disponibile in due versioni: una adventure&nbsp;(BKX 250) e una naked (BKX 250 S), con la versione&nbsp;S dedicata alla guida frizzante su&nbsp;strada; la sorellina crossover &egrave;&nbsp;invece&nbsp;dotata di ruote a raggi (19-17), pneumatici tassellati e un&#39;escursione&nbsp;di 180&nbsp;mm.  COME SONO FATTE LE BKX 250    Sia la BKX 250 che la BKX 250 S vantano un telaio a traliccio e un propulsore monocilindrico a 4 tempi da 249 cc e accreditato di&nbsp;25,8 CV (19 kW) a 9250 giri/min e di 21 Nm (2,1 kgm) a 8000 giri/min. Sempre il motore &egrave; caratterizzato da un doppio albero a camme in testa con 4 valvole e iniezione elettronica con corpo farfallato da 37 mm di diametro.  Benelli BKX 250 e BKX 250 S: questioni di stile  QUANDO ARRIVERANNO LE&nbsp;BKX?    Entrambe&nbsp;sono dotate di forcella USD da 41 mm non regolabile e di un ammortizzatore posteriore montato su un leveraggio progressivo, con regolazione meccanica del precarico. La frenata &egrave; affidata a un singolo disco flottante da 280 mm di diametro con pinza a quattro pistoncini all&#39;anteriore, mentre abbiamo un disco da 240 mm di diametro con pinza flottante a singolo pistoncino sul posteriore. Le due BKX 250 e BKX 250 S dovrebbero arrivare sul mercato a met&agrave; 2023. Per il momento non si conoscono ancora i prezzi.  MERCATO MOTO 2022: UN&rsquo;ANNATA DA RICORDARE 

Stessa base tecnica per le due proposte della Casa del Leoncino che hanno debuttato ad EICMA 2022: una naked e una Adventure pronte a dare battaglia nel segmento delle piccole cilindrate

Benelli BKX 250, piccoli Leoncini in arrivo a met&agrave; 2023

Della Benelli TRK 502 sappiamo davvero tutto: si tratta della moto pi&ugrave; venduta d&#39;Italia, costruita partendo da un progetto della cinese QJ che ha sposato perfettamente i gusti dei motociclisti nostrani. Della Lucky Explorer 5.5, invece, sappiamo che &egrave; basata sullo stesso progetto, ma dobbiamo aspettare che arrivi sul mercato per capire quali sono le vere differenze rispetto alla reginetta del mercato.&nbsp;  Siccome siamo impazienti, le abbiamo messe una accanto all&#39;altra (sulla carta) per capire che differenze ci sono fra le due. &Egrave; semplicemente un discorso di &quot;vestito&quot; o cambia anche la sostanza? Saranno moto sulla stessa fascia di prezzo e qualit&agrave; o MV Agusta ha lavorato per offrire un prodotto pi&ugrave; &quot;premium&quot;?  MV Agusta Lucky Explorer: debutto nel 2023  Stessa meccanica, ma non proprio identica    Partiamo dal motore, che &egrave; esattamente lo stesso ma con una cilindrata leggermente diversa. Quello montato sulla Lucky Explorer &egrave; figlio della versione QJ del modello, che si chiama SRT 550 ed ha, per l&#39;appunto, un motore un pelo pi&ugrave; grosso. La Lucky Explorer si ferma a 554cc e le dimensioni di alesaggio e corsa sono 70,5mm x 71mm, decisamente pi&ugrave; quadre della TRK che con i suoi 500cc ha misure interne di 69 x 66,8. La maggiore cubatura della 5.5 permette quindi l&#39;erogazione di pi&ugrave; coppia (51 Nm a 5.500 g/min contro i 46 Nm a 6.000 g/min della TRK) e a una potenza identica ma raggiunta 1000 giri prima.&nbsp;  Dal lato ciclistico abbiamo ruote da 19&quot; all&#39;anteriore e 17&quot; al posteriore (come la TRK 502 X), un telaio del tutto simile e sospensioni con una taratura leggermente pi&ugrave; stradale per la MV, che pu&ograve; contare su un&#39;escursione leggermente ridotta di forcella e ammortizzatore. Essendo diverse nella forma e in parte della componentistica, anche il peso non &egrave; lo stesso: sono 220 kg per la varesina e 213 kg per la pesarese, entrambi misurati a secco. Sulla 5.5 mostrata a EICMA i freni sono Brembo con pinza radiale, vedremo se saranno confermati anche nella versione di serie o se presenter&agrave; un impianto simile a quello QJ della Benelli.    &nbsp;  Estetica? Qui c&#39;&egrave; da discutere  Se dal lato tecnico le differenze sono poco visibili, da quello estetico si parla di due moto che hanno uno stile molto diverso fra loro. I tecnici di Schiranna hanno lavorato con QJ per dare un carattere decisamente pi&ugrave; personale alla moto, che come la 9.5 si rif&agrave; alla gloria delle vittorie Cagiva alla Dakar, con la Elefant, e presenta un &quot;vibe&quot; tipicamente anni &#39;80/&#39;90 nelle forme di cupolino e fianchetti.&nbsp;  Niente becco e arrivederci all&#39;ispirazione GS, sulla Lucky Explorer l&#39;equilibrio dell&#39;estetica gioca soprattutto sul frontale con i due &quot;occhi&quot; e i DRL circolari. Ovviamente anche la colorazione contriubisce non poco alla percezione di una moto che si ispira al passato. I designer italiani si sono concentrati anche nel dare un nuovo equilibrio fra anteriore e posteriore, infatti dietro non cambia quasi nulla rispetto alla Benelli/QJ (stesso codino e stesso scarico), ma la parte frontale crea proporzioni che sembrano pi&ugrave; armoniche e uniformi anche rispetto alla TRK, che ha un muso molto pi&ugrave; abbondante e protuso verso la ruota davanti.&nbsp;  Quello che non possiamo percepire da questo confronto virtuale sono le finiture. La MV sar&agrave; pi&ugrave; curata nei materiali e negli accoppiamenti rispetto alla Benelli? Il concetto di &quot;premium&quot; del brand di Varese sar&agrave; confermato anche in una moto di fascia economica con motorizzazione cinese? Dalle foto &egrave; difficile capirlo e il concept visto a EICMA lo scorso anno potrebbe differire dalla moto di serie proprio nella cura dei dettagli. Non sappiamo ancora quale sar&agrave; il prezzo della 5.5, quindi il confronto qualit&agrave;/costo fra queste due moto &egrave; rimandato a quando potremo fare la comparativa nel mondo reale.&nbsp;    Come Cambia: Lucky Explorer 9.5 proto Vs. Serie 

Condividono tantissimo, ma allo stesso tempo sono moto molto diverse. MV Agusta far&agrave; debuttare la sua crossover di piccola cilindrata basata sulla Benelli, ma si tratta di un prodotto sovrapponibile o di fascia superiore?

Lucky Explorer 5.5 o Benelli TRK 502? Sorelle a confronto

        QJ Motors sta per arriva anche sul mercato statunitense. A parlarne &egrave; il documentarista di Cycle World Ben Purvis che ha presentato alla National Highway Traffic Safety Administration degli Stati Uniti i moduli di regolamentazione per diversi modelli. Ecco tutte le novit&agrave;: BENELLI TNT 500: LA NUOVA GENERAZIONE INIZIA DA LEI Nuovi orizzonti  Il documento di cui parla Ben Purvis decodifica del numero di telaio depositato dall'azienda comprende modelli di cilindrata compresa tra 135cc e 754cc sia di QJ Motors che della consociata Benelli. I modelli sono tutti elencati: si paete dalla SRT750X, la cruiser SRV300, la SRK400RR e la SRK750 roadster. QJ potrebbe anche inviare negli USA anche i suoi scooter elettrici G2 e Q2. Per grande sfortuna degli statunitensi, di questa lista non fa parte la Benelli TRK800 in quanto l'ADV con specifiche pi&ugrave; elevate potrebbe invadere il territorio della QJ Motors SRT750X. Queste moto arriveranno negli States nel 2023, anche se Benelli non gode di elevatissima stima nel nuovo continente.  SCOOTER BENELLI? SI CHIAMA PANAREA E COSTA 1.500 EURO       

Il gruppo, di cui fa parte Benelli, ha prodotto una lista di tutti i modelli che nel 2023 arriveranno negli Stati Uniti. Non &egrave; escluso che attraverseranno l'oceano anche gli scooter

QJ Motors è pronta a debuttare negli Stati Uniti

TNT sta per Tornado Naked Twin, una rivisitazione della vecchia sigla Tornado Naked Tre che nacque ai tempi delle tre cilindri dei primi anni &#39;00, ovvero il primordiale tentativo di riportare sul mercato il marchio pesarese con prodotti unici e particolari. Da quell&#39;epoca, oltre al nome, &egrave; rimasta anche la tendenza a voler proporre una linea personale che possiamo chiaramente apprezzare nella nuova nuda TNT 500 presentata a EICMA 2022. Dal suo stile capiamo parecchie cose sull&#39;evoluzione di Benelli, e potrebbe essere un modello fondamentale per il futuro del brand.  Come &egrave; fatta e perch&egrave; sar&agrave; importante?    Premessa, non &egrave; una moto cos&igrave; innovativa. La TNT 500 &egrave; un prodotto basato sul motore bicilindrico parallelo della TRK, un&#39;unit&agrave; collaudata e apprezzata da migliaia di italiani, e anche a livello ciclistico e tecnologico non si discosta da quelli che sono i canoni standard delle moto di fascia medio-bassa di questi anni.&nbsp;  L&#39;innovazione sta tutta nel linguaggio stilistico del modello, che presenta un frontale a doppio proiettore sovrapposto con due LED diurni a boomerang che fanno da contorno e disegnano l&#39;ipotetica forma di un piccolo cupolino. Questi elementi DRL sono inoltre a luce diffusa, una tecnica introdotta di recente sulle auto che d&agrave; uniformit&agrave; di illuminazione definendo chiaramente la forma dell&#39;elemento, ispirata dal design di interni (di case).    Questo nuovo stile lo troviamo anche nei prototipi 250 (crossoverina BKX e naked S) che confermano che si tratta di un design che si espander&agrave; a tutta la gamma per differenziarsi non solo dalle altre moto in commercio ma anche dalla produzione a marchio QJ, proprietaria di Benelli che finora ha ribrandizzato molti dei suoi prodotti con il marchio italiano.  Anche le grafiche e il colore di tutte le nuove moto Benelli viste a EICMA saranno identificativi del cambio di rotta nell&#39;immagine. Ci sono colori particolari, contrasti fra opaco e dettagli fluo, bianco acceso con trama geometrica, tutte cose che cercano di rimarcare ulteriormente una nuova identit&agrave; di marchio attraverso la percezione di qualcosa di nuovo e soprattutto uniforme a livello di gamma.&nbsp;    &nbsp;  Una nuova immagine (pi&ugrave; italiana) di Benelli &egrave; necessaria per QJ  All&#39;assoluta originalit&agrave; dei modelli del passato come TNT 1130/899 e Tornado Tre (con il conseguente fallimento del progetto a 3 cilindri), &egrave; seguito il periodo di stretto controllo QJ che ci ha portato moto come la Leoncino e la TRK, fino all&#39;ultimo EICMA in cui Benelli sembra voler rimarcare una certa indipendenza con prodotti che prendono molto le distanze dalla produzione cinese, almeno per quanto riguarda l&#39;estetica.  La TNT 500 rappresenta il primo passo di questa ritrovata originalit&agrave;, in un percorso che sembra volersi staccare il pi&ugrave; possibile dall&#39;immagine ancora molto vivida delle &quot;cinesi ribrandizzate&quot;. I tempi dopotutto sono maturi, l&#39;evoluzione e il successo della TKR ha permesso a Benelli di rifarsi un nome nel panorama internazionale ed &egrave; cresciuta abbastanza da poter camminare con le proprie gambe.  E QJ, se ha intenzione di entrare attivamente nel mercato europeo, sar&agrave; ben contenta di avere un brand che non propone moto identiche con il rischio di sovrapposizione di modelli nei listini, ma qualcosa di diverso, spiccatamene italiano, che possa permettere una crescita indipendente di entrambi i brand in modo parallelo.  &nbsp;  Tutte le novit&agrave; moto del 2023  &nbsp; 

Una naked con il motore della TRK ma con un&#39;estetica inedita che aprir&agrave; la strada a un nuovo family feeling per il marchio. Distinguersi da QJ sar&agrave; fondamentale per avere un futuro indipendente e per non pestare i piedi al colosso cinese

Benelli TNT 500: la nuova generazione inizia da lei

Benelli si inserisce nel segmento degli scooter di piccola cilindrata in stile r&eacute;tro: insomma, anche a Pesaro &egrave; nata una sorta di Vespa. Solo che lo scooter in questione &egrave; prodotto in Cina e non &egrave; destinato al mercato europeo, bens&igrave; a quello della Malesia, seppur abbia un nome prettamente italiano: &egrave; Panarea.    Prezzo bassissimo, luci a LED, c&#39;&egrave; l&#39;antifurto  Costa, al cambio, 1.500 euro circa. Stilisticamente &egrave; molto simile alla Vespa. Un punto di forza sono le luci a LED e il quadro strumenti analogico-digitale combinato. Benelli ha anche inserito un sistema antifurto in modo da garantire maggiore sicurezza.  Ideale per spostarsi in citt&agrave;  Per quanto riguarda le prestazioni, Benelli Panarea ha un monocilindrico da 124 cc, raffreddato ad aria e a iniezione. I cavalli sono soltanto 8,4. Tuttavia, i suoi 8,5 Nm di coppia hanno una spinta sufficiente per essere un divertente compagno di viaggio in citt&agrave;. La capienza del serbatoio - 4,6 litri - si rivela comunque generosa. Arriver&agrave; anche in Europa?  PROVA VESPA GTS 300: L&#39;AMMIRAGLIA SI RINNOVA VIDEO 

Stilisticamente simile alla Vespa, con prestazioni adatte ai piccoli spostamenti urbani ed &egrave; prodotto in Cina

Scooter Benelli? Si chiama Panarea e costa 1.500 Euro

BKX &egrave; la sigla che identifica due nuove moto del marchio pesarese, una in stile crossover e l&#39;altra con un classico vibe da naked di piccola cilindrata. Non ci soffermeremo molto sulla tecnica di queste due moto, perch&egrave; si tratta di semplici monocilindrici 250 con cambio a 6 marce, capaci di 25,8 CV di potenza massima e 21 Nm di coppia. Il telaio &egrave; per entrambe a traliccio di tubi e la ciclistica si basa sul classico forcellone bi-braccio al posteriore e una forcella upside-down davanti, con ruote rispettivamente da 19-17 on-off per la BKX e 17-17 stradali per la BKX S. Il peso &egrave; rispettivamente di 165 e 160 kg.    Come sono fatte le Benelli 250?  Tecnica classica a parte, &egrave; il design il vero punto di forza di queste due nuove realizzazioni: allo stand di EICMA abbiamo visto diverse interpretazioni di un nuovo stile che arriver&agrave; nelle moto del prossimo anno, per esempio con la Tornado Naked Twin 500, ma che secondo noi &egrave; con queste due interpretazioni di piccola cilindrata che esprime tutto il suo potenziale e il suo equilibrio estetico.&nbsp;  Estetica italiana che guarda al futuro    La BKX 250, la crossoverina, &egrave; quella che interpreta al meglio un design inedito e composto di elementi perfettamente in armonia fra loro ma accoppiati con vistosi &quot;vuoti&quot;, che danno un&#39;idea di mezzo futuristico e tecnologico. Il cupolino verniciato poggia sul gruppo ottico a doppio elemento sovrapposto (che sar&agrave; la nuova firma del brand) con i DRL a boomerang che danno un effetto luminoso inedito e particolare. I fianchetti laterali che collegano il frontale con il serbatoio&nbsp; si affiancano al faro anteriore sovrapponendo un po&#39; i LED, creando un effetto quasi organico che ricorda gli insetti dotati di esoscheletro. Il posteriore &egrave; pi&ugrave; classico, ma armonioso e con superfici lisce e semplici.&nbsp;  Sulla BKX 250 S, che essendo naked presenta meno superficie carrozzata, l&#39;effetto wow si nota meno e non si discosta troppo dalla gi&agrave; piacevole TNT 500, e anche il gioco di colori fluo e carrozzeria matt fa il suo dovere nell&#39;attirare lo sguardo. Si tratta in generale di realizzazioni che portano il design made in Italy di Benelli su un nuovo livello e ci piace vedere come un marchio cos&igrave; tanto legato alla produzione cinese QJ sia in grado di osare con stile italiano, rimarcando originalit&agrave; e visione futura tipica della creativit&agrave; dei nostri designer.  Vedremo queste due motine nel 2023 e siamo curiosi di vedere che effetto fa la BKX 250 nelle colorazioni definitive e su strada.    Tutte le novit&agrave; di EICMA 2022 

All&#39;EICMA 2022 sono stati presentati in anteprima due preserie con motore 250 monocilindrico ed estetica inedita. Una &quot;crossoverina&quot; e una nuda che parlano il linguaggio estetico futuro del marchio

Benelli BKX 250 e BKX 250 S: questioni di stile

Il look &egrave; aggressivo, la componentistica semplice ma funzionale. La nuova Tornado Naked Twin 500 &egrave; una nuda entry level, fatta e finita per attrarre un pubblico giovane e desideroso di montare in sella; soprattutto se il prezzo seguir&agrave; la policy oramai consolidata del brand: il motociclismo per tutti.  COM&rsquo;&Egrave; FATTA    ll look, aggressivo e tagliente, richiama alcuni stilemi tipici del segmento, mentre i cerchi bianchi strizzano l&rsquo;occhio ai modelli che scorribandavano nei mitici anni &lsquo;80 e &lsquo;90. Un mezzo che vuole rappresentare, partendo da una cilindrata entry level, l&rsquo;evoluzione del concetto di sportivit&agrave; di casa Benelli, attraverso un design fortemente caratterizzato dall&rsquo;inedito fanale che accompagner&agrave; la futura famiglia delle naked &ldquo;pi&ugrave; spigliate&rdquo; del brand.  Motore da 47,6 CV   Il motore bicilindrico 500 cc frontemarcia, raffreddato a liquido, eroga una potenza massima di 47,6 CV (35 kW) a 8500 giri/min e un picco di coppia pari a 46 Nm a 6000 giri. A differenziarlo dalle unit&agrave; gi&agrave; a bordo della TRK 502 e della Leoncino 500, qui troviamo un nuovo disegno sia per il coperchio frizione che per il coperchio trasmissione, in accordo con la posizione del motore nel nuovo telaio e lo stile della moto. Inoltre, alcuni aggiornamenti sono stati apportati all&rsquo;impianto di scarico, con nuovi catalizzatori adeguati al rispetto delle normative vigenti; e alla scatola filtro, che consente di ottimizzare il sistema di aspirazione sia in termini di prestazioni che di emissioni sonore.  CICLISTICA RAZIONALE  La ciclistica punta su un telaio a traliccio in tubi in acciaio, e su un reparto sospensioni dotato di forcella upside-down con steli da 50 mm e di forcellone oscillante con monoammortizzatore centrale regolabile nel precarico molla e freno in estensione. L&rsquo;impianto frenante &egrave; invece affidato all&rsquo;anteriore ad un doppio disco semiflottante da 320 mm di diametro con pinza radiale a quattro pistoncini. I cerchi da 17&rdquo;, in lega di alluminio, montano pneumatici 120/70 e 160/60. Il display TFT a colori da 5&rsquo;&rsquo; ad alta risoluzione, infine, dispone di una connessione bluetooth per collegarsi allo smartphone. Benelli Tornado Naked Twin 500 sar&agrave; disponibile in tutte le concessionarie a partire dalla seconda met&agrave; del 2023.   

Con la Tornado Naked Twin 500, la Casa di Pesaro rilancia la propria idea di sportivit&agrave;, partendo dal motore 500 cc condiviso con la TRK 502 e la Leoncino 500

EICMA 2022, Nuova Benelli TNT 500: naked sportiva alla portata tutti

In medio stat virtus. Un po&rsquo; a sorpresa, Benelli completa la gamma TRK presentando a EICMA le inedite crossover TRK 702 (pi&ugrave; votata alla strada) e TRK 702 X (dall&rsquo;indole spiccatamente adventure). Entrambe sono spinte da un bicilindrico di cubatura media, che promette buone prestazioni e una marcata efficienza. Scopriamole nel dettaglio.  BENELLI TRK 702: COM&rsquo;&Egrave; FATTA&nbsp;    Dedicata a chi ama macinare strada con spirito da globetrotter, ma anche a chi cerca una fedele commuter per il proprio day by day, la TRK 702 &egrave; una proposta versatile che si pone in un segmento piuttosto combattuto, quello delle &ldquo;tuttofare&rdquo; intermedie. Il motore &egrave; un nuovissimo bicilindrico frontemarcia di 698 cc, che eroga una potenza di 76,2 CV (56 kW) a 8750 giri/min e una coppia di 68,2 Nm a 6250 giri/min. La distribuzione &egrave; a doppio albero a camme in testa, 4 valvole per cilindro, con comando a catena e albero motore con perni di manovella sfasati di 180&deg;. Il gruppo trasmissione prevede un cambio a 6 marce estraibile lato frizione, assistito da una frizione in bagno d&rsquo;olio con asservitore di coppia, che consente di ridurre la forza da applicare alla leva. Non manca una versione depotenziata del motore a 35kW per patenti A2.  Il telaio &egrave; un tradizionale traliccio in tubi con piastra in acciaio. Le sospensioni prevedono all&rsquo;anteriore una forcella upside-down con steli da 50 mm e escursione di 140 mm, ed un forcellone oscillante in alluminio con mono centrale regolabile nel precarico molla e freno idraulico in estensione (con 168mm di escursione). L&rsquo;impianto frenante punta, all&rsquo;anteriore, su un doppio disco semi flottante da 320 mm, lavorato da pinza a quattro pistoncini. I cerchi da 17&rdquo; in lega di alluminio, montano pneumatici Pirelli Angel GT 120/70 e 160/60.  Essendo destinata al viaggio, TRK 702 presenta un serbatoio dalla capacit&agrave; di ben 20 litri, mentre il display TFT a colori da 5&rsquo;&rsquo; ad alta risoluzione, dispone di una connessione bluetooth per collegarsi allo smartphone. Come optional, inoltre, c&#39;&egrave; una innovativa on-board cam integrata nel becco anteriore della moto, che permette di registrare filmati e scattare foto in tempo reale. Sempre come optional sono disponibili manopole e sella pilota riscaldabili. La moto sar&agrave; disponibile in tutte le concessionarie Benelli nelle colorazioni Anthracite Grey e Pearl White a partire da inizio primavera 2023.    &nbsp;  BENELLI TRK 702 X: COM&rsquo;&Egrave; FATTA E QUANDO ARRIVER&agrave;    Verso nuovi orizzonti. TRK 702 X &egrave; una adventure pensata per affrontare ogni tipologia di percorso, sia su asfalto che in off-road. Dal punto di vista tecnico, gran parte della componentistica e della dotazione &egrave; in comune con la &ldquo;gemella&rdquo; stradale. Con alcune specifiche differenze, come ad esempio il setting delle sospensioni - forcella upside-down con steli da 50 mm, e forcellone oscillante in alluminio con mono centrale regolabile nel precarico molla e freno idraulico in estensione - che prevede una maggiore escursione di quella posteriore (173 mm alla ruota) per una resa migliore in fuoristrada. I cerchi, in questo caso, prevedono il 19&rdquo; all&rsquo;anteriore, sono in lega di alluminio con raggi in acciaio e montano rispettivamente pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR 110/80 e 150/70. Benelli TRK 702 X sar&agrave; disponibile in tutte le concessionarie Benelli in colorazione Anthracite Grey e Moon Grey, da inizio primavera 2023.  Nuova Benelli TRK 800: ed ora... all&rsquo;arrembaggio 

Del tutto inattese, arrivano all&rsquo;EICMA di Milano due versioni di un&rsquo;inedita crossover che si pone a met&agrave; tra la TRK 502 e la TRK 800. Scopriamola insieme

Nuove Benelli TRK 702 e 702 X: accidenti che sorpresa!

Forte dei recenti successi commerciali, le ambizioni della Casa italo-cinese si spostano sulla versione di maggiore cilindrata della famiglia TRK, una novit&agrave; dall&rsquo;elevato valore strategico, proprio come le altrettanto inedite (e inattese) TRK 702/702 X che si pongono nel mezzo tra lei e la TRK 502.  BENELLI TRK 800: COM&rsquo;&Egrave; FATTA    Dell&rsquo;attesissima TRK 800 si sa quasi tutto gi&agrave; da tempo: il motore &egrave; il bicilindrico quattro tempi, raffreddato a liquido, di 754 cm3 e 76,2 CV di potenza massima, gi&agrave; apprezzato sulla recente Leoncino 800. Un&rsquo;unit&agrave; dotata di buona verve prestazionale, elasticit&agrave;, e non particolarmente esigente sul fronte dei consumi.  CICLISTICA SEMPLICE E POCHI FRONZOLI  La ciclistica si affida ad un telaio a traliccio in tubi con piastra in acciaio ad alta resistenza, a una forcella upside-down Marzocchi con steli da 50 mm (regolabile in estensione, compressione e precarico molla) e ad un forcellone in alluminio oscillante con monoammortizzatore centrale regolabile nel precarico molla e freno idraulico in estensione. L&#39;impianto frenante, firmato Brembo, all&#39;anteriore prevede un doppio disco semi-flottante da 320mm con pinza monoblocco radiale 4 pistoncini, mentre la strumentazione sfrutta un display TFT a colori da 7&rsquo;&rsquo;. Cerchio anteriore da 19&rsquo;&rsquo;, serbatoio da 22 litri e un peso a secco dichiarato di 226 kg, sono altri dei suoi tratti distintivi.  UN SUCCESSO ANNUNCIATO?    Dipender&agrave; probabilmente da quello che &egrave; un fattore centrale all&rsquo;interno della strategia Benelli: il prezzo di listino. L&rsquo;assenza di elettronica o di particolari sofisticatezze tecniche, potrebbero far storcere il naso a pi&ugrave; di qualcuno, ma se la sostanza messa in campo sar&agrave; la stessa della Leoncino 800, il giusto collocamento potrebbe di sicuro fare la differenza al momento della scelta.   

La maggiore delle crossover pesaresi arriva finalmente in veste definitiva, pronta a rilanciare il successo della &ldquo;sorellina&rdquo; TRK 502

Nuova Benelli TRK 800: ed ora... all&rsquo;arrembaggio

        Ha segnato il ritorno di Benelli nel segmento delle cilindrate &ldquo;medio-grandi&rdquo; e viene presentata come una naked dura e pura, in cui i concetti di sportivit&agrave; ed eleganza del marchio Benelli vengono delinati in ottica roadster. Ora la 752S in versione 2023 &egrave; rivista con nuove grafiche e qualche modifica tecnica (al fine di migliorare prestazioni e versatilit&agrave;), senza dimenticare il divertimento alla guida. Le caratteristiche  La nuova 752S presenta un telaio a traliccio tubolare con piastre in acciaio, che avvolge il bicilindrico Euro5, quattro tempi raffreddato a liquido da 754cc, in grado di erogare 76 CV (56 Kw) a 8500 giri/min e 67 Nm (6,8 kgm) a 6500 giri/min. La distribuzione &egrave; a doppio albero a camme in testa, 4 valvole per cilindro e alimentazione a iniezione elettronica con doppio corpo farfallato.  Per quanto riguarda le sospensioni, troviamo all&rsquo;anteriore una forcella up-side down con steli di 50 mm di diametro ed escursione di 125 mm; al posteriore un forcellone oscillante con mono centrale regolabile nel precarico molla, con un&rsquo;escursione di 55mm. Ai freni ci pensa Brembo, con un doppio disco anteriore semiflottante di 320 mm di diametro e pinza monoblocco radiale a quattro pistoncini e ABS, e dal disco posteriore di 260 mm di diametro, con pinza a doppio pistoncino e ABS. I cerchi sono da 17&rdquo; in lega di alluminio, montano pneumatici 120/70-17 e 180/55-17, mentre il serbatoio ha una capacit&agrave; di 14,5 litri. Infine, un display TFT con due modalit&agrave; e cambio automatico di visione giorno/notte, e un gruppo ottico full-led. Due le colorazioni disponibili, nera e verde. Il prezzo &egrave; di 6.990 euro. BENELLI, LA NUOVA TNT 899 &Egrave; LA SOSIA... DELLA VECCHIA VERSIONE!       

La Casa di Pesaro rientra nel segmento delle cilindrate medio-grandi: nuove grafiche e qualche modifica tecnica per migliorare prestazioni e versatilit&agrave;

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