        Sebbene siano state soprattutto le quattro ruote le protagoniste del 45&deg; Motor Show di Bangkok, ha fatto parlare di s&eacute;, e molto, Felo Tooz. Si tratta di una moto elettrica che vanta l&rsquo;autonomia pi&ugrave; alta mai vista: ben 720 km con un ciclo di ricarica. Le caratteristiche della moto elettrica con pi&ugrave; autonomia  Felo Tooz &egrave; prodotta dal colosso thailandese Smartech, da anni nel settore con moto, scooter e bici elettriche. La tourer, di dimensioni assolutamente generose, permette di percorrere lunghi tragitti senza preoccuparsi dell&rsquo;autonomia (la batteria pu&ograve; passare dal 20% all'80% in appena 20 minuti con la ricarica Type2, come dichiara il costruttore) e, quindi, consentire ai motociclisti un&rsquo;esperienza completa di viaggio. Per quanto riguarda le prestazioni, Felo Tooz pu&ograve; raggiungere una velocit&agrave; massima dichiarata di 200 km/h. Da segnalare, la funzione Vehicle to Load o V2L che permette di utilizzare la batteria della moto per alimentare altri dispositivi. La dotazione della nuova tourer elettrica comprende un ampio display TFT da 12&rdquo; con sistema di navigazione integrato, oltre a una telecamera a 360&deg;, l&rsquo;ABS e il controllo di trazione. Una moto da viaggio a tutti gli effetti, considerato che c&rsquo;&egrave; pure la possibilit&agrave; di convertire una delle valige laterali in una borsa frigo da otto litri. Nessuna notizia, al momento, sul suo debutto nel mercato. Attendiamo aggiornamenti. HARLEY-DAVIDSON, LIVEWIRE LANCIA UN NUOVO MODELLO ELETTRICO FUTURISTICO       

Prodotta dal colosso thailandese Smartech, la tourer permette di percorrere lunghi tragitti e una ricarica rapida. Ecco i numeri

Felo Tooz, la moto elettrica con autonomia da record

        Due ruote ed elettrico? Un matrimonio che richiede ancora parecchio rodaggio. Perch&eacute; se &egrave; vero che per molti l&rsquo;elettrico rappresenti il futuro, sono ancora pochi (rispetto alle auto) i modelli che si vedono in giro (ma c'&egrave; chi crede in altre forma di energia, per esempio Bajaj punta sul metano). E di quei pochi, la maggior parte sono scooter. Ed &egrave; proprio dopo una serie di scooter che VMoto propone una moto elettrica: il nuovo TS Street Hunter viene infatti presentato come una due ruote per la citt&agrave;, una &ldquo;street naked&rdquo; la definiscono. VMoto TS Street Hunter: le caratteristiche VMoto, azienda conosciuta anche con il nome di Super Soco ma, che ha sub&igrave;to, recentemente, un processo di rebranding. Per il suo TS Street Hunter sembra ispirarsi alla Yamaha MT-09, metre, per quanto riguarda il motore, invece, VMoto ha puntato su uno&nbsp;da 2,5 kW e 180 Nm di coppia che permette una velocit&agrave; massima dichiarata di 75 km/h. La moto &egrave; dotata di un pacco batterie da 60 Volt, per una ricarica completa - fanno sapere da VMoto - servono 3,5 ore, dopo le quali &egrave; possibile percorrere fino a un massimo di 108 km. *Per chi, invece, volesse stare pi&ugrave; tranquillo e cercasse maggiore autonomia, &egrave; possibile scegliere la versione con doppia batteria. Quanto costa la nuova moto elettrica di VMoto E i prezzi? Per il momento non ci &egrave; dato sapere, n&eacute; su quelli n&eacute; l&rsquo;eventuale disponibilit&agrave;. Non resta che attendere per saperne di pi&ugrave;.  HARLEY-DAVIDSON, LIVEWIRE LANCIA UN NUOVO MODELLO ELETTRICO FUTURISTICO       

Un modello street naked pensato per la guida urbana: 108 km di autonomia, che per&ograve; possono raddoppiare con la doppia batteria

VMoto TS Street Hunter, la nuova elettrica sportiva da città

        Bajaj sta per presentare la prima moto a metano al mondo. Secondo quanto riferito dall'amministratore delegato Rajiv Bajaj a CNBC-TV18, i test condotti finora mostrano una riduzione delle emissioni di CO2 del 50%, del monossido di carbonio del 75% e degli idrocarburi non metanici rispetto alle moto a benzina del 90%. Questo pone il metano come un'alternativa alla benzina, se si guarda al minore impatto ambientale che potrebbe avere.L'obiettivo dell'azienda indiana,infatti, &egrave; quello di raddoppiare l'autonomia delle moto e dimezzare i costi del carburante (cos&igrave; come fece Hero Honda 40 anni fa). BAJAJ RINNOVA IL CHETAK: LO SCOOTER ELETTRICO SI MODERNIZZA PER IL 2024 Prima moto a metano: quanto dovremo aspettare Nonostante Bajaj abbia fissato il lancio per il 2025, ora si parla di un possibile debutto gi&agrave; nel 2024, entro, quindi, il prossimo trimestre.&nbsp; Il CEO della Casa indiana ha chiarito che, nonostante le ambiziose prospettive, la totale trasformazione verso un settore moto pi&ugrave; ecologico non sar&agrave; facile, poich&eacute; sar&agrave; necessario garantire la disponibilit&agrave; di una tecnologia adeguata, cos&igrave; come una rete di distributori e servizi efficienti e di qualit&agrave;: "si deve ottenere la tecnologia giusta, la qualit&agrave; del servizio all'altezza e, comunque, indipendentemente da quanto ci prepariamo, c'&egrave; sempre qualche sorpresa dal punto di vista dell'esperienza del consumatore", ha concluso Rajiv Bajaj. Noi siamo curiosi di vedere come evolver&agrave; la questione, vi terremo aggiornati sugli sviluppi. PIERER TAGLIA 300 POSTI DI LAVORO E SPOSTA LA PRODUZIONE IN ASIA       

Inizialmente l'azienda aveva previsto il lancio nel 2025 ma, stando alle ultime rivelazioni dell'amministratore delegato, sembra che i tempi di attesa siano pi&ugrave; brevi

Moto a metano: Bajaj pronta a lanciarla entro il 2025

LiveWire presenta la nuova S2 Mulholland, il terzo modello elettrico del Marchio a zero emissioni di Harley-Davidson. La moto &egrave; stata sviluppata sulla piattaforma S2 Del Mar, con cui quindi condivide diverse caratteristiche.  Cos&#39;&egrave; LiveWire  LiveWire &egrave; un produttore americano di moto elettriche nato come divisione di Harley Davidson nel 2021 per poi essere scorporata dopo poco pi&ugrave; di un anno. &Egrave; la prima azienda di moto elettriche ad essere quotata in borsa negli Stati Uniti. Con sede a Milwaukee, Wisconsin, e Mountain View, California, LiveWire ha annunciato l&#39;intenzione di produrre 100mila moto entro il 2026. Il suo primo modello, la LiveWire ONE, &egrave; stato seguito dal LiveWire Del Mar, annunciato nel 2022 e dalla S2 Mulholland.    S2 Mulholland: le caratteristiche  A distinguere la S2 Mulholland sono sicuramente i materiali scelti, con l&rsquo;obiettivo di utilizzarne quanto pi&ugrave; possibile riciclati, per ottimalizzare al massimo la sostenibilit&agrave;. Un esempio &egrave; la colorazione Lunar White, per cui &egrave; stato scelto di puntare su fibre naturali.  Dalle immagini si nota il manubrio rialzato e una sella (in silicone) pi&ugrave; spaziosa, facendo pensare a un modello studiato per una maggiore abitabilit&agrave;. Si aggiungono specchietti bar-end e, a differenza dal S2 Del Mar, qui il display sembra sistemato pi&ugrave; in basso.  LiveWire S2 Mulholland: potenza e autonomia&nbsp;  La S2 Mulholland &egrave; dotata di un pacco batterie da 10,5 kWh che offre 84 CV di potenza. L&#39;autonomia varia: in citt&agrave; si possono percorrere circa 194 chilometri con una carica, mentre in autostrada potrebbe arrivare a 117 chilometri. Il modello &egrave; dotato di opzioni di ricarica Lvl 1 e Lvl 2, con tempi che vanno dal 20% all&#39;80% in 5,9 ore e 78 minuti rispettivamente.&nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  LiveWire S2 Mulholland: quanto costa la nuova Harley-Davedson elettrica  &Egrave; disponibile in 3 colorazioni (Liquid Black/Nero, Liquid Black/Rosso e Lunar White) ad un prezzo di 15.999 dollari, che al cambio attuale equivalgono a circa 14.700 euro. La disponibilit&agrave; &egrave; immediata presso i rivenditori negli Stati Uniti e in Canada. Per quanto riguarda il mercato europeo, invece, attendiamo aggiornamenti.  HARLEY DAVIDSON, LE NOVIT&Agrave; 2024 DELLE COLLEZIONI ICONS ED ENTHUSIAST 

Svela il terzo modello elettrico della Casa americana. L&#39;obiettivo &egrave; avvicinare i motociclisti a questo mondo &quot;green&quot; (anche tramite un prezzo accessibile)

Harley-Davidson, LiveWire lancia un nuovo modello elettrico futuristico

        Zero Motorcycles ha recentemente depositato una domanda di brevetto per progettare una finta leva della frizione, che modula la coppia e la frenata rigenerativa per offrire ai motociclisti una sensazione e un controllo simili a quelli delle moto tradizionali a motore a combustione interna. PASCHEL, ZERO MOTORCYCLES: CHE FANTASTICA AVVENTURA! Come funziona la finta frizione Il brevetto di Zero Motorcycles prevede l'utilizzo delle dita della mano sinistra come costante controllo della coppia e della frenata rigenerativa dei motori elettrici. La leva della frizione sar&agrave; integrata nell'elettronica di controllo del motore, offrendo un feedback rassicurante a coloro abituati alle moto tradizionali. Attraverso una configurazione della cinematica della leva di comando sinistra, i motociclisti sentiranno una resistenza graduale mentre muovono la leva, simile all'azione di una frizione tradizionale. &ugrave; La frizione virtuale, per&ograve;, non si limita a emulare solo la sensazione di una moto a combustione interna, Zero Motorcycles ha previsto di programmare la leva della frizione in modo che risponda alle diverse esigenze dei motociclisti. Dal simulare lo slittamento di una frizione tradizionale a fornire una breve coppia extra durante le accelerazioni, questa innovazione promette di migliorare notevolmente l'esperienza di guida delle moto elettriche.  HERO E ZERO MOTORCYCLE, INSIEME PER SVILUPPARE UNA PIATTAFORMA ELETTRICA       

L'idea prevede l'utilizzo delle dita della mano sinistra come costante controllo della coppia e della frenata rigenerativa dei motori elettrici

Zero Motorcycles, depositato il brevetto per una finta frizione

        Il giorno prima di incontrare Sam Paschel, il CEO della Zero Motorcycles, avevo cercato informazioni su di lui in rete, perch&eacute; &ndash; devo ammetterlo &ndash; sapevo poco o nulla del personaggio. Americano, ingegnere, ex triatleta di buon livello, ottimo comunicatore. Queste le info che ho trovato. Ed eccomi entrare in ufficio, per questa intervista concordata. Siamo in quattro: il sottoscritto, Sam Paschel, l&rsquo;ufficio stampa americano della Zero e quello italiano. Sam Paschel: la nostra intervista&nbsp; Siamo ai convenevoli d&rsquo;apertura, quando il giornalista si presenta, presenta il giornale per cui lavora e racconta che tipo di articolo vuole fare. Paschel mi interrompe subito: &ldquo;Ha guidato una delle nostre moto?&rdquo;. Ne ho avuta una in prova, l&rsquo;ho anche molto apprezzata perch&eacute;&hellip; &ldquo;No, guardi, oggi non serve mentire!&rdquo;. E ride. Bravo a rompere il ghiaccio, penso. Buongiorno Mr Paschel, dunque, stavo sottolineando quanto le moto elettriche e quelle a combustione siano molto diverse fra loro, non sovrapponibili perch&eacute;&hellip; &ldquo;Mi ci &egrave; voluto molto tempo per capirlo, lei ha imparato pi&ugrave; velocemente di me!&rdquo;. Insomma, io un&rsquo;elettrica la vorrei, ma non vorrei rinunciare alla moto tradizionale. Cosa ne pensa? &ldquo;Abbiamo diversi tipi di consumatori. Ci sono quelli che consideriamo potenziali clienti, pi&ugrave; giovani, con meno soldi, che si entusiasmano all'idea di una Tesla a due ruote. Per partecipare ai veicoli elettrici senza dover spendere tanti soldi e ottenere molti dei vantaggi. Poi ci sono i motociclisti di ritorno, quelli che avevano una moto che hanno venduto senza prenderne un&rsquo;altra; e ora l'idea di una nuova tecnologia o di una nuova esperienza di guida li riporta in moto&rdquo;. &ldquo;Infine c'&egrave; un terzo consumatore, che io chiamo l'entusiasta: di solito possiede pi&ugrave; di una moto, ne ha alcune a benzina e una elettrica. Ha esperienze diverse e le usa per motivi diversi. Quello che succede la maggior parte delle volte a quest&rsquo;ultimo consumatore, &egrave; che la moto elettrica &egrave; facile da gestire, e finisce per usarla ogni giorno, e la trova sempre carica, perch&eacute; &egrave; collegata alla presa di corrente. Cos&igrave; le moto a benzina finiscono in fondo al garage, e davanti resta l&rsquo;elettrica, quella che usa pi&ugrave; spesso. Lei che moto usa?&rdquo;. Sorride Paschel, ma vuol capire che animale ha davanti. OK, guido un&rsquo;Aprilia Tuono, la vecchia bicilindrica. Fa un sorriso di assenso, come a dire &ldquo;ho capito chi sei&rdquo;, ma a questo punto&hellip; posso chiederle che moto guida lei? &ldquo;Una Zero&rdquo; Ovviamente!  &ldquo;Si, ovviamente &ndash; e ride -. Al momento una FX, ma posso prendere qualsiasi modello voglia in qualsiasi momento. Ho iniziato con una Suzuki RM80. Avevo 8 anni. Quindi le Honda 550 e 750. tecnologia d&rsquo;altri tempi, c&rsquo;erano ancora puntine e condensatori, i due ammortizzatori posteriori. Poi ho avuto una Triumph Bonneville 900, che era la mia moto prima di venire a Zero Motorcycles. Anzi, qui si innesta una storia divertente&rdquo;. Sentiamo! &ldquo;Stavo per diventare CEO di Zero, e avevo la Triumph 900. Decisi di fare un giro al concessionario Zero pi&ugrave; vicino per provare una delle moto. Cos&igrave; rimisi in circolazione la Bonneville che avevo temporaneamente messo da parte. Ero un appassionato di moto d'epoca &ndash; rende meglio l&rsquo;idea la frase inglese &lsquo;I was a vintage motorcycle guy&rsquo; che mi ripete pi&ugrave; volte divertito - . feci un giro di prova di 15 minuti, e in quel poco tempo passai dall'essere interessato a quello che stava facendo Zero a decidere di accettare un qualunque lavoro presso quell&rsquo;azienda, fosse anche l&rsquo;uomo della spazzatura, per far parte di quello che stavano facendo&rdquo;. Annuisco divertito, ma non serve una domanda ulteriore, lui &egrave; un fiume in piena, con la sua parlata americana sin troppo rapida. E qui ammetto di aver sofferto un po&rsquo; la traduzione. &ldquo;Tutte le cose che pensavo fossero parte integrante dell'esperienza di guida, le vibrazioni, gli odori e i rumori, erano scomparse all&rsquo;improvviso. Ci&ograve; che ho provato &egrave; stata la connessione pi&ugrave; pura tra me e la strada&rdquo;. &ldquo;Tempo dopo &ndash; continua - ero in un viaggio d'affari con un amico, e lui mi raccontava di quando era pi&ugrave; giovane e viveva in Australia, e mi disse che quello era stato il periodo nel quale si era sentito pi&ugrave; libero, leggero, senza nessun peso. Mi chiese quando avevo provato quella medesima sensazione. Wow! Per me quel momento &egrave; quando tutto il resto scompare e sono solo un essere umano in un momento nel tempo, che si muove attraverso il mondo e non pensa a cosa c'&egrave; dopo. Quel momento &egrave; quando sono su una moto. Su una moto elettrica molto pi&ugrave; spesso che su una a benzina. Questo, pi&ugrave; di ogni altra cosa, &egrave; il motivo per cui sono il CEO di Zero Motorcycles. Ma, mi dica, che moto nostra ha provato e cosa l&rsquo;ha colpita?&rdquo;. Ho usato per un po&rsquo; una SR/F, la naked sportiva, ne ho apprezzato le prestazioni, la guidabilit&agrave; e, soprattutto, il fatto che non si sente il peso. &ldquo;Perch&eacute; la batteria e il motore sono molto in basso, quindi anche se il peso &egrave; sui 220 kg, &egrave; molto leggera da guidare&rdquo;.  Chiacchierata simpaticissima, ma io dovrei&hellip; lavorare. Cerco di raccapezzarmi nelle domande appuntate in inglese e, ecco: quante moto producete e quali sono i mercati migliori per voi? &ldquo;Costruiamo e vendiamo tra le 5 e le 10mila moto l'anno. Cresciamo tra il 30 e il 60% ogni anno. I mercati migliori sono gli europei: Francia, Germania e Spagna, ma anche Regno Unito e Italia. L&rsquo;Italia se si considera il totale delle vendite &egrave; un mercato enorme, ma la maggior parte &egrave; costituita da scooter e moto di cilindrata inferiore, e noi puntiamo a giocare nello spazio premium&rdquo;. Qual &egrave; il futuro dell'elettrificazione? &ldquo;Ehm...&rdquo; Domanda difficile? &ldquo;No, per me &egrave; facile! - esplode con una risata fragorosa, trascinando anche gli altri -. Se non credessi che ci sar&agrave; una crescita esponenziale dell'elettrificazione, avrei sbagliato lavoro!&rdquo;. Poi torna serio &ldquo;In primo luogo, per me, dobbiamo credere nel futuro di Zero. Voi dovete credere che i veicoli elettrici continueranno a crescere, e le motociclette faranno parte di questa trasformazione. Bisogna considerare che ogni due anni circa, con i miglioramenti della chimica delle batterie, si ottengono miglioramenti significativi nell'autonomia e nelle prestazioni dei veicoli. Allo stesso tempo, i costi delle batterie continuano a diminuire, rendendo questa tecnologia accessibile per un maggior numero di persone. E nel mondo ci sono un&nbsp;miliardo di motociclisti potenziali&rdquo;. &ldquo;Per quanto riguarda la Zero Motorcycles, oltre alla commercializzazione di moto a privati, vendiamo anche delle flotte. Ci capita di vendere venti, cento, duecento motociclette per volta a forze di polizia o ad altri enti pubblici. E abbiamo un business anche solo con i nostri motori, che forniamo ad altri produttori di veicoli e per altre applicazioni industriali. Su tutti questi fronti continuiamo a vedere una crescita significativa&rdquo;. Insomma, il futuro dell&rsquo;elettrico visto dall&rsquo;headquarter della Zero &egrave; roseo. Non avete neanche tensioni sulle materie prime, come il litio, o sui microchip? &ldquo;La catena di approvvigionamento globale per le batterie, per il litio, per il cobalto, per il nichel e per i chip... utilizziamo molti chip con un veicolo molto intelligente, cosa che ha creato molta pressione sull'azienda. Ottenere dei buoni chip e le batterie &egrave; stato molto difficile durante la pandemia e negli anni precedenti. Oggi, le catene di fornitura globali sono normalizzate, ed &egrave; molto pi&ugrave; facile ottenere quei componenti. Noi comunque abbiamo un rapporto di lungo termine, pi&ugrave; di 10 anni, con il nostro fornitore di batterie, quindi anche durante quei momenti difficili non abbiamo avuto problemi a ottenere le vendite necessarie per crescere&rdquo;. Quali sono le pi&ugrave; grandi difficolt&agrave; che si incontrano per pensare, progettare, sviluppare, costruire e vendere una moto elettrica come la vostra? &ldquo;Bella la domanda di prima, ma adesso quanto tempo hai &ndash; chiede ironico -?&rdquo; &Egrave; l&rsquo;ultima domanda! Riflette un attimo, e parte. &ldquo;Quando Zero ha iniziato, era incredibilmente difficile collegare una batteria agli ioni di litio a un controller, a un motore e far girare in modo affidabile la ruota. Abbiamo dovuto inventare molti componenti e il sistema operativo per poterlo fare. Oggi, con la continua crescita dell'elettrico, ci sono sempre pi&ugrave; fornitori di parti e componenti e sempre pi&ugrave; competenze nel mondo".  "Ai livelli di prestazioni raggiunti &ndash; la SR/F ha 82 kW, 111,48 CV, e 190 Nm di coppia - &egrave; necessario un diverso livello di controllo e di sofisticazione. Ottenere le massime prestazioni da un gruppo propulsore elettrico e farlo in modo sicuro e affidabile &egrave; una sfida incredibilmente grande&rdquo;. &ldquo;Sono quattro le aree chiave su cui ci concentriamo per lo stand up tecnologico. La prima &egrave; la batteria, fondamentale per qualsiasi azienda di veicoli elettrici. Bisogna essere sicuri di essere leader in termini di potenza e prestazioni e di autonomia. Noi acquistiamo le celle da un fornitore quotato in borsa. Ma tutto ci&ograve; che serve per trasformare una cella in un pacco batterie lo abbiamo inventato e sperimentato autonomamente&rdquo;. &ldquo;La seconda &egrave; il motore. Abbiamo una terza generazione di motori brevettati e dedicati. Per noi il motore deve essere molto performante, molto efficiente e di dimensioni molto ridotte per essere montato su una moto&rdquo;. &ldquo;Terza area chiave, la pi&ugrave; importante, &egrave; il sistema operativo. Servono oltre un milione di linee di codice per far s&igrave; che un solo modello di veicolo marci in modo affidabile e corretto. Abbiamo pi&ugrave; di quaranta ingegneri che si occupano di software e che lavorano al sistema operativo di Zero Motorcycle&rdquo;. &ldquo;Questa &egrave; una delle parti pi&ugrave; complesse e difficili da affrontare. E le lezioni pi&ugrave; importanti sulla batteria, sul motore e sul sistema operativo non si imparano nelle piste di prova. Non imparerete mai le lezioni pi&ugrave; difficili in un ambiente controllato. Per 17 anni abbiamo messo i nostri veicoli nelle mani di veri consumatori che li hanno portati nel mondo reale. Facendo cose che non ci saremmo mai aspettati, perch&eacute; i motociclisti sono pazzi. Si mettono in situazioni e condizioni, in strane e piccole curve... e studiando quelle situazioni si migliora e si perfeziona il tutto&rdquo;. &ldquo;La quarta area chiave &egrave; la pi&ugrave; difficile. Motore, batteria, software: l'unione di tutti i sistemi richiede anni e ore nel mondo reale per far funzionare correttamente un gruppo propulsore. Ed &egrave; completamente diverso dal lato benzina. &Egrave; molto difficile da fare. Una volta ottenuto questo risultato, le due sfide successive sono: bisogna capire come produrlo ad alta qualit&agrave;, con un ambiente di produzione diverso da quello del passato; e poi bisogna educare i concessionari e i consumatori, e creare la domanda. Tutto questo rappresenta una sfida incredibile&rdquo;. &ldquo;Tutti questi aspetti creano barriere molto reali per l'ingresso dei concorrenti. Siamo un'azienda di prodotti di consumo di potenza molto elevata in uno spazio internazionale fortemente regolamentato. Siamo un'azienda industriale, costruiamo le moto, e siamo un'azienda di software che deve creare il cervello del sistema nervoso centrale del veicolo elettrico&rdquo;. &ldquo;&Egrave; la cosa pi&ugrave; complicata che abbia mai fatto. E faccio cos&igrave; tanti errori che lui &ndash; indica il suo ufficio stampa - non vi dir&agrave; mai. Tutti gli errori che si possono fare, li ho fatti tutti &ndash; ridono tutti nel piccolo ufficio - probabilmente due volte! &Egrave; stato davvero impegnativo, ma alla fine il veicolo &egrave; bellissimo, la forma &egrave; straordinaria e abbiamo la possibilit&agrave; di cambiare il mondo&rdquo;.       

Sam Paschel, entusiasta CEO della Zero Motorcycle, ci racconta quanto sia maledettamente difficile costruire moto elettriche

Paschel, Zero Motorcycles: che fantastica avventura!

        Il mercato delle due ruote d&agrave; il benvenuto alla Jid i, nata dalla collaborazione tra Kofa e TAILG. Si tratta di una moto ideata per sfrecciare nelle strade urbane, ed &egrave; caratterizzata dall'estrema leggerezza, gli pneumatici ad alto profilo e un battistrada profondo. Il telaio in acciaio, rinforzato da sospensioni robuste, &egrave; stato progettato per la massima semplicit&agrave; di riparazione.  Motore, batteria e prezzo Dotata di serie di fari a LED, quadro strumenti digitale e porte USB per la ricarica di dispositivi, questa moto elettrica dispone di un sistema di frenata a disco con ABS. Il motore da 8 CV, equivalente a 6 kW, garantisce notevoli prestazioni. Le due batterie, con una capacit&agrave; totale di 4,6 kWh, permettono di raggiungere una velocit&agrave; massima di 85 km/h e di percorrere fino a 100 km senza bisogno di ricarica. Le batterie della motoe sono progettate per essere facilmente rimovibili e sostituibili in soli 30 secondi, garantendo un rapido rientro. Per ora l'acquisto sar&agrave; disponibile solo in Ghana entro la fine del primo trimestre 2024. Dopo aver fatto il suo debutto nel Paese africano, sar&agrave; espostata anche nel resto del mondo. Per ora il prezzo &egrave; ancora sconosciuto, ma secondo il produttore si prospetta estremamente competitivo. MOTOWATT W1X, ARRIVA L'ELETTRICA FRANCESE CON DUE MOTORI       

Con un motore da 8 CV e due batterie da 4,6 kWh di capacit&agrave; totale, permette di percorrere fino a 100 km senza bisogno di ricarica

Kofa e TAILG presentano Jid i, la nuova elettrica pronta per la strada

Jid i è la nuova moto elettrica di Kofa e TAILG per le strade urbane. Con motore da 8 CV, batterie rimovibili da 4,6 kWh e una velocità massima di 85 km/h, offre un'autonomia di 100 km. Debutterà in Ghana entro il primo trimestre 2024, poi la distribuzione globale

Kofa e TAILG, ecco la nuova elettrica Jid i

        Tra i mezzi di piccola cilindrata per gli spostamenti urbani, esiste una nicchia che nel corso degli ultimi 40 anni ha sfornato modelli entrati nella leggenda. Questo segmento non lo trovate sotto una specifica categorizzazione perch&egrave; alcune volte &egrave; moto, altre scooter e altre ancora ciclomotore, ma raggruppa alcuni modelli da teppismo urbano pi&ugrave; iconici di sempre: stiamo parlando di quella categoria indefinibile che include nomi come Honda Cub EZ90, Malaguti Fifty, Suzuki Street Magic, Gilera DNA e pochi altri, alla quale oggi va ad unirsi un nuovo membro: BMW CE 02. Questo nuovo "coso elettrico" presentato dalla casa bavarese &egrave; stato definito "eParkourer", per cercare di spiegare il concetto giocoso e divertente dietro all'invenzione di un mezzo del genere. In realt&agrave; le strategie di marketing per far capire all'utenza che razza di oggetto sia, non aiutano gli utenti a chiarirsi le idee. L'abbiamo provato fra le strade di Lisbona per capire bene e raccontarvi l'anima di questo mezzo difficile da inquadrare al primo sguardo. Test Suzuki GSX.8R, i voti del #sottoesame BMW CE 02, come &egrave; fatto  Partiamo da un po' di tecnica, perch&egrave; anche questa &egrave; una peculiarit&agrave; del progetto. L'intera struttura ciclistica &egrave; costruita attorno al telaio perimetrale in acciaio a tubi quadri che percorre in maniera orizzontale tutto il mezzo sulla parte superiore, con delle bretelle diagonali che scendono a 45 dal cannotto fino a sorreggere la parte di trazione. Di profilo, pu&ograve; ricordare le linee del telaio di una bicicletta e infatti i tecnici hanno preso ispirazione dalle BMX. Una davanti all'altra all'interno del corpo moto, sono posizionate le due batterie a schema 48V da 1,96 kW che garantiscono 45 km di autonomia l'una e lavorano in parallelo per garantire un totale di 90 km di autonomia (ciclo WMTC). Il motore elettrico arriva, come le batterie, dal mondo auto ed &egrave; lo stesso montato nelle mild-hybrid BMW, capace di 11 kW nella versione L3 (con patente B o A1) e di 4 kW nella versione L1 (con patente AM da 14 anni). I tempi di ricarica vanno dai 312 minuti per lo 0-100% nella presa domestica ai 102 min per il 20-80% nella wallbox da 1,5 kW. Questi i dati riferiti alla versione 11 kW, perch&egrave; con la 4 kW si scende anche a 85 minuti. Curiosa la scelta di adottare una trasmissione primaria a cinghia e una finale, sempre a cinghia, questo per avere la rotazione del motore in asse con la puleggia e garantire il miglior comportamento di guida e il baricentro pi&ugrave; basso possibile. Davanti c'&egrave; una forcella a steli rovesciati, dietro un monobraccio con ammortizzatore laterale privo di link, davvero accattivante. I cerchi sono lenticolari in alluminio da 14", calzano gomme di sezione 120 davanti e 150 dietro e danno al mezzo un look molto aggressivo pur non essendo grandi.  I freni sono marchiati J.Juan e constano di un disco anteriore e uno posteriore con pinze a doppio e singolo pistoncino. Il manubrio e largo e poggia su riser molto alti, sembra pi&ugrave; spesso di quanto &egrave; realmente perch&egrave; coperto da una cover plastica che nasconde i cavi. La strumentazione &egrave; un piccolo display rettangolare da 3,5", ma pu&ograve; essere collegato via bluetooth al telefono e all'app dedicata, gestibile dai tasi sul blocchetto sinistro. Pesa 132 kg con due batterie, 119 kg con una sola. Avete capito, &egrave; un coso strano da capire e da percepire al primo sguardo. Il design di rottura, con quella sella che "fluttua" per tutta la lunghezza del corpo moto, piacer&agrave; a molti e disguster&agrave; altrettanti, ma questa &egrave; la caratteristica di tutti i mezzi con grande personalit&agrave;. &Egrave; alla guida che il CE 02 pu&ograve; mettere d'accordo davvero tutti. Questa motina &egrave; una vera e propria fun bike! Se qualcuno ricorda il divertimento che si poteva avere in sella a mezzi come Yamaha Tricker, Honda CUB EZ90 e Malaguti Fifty, pu&ograve; farsi un'idea.  Leggi anche: Test Triumph Speed 400 e Scrambler 400 X Passa alla prossima pagina &nbsp; BMW CE 02, come va  Sul CE 02 il baricentro sta in basso, la coppia di 55 Nm &egrave; tanta e arriva in modo velocissimo grazie a un comando gas super reattivo. Il controllo di trazione &egrave; tarato in maniera da consentire un po' di wheelspin dove c'&egrave; poca aderenza, senza mettere in pericolo nessuno, e l'ABS sulla sola ruota anteriore permette il bloccaggio di quella posteriore tirando con vigore la leva sinistra. Le gomme, ciccione e dal diametro ridotto, aumentano il senso di agilit&agrave; del mezzo e il baricentro &egrave; concentrato tutto sopra le pedane posteriori, che sono quelle da utilizzare quando si vuole avere una guida dinamica. Quelle anteriori, dedicate al rilassamento e alla conduzione con passeggero, non sono il massimo se si vuole avere il top della dinamica di guida e del divertimento.  Ci sono tre riding mode: Flow, Surf e Flash, che non cambiano l'erogazione della potenza ma forniscono tre diversi interventi di frenata rigenerativa: con Flow &egrave; una rigenerazione media, in Surf &egrave; disattivata e in Flash (mappa disponibile solo con il pacchetto full optional Highline) &egrave; decisamente intensa. Il manubrio, alto e largo, permette un controllo totale e si pu&ograve; condurre anche in piedi in maniera molto naturale, questo &egrave; ideale quando si passa sopra i dissuasori o al ciottolato dei centri storici... quasi necessario in certi casi perch&egrave; la taratura delle sospensioni tende al rigido e non digerisce i sampietrini se non a bassissima velocit&agrave;.  Con la sella standard, la conduzione &egrave; di fatto particolarmente dura, per questo consigliamo di prendere fin da subito la sella comfort con 1 cm in pi&ugrave; di schiuma che aiuta il sedere a non soffrire troppo. C'&egrave; anche una comoda ma limitatamente utile retromarcia elettrica. Nel complesso, con un mezzo capace di dare totale libert&agrave; di stile di guida e divertimento, un'autonomia pi&ugrave; che sufficiente per l'uso cittadino e un look che arriva dalla pura creativit&agrave; dei designer che hanno compiuto ricerca stilistica senza compromessi, questo "coso elettrico" &egrave; destinato a diventare un'icona molto pi&ugrave; del suo fratellone elettrico CE 04 e del capostipite C Evolution. Una BMX elettrica che far&agrave; innamorare molti e che ha un solo grande difetto: costa parecchio! 7.750 euro per la 4 kW, 1000 euro in pi&ugrave; per la 11 kW, ai quali aggiungere 900 euro per il pacchetto Highline che offre la terza mappatura Flash, la forcella anodizzata oro, le manopole riscaldate, la piattaforma per smartphone con caricatore e il quick charger da 1,5 kW.        

Da BMW arriva un mezzo difficile da catalogare, ma che ci ha fatto innamorare dal primo metro. A met&agrave; fra uno scooter, una moto e una BMX, &egrave; destinato a diventare un instant classic

Prova BMW CE 02: elettrizzante!

        Brutte notizie che la svedese Cake Motorcycles, azienda produttrice di moto elettriche. Come riportano i colleghi di RideApart, il 1&deg; febbraio 2024 diversi media svedesi hanno dato la notizia che Cake sarebbe in procinto di dichiarare fallimento, ma dalla Casa ancora non ci sono state dichiarazioni ufficiali. Certo &egrave; che una notizia del genere non esce fuori senza motivi. Qual &egrave; la situazione Ad avvalorare questa tesi, la pubblicazione economica svedese&nbsp;Breakit&nbsp;il 24 gennaio 2024 aveva parlato della situazione finanziaria di Cake, definendola disastrosa, cos&igrave; tanto che l&rsquo;azienda non era in grado di pagare gli stipendi dei suoi quasi 140 dipendenti. E poi si aggiungono le dichiarazioni di Stefan Ytterborn, Ceo di Cake, al quotidiano finanziario svedese&nbsp;Dagens Industri parlando della mancanza di finanziatori per l&rsquo;azienda, uno dei fattori che ha portato all&rsquo;attuale situazione. E questo si traduce anche nelle vendite. Nel 2023 Cake ha venduto appena 6.000 moto, ben sotto gli obiettivi stimati per raggiungere la redditivit&agrave; (ovvero tra le 7.500 e le 10.000 unit&agrave; all&rsquo;anno). Nel frattempo, non resta che attendere sviluppi ufficiale, che in altre parole equivalgono a dichiarazioni dell&rsquo;azienda stessa. Sar&agrave; davvero dichiarato il fallimento? UN ROBOT MOTOCICLISTA CI SALVER&Agrave;       

Dalla Svezia arrivano notizie non positive sull&rsquo;azienda di moto elettriche, ma ancora i vertici non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali

Cake Motorcycles prossima al fallimento?

        Nella prima met&agrave; del 2023, Hero MotoCorp e Zero Motorcycles hanno stretto una collaborazione che in questi primi mesi del 2024 potrebbe addirittura sfociare nella creazione di una piattaforma elettrica che dar&agrave; vita a ben quattro diverse nuove moto. HERO X400, ARRIVA (MA NON IN EUROPA) LA NUOVA ROADSTER INDIANA Voci di corridoio: progetto e investimento Nella prima fase del progetto, si prevede il debutto di due moto elettriche ad alte prestazioni, caratterizzate da distinti stili di carrozzeria. La seconda fase, invece, sar&agrave; dedicata a modelli di "medie prestazioni".I dettagli specifici su queste novit&agrave; rimangono per ora sconosciuti ma, considerando i dati di Zero Motorcycles in termini di prestazioni, ci si aspettano veicoli che entreranno di diritto sul mercato delle moto di fascia pi&ugrave; potente. Inoltre, per realizzare il progetto, nel marzo del 2023 sarebbe stato investito un capitale che ammonta a circa 55 milioni di euro. La tempistica esatta per il debutto della piattaforma elettrica sviluppata da Hero e Zero non &egrave; stata ancora rivelata, ma le voci dal settore suggeriscono che il pubblico potr&agrave; sperimentare la novit&agrave; nel corso del 2025. ZERO MOTORCYCLES: ARRIVA LA GARANZIA DI 5 ANNI        

Il progetto, per il quale nel 2023 sarebbero stati stanziati 55 milioni di euro, porterebbe alla crazione di 4 diverse nuove moto

Hero e Zero Motorcycle, insieme per sviluppare una piattaforma elettrica

        Vi avevamo parlato di Trevor Motorcycles qualche anno fa, quando a Eicma 2021 presentarono la loro DTRe Stella, la prima moto da flat track elettrica. Oggi il marchio di moto a batteria &egrave; cresciuto e sta preparando, per il 2024, la sua avanzata in Europa e negli Stati Uniti con una serie di nuovi modelli pronti a debuttare. A differenza di tante altre aziende, per&ograve;, Trevor Motorcycles non ha una grande passione per piattaforme e-commerce (di cui comunque si serve). Il loro obiettivo &egrave; quella di radicarsi fisicamente nel territorio, aprendo parecchie&nbsp;nuove sedi. Gli obiettivi Nei piani del Marchio c&rsquo;&egrave; la volont&agrave; di aprire 280 punti vendita, 140 in Europa e 140 negli Usa e in Canada. Per farlo, e per esportare le proprio moto elettriche, sta valutando una serie di collaborazioni con concessionari di moto e sport motoristici specializzati in sport estremi e all'aria aperta come flat track, enduro, motocross e fuoristrada. Per quanto riguarda i modelli, DTRe Stella gioca una gara a parte trattandosi di una moto piuttosto costosa, ma ci sono novit&agrave; in arrivo, meno onerose. La prima si chiama DTRe Vince, di cui ha parlato il co-fondatore di Trevor, Jeroen-Vincent: &ldquo;Vince prende tutte le caratteristiche amate del nostro Stella e le perfeziona per creare un'opzione pi&ugrave; conveniente.&nbsp;Sul mercato statunitense avr&agrave; un prezzo di 8.260 dollari (tasse escluse), mentre in Europa coster&agrave; 9.950 euro (IVA inclusa).&nbsp;I preordini sono gi&agrave; aperti per 195 euro con consegna prevista nell&rsquo;autunno 2024&rdquo;. Tra le novit&agrave; del Marchio, infine, c&rsquo;&egrave; anche una nuova piattaforma elettrica ad alte prestazioni, su cui stanno lavorando, e che dar&agrave; vita a un inedito prototipo di moto elettrica da motocross. ECOBONUS 2024, IN POCHE ORE FINITI GLI INCENTIVI PER MOTO E SCOOTER        

L'azienda di moto elettriche sta preparando la sua avanzata per il 2024, ed &egrave; anche previsto il debutto di un nuovo modello, il DTRe Vince

Trevor Motorcycles, espansione in Europa e Usa con 280 punti vendita

Il modello, identico all’originale del celebre manga degli anni ‘80, è stato realizzato dalla spagnola Bell y Bell. Ed è 100% elettrico! 

La moto di Akira è reale: ecco com'è fatta

Le moto ispirate ai manga giapponesi suscitano sempre un certo interesse, specialmente quando risultano ben fatte che quella realizzata dalla spagnola Bel y Bel e che riproduce, fedelmente, il modello guidato da Shotaro Kaneda in Akira, icona degli anni &rsquo;80, nata dalla fantasia di&nbsp;Katsushiro Otomo. Ma torniamo alla moto.  Forse diventer&agrave; una serie limitata  Carles Bel e Jes&uacute;s Bel&nbsp;sono i fondatori dello studio di design&nbsp;Bel y Bel a Barcellona, e negli anni hanno distinto il loro lavoro caratterizzato dal riciclo di vari componenti di scooter ma anche di auto d&rsquo;epoca, con l&rsquo;obiettivo di creare nuovi oggetti di design. Bene, questa volta hanno fatto di pi&ugrave;. Perch&eacute; la moto da loro realizzata &egrave; a tutti gli effetti funzionante e non un mero esemplare da ammirare. Oltre alla riproduzione che possiamo definire davvero perfetta, con quel rosso fiammante, la due ruote &egrave; anche 100% elettrica ed &egrave; dotata di sospensioni posteriori pneumatiche che le permettono di alzarsi e abbassarsi esattamente come accadeva nel manga. Ma c&rsquo;&egrave; di pi&ugrave;, e questo interesser&agrave; di certo appassionati e collezionisti: i designer di&nbsp;Bel y Bel avrebbero tutta l&rsquo;intenzione di sviluppare il prototipo per farne una piccola serie limitata da mettere in vendita gi&agrave; nel 2024. Secondo quanto riportato dai colleghi di Mundo Deportivo si parla di un prezzo di circa 20mila euro.    COMPRA UN V8 FERRARI E POI COSTRUISCE UNA MOTO DA ZERO  &nbsp; 

Un modello assolutamente identico all&rsquo;originale che gli appassionati si ricorderanno nel celebre manga degli anni &lsquo;80

Dalla Spagna arriva la moto di Akira, ed &egrave; 100% elettrica

        Il segmento delle moto elettriche da fuoristrada &egrave; uno di quelli in maggiore crescita, con tanti nuovi modelli che entrano sul mercato. L'altoatesina Talaria &egrave; un altro Marchio che sta cercando di conquistare un posto nel settore delle cross elettriche: l'ultima sua creazione, la Dragon, &egrave; stata presentata nel corso dell'ultima edizione di EICMA.  Talaria Dragon: prestazioni elevate Talaria Dragon &egrave; una enduro elettrica con ruote da 21 e 18". Alimentata da un motore elettrico a trazione centrale che invia la potenza alla ruota posteriore tramite una trasmissione a catena, dovrebbe avere una potenza nominale di 10 kW (circa 13 cv) con potenza di picco di 28 kW (38 cv). Insomma, una moto performante, dalla velocit&agrave; massima limitata elettronicamente a 110 km/h.  Talaria Dragon: ciclistica La batteria da 88 volt promette un'autonomia di circa 150 km con una singola carica, a condizione di mantenere una velocit&agrave; media di 25 km orari. Tre, le modalit&agrave; di guida: Eco, Sport e Hyper.Per quanto riguarda la ciclistica, troviamo un sistema di sospensioni a lunga escursione che consiste in una forcella completamente regolabile all'anteriore con 250 mm di escursione. L'ammortizzatore posteriore &egrave; a leveraggio ed &egrave; anch'esso dotato di una serie completa di regolazioni. Gli pneumatici sono quelli standard da enduro e dual-sport, con i freni a disco idraulici anteriori e posteriori.Non ci sono ancora informazioni sul prezzo e sulla disponibilit&agrave; della nuova Talaria Dragon, ma &egrave; probabile che debutti ufficialmente nel 2024. HUSQVARNA EE18, LA MOTOCROSS ELETTRICA CHE MANCAVA       

Il Marchio con sede a Bolzano ha presentato un modello off-road con potenza di picco di 28 kW e autonomia di 150 km con una singola carica

Talaria Dragon, enduro elettrica da prestazioni al top

        Il fattore nostalgia, nel mondo delle moto, &egrave; testimoniato da elementi stilistici di ispirazione r&eacute;tro. Un espediente su cui non pochi Marchi fanno leva per attrarre neofiti e nuove possibili generazioni di motociclisti. Tra di essi, c'&egrave; anche Tozz, brand turco specializzato in mobilit&agrave; elettrica, che ha recentemente svelato il suo Joyce'90, una mini-moto che, avrete intuito, omaggia gli anni Novanta.  Tozz Joyce'90: caratteristiche  La Joyce'90 di Tozz a molte celebri mini-moto risalenti a trent'anni fa. Tra le sue caratteristiche, il faro a scomparsa, lo stereo integrato con connettivit&agrave; Bluetooth e, naturalmente, la carrozzeria di ispirazione vintage con colori che rimandano agli anni Novanta. A spiccare sono anche le gomme a doppio uso montate su cerchi da 20".Per quanto riguarda le prestazioni, Tozz non ha svelato alcuna informazione ufficiale, ma il portale DesignBoom riporta che il modello sar&agrave; omologato per le piste ciclabili europee e sar&agrave; classificato come Pedelec. Ci&ograve; potrebbe significare che la potenza erogata sar&agrave; limitata a 250 watt. L'entrata in produzione &egrave; prevista per marzo 2024. MOTO ELETTRICHE: DOVE SONO FINITE?       

La piccola motocicletta elettrica del brand turco &egrave; un tributo alle atmosfere e ai colori di oltre trent'anni fa

Tozz Joyce'90, mini-moto dal sapore anni Novanta

        Arrivano ufficialmente sul mercato le prime elettriche di Kawasaki! Si chiamano Z e-1 e Ninja e-1 e ovviamente rappresentano le varianti naked e carenata del progetto full electric che abbiamo visto per la prima volta a EICMA 2022 e abbiamo avuto modo di scopire durante il 2023. Le prime moto elettriche di Kawasaki  Entrambe sono equipaggiate con&nbsp;un motore da 5 kW che ha la possibilit&agrave; di raggiungere un massimo di 9 kW (circa 12 CV) di potenza, ma la vera caratteristica dei modelli &egrave; la tecnologia delle due batterie rimovibili che permettono di ricaricare direttamente in casa o in garage, ma si pu&ograve; anche solo collegare il cavo alla moto senza la necessit&agrave; di rimuovere le batterie. Inoltre, i piloti possono godere di due modalit&agrave; di guida e dell'opzione "e-boost" che garantisce una spinta extra di potenza.&nbsp;Il peso dichiarato &egrave; di 140 kg per la versione carenata&nbsp;Ninja e-1&nbsp;e 135 kg per la naked&nbsp;Z e-1. Entrambi i modelli offrono una comoda&nbsp;modalit&agrave; "Walk",&nbsp;consentendo di spostarsi agevolmente a passo d'uomo sia in avanti che in retromarcia. Con la frenata rigenerativa le batterie si possono ricaricare in decelerazione e l'autonomia dichiarata &egrave; di 72 km (WMTC Classe 1).  Le batterie agli ioni di litio presentano indicatori di carica incorporati e un design simmetrico che ne semplifica l'installazione. Il tempo di carica di ciascuna batteria &egrave; di circa 3,7 ore per una ricarica completa e di 1,6 ore per una ricarica parziale dal 20% all' 85%. Kawasaki Z e-1 e Ninja e-1: prezzi e disponibilit&agrave;  Ah, giusto, i prezzi: la versione Z e-1 naked entra sul nostro mercato al prezzo di 8.239 euro, mentre se la volete carenata in versione Ninja e-1 il prezzo sale leggermente fino a 8.839 euro. Sono gi&agrave; ordinabili presso la rete di concessionari Kawasaki italiana. PROVA Kawasaki Ninja 7 Hybrid 2024       

Dopo la presentazione, compaiono finalmente a listino i prezzi definitivi delle nuove elettriche Made in Japan

Kawasaki Z e-1 e Ninja e-1: ecco i prezzi

        Il 2024 inizia nel migliore dei modi per le competizioni internazionali di moto, con la Dakar in partenza il 5 gennaio. A proposito di Dakar, sta facendo parlare di s&eacute; il produttore italiano Tacita, che parteciper&agrave; alla gara con il team Tacita Formula Corsa e con due moto elettriche, le Tacita Discanto, che hanno richiesto quasi due anni di sviluppo. Le due moto vengono inserite nella categoria "Dakar Future - Mission 1000" riservata alle pi&ugrave; innovative tecnologie di decarbonizzazione, in particolare ai motori a idrogeno, completamente elettrici o ibridi. Le caratteristiche L&rsquo;appuntamento &egrave; dal 5 al 19 gennaio, due settimane durante le quali le due moto metteranno alla prova la loro efficienza energetica nel deserto. Non &egrave; un caso che la tecnologia creata da Tacita si stata progettata, sviluppata, prodotta e testata per gli ambienti pi&ugrave; estremi prima di essere resa disponibile al pubblico. Le Tacita Discanto sono dotate di un nuovo telaio e portano in dote un innovativo bilanciamento dei pacchi batteria con distribuzione dei pesi riequilibrata, per un peso totale di 180 kg. La velocit&agrave; massima &egrave; stata limitata a 150 km/h. Tacita, inoltre, ha sviluppato una tecnologia inedita per le batterie, dotate di un sistema Battery Swap che consente la sostituzione con batterie cariche in pochi minuti durante la pausa concessa in gara per il rifornimento. Da segnalare poi la presenza di un cambio meccanico a cinque marce, il raffreddamento a liquido del motore e della centralina.  Le dichiarazioni &ldquo;Quella di Tacita &egrave; un'avventura entusiasmante - ha detto Luca Oddo, amministratore delegato di Tacita -. E non solo per la partecipazione alla competizione pi&ugrave; difficile del mondo come la Dakar, ma per le sfide tecnologiche che ci vedono protagonisti. Come noi, anche i nostri investitori hanno avuto il coraggio, lo spirito e la lungimiranza di credere in un progetto che viene da lontano e che vede fondere nel nostro marchio i valori della sostenibilit&agrave; e di un futuro migliore. L'innovazione &egrave; la nostra compagna silenziosa e discreta che ci accompagna in questo viaggio e che accompagna chiunque guidi una moto Tacita&rdquo;. A Natale il regalo &egrave; InMoto! Scopri l'incredibile offerta di InMoto edizione digitale!!       

Il marchio italiano parteciper&agrave; alla gara dal 5 al 19 gennaio con il team Tacita Formula Corsa

Tacita alla Dakar 2024 con le due moto elettriche Discanto

        Tra le tante novit&agrave; emerse ad EICMA 2023, una moto dall'aspetto molto particolare ed estremamente moderno ha rubato gli sguardi dei visitatori: si tratta della Naxeon I AM, modello 100% elettrico dell'omonima start-up cinese.&nbsp;La I AM si pu&ograve; collocare nella categoria equivalente alle 125cc ed &egrave; caratterizzata da un design pulito e un distintivo LED laterale.&nbsp;  BONUS MOTO 2024: NOVIT&Agrave; SU INCENTIVI PER L'ACQUISTO DI ELETTRICHE E TERMICHE Motore e batteria Equipaggiata con cerchi da 17" e un motore elettrico integrato nel mozzo della ruota posteriore, il propulsore eroga una potenza di 14 CV (10 kW) e una coppia massima di 273 Nm. Questi numeri permettono alla moto di raggiungere una velocit&agrave; massima di 120 km/h. La Naxeon I AM dispone di una batteria a semi stato solido che garantisce una densit&agrave; energetica superiore e tempi di ricarica pi&ugrave; rapidi rispetto alle tradizionali batterie. Disponibile in due varianti, da 4,3 kWh e 6,5 kWh, questa batteria assicura un'autonomia massima di rispettivamente 120 km e 180 km con una sola carica. Grazie al caricatore rapido integrato con presa di Tipo 2, la ricarica dal 20% all'80% &egrave; un gioco da ragazzi e richiede soli 90 minuti. Tecnologia Dotata di luci a LED anteriori e posteriori, telecamere su entrambi gli assi e un display touch a colori da 7 pollici, la moto offre non solo le informazioni essenziali ma anche quelle registrate dalle telecamere. Tra le funzionalit&agrave; anche l'NXN Domain Controller, il NIS (Naxeon Interaction System), funzionalit&agrave; OTA, ABS, TCS, sospensioni sviluppate internamente, accensione senza chiave e molto altro. Disponibilit&agrave; e prezzo La Naxeon I AM sar&agrave; sul mercato europeo a partire dalla primavera del 2024, al prezzo di 7.400 euro.&nbsp; HONDA, LA SVOLTA ELETTRICA ENTRO IL 2030       

La moto &egrave; stata presentata ad EICMA 2023 ed &egrave; equiparabile alla categoria 125 cc. Dispone di una batteria allo stato semi solido in due varianti e pu&ograve; raggiungere i 120 km/h

Naxeon I AM, l'elettrica futuristica arriva in primavera

La Naxeon I AM, prodotta dalla start-up cinese, &egrave; la novit&agrave; elettrica del 2024. Presentata all&#39;EICMA 2023, la moto urbana &egrave; classificata come 125cc e dispone di un motore da 14 CV, batteria a semi stato solido e tempi di ricarica rapidi, la I AM promette un&#39;autonomia massima di 180 km. Sar&agrave; disponibile in Europa dalla primavera 2024 al prezzo competitivo di 7.400 euro

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