Ne abbiamo parlato con Geoff Liersch, responsabile del settore due ruote di Bosch, che lavora con tutti i costruttori e ha una visione privilegiata
Nel 2024 in Italia sono stati venduti poco più di 10.000 mezzi a due ruote elettrici, praticamente tutti scooter. Le motociclette elettriche sono state poco più di 100 e non c'è da sorprendersi visto che tra il 2019 e il 2023 nel mercato italiano sono state targate meno di 600 motociclette elettriche. Questa mancanza di interesse non è solamente italiana, visto che anche nei principali mercati europei le moto elettriche fanno moltissima fatica. In tutto ciò, nel 2024 c'è stato anche il fallimento di Energica, che per quattro stagioni era stata il fornitore della MotoE.
Insomma, sembra che nessuno voglia la moto elettrica, mentre con gli scooter va un pochino meglio anche se i numeri sono lontanissimi da quelli che si aspettavano le aziende. Ma da che cosa dipende questa totale mancanza di interesse verso le motociclette elettriche e che cosa ci aspetta nel prossimo futuro? Ne abbiamo parlato con Geoff Liersch, Responsabile di Two-Wheeler & Powersports di Bosch. L'azienda tedesca è fornitore praticamente di tutti costruttori di moto (anche di auto), dunque ha una visione panoramica privilegiata su tutto quello che riguarda la tecnica e i trend, presenti e futuri.
Così abbiamo chiesto a Liersch che cosa pensa della transizione elettrica riguardo alle motociclette, che negli ultimi anni ha rallentato in maniera consistente. "Nei prossimi due o tre anni non vedremo cambiamenti significativi ma dobbiamo fare delle distinzioni” ha iniziato Liersch, che poi è entrato nello specifico “Se parliamo dei piccoli scooter il problema è il prezzo, perché le batterie sono costose e spesso il loro costo è simile a quello del mezzo stesso. Quindi le persone non comprano uno scooter elettrico semplicemente perché costa di più di uno termico”.
Quindi, per quanto riguarda gli scooter, la questione è semplice quanto difficile da risolvere, nel senso che si può solo attendere che i prezzi delle batterie diminuiscano e nessuno è in grado di dire quanto tempo ci vorrà. Per quanto concerne le moto, invece “il prezzo è un problema relativo, in questo caso il problema è la batteria stessa, con le sue dimensioni, il peso e la necessità di raffreddamento. Inoltre c'è il discorso dell'autonomia, che non è mai sufficiente, soprattutto se il pilota adotta una guida sportiva”.
In pratica, le batterie sono troppo voluminose e pesanti per essere ospitate in una motocicletta, senza influire negative sulle sue prestazioni: più la moto è potente, più le occorre energia, più le batterie aumentano, facendo crescere anche il peso, innescando quello che si definisce come un circolo vizioso. Naturalmente più si guida veloce, chiedendo potenza al motore, più l'energia a disposizione finisce prima. Infine c'è un'altra questione da considerare.
“Non dimentichiamo che le moto non recuperano energia in frenata, perché la potenza frenante è tutta sull'anteriore” ha aggiunto Liersch e questo è un aspetto dirimente, perché le auto recuperano circa il 30% dell'energia in frenata, riuscendo ad aumentare l'autonomia, cosa che le moto fanno a livelli minimi.
In conclusione, secondo Liersch “Il processo di transizione sarà molto lento, finché le batterie non saranno migliori, dove per migliori intendo che costino la metà, pesino la metà e siano grandi la metà". Insomma, il numero uno del settore due ruote di Bosch non sembra avere dubbi.
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