Moto elettriche in crisi: fine di un'era o ripensamento strategico?

Moto elettriche in crisi: fine di un'era o ripensamento strategico?

La fine dell’avventura di Energica, l’azienda modenese che per prima aveva tentato la strada delle moto elettriche ad alte prestazioni, e che aveva animato le prime quattro edizioni del Mondiale MotoE, spinge ad alcune considerazioni

25.10.2024 11:06

Nei giorni scorsi Energica, azienda che negli ultimi 14 anni aveva proposto moto elettriche ad alte prestazioni e di grande qualità, ha terminato la propria avventura scegliendo la strada della liquidazione giudiziale. La loro situazione non era rosea già da un po’. Da quando, ormai quasi un anno fa, era iniziata la grande crisi dell’elettrico, in tutto il mondo. Così il fondo americano Ideanomics, non ha più avuto le risorse e l’energia necessarie per sostenere questa avventura. Sono mancati i fondi, ed Energica si è trovata senza alternative.

Indice:

  • Crisi di fiducia
  • L'elettrico resta il futuro?
  • Qual è stato l'errore ?

Per l’elettrico c’è una crisi di fiducia

Il mercato mondiale delle due ruote elettriche è in forte contrazione. In Italia nei primi nove mesi del 2024 il calo è stato del 22%. E la tendenza del nostro Paese è meno negativa rispetto al dato globale, che segna un preoccupante -37,3% nel primo trimestre dell’anno. Dove le cose vanno inaspettatamente veramente male è nella patria dei mezzi elettrici, nel mercato più grande al mondo di tali veicoli, la Cina, dove il calo del primo trimestre del 2024 è stato del 50% (dati presi dal sito MotorCyclesData.com). Inaspettatamente male, perché per le auto le previsioni degli analisti restano ottimiste. Ma, attenzione, non lo sono quelle dell’Acea, l’Associazione Europea dei Costruttori di Automobili.

Al di là della Cina, dove la crisi ha delle motivazioni ben precise, in Europa si sta evidenziando il rifiuto di molti utilizzatori a passare all’elettrico. Dopo una fase di fiducia, oggi la propensione all’acquisto di tale tipologia di veicolo è in sensibile calo. C’è poca fiducia, e la netta convinzione che la Commissione Europea e il Parlamento dovranno rimandare i loro ambiziosi obiettivi relativi al 2035. L’errore lo ha fatto chi ha imposto un calendario forzato per il “phase out” del motore termico (su auto e furgoni).

Per l’industria cinese dei mezzi elettrici, in particolare per le due aziende più note, Niu e Yadea , il ridimensionamento è importante.

Fa eccezione a questa tendenza globale l’India, dove gli elettrici sono in forte crescita. Ma, anche qui, ci sono delle ragioni: il Governo ha varato un piano di incentivazione che favorisce esclusivamente le aziende indiane. Così stanno crescendo solo queste, con Bajaj in testa, seguita da TVS Motor.

L'elettrico resta il futuro?

È la fine dell’elettrico?
No, questo tipo di propulsione resta la scelta del futuro. Ha un rendimento largamente superiore a quello dei motori termici, e consente di concentrare in un unico posto la produzione dell’energia necessaria a caricare le batterie, migliorando l’efficienza del processo e controllandone le emissioni inquinanti. Però, di certo, si dovrà rivedere la strategia e le tempistiche di questo grande cambiamento. Il mondo della moto lo ripete da tempo, si può iniziare dalla tipologia di veicoli che meglio si presta a essere elettrificata. Quella dei mezzi leggeri, destinati al commuting urbano. Per le moto che si lasci la scelta ai motociclisti, perché la propensione all’acquisto non la si fa con strumenti normativi.

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