Viaggiare in Europa: le regole da seguire Nazione per Nazione (AGGIORNATO)

Viaggiare in Europa: le regole da seguire Nazione per Nazione (AGGIORNATO)

Per le vostre vacanze in moto avete in mente una meta estera? Ecco la guida completa aggiornata al 2023, con formalità, documenti e prescrizioni per ognuno dei singoli paesi europei

Pronti per la vacanza in moto? Il meccanico ha fatto il tagliando e a voi manca solo fare i bagagli? Sicuri di aver controllato tutte le formalità e le peculiarità normative del paese dove intendete andare? perché l'Europa dei 27 è realtà da molti anni, ma non sempre superando una frontiera aperta le prescrizioni e i servizi offerti sono gli stessi. Cose che conviene sapere prima, per evitare di rovinarsi la vacanza.

Quanto alcol al massimo nel sangue?

Un esempio è quello del tasso alcolemico massimo nel sangue: si va dallo 0,8 g/l del Regno Unito allo 0,0 di tantissimi paesi, soprattutto a Est. In mezzo c’è chi fa 0,5, 0,4, 0,3 e 0,2. E cambiano tantissimo le sanzioni, con molti stati che trattano la guida anche in moderato stato d’ebbrezza come un reato. Così un bicchiere di troppo al ristorante può portare a un procedimento giudiziario. E non si esce facilmente da quel tipo di guai. In Finlandia il magistrato può disporre il ritiro della patente per un periodo fino a 5 anni, mentre in Polonia va ancora peggio, con la possibilità del carcere per i casi più gravi. Pure in Romania il tasso alcolemico di chi guida deve essere pari a 0,0, e sono segnalati molti casi di ritiro della patente a turisti stranieri.

La babele dei limiti di velocità

La stessa cosa succede con i limiti di velocità, con una situazione variegata di limiti più o meno alti; a volte anche differenziati fra auto e moto. E paesi che controllano capillarmente, comminando sanzioni pesantissime. E se non paghi subito ti levano il passaporto, o ti sequestrano il veicolo; o entrambi. Il top succede in Danimarca, dove per effetto della “Legge sulla guida folle”, per i forti superamenti del limite di velocità è prevista la confisca del veicolo, che viene venduto all’asta, con i proventi che finiscono nelle casse dello stato.

Rebus documenti e assistenza sanitaria

Il capitolo documenti riserva altre sorprese. Sono diversi gli stati che non accettano la carta d’identità la cui durata è stata prolungata dal comune con un timbro. La Svizzera poi non accetta la carta elettronica rinnovata, anche se è accompagnata da una dichiarazione del comune. E nel Regno Unito, che ormai non fa più parte dell’UE ed è fuori anche dallo Spazio Schengen, si entra solo con il passaporto. Poi c’è il caso delle Isole Fær Øer e della Groenlandia, che fanno parte del Regno di Danimarca, ma hanno uno statuto autonomo e in virtù di questo sono fuori sia dall’UE che dallo Spazio Schengen. In questo caso, come in altri paesi extraUE, quello che pone più grattacapi non sono i documenti d’ingresso (serve il passaporto, si sa), ma l’assistenza sanitaria in caso d’emergenza, per la quale viene poi chiesto il rimborso delle spese. E non succede solo con i paesi fuori dall’Unione Europea: in Austria per alcune tipologie di incidenti il soccorso aereo è a carico dell’infortunato, mentre in Franciasi deve pagare il 20% del conto dell’ospedale.

Qualche altro esempio

In Spagna, è proibito l’uso dell’interfono, mentre in Francia sono obbligatori gli adesivi catarifrangenti sul casco e i guanti omologati. Altrove è obbligatorio avere a bordo un kit di pronto soccorso, o delle lenti a contatto di riserva. Tantissime prescrizioni, che abbiamo concentrato nelle schede che seguono.

Le fonti

Le schede che seguono sono state realizzate incrociando i dati che abbiamo trovato su tre siti, ai quali potete attingere anche voi, se volete controllare eventuali aggiornamenti o se cercate informazioni aggiuntive. I tre siti sono viaggiaresicuri.it, curato dal Ministero degli Esteri, di gran lunga il più completo, anche se a volte non aggiornatissimo, e con qualche imprecisione. Gli altri due sono il sito dell’ACI, che ha una pagina “Guidare in Europa” e quello della FEMA (femamotorcycling.eu), che ha la pagina “Riding your motorcycle abroad”.

Ovviamente cercate riscontro anche voi per le informazioni che trovate sulle nostre schede. Potremmo aver attinto informazioni sbagliate, visto che abbiamo trovato diverse discordanze fra le nostre fonti, e non sempre abbiamo reperito riscontri sui siti ufficiali dei paesi di cui si parlava. Ecco perché vi chiediamo anche di segnalarci eventuali errori, che provvederemo a correggere, per offrire un’informazione sempre più completa e precisa.

Buona lettura e buone vacanze in moto!

L'elenco dei paesi trattati nelle schede

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