L&#39;aria fresca della mattina e gli alberi che iniziano a cambiare colore segnano l&#39;arrivo dell&#39;autunno, che come ogni anno corrisponde al termine della stagione motociclistica, almeno per la maggior parte degli appassionati che iniziano ad usare meno la moto e ad accorciare sempre di pi&ugrave; le distanze dei propri giri. Ottobre, per&ograve;, non &egrave; ancora un mese freddo e le occasioni per salire in sella per un weekend o qualche giorno di relax non mancano di certo... Dove andare questo mese? Senza dubbio dove c&#39;&egrave; cibo, perch&egrave; il decimo mese dell&#39;anno &egrave; anche uno dei pi&ugrave; ghiotti.  LISTINO MOTO NUOVE  Le Langhe, alla scoperta del tartufo  Ottobre &egrave; il mese perfetto per le degustazioni di tartufo, e quale meta migliore delle Langhe, dove viene raccolto uno dei pi&ugrave; deliziosi tartufi del mondo. La zona collinare del piemonte, nei dintorni di Alba, &egrave; anche una delle zone con il vino pi&ugrave; buono, e guarda a caso in questo mese ci sono vendemmie e cantine aperte pronte a farvi degustare Barolo, Barbera, nebbiolo e tanti altri.&nbsp;  Un tour in moto di un weekend, magari proprio durante la Fiera del Tartufo di Alba, vi dar&agrave; la possibilit&agrave; di scoprire anche alcune delle pi&ugrave; belle strade collinari d&#39;Italia, con magnifici tramonti sui pendii dolci e le cime pi&ugrave; alte delle Alpi gi&agrave; innevate sullo sfondo. Attenzione al meteo, la mattina presto c&#39;&egrave; spesso nebbia in queste zone, quindi l&#39;umidit&agrave; si fa gi&agrave; sentire... vestitevi a cipolla.    DUCATI, LA DESERTX ALZA L&#39;ASTICELLA IN OFF-ROAD CON LA RALLY  &nbsp;  Il sud della Sicilia e la Valle dei Templi  Chi ha detto che non ci si pu&ograve; godere ancora un po&#39; di tepore sulle spiagge? Una soluzione c&#39;&egrave;, ed &egrave; puntare molto a sud, pi&ugrave; a sud di qualsiasi altro posto in Italia, finendo logicamente in Sicilia nella costa che si affaccia sul Canale di Sicilia. Qui le temperature sono ancora miti e ad ottobre si va ancora in giro con le maniche corte. Ovviamente le notti sono pi&ugrave; frizzanti, ma il clima &egrave; decisamente piacevole.  Tra la Valle dei Templi con la sua storia e le meravigliose citt&agrave; che percorrono tutta la costa - da Modica (con il suo delizioso cioccolato) alle belle coste del ragusano, c&#39;&egrave; modo di fare curvette con un panorama meraviglioso e la sicurezza di mangiare in modo eccellente.  &nbsp;  LE MOTO PIU&#39; VENDUTE A SETTEMBRE 2023  &nbsp;  Il Parco del Delta del Po  Una soluzione inusuale per un tour in moto. Attraversare la pianura in moto e avere come meta una zona paludosa potrebbe sembrare poco entusiasmante per gli amanti della guida, e in effetti di divertimento in sella in queste zone non ce n&#39;&egrave; tanto. Ma se abitate al centro-nord e avete voglia di sperimentare qualcosa di diverso con un gruppo di amici o con la vostra dolce met&agrave;, prendete in considerazione anche questa alternativa.  Fra il basso veneto e le coste ferraresi si estende un parco naturale unico in Italia, circondato da una nebbia misteriosa e da una calma surreale. In queste zone la vita scorre lenta e qui gli uccelli migratori che si spostano dall&#39;Europa all&#39;Africa fanno pausa ogni anno, presentando una meravigliosa variet&agrave; di specie che vale la pena scoprire. Tra la bellissima Comacchio e Chioggia c&#39;&egrave; un universo speciale da scoprire fatto di canali d&#39;acqua, pesce delizioso e vita semplice.&nbsp;    BMW GS, dalla R 80 G/S alla 1300: l&#39;epopea della regina bavarese 

La stagione motociclistica volge al termine, ma c&#39;&egrave; ancora un po&#39; di tempo da spendere sulle strade prima che arrivi il gelido inverno

Tour in moto: dove andare nel mese di ottobre da soli o in due

Acquistare una moto non significa assolutamente comprare un giocattolo. Per quanto sia uno strumento che permette di divertirsi e godersi l&#39;aria aperta, &egrave; necessario che il modello scelto sia adatto il pi&ugrave; possibile alle esigenze e alle caratteristiche del pilota. Ecco qualche consiglio da seguire:  LE MOTO PI&Ugrave; COSTOSE DA RIPARARE, QUALI SONO E PERCH&Eacute;  Occhio alla sicurezza    Se si sta considerando l&#39;acquisto di una moto nuova, &egrave; ragionevole presumere che sia in condizioni sicure. Nel caso in cui si stia acquistando una moto usata, &egrave; prudente richiedere i documenti che dimostrino che il veicolo sia stato mantenuto e sottoposto a tutte le necessarie operazioni di manutenzione. La situazione &egrave; pi&ugrave; complicata quando si acquista da un privato: in questo caso &egrave; bene chiedere di esaminare i documenti di manutenzione e una valutazione da parte di un meccanico qualificato.  &nbsp;  Condizioni generali    La presenza di chilometri elevati sul contachilometri non dovrebbe scoraggiare se la moto sia stata sottoposta a tutte le necessarie operazioni di manutenzione. Per evitare l&#39;errore, &egrave; necessario esaminare attentamente la moto in ogni suo aspetto, dai dettagli estetici come vernice, plastica e cromature, all&#39;analisi degli pneumatici, alla ricerca di segni di danni da incidente, e al controllo della catena (occhio a usura e segni di grippaggio). Inoltre, &egrave; importante controllare i cuscinetti dello sterzo e del forcellone, il funzionamento dei freni e l&#39;operativit&agrave; fluida dei cavi e dei comandi. Accendere sempre il motore e testare tutti gli impianti elettrici, dalle luci ai segnali di direzione, dalla luce del freno alle luci indicatrici e al clacson.&nbsp;  &nbsp;  Storico di manutenzione    Per evitare brutte sorprese, fondamentale &egrave; richiedere sempre il libretto&nbsp;delle operazioni di manutenzione. Se il venditore &egrave; riluttante o non pu&ograve; fornire documentazione adeguata, il consiglio &egrave; quello di considerare seriamente l&#39;opzione di acquistare altrove.&nbsp;  &nbsp;  Un modello adatto all&#39;esperienza    Un pilota inesperto non pu&agrave; diventare esperto in un solo istante. Per questo, &egrave; fondamentale scegliere una moto che si adatti alle abilit&agrave; attuali ed esperienze di guida complessive. Se si &egrave; alle prime armi, optare per una moto leggera da utilizzare in citt&agrave; e in ambienti a bassa velocit&agrave;, dove potrai acquisire esperienza in spazi aperti e zone residenziali.&nbsp;  TOP 10 SUPERMOTO: I MODELLI TUTTA GRINTA E DIVERTIMENTO 

Scurezza, condizioni generali, storico della manutenzione e individuazione del modello adatto: le priorit&agrave; che un appassionato deve avere nel momento dell&#39;acquisto

La moto ideale esiste? 5 consigli per acquistare quella giusta

        Che le cose sarebbero cambiate per i monopattini lo sapevamo gi&agrave; da diverse settimane. Ora arriva una nuova conferma, un altro passo verso la formazione del nuovo Codice della Strada, che comprende appunto anche regole sui piccoli mezzi elettrici a due ruote. Il Consiglio dei Ministri, infatti, ha approvato in via preliminare, su proposta del ministero delle Imprese e del Made in Italy, lo schema di decreto legislativo che recepisce una direttiva europea in materia di Rc auto e prevede un obbligo specifico per i veicoli elettrici leggeri, tra cui i monopattini ma anche le bici elettriche. Le novit&agrave; Le modifiche andranno a interessare soprattutto le assicurazioni private, definendo i casi in cui sussiste l'obbligo di copertura assicurativa che viene esteso ai veicoli a prescindere dal terreno su cui vengono utilizzati; dal fatto che siano fermi o in movimento; dalla loro circolazione in zone il cui l'accesso &egrave; soggetto a restrizioni (come quei mezzi che negli aeroporti trasportano i passeggeri dal gate all&rsquo;aereo). Per una maggiore trasparenza viene rafforzato lo strumento ribattezzato &ldquo;preventivatore&rdquo; che permette ai consumatori di confrontare gratuitamente i prezzi, le tariffe e le condizioni contrattuali delle imprese di assicurazione ed &egrave; consultabile sui siti dell&rsquo;Ivass, l&rsquo;istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, e del ministero. Ci sono poi alcune deroghe, almeno secondo quanto si apprende al momento. Sono esenti dall&rsquo;obbligo di copertura assicurativa i veicoli non idonei all'uso come mezzo di trasporto; i veicoli ritirati dalla circolazione (destinati alla rottamazione o su cui vige fermo amministrativo, confisca o sequestro); i veicoli che vengono volontariamente sospesi dalla circolazione (ad esempio per utilizzo stagionale). Altra novit&agrave; &egrave; rappresentata dalla sospensione volontaria dell&rsquo;assicurazione da parte del clienti: non pi&ugrave; una facolt&agrave; concessa dalla compagnia ai consumatori, ma un obbligo da parte della societ&agrave;. Il termine di sospensione potr&agrave; essere prorogato pi&ugrave; volte, ma non potr&agrave; avere una durata superiore a nove mesi, rispetto all&rsquo;annualit&agrave; di dodici mesi. MONOPATTINO CON MOTORE TERMICO DA 62CC: 70ENNE FERMATO E MULTATO       

Il CdM ha approvato in via preliminare lo schema di Dl che recepisce una direttiva europea sull&rsquo;Rc auto, con l&rsquo;obbligo per veicoli elettrici leggeri

Monopattini ed e-bike, l’assicurazione obbligatoria è (quasi) ufficiale

Siamo arrivati al mese pi&ugrave; tosto della stagione per i motociclisti italiani. Ad agosto fa caldo e non c&#39;&egrave; verso di trovare un po&#39; di pace, perch&egrave; tutte le localit&agrave; turistiche sono prese d&#39;assalto dai vacanzieri. Se si va in montagna, le strade sono colme di auto e camper, se si decide di puntare al mare, non si respira dal caldo e dalla moltitudine di persone in spiaggia. Cosa possiamo fare, volendo passare qualche giorno in sella lontano dalla vita di tutti i giorni e dalla frenesia delle ferie agostane? Si va dove nessuno vuole andare per vivere un&#39;avventura diversa.  Al Lago di Garda, ma dal lato &quot;sbagliato&quot;  Prendete la vostra bella motina, caricatela a dovere e mettetevi in marcia verso il Lago di Garda. Nel tragitto troverete decine di auto con targa tedesca, camper e van, tutti in direzione delle spiagge del lungolago, in cerca di un piccolo spazietto per il proprio asciugamano dopo ore di coda sulla gardesana.&nbsp;  Voi non seguirete il gruppo, ma andrete oltre, sopra i rilievi della costa Est del Garda scavalcando dal lato opposto e raggiungendo luoghi non del tutto sconosciuti ma di certo meno visitati dei grandi laghi del Nord Italia. Stiamo parlando del confine fra Veneto, Lombardia e Trentino in una zona ricca di verde, fresco e laghi magnifici.  Molveno (in copertina), Ledro, Idro e Tenno sono solo alcuni degli specchi d&#39;acqua che potrete andare a visitare per respirare aria fresca lontano dalla calca del turismo di massa. E magari godervi qualche curvetta fra un checkpoint e l&#39;altro, per poter passare un po&#39; di giorni in relax con le persone a cui volete bene, immersi nella natura.    &nbsp;  Sulla costa livornese, dove non c&#39;&egrave; calca  Tra due luoghi completamente invasi di turisti ad agosto come le Cinque Terre in Liguria e le isole dell&#39;Arcipelago Toscano, ci sono le citt&agrave; di Pisa e Livorno con un lungo tratto costiero fatto di calette rocciose, spiaggette dal mare pulito e turismo prettamente locale che non invade con arroganza strade, ristoranti e hotel.&nbsp;  Se Cala del Leone, Spiaggia di Calafuria o Costa degli Etruschi&nbsp;non vi dicono nulla, allora sono il posto giusto da esplorare in questi giorni di canicola estiva. Le acque sono belle pulite, le strutture organizzate e c&#39;&egrave; ancora speranza di trovare un posto in B&amp;B o Hotel... e la sera prendete la vostra moto e andate a godervi il centro di Pisa o Livorno con tutta la bellissima storia e il magnifico cibo toscano.    &nbsp;  Ovunque ci sia un lago e un campeggio  Non volete allontanarvi troppo dalla vostra citt&agrave;? Avete voglia di avventura ma non vi viene in mente nessun posto che non sia invaso da turisti di tutte le sorti? Allora state vicino a casa. Quello di cui avete bisogno &egrave; una tenda, un materassino gonfiabile e un gruppo di amici motociclisti che possano accompagnarvi in un paio di giorni di puro relax in mezzo alla natura e senza alcun tipo di attivit&agrave; programmata.&nbsp;  Caricate alla meglio la vostra moto con quello di cui necessitate e puntate al campeggio in mezzo alla natura pi&ugrave; vicino, possibilimente vicino a qualche laghetto dove potervi rinfrescare corpo e mente. A volte &egrave; meglio fare le cose in semplice e concentrarsi sull&#39;esperienza umana del viaggio, con gente a cui volete bene e magari un bel fal&ograve; in riva al lago dove fare una grigliatina e cantare canzoni della nostra giovent&ugrave;. E di sicuro risparmierete anche un sacco di soldi!    Quando fuori fa caldo, stai attento a questi problemi 

Fuori fa caldo, tutta l&#39;Italia &egrave; sulle strade per le agognate vacanze agostane e le localit&agrave; turistiche sono prese d&#39;assalto. Dove andare per godersi qualche giorno in moto?

Tour in moto: dove andare nel mese di agosto da soli o in due

        Il telegiornale ce lo dice da decenni: quando fuori fa molto caldo la situazione pu&ograve; diventare pericolosa per alcuni soggetti e in generale pu&ograve; introdurre complicazioni che in altri momenti dell'anno non sono minimamente considerate. Ai classici "idratatevi e mettetevi il cappellino", per&ograve;, si aggiungono una serie di problematiche che riguardano unicamente i motociclisti e i loro mezzi. Quali sono? Eccole qui.&nbsp; LISTINO MOTO 1 - Il cavalletto affonda nell'asfalto Penso che a tutti sia capitato, almeno una volta, di avere a che fare con questa problematica o di notare che - su strada - le moto stavano lentamente affondando nell'asfalto bollente. &Egrave; una condizione che non si verifica sempre ma nelle giornate estive pi&ugrave; calde, ben al di sopra dei 30 gradi, una moto dal peso consistente poggiata sul cavalletto laterale non &egrave; mai una moto al sicuro.&nbsp; La temperatura rovente dell'asfalto causa lo scioglimento parziale del bitume e la moto che poggia il suo intero peso in un rettangolo di metallo di appena qualche centimetro, agisce con una forza esagerata andando a creare un vero e proprio buco, come se fossero sabbie mobili. Ovviamente &egrave; impossibile che l'asfalto ingoi l'intero mezzo, ma certe volte affonda abbastanza da creare l'instabilit&agrave; necessaria per buttare la moto a terra. Il consiglio &egrave; di mettere sempre la moto all'ombra o di evitare di poggiarla sull'asfalto vivo... meglio cemento o pietre.&nbsp;  Passa alla prossima pagina! &nbsp; 2 - Il calore del motore pu&ograve; provocare ustioni Le moto scaldano chi le guida, l'hanno sempre fatto e sempre lo faranno (finch&egrave; avremo motori endotermici), ma ultimamente le regole Euro4 e 5 hanno portato a moto che rilasciano molto pi&ugrave; calore dato che rimane intrappolato nei filtri dei catalizzatori antinquinamento.&nbsp; Ci sono moto che scaldano di pi&ugrave; e altre di meno, e non diamo per scontata la possibilit&agrave; di venire scottati seriamente dal semplice calore prodotto dal motore che gira. Quando l'aria &egrave; calda, di fatti, quella esterna la raffredda rendendo il tutto non molto pericoloso, ma nel caso la temperatura esterna sia decisamente alta, l'aria non ha la possibilit&agrave; di mitigare i vapori bollenti che si alzano dal motore e questo pu&ograve; causare piccole bruciature. Chi ne soffre &egrave; molto spesso il passeggero, che viene investito anche dal calore di scarico. DUCATI ANCORA IN CRESCITA: GRANDI NUMERI PER IL PRIMO SEMESTRE 2023  Passa alla prossima pagina! &nbsp; 3 - Fatica a respirare e sudorazione nel casco Chi vive al Sud conosce la sensazione: viaggiare a 50 all'ora quando fuori il termometro sfiora i 40 gradi &egrave; un po' come girare all'interno di un forno. L'aria che impatta sul viso &egrave; calda e umida e spesso causa problemi di respirazione. Il corpo non accetta di buona lena le boccate di aria bollente e la sensazione &egrave; come quella di chi sta ricevendo poca aria nei polmoni.&nbsp; Allo stesso modo, dobbiamo fare attenzione al sudore che, scendendo, pu&ograve; causare due problemi che aumentano il pericolo alla guida: in primis si crea una cappa di umidit&agrave; che pu&ograve; far appannare la visiera e causare problemi di visibilit&agrave;, in secondo luogo invece il sudore - che contiene sale - finendo dentro gli occhi pu&ograve; causare bruciore e problemi di vista che possono diventare molto pericolosi mentre governiamo il mezzo. YAMAHA XSR 900 DB40, A GOODWOOD OMAGGIO AL DELTABOX  Passa alla prossima pagina! &nbsp; 4 - Attenti ai cali di zuccheri Una considerazione a parte dobbiamo farla per quelli che sottovalutano il potere debilitante che il caldo pu&ograve; avere sul nostro corpo. Il caldo afoso fa evaporare i liquidi dal nostro corpo e soprattutto per i motociclisti vestiti di tutto punto pu&ograve; causare una forte sudorazione che fa perdere zuccheri e sali in maniera molto rapida. Questa condizione pu&ograve; portare anche in breve tempo a forte stanchezza, diminuzione dei riflessi e mancamenti, tutte cose che in sella non devono assolutamente verificarsi. L'attenzione alla guida &egrave; importante sempre, soprattutto se le condizioni atmosferiche sono provanti, quindi stiamo sempre idratati e non esageriamo con i cibi grassi se dobbiamo salire in sella (i consigli del TG agli anziani dicono la stessa cosa, funzionano sempre) YAMAHA VUOLE SPERIMENTARE IL MOTORE A IDROGENO  Passa alla prossima pagina! &nbsp; 5 - La moto surriscalda facilmente E quando non si parla di salute del pilota, parliamo di salute della moto. In caso di elevate temperature le moto vanno facilmente a surriscaldarsi. Nei modelli moderni dotati di raffreddamento a liquido e di ventola, &egrave; molto pi&ugrave; facile tenere la temperatura al di sotto di valori critici, ma se guidate moto raffreddate ad aria o vecchi pomponi con molti anni sulle spalle, il problema del surriscaldamento dannoso per il motore &egrave; sempre dietro l'angolo. Qualche consiglio? Cercate di tenere la moto accesa il meno possibile se non in movimento (sar&agrave; difficile anche per voi gestire tutto il calore che sale dal motore) e tenete sempre d'occhio tutti i liquidi e se si verificano perdite di qualsiasi tipo. Il motore ha bisogno di aria fresca per performare al meglio e far girare una moto con temperature troppo alte &egrave; un po' come se noi andassimo a correre una maratona sotto il sole di luglio... debilit&agrave; molto pi&ugrave; in fretta!  Gibraltar Race in sella alla Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute;: ingredienti per un sogno       

La stagione calda la si affronta in moto molto pi&ugrave; volentieri, ma quando la canicola &egrave; estrema possono accadere cose molto spiacevoli ai motociclisti

Top5: quando fuori fa caldo, stai attento a questi problemi

        Quando si decide di acquistare una moto usata, una prima distinzione netta c&rsquo;&egrave; tra: acquistare dal commerciante oppure dal privato. E sul tipo di rischio.Se ci si affida ad un privato, quindi, il compito di controllare la corrispondenza dei numeri sul telaio con quelli riportati sulla carta di circolazione tocca a noi.Questo esercizio, invece, &egrave; facilmente evitabile affidandosi ad un concessionario serio perch&eacute; inserisce a computer i dati di ogni moto che tratta e il database di cui dispone segnala i mezzi rubati. Ma come scegliere il concessionario giusto? Un concessionario competente ha dietro una Casa e la conoscenza del prodotto che vende, cosa che non succede con il venditore generico. Un esempio &egrave; BMW che considera l&rsquo;usato come un segmento della sua offerta. Attraverso la propria rete di concessionarie, infatti, sottopone a controllo e gestisce l&rsquo;usato che poi mostra sul sito ufficiale, nello spazio dedicato all&rsquo;Usato BMW Motorrad. I mezzi godono di 2 anni di garanzia senza limiti di chilometraggio e servizio di assistenza stradale che opera 24 ore su 24 in tutta Europa.Per farsi un&rsquo;idea della seriet&agrave; comunque si consiglia di controllare sia l&rsquo;officina, per capire se sono puliti e ben organizzati che il sito online per guardare le recensioni che lasciano i clienti. Questa seconda operazione costa veramente poco tempo e aiuta a scremare tra le possibili scelte. Considerate che sia dalla concessionaria che dal venditore professionale avrete comunque sempre una garanzia di almeno 12 mesi sull&rsquo;usato. A meno che non si tratti di un mezzo in conto vendita e l&rsquo;atto di compravendita non figuri fra due privati, piuttosto che fra un privato che acquista da un commerciante.  &nbsp; Come acquistare dal meccanico di fiducia Un concessionario pu&ograve; essere lo stesso meccanico che ha in conto vendita le moto dei clienti o degli amici. A volte si tratta di moto che lui stesso compra e rivende dopo averle sistemate. Ovviamente, in questo caso, sara? rilevante la conoscenza e la fiducia che avete nel meccanico. Una cosa importante da fare e?: chiedere un attestato di conformita? al commerciante che ci vende la moto. Nel documento sono specificati i difetti e le caratteristiche peculiari del mezzo e serve a dimostrare che l&rsquo;eventuale danno o malfunzionamento venuto alla luce dopo la vendita e denunciato entro i termini stabiliti, non era presente gia? da prima.  &nbsp; In caso di problemi, come opera la garanzia?&nbsp; Il Codice del Consumo (decreto legislativo 206 del 06/09/2005) stabilisce una garanzia obbligatoria di 12 mesi nel caso di acquisto di un veicolo usato da un venditore professionista. I difetti e malfunzionamenti debbono pero? essere denunciati entro due mesi dalla loro scoperta (inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno!) altrimenti la copertura decade. Cosa copre la garanzia?&nbsp; La garanzia copre i danni al motore, all&rsquo;impianto frenante e a tutte le componenti meccaniche o di carrozzeria.&nbsp;Restano esclusi i materiali di consumo (pastiglie frenanti, candele), cosi? come pneumatici e batteria.  &nbsp; Se la moto che compro &egrave; personalizzata? Le personalizzazioni, gli scarichi aftermarket e il portatarga personalizzato sono belle e aggiungono un tocco di fascino ma devono comunque essere in regola con la legge. Il Codice della Strada (articoli dal 71 all&rsquo;81) e il relativo Regolamento affermano che tutte le parti e/o i componenti che alterano il funzionamento del veicolo e che sono soggetti a omologazione, non possono essere sostituiti. Quindi non si possono cambiare i componenti del sistema frenante e non si possono montare ruote e pneumatici di diversa dimensione.&nbsp;Lo scarico puo? essere sostituito con altro specificamente omologato per il nostro modello di moto; e per questo dobbiamo avere una dichiarazione di conformita? rilasciata dal costruttore dello scarico. Non si possono sostituire neanche i componenti dell'impianto di illuminazione, comprese le frecce.&nbsp;E gli specchietti? Teoricamente non basta che siano omologati, perche? sorge un problema di dimensioni e di visibilita? minima. In generale, le personalizzazioni eccessive rischiano di metterci nei guai in caso di controlli su strada e, soprattutto, nel malaugurato caso di un incidente grave. Perche?, in quel caso, la perizia sulla regolarita? del veicolo viene chiesta dall&rsquo;assicurazione che deve rifondere i danni. Linee guida per controllare se una moto usata &egrave; in regola Non abbiate timore di chiedere i documenti e di controllarli. Scattate qualche foto alla moto, o annotatevi il numero di targa.Con meno di 10 euro, sul sito dell&rsquo;ACI potete fare la visura, per controllare la corrispondenza dei dati del venditore e verificare che sulla moto non gravino ipoteche o fermi amministrativi.Se invece vi interessa l&rsquo;intera storia giuridica del mezzo, l&rsquo;estratto cronologico, che ha anche valore legale, si richiede sempre online, e costa 25 euro.Infine, per verificare le revisioni e il chilometraggio segnato dal contachilometri, basta andare sul Portale dell&rsquo;Automobilista, inserire la targa e avrete il riscontro, questa volta gratuitamente.  &nbsp; Cosa fare quando si va a vedere una moto usata di un privato Come prima cosa, se non siete esperti, portatevi qualcuno con voi, poi, se la moto e? recente, fatevi mostrare il libretto di garanzia, dove sono annotati i tagliandi, se invece, ha qualche anno, magari ci hanno messo le mani meccanici non ufficiali, ma e? sempre utile chiedere.Informatevi sempre se ha avuto incidenti, danni o difettosita? e nel caso in cui non siete sicuri della risposta del venditore, controllate le pedane, i contrappesi ai lati del manubrio e segni vari che potrebbero essere sul corpo del mezzo.Importante controllare se il motore &egrave; pulito e non abbia perdite. Nel caso in cui &egrave; stato pulito con molta (troppa) cura, avviatelo e controllate se tiene subito bene il minimo o se fuma (non dovrebbe farlo, neanche dando qualche sgasata leggera); poi, qualora aveste la possibilit&agrave; grazie ad un cavalletto, provate a mettere tutte le marce portandolo a 2-3mila giri. Cos&igrave; potrete controllare se entrano tutte bene e se non c&rsquo;&egrave; nessuna rumorosita?.Infine, nel caso ve lo fanno fare, fate un giretto con la moto. L&rsquo;obiettivo del test-drive &egrave; verificare che tutte le marce entrano bene e verificare la sensazione, se ci sono giochi di trasmissione, irregolarita? d&rsquo;erogazione, rumorosita?. Provate anche i freni.  Come acquistare una moto usata da un privato Se dopo le prove fatte precedentemente, siete decisi a prenderla, accordatevi sul prezzo e sulle modalita?. Sappiate che facendo il passaggio in un ufficio della Motorizzazione Civile o presso un ufficio provinciale dell&rsquo;ACI si possono risparmiare le commissioni d&rsquo;agenzia. Per quanto riguarda il pagamento, dovrete far emettere dalla vostra banca un assegno circolare, che consegnerete pero? solo quando sarete in agenzia per il passaggio di proprieta?. Ora manca solo una cosa da fare, scegliere la moto che vi emoziona di pi&ugrave; e&hellip; godetevela!       

Arriva l'estate e le belle giornate, se state pensando di acquistare una moto o uno scooter usato, questo &egrave; il momento giusto. Ma attenzione a&hellip;

Acquisto moto usata: ecco i consigli per evitare brutte sorprese

Sembra che in giro ci siano solo moto con ruota da 19 o 21&quot;! Il mondo delle due ruote, al momento, gira attorno alle crossover e alle adventurer come mai successo prima d&#39;ora. Il senso di libert&agrave; e di avventura che questa tipologia di moto trasmette segue il filone dei SUV nel mondo auto e ha cos&igrave; successo perch&egrave; unisce al meglio il senso di libert&agrave; (puoi andare ovunque con questi mezzi, o almeno questo &egrave; il messaggio) con quello di praticit&agrave; (ci puoi fare di tutto). Avere un genere capace di soddisfare quasi tutti i motociclisti &egrave; sinonimo di successo. Ma se invece i nostri gusti ci portassero da tutt&#39;altra parte?  La scelta &egrave; troppo influenzata da elementi esterni  Ma in un mondo di moto nuove a ruote alte, dove la moda imperante &egrave; quella dell&#39;avventura a tutti i costi, si pu&ograve; rimanere intrappolati in lunghi ragionamenti su cosa sia meglio comprare. Il marketing fa la sua parte, influenza le scelte degli utenti che spesso sono molto sensibili alla pubblicit&agrave; e ai trend del momento, pur avendo il cuore in qualche punto ben preciso, ben distante rispetto alla tendenza del momento.  Altrettanto spesso i motociclisti in cerca di una moto nuova si lasciano andare in ragionamenti contorti dati da motivazioni puramente razionali come ad esempio rivendibilit&agrave; del mezzo, recensioni delle riviste e influenze date da amici e compagna/moglie... anche qui il cuore viene zittito, spesso e volentieri, trovando una soluzione di compromesso. A volte va bene, altre volte invece l&#39;insoddisfazione rimane e la sommatizziamo accettando qualcosa che non &egrave; l&#39;espressione genuina della nostra passione.    &nbsp;  Ascoltiamo quello che dice il cuore  Se il vostro sogno &egrave; sempre stato quello di viaggiare con una bella sport-touring o un incrociatore stradale da Gran Turismo, perch&egrave; la scelta deve ricadere su maxienduro e crossover di grossa cilindrata? &Egrave; vero, le turistiche da 19&quot; hanno cannibalizzato il mercato rendendo le GT e le ST quasi inesistenti, ma se il vostro stile di guida sposa le ruote da 17&quot;, non c&#39;&egrave; alcun motivo per il quale dovete sentirvi costretti a comprare una moto con la ruota anteriore di diametro maggiore e troverete una soluzione (nuova o usata) che possa fare al caso vostro. Stesso discorso vale per gli appassionati guida sportiva stradale, delle custom o altre tipologie non proprio all&#39;ultima moda.  Zittite le voci che affollano la vostra testa e ripulite il cervello da marketing e influenze varie (ce l&#39;abbiamo tutti quell&#39;amico che dice che abbiamo gusti pessimi in fatto di moto). Trovate del tempo per voi stessi come un momento di solitudine e di riflessione o una camminata in un bosco, per cercare di capire se quello su cui state spendendo i soldi &egrave; qualcosa che soddisfa al 100% le vostre aspettative o la vostra passione.  Ci sono tantissime persone che comprano moto per poi rivenderle dopo una stagione perch&egrave; &quot;non mi ci sono trovato&quot; o &quot;alla fine cerco altro da una moto&quot;, e il risultato &egrave; molto spesso uno spreco di soldi inutile che poteva essere evitato con una migliore analisi interiore, una connessione pi&ugrave; profonda con l&#39;istinto e col cuore che - come sempre accade nella vita - ha sempre ragione e dovrebbe essere ascoltato pi&ugrave; spesso.    Le novit&agrave; Honda 2023: vai al listino di InMoto  &nbsp; 

Viviamo in un&#39;epoca dominata da un genere ben preciso e la scelta del mezzo adatto pu&ograve; non essere semplice. Qualche consiglio per una scelta che arriva dalla vera passione e non da freddi calcoli

Moto nuova nel 2023? Sceglila col cuore e non con la testa

        Una giornata tranquilla che decidete di passare in moto in totale relax, godendo del bel tempo, dell'aria fresca e dei panorami di montagna che solo con la moto si riescono ad apprezzare a pieno. &Egrave; la pratica di tantissimi motociclisti che amano guidare su due ruote per liberarsi dallo stress quotidiano e godersi il contatto con la natura e il divertimento della guida. In situazioni come questa &egrave; facile rilassarsi troppo e distogliere lo sguardo dalla strada, e il rischio di combinare qualche danno &egrave; sempre dietro l'angolo.&nbsp; Evitare di distrarsi &egrave; impossibile Mototuristi di grande esperienza, smanettoni da passo di montagna o commuter quotidiani non sono esenti da distrazioni alla guida e nel primo caso godersi i panorami e le meraviglie che circondano la moto sono parte fondamentale dell'esperienza.&nbsp;Succede in modo inconsapevole: dietro una curva si apre uno scorcio, compare un castello o un magnifico affaccio sul mare, e lo sguardo viene catturato lasciando per un momento pi&ugrave; o meno lungo il controllo della strada che sta davanti. E non serve stare a fissare gli alberi per 10 secondi di fila, basta una frazione di secondo per far perdere direzione alla moto (ricordatevi, la moto va dove posate lo sguardo) o per trovarsi faccia a faccia con un altro mezzo appena dietro alla curva. Il rischio &egrave; di fare un patatrac uscendo di strada o, peggio ancora, impattando frontalmente con un'auto o con un altro motociclista. Finch&egrave; si tratta di un percorso autostradale, la distrazione viene tollerata di pi&ugrave;, ma queste dinamiche si sviluppano praticamente solo in contesti di strade statali, spesso tortuose e senza linea di mezzeria perch&egrave; con carreggiata molto stretta. Il rischio &egrave; altissimo ma nessuno &egrave; realmente esente da tale situazione.  &nbsp; Perch&egrave; il cervello si distrae? Una ricerca dell'Universit&agrave; di Pittsburg pubblicata sul "Science" mette l'accento sulle cause delle costanti microdistrazioni che ogni persona vive anche in un momento di totale concentrazione. Utilizzando una tecnologia che permette di monitorare il comportamento di gruppi di neuroni impegnati in particolari attivit&agrave; di attenzione, i ricercatori hanno individuato che pi&ugrave; il cervello si concentra su un unico compito, pi&ugrave; le distrazioni diventano improvvise, rapide e difficili da gestire in modo cosciente. Questo accade per un motivo evolutivo: gli animali e gli esseri umani immersi in una attivit&agrave; esclusiva, si focalizzano cos&igrave; tanto da ignorare il contesto attorno a loro, abbassando le difese e diventando pi&ugrave; vulnerabili a possibili attacchi o altri pericoli dall'ambiente che li circonda. Le microdistrazioni sono attivit&agrave; involontarie del cervello che rendono l'individuo cosciente del contesto in cui stanno operando e si sussguono ripetutamente nel tempo qualsiasi sia il grado di concentrazione che stiamo dedicando a uno specifico compito. In sostanza, focalizzarsi unicamente sulla guida e sulla strada &egrave; impossibile per natura.  &nbsp; Se non posso evitare di distrarmi, come posso aumentare la sicurezza? Consapevolezza &egrave; la parola d'ordine. Guidare con cognizione di causa e mantenere il pi&ugrave; possibile un approccio attivo all'esperienza &egrave; fondamentale per limitare al massimo i rischi della guida, come per esempio evitare di metterci in sella quando siamo troppo stanchi o immediatamente dopo aver mangiato troppo (come solo i motociclisti sanno fare).&nbsp; Quello scorcio di mare, quel bellissimo complesso dolomitico o l'ipnotico movimento di un bel sedere che cammina sul marciapiede non possono non attrarre il nostro sguardo, ma se i nostri riflessi sono pronti e il nostro cervello gira al massimo della sua efficienza, sar&agrave; molto pi&ugrave; semplice riportare l'attenzione sulla strada e reagire a quel pericolo che si para davanti a noi. E ovviamente rimane sempre valida la regola del vestirsi con le dovute protezioni, omologate e complete. Vi consiglio anche un piccolo esercizio mentale da applicare ogni qualvolta salite in moto, e consiste nel semplice atto di ripetere a voce alta - prima di partire - che siamo esseri umani, che per natura ci possiamo distrarre e che siamo consapevoli di correre dei rischi ogni qualvolta accendiamo la moto. Ripetere queste parole per due o tre volte, come un mantra, aumentano la consapevolezza delle vostre capacit&agrave; e dei vostri limiti.  Il listino del nuovo di InMoto.it &egrave; ONLINE!        

Distogliere lo sguardo dalla strada &egrave; pericolosissimo quando si va in moto, ma la scienza dice che &egrave; impossibile evitare di distrarsi. Ecco perch&egrave; &egrave; necessario esserne consapevoli per aumentare la sicurezza.

Evitare distrazioni alla guida è impossibile, evitare di far danni no

Se avete aperto questo articolo &egrave; perch&egrave; avete voglia di andare in moto e cercate spunti interessanti per incominciare la stagione motociclistica in grande stile. Marzo &egrave; un mese particolare, non abbastanza caldo per fare quel che si vuole dappertutto, ma neanche rigido come i mesi precedenti. Inoltre la voglia di saltare in sella dopo un lungo inverno di divano e copertina nei weekend, comincia a farsi sentire. Quindi dove andare in moto nel mese di marzo senza rischiare di trovare cattivo tempo, troppo freddo e strade poco sicure? Vi diamo qualche consiglio.  Le strade costiere della Sardegna  Se avete voglia di prendere un traghetto con la vostra moto (o un aereo e poi noleggiare una moto in loco), la Sardegna &egrave; il primo dei luoghi che ci sentiamo di consigliare per il mese di marzo. Perch&egrave;? semplicemente nei giorni giusti e con il sole alto in cielo, a Marzo in Sardegna &egrave; come vivere la primavera inoltrata del resto d&#39;Italia e il parco giochi naturale delle strade (sterrate o asfaltate) dell&#39;isola dei Nuraghi &egrave; a disposizione.  A marzo, inoltre, il turismo di massa dei balneari &egrave; ancora lontano e le strade sono libere da traffico e ingorghi, soprattutto quelle costiere (SS125 su tutte) che saranno un vero e proprio parco giochi nelle belle giornate. L&#39;entroterra &egrave; meno consigliato perch&egrave; il freddino si fa sentire, ma se siete ben vestiti e subite poco gli sbalzi di temperatura, &egrave; tutto pronto per l&#39;esplorazione. Unico limite al divertimento? Il clima &egrave; abbastanza imprevedibile, pioggia e maestrale potrebbero rovinare i piani... ma anche questo &egrave; motociclismo.    &nbsp;  Costa Ligure e 5 Terre  Dando per scontata anche qui l&#39;incognita maltempo che a marzo &egrave; sempre in agguato, possiamo citare anche la riviera ligure (tutta, perch&egrave; &egrave; fantastica) e le sue strade tortuose a ridosso del mare. Anche qui, come per la Sardegna, il motivo principale &egrave; godersi strade, panorami e paesini senza l&#39;ingorgo di turisti che affolla ogni primavera ed estate questo angolo di paradiso. Difficilmente riuscirete a trovare Portofino, 5 Terre e dintorni cos&igrave; &quot;vuoti&quot; in qualsiasi altro mese dell&#39;anno che non sia pieno inverno.  Consigli pratici: vestitevi a strati, perch&egrave; basta un filo di vento per trasformare una bella giornata pre-primaverile in un&#39;uggiosa esperienza invernale, con la possibilit&agrave; di tornare al sole e a temperature accettabili nel giro di poche ore. Imprevedibilit&agrave; e senso di avventura, per&ograve;, possono essere uno stimolo ad affrontare un itinerario che vale la pena provare    &nbsp;  Isola d&#39;Elba  Se non avete 15 giorni di tempo per girarvi per bene la Sardegna, e nemmeno una settimana per godere delle meraviglie della Liguria, potreste dedicare un weekend in moto a un luogo che in due giorni si gira tutto: l&#39;Isola d&#39;Elba. Marzo &egrave; un mese ancora freddino e soggetto a improvvise precipitazioni, ma l&#39;aria mite del Mar Tirreno &egrave; un toccasana in quei giorni di cielo terso e sole alto in cielo, che pu&ograve; far salire le temperature anche di parecchi gradi.  Arrivati a Porto Ferraio con il traghetto &egrave; facile girare l&#39;isola, che &egrave; circumnavigabile in una sola giornata - se lo si vuole - e che regala scorci di natura selvaggia e tramonti mozzafiato sul mare. Con i ritmi lenti dell&#39;inizio della primavera e i turisti ancora lontano, non ci sar&agrave; parecchia scelta di strutture ricettive e ristoranti come in piena stagione estiva, e ci si dovr&agrave; un po&#39; arrangiare con quello che si trova. Lo sforzo organizzativo, per&ograve;, sar&agrave; ripagato da un&#39;atmosfera calma e priva di stress e persone... vi potreste sentire realmente in pace col mondo e con una terra che ha un fascino unico!&nbsp;    Top3: le moto che ci piacerebbe vedere nel 2023  &nbsp; 

Fa ancora freddo, ma non cos&igrave; tanto e non in tutta Italia... Il mese d&#39;inizio della primavera pu&ograve; offrire i primi spunti per fare del mototurismo con i fiocchi

Dove andare in moto a Marzo?

La Aprilia RS 250 era nata per offrire sensazioni il pi&ugrave; vicino possibile alle moto pi&ugrave; equilibrate e divertenti da usare in pista. &Egrave; questo il giudizio di qualsiasi campione cresciuto ai tempi della classe 250 due tempi. Ed era questo l&rsquo;unico obiettivo del progetto Aprilia. Mancava la motorizzazione derivata dai V2 Aprilia Rotax che dominavano la scena con Reggiani, Harada, Biaggi, Capirossi e Rossi, ma pi&ugrave; avanti &egrave; spiegato l&rsquo;arcano e i motivi che spostarono la scelta sul bicilindrico delle Suzuki Gamma 250. Ovviamente si trattava di fare meglio della concorrente giapponese, con cui si sarebbe condiviso il motore. Con tante esperienze racing, l&rsquo;impegno dei tecnici, la leggendaria puntigliosit&agrave; del capocollaudatore Caio Pellizzon e probabilmente qualche incrocio celeste, l&rsquo;Aprilia RS250 era e rimane oggi una pietra miliare nella storia delle moto sportive. Che molti intenditori conservano rigorosamente nel garage. Trovare un esemplare in ottime condizioni non &egrave; facile. Come tutte le vecchie Aprilia, i ricambi di ciclistica e carrozzeria sono anzi difficilissimi da trovare. Bisogna cercare ai mercatini e nei pochi grossi concessionari che hanno mantenuto un po&rsquo; di magazzino. Per la meccanica non c&rsquo;&egrave; problema. Suzuki ha in catalogo ancora i ricambi del motore. Ma le marmitte originali sono quasi introvabili, e molte parti oggi vanno ricostruite artigianalmente, o adattate con buona pace dell&rsquo;originalit&agrave;. Ma se fosse necessario un restauro importante, conviene cercare un secondo esemplare da cannibalizzare. Inutile sperare di trovarne una che non abbia vissuto col contagiri sempre in zona rossa.  &nbsp;  I RECORD DELLA RS 250    Il tempo e il budget spesi hanno sempre ripagato le aspettative, perch&eacute; fra tutte le Aprilia famose per godibilit&agrave;, prestazioni e doti ciclistiche, questa &egrave; quella sulla quale si &egrave; lavorato di pi&ugrave;. Lo ricorda proprio Pellizzon: per deliberare questo progetto e avviarlo alla produzione di serie, erano state necessarie ben 60 prove documentate. Il record di ogni moto Aprilia della gestione Beggio. Perch&eacute; la concorrenza era comunque messa bene. Honda aveva un motore con meno cavalli ma pi&ugrave; corposo ai bassi regimi, e la Suzuki Gamma andava forte, ma non si guidava alla stessa maniera. A Noale l&rsquo;ambizione era quella di essere i migliori per prestazioni e in quel periodo lo erano indiscutibilmente. L&rsquo;Aprilia RS250 guidata da bravi piloti era in grado &ndash; con le gomme dell&rsquo;epoca... &ndash; di girare al Mugello in&nbsp; 2&rsquo;06&rdquo;. Un riferimento sulle prestazioni sportive che faceva il pari con le parole pubblicate nella prova. L&rsquo;articolo cominciava cos&igrave;: &ldquo;Fantastica, meravigliosa, eccezionale! Basterebbero questi aggettivi per esprimere ci&ograve; che &egrave; in grado di offrire la nuovissima Aprilia RS250&rdquo;. Era espressa solo qualche remora per la scelta del motore: &ldquo;Ha destato qualche perplessit&agrave; la collaborazione con la Suzuki legata alla fornitura del solo propulsore, seppure ampiamente rivisitato ed allestito su specifiche dei tecnici italiani&rdquo;.  Infatti l&rsquo;intenzione iniziale era quella di realizzare la RS250 stradale con un motore Rotax, e si erano avviati i collaudi su strada in Austria. Ma la fretta di arrivare il prima possibile sul mercato con un motore gi&agrave; collaudato, sufficientemente potente, che lasciava Aprilia (all&rsquo;epoca ancora sprovvista di una struttura di produzione motori) libera di concentrarsi su ci&ograve; che sapeva fare bene.  &nbsp;  SCELTA FELICE    La scelta giapponese sappiamo oggi quanto sia stata felice. Con gli scarichi fatti realizzare a Noale, la RS 250 si &egrave; subito rivelata la pi&ugrave; veloce e potente: &ldquo;Oltre che dalla ciclistica si rimane affascinati anche dal formidabile propulsore&hellip; sottocoppia e ai bassissimi regimi, la RS 250 si &egrave; rivelata un po&rsquo; pigra nel recuperare, ma la musica cambia in vista degli 8000 giri&hellip; riceve un netto impulso per esplodere fra i 10.250 e 10.500 giri e arrivare a superare gli 11.800 giri&hellip; oltre 65,5 CV alla ruota&hellip; si pagano sotto il profilo dei consumi: al limite si arriva a scendere sotto i 7,5 km/litro&quot;. &Egrave; una moto da corsa in tutto e per tutto, targata s&igrave;, persino confortevole per piloti di media statura, con l&rsquo;avviamento solo a pedale, e un&rsquo;erogazione da sfruttare senza troppi compromessi.  &nbsp;  Perch&eacute; comprarla?    Per imparare a guidare, o ricordarsi come si guida una vera sportiva, per godersela nei pochi tratti stradali medio-lenti e poco trafficati. Magari per andarci solo in circuito senza fanali e targa, gommandola con delle slick e magari cercando degli scarichi ancora pi&ugrave; estremi, come i Figaroli dell&rsquo;epoca.  Tornando agli abituali consigli per l&rsquo;acquisto di una moto cos&igrave; anziana, di circa 25 anni, sicuramente sfruttata in precedenza da un&rsquo;utenza sportiva, significa mettere in cantiere qualsiasi tipo di revisione. Dal semplice controllo dell&rsquo;impianto frenante alla sostituzione di tutti i cuscinetti e boccole della ciclistica. Molto probabile anche una completa apertura del motore, con sostituzione dei pistoni, controllo dell&rsquo;imbiellaggio, cuscinetti di banco e ovalizzazione del riporto galvanico ai cilindri. Anche espansioni e silenziatori di scarico &ndash; seppur in buone condizioni estetiche &ndash; potrebbero richiedere una pulizia interna dalle incrostazioni. Interventi abbastanza semplici per esperti di questa moto e di due tempi sportivi. Necessario quindi cercare qualche specialista, sapendo a priori che l&rsquo;investimento &ndash; perch&eacute; di investimento si tratta &ndash; dev&rsquo;essere affidato a mani esperte. Veramente capaci, perch&eacute; le richieste dei pochi esemplari in vendita sono gi&agrave; cresciute a quotazioni da collezionisti. Spesso ben oltre i 10.000 euro. D&rsquo;altronde, moto cos&igrave; non se ne fanno pi&ugrave;!  PRESTAZIONI RILEVATE:  - Potenza massima alla ruota 65,57 CV a 11.100 giri/min.  - Coppia 4,25 kgm a 11.000 giri/min.  - Velocita? effettiva 209,3 km/h.  - Accelerazione 400 metri: 12&rdquo;5 - 172,5 km/h.  - Ripresa da 50 km/h in 6&deg; marcia 0-400 metri: 17&rdquo;66 - 118,1 km/h.  - Consumo extraurbano 13,91 km/l.  - Peso effettivo con 5 kg carburante: 155,3 kg.  Rewind, Suzuki RGV Gamma 250 vs Yamaha TZR 250: profumo di corse 

Se si vuole provare le emozioni di una vera 250 due tempi, leggera e pronto pista, non ci sono alternative. Questa sportiva &egrave; l&#39;unica possibilit&agrave; di mettersi in garage la moto migliore per riscoprire il gusto di una vera purosangue

Aprilia RS 250: moto cos&igrave; non se ne fanno pi&ugrave;

Moto e auto, nonostante la citt&agrave; dia la possibilit&agrave; di circolare con altri mezzi quali bici o trasporti pubblici, continuano ad essere la prima scelta del cittadino per spostarsi nei centri urbani. L&#39;afflusso di veicoli su strada, seppur queste siano ampie, non evita comunque la nascita di incidenti; sono ancora tanti i tamponamenti o i sinistri che avvengono nelle corsie e che, a quanto pare, si potrebbero evitare se si seguissero alcuni accorgimenti.  &Egrave; stato svolto uno studio del broker assicurativo Cleverea, secondo cui 8 incidenti su 10 potrebbero non avvenire se si prestasse attenzione ad alcune piccole cose. Hanno anche fornito dei consigli utili da seguire per poter evitare incidenti in citt&agrave; se si guida una vettura. Di seguito, con qualche modifica, li elenchiamo nello specifico per i &ldquo;piloti&rdquo; di moto.  MICROMOBILIT&Agrave;, PRESIDENTE DEKRA: &ldquo;SPAZI URBANI SOSTENIBILI PER AVERE TUTTO IN TRAGITTI BREVI&rdquo;  &nbsp;  La distanza di sicurezza bisogna sempre mantenerla  La prima regola che pu&ograve; definirsi &ldquo;aurea&rdquo; &egrave; mantenere, in ogni caso, una distanza dal veicolo che vi precede, considerando la velocit&agrave; a cui voi andate. Pi&ugrave; andate spediti, pi&ugrave; la distanza deve essere grande. Fondamentale: stare sempre attenti alla vettura che abbiamo di fronte, in modo tale da accorgersi immediatamente se ci sono dei cambi di rotta o delle fermate.  &nbsp;  Meglio non guidare se non si ha totale visibilit&agrave;  A volte &egrave; quasi impossibile perch&eacute; il veicolo che abbiamo di fronte &egrave; talmente ingombrante da non permettere lo sguardo su strada e traffico. Ma questo &egrave; assolutamente importante al fine di non incorrere in incidenti. La visuale sul traffico &egrave; essenziale, quindi sarebbe meglio evitare di posizionarsi dietro a camion, autobus o furgoni che non hanno i finestrini posteriori.  &nbsp;  Indispensabile: precedenza ai pedoni  Pu&ograve; capitare che alla guida di una moto ci si lasci molto andare, complice l&#39;adrenalina e il divertimento che si provano. &Egrave; bene per&ograve; ricordare che una regola fondamentale &egrave; proteggere gli altri, ma in particolare i pedoni che in quel momento sono fra i pi&ugrave; &ldquo;vulnerabili&rdquo;. Precedenza a loro e ai ciclisti; al fine di tutelarli al meglio, in prossimit&agrave; di strisce pedonali anche se non sembra che nessuno sia in procinto di attraversare, &egrave; bene rallentare. In questo modo si eviteranno incidenti se un pedone, all&#39;improvviso, si mettesse sulla strada.  &nbsp;  Attenzione alla segnaletica stradale  Quando ci si sposta nei centri urbani, proprio come insegnano alla scuola guida, bisogna &ldquo;giurare fedelt&agrave;&rdquo; al codice della strada, rispettando i limiti di velocit&agrave;, i semafori e la segnaletica verticale e orizzontale. Basti pensare che 8 incidenti su 10 hanno come causa il mancato rispetto dei semafori.  &nbsp;  NO a smartphone e cuffie!  L&#39;attenzione alla strada deve essere totale. Qualsiasi tipo di distrazione pu&ograve; essere molto rischioso sia per noi che per gli altri. Vista e udito perci&ograve; devono essere liberi e sgombri, affinch&eacute; un qualsiasi imprevisto possa essere gestito nel migliore dei modi. Nel caso della guida di una moto, il principale consiglio (non potendo utilizzare il telefono) &egrave; quello di non ricorrere a cuffie n&eacute; per ascoltare la musica n&eacute; per le chiamate con qualcuno. Concentrarsi su altri tipi di suoni riduce sia la capacit&agrave; di attenzione del nostro cervello, che non &egrave; pi&ugrave; al 100%, sia di non riuscire a captare avvertimenti indispensabili quali le sirene dell&#39;ambulanza e quelle della polizia.  &nbsp;  I cambi di corsia? Meglio di no  Un&#39;altra azione che aumenta il rischio di incidenti in citt&agrave; &egrave; proprio il cambio di corsia. Il problema in questo caso &egrave; che il pi&ugrave; delle volte la si cambia senza realmente prestare attenzione alla corsia che si vuole invadere. Sarebbe pi&ugrave; sicuro se si rimanesse nella propria corsia salvo urgenze.  &nbsp;  Il GPS &egrave; fondamentale  Con l&#39;evoluzione della tecnologia, molte sono le app utilizzabili al fine di garantire una guida serena e sicura. Fra queste c&#39;&egrave;, ovviamente, l&#39;uso del GPS. Del navigatore si pu&ograve; usufruire spesso gratuitamente sul proprio smartphone, quindi &egrave; bene ricorrere ad esso se la strada non si conosce. Attenzione per&ograve;: usarlo senza distrazioni! magari sfruttando l&#39;interfaccia della strumentazione che oggi offrono molte moto o scooter  &nbsp;  La moto deve essere sempre in ottime condizioni  I guasti tecnici possono essere oltre che rischiosi anche fatali. Ecco perch&eacute; della propria moto bisogna prendersene cura spesso, controllando che tutto sia nelle migliori condizioni e che niente possa andare storto. Ecco perch&eacute; bisogna sempre dare un&#39;occhiata ai pneumatici che devono avere sempre una pressione corretta e non devono essere usurati; ai dischi e le pastiglie dei freni che devono avere un&#39;usura normale; alla catena che deve essere alla giusta tensione e pulita; all&#39;impianto di illuminazione che deve essere sempre al top;  &nbsp;  Casco in perfette condizioni  Il casco &egrave;, oltre che necessario, obbligatorio. Oramai bisognerebbe essere abituati a farne uso eppure non per tutti i motociclisti &egrave; cos&igrave;, considerato che alcuni incidenti mortali hanno visto il pilota non utilizzarlo. Il casco &egrave; un accessorio che dovremmo quasi &ldquo;avere incorporato&rdquo;. Deve essere un movimento meccanico prenderlo ogni qual volta si sale in sella alla propria moto. Questo per&ograve; deve anche essere in condizioni ottimali, consentire una perfetta visibilit&agrave; e non avere la visiera n&eacute; opaca n&eacute; tantomeno con graffi. Importante: &egrave; consigliabile anche l&#39;uso di guanti, giacca protettiva e scarpe chiuse.  &nbsp;  Dalle rotatorie bisogna uscire ed entrare in modo corretto  Le citt&agrave; oramai sono piene di rotatorie. Le incontriamo spesso quando camminiamo su strada, quindi &egrave; bene utilizzarle nel modo pi&ugrave; giusto possibile. Quindi massima attenzione a rimanere nella corsia scelta perch&eacute; seppur debbano facilitare la guida, a volte causano incidenti! 

Una classifica &egrave; stata stilata al fine di ridurre il pi&ugrave; possibile gli incidenti nei centri urbani, che ancora oggi costituiscono un numero elevato

Guida sicura: 10 consigli per evitare incidenti in citt&agrave;

State guidando la vostra moto in un passo di montagna, c&#39;&egrave; bel tempo e la strada &egrave; pulita e senza traffico. Le curve si succedono una dopo l&#39;altra, con un ritmo costante che potrebbe andare a tempo con della musica. Il controllo del mezzo &egrave; totale, ogni piega scorre con traiettorie precise e senza sbavature, con la ciclistica che non si scompone e non mette in guardia da pericoli imminenti. Questa situazione di &quot;flusso&quot; &egrave; qualcosa che tutti i motociclisti, prima o poi, hanno vissuto e non importa la velocit&agrave; o se ci si trova in pista, su asfalto o in montagna: in quel momento siamo nella nostra dimensione ideale, con il passo perfetto per le nostre capacit&agrave; e l&#39;apertura a provare il massimo della goduria.  Si va oltre il semplice concetto di guida  &quot;Flow&quot; &egrave; un termine che calza a pennello. Il termine &egrave; usato nel mondo della musica quando un rapper canta ad un ritmo perfettamente allineato con la musica e crea un&#39;armonia di suoni e parole. Nella filosofia Zen si persegue la ricerca della libert&agrave; dai conflitti interiori causati dal mondo materiale, diventando un tutt&#39;uno con il flusso dell&#39;universo. Ma questa esperienza la si pu&ograve; fare anche in diversi contesti non sempre legati alle passioni. I gesti di un artigiano dalla mano esperta, che lavora quasi in automatico, creano la stessa condizione fisico-mentale, o addirittura una semplice camminata nel bosco, quando tutti muscoli sono caldi abbastanza e il corpo si muove senza apparente fatica fisica.  In moto, per godere al massimo quest&#39;esperienza, bisognerebbe stare all&#39;interno del flusso per pi&ugrave; tempo possibile, ma come potete immaginare, non &egrave; una condizione che si pu&ograve; sostenere per un intero giro in moto. Ci sono elementi disturbanti che - ogni volta - non ci permettono di stare in totale armonia per tutto il tempo, o situazioni in cui il flow viene interrotto da elementi esterni che spezzano il momento magico. Basta un pensiero intrusivo come una preoccupazione del momento, o un automobilista che ci costringe a una manovra extra per evitare un pericolo. O ancora non conoscere perfettamente la moto su cui siamo seduti, non avere fiducia nella tenuta delle gomme e nelle condizioni dell&#39;asfalto, o del meteo.&nbsp;    &nbsp;  Pratica ed esperienza  Pi&ugrave; il motociclista &egrave; esperto e pi&ugrave; riesce a stare nel flusso. Forse ricorderete la tensione muscolare e la paura dei primi giri in moto, quando tenendo le braccia e le gambe rigide come pezzi di legno, non riuscivate a capire bene le reazioni del mezzo a tutto quello che succedeva sotto di voi. Dopo mesi e anni di pratica, il controllo della moto diventa pi&ugrave; preciso, si riescono a filtrare meglio anche i minimi segnali che arrivano da gomme, telaio e asfalto e il nostro cervello &egrave; in grado di elaborare e reagire pi&ugrave; velocemente a quegli stimoli, per entrare nella dimensione di controllo e sicurezza che pu&ograve; mantenere il flusso costante.&nbsp;  In ultimo, il flow non si cerca ma si sperimenta. Una regola di vita dice che quello di cui hai bisogno arriva quando meno te lo aspetti e mai quando lo cerchi. Funziona cos&igrave; anche in sella: pi&ugrave; ci sforziamo a trovare un ritmo costante e una regolarit&agrave; di guida, pi&ugrave; impieghiamo energie fisiche e mentali che ci allontanano dal flusso. In questo caso occupare la mente con delle aspettative ci proietta verso il risultato che vorremmo avere e non ci permettere di immergerci nell&#39;esperienza che stiamo vivendo, al contrario quando tutto scorre e ci riusciamo a immergere nei gesti precisi di mani e piedi sui comandi, respirando l&#39;aria e i profumi che investono il corpo, il flusso arriva da s&egrave;. Come tante cose nella vita, serve fede e capacit&agrave; di lasciarsi andare.    Sotheby&#39;s, gioielli italiani all&#39;asta: MV Agusta e Ducati 

Quando si &egrave; in moto e ci si trova a seguire le curve con precisione e controllo, sentendosi un&#39;unica cosa con mezzo e asfalto, &egrave; il picco del piacere di guida. Ma entrare nel &quot;flusso&quot; non &egrave; cos&igrave; facile per diversi motivi

L&#39;importanza del &quot;flow&quot; quando si guida la moto

        La maggior parte dei mototuristi, come sappiamo, sfruttano i mesi centrali dell'estate per mettersi su strada e affrontare una nuova avventura, ma luglio e agosto sono anche mesi caotici, con tantissimi turisti in giro e con prezzi per vitto e alloggio spesso troppo alti. Settembre &egrave; il mese in cui ricomincia la routine quotidiana, ma per qualcuno &egrave; anche il periodo perfetto per fare qualche altro giretto e godersi al meglio gli ultimi scampoli d'estate. I pro di questo mese sono senza dubbio le temperature pi&ugrave; miti rispetto ai bollenti mesi precedenti, le strade e le localit&agrave; di vacanza decisamente meno affollate e i prezzi un pelo pi&ugrave; abbordabili rispetto all'altissima stagione. Ma in questo periodo, dove &egrave; meglio puntare le ruote e il navigatore? Ecco qualche consiglio utile. Sardegna, l'isola dei tramonti Una delle polemiche dell'estate 2022 ha riguardato i prezzi troppo elevati delle vacanze in Sardegna. Nell'isola dei nuraghi, come in molte altre parti d'italia, i rincari sull'energia hanno influito sui prezzi di ristoranti e alberghi, e se per caso avete rinunciato alle solite ferie d'agosto sull'Isola, &egrave; il caso di pensare a salire in moto e puntare verso il pi&ugrave; vicino porto. Con settembre le strutture ricettive vanno in media e bassa stagione, i traghetti costano decisamente meno e non dovrete scervellarvi per trovare un ristorante libero senza prenotare.&nbsp; Inoltre, l'afa dei mesi pi&ugrave; caldi lascia spazio a una frizzante brezza mattutina e serale, nonostante la parte centrale della giornata, quando il sole &egrave; alto, sia ancora molto calda e vi permette di andare ancora al mare e di godervi le spiaggie senza andare fuori di testa per la troppa gente. Dulcis in fundo, le giornate sono pi&ugrave; corte e l'aria pi&ugrave; pulita e fresca ci permette di assistere ai pi&ugrave; bei tramonti dell'anno, che tingono il cielo di colori magnifici molto pi&ugrave; accesi rispetto ai mesi pi&ugrave; caldi. Ve lo consiglio per esperienza, fare un viaggio in Sardegna di una settimana a caccia di tramonti in moto vale davvero la pena. Oppure, potreste partecipare alla nostra InMoto Experience  &nbsp; Liguria, il mare dall'alto Come per la Sardegna, anche la Liguria quest'anno ha avuto un problema di sovraffollamento nei mesi di luglio e agosto. Con un boom incredibile di turismo, le localit&agrave; di mare preferite dai milanesi sono diventare una "colonia" lombarda ed &egrave; cresciuto pure il turismo proveniente dall'estero. Sta di fatto che apprezzare le strette strade liguri a strapiombo sul mare e i piccoli borghi delle 5 terre, era pressoch&egrave; impossibile a causa del sovraffollamento di auto e persone.&nbsp; Prendete la palla al balzo e fatelo a settembre, con costi di viaggio pi&ugrave; bassi e finalmente strade libere! Le regole sul clima, sulla possibilit&agrave; di andare al mare e sul prezzo pi&ugrave; abbordabile di alberghi e cibo sono simili a quelle elencate per la Sardegna. In questo caso, per&ograve;, &egrave; consigliato anche un bel tour alla scoperta della miglior focaccia e vi consigliamo di dedicare del tempo alla citt&agrave; di Genova, ricca di storia e cultura. Queste strade e questi panorami meritano di essere goduti con un po' pi&ugrave; di calma!  &nbsp; Delta del Po, bird watching e pesce fritto Poche curve e tanta pianura non vi devono spaventare, salire in sella e percorrere gli argini dei fiumi e dei canali del Polesine e del Delta del Po fra Veneto ed Emilia Romagna (soprattutto all'alba o al tramonto) &egrave; un'esperienza quasi mistica. L'orizzonte lontano e la calma dei campi a non finire &egrave; un invito a viaggiare piano e godersi l'atmosfera di pace, senza soffocare sotto il tremendo caldo di queste zone in piena estate.&nbsp; Nella striscia di costa che va da Chioggia a Comacchio &egrave; tutta palude, villaggi di pescatori, spiagge e paradisi culinari in cui assaporare pesce di una bont&agrave; unica. Senza il turismo estivo di massa, potreste trovare appagante anche una giornata al mare (bench&egrave; non sia il massimo in termini di qualit&agrave; delle acque), o puntare a una sessione di bird watching nel parco protetto del Delta del Po, che in settembre &egrave; una piazzola di sosta nell'autostrada delle grandi migrazioni dall'Europa all'Africa. Non farete molte curve, ma non rimarrete di certo delusi se amate la pace e la natura. Friuli e Carnia, la pace in quota Dolimiti, che meraviglia! Per un viaggetto di settembre in moto, per&ograve;, non vi consigliamo di puntare al classico Sella-Ronda o al weekend in Alto Adige. In quelle zone a settembre &egrave; ancora pieno di turisti tedeschi che amano particolarmente questo mese per fare vacanza. Piuttosto puntate alle "altre" Dolomiti, quelle friulane, che sono poco affollate in estate piena e ancora pi&ugrave; pacifiche in settembre. Nella zona della Carnia, dove i paesi finiscono per S e si mangia il miglior prosciutto d'Italia, si pu&ograve; davvero fare una scorpacciata di curve e panorami alpini in totale relax e senza traffico, approfittando dell'accoglienza locale e delle bont&agrave; della cucina di montagna pi&ugrave; autentica. Climaticamente, se vi piacciono le sfide, potreste trovare giornate calde e cieli tersi o temporali e nuvole basse, &egrave; un terno al lotto ma da queste parti settembre &egrave; pazzerello. Fa parte dell'avventura!  &nbsp; Tour delle citt&agrave; d'arte venete, cultura e prelibatezze Se i vostri giri a caccia di curve in giro per l'Italia e per l'Europa li avete gi&agrave; fatti, perch&egrave; non salire in sella e farsi un weekend di cultura e delizie enogastronomiche? Date le temperature settembrine un po' pi&ugrave; miti di mattina e sera, vi consigliamo un bel tour delle pi&ugrave; importanti citt&agrave; culturali del Veneto, che si possono tranquillamente unire in un itinerario di pi&ugrave; giorni saltando da una citt&agrave; all'altra. Verona, con il suo enorme e meraviglioso centro storico e il Lago di Garda a due passi, Padova con la Cappella degli Scrovegni di Giotto e le meravigliose chiese, Treviso e il suo mood rilassato e aristocratico, fino a Venezia che non ha di certo bisogno di presentazioni. Non c'&egrave; periodo migliore di Settembre per godersi queste citt&agrave; e le loro meraviglie culinarie. Non dimentichiamoci che da queste parti il vino &egrave; sacro (Valpolicella, Soave, Vadobbiadene) e il cibo non vi deluder&agrave;  Dove andare nel weekend: Piobbico, regno di Brutti e di bellezza       

Se siete nel gruppo di quelli che amano andare in vacanza anche a settembre, ecco un po' di consigli su mete che &egrave; possibile raggiungere in moto nel mese che chiude l'estate. Sono luoghi che non vi deluderanno

Top 5, viaggi in moto: dove andare a settembre

        Questo articolo non &egrave; una critica o un'accusa nei confronti di chi utilizza la moto con temperature estreme (dopotutto ognuno fa ci&ograve; che gli pare), ma &egrave; piuttosto una presa di coscienza sulla natura del motociclista, che per vivere la sua passione e passare uno dei pi&ugrave; bei periodi dell'anno in sella, non si fa problemi a scendere a compromessi e accettare le temperature elevatissime di queste settimane. I motociclisti sono un po' masochisti E' controintuitivo pensare di vestirsi di tutto punto con giacche, paraschiena, pantaloni tecnici, guanti e casco mentre sui cofani delle auto si potrebbero cuocere le uova. I comfort a cui siamo abituati ogni giorno - tra aria condizionata e comodi spostamenti - ci mettono ogni volta davanti un'alternativa pi&ugrave; sensata per le nostre ferie, ma noi imperterriti scegliamo di essere umidicci e accaldati un'estate dopo l'altra. La voglia di salire in moto &egrave; davvero cos&igrave; tanta da farci sopportare questa "tortura" o certe volte sarebbe meglio fare un passo indietro e organizzarsi diversamente? Per molti motociclisti questa domanda (logica per chi la moto non la conosce) potrebbe essere del tutto sbagliata, dato che di base il motociclista mette da parte le comodit&agrave; in maniera automatica. La moto non &egrave; un mezzo confortevole, e questo &egrave; chiaro per tutti. C'&egrave; chi interiorizza il concetto e diventa motociclista e chi invece sceglie la strada opposta.  &nbsp; E' l'esaltazione dell'esperienza, sia positiva che negativa Quando lo scopo della vacanza gira attorno alla moto, spesso lasciamo in secondo piano gli aspetti negativi delle nostre scelte, e ci ritroviamo tutti gli anni - a vacanza terminata - a lagnarci per tutte le cose che sono andate storte e che avremmo potuto gestire meglio. Tra queste c'&egrave;, spesso e volentieri, l'aver sottovalutato l'impatto del caldo sulla guida e sulle energie. Dall'altro lato, per&ograve;, c'&egrave; anche un'esaltazione dell'aspetto positivo del viaggio in moto, fra curve e asfalto caldo, bagni al mare rinvigorenti dopo la "sauna" in sella, la bellezza di condividere itinerari e momenti con altri motociclisti come noi... e poi le chiacchierate e le mangiate, che non mancano mai con la compagnia a due ruote.&nbsp; E allora la domanda del titolo possiamo rispondere semplicemente cos&igrave;: ce lo fa fare la passione. E' scontato ma &egrave; cos&igrave;. Questa risposta dovrebbe bastare perch&egrave; riassume semplicmente tutto quello che c'&egrave; da dire a riguardo: sia la parte positiva che quella negativa, e la forza che spinge ognuno di noi a riorganizzare le vacanze estive in moto, esattamente come l'anno prima e l'anno prossimo, esattamente con le stesse lamentele e gli stessi "troppo caldo, l'anno prossimo col cavolo che mi metto in moto a luglio". Lo sappiamo, ci conosciamo, ci capiamo... ma non possiamo pretendere che il resto del mondo ci capisca.  Viaggi in moto, dove andare nel weekend: Adria e la sua storia          

Luglio e agosto sono i mesi pi&ugrave; caldi dell'anno e anche quelli in cui i motociclisti italiani saltano in sella per passare le vacanze. Ma come &egrave; possibile godersela in moto con temperature altissime e strade affollate?

Andare in moto con 40 gradi: chi ce lo fa fare?

Bella stagione e due ruote vanno d&rsquo;accordo, alla perfezione, ma con le alte temperature si sa, serve sempre un occhio di riguardo, anche quando siamo in sella. Per questo &egrave; bene tenere a mente consigli e trucchi per evitare che l&rsquo;afa possa compromettere il nostro viaggio in moto: si rischia, infatti, di deconcentrarsi e affaticarsi pi&ugrave; del dovuto, oppure la nostra due ruote potrebbe subire gli effetti indesiderati delle alte temperature. Cosa fare allora? Ecco quattro consigli che potrebbero esservi utili.  GODERSI LA VITA: ESSERE UN MOTOCICLISTA AIUTA  Evitare le ore pi&ugrave; calde  Lo dicono pure i medici, da molti anni ormai: evitare di uscire nelle ore pi&ugrave; calde della giornata. E lo stesso discorso vale per gli spostamenti in moto o scooter. Una raccomandazione che pu&ograve; sembrare banale, certo, ma che pu&ograve; rivelarsi pi&ugrave; utile che mai: le ore centrali della giornata sono da evitare per mettersi in viaggio, meglio optare per le prime ore del mattino o la sera, quando l&rsquo;afa &egrave; pi&ugrave; sotto controllo e possiamo evitare colpi di caldo e distrazioni che potrebbero sfociare in situazione pericolose. Altra raccomandazione &egrave; quella, se il viaggio &egrave; lungo, di fare varie soste e rifocillarsi, mantenendosi sempre idratati. Durante la sosta, assicurarsi di lasciare la moto all&rsquo;ombra.  S&igrave; alla protezione solare  Specialmente quando si va in moto, l&rsquo;esposizione al sole &egrave; massima. &Egrave; vero che buona parte della pelle &egrave; coperta dall&rsquo;abbigliamento tecnico, ma ci sono alcune zone, come il collo, che restano spesso scoperte. Per questo &egrave; importante non dimenticarsi mai di proteggersi con la crema solare per evitare arrossamenti e, nei casi pi&ugrave; gravi, ustioni. Altro consiglio: portare sempre con s&eacute; uno stick per gli insetti, considerato che le punture quando si viaggia in moto sono&nbsp;frequenti .  L&rsquo;abbigliamento  Indossare un abbigliamento consono quando si viaggia in moto &egrave; una delle prime regole del buon motociclista, in qualsiasi momento dell&rsquo;anno. In estate, per&ograve;, viene voglia a tutti di lasciare a casa chiodo e indumenti tecnici. Niente di pi&ugrave; sbagliato: da una parte si rischiano scottature che potremmo evitare, dall&rsquo;altra non indossare un abbigliamento idoneo comporta un rischio maggiore in caso di caduta. E per chi fosse spaventato dal &ldquo;coprirsi&rdquo; viste le alte temperature, ci sono tantissimi capi realizzati appositamente per la bella stagione, traspiranti e leggeri, in grado di combattere le alte temperature e far stare al fresco il nostro corpo.  Controllare spesso la moto  Anche qui, il discorso &egrave; sempre lo stesso: preoccuparsi dello stato della moto &egrave; essenziale, e va fatto con regolarit&agrave; durante tutto l&rsquo;arco dell&rsquo;anno. Ma il caldo &egrave; una brutta bestia e potrebbe causare ulteriori problemi che si aggiungono ai normali imprevisti. Occhio di riguardo per gomme e freni, ma attenzione anche al livello dell&rsquo;olio motore, olio freni e liquido di raffreddamento. E poi quando si guida, prudenza massima, come sempre!  HAT PAVIA-SANREMO, VIAGGIO ALL&#39;INSEGNA DELL&#39;AVVENTURA 

La bella stagione chiama i viaggi in sella alla propria compagna di avventure, ma ci sono alcune raccomandazioni che &egrave; bene seguire: ecco quali

Estate in moto, ma con attenzione: i consigli contro afa e caldo

        Il maestro Zen Shunruyu Suzuki-Roshi ha detto: "Nella mente del&nbsp;principiante&nbsp;ci sono molte possibilit&agrave;, in quella dell'esperto poche". Queste parole mi sono rimbalzate nella mente quando, dopo un giro di circa 700 km in moto, ho avuto un feedback del tutto onesto dell'esperienza della mia compagna di viaggio, che ha condiviso la sella con me senza essere mai stata su una motocicletta prima di allora. Una principiante totale che si &egrave; ritrovata a vivere un'avventura del tutto nuova con una moto non proprio adatta a lughi chilometraggi come la Ducati Scrambler 1100 Tribute Pro.&nbsp; Se per lei era la prima volta in assoluto, per me era la prima volta in viaggio con una persona completamente ignara di cosa volesse dire andare in moto, e questo ha portato alla luce un'esperienza del tutto particolare che ha dato la possibilit&agrave; ad entrambi di imparare qualcosa. A lei, prima di tutto, di scoprire un nuovo modo di vivere il concetto di "viaggio", e a me di vedere - o meglio di rivedere - il mondo delle due ruote da una prospettiva vergine che nella mente di un esperto &egrave; stata ormai messa da parte, e che nella sua semplicit&agrave; &egrave; tutt'altro che banale. Il primo approccio di chi non &egrave; interessato alle moto La mia passeggera non solo non &egrave; mai stata in moto, ma non &egrave; mai stata minimamente interessata a fare l'esperienza prima d'ora. E' molto importante sapere questo, perch&egrave; si tratta di una dimensione mentale scevra da qualsiasi aspettativa. E infatti "l'addestramento" pre partenza &egrave; stato tanto basico quanto ricco di informazioni. Dal salire e scendere e dove mettere le mani, al cercare di spiegare come l'accelerazione e le frenate agiscono sul corpo, fino al pi&ugrave; difficile concetto di "accompagnare" la moto in piega per mantenere un assetto neutro e una guida sicura.&nbsp; Perch&egrave; noi ci siamo abituati, non ci facciamo caso soprattutto perch&egrave; la moto la guidiamo, ma le forze fisiche che agiscono sul corpo quando siamo in moto sono sempre una sorpresa quando &egrave; la prima volta. Per alcuni &egrave; eccitante e l'adrenalina spinge a provare pi&ugrave; emozioni, chiedendo pi&ugrave; velocit&agrave; e pi&ugrave; pieghe, per altri &egrave; inusuale e pauroso e il corpo pu&ograve; reagire mettendosi sulle difensive, chiedendo di andare piano e limitare le sensazioni forti. Nel caso della mia compagna di viaggio si &egrave; presentato il secondo scenario: "Per favore vai piano", e io sono andato piano.  &nbsp; Trasformare la paura in fiducia Andando piano - anche pi&ugrave; piano di quanto si va di solito quando si &egrave; rilassati &egrave; senza fretta - &egrave; senza dubbio impegnativo, ma era necessario concederle la possibilit&agrave; di sperimentare con gradualit&agrave; tutte le sensazioni che si provano in sella. Le curve veloci le ho fatte lente, le curve lente le ho fatte lentissime. Poca accelerazione, sia frontale che laterale, e frenate dolci. A un certo punto ho pure iniziato a prenderci gusto nel ritmo super-lento, molto pi&ugrave; di quanto stesse piacendo alla Scrambler, che non ama particolarmente la parte bassissima del contagiri. Dal Passo del Brennero a Innsbruck, dal Fernpass alla Alpenstrasse della bassa Baviera, &egrave; stato un progressivo aumento di ritmo senza mai (o quasi mai) superare i limiti di velocit&agrave;. Una nuova scoperta, quella del viaggio lento, che a quanto pare la mia compagna ha iniziato ad apprezzare dopo un paio di ore in sella. Dalla rigidit&agrave; iniziale, che sentivo chiaramente ad ogni cambio di direzione, si &egrave; sciolta e lasciata andare, rendendo finalmente pi&ugrave; fluida la guida e pi&ugrave; morbidi i miei controlli. Ho capito che iniziava a fidarsi quando in un tratto rettilineo a 80 all'ora ha iniziato a canticchiare dentro il casco, e allora &egrave; diventato tutto un po' pi&ugrave; semplice e armonico, mentre la strada si apriva e mostrava panorami meravigliosi. Non tutti i passeggeri sono interessati alla moto "La velocit&agrave; mi spaventa, ma andare in moto &egrave; bello". Dopo due giorni molto intensi in sella il suo responso &egrave; questo, e per quanto semplice e chiaro &egrave; anche un po' strano da capire. Per noi motociclisti moto e viaggio non sono cose separate: l'esperienza &egrave; anche la velocit&agrave;, le pieghe, le accelerazioni, il sapere di avere a disposizione i cavalli per poter fare quello che vogliamo, se lo vogliamo. Noi amiamo la moto per il mezzo meccanico in s&egrave;, ci appassiona tutto di lei e unire moto a viaggio e scoperta &egrave; semplicemente fantastico... e abbastanza naturale. Per&ograve; non &egrave; cos&igrave; per tutti, e c'&egrave; chi pu&ograve; apprezzare l'esperienza di andare in moto senza legarsi alla moto e alle sue caratteristiche. La mia compagna di viaggio ha spiegato cos&igrave;: "non mi piaceva quando facevi le accelerazioni per sorpassare, nemmeno le pieghe quando andavi un po' pi&ugrave; forte, ma nel complesso l'esperienza mi &egrave; piaciuta molto. I profumi, i panorami, l'aria fresca, le soste frequenti e il tempo che ci siamo presi per visitare i posti senza preoccuparci di parcheggio o traffico". A volte noi motociclisti non riusciamo a separare l'esperienza di viaggiatore in moto dalla passione per la motocicletta in s&egrave;, e ci comportiamo come se il nostro passeggero potesse condividere tutto quello che noi siamo capaci di provare, senza pensare che a volte quello che ci gasa di pi&ugrave; pu&ograve; essere poco confortevole per il nostro compagno. E' importante, ogni volta che portiamo in sella qualcuno, trovare il punto di equilibrio fra le due persone, parlare e capire come adattarsi per condividere in armonia un'esperienza di viaggio che &egrave; di sicuro pi&ugrave; intensa di quella in auto. Magari un po' di empatia in pi&ugrave; pu&ograve; rendere il viaggio pi&ugrave; bello, piacevole e sicuro per tutti. Un esperto non smetter&agrave; mai di imparare se guarda il mondo con gli occhi di un principiante.  Dimmi quanti km al giorno fai e ti dico che viaggiatore sei         

Qualche giorno di giro turistico tra Alto Adige, Tirolo e bassa Baviera con una passeggera che non era mai stata in moto prima. Dalla sua esperienza abbiamo imparato alcune cose dell'essere motociclista che vale la pena condividere

Cosa può imparare un motociclista esperto da un passeggero alla prima esperienza

Che siate motociclisti smanettoni o macinachilometri stradali, avrete senza dubbio sperimentato nella vostra carriera su due ruote uno di quei momenti di pace interiore e gioia profonda, mentre percorrendo piano una strada particolarmente bella e significativa una scarica di emozioni positive attraversava la vostra spina dorsale. Quei momenti e quelle sensazioni si possono vivere solo quando si procede lenti, e per capire in modo un po&#39; pi&ugrave; approfondito perch&egrave; andare piano in moto crea una situazione di forte beneficio per il motociclista, dobbiamo avere ben chiari due concetti: in primis che la moto &egrave; uno &quot;strumento&quot; che noi usiamo per raggiungere uno stato di connessione profonda con noi stessi, con quello che ci fa stare bene e con il mondo che ci circonda. In secondo luogo bisogna ricordare che mente e corpo sono un sistema unico, comunicano tra loro e scambiano energia con l&#39;ambiente e le altre persone.  Viaggiare in moto &egrave; un viaggio interiore  Perch&egrave; c&#39;&egrave; bisogno di andare lenti per entrare nella &quot;dimensione&quot; dell&#39;armonia? Perch&egrave; la mente e il corpo hanno bisogno di fare poco sforzo e di riuscire a processare tutti gli stimoli che ricevono dall&#39;esterno in modo ordinato e senza emozioni intrusive come paura ed estrema concentrazione (tipiche della guida veloce, ma quelle sono sensazioni che tratteremo in un altro articolo dedicato). Fondamentalmente, condurre una moto lentamente ci permette di andare lenti anche con il nostro organismo ed &egrave; come se tutti gli elementi in gioco (motocicletta, persona e ambiente esterno) si sintonizzino su una stessa frequenza e inizino a danzare tutti assieme, in armonia e senza sforzi.&nbsp;  &nbsp;  Avrete sicuramente sperimentato quella sensazione di andare &quot;col pilota automatico&quot;, ovvero quando l&#39;impegno nel guidare &egrave; nullo e il nostro corpo sembra un&#39;estensione naturale del mezzo meccanico sotto di noi, tanto che pare sia lei a darci i comandi per farsi condurre. Quando si raggiunge questo stato di &quot;flusso&quot; si tocca il massimo del piacere, veniamo inondati da uno tsunami di dopamina e sentiamo il mondo meno pesante sulle nostre spalle, lo stress svanisce e le preoccupazioni lasciano spazio a una sensazione di pura vitalit&agrave; e connessione con l&#39;universo.&nbsp;    Corpo e mente, la connessione &egrave; la chiave del piacere  Nel mondo in cui viviamo, accelerato e iperstimolato dai migliaia di impulsi che riceviamo tutti i giorni, abbiamo imparato a vivere molto dentro la nostra testa e a dimenticare che il corpo ha un ruolo fondamentale di connessione fra quello che abbiamo dentro e quello che c&#39;&egrave; fuori dal nostro organismo. Non a caso tutto lo stress che riceviamo, e che la nostra mente non riesce a gestire, si sfoga poi in dermatiti, gastriti, pressione alta e chi pi&ugrave; ne ha pi&ugrave; ne metta.  &nbsp;  Il motociclista ha per fortuna la moto come strumento anti-stress, perch&egrave; il semplice gesto del guidare con movimenti precisi e ripetuti, assieme al contatto con gli elementi esterni come vento, profumi, sole, pioggia, colori e forme della natura, scarica il peso dei pensieri e il rimuginio mentale attraverso i gesti del corpo. Si raggiunge facilmente, in questo caso, una dimensione meditativa che connette corpo e mente, e in questo &quot;dialogo&quot; accade che i nostri pensieri e la nostra vita ci scorrano nella mente senza intaccare le nostre emozioni, quasi come se li stessimo osservando dall&#39;esterno, come guardare un film.&nbsp;  I taoisti nell&#39;antica Cina utilizzavano i movimenti morbidi del Tai-Chi per connettere mente e corpo, in India lo Yoga nasceva con lo stesso scopo e in tutte le parti del mondo le danze tribali avevano il fine di connettere l&#39;uomo con gli elementi e con dio. Noi viviamo nell&#39;epoca della tecnologia, ma abbiamo anche noi uno strumento di connessione profonda che ci porta benefici psicologici incredibili, la motocicletta!    Perch&egrave; ci piace guidare la moto? 

Conoscete il piacere di vivere la moto in modo &quot;easy&quot;, svuotando la mente e unendosi con la natura in un modo che solo la guida lenta pu&ograve; offrire? Vi spieghiamo cosa succede al vostro cervello e al vostro corpo quando rallentate

In moto andando piano, fa bene a corpo e mente: ecco perch&eacute;

        Lo scriviamo sui nostri articoli, ci facciamo le classifiche Top5, ne discutiamo sui commenti nei nostri social e ci teniamo a confermarlo anche qui: i neopatentati &egrave; bene che si approccino alle moto per gradi, partendo da cilindrate e potenze ridotte, su moto leggere, per poi passare a mezzi sempre pi&ugrave; importanti man mano che l'esperienza cresce. Sono consigli, ma non sono regole imposte: chiunque potrebbe rimanere tutta la vita affezionato alle moto piccole, e ci sar&agrave; sempre quel motociclista cos&igrave; impallinato con le moto "grosse" che partir&agrave; direttamente da una qualche maxi senza mai fare passi indietro.&nbsp; Col 1100 a 20 anni, poi solo maximoto La mia crescita come motociclista la si pu&ograve; ascrivere in quest'ultima casistica: ho bruciato le tappe e sono passato dallo scooter ad una 1100 bicilindrica senza passare da tutto quello che c'&egrave; in mezzo. Sono ancora vivo per raccontarvelo e per darvi qualche consiglio qualora vogliate andare controcorrente e prendere la strada pi&ugrave; difficile verso la maturazione motociclistica. Dopo aver preso la patente A a 18 anni, ho avuto modo di acquistare la mia prima moto a 20, si trattava di una Moto Guzzi V11 Le Mans, motona dalla potenza di 86 CV e un peso di circa 230 kg a secco. Andai contro il parere di mio padre e delle persone pi&ugrave; esperte che mi consigliavano di partire da qualcosa di pi&ugrave; contenuto, almeno in termini di peso e coppia, ma amavo troppo quella moto. Negli anni seguenti ho accumulato esperienza con moto pi&ugrave; potenti e pi&ugrave; leggere, dalle 4 cilindri 750 alle bicilindriche sportive italiane con motore a V di 60 gradi, andando in pista e facendo viaggi spaccaschiena di giorni e giorni senza farmi mai realmente male. Devo ammettere che, per quanto riguarda i miei acciacchi fisici, ho avuto rogne pi&ugrave; grosse con monopattini elettrici e auto.  &nbsp; Da esperto, ora, ho capito che sono stato fortunato Tutto qui? in realt&agrave; no, perch&egrave; col senno di poi e con decine di migliaia di chilometri in moto alle spalle, posso guardare al passato con un occhio pi&ugrave; critico, e notare che nella mia carriera da motociclista quasi completamente incolume, c'&egrave; stata una dose di fortuna che ha compensato l'inesperienza alla guida dei primi anni e i rischi inopportuni presi per il "brivido" di andare forte. Ho scritto che non mi sono fatto male, ma non che non sono caduto, anzi... ero spesso per terra soprattutto a bassa velocit&agrave;, perdendo equilibrio in modo goffo e non riuscendo a gestirlo con gas e movimento del corpo. Per non parlare di tutte quelle volte che sono arrivato lungo in curva perch&egrave; non sono riuscito a controllare la frenata, e per puro caso non mi sono mai trovato davanti a un muro o a un camion nella corsia opposta. Quante volte ho perso il posteriore in accelerazione perch&egrave; non dosavo bene il gas, sia su asfalto bagnato che su asciutto, e ricordo bene anche un highside finito con un conto a quattro cifre dal meccanico e soltanto un trauma cranico per me. Ero giovane, inesperto, gasato dalla velocit&agrave; in sella a mezzi che mi portavano a sfiorare troppe volte il mio limite, gi&agrave; basso a causa della poca esperienza e della tanta incoscenza.&nbsp;  &nbsp; Non siete obbligati a partire da cilindrate basse, ma... Con una moto di cilindrata inferiore avrei corso di meno? No, sarei stato sempre a manetta aperta. Con un mezzo meno potente sarei caduto di meno? Questo forse si, perch&egrave; con meno potenza avrei di sicuro evitato qualche highside di troppo, e forse sarei stato capace di inserirmi comunque in certe curve pur arrivando lungo, senza finire nella corsia opposta. E di cadute da fermo per perdita dell'equilibrio ne avrei evitate parecchie.&nbsp; La morale che voglio dare a questo ragionamento &egrave; che - fondamentalmente - non c'&egrave; una regola che dice che non sarete capaci di portare una moto grossa o che questa vi spaventi, o peggio ancora che andrete ad ammazzarvi, ma c'&egrave; un pensiero che ho sviluppato lungo tutta la mia carriera motociclistica: se da giovane ti metti in sella a una moto molto potente, va sempre a finire che corri pi&ugrave; forte di quanto la tua esperienza possa gestire, e lasciare tutto in mano alla fortuna o al caso &egrave; troppo rischioso. Se volete iniziare con una maxi fatelo, ma metteteci sempre la testa.  Top5: le migliori moto per principianti       

Iniziare ad andare in moto con una cilindrata bassa &egrave; senza dubbio consigliato, ma se si vuole partire dai "pezzi grossi" nessuno vieta di farlo. Il consiglio di un motociclista esperto che ha iniziato con moto potenti e pesanti, per&ograve;, pu&ograve; esservi utile

Le prime volte: iniziato con un 1100 e non sono morto, ma ho rischiato grosso

Non si &egrave; mai troppo vecchi per mettersi in moto, anche per la prima volta, e quando c&#39;&egrave; passione non ci sono mal di schiena o reumatismi che tengano... la moto &egrave; una medicina per l&#39;anima, e a qualsiasi et&agrave; &egrave; sempre bene somministrarla in grandi dosi. Se dovessimo pensare, per&ograve;, a quali moto sono pi&ugrave; adatte a un cinquantenne/sessantenne, e dovessimo sceglierne una sola per le 5 tipologie di moto pi&ugrave; amate, il gioco si fa duro.&nbsp;  Chi &egrave; il motociclista sessantenne italiano?  Prima di scavare nei listini, dobbiamo sapere a chi stiamo dedicando questa Top 5, perci&ograve; facciamo un identikit del nostro soggetto tipo. Nel Belpaese il sessantenne &egrave; principalmente un lavoratore a fine carriera, una persona con una lunga esperienza di vita alle spalle e un comportamento maturo, con una situazione economica tendenzialmente solida e in procinto di ricevere anche una buonuscita appena arriver&agrave;&nbsp;il (sospirato) giorno della pensione. Ha famiglia, figli, e pi&ugrave; tempo a disposizione rispetto agli italiani della generazione sucessiva, oltre che una disponibilit&agrave; economica tendenzialmente buona se si tratta di un acquisto a due ruote.&nbsp;  Da motociclista, rientra nel target dell&#39;appassionato turista o dell&#39;avventuriero da weekend, non disdegna salire in moto per 3-4 giorni e utilizza la moto anche per i brevi spostamenti casa-lavoro quando la stagione lo permette. Lasciando da parte una piccola nicchia di veri globetrotter, il sessantenne tipo sta al di sotto dei 10.000 km l&#39;anno ed &egrave; sensibile sia al contenuto tecnologico del prodotto che all&#39;effettiva funzionalit&agrave; e piacere di guida del mezzo, che deve permettere possibilmente una guida facile ed intuitiva, a prescindere da potenza e tipologia di mezzo. Detto ci&ograve;, giriamo pagina per la nostra Top5.    &nbsp;  Crossover: Moto guzzi V85TT  Non abbiamo scelto i riferimenti della categoria GS e Multistrada V4 per la categoria crossover, perch&egrave; abbiamo voluto pensare alla virt&ugrave; che sta nel mezzo. Non sempre chi sceglie le crossover &egrave; una persona che ha voglia di spendere oltre 20.000 euro per un prodotto al top, e di fatto le pi&ugrave; vendute sono sempre quelle di fascia bassa e media, come la Benelli TRK e la Moto Guzzi V85TT, che &egrave; la nostra scelta definitiva.  Di lei ci piace il compromesso fra un prodotto di fascia alta e uno di fascia economica, una vera &quot;media&quot; sia per contenuti che per qualit&agrave;/prezzo, che vogliamo premiare per il suo equilibrio perfetto di tutti questi elementi. Ovviamente con lei non si rinuncia alle gite fuoriporta in due, con bagagli e con strade tortuose, perch&egrave; &egrave; sia comoda che divertente, pastosa nell&#39;erogazione e dal &quot;flare&quot; anni &#39;80 che piace sopratto a chi quegli anni li ha vissuti con intensit&agrave;.&nbsp;    &nbsp;  Turistiche/GT: BMW R1250RT  Se parliamo di turistiche, quelle vere, la nostra scelta non pu&ograve; che ricadere sulla regina del segmento, ovvero la R1250RT. Qui si che l&#39;utente sessantenne non si fa troppe remore a spendere cifre pi&ugrave; importanti: chi punta a una moto da turismo senza compromessi, cerca tutte quelle caratteristiche che sono proprie della categoria GT, sia come tecnologia che come amennicoli votati al comfort.  La nuova R1250RT, oltre a portare avanti una tradizione e un blasone importanti, &egrave; anche una moto allo stato dell&#39;arte per queste caratteristiche, che non ha veri e propri competitor sul mercato, se non la stessa GS e le varie crossover da viaggio. Per i sessantenni che amano ancora stare in sella per ore e ore.    &nbsp;  Naked: BMW R1250R  La categoria delle naked, generalmente, si rivolge a un target di et&agrave; pi&ugrave; basso, e per questo &egrave; difficile trovare veramente il prodotto ideale senza uscire fuori dalla regola &quot;look moderno e forcella in vista&quot;. Alla fine abbiamo usato la logica: il sessantenne che vuole una naked, &egrave; affascinato pi&ugrave; dal look &quot;easy&quot; del prodotto pi&ugrave; che da design estremo e aggressivo, ma non rinuncia a qualit&agrave; e discrete capacit&agrave; turistiche.  Non cerca il prodotto da sparo, con colori sgargianti e linee tese, ma piuttosto qualcosa di rassicurante e amichevole per un utilizzo da puro &quot;diporto&quot;, pochi chilometri o molti, che siano in relax. La nostra scelta &egrave; la R1250R, una naked rassicurante e dal look sobrio. Un ottimo prodotto per questo scopo. E&#39; la seconda BMW in questa classifica - con lo stesso motore - ma non possiamo negare che il boxer si abbina perfettamente a chi vuole un mezzo maturo.    &nbsp;  Cruiser: Harley Davidson Road King&nbsp;  Sessantenne con un debole per le cruiser/bagger? Siamo abbastanza convinti della scelta Road King, che preferiamo con il suo look intramontabile alla Road Glide e alla Street Glide, due baggerone tendenzialmente pi&ugrave; rigide e dedicate a un&#39;utenza un pelo pi&ugrave; giovane. La Road King si abbina bene all&#39;eleganza di un uomo maturo e distinto, con le cromature ben in vista e un portamento non troppo aggressivo.&nbsp;  A dire il vero, se l&#39;&egrave; giocata a muso duro con un altro prodotto simile: la Moto Guzzi California 1400 Touring, che qui in italia &egrave; spesso preferita all&#39;americana. Il perch&egrave; alla fine abbiamo voluto prendere quella di Milwuaukee &egrave; legato al valore di immagine e di tenuta del valore nel tempo, due cose che il sessantenne ama tenere in considerazione e che hanno dato qualche punto di vantaggio alla Road King.  &nbsp;  &nbsp;  Classiche: Triumph Bonneville T100/T120  Le modern classic sono sempre di grande fascino per chi comincia ad avere i capelli bianchi, ed essendo diventata anche una moda c&#39;&egrave; davvero l&#39;imbarazzo della scelta in questo segmento. Ricordandoci l&#39;utenza a cui andiamo a rivolgerci, evidiamo tutte le scrambler e le classiche &quot;troppo pepate&quot; o con tendenze offroad, e cerchiamo di attenerci a un&#39;idea di classico che pi&ugrave; classico non si pu&ograve;? Soluzione? La gamma Bonneville di Triumph, capitanata dalla T120, con la sua guida sincera, i suoi dettagli curati e le cromature in bella vista come le Bonnie degli anni &#39;60.&nbsp;    Da uno a quattro cilindri: qual &egrave; il motore pi&ugrave; &quot;autentico&quot; della storia? 

Premessa: tutte vanno bene e a qualsiasi et&agrave; quando la passione &egrave; forte, ma se dovessimo consigliare moto (una per categoria) adatte anche a chi ha sessant&#39;anni e pi&ugrave; ecco qualche dritta

Top5: le migliori moto per chi ha superato gli anta

        Lo scooter in citt&agrave;. Una comodit&agrave; notevole rispetto a certe motociclette meno pratiche e meno ospitali. Il &ldquo;ruote basse&rdquo; &egrave; il mezzo ideale per i piccoli e medi spostamenti, per trasportare un bagaglio, quando il meteo &egrave; avverso. Una sorta di &ldquo;elettrodomestico&rdquo; da viaggio che per&ograve; spesso viene sottovalutato, specie dai novizi. Perch&eacute;, anche se si viaggia a meno di 50 km/h, il pericolo &egrave; dietro l&rsquo;angolo. Qualche consiglio &egrave; d&rsquo;obbligo. Primo: occhio all&rsquo;abbigliamento. Una giacca con protezioni &egrave; essenziale. E poi i guanti: ricordate, in caso di caduta l&rsquo;istinto porta ad anticipare l&rsquo;impatto proprio con le braccia. E l&rsquo;asfalto su palmi e dita lascia segni profondi. Un guanto tecnico &egrave; la soluzione. Pi&ugrave; in generale, l&rsquo;esigenza di completi eleganti, tipici della vita d&rsquo;ufficio, cozza contro la sicurezza: un malleolo rotto fa male! Destreggiarsi nel traffico  Il segreto nella guida in citt&agrave; &egrave; osservare e anticipare, tenendo del margine in termini di velocit&agrave; per mettere in atto manovre di emergenza se la situazione lo richiede. Nel traffico, quando si guida tra file di auto, occhio agli automobilisti che aprono all&rsquo;improvviso la portiera. La differenza di velocit&agrave; tra le auto che procedono lentamente e quello dello scooter che guidiamo non deve eccedere i 20-30 km/h. Solo cos&igrave; si avr&agrave; il tempo e lo spazio per frenare. E attenzione, quando si superano le file di auto ferme, a quelle che si inseriscono all&rsquo;improvviso in carreggiata tagliando la strada. Sono impossibili da prevedere: e lo scooter che sopraggiunge &egrave; nel torto, visto che a norma di legge anch&rsquo;esso dovrebbe fare la fila con gli altri mezzi. Se siete dietro a un veicolo osservate sempre i movimenti del capo di chi guida. E insospettitevi se va verso il basso (cellulare in mano), se ondeggia da destra a sinistra alla ricerca di qualcosa (potrebbe girare all&rsquo;improvviso), se l&rsquo;auto inizia a frenare (potrebbe esserci qualche ostacolo che voi non vedete). Gli ostacoli Pi&ugrave; facile leggere l&rsquo;aderenza del fondo: le rotaie sono scivolose (vanno &ldquo;tagliate&rdquo; trasversalmente, non longitudinalmente), il pav&eacute; ha meno grip dell&rsquo;asfalto (specie se bagnato), in autunno le foglie che cadono determinano variazioni di grip. Nella guida, non focalizzate mai lo sguardo sui 5 metri davanti a voi, spaziate pi&ugrave; lontano che potete. E in caso di emergenza, gli occhi devono cercare la via di fuga, lasciando l&rsquo;eventuale ostacolo. Lo scooter si dirige dove va lo sguardo. Tenete sempre due dita sulle leve: in caso di pericolo daranno qualche decimo di secondo di margine. CICLOMOTORI: MEGLIO ELETTRICO O BENZINA?       

Spostarsi con lo scooter in citt&agrave; &egrave; considerata un&rsquo;azione abitudinaria, ma i rischi non mancano. I nostri suggerimenti per affrontare al meglio code, semafori e pav&eacute;

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