Aprilia RS 250: moto così non se ne fanno più

Aprilia RS 250: moto così non se ne fanno più

Se si vuole provare le emozioni di una vera 250 due tempi, leggera e pronto pista, non ci sono alternative. Questa sportiva è l'unica possibilità di mettersi in garage la moto migliore per riscoprire il gusto di una vera purosangue

Zep Gori

10.01.2023 15:01

La Aprilia RS 250 era nata per offrire sensazioni il più vicino possibile alle moto più equilibrate e divertenti da usare in pista. È questo il giudizio di qualsiasi campione cresciuto ai tempi della classe 250 due tempi. Ed era questo l’unico obiettivo del progetto Aprilia. Mancava la motorizzazione derivata dai V2 Aprilia Rotax che dominavano la scena con Reggiani, Harada, Biaggi, Capirossi e
Rossi, ma più avanti è spiegato l’arcano e i motivi che spostarono la scelta sul bicilindrico delle Suzuki Gamma 250. Ovviamente si trattava di fare meglio della concorrente giapponese, con cui si sarebbe condiviso il motore. Con tante esperienze racing, l’impegno dei tecnici, la leggendaria puntigliosità del capocollaudatore Caio Pellizzon e probabilmente qualche incrocio celeste, l’Aprilia RS250 era e rimane oggi una pietra miliare nella storia delle moto sportive. Che molti intenditori conservano rigorosamente nel garage. Trovare un esemplare in ottime condizioni non è facile. Come tutte le vecchie Aprilia, i ricambi di ciclistica e carrozzeria sono anzi difficilissimi da trovare. Bisogna cercare ai mercatini e nei pochi grossi concessionari che hanno mantenuto un po’ di magazzino. Per la meccanica non c’è problema. Suzuki ha in catalogo ancora i ricambi del motore. Ma le marmitte originali sono quasi introvabili, e molte parti oggi vanno ricostruite artigianalmente, o adattate con buona pace dell’originalità. Ma se fosse necessario un restauro importante, conviene cercare un secondo esemplare da cannibalizzare. Inutile sperare di trovarne una che non abbia vissuto col contagiri sempre in zona rossa.

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