        Se a Roma i turisti si indignano per la sosta selvaggia dei monopattini, parcheggiati un po&rsquo; ovunque e anche sui marciapiedi, non si pu&ograve; dire che la situazione sia tanto migliore a Catania. Qui non parliamo di monopattini, ma di moto e scooter, che i proprietari lasciano sui marciapiedi. A quanto ammonta la multa se parcheggio sul marciapiede Un fenomeno sempre pi&ugrave; frequente, con un altissimo numero di mezzi parcheggiati malamente sui marciapiedi, che ostruiscono il passaggio delle persone. Ed &egrave; cos&igrave; che la polizia municipale e locale di Catania ha eseguito nuovi controlli, con pattuglie che hanno percorso diverse strade del centro della citt&agrave; siciliana. Il risultato &egrave; abbastanza sconcertante: nell&rsquo;ambito dello stesso controllo, gli agenti hanno fatto ben 143 multe per i proprietari di moto e scooter parcheggiati illegalmente sui marciapiedi, causando difficolt&agrave; anche alla mobilit&agrave; di altri mezzi. C&rsquo;&egrave; da dire che anche gli automobilisti catanesi non sono proprio dei modelli di rispetto del Codice della Strada, e infatti in un paio di casi &egrave; stata necessaria la rimozione di due vetture. Insomma, come detto, sono 143 multe totale per una cifra che si aggira intorno ai 6.000 euro. FURTI DI MOTO IN AUMENTO: COME DIFENDERSI DAI LADRI?       

Nel corso di alcuni controlli, la polizia ha dovuto sanzionare centinaia di persone a causa del parcheggio selvaggio

Record di multe per moto e scooter sui marciapiedi. Ecco dove

        Col nuovo Codice della Strada in arrivo, si fanno bilanci sugli incidenti in Italia, tra contravvenzioni e sanzioni, purtroppo in aumento. Sull&rsquo;argomento &egrave; intervenuto anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi durante la presentazione della campagna &ldquo;Sicuri si parte&rdquo;, realizzata dal Tg2 in collaborazione con la Polizia di Stato. Incidenti e multe: i numeri del 2023&nbsp; &ldquo;Nel 2023 sono state organizzate 400mila pattuglie della polizia stradale, che hanno controllato oltre 1,9 milioni persone, contestato 1,8 milioni di contravvenzione, +26% - dato preoccupante - ritirate 37mila patenti e 44mila carte di circolazione e decurtati pi&ugrave; di 3 milioni punti patenti. Sono stati inoltre disposti 26mila servizi straordinari di contrasto alla guida guida sotto effetto di alcol e sostanze psicotrope, con l'accertamento di 1.500 casi di positivit&agrave; all'alcol e 522 a sostanze&rdquo;. Gli incidenti stradali sono una &ldquo;guerra silenziosa - ha dichiarato Renato Cortese, direttore delle Specialit&agrave; della Polizia di Stato - In questa sfida la comunicazione gioca un ruolo strategico. La televisione pu&ograve; essere un alleato quotidiano per la Polizia e per milioni di famiglie, offrendo consigli pratici, trasformando la visione della sicurezza stradale da obbligo in scelta consapevole&rdquo;. La campagna &ldquo;Sicuri si parte&rdquo;, infatti, prevede nell'ambito della rubrica Tg2 Motori, la trasmissione di una serie di piccoli filmati dove si spiegano le norme basilari e le regole di comportamento previste dal Codice della Strada. IN MOTO, SENZA CASCO, A 300 KM/H: L'ASSURDO VIDEO DI UNO YOUTUBER       

Secondo i numeri della Polizia, sono state anche ritirate 37mila patenti e 44mila carte di circolazione e decurtati pi&ugrave; di 3 milioni punti

Sicurezza stradale, nel 2023 crescono le sanzioni del 26%: come ridurle

        Come promesso, &egrave; in arrivo il decreto ministeriale tanto voluto da Matteo Salvini con nuove regole che dovrebbero cambiare l&rsquo;utilizzo degli autovelox, concedendo meno autonomia ai singoli comuni (ricordiamo che l&rsquo;Italia &egrave; prima in Europa per numero di dispostivi di rilevazione della velocit&agrave; e addirittura terza nel mondo). Lo stesso ministro ha ribadito come gli autovelox non debbano essere &ldquo;trappole del Far West stradale per fare cassa&rdquo;. Nel 2023, ha poi sottolineato, i Comuni hanno incassato&nbsp;1,5 miliardi di euro, il 6,5% in pi&ugrave; dell'anno precedente, ma nei Comuni sotto i 10mila abitanti si incassa il doppio di quattro anni fa. &ldquo;Dobbiamo salvare le vite con la prevenzione e i controlli, ma anche salvare il portafoglio dei cittadini,&nbsp;liberandolo dall&rsquo;anarchia degli autovelox&rdquo;. Ma quali sono le novit&agrave; pi&ugrave; importanti? Niente pi&ugrave; foto allegata alla multa Le multe prese con l'autovelox e i rispettivi verbali continueranno ad arrivare&nbsp;nelle case degli automobilisti, ma non sar&agrave; allegata la foto del veicolo, com'&egrave; accaduto finora. Dove finisce, quindi, la foto? Rester&agrave; custodita dall'autorit&agrave;&nbsp;e sar&agrave; a disposizione dell'automobilista che potr&agrave; richiederla in caso di ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto. L'autorit&agrave; che custodisce&nbsp;l'immagine&nbsp;dovr&agrave; garantire, in ogni caso, &ldquo;che siano opportunamente oscurati o resi irriconoscibili&nbsp;soggetti terzi e targhe&nbsp;di eventuali altri veicoli ripresi&rdquo;. Va aggiunto poi che il Garante della Privacy ha permesso le rilevazioni frontali dei veicoli con gli autovelox, ma solo con accorgimenti che oscurino automaticamente i volti delle persone a bordo. C&rsquo;&egrave; di pi&ugrave;: i dispositivi e i sistemi di ripresa, nonostante il continuo monitoraggio del traffico, memorizzeranno le immagini solo in caso di infrazione. Infine, le immagini e i video raccolti da parte degli organi di polizia stradale competenti a erogare le sanzioni sono conservate per il periodo di tempo necessario all'applicazione delle multe e alla definizione dell'eventuale contenzioso. Dove possono trovarsi gli autovelox con il nuovo decreto Tra le novit&agrave; della bozza del nuovo decreto, si parla anche di dove gli autovelox possono essere piazzati: non&nbsp;a meno di un chilometro dai centri abitati o dove ci sia un limite di 50 km/h, n&eacute; sui tratti delle strade extraurbane dove la velocit&agrave; &egrave; ridotta&nbsp;di almeno 20 km/h rispetto alla norma. Non &egrave; ovviamente ufficiale ma, potrebbe essere addirittura la Prefettura a stabilire i tratti stradali sui quali poter piazzare i dispositivi.&nbsp; Non sar&agrave; possibile prendere pi&ugrave; di una multa sullo stesso tratto di strada, entro un ridotto arco di tempo. BOLOGNA CITT&Agrave; 30 DOPO UN MESE, IL SINDACO: &ldquo;INCIDENTI -16%, BICI +29%&rdquo;       

Dalle foto che non saranno pi&ugrave; allegate alla multa che arriva a casa fino alla disposizione degli strumenti lungo i tratti di strada: cosa dice la bozza

Autovelox, ecco cosa cambia con il nuovo decreto

        L&rsquo;Italia continua a far parlare per il numero dei suoi autovelox. Dopo il primato raggiunto in Europa, conquista il podio anche a livello mondiale. Il nostro Paese, infatti, &egrave; terzo per dispositivi installati nel mondo, andando a occupare una fetta del 10%, ovvero 11.171 dispositivi su oltre 111.400 totali. Il confronto con gli altri Paesi I dati arrivano dal Codacons, che riporta le statistiche della piattaforma specializzata scdb.info. E a rendere questi numeri ancora pi&ugrave; impressionanti &egrave; il fatto che l&rsquo;Italia se la giochi con Russia (18.414 dispositivi) e Brasile (17.614), due nazioni molto molto pi&ugrave; estese della nostra. Questo vuol dire che la densit&agrave; degli autovelox lungo la penisola &egrave; nettamente pi&ugrave; alta che negli altri. E il confronto non migliora se guardiamo le posizioni pi&ugrave; basse: gli Usa, per esempio, fanno registrare solo 7.970 dispositivi. Va da s&eacute; che, con cos&igrave; tanti autovelox, pure le multe sono parecchie. E sembra quasi fatto apposta che questi numeri arrivino ora, quando il ministro Salvini si dice pronto a&nbsp;varare il decreto &ldquo;per una omologazione nazionale&rdquo; dei dispositivi, che dovrebbero essere&nbsp;vietati su strade con percorrenza a 50 km/h. Per quanto riguarda le multe, il Codacons riporta che nel 2023 i comuni hanno incassato oltre&nbsp;1,5 miliardi di euro&nbsp;grazie alle sanzioni (+23,7% rispetto al 2019). GUARDRAIL "A TRIPLA FASCIA": ARRIVA LA BANDA GIALLA CHE SALVA I PILOTI       

Dopo il primato europeo, il nostro Paese &egrave; terzo nel pianeta per numero di apparecchi che rilevano la velocit&agrave;

Autovelox, in Italia c’è il 10% dei dispositivi di tutto il mondo

        Il record per il maggior numero di autovelox va all&rsquo;Italia. A dirlo &egrave; il Codacons, secondo cui le ultime stime registrano 11.130 apparecchi di rilevazione automatica della velocit&agrave; lungo tutta la penisola, pi&ugrave; di Gran Bretagna (circa 7.700), Germania (oltre 4.700), Francia (3.780). A questo primato, si aggiungono i casi sempre pi&ugrave; frequenti di autovelox smantellati a opera di ignoti, fenomeno che sta interessando diverse zone d&rsquo;Italia. Multe in aumento Tornando ai numeri, in base ai dati ufficiali del ministero dell'Interno, nel 2022 le principali 20 citt&agrave; italiane hanno incassato un totale di 75.891.968 euro grazie alle sanzioni rilevate tramite autovelox, con una crescita del 61,7% rispetto ai 46.921.290 euro di proventi registrati dalle stesse amministrazioni comunali nel 2021.&nbsp; Quali sono le citt&agrave; che incassano di pi&ugrave;? In testa c&rsquo;&egrave; Firenze&nbsp;con 23,2 milioni di euro. Al secondo posto c&rsquo;&egrave; Milano (quasi 13 milioni), poi Genova (10,7 milioni) e Roma (6,1 milioni). Ma ci sono anche dei casi che sorprendono, come Napoli che si &egrave; fermata a 18.700 euro di incassi nel 2022, mentre i comuni nella zona del Salento hanno ottenuto in totale circa 23 milioni di euro grazie alle sanzioni tramite gli autovelox. E poi c&rsquo;&egrave; il comune di&nbsp;Cavallino, dove gli incassi sono passati da zero nel 2021 a 2.520.121 euro del 2022 grazie all&rsquo;apparecchio di rilevazione della velocit&agrave; installato sulla statale 16 Lecce-Maglie. Sicurezza al primo posto &ldquo;I comuni devono perseguire la sicurezza stradale e garantire l&rsquo;incolumit&agrave; degli automobilisti attraverso un uso pi&ugrave; accorto degli autovelox,&nbsp;troppo spesso installati al solo scopo di far cassa e utilizzare i cittadini come bancomat&rdquo; ha detto il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, che poi ha aggiunto &ldquo;Chi supera i limiti di velocit&agrave;, mettendo a rischio la propria vita e quella altrui,&nbsp;va sanzionato con la massima severit&agrave;&rdquo;. Sull&rsquo;argomento autovelox &egrave; intervenuto anche il Mit: &ldquo;L&rsquo;obiettivo del ministero &egrave; trovare un&nbsp;ragionevole equilibrio&nbsp;tra l'esigenza di garantire la sicurezza (che resta una priorit&agrave;) ed evitare forzature che rischiano di generare l'effetto contrario&rdquo;. ECCO LE 10 CITT&Agrave; PI&Ugrave; TRAFFICATE AL MONDO (CE N'&Egrave; ANCHE UNA ITALIANA)       

Sono 11.130 apparecchi di rilevazione automatica della velocit&agrave; (quasi il triplo della Germania). E intanto crescono le multe

Italia record di autovelox: è la prima in Europa

        Mentre l'Italia si divide tra chi &egrave; dalla parete di Fleximan e chi ne &egrave; contro (il vandalo che nella zona di Rovigo sta distruggendo indisurbato gli autovelox), un episodio simile arriva dal Passo Giau, sulle Dolomiti. Un dispositivo di rilevamento della velocit&agrave; &egrave; stato abbattuto nella notte tra il 9 e il 10 gennaio: lo strumento &egrave; ben noto ai residenti per le numerosissime sanzioni che ha portato negli ultimi mesi. ARRIVA TRUCAM, IL VELOX CHE CATTURA LA VELOCIT&Agrave; ANCHE A 1 KM DI DISTANZA E NON SOLO! L'Amministrazione "non si lascia intimidire" Sono stati gli automobilisti di passaggio a segnalare alle Forze dell'Ordine l'atto di vandalismo. L'Amministrazione Comunale di Colle Santa Lucia ha risposto immediatamente, definendo l'atto "deplorevole ed irrispettoso". In una nota ufficiale, si legge: "In mattinata, su segnalazione di alcuni passanti, &egrave; stato notato l'abbattimento del palo su cui &egrave; installata la strumentazione per il controllo elettronico della velocit&agrave; al Passo Giau. L'amministrazione comunale si attiver&agrave; per ripristinare la strumentazione e valuter&agrave; l'installazione di un sistema di videosorveglianza per prevenire futuri atti vandalici." Il sindaco Paolo Frena ha annunciato l'intenzione di presentare denuncia contro ignoti per danneggiamento di propriet&agrave; pubblica, sottolineando la volont&agrave; di tutelare gli interessi del Comune e individuare l'autore dell'atto. L'Amministrazione afferma inoltre che l'atto non intimidisce, ma rafforza la determinazione nel controllo della velocit&agrave;. LIMITI DI VELOCIT&Agrave; DIVERSI PER MOTO E AUTO, PROPOSTA BOCCIATA       

L'Amministrazione comunale dell'area del Passo di Giau, sulle Dolomiti, afferma di voler ripristinare immediatamente il dispositivo. Si cerca il colpevole

L'autovelox causa troppe multe: caccia all'uomo che l'ha distrutto

Nella seduta odierna, il Consiglio dei Ministri ha approvato la modifica del Codice della Strada predisposta dal Ministero dei Trasporti e voluta dal Ministro Salvini. Il taglio della rivisitazione della legge &egrave; fortemente punitivo per determinate infrazioni. Nella stessa seduta &egrave; stato anche approvato il Disegno di Legge Delega che conferisce al Governo il potere di fare una completa rivisitazione del Codice della Strada; operazione che richieder&agrave; uno o due anni di tempo.  Queste le principali novit&agrave; per sommi capi, in attesa di poter leggere il testo definitivo.  Stretta sull&rsquo;uso del telefonino  Aumentate le sanzioni per chi guida usando lo smartphone. Per chi viene pizzicato una prima volta, la multa minima passa da 165 a 422 euro, con in pi&ugrave; la sospensione della patente da 15 a 60 giorni e la perdita di 8 punti. Per i recidivi nell&rsquo;arco di due anni, la multa minima passa a 644 euro, con in pi&ugrave; la sospensione della patente da 30 a 90 giorni e la perdita di 10 punti.  Giro di vite per alcool e droghe  Si parla anche del possibile limite a 0,0 g/l di alcol nel sangue per tutti i guidatori (ma non ne abbiamo conferma), e non solo per i neopatentati e i guidatori professionali. Di certo c&rsquo;&egrave; invece l&rsquo;obbligo di uso dell&rsquo;Alcolock sui veicoli di chi &egrave; gi&agrave; stato colto a guidare in stato d&rsquo;ebbrezza. Anche qui per&ograve; dovremo vedere il testo, per capire in quali casi si configurer&agrave; questo obbligo. E per quali veicoli, sebbene una rapida ricerca in rete ci ha fatto scoprire che gli Alcolock esistono anche per le moto.  Va peggio a chi fa, anche occasionalmente, uso di droghe, sembra senza distinzione alcuna fra le tipologie di droghe. La nuova legge farebbe riferimento esclusivamente ai drogometri, dei quali potrebbero essere dotate le forze di polizia, e ha cancellato dall&rsquo;art. 187 del Codice della Strada la specifica &ldquo;in stato di alterazione psicofisica&rdquo;. Significa che quando la legge sar&agrave; in vigore, si potr&agrave; essere puniti se il &ldquo;drogometro&rdquo; segnala una positivit&agrave;, anche in totale assenza di segni evidenti di alterazione. Il problema &egrave; che ci sono forti dubbi sull&rsquo;affidabilit&agrave; dei drogometri, che potrebbero rilevare anche un uso pregresso, magari di droghe leggere. A quel punto scatter&agrave; il ritiro immediato della patente per 3 anni, e il veicolo dovr&agrave; essere portato a spese del suo proprietario presso un deposito autorizzato, a meno che ci sia qualcun altro in grado di guidarlo. Per i recidivi il ritiro della patente sar&agrave; a vita.  Altri provvedimenti  La limitazione della potenza massima delle auto guidabili dai neopatentati viene estesa a un periodo di tre anni (per ora &egrave; di un anno, contro i due necessari per il passaggio dalla A2 alla A).  Sembra sia stata varata una stretta sugli autovelox selvaggi, ma anche un forte aumento delle sanzioni in caso di superamento dei limiti di velocit&agrave; in ambito urbano.  Sicuramente aumentati gli importi delle sanzioni per chi sosta nei posti riservati ai disabili e nelle aree dei mezzi pubblici. Sanzioni che, tra l&rsquo;altro, come anche la mancata precedenza a pedoni e ciclisti, saranno contestabili pure da remoto, per mezzo di telecamere  Assicurazione e casco obbligatori per circolare in monopattino. E arriveranno sanzioni pi&ugrave; pesanti anche per la sosta in aree vietate.  Servir&agrave;? Temiamo di no  Il tono generale di questa modifica alla legislazione vigente &egrave; fortemente punitivo. Si aumentano le sanzioni per alcune infrazioni ritenute particolarmente gravi dal Legislatore. L&rsquo;Italia &egrave; per&ograve; anche un paese dove le sanzioni promesse spesso sono molto pi&ugrave; severe che in altri paesi, a parit&agrave; di infrazione. Anche troppo severe. Ma c&rsquo;&egrave; il problema che da noi i controlli su strada sono pochi, mentre in altri paesi si sa che c&rsquo;&egrave; una buona frequenza di controlli.  Con questo vogliamo dire che la certezza della pena farebbe molto di pi&ugrave; delle minacce che in troppi recepiscono come sterili. Pi&ugrave; che promettere multe ancora pi&ugrave; elevate, sarebbe meglio applicare le norme che gi&agrave; ci sono.  Lascia esterrefatti poi la punibilit&agrave; del consumo di droghe per chi si mette alla guida, pure in assenza di evidente (al medico) stato di alterazione. Messa cos&igrave; se stai sulle scatole all&rsquo;agente che effettua il controllo su strada, e se ieri sera ti sei fatto una canna con gli amici, rischi di passare veramente tanti guai. Non ci interessa prendere posizione politicamente, ma segnaliamo che ci sono gi&agrave; giuristi che hanno segnalato pi&ugrave; di un profilo di incostituzionalit&agrave;. Probabilmente la Corte Costituzionale sar&agrave; chiamata a pronunciarsi a riguardo.  Per una valutazione pi&ugrave; precisa vi rimandiamo per&ograve; a quando avremo possibilit&agrave; di consultare il testo definitivo della legge e le eventuali norme d&rsquo;attuazione. 

Il Governo ha licenziato oggi il testo della modifica del Codice della Strada di cui si parla ormai da qualche mese. Non c&rsquo;&egrave; nulla che riguardi direttamente le moto, ma un generale inasprimento delle sanzioni che comunque ci coinvolge

Codice della Strada: stretta su smartphone, alcool e droghe

        Lo scorso aprile vi avevamo raccontato la difficile vicenda di un anziano milanese, Guido Scigliuzzo, 83 anni, con un&rsquo;invalidit&agrave; al 70%. La vicenda riguarda le numerose multe che l&rsquo;uomo sta ricevendo tutte riconducibili allo scooter che gli &egrave; stato rubato nell&rsquo;estate 2022, e che ora hanno raggiunto quota 34. Vortice di multe Le multe sono tutte relative a infrazioni commesse nel centro storico di Milano, dopo che l&rsquo;anziano ha denunciato il furto dello scooter. Considerate le sue condizioni fisiche che lo rendono impossibilitato a guidare il mezzo, e considerato che questo &egrave; stato rubato, l&rsquo;uomo non &egrave; chiaramente responsabile delle infrazioni che, eppure, continuano ad arrivargli. Nei giorni scorsi, nonostante l'intervento di un legale che ha preso a cuore la causa rivolgendosi al giudice di pace, Guido Scigliuzzo ha ricevuto altre dieci sanzioni, sempre relative allo stesso motorino. L'avvocato Angelo Musicco ha preparato quindi un secondo incartamento, perch&eacute; un giudice liberi l&rsquo;anziano da questo vortice di sanzioni. &ldquo;Ho trascorso la mia intera esistenza cercando di rispettare le regole e queste multe rappresentano un'offesa al mio orgoglio&hellip; - racconta al Corriere della Sera il pensionato - Quello scooter per davvero me l'avevano rubato, ed ero subito andato dai vigili a denunciare l&rsquo;accaduto&rdquo;. L&rsquo;uomo guadagna 800 euro mensili di pensione e la prima tornata di multe &egrave; stata pari a 5.000 euro, la seconda a 2.000. SU UNO SCOOTER IN 5 E SENZA CASCO: IL VIDEO FA IL GIRO DEL WEB       

La vicenda di Guido Scigliuzzo, 83 anni, con un&rsquo;invalidit&agrave; al 70%, sembra non avere fine: siamo a quota 34 sanzioni

Pensionato e invalido, da mesi riceve multe per lo scooter rubato

Multe e infrazioni sulle strade italiane purtroppo sono all&rsquo;ordine del giorno. Non solo automobilisti, ma anche motociclisti. Questo &egrave; quanto riportano i dati della polizia stradale riferiti al 2022, con un netto incremento delle sanzioni rispetto al 2021.  Tutte le infrazioni pi&ugrave; frequenti  Dati alla mano, nel 2022 ci sono state 37.277 contravvenzioni, un numero in crescita rispetto alle 36.429 del 2021. Grazie ai dati della polizia stradale, &egrave; possibile sapere anche la tipologia di contravvenzione, e quindi fare una panoramica su quali siano le multe pi&ugrave; frequenti tra i motociclisti italiani. Tra le infrazioni pi&ugrave; ripetute c&#39;&egrave; quella della circolazione senza revisione che nel 2022 ha fatto fare alla polizia ben 6.342 multe; a seguire ci sono guida senza patente (4.029 multe, davvero troppe!) e il mancato possesso dei documenti di circolazione (3.900). Da segnalare anche il mancato, o scorretto, uso del casco: 2.967 multe arrivano dalla stradale, 9.481 dai Carabinieri e 28.857 dalle polizie locali dei comuni di capoluogo.  Ma alla lunga lista di contravvenzioni vanno aggiunte anche quelle per velocit&agrave; elevata rispetto alle condizioni di traffico, che son ben 2.363, e quelle per eccesso di velocit&agrave; rilevata, altre 2.239. Ma sono scattate anche 1.401 multe per qui motociclisti che non osservano la segnaletica stradale e dei semafori. Chiudiamo la lista con 480 multe per coloro che sono stati sorpresi alla guida in stato di ebbrezza e 176 sotto effetto di sostanza stupefacenti. Numeri davvero troppo alti, che non fanno ben sperare, soprattutto perch&eacute;, anno dopo anno, i dati crescono e nonostante il Nuovo Codice della Strada prometta sanzioni pi&ugrave; severe, il fenomeno potrebbe continuare a dilagare.  MOTO SENZA TARGA? ECCO QUALI SANZIONI SI RISCHIANO 

Numeri in crescita rispetto al 2021 (quando erano state 36.429). La multa pi&ugrave; frequente? Circolare senza revisione

Motociclisti italiani: 37.277 multe nel 2022, tanti senza revisione

        Qualcuno &egrave; gi&agrave; partito per le ferie (beati loro), altri invece devono ancora aspettare un po&rsquo;. Ma quando ci si mette alla guida e il tragitto di prospetta lungo, &egrave; bene sempre partire informati. E l&rsquo;analisi di Assoutenti sugli autovelox disseminati lungo le strade italiane pu&ograve; essere certamente d&rsquo;aiuto. Secondo l&rsquo;analisi, infatti, la grande presenza di dispositivi per rilevare la velocit&agrave; causer&agrave; una valanga di multe per i vacanzieri italiani. Ma quali sono le tratte pi&ugrave; pericolose? I tratti da tenere d&rsquo;occhio Secondo Assoutenti, la&nbsp;statale 372 Telesina&nbsp;che inizia dal casello di Caianello della A1 Milano-Napoli e arriva a Benevento &egrave; il tratto pi&ugrave; a rischio: circa 25 km con sette postazioni autovelox per senso di marcia (calcolate secondo le rilevazioni delle app di navigazione). C&rsquo;&egrave; di pi&ugrave;. I limiti di velocit&agrave; sono stati modificati nel corso del tempo, e questo crea non poca confusione per chi viaggia (e conseguenti sanzioni a raffica). Situazione analoga in Salento, tra le mete pi&ugrave; ambite ogni estate. Qui alcuni Comuni hanno ottenuto lo scorso anno complessivamente circa&nbsp;23 milioni di euro&nbsp;grazie alle sanzioni fatte tramite&nbsp;i dispositivi per il controllo della velocit&agrave;. Un esempio? Il Comune di Cavallino che nel 2022 ha guadagnato la bellezza di 2.520.121 euro ricavate dalle multe dell&rsquo;autovelox installato sulla statale 16 Lecce-Maglie. Facendo un salto nel Lazio, invece, &egrave; bene tenere d&rsquo;occhio la statale 213 &ldquo;Flacca&rdquo;, dove gli autovelox spuntano come funghi. In appena 13 km se trovano tre per senso di marcia che hanno fatto guadagnare pi&ugrave; di 500mila euro nel 2022 ai Comuni di competenza. Ma anche la montagna non va meglio. Nella zona delle Dolomiti, che mette gi&agrave; i motociclisti a dura prova con severe restrizioni, c&rsquo;&egrave; il piccolo Comune di Colle Santa Lucia. Appena 340 anime e 349.980 euro di incassi nel 2022 grazie all&rsquo;autovelox. ESTATE 2023, OCCHIO AL TRAFFICO: ECCO I WEEKEND DA BOLLINO ROSSO       

Sono sempre di pi&ugrave; i rilevatori di velocit&agrave; sulle strade italiane, per la gioia dei Comuni: in Salento nel 2022 introiti per 23 milioni di euro

Estate quanto mi costi: italiani alle prese con autovelox e multe

        I misteri della burocrazia italiana non hanno limiti. Lo sappiamo da tempo, certo, ma ci provoca sempre dispiacere leggere notizie come quella riportata dal Corriere della Sera che racconta la singolare vicenda di 83enne milanese a cui sono state notificate 24 multe, per un totale di 5mila euro, per infrazioni commesse con lo scooter di sua propriet&agrave;. Il problema &egrave; che l&rsquo;anziano signore ha un&rsquo;invalidit&agrave; riconosciuta del 70%, il suo mezzo era parcheggiato da anni e anni nel parcheggio condominiale e qualche tempo fa gli &egrave; stato rubato. Ma andiamo con ordine. Furto, denuncia, multe A luglio 2022, all&rsquo;83enne viene rubato lo scooter che, vista et&agrave; e invalidit&agrave;, l&rsquo;uomo non usava pi&ugrave; da molto tempo e lasciava parcheggiato nel cortile del suo condominio. Com&rsquo;&egrave; normale per un veicolo fermo da tempo, il due ruote era anche sprovvisto di copertura assicurativa. Accortosi del furto, l&rsquo;anziano sporge denuncia e questo, di base, dovrebbe permettere al proprietario di stare al sicuro riguardo a eventuali infrazioni commesse con il mezzo una volta rubato. Non &egrave; stato invece il caso del signore di Milano: dalla scorsa estate, gli sono state notificate ben 24 multe, che ammontano a 5mila euro. Non &egrave; ancora chiaro se le sanzioni siano state commesse prima della denuncia, ma basta vedere la situazione dell&rsquo;83enne per capire la sua impossibilit&agrave; a compiere le infrazioni. Inevitabile fare ricorso, di cui si stanno occupando gli uffici del&nbsp;giudice di pace di Milano. Ma la parola fine a questo spiacevole malinteso non &egrave; ancora stata messa. CON LO SCOOTER ENTRA IN OSPEDALE: "HO UN APPUNTAMENTO"       

L&rsquo;anziano deve pagare un totale di 5mila euro per infrazioni che non ha commesso. Ha fatto ricorso, ma il malinteso non si &egrave; ancora risolto

Milano, 83enne riceve 24 multe per lo scooter… che gli è stato rubato

        Novit&agrave; importanti relative al congelamento delle vecchie multe non pagate dal 2000 al 2015. La proposta era stata lanciata nel 2021 nel piano dello stralcio delle cartelle esattoriali contenuto nel Decreto Sostegni. L'aggiornamento &egrave; che tale proposta &egrave; stata bocciata dal Governo: tutte quelle vecchie multe, quindi, andranno pagate. La motivazione &egrave; che la perdita economica sarebbe stata troppo alta per i Comuni, che ovviamente grazie alle multe riescono a rimpinguare le proprie casse. Multe da pagare, ma senza interessi Ci sono comunque delle "buone notizie", se vogliamo definirle cos&igrave;. Infatti, a seconda del Comune dove &egrave; stata verbalizzata la multa, potranno essere automaticamente annullati gli interessi e le spese per le procedure esecutive e di notifica. Insomma, la multa va pagata ma si potr&agrave; risparmiare qualcosa. Inoltre, la Legge di Bilancio ha bloccato l'adeguamento degli importi delle multe all'inflazione, evitando di far schizzare verso l'alto l'importo delle multe. MULTE: DOVE FINISCONO FINISCONO I SOLDI?       

Motivazione: la perdita economica sarebbe stata troppo alta per i Comuni, che grazie alle sanzioni economiche riescono a rimpinguare le proprie casse

Multe dal 2000 al 2015 congelate, il Governo boccia l'idea: andranno pagate

        L'Italia &egrave; piena di luoghi protetti in cui &egrave; vietato scorrazzare con la propria moto. Al fine di salvaguardare l'ambiente e l'ecosistema infatti, esistono zone da nord a sud della Penisola in cui, in caso di violazione di tali norme, si pu&ograve; essere sanzionati pesantemente dalla Polizia Ambientale e Forestale. Proprio grazie ad una collaborazione tra le varie Forze dell'Ordine che operano sul territorio siciliano, sono stati multati numerosi motociclisti indisciplinati e incivili. INFLUENCER GIRONZOLA IN MOTO SULLE SPIAGGE SARDE: &Egrave; POLEMICA Multe ancora pi&ugrave; salate L'indagine si &egrave; svolta nella localit&agrave; montana di &ldquo;Parco dell&rsquo;Etna&rdquo; nel comune di Nicolosi, generalmente frequentata da turisti che amano passeggiare o andare in bici nei pittoreschi sentieri siciliani. Su queste strade, i militari della Compagnia di Patern&ograve;, lo Squadrone Eliportato Cacciatori &ldquo;Sicilia&rdquo; ed al Nucleo Investigativo Polizia Ambientale e Forestale di Catania hanno individuato diversi motociclisti che si divertivano a sfrecciare pericolosamente senza curarsi dei divieti, ma soprattutto delle regole del codice stradale. I centauri non sono stati segnalati, ma le Forze dell'Ordine hanno comunque deciso di inasprire le sanzioni amministrative gi&agrave; esistenti, punendoli duramente con multe dal totale complessivo di 22mila euro, il ritiro di cinque patenti di guida, la decurtazione di 46 punti ed il sequestro amministrativo di 9 veicoli. I TOP 50 cc degli anni '90: sogni indimenticabili          

Le Forze dell'Ordine hanno inoltre provveduto al ritiro di cinque patenti la decurtazione di 46 punti ed il sequestro amministrativo di 9 veicoli

Motociclisti indisciplinati sull'Etna: fioccano multe per 22mila euro

        Multe pi&ugrave; salate per chi commette violazioni delle norme del Codice della Strada: moto, scooter, motorini, biciclette e anche monopattini elettrici. Mentre Matteo Salvini propone nuove regole in materia, l'aumentare dei costi in generale fa salire alle stelle anche quello delle sanzioni. Occhio al parcheggio I monopattini elettrici sono sempre pi&ugrave; diffusi nelle nostre citt&agrave; e di conseguenza aumentano anche le violazioni delle regole da parte di chi ormai li utilizza per andare ovunque. Da gennaio del 2023 infatti, chi commetter&agrave; un'infrazione dovr&agrave; pagare una percentuale molto pi&ugrave; alta rispetto ad ora (circa l'11% i pi&ugrave;). Diverse saranno le norme del Codice Stradale che, se violate, obbligheranno gli imprudenti e gli incivili ad aprire il portafogli: tra i furbetti pi&ugrave; attenzionati ci sono coloro che verranno pizzicati a lasciare il monopattino in modo non idoneo (il cosiddetto parcheggio selvaggio). Attenzione anche all'utilizzo dello smartphone alla guida: il conducente del mezo green infatti deve sottostare alle stesse regole del guidatore di un autoveicolo e non pu&ograve; quindi utilizzare il dispositivo cellulare alla guida, poich&egrave; sarebbe costretto a distogliere le mani dal volante o dal manubrio. E-BIKE E MONOPATTINI, ALLARME CADUTE E TRAUMI: COSA DICONO I MEDICI       

Da gennaio del 2023 le sanzioni subiranno un incremento dell'11% circa. Tra le infrazioni pi&ugrave; attenzionate c'&egrave; il parcheggio selvaggio

Monopattini elettrici, multe sempre più salate per chi viola la legge

        Parigi nell'ultimo periodo &egrave; in preda alle sanzioni. La citt&agrave; francese, probabilmente per incentivare all'utilizzo di mezzi di trasporto a zero emissioni, spingendo sull'acceleratore della transizione ecologica, ha deciso di introdurre dal 1 settembre 2022 una tassa di parcheggio, indirizzata a moto e scooter a combustione interna. Tale tariffa &egrave; di 3 euro all'ora, con la motivazione annessa di ridurre al minimo il traffico e di conseguenza abbassare il livello di inquinamento, nocivo per l'ambiente. Ma da quando questa nuova tassa &egrave; stata istituita, Parigi si &egrave; trovata alle prese con una quantit&agrave; eccessiva di multe: in tre mesi ne sono state effettuate 200.000 alle moto e agli scooter, alzando un polverone di polemiche. L'indignazione dei parigini Le sanzioni effettuate dalla polizia di Parigi avevano un costo che andava dai 25 euro ai 37,5 euro, arrivando con questo ammasso di multe a 5 milioni di euro ricavati. Nonostante l'animo dei cittadini sia tutto fuorch&eacute; accomodante, il vicesindaco di Parigi ribadisce la positivit&agrave; di tale misura, sottolineando l'importanza di far circolare molte pi&ugrave; moto e scooter elettrici. Da aggiungere che la citt&agrave; vedr&agrave; nel 2023 anche l'attivazione dell'autovelox antirumore, inserito per garantire la giusta tranquillit&agrave; ai residenti che in tal modo non vengono disturbati dai forti rumori. Ci&ograve; comporter&agrave; ad un ulteriore aumento delle multe che certamente si andranno a sommare a quelle fatte per parcheggi illegali. FRANCIA, IL SENATO PUNTA A RIDURRE GLI ECOBONUS: "BASTA FINANZIARE LA CINA"       

La citt&agrave; ha introdotto una tassa di parcheggio il 1 settembre 2022, specifica per i mezzi a combustione interna

Parigi: 200.000 multe a moto e scooter, ma solo endotermiche

        Della riduzione degli sconti sul prezzo della benzina, vi abbiamo gi&agrave; parlato. Ma nella nuova legge di bilancio varata dal Governo, trova spazio anche il decreto che congela gli aumenti delle multe per i prossimi due anni. Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta. Cosa dice il decreto governativo Gli importi delle sanzioni per la violazione delle norme del Codice della Strada hanno cadenza biennale e sono legate all'inflazione, un elemento, quest'ultimo, che negli ultimi mesi &egrave; salito vertiginosamente, aggiungendo dei costi ulteriori che stanno mettendo in difficolt&agrave; tanti cittadini. La prossima scadenza per l'adeguamento delle sanzioni &egrave; fissata per il 1&deg; gennaio 2023. Ma la misura contenuta nella manovra di bilancio prevede uno stop agli aumenti: "In considerazione dell'eccezionalit&agrave; della situazione economica - si legge nel testo governativo -, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, per gli anni 2023 e 2024, &egrave; sospeso l'aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie in misura pari all'intera variazione, accertata dall'Istat". "Multe troppo onerose, oltre 2mila euro" L'Unione Nazionali Consumatori ha fatto sentire la sua voce, precisando che in caso contrario ci sarebbe stato un aumento pari almeno al 14,9%. "Un'ingiustizia - ha dichiarato Massimo Dona, presidente dell'associazione - non solo perch&eacute; la situazione &egrave; eccezionale, ma perch&eacute; &egrave; ingiusto che le multe siano adeguate all'inflazione e gli stipendi no. Da quando si &egrave; stabilito l'adeguamento biennale degli importi, ossia dal 1993, il divario tra importo delle sanzioni e busta paga si &egrave; talmente dilatato che oggi molte multe sono diventate decisamente troppo onerose, oltre duemila euro. Il divieto di sosta sarebbe passato dal 1&deg; gennaio 2023 da 42 a 48 euro". PARCHEGGI MOTO E SCOOTER: COSA NON SI PU&Ograve; FARE E QUALI SONO LE SANZIONI       

Il decreto &egrave; contenuto nella nuova legge di bilancio varata dal Governo. La causa &egrave; naturalmente l'inflazione che sta affliggendo l'Italia ormai da mesi

Aumenti delle multe congelati per i prossimi due anni

        Ogni anno in Italia vengono comminate sanzioni ai guidatori per 3 miliardi di euro. Quelle effettivamente riscosse sarebbero per&ograve; solo il 56%, circa 1,7 miliardi di euro. Effetto di ricorsi, vizi procedurali e altre furbate messe in atto dai multati per sottrarsi all&rsquo;obbligo di pagare. 1,7 miliardi di euro sono parecchi soldi, che per legge dovrebbero essere reinvestiti sulle infrastrutture stradali e su tutto ci&ograve; che migliora la sicurezza della mobilit&agrave; in misura pari ad almeno il 50%. Invece le nostre strade fanno schifo. Di qui la domanda: dove finiscono i soldi delle multe? la legge 156 del 9/11/2021, ha stabilito l&rsquo;obbligo per le amministrazioni di pubblicare sul loro sito le relazioni inviate ai ministeri competenti. E per il Ministero degli Interni quello parallelo di pubblicare tali relazioni in apposita area del proprio sito. A fine luglio 1643 comuni &lsquo;fuorilegge&rsquo; Ora saremmo pronti a far funzionare il sistema. Saremmo, perch&eacute; ci sono ancora forti ritardi. Gli ultimi decreti hanno responsabilizzato le amministrazioni, e dalle 300 che presentavano la dichiarazione fino al 2019, secondo i dati comunicati dal Governo, nel 2021 siamo passati a 5829 comuni che hanno inviato una relazione regolare (su 7093); altri 582 ne hanno inviata una non regolare. Quest&rsquo;anno le cose sono migliorate ulteriormente. Dietro nostra richiesta il Ministero dell&rsquo;Interno ci ha comunicato che &ldquo;alla data del 26 luglio le certificazioni pervenute relative all&rsquo;anno 2022 (proventi anno 2021) erano 6926, quelle mancanti 1643. &Egrave; gi&agrave; stata inoltrata per il tramite delle Prefetture la diffida ad adempiere entro un mese dal ricevimento. La procedura per gli enti inadempienti prevede, in concorso con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilit&agrave; Sostenibili (Mism) la segnalazione alle competenti Procure Regionali della Corte dei Conti&rdquo;. Nella mail abbiamo trovato allegata la lista delle amministrazioni inadempienti, fra le quali non mancano le sorprese. Con comuni importanti, magari titolari di strade sulle quali insistono postazioni di misurazione della velocit&agrave; intorno alle quali non sono mancate le polemiche. Chi controlla quelle relazioni? Cosa c&rsquo;&egrave; scritto nelle dichiarazioni? Un&rsquo;analisi di questo al momento non c&rsquo;&egrave;. Circola un video nel quale l&rsquo;On. Simone Baldelli, che di questa questione dei proventi delle sanzioni da anni ha fatto una battaglia, replica con toni molto accesi al Ministro della Mobilit&agrave; Sostenibile Enrico Giovannini, durante un&rsquo;audizione in Commissione Trasporti della Camera espressamente sulle multe, il 26 maggio scorso. In quell&rsquo;occasione Baldelli ha sottolineato l&rsquo;assenza di risposte da parte del Governo. &ldquo;Qualora l'ente non trasmetta la sopra menzionata relazione, ovvero utilizzi i proventi in modo difforme da quanto previsto dal codice della strada, la percentuale dei proventi spettanti &egrave; ridotta del 90 per cento per ciascun anno per il quale sia riscontrata una delle predette inadempienze&rdquo;. Dice il Governo. Ma sembra che il Ministero delle Mobilit&agrave; Sostenibili nel 2021 abbia controllato solo 40 comuni, trovando 17 relazioni regolari, mentre su altre 22 al momento in cui &egrave; stato diffuso il dato (aprile 2022) le istruttorie erano ancora in corso. &ldquo;Meno di 40 controlli a campione su un totale di circa 8mila comuni in Italia, dei quali 1 su 5 non consegna neppure la relazione, non &egrave; certo un dato soddisfacente - ha affermato Baldelli -. Una situazione surreale: da 12 anni esistono queste norme del Codice della Strada, e non c'&egrave; stato un solo comune sanzionato per non aver consegnato la relazione, cos&igrave; come da 12 anni si attende la regolamentazione degli autovelox&rdquo;. Di questo e altro parliamo nel numero di In Moto di settembre, che trovate in edicola.       

Per la prima volta quest&rsquo;anno una legge stabilisce che il Ministero dell&rsquo;Interno deve pubblicare sul proprio sito Internet le relazioni ricevute dai comuni con i proventi delle multe. Sono ancora molti per&ograve; i comuni inadempienti

Multe: dove finiscono finiscono i soldi?

        Non solo il carburante, adesso anche le multe sono in rialzo. Una brutta notizia, premesso che quando si guida l&rsquo;attenzione alle regole del Codice della Strada deve essere sempre massima. Da 27 giugno 2022, per&ograve;, chi prende una sanzione dovr&agrave; pagare di pi&ugrave;. Il motivo? Un&nbsp;aumento del 7% dei costi postali&nbsp;per le raccomandate con cui si&nbsp;notificano le multe, che passano da 9,50 a&nbsp;10,15 euro. A stabilirlo una delibera dell&rsquo;AGCOM (Autorit&agrave; per le Garanzie nelle Comunicazioni), derivata da un&rsquo;analisi successiva all&rsquo;acquisizione di Nexive da parte di Poste Italiane, &ldquo;in considerazione del rilevante aumento dei costi delle&nbsp;materie prime e del carburante, che si riflette in particolar modo sui settori come quello postale&rdquo;. Le richieste di ASAPS A darne notizia, in seconda battuta, &egrave; stata l&rsquo;ASAPS, Associazione amici e sostenitori della Polizia stradale, spiegando l&rsquo;aumento a 10,15 euro del prezzo delle raccomandate per le notifiche di atti giudiziari, in cui sono comprese appunto anche le multe stradali. &ldquo;ASAPS &egrave; per il rispetto delle norme del Codice della Strada&rdquo;, comunica in una nota l&rsquo;associazione dei poliziotti stradali, &ldquo;ma ora occorre mettere un freno agli aumenti indiscriminati delle tariffe postali e delle spese procedurali per le sanzioni al Codice della Strada che portano a pagamenti troppo esosi per delle infrazioni minori, come appunto il divieto di sosta&rdquo;. Seguono poi alcuni suggerimenti da parte di ASAPS per il Governo, tra cui per esempio l&rsquo;introduzione di una norma che imponga costi procedurali standard per tutti i Comuni, allo scopo di evitare aumenti ingiustificati in base alla zona (che vanno da un minimo di 2,50 a un massimo di 15 euro a seconda del Comune che sanziona, portando a pagare addirittura oltre 65 euro per un divieto di sosta) o la sospensione della delibera AGCOM con il blocco delle tariffe postali per un biennio, per non gravare ulteriormente sui cittadini, gi&agrave; alle prese con un periodo economico piuttosto difficile. Un sistema antiquato Va infine fatta un&rsquo;altra considerazione. L&rsquo;aumento delle spese postali non sarebbe un problema se tutte le multe venissero inviate in forma digitale, via PEC o tramite app. &Egrave; per questo che ASAPS aggiunge alla lista di richieste anche un invito, questa volta rivolto alle amministrazioni comunali, ad adottare le nuove tecnologie per questo tipo di comunicazioni. Dolomiti: l'autovelox che ha fatto incassare mezzo milione di euro       

&Egrave; previsto un&nbsp;aumento del 7% dei costi postali&nbsp;per le raccomandate con cui si&nbsp;notificano gli atti giudiziari, comprese le sanzioni stradali

Non solo caro benzina, dal 27 giugno anche le multe costeranno di più

Una vacanza sulle due ruote &egrave; il sogno estivo di tutti i motociclisti. E cosa c&rsquo;&egrave; di meglio di tornanti e paesaggi mozzafiato come quelli che solo le nostre Dolomiti possono regalarci? Queste zone hanno un richiamo molto forte anche per i ciclisti, che lungo queste strade spesso macinano chilometri tra sali e scendi che non finiscono mai. Ma al velocit&agrave; &egrave; una questione per le moto, e proprio la velocit&agrave; (o, meglio, la violazione dei suoi limiti) &egrave; al centro della questione. Sul Passo Giau (a 2.220 metri di altezza), una delle salite pi&ugrave; famose dei passi dolomitici, &egrave; posizionato l&rsquo;unico autovelox della zona, che ha fatto guadare oltre mezzo milione di euro per multe per eccesso di velocit&agrave; alla piccola amministrazione locale di Colle Santa Lucia (in provincia di Belluno).  Un &ldquo;bottino&rdquo; incredibile  L&rsquo;autovelox sul Passo Giau segna come limite 50 km/h e a giudicare dalle multe, sono davvero in pochi quelli che lo rispettano. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, nel bilancio consuntivo del Comune si legge che le multe ammontano, per la precisione, a 552.367 euro. Si tratterebbe di 4.596 verbali notificati nel 2021, di cui 1.464 a italiani e 3.132 a stranieri. L&rsquo;autovelox &egrave; stato montato qui tre anni fa, e le multe crescono ogni anno di pi&ugrave;. Tutte, senza eccezione, relative a infrazioni per eccesso di velocit&agrave;. E come potrebbe essere altrimenti? Con appena 335 abitanti (ligi al dovere, a quanto pare) e un solo vigile che lavora sei ore a settimana, c&rsquo;&egrave; solo il dispositivo sul Passo Giau a controllare cosa succede qui.  LA POLIZIA LO BECCA A 174 KM/H TRA I TORNANTI: INSEGUIMENTO IN SARDEGNA 

Siamo sul Passo Giau, a Colle Santa Lucia, e questo &egrave; l&rsquo;unico rilevatore di velocit&agrave; della zona, particolarmente amata dai motociclisti. Qui il limite &egrave; di 50 km/h

Dolomiti: l&#39;autovelox che ha fatto incassare mezzo milione di euro

        I comuni ci marciano con le spese di accertamento delle contravvenzioni! Lo ha denunciato il presidente dell&rsquo;Antitrust, Roberto Rustichelli, durante l&rsquo;audizione alla Commissione Parlamentare d&rsquo;Inchiesta sulla Tutela dei Consumatori e degli Utenti. &ldquo;...capita di pagare ai Comuni pi&ugrave; per le spese di accertamento - quelle di notifica sono stabilite dalla legge - che per la sanzione vera e propria&rdquo;, ha detto Rustichelli. Questo perch&eacute; attualmente, mentre le spese di notifica sono state fissate obbligatoriamente in 9,50 euro da una delibera dell&rsquo;AGCOM (Autorit&agrave; per le Garanzie nelle Comunicazioni), per le spese di accertamento non c&rsquo;&egrave; alcun vincolo e le amministrazioni si muovono liberamente. &ldquo;Spesso perpetrando evidenti abusi&rdquo;, dice ancora il presidente dell&rsquo;Antitrust, facendo riferimento a casi documentati di comuni che fra le spese di accertamento hanno incluso le pi&ugrave; svariate voci: &ldquo;costi di stampa, postalizzazione, costi di acquisto e manutenzione dei palmari per la rilevazione delle infrazioni, manutenzione delle apparecchiature e del software di gestione del servizio, moduli autoimbustanti, redazione delle distinte delle raccomandate, visure alle banche dati della Motorizzazione Civile&rdquo; Le prove sono schiaccianti Non mancano i casi di Comuni che hanno persino duplicato delle voci di spesa: qualcuno ad esempio ha inserito la voce &lsquo;costi di stampa&rsquo; seguita dalla voce &lsquo;cartucce e nastri stampanti&rsquo;. La prova di come certe amministrazioni lucrino su questa cosa &egrave; nel fatto che confrontando le spese di accertamento caricate da diversi comuni sui verbali inviati a casa dei trasgressori, l&rsquo;importo per tale operazione va dai 2,5 ai 10 euro (il 400% !). Serve un intervento normativo In tutto questo purtroppo noi cittadini siamo costretti a pagare, senza poter contestare nulla, perch&eacute; nessuna legge fissa degli importi per gli oneri di accertamento. Ecco perch&eacute;, conclude il presidente Rustichelli, &ldquo;&egrave; assolutamente necessario predeterminare normativamente l&rsquo;ammontare di un costo standard valido per tutti i Comuni, ispirato a criteri di ragionevolezza, reale correlazione ai costi, trasparenza e non discriminazione degli utenti&rdquo;. Preso atto del problema, la Commissione parlamentare sembra abbia concordato sull&rsquo;esigenza di regolamentare la voce dei costi di accertamento delle contravvenzioni. Speriamo si arrivi quanto prima a un risultato. Interessante l&rsquo;annotazione di chiusura del presidente della Commissione, Simone Baldelli: &ldquo;sappiamo che un comune su cinque non trasmette al Governo neanche la rendicontazione su come vengano spesi i proventi delle multe, mentre per gli altri quattro su cinque non ci &egrave; dato sapere come vengano spesi e di quali dati il Governo disponga&rdquo;.       

Sarebbero numerosi i comuni che alla voce &lsquo;spese di accertamento&rsquo; dei verbali di contravvenzione inseriscono voci fantasiose pur di toglierci soldi in pi&ugrave;. E noi siamo costretti a pagare

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