Codice della Strada: stretta su smartphone, alcool e droghe

Codice della Strada: stretta su smartphone, alcool e droghe

Il Governo ha licenziato oggi il testo della modifica del Codice della Strada di cui si parla ormai da qualche mese. Non c’è nulla che riguardi direttamente le moto, ma un generale inasprimento delle sanzioni che comunque ci coinvolge

18.09.2023 17:16

Nella seduta odierna, il Consiglio dei Ministri ha approvato la modifica del Codice della Strada predisposta dal Ministero dei Trasporti e voluta dal Ministro Salvini. Il taglio della rivisitazione della legge è fortemente punitivo per determinate infrazioni. Nella stessa seduta è stato anche approvato il Disegno di Legge Delega che conferisce al Governo il potere di fare una completa rivisitazione del Codice della Strada; operazione che richiederà uno o due anni di tempo.

Queste le principali novità per sommi capi, in attesa di poter leggere il testo definitivo.

Stretta sull’uso del telefonino

Aumentate le sanzioni per chi guida usando lo smartphone. Per chi viene pizzicato una prima volta, la multa minima passa da 165 a 422 euro, con in più la sospensione della patente da 15 a 60 giorni e la perdita di 8 punti. Per i recidivi nell’arco di due anni, la multa minima passa a 644 euro, con in più la sospensione della patente da 30 a 90 giorni e la perdita di 10 punti.

Giro di vite per alcool e droghe

Si parla anche del possibile limite a 0,0 g/l di alcol nel sangue per tutti i guidatori (ma non ne abbiamo conferma), e non solo per i neopatentati e i guidatori professionali. Di certo c’è invece l’obbligo di uso dell’Alcolock sui veicoli di chi è già stato colto a guidare in stato d’ebbrezza. Anche qui però dovremo vedere il testo, per capire in quali casi si configurerà questo obbligo. E per quali veicoli, sebbene una rapida ricerca in rete ci ha fatto scoprire che gli Alcolock esistono anche per le moto.

Va peggio a chi fa, anche occasionalmente, uso di droghe, sembra senza distinzione alcuna fra le tipologie di droghe. La nuova legge farebbe riferimento esclusivamente ai drogometri, dei quali potrebbero essere dotate le forze di polizia, e ha cancellato dall’art. 187 del Codice della Strada la specifica “in stato di alterazione psicofisica”. Significa che quando la legge sarà in vigore, si potrà essere puniti se il “drogometro” segnala una positività, anche in totale assenza di segni evidenti di alterazione. Il problema è che ci sono forti dubbi sull’affidabilità dei drogometri, che potrebbero rilevare anche un uso pregresso, magari di droghe leggere. A quel punto scatterà il ritiro immediato della patente per 3 anni, e il veicolo dovrà essere portato a spese del suo proprietario presso un deposito autorizzato, a meno che ci sia qualcun altro in grado di guidarlo. Per i recidivi il ritiro della patente sarà a vita.

Altri provvedimenti

La limitazione della potenza massima delle auto guidabili dai neopatentati viene estesa a un periodo di tre anni (per ora è di un anno, contro i due necessari per il passaggio dalla A2 alla A).

Sembra sia stata varata una stretta sugli autovelox selvaggi, ma anche un forte aumento delle sanzioni in caso di superamento dei limiti di velocità in ambito urbano.

Sicuramente aumentati gli importi delle sanzioni per chi sosta nei posti riservati ai disabili e nelle aree dei mezzi pubblici. Sanzioni che, tra l’altro, come anche la mancata precedenza a pedoni e ciclisti, saranno contestabili pure da remoto, per mezzo di telecamere

Assicurazione e casco obbligatori per circolare in monopattino. E arriveranno sanzioni più pesanti anche per la sosta in aree vietate.

Servirà? Temiamo di no

Il tono generale di questa modifica alla legislazione vigente è fortemente punitivo. Si aumentano le sanzioni per alcune infrazioni ritenute particolarmente gravi dal Legislatore. L’Italia è però anche un paese dove le sanzioni promesse spesso sono molto più severe che in altri paesi, a parità di infrazione. Anche troppo severe. Ma c’è il problema che da noi i controlli su strada sono pochi, mentre in altri paesi si sa che c’è una buona frequenza di controlli.

Con questo vogliamo dire che la certezza della pena farebbe molto di più delle minacce che in troppi recepiscono come sterili. Più che promettere multe ancora più elevate, sarebbe meglio applicare le norme che già ci sono.

Lascia esterrefatti poi la punibilità del consumo di droghe per chi si mette alla guida, pure in assenza di evidente (al medico) stato di alterazione. Messa così se stai sulle scatole all’agente che effettua il controllo su strada, e se ieri sera ti sei fatto una canna con gli amici, rischi di passare veramente tanti guai. Non ci interessa prendere posizione politicamente, ma segnaliamo che ci sono già giuristi che hanno segnalato più di un profilo di incostituzionalità. Probabilmente la Corte Costituzionale sarà chiamata a pronunciarsi a riguardo.

Per una valutazione più precisa vi rimandiamo però a quando avremo possibilità di consultare il testo definitivo della legge e le eventuali norme d’attuazione.

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