        La figura di Steve McQueen ha ispirato non soltanto il mondo delle auto, ma anche quello delle due ruote. Soprattutto la M&eacute;tisse Motorcycles, un Marchio britannico noto soprattutto per la produzione di kit appositi per le moto inglesi: una sorta di vera e propria boutique, che si rivolge agli appassionati delle moto d'epoca. L'ultimo suo lavoro &egrave;&nbsp;la McQueen Desert Racer.  Solo 300 esemplari Come suggerisce il nome, questa moto &egrave; ispirato al leggendario attore, ed &egrave; stata progettata per essere una replica esatta della Metisse MK3 appartenuta allo stesso McQueen, una moto modificata personalmente dall'attore stesso negli anni '60. M&eacute;tisse Motorcycles dichiara che produrr&agrave; solo 300 esemplari di questo modello, ognuno dei quali sar&agrave; accompagnato da un esclusivo "Certificato di Collezione" con numero di immatricolazione e un'approvazione da parte dell'eredit&agrave; di McQueen che ne verifica l'autenticit&agrave;. Motore 650 cc Triumph Dal punto di vista estetico, la M&eacute;tisse Motorcycles McQueen Desert Racer rimane fedele alla sua forma originale, alimentata da un motore originale Triumph T6 da 650 cc ricondizionato. Il cambio &egrave; un quattro velocit&agrave;, anch'esso Triumph ricondizionato. Per quanto riguarda le sospensioni, la moto monta forcelle Ceriani da 35 mm e steli BSA, mentre la sospensione posteriore &egrave; una doppia riproduzione Girling fino agli ammortizzatori e alle molle. I freni a tamburo Triumph misurano 7" all'anteriore. Nel complesso, la moto pesa 135 kg a secco.Gli aspiranti proprietari della Desert Racer avranno la possibilit&agrave; di configurare la moto che, sebbene sia una replica da corsa, pu&ograve; essere immatricolata su strada e dotata di sella per il passeggero. &Egrave; disponibile il&nbsp;Road Pack, che comprende anche un faro, un clacson, gli indicatori di direzione, il fanalino posteriore e la luce del freno. HUSQVARNA 400 CROSS, ALL'ASTA LA STORICA MOTO DI STEVE MCQUEEN       

Una "classic" ispirata al leggendario attore e realizzata dal Marchio costruttore di kit appositi per moto d'epoca. Il motore &egrave; un 650 cc Triumph

Métisse Desert Racer, nel segno di Steve McQueen

Il Marchio britannico costruttore di kit appositi per moto inglesi d'epoca lancia un nuovo modello completamente personalizzabile ispirato alla MK3 appartenuta all'attore hollywoodiano negli anni '60

Métisse McQueen Desert Racer

Dopo che alcune immagini inedite della nuova Hypermotard e della Desert X Rally sono state diffuse in rete prima della presentazione ufficiale, sono recentemente emersi ulteriori anticipazioni sui nuovi arrivi 2024 da Borgo Panigale. Questa volta, sembra che queste anticipazioni siano state ottenute da un video girato durante un incontro con i concessionari esteri del machio bolognese.    COSA ATTENDERCI PER LA MULTISTRADA V4 RS?  NE PARLIAMO QUI  DUCATI FESTEGGIA I 20 ANNI DELLA MULTISTRADA AL XX AUTOSTYLE DESIGN COMPETITION 

Le immagini sfuggite in rete da una convention con i concessionari: ecco le caratteristiche svelate dalle foto spia

Ducati Multistrada V4, si punta all&#39;estremo con la RS

Nuovi limiti per la DesertX. Ducati ha svelato la versione Rally della sua maxi enduro, un allestimento che punta ai fuoristradisti pi&ugrave; sportivi, mix di prestazioni per i viaggi o i rally pi&ugrave; impegnativi. Sviluppata e testata nei campi di gara da piloti del calibro di Antoine Meo, presenta un design aggressivo, caratterizzato da una livrea che evoca le avventure in off-road.&nbsp;  Ciclistica    Le sospensioni sono Kayaba a cora maggiorata e si abbinano alle ruote, a raggi centrali e con caratteristiche da fuoristrada racing come il mozzo ricavato dal pieno e canali per camera d&rsquo;aria Takasago Excel per le ruote provviste di tripla omologazione (come per la Standard). La ciclistica della DesertX Rally &egrave; stata ottimizzata per affrontare le condizioni pi&ugrave; impegnative: il retrotreno &egrave; composto da un forcellone in alluminio variato nel punto di attacco rispetto alla DesertX standard, la forcella KYB &egrave; a cartuccia chiusa con steli dotati di trattammento DLC e con escursione di 250 mm, e mono posteriore regolabile con escursione di 240 mm. La luce a terra &egrave; ora di 280 mm (30 mm in pi&ugrave; della standard).  Motore  La DesertX Rally &egrave; spinta da un bicilindrico Ducati Testastretta 11 da 937 cc e 110 CV di potenza, ottimizzato per il fuoristrada e dotato di sei Riding Mode, tra cui Enduro e Rally, che regolano il Cornering ABS, il Ducati Traction Control (DTC) e il Ducati Wheelie Control (DWC) per un controllo preciso su terreni accidentati.  Gli intervalli di manutenzione della DesertX Rally sono previsti ogni 15.000 km o 24 mesi, con controllo gioco valvole ogni 30.000 km.&nbsp;  Tecnologia&nbsp;  Il display TFT a colori da 5 pollici offre informazioni chiare e leggibili anche in piedi sulla moto. &Egrave; predisposto per l&#39;integrazione con il Ducati Multimedia System, consentendo al pilota di connettersi allo smartphone per gestire musica, chiamate e navigazione.    Disponibilit&agrave; e prezzo della Ducati DesertX Rally  La Ducati DesertX Rally sar&agrave; disponibile nelle concessionarie a partire da gennaio 2024 ad un prezzo di 22.490 euro f.c., non mancher&agrave;&nbsp; la versione a 35 KW per i possessori di patente A2  Accessori e abbigliamento  La DesertX Rally ha di serie tutti i componenti indispensabili per l&rsquo;uso in fuoristrada, ma per chi volesse personalizzarla pu&ograve; farlo scegliendo dal catalogo di accessori Ducati Performance. Per estenderne l&rsquo;autonomia &egrave; possibile montare il serbatoio supplementare da 8 l che garantisce quasi il 40% in pi&ugrave; di autonomia, perfettamente integrato nella linea della moto. Sono disponibili le valigie laterali in alluminio che, combinate al top case, danno alla moto una capacit&agrave; totale di carico di quasi 120 litri. Per i viaggiatori che non si fermano mai ci sono anche i faretti supplementari a led e le manopole riscaldate.  I paramotore in tubi d&rsquo;acciaio proteggono serbatoio e motore da possibili cadute o urti nell&rsquo;uso in fuoristrada. Infine, gli appassionati che desiderano rendere ancora pi&ugrave; racing l&rsquo;immagine della moto possono scegliere lo scarico omologato Termignoni. Chi poi volesse utilizzare la DesertX Rally nelle competizioni pu&ograve; migliorare i valori di potenza e coppia del +7% attraverso lo scarico racing, sempre Termignoni  DUCATI, DOMINIO PANIGALE TRA LE DERIVATE DI SERIE. DOMENICALI: &quot;UN RIFERIMENTO&quot; 

Vuole stuzzicare gli appetiti degli smanettoni del fuoristrada, &egrave; equipaggiata con il Testastretta 11 da 937 cc e 110 CV di potenza. Sar&agrave; disponibile da gennaio 2024newsletter

Ducati, la DesertX alza l&#39;asticella in off-road con la Rally

Ducati presenta la DesertX Rally, una moto da fuoristrada ad alte prestazioni basata sulla DesertX standard. Con sospensioni specializzate, ruote da off-road e un potente motore Testastretta 11, promette prestazioni eccezionali su ogni terreno

Le foto della nuova Ducati DesertX Rally

        Tante emozioni e adrenalina hanno caratterizzato l'ultimo weekend dei piloti della Ducati nella miniera di ferro austriaca. Ducati ha festeggiato l'incredibile vittoria di Antoine Meo, pluriridato nell'Enduro e Campione Europeo Supercross, in sella alla DesertX, con un coinvolgente video che mostra la preparazione e il trionfo durante l'Erzbergrodeo.  DUCATI ANCORA IN CRESCITA: GRANDI NUMERI PER IL PRIMO SEMESTRE 2023 Una sfida mozzafiato Meo si &egrave; cimentato con successo nell'Iron Road Prolog, l'evento che permette ai pi&ugrave; di 1200 piloti iscritti al "Rodeo" di qualificarsi per la fase finale della competizione. L'Iron Road Prolog &egrave; una gara suddivisa in due sessioni, che si svolge su una sfida ultraveloce: oltre 600 metri di dislivello per 13,5 km di pura adrenalina. Qui, moto mono e bicilindriche si sfidano per ottenere la qualificazione all'evento conclusivo. Nel corso degli anni, questa gara ha guadagnato fama per la sua spettacolarit&agrave; e competitivit&agrave;.&nbsp; Con la sua Ducati DesertX, Meo ha dominato la categoria bicilindriche con un tempo incredibile di 10'51"376, ottenendo cos&igrave; il meritato primo posto. Il pilota francese, oltre a trionfare nell'Iron Road Prolog, si &egrave; cimentato nella gara di contorno Mitas Rocket Ride, conquistando il quarto posto assoluto e la vittoria nella categoria delle bicilindriche. DUCATI E APRILIA: STELLE TRICOLORI IN PARATA A GOODWOOD       

Il pilota ha conquistato il primo posto all'ell'Iron Road Prolog e il quarto posto assoluto e la vittoria nella categoria delle bicilindriche nella Mitas Rocket Ride

Ducati Desert X e Antoine Meo dominano l'Erzbergrodeo: il video

La Ducati DesertX ha ottenuto un grandissimo successo all&#39;Erzbergrodeo. Mentre la Desmosedici GP di Ducati dominava nel Gran Premio d&#39;Italia della MotoGP,&nbsp; Antoine Meo, pluricampione dell&#39;Enduro e Campione Europeo Supercross, ha portato il modello alla vittoria nell&#39;Iron Road Prolog&nbsp;nella categoria delle bicilindriche, con il pluricampione che ha conquistato un vantaggio considerevole sugli avversari.    Prestazioni e conquiste  La DesertX ha anche partecipato alla Mitas Rocket Ride, una gara aperta a mono e bicilindriche, dove Meo ha ottenuto un ottimo quarto posto e si &egrave; classificato primo tra le bicilindriche, gara caratterizzata da un percorso ripido e scosceso.    COME &egrave; FATTA LA Ducati DesertX  Lo schema adottato per la ciclistica prevede un&nbsp; telaio a traliccio in acciaio, che lavora in combinazione con sospensioni a lunga escursione adatte anche nel fuoristrada pi&ugrave; impegnativo. L&rsquo;ottimizzazione di tutti i componenti ha portato alla realizzazione di una moto con un peso a secco di 202 kg.&nbsp;  Sul piano delle sospensioni, spiccano la&nbsp;forcella Kayaba&nbsp;a steli rovesciati da 46 mm di diametro e 230 mm di escursione e regolabile in compressione, estensione e precarico. Anche il monoammortizzatore, sempre Kayaba, &egrave; regolabile in compressione, estensione e precarico e, abbinato al forcellone in alluminio, con una corsa della ruota posteriore di 220 mm.&nbsp;Generosa la luce a terra che si attesta sui 250 mm, valore importante per la guida off-road pi&ugrave; spinta.&nbsp;  La DesertX monta ruote a raggi di 21 pollici all&rsquo;anteriore e 18 pollici al posteriore avvolte da pneumatici di primo equipaggiamento&nbsp;Pirelli Scorpion Rally STR, con misure 90/90 e 150/70 e, grazie alla doppia omologazione, si possono montare anche coperture pi&ugrave; stradali.&nbsp;  L&rsquo;impianto frenante &egrave; dotato di funzione di&nbsp;ABS Cornering. L&rsquo;anteriore &egrave; caratterizzato da pinze radiali monoblocco&nbsp;Brembo M50&nbsp;a 4 pistoncini da 30 mm di diametro, pompa assiale con leve regolabili e doppio disco di 320 mm con flange in alluminio. Al posteriore troviamo invece un singolo disco da 265 mm di diametro su cui lavora una pinza flottante a doppio pistoncino, sempre Brembo. A spingere DesertX &egrave; il Testastretta a distribuzione desmodromica raffreddato a liquido da 937cc e dalla potenza di 110 cv e 92 Nm di coppia.  La Ducati DesertX &egrave; disponibile in due livree, Matt Star White Silk e &quot;RR22&quot;, e offre anche una versione depotenziata a 35 kW per i neopatentati. Inoltre, per incentivare l&#39;accesso dei giovani al mondo delle due ruote, Ducati propone uno sconto speciale sul prezzo di listino di tutte le moto a 35 kW.    DUCATI, PER BAGNAIA IL FRANCOBOLLO CHE CELEBRA LA VITTORIA AL MUGELLO NEL 2022 

Il pilota pluricampione ha ottenuto il primo posto nell&#39;Iron Road Prolog e un quarto posto alla Mitas Rocket Ride

Ducati: la DesertX trionfa all&#39;Erzbergrodeo con Antoine Meo

        Con il nome che si ritrova, intuire il suo habitat &egrave; fisiologico: il deserto e le dune, da attraversare possibilmente a tutto gas. S&igrave;, perch&eacute; la nuova Buell 1190 Baja Desert Racer &egrave; una cross da 175 cv: e chi vorr&agrave; acquistarla, dovr&agrave; aspettare ancora poco per provare questo modello basato sulla 1190 HCR, la moto da competizione realizzata da Buell e protagonista nel campionato AMA Hill Climb. Buell 1190 Baja Desert Racer, dati tecnici e peso  Per prenotare la moto attraverso il sito web Buell serve un anticipo di soli 25 dollari, grazie al quale si potr&agrave; anche ricevere un cappello in edizione limitata. Tutte le attenzioni per&ograve; saranno rivolte alla moto, alimentata da un bicilindrico a V di 72&deg; da 1190 cc, con potenza dichiarata di 175 cv e 102 Nm di coppia. Non &egrave; un peso piuma per essere un moto da off-road ma porta a casa un notevole rapporto peso/potenza grazie ai suoi&nbsp;172 kg. Un telaio costruito per le dune Ovviamente, questa &egrave; una moto difficile da gestire su una comune pista da cross, ed &egrave; molto pi&ugrave; adatta, come accennato, a percorrere il deserto e a rimbalzare sulla sabbia. Per affrontare al meglio questo tipo di guida, la Baja &egrave; costruita su un nuovissimo telaio a traliccio, con 26,75&deg; di inclinazione e un enorme braccio oscillante regolabile che consente un interasse compreso tra 1.625 e 1.778 mm. Il prezzo di listino parte da 19.995 dollari, poco pi&ugrave; di 19mila euro. RITORNO DI BUELL: ECCO SUPER TOURING 1190 E IL MOSTRUOSO BAJA DR 1190       

La nuova off-road statunitense vanta un bicilindrico a V e un telaio a traliccio pensati appositamente per affrontare la sabbia del deserto. Elevate le prestazioni e anche il prezzo

Buell 1190 Baja Desert Racer: 175 cv per un dragster da off-road

Riassumo in breve quello che sta succedendo: sia Ducati che MV Agusta hanno deciso di lanciare, nello stesso periodo, una moto ispirata alla storica Cagiva Elefant, moto che ha fatto la storia nella Parigi-Dakar e che ha conquistato il cuore di tantissimi appassionati negli anni &#39;90. La situazione &egrave; piuttosto bizzarra perch&egrave; - a memoria - non era mai successo che due grossi marchi si ispirassero contemporaneamente a una moto storica di un&#39;azienda terza e alle nostre orecchie suona anche come una sfida a chi urla pi&ugrave; forte &quot;La Elefant &egrave; roba nostra!&quot;. Per capire il perch&egrave; di questa faccenda, bisogna tornare indietro a quegli anni, perch&egrave; sia Ducati che MV hanno tutto il diritto di sfruttare l&#39;immagine dell&#39;elefantessa dakariana.  Desert X, il tributo di Ducati alle Dakar vinte con il motore Desmodue  La Desert X nascer&agrave; sulla piattaforma di media cilindrata della Scrambler e il prototipo visto a EICMA due anni fa si ispira chiaramente alla Elefant: cupolino tipico anni &#39;90 con i due fari tondi affiancati e colorazione bianca con stripes nero/oro/rosso a richiamare i loghi della Lucky Strike, sponsor tabaccaio che ha accompagnato la Cagiva nelle diverse edizioni del raid. Nei primi anni &#39;90 Ducati era il fiore all&#39;occhiello del Gruppo Castiglioni, che era proprietario anche di altri marchi tra cui Cagiva (CAstiglioni, GIovanni, VArese), vera e propria capostipite della produzione motociclistica del gruppo.&nbsp;  Per l&#39;avventura dakariana, i Castiglioni avevano deciso di realizzare una moto Cagiva ma dotandola del motore Desmodue da 900cc delle Ducati dell&#39;epoca: era un perfetto compromesso fra prestazioni sportive e capacit&agrave; di rendere al massimo a regimi medio/bassi, per questo adatto a una moto da raid che potesse essere in grado di vincere. Infatti questo motore vinse due edizioni (1990 e 1994) ed &egrave; logico vedere un tributo del genere con marchio Ducati. Loro il motore, loro la gloria    &nbsp;  MV Agusta Lucky Explorer, il tributo di MV alle Dakar vinte con Cagiva  Il comunicato stampa rilasciato da MV Agusta dice delle cose senza dirle: &quot;Questo &egrave; un progetto davvero molto speciale.Il concept Lucky Explorer non si limita alle sole moto, ma &egrave; la porta d&rsquo;accesso a un intero mondo fatto di emozioni, memorie, valori.&quot; In sostanza il CEO di MV Sardarov parla di Lucky Explorer come un marchio a s&egrave; e che unisce avventura e nostalgia per il passato del Gruppo Castiglioni. Che ci si ispiri alla Elefant &egrave; palese, Lucky Explorer &egrave; sempre stato il motto presente sulle carene delle Elefant stradali e da corsa, laddove il nome delle sigarette Lucky Strike non si poteva usare per questioni di sponsorship o legali (in alcuni paesi non era consentito promuovere il tabagismo).  Ed &egrave; dalle foto spia che abbiamo conferma di una moto adventure, dotata di quello che &egrave; un motore inedito (&nbsp;le voci danno ormai certo&nbsp;il&nbsp;3 cilindri in linea di&nbsp;950) e con ruota anteriore da 21&quot;, un&nbsp;richiamo alla Elefant di un tempo e un logico rimando alla storia del Gruppo Castiglioni nelle competizioni. Non sappiamo ancora come mai, per questa operazione, non &egrave; stato deciso di rilanciare la moto direttamente con il marchio Cagiva, che &egrave; ovviamente controllato da MV Agusta. Forse ci chiariranno le idee in sede di presentazione.  &nbsp;  Chi ha pi&ugrave; diritto a sfruttare l&#39;immagine della Elefant?  E&#39; giusto che due produttori in diretta concorrenza propongano due nuovi modelli che si sfideranno nello stesso segmento di mercato e che sono ispirati alla stessa moto del passato (di un marchio terzo)? Fra le tante alternative che il segmento delle medie on-off proporr&agrave;, ci saranno anche due Elefant con caratteristiche diverse ma che condivideranno ispirazione e molto probabilmente anche colorazioni, e gli appassionati della vecchia cara dakariana dovranno scegliere da che parte stare, se da quella di Ducati o da quella di MV... situazione alquanto bizzarra e senza precedenti. Attendiamo sviluppi.  Rewind, Cagiva Elefant 900 ie 1991 

Da un lato c&#39;&egrave; la Desert X di Ducati, che si ispira alla endurona degli anin &#39;80 e &#39;90 nel motore, nel &quot;vibe&quot; e nei colori, dall&#39;altra il progetto Lucky Explorer di MV Agusta che - dal nome - suggerisce la storica dakariana. Nella stessa stanza staranno stretti?

Lucky Explorer Vs. Ducati Desert X: due &#39;Elefant&#39; nella stanza

        Ducati presenta il nuovo Scrambler in edizione limitata Desert Sled Fasthouse, un modello celebrativo per la collaborazione tra la Casa di Borgo Panigale e il brand americano di abbigliamento Fasthouse. 800 unit&agrave; per la moto che nel 2020 ha trionfato nella classe Hooligan della Mint 400, la storica gara off-road americana, con in sella Jordan Graham.  A FINE MARZO A presentare lo Scrambler Sled Fasthouse sono stati il Ceo Ducati Nord America Jason Chinnock e il presidente di Fasthouse Kenny Alexander, con un video girato nella sede centrale di Fasthouse in California. Per vedere la moto nei concessionari baster&agrave; aspettare fine marzo: i modelli sono numerati dall&rsquo;1 all&rsquo;800. NERO E GRIGIO SI FONDONO Quali sono le peculiarit&agrave; dello Scrambler speciale? Intanto la livrea, realizzata come replica fedele delle moto della Mint 400: il nero e il grigio si uniscono in un disegno geometrico sul serbatoio, dove spicca il logo Fasthouse a fianco di quello Ducati Scrambler. Sul telaio Rosso Ducati brilla la targhetta in alluminio con il numero progressivo della limited edition, mentre i parafanghi anteriore e posteriore sono in nero. MOTORE DESERT SLED Sotto il telaio si posiziona il motore da 803 cc caratteristico dei modelli Desert Sled, da cui riprende anche forcellone, piastre di sterzo e sospensioni ideali per la guida off-road. Il telaio stesso &egrave; progettato per affrontare al meglio le sollecitazioni del terreno, con l&rsquo;aggiunta della griglia omologata per il proiettore anteriore, dei parafanghi alti e della piastra paramotore. TENUTA OFF-ROAD Guidare lo Scrambler &egrave; pi&ugrave; facile grazie alla sella con rivestimento antiscivolo e la seduta a 860 mm; comfort e grip anche sulle pedane con gommini amovibili, per sfruttare il lavoro delle sospensioni Keyaba regolabili con escursione di 200 mm. Le ruote a raggi (in nero) da 19&rdquo; (anteriore) e 17&rdquo; (dietro) sono coperte da pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR da 120/70 R 19 M/C 60V M+S TL (anteriore) e 170/60 R 17 M/C 72V M+S TL (posteriore). ABBIGLIAMENTO E PREZZO La partnership tra Ducati e Fasthouse si concretizza anche nell&rsquo;offerta Capsule Collection per l&rsquo;abbigliamento, pensata appositamente per questa moto: t-shirt a maniche corte, t-shirt a maniche lunghe, giacca e cappello saranno disponibili sui canali di vendita del brand americano &ndash; oltre ai concessionari e allo shop online Ducati - a partire da fine aprile. Il prezzo di partenza &egrave; di 12.190 euro. Ducati Scrambler 1100 Tuttoterreno, special firmata Rossopuro       

Edizione limitata a 800 unit&agrave; per cementificare la partnership con il brand di abbigliamento e festeggiare la vittoria di Graham nella classe Hooligan della storica gara americana

Ducati, lo Scrambler Desert Sled Fasthouse celebra la Mint 400

800 unità per celebrare la Mint 400 e il connubio tra Borgo Panigale e il brand americano di abbigliamento. Abbinata al modello off-road anche la linea Capsule Collection per l'abbigliamento tecnico

Scrambler Ducati Desert Sled Fasthouse, l'edizione limitata FOTO

Fra Abu Dhabi e Dubai centinaia di moto stanno marcendo lungo le strade e nei depositi. Il fenomeno &egrave; in crescita e si tratta di abbandoni improvvisi da parte di businessman caduti in rovina che cercano di evitare la prigione per l&#39;incapacit&agrave; di saldare i debiti. Con la pandemia il fenomeno &egrave; in crescita. LEGGI L&#39;ARTCOLO SU INMOTO.IT

Le moto abbandonate nel deserto FOTO

Ispirate alle dune del Sahara e ai tornanti di montagna, hanno livree e grafiche esclusive, riding mode dedicati, ride-by-wire e monopole riscaldate 

La Triumph Tiger 1200 ora anche in versione Desert e Alpine – LE FOTO

Da Triumph arrivano due edizioni speciali della Tiger 1200: la Desert Edition e la Alpine Edition, che solo a guardarle fanno sognare emozionanti avventure. A caratterizzarle, un equipaggiamento particolarmente completo a livree dedicate ed esclusive: la Desert Edition s&rsquo;ispira alle suggestioni africane, ai panorami e alle dune del Sahara; la Alpine Edition &egrave; pronta a scalpitare fra i tornanti di montagne, in mezzo alle vette innevate.    Entrambe le versioni sono basate sull&rsquo;allestimento di medio livello della gamma della big Adventure a 3 cilindri, ma arricchite con contenuti di elevato valore tecnico ed estetico, in aggiunta alla livrea esclusiva hanno infatti terminale di scarico in titanio Arrow e cambio elettronico Shift Assist.  Desert Edition  Ha la livrea dedicata &lsquo;Sandstorm&rsquo; (tempesta di sabbia) e decalcomanie con il logo &lsquo;Desert Edition&rsquo;, nuovo badge &lsquo;Special Edition&rsquo; sul radiatore con effetto metallizzato. Dispone di 5 riding modes Rain, Road, Off-Road, Off-Road Pro, Sport: le modalit&agrave; di guida variano la risposta del comando del gas, l&rsquo;intervento di ABS e Traction Control a seconda delle preferenze del pilota. La modalit&agrave; Off-Road PRO si rivolge al motociclista pi&ugrave; esigente nella guida in fuoristrada disattivando ABS e controllo di trazione ed offrendo una erogazione ottimizzata.&nbsp;&nbsp;  Prezzo: 19.500 euro  Alpine Edition  Si distingue per l&rsquo;elegante colorazione &lsquo;Snowdonia White&rsquo; con decalcomanie &lsquo;Alpine Edition&rsquo;, nuovo badge &lsquo;Special Edition&rsquo; sul radiatore con effetto metallizzato.Si avvale di 4 riding modes (Rain, Road, Off-Road, Sport. Anche in questo caso le modalit&agrave; di guida variano la risposta del commando del gas, l&rsquo;intervento di ABS e Traction Control a seconda delle preferenze del pilota.  Prezzo: 18.500 euro  In comune hanno&hellip;  Entrambi i modelli vantano il potente ed elastico motore a 3 cilindri da 1,215cc capace di erogare fino a 141 cavalli a 9,350 giri, con un picco di coppia di 122 Nm a 7,600 giri, coniugato dal suono esuberante rilasciato dal leggero terminale Arrow in titanio.  Tecnologia allo stato dell&rsquo;arte che include: Shift Assist, quadro strumenti TFT a colori regolabile, cornering ABS e traction control, fino a 5 modalit&agrave; di guida, illuminazione full LED, blocchetti elettrici retroilluminati, accensione keyless, cruise control, parabrezza regolabile elettronicamente, manopole riscaldate e prese di corrente supplementari.    In particolare, lo Shift Assist elimina la necessit&agrave; di operare sulle leva della frizione in salita e scalata, assicurando cambi marcia morbidi e veloci per superiore comfort e divertimento in sella.  L&rsquo;equipaggiamento prevede anche le sospensioni semi-attive (TSAS), pinze freno monoblocco Brembo, altezza sella regolabile due posizioni (altezza da terra variabile da 835 a 855 mm).  Crossover e avventurose 2020: le all-rounder pronte alla battaglia 

Ispirate alle dune del Sahara e ai tornanti di montagna, hanno livree e grafiche esclusive, riding mode dedicati, ride-by-wire e monopole riscaldate

Triumph Tiger 1200: arrivano le versioni Desert e Alpine

        Sfruttando la base meccanica della 1100, la Desert X si propone come una moto pronta per affrontare la Dakar. Cupolino alto, doppio serbatoio, sospensioni lunghe, cerchio anteriore da 21 pollici e pneumatici tassellati: non vi ricorda la Cagiva Elefant di Edi Orioli? Era l&rsquo;obiettivo di chi l&rsquo;ha disegnata. Scopriamone ogni dettaglio tecnico insieme ad Alessandro Codognesi.&nbsp;  Le 7 migliori moto concept di EICMA che anticipano il futuro       

La Casa di Borgo Panigale per la prima volta porta due concept al Salone di Milano. Il pi&ugrave; interessante &egrave; Desert X, realizzato sulla Scrambler 1100

EICMA 2019 LIVE: ecco Ducati Scrambler Desert X

L’azienda di Borgo Panigale porta al Salone di Milano un concept evocativo, sfruttando la base della Scrambler 1100

EICMA LIVE 2019: Ducati Scrambler Desert X VIDEO

Bulleteer Customs, apprezzato customizer indiano, &egrave; tornato con un&rsquo;altra special derivata da Royal Enfield: si tratta di una Desert Storm 500 trasformata in una Scrambler.    &ldquo;Basata sulla classica 500 Desert Storm, questa Scrambler &egrave; stata creata per biker esperti, per gli emuli di Burt Munro&rdquo;, spiegano in Bulleteer Customs tramite il proprio profilo social.  IN MEMORIA DI MUNRO - La special &egrave; stata intitolata infatti &lsquo;Spirit of Munro&rsquo; in omaggio al veloce pilota neozelandese, che nel lontano 1940 sigl&ograve; un record di velocit&agrave; alla media di 194,4 km/h. Poi, nel 1967, con una 950 ottenne il record di classe sul Lago Salato di Bonneville alla velocit&agrave; di 295,5 km/h, e durante le qualifiche fu cronometrato a 305,9 km/h, la velocit&agrave; ufficiale pi&ugrave; alta mai registrata con una Indian.  &ldquo;Munro voleva che le sue moto fossero robuste e nella colorazione verde militare americano. Questa &egrave; l&#39;ultima della nostra collezione Scrambler e ha il cerchio posteriore da 140 x 15 e anteriore da 130 x 18&rdquo;, spiegano ancora in Bulleteer Customers.  &quot;Abbiamo aggiunto i freni a disco sul posteriore per rendere la moto pi&ugrave; prestazionale. La sella &egrave; in stile Scrambler, sottotelaio, faro anteriore e&nbsp; posteriore sono personalizzati, cos&igrave; come il manubrio con indicatori integrati, la strumentazione digitale e lo scarico.  &quot;E poi, monogrammi tagliati al laser, verniciatura verde opaco e il nostro consueto trattamento &lsquo;regale&rsquo; del motore e delle coperture del motore, per non parlare di dadi e bulloni cromati che rendono questa moto una compagna per qualsiasi tipo di strada&rdquo;.  LOOK PULITO E ROBUSTO - Ne risulta un look &lsquo;pulito&rsquo;, dove le parti cromate sono ridotte al minimo, e la maggior parte delle cromature &egrave; stata &lsquo;oscurata&rsquo; per un aspetto pi&ugrave; massiccio e robusto. Anche la cornice del faro, i tubi della forcella anteriore, le ruote, il manubrio, il motore e lo scarico sono stati anneriti.  La verniciatura verde militare fa bella mostra di s&eacute; sui parafanghi anteriori e posteriori, sul serbatoio del carburante e sui pannelli laterali. Il tappo del serbatoio posizionato in modo asimmetrico si fonde perfettamente con il pacchetto. Il motivo a punto di diamante per la sella, di colore marrone, conferisce un aspetto premium a questa special. &nbsp;  Gli pneumatici di serie sono stati sostituiti per pneumatici semi-tassellati per una presa migliore su superfici scivolose. Anche il profilo &egrave; cambiato e i cerchi sono avvolti in pneumatici anteriori con sezione da 140 e da 130 sul posteriore.  &nbsp; 

Dal customizer indiano arriva una nuova special: la Desert Storm 500 ispirata al leggendario pilota neozelandese Burt Munro &nbsp;

Royal Enfield Desert Storm 500, Bulleteer Customs la trasforma in scrambler

A Intermot, la Casa italiana presenta tre aggiornamenti estetici e tecnici di altrettante versioni di successo: Full Throttle, Cafe Racer e Desert Sled&nbsp;

Scrambler Desert Sled: le foto

Stagione 4 - Episodio 5: avventura coi tacchi

Motosprint The Test di Riccardo Piergentili: Honda X-ADV Desert Track

&quot;Desert Sled&quot;, letteralmente &quot;slitta da deserto&quot;. Non &egrave; un nome scelto a caso, &egrave; una qualit&agrave; vera: la nuova Ducati Scrambler &egrave; naturalmente portata al fuoristrada: lo fa bene, lo fa alla grande.&nbsp;  TELAIO DEDICATO - Non &egrave; uguale alla naked di impronta classica che conosciamo bene: &egrave; una moto nuova, con un telaio realizzato appositamente, rinforzato per sopportare lo stress di un utilizzo duro davvero, ed &egrave; ancora pi&ugrave; bella, pi&ugrave; facile. Sospensioni (Kayaba, regolabili) con 200 mm di escursione, forcellone in alluminio e una meccanica ottimizzata. Il bicilindrico ad &quot;elle&quot; non &egrave; mai stato cos&igrave; pulito (&egrave; omologato Euro4), ne&#39; cos&igrave; dolce.&nbsp;    PENSATA PER MOLTI - &Egrave; una moto questa pensata per mettere a proprio agio molti, anche chi pensa seriamente al fuoristrada. Ricordate le enduro monocilindriche degli anni ottanta e novanta? Le mitiche Yamaha XT, Honda XL e Kawasaki KLR...? Ecco la Scrambler Desert Sled &egrave; quella roba l&igrave;, ma pi&ugrave; versatile, moderna e piacente.&nbsp;  CARA E UNICA - Si comporta egregiamente in ogni condizione, dall&#39;asfalto alla sabbia e, accessoriata a dovere, potrebbe diventare una vera Adventure Bike. Non ha carenatura, non ha parti meccaniche esposte ed &egrave; abbastanza leggera: queste caratteristiche la rendono un&#39;ideale compagna per ogni tipo di esperienza di guida. &Egrave; solo un po&#39; alta (860 mm, ma si pu&ograve; montare la sella ribassata) e cara (10.950 Euro), ma &egrave; unica. D&#39;altronde, questa filosofia &quot;premium sta garantendo successi commerciali a Ducati,&nbsp;che in passato si era scottata utilizzando una politica diversa, basata su prodotti pi&ugrave; semplici e meno costosi.  Ducati ha fatto centro interpretando a suo modo un segmento di cui tutti ci eravamo dimenticati ma che ora come non mai ha ragione di essere. Esattamente cos&igrave;, peraltro.  Il primo ristorante Ducati ha il marchio Scrambler 

Con un telaio dedicato solo a questa versione, la slitta del deserto firmata dalla Ducati &egrave; leggera e facile da guidare. Adatta a tutti, neofiti e non, costa abbastanza ma ormai fa &ldquo;tendenza&rdquo;

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