Settembre &egrave; un mese fantastico. Nonostante la malinconia di un&#39;estate che finisce e il ritorno di felpe e giacchette, &egrave; anche il periodo migliore per godersi in modo profondo la motocicletta. Le giornate sono ancora calde ma non afose, ed &egrave; facile scappare via dal caos della citt&agrave; che risorge verso strade e panorami non affollati dal classico turismo di luglio e agosto. Dove andare per godersi la migliore esperienza? Vi diamo, come al solito, tre consigli e un obbiettivo: assistere ai tramonti pi&ugrave; belli dell&#39;anno.  Chianti e Crete Senesi  Prendete la moto e puntate dritto verso la Toscana. Il mese di settembre &egrave; il periodo perfetto per affrontare le curve delle colline fra Chianti e provincia di Siena, un serpentone infinito fra filari di cipressi e boschi che profumano di buono. Quando il turismo di massa ha ormai lasciato i bellissimi paesini medievali, le strade sono libere e non c&#39;&egrave; limite al piacere di fare quattro pieghe in compagnia soprattutto la mattina presto, quando l&#39;aria e fresca e pregna di profumi della natura. Ovviamente non si pu&ograve; andare in moto tutto il giorno, ma qui c&#39;&egrave; tempo per ammirare la Val di Chiana, i piccoli borghi di Asciano, Buonconvento, Montefioralle, Castelnuovo e Volpaia. E poi c&#39;&egrave; il cibo e il vino, da gustare magari davanti a un tramonto mozzafiato. Non vi &egrave; venuta voglia di partire subito?    &nbsp;  Dolomiti e Alpi Retiche  Caricate la moto con qualche felpa e l&#39;intimo tecnico perch&egrave; se andate sulle alpi a settembre &egrave; possibile passare da temperature miti e caldo alla neve nel giro di mezz&#39;ora. L&#39;avventura, tutto sommato, &egrave; questa: non fermarsi e andare a vedere la prima neve dell&#39;anno nei passi pi&ugrave; alti in motocicletta senza morire congelati. Se volete fare il tour dei passi pi&ugrave; importanti (Gavia, Stelvio, Rombo, Gardena, Fedaia, Pordoi ecc.), in questo periodo saranno meno affollati sia di auto che di ciclisti, il che render&agrave; l&#39;esperienza del tour molto pi&ugrave; libera e meno stressante. Le ore calde della giornata saranno fondamentali per un giro goduto al 100%, alla sera invece ci si pu&ograve; coccolare in qualche spa, con vino buono e cibo tipico di montagna.    &nbsp;  Sulcis Iglesiente e Costa Verde  La Sardegna salta fuori, di tanto in tanto, nei nostri articoli mensili sul turismo, e anche questa volta si prende il traghetto e si sbarca nell&#39;isola con lo scopo di attraversarla e andare a scoprire il sud-est. A settembre la Sardegna &egrave; una terra magica: le giornate sono fresche alla mattina e alla sera ma durante il giorno c&#39;&egrave; la possibilit&agrave; di andare al mare e goderselo al 100%. Per questo vi consigliamo il Sulcis, la provincia costiera pi&ugrave; brulla e selvaggia, che pu&ograve; regalare a chi la visita tramonti intensi e incredibili emozioni a contatto con la natura. Ovviamente le strade meravigliose non mancano, come ad esempio la SP4, la SS126 e la SP83, tutte circondate da sterrati meravigliosi adatti alle maxienduro. Le spiagge che vi consigliamo invece sono quelle di Masua, Cala Domestica, Piscinas e Torre dei Corsari. Se volete un&#39;esperienza ancora pi&ugrave; intensa, portatevi una tenda e state in campeggio in riva al mare, sar&agrave; tosta, ma non ve ne pentirete.    Codice della Strada: stretta su alcool, smartphone e droghe 

Le serate iniziano a farsi fresche, l&#39;estate si avvia al termine ma c&#39;&egrave; ancora tempo per godersi la motocicletta. Ecco i migliori itinerari italiani per il mese di settembre

Tour in moto: dove andare nel mese di settembre da soli o in due

        Mi imbarco ad Ancona per Durazzo, Albania, una tratta di 16 ore.&nbsp; Dalla terre delle aquile salgo verso il confine nord con la Macedonia. Fatta frontiera proseguo per il Parco Nazionale di Mavroro, gole bellissime e curve a non finire. Visto l&rsquo;orario mi fermo a dormire in questo paesino, che in realt&agrave; &egrave; una stazione sciistica ma pure in questo periodo &egrave; un&rsquo; attrattiva, per la posizione che ha sul lago omonimo. Tappa a Skopje  Divido la giornata tra una visita al Canyon di Makta, 14 km dalla citt&agrave;, nel tornare passo al bazar, dove si respira aria di oriente. Prossima meta Sofia, Bulgaria, becco il solito temporale pomeridiano. Al risveglio c&rsquo;&egrave; sole, passo in centro per qualche foto e raggiungo la cittadina di Plovdiv, l&rsquo;antica Filippoli, dove fanno bella figura il teatro e l&rsquo;anfiteatro romano, fatti costruire dall&rsquo;imperatore Traiano.&nbsp; L&rsquo;autostrada scorre tra verdi campagne, in Bulgaria le moto non pagano. Giungo alla frontiera turca di Edirne, vengo controllato scrupolosamente, al primo point delle poste turche, acquisto vignetta per autostrada, 2000 km 20 euro, no comment. Super Kasan, crocevia tra la strada per Istanbul o il confine greco, la met&agrave; &egrave; Gallipoli, perch&eacute; all&rsquo;indomani voglio attraversare lo stretto sul nuovo ponte, che &egrave; il pi&ugrave; lungo al mondo. Da lontano noto una moto parcheggiata al lato della strada, guardo gli specchietti e faccio inversione. Sono Paco ed Eva, vanno in Kirghizistan, la ruota posteriore &egrave; a terra, pur provando a gonfiarla non accade nulla, visto che non presenta qualcosa che possa aver forato la camera. Apro officina? Paco mi dice che ha chiamato assistenza, mi offro di restare fino all&rsquo;arrivo del carro attrezzi. Dopo 2 ore arriva e caricata la moto, giungiamo a Gallipoli, dove da un gommista scopriamo una realt&agrave; che personalmente non ho mai visto, una camera d&rsquo;aria ridotta in quelle condizioni non ne ho esperienza, va detto che &egrave; una camera rinforzata, cosa che, dal mio punto di vista, non va bene per uso stradale. Dormiamo e ceniamo insieme, poi al mattino io proseguo verso est, loro verso sud  La sera dormo a Dursunbey, un paesino a circa 2000 mt. La Turchia si caratterizza da un punto di vista viario, per strade a quattro corsie che attraversano montagne per poi scendere a capofitto in pianura, non &egrave; difficile percorrere passi che sfiorano i 2000 mt. Costeggio il lago Tuz&nbsp;Gul&ugrave;. Le altre volte che sono passato, erano periodi diversi, ho messo le ruote sul salar, ora non &egrave; possibile. Raggiungo Aksaray dove mi aspettano amici motociclisti, Si va a cena e all&rsquo;indomani si fa colazione insieme. Goreme &egrave; sinonimo di Cappadocia  Sono l&igrave; a due passi che faccio non ci vado? Naturalmente si, foto di rito e poi verso sud. Si sale e si scende, giungo a Goksun e si notano gli effetti del terribile terremoto dello scorso 6 febbraio. Takir &egrave; un piccolo paesino di montagna, stazione di servizio con albergo e sosta per pulman che fanno le lunghe tratte. Persone che mangiano, si riposano e poi via di nuovo per la prossima tappa, anche io ne ho una e si chiama Cizre, 50 km dal confine con il Kurdistan Iracheno. La temperatura &egrave; cambiata, fa caldo. Mi ha impressionato il lungo muro costruito dalla Turchia che scorre per 150 km con il confine con la Siria, un confine caldo specialmente ora che dal versante siriano si &egrave; creata un identit&agrave; curda, spina nel fianco da sempre, per la Turchia. Mi sveglio presto, fatta colazione mi dirigo al confine con il Kurdistan iracheno. Tanti controlli dalla parte turca, da quella curda appena dico che sono italiano, mi lasciano andare. In un attimo mi libero dell&rsquo;immigrazione, ho visto online che aiuta, poi dogana e qui accade quello che mai si riuscirebbe a programmare. Conosco Billi, cos&igrave; si fa chiamare, lavora in dogana ma ha vissuto in Italia e parla bene italiano. In un attimo ho registrazione moto e assicurazione per 35 dollari.  Fa caldo, &egrave; secco ma 36 gradi sono tanti. Giungo a Erbil nel primo pomeriggio, l&rsquo;hotel &egrave; ospitale e il ragazzo alla reception parla un p&ograve; la nostra lingua, mi da due dritte di cosa visitare, grazie ma ora doccia e riposino. Sono le 21, con un taxi mi porto al centro, dove la cittadella, cuore secolare della citt&agrave; &egrave; un punto di ritrovo intorno alle fontane ma quello che apprezzo sono i tanti negozi e venditori del bazar, naturalmente non ci sono stranieri e questo &egrave; di buon auspicio.        

Tra Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan, il racconto di Giampiero Pagliochini che ci porter&agrave; attraverso scorci suggestivi sulla Pamir road e a proseguire Russia e Mongolia

Turismo, in viaggio sulla via della Seta (Parte 1)

        Spaparanzati sul divano, l'aria condizionata a palla e ghiacciolo in mano. Luglio pu&ograve; essere un incubo per chi rimane in citt&agrave; e muoversi in moto nel caldo afoso &egrave; quasi peggio del rigido clima invernale. Cosa si pu&ograve; fare per unire un bel giro in moto e un'esperienza il meno sudata possibile? Vi diamo i nostri soliti consigli di mete ideali per il mese corrente, che questa volta sono tutte ad alta quota. Segnatevele e preparate un bell'itinerario. 1 - Le Dolomiti Lucane In Basilicata c'&egrave; la possibilit&agrave; di scappare via dal torrido clima del Sud Italia per approdare in un mondo fatto di venti freschi, aria profumata e scorci meravigliosi. Stiamo parlando delle cosiddette Dolomiti Lucane, chiamate cos&igrave; perch&egrave; le guglie di roccia levigate dal vento richiamano le ben pi&ugrave; famose formazioni rocciose delle Alpi del Triveneto. Tra parchi protetti come quello di Gallipoli Cognato e dell'Appennino Lucano, si possono trovare luoghi ameni di pace profonda, nonch&egrave; meraviglie gastronomiche e borghetti arroccati sui monti bellissimi da visitare.  &nbsp; 2 - La Carnia e le Dolomiti Friulane All'estremo nord est dell'Italia, quasi al confine con l'Austria, ci sono le bellissime Alpi Carniche e le Dolomiti Friulane che rendono l'esperienza di "evasione dal caldo" anche molto simile a un'avventura in mezzo alla natura e alla parte pi&ugrave; selvatica dell'arco alpino. In questa zona il turismo non &egrave; ancora arrivato in modo massiccio e c'&egrave; spazio per il relax e la pace anche sulle strade per niente affollate che vanno dal Lago di Sauris ai paesaggi pi&ugrave; ampi della zona di Tarvisio. In mezzo &egrave; una scoperta di strade bellissime, laghetti di pace assoluta e alcune tra le strade in quota pi&ugrave; belle d'Italia come quella del monte Crostis.  &nbsp; 3 - Le Alpi Marittime All'opposto, nord ovest, troviamo le Alpi Marittime, a loro modo uniche con vette davvero altissime e strade che possono essere considerate un paradiso ciclisti e motociclisti. Da non perdersi il filotto di passi mozzafiato come Galibier, Bonette e Turini, fino a scendere vi&ugrave; verso il mare al confine fra Italia e Francia, facendo un tuffo nelle splendide acque di riviera Ligure e Costa Azzurra. Questo luogo &egrave; ideale per chi non vuole rinunciare a fare un bagnetto in mare durante le sue vacanze in moto, ma senza rinunciare a spettacolari strade e passi alpini a quote altissime e fresche. Portate con voi il vocabolario di francese!  Tour in moto: dove andare nel mese di giugno da soli o in due        

L'estate &egrave; esplosa, si cerca di scappare via dall'afa delle citt&agrave; e andare al mare in moto &egrave; puro masochismo. Dove puntare la bussola per fare una bella esperienza a due ruote?&nbsp;

Tour in moto: dove andare nel mese di luglio da soli o in due

        Siamo alle battute finali di una primavera decisamente umida e fresca, ma in pianura l'afa si fa sentire gi&agrave;. L'estate si prepara a sfondare i termometri di tutte le case e quello che possiamo fare, da motociclisti, &egrave; mettere il casco in testa e puntare verso le alture, laddove l'aria secca &egrave; pi&ugrave; pungente e rinfrescante. I nostri tre consigli di questo mese sono fuori dai classici giri turistici e vi daranno anche un po' di pace. 1 - Le Dolomiti Friulane Cugine di quelle pi&ugrave; famose di Veneto e Alto Adige, le Dolomiti del Friuli sono altrettanto spettacolari e fresche, con il plus di essere ancora isolate dal turismo massiccio e poco organizzate per l'ospitalit&agrave;. Le montagne che costeggiano il confine austriaco sono brulle e selvagge, e le strade che collegano le varie vette sono quasi sempre libere e in buono stato. Esistono diverse strade "in quota" sia asfaltate che non (per esempio sulla cima del Monte Crostis) che vi permetteranno di guardare il mondo da una prospettiva assolutamente unica. Se vi piace la storia dello sport e del ciclismo, potrete anche andare a "scalare" il monte Zoncolan, vero e proprio monumento del Giro d'Italia e paesaggio naturale unico nel suo genere. Un consiglio: fate sempre il pieno perch&egrave; qui scarseggiano anche i distributori di benzina!  &nbsp; 2 - L'entroterra sardo La Sardegna ve l'abbiamo consigliata qualche mese fa come meta ideale di inizio primavera, ma torniamo a giugno per focalizzarci sull'entroterra e sulle splendide strade che accarezzano la Barbagia, il Mandrolisai, il Supramonte e il Gennargentu. Qui l'asfalto perfetto e le curve ampie sono un parco giochi per moto stradali e collegano paesini isolati e molto caratteristici, ricchi di prelibatezze da masticare e sorseggiare. Dopotutto in questa zona della Sardegna vivono le comunit&agrave; di centenari pi&ugrave; numerose del mondo, &egrave; tutta salute e relax. Essendo zone lontane dal turismo di massa e dagli sbrilluccichii della Costa Smeralda, si pu&ograve; rallentare e godersi il piacere di una vita lenta, magari un bagno nelle acque cristalline della cosa ci scappa quando tornerete a prendere il traghetto per il continente.  &nbsp; 3 - Un giro al Parco del Pollino Potete stare sempre nei dintorni dei 2.000 metri senza andare nelle alpi, ma rimanendo comodamente al Sud fra la Basilicata e la Calabria. Stiamo parlando del Parco Nazionale del Pollino, il pi&ugrave; vasto territorio naturale protetto d'Italia e fra le zone pi&ugrave; selvagge rimaste nel nostro Paese. Qui non &egrave; facile trovare strade da smanettoni e non sempre le condizioni dell'asfalto permettono ritmi tosti, ma &egrave; un motivo in pi&ugrave; per rallentare e godersi un ambiente a dir poco unico, dove la macchia mediterranea sale fino a quote medie e i profumi inondano una natura dominata da uccelli rapaci, caprioli, volpi e lupi. Lasciare la citt&agrave; per immergersi in un mondo dominato dalla natura ricaricher&agrave; le vostre batterie e se volete tornare gi&ugrave; per farvi un bagno, sarete a due passi dalle spiagge selvagge della Riviera dei Cedri.  Tour in moto: dove andare nel mese di maggio da soli o in due        

Il caldo si fa sentire, meglio prendere la moto e andare s&ugrave; di quota, dove il fresco delle montagne ci pu&ograve; regalare un weekend spettacolare. Vi diamo tre mete che vale la pena visitare questo mese

Tour in moto: dove andare nel mese di giugno da soli o in due

        Da quando l'essere umano ha iniziato a percorrere lunghe distanze in moto e a provare un gran piacere nel farlo, ha cercato di realizzare il mezzo da viaggio su due ruote per eccellenza. Questo ha portato allo sviluppo di moto pi&ugrave; grandi, comode e robuste, capaci di caricare bagagli e sedere due persone in modo rilassato e piacevole, andando controcorrente rispetto a quello che la motocicletta ha sempre rappresentato: un mezzo veloce, facile e agile. Negli anni il concetto di moto da turismo si &egrave; evoluto costantemente arrivando alle moderne GT, moto fatte per macinare un numero potenzialmente infinito di chilometri senza mai stancare, e in certi casi regalare anche emozioni che sono proprie di moto molto pi&ugrave; piccole e leggere. Questa Top5 &egrave; dedicata alle pi&ugrave; grosse, comode e sorprendenti viaggiatrici che possiamo trovare nel nostro mercato. 1 - BMW K1600GTL Ci tengo a metterla come prima della lista perch&egrave; da quando &egrave; uscita (2011), questa megaturistica &egrave; stata capace di lasciare chiunque a bocca spalancata.&nbsp;Ha un motore 6 cilindri in linea, &egrave; lunga come un transatlantico classe Olympic e pesa oltre 330 kg in ordine di marcia... ma basta mettere la prima marcia e superare i 40 all'ora per rendere queste caratteristiche del tutto ininfluenti.&nbsp; Grazie a un baricentro bassissimo, a un'elettronica raffinata e a un motore incredibile per coppia e ripresa (e pure per sound), questa moto &egrave; capace di macinare chilometri a ritmi incomparabili dalle altre turisticone e anche da molte moto pi&ugrave; leggere e all'apparenza molto pi&ugrave; agili. Nella versione GTL (L sta per Lusso) &egrave; equipaggiata per affrontare qualsiasi tipo di chilometraggio in totale rilassatezza. Un Best Buy del settore e forse una delle migliori GT mai realizzate. Costicchia, servono 31.200 euro.  &nbsp; 2 - Harley Davidson Electra Glide Ultra Limited Avete voglia di America e sensazioni forti? Allora la top di gamma del catalogo Harley Davidson potrebbe fare al caso vostro. Ha un Big Twin da quasi 1900cc, pesa 400 kg e riesce ad ospitare pilota e passeggero in veri e propri troni fatti per sentirsi come i re della strada. L'esperienza di guida di un'Harley &egrave; qualcosa di unico, e questa &egrave; la massima rappresentazione del concetto associato al turismo a lungo raggio e alla voglia di libert&agrave; ispirata dagli enormi spazi selvaggi degli Stati Uniti. Nonostante il baricentro basso, questo tripudio di cromo e sound richiede esperienza alla guida e nonostante sia una GT supercomoda scalda parecchio e vibra... ma ha anche dei difetti.  &nbsp; 3 - Honda Gold Wing Se la vostra idea di viaggio non &egrave; proprio in linea con il "sogno americano" che ne dite di un sogno "alla giapponese"? La Gold Wing &egrave; un mezzo altrettanto leggendario e figlio di una filosofia tipicamente nipponica. Tecnologia ai massimi livelli, tasti e tastini, e un vibe che vi fa sentire quasi su una navicella spaziale. Anche qui il peso &egrave; consistente, parliamo di circa 400 kg su una base meccanica dal baricentro bassissimo grazie un motore 5 cilindri boxer 1800 che &egrave; un pezzo di raffinatissima meccanica. Esistono video, su internet, che mostrano Gold Wing andare a velocit&agrave; folli sfidando moto sportive sui passi di montagna. Mezzo incredibile dal prezzo altrettanto stupefacente: 33.990 euro.  &nbsp; 4 - BMW R1250 RT Se volete il lusso di una K1600GTL ma la praticit&agrave; e le dimensioni pi&ugrave; compatte di una BMW Boxer, non potete che ripiegare sulla RT, che cerca di unire i due mondi e lo fa in modo parecchio convincente. Forse non avrete i comfort estremi dell'ammiraglia, ma c'&egrave; tutto il necessario per andare fino in capo al mondo in scioltezza. Non dimentichiamo che sotto c'&egrave; il 1250 Shiftcam di ultima generazione, stato dell'arte dei bicilindrici contrapposti che offre grande pastosit&agrave; e coppia a palate, in una ciclistica che - essendo pi&ugrave; corta e leggera delle moto citate in precedenza - offre anche una dinamica di guida pi&ugrave; svelta e sportiva. Il prezzo qui &egrave; molto inferiore, parte da 16.480 euro.&nbsp;  &nbsp; 5 - Moto Guzzi California 1400 Touring&nbsp; In questa Top5 dedicata alle GT del 2023 la California non dovrebbe comparire, perch&egrave; non essendo omologata Euro5 &egrave; stata rimossa dal listino Guzzi. Perch&egrave; l'abbiamo messa lo stesso? Semplicemente perch&egrave; &egrave; ancora una delle viaggiatrici a lungo raggio pi&ugrave; valide in circolazione. Fin dalla prima serie degli anni '70, la California &egrave; riuscita ad unire il gusto delle cruiser americane a una dinamica di guida superiore tipica delle moto italiane. La 1400, con l'elastico bicilindrico a V traversale e un telaio eccellente, non tradisce questa caratteristica e nella versione Touring &egrave; capace di accompagnarvi su strada con gusto e sound unici nel panorama motociclistico mondiale. La si pu&ograve; trovare usata a prezzi fra i 15 e i 18.000 euro.  Top5: le Hypernaked pi&ugrave; focose del 2023       

Si pu&ograve; viaggiare anche con un cinquantino, ma se lo si vuole fare nella maniera pi&ugrave; comoda possibile, allora &egrave; meglio rivolgersi alle Gran Turismo. Ecco 5 proposte fra le pi&ugrave; comode mai realizzate

Top5, moto da viaggio: i modelli più adatti per un lungo tour in sella

        L&rsquo;arrivo della bella stagione significa una sola ed unica cosa: poter staccare la spina e, per noi motociclisti, tornare finalmente in sella verso mete vacanziere. Ma cosa fare se in vacanza si ha bisogno di eseguire un tampone covid? Per rispondere a questa domanda, l&rsquo;azienda di Bressanone Vertical Life ha ideato una piattaforma &ndash; dal nome Testbuchen.de &ndash; che permetter&agrave; ai turisti di prenotare un tampone in uno degli oltre 1.800 hub presenti in mappa tra Italia, Germania, Austria, Maiorca, Danimarca, Belgio e Paesi Bassi. Moto ed estate: i consigli anti-caldo per la manutenzione Facile e veloce, anche in vacanza! Semplice e di facile utilizzo, il sito permette di prenotare un appuntamento per un test in modo rapido e agevole tramite il software NO-Q. Anche in vacanza, dunque, non ci sar&agrave; alcun tipo di problema nel momento in cui si avr&agrave; la necessit&agrave; di eseguire un tampone. Baster&agrave; infatti inserire un indirizzo o un codice postale nella barra di ricerca per riuscire a trovare farmacie o centri specializzati nella zona in cui ci si trova e poi fissare l&rsquo;appuntamento. Un sistema gi&agrave; collaudato Il sistema NO-Q &egrave; gi&agrave; stato collaudato con successo nei mesi scorsi. Infatti, gi&agrave; dopo il primo lockdown fu utile ad alcune strutture per facilitare riaperture e successivamente, in provincia di Bolzano, per effettuare le prenotazioni agli screening di massa datate novembre 2020. &ldquo;Siamo lieti di poter fornire uno strumento molto semplice e specializzato per la lotta al Covid &ndash; ha spiegato Matthias Polig, CEO di Vertical Life &ndash; Sopratutto in Germania il sistema &egrave; molto utilizzato e sono diverse le associazioni di farmacisti che hanno voluto implementare NO-Q per la prenotazione dei test&rdquo;. Turismo In Moto: Da Marostica al Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi       

La piattaforma si chiama &ldquo;Testbuchen.de&rdquo; e permette di prenotare un tampone tra i 1.800 hub disponibili in Europa, in particolare in Italia, Germania, Austria, Maiorca, Danimarca, Belgio e Paesi Bassi

Viaggio in moto: piattaforma digitale per prenotare un tampone in vacanza

Torneremo a viaggiare, questo &egrave; sicuro. Quando succeder&agrave;, quando ci saremo messi alle spalle l&rsquo;odiosa emergenza sanitaria che da un anno ci affligge, sapremo dove andare. O almeno gli italiani hanno delle preferenze molto ben delineate. Secondo Parclick, il Lazio &egrave; uno degli scenari pi&ugrave; desiderati dagli appassionati di casa nostra.  LAZIO SEGUE TOSCANA E TRENTINO  Quattro italiani su dieci stanno programmando un viaggio non appena sar&agrave; possibile farlo, sicuramente dopo le chiusure di Pasqua per frenare i contagi da Covid-19. La societ&agrave; per la prenotazione di parcheggi online ha indetto un sondaggio sulle destinazioni pi&ugrave; gradite: viaggi in famiglia, destinazioni culturali e turistiche &ndash; soprattutto marittime &ndash; sono le soluzioni preferite, con soggiorno in albergo. Le regioni che stuzzicano di pi&ugrave; l&rsquo;interesse dei viaggiatori sono il Trentino Alto-Adige, la Toscana ed il Lazio, con Puglia e Sicilia a completare la Top 5. &nbsp;  IN ITALIA, IN AUTO O MOTO  Il sondaggio di Parclick punta a conoscere le prospettive di mobilit&agrave; degli italiani, che sceglieranno in gran parte l&rsquo;Italia: il 77% rimarr&agrave; nei confini senza preferire l&rsquo;estero; spiagge e citt&agrave; sono pi&ugrave; popolari della montagna, scelta da appena il 14%. Tra i mezzi di trasporto, quelli di propriet&agrave; rappresentano la scelta pi&ugrave; frequente, con il 65% dei voti: auto o moto, si va in vacanza nel segno dell&rsquo;indipendenza, piuttosto che in treno, aereo o nave. Dato il lungo periodo di difficolt&agrave;, per&ograve;, nessuno progetta lunghe ferie: il 52% dei votanti ha dichiarato di non programmare vacanze per pi&ugrave; di cinque giorni, soltanto il 10% si spinge oltre i dieci.  COMPLIMENTI AL LAZIO  Niccol&ograve; Mariotti, Direttore Commerciale di Parclick Italia, ha commentato:&nbsp;&quot;Sembra che gli italiani siano sempre pi&ugrave; desiderosi di prendersi una pausa e godersi qualche giorno di vacanza, sempre che il governo e la situazione sanitaria lo permettano, e ci&ograve; vale ancora di pi&ugrave; visto che non potranno farlo a Pasqua. L&#39;auto sembra essere l&#39;opzione preferita da coloro che vogliono partire per qualche giorno e &ldquo;staccare la spina&rdquo; con qualche visita turistica, soprattutto nelle principali localit&agrave; di mare o citt&agrave; del Paese. Noi di Parclick vogliamo congratularci con il Lazio per essere la terza meta preferita dagli italiani&rdquo;.  Honda Adventure Roads, posticipato il viaggio in Islanda 

Il sondaggio di Parclick mette in evidenza i sogni degli italiani: spostamenti preferiti in auto e moto, nella Top 5 delle regioni anche Sicilia e Puglia

Tornare a viaggiare: Lazio, Toscana e Trentino le mete pi&ugrave; desiderate

        Della serie "chi ben cominica..." sabato 27 giugno alle 9 appuntamento davanti Monte Carlo Caff&egrave; di via Tiburtina a Roma per il nostro giro. Purtroppo abbiamo trovato chiuso: bene! Ironico applauso per la nostra perfetta organizzazione. Abbiamo sorriso, ma dentro di noi abbiamo pensato che se il buongiorno si vedeva dal mattino, non sarebbe stata una buona giornata. Invece... GRUPPO NUMEROSO, SI PARTE Il tempo di salutare gli amici e di &ldquo;dare il gomito&rdquo; ai neoarrivati (che avevano letto l&rsquo;invito sui social), e ci siamo mossi. Il primo tratto &egrave; un trasferimento in autostrada, per raggiungere Vicovaro, dove abbiamo appuntamento con un secondo gruppo di partecipanti arrivati da fuori Roma. C&rsquo;&egrave; molto traffico, ma noi faremo strade poco amate dalla massa dei vacanzieri mossi dal ponte tutto romano di luned&igrave; 29 giugno (SS Pietro e Paolo).  DA VICOVARO AL LAGO DEL TURANO A Vicovaro ci aprono un parcheggio riservato, rapido briefing e si parte. Subito la strada per Orvinio, che ti fa godere della natura, i prati verdi, le colline, ma anche tante belle curve da pennellare a passo rilassato. Ognuno con il suo ritmo. Ognuno che suona la propria musica. La pattuglia di In Moto &egrave; capitanata dal direttore, Andrea Padovani, in sella a una BMW R1250 GS. Con lui ci sono William Toscani, che per l&rsquo;occasione guida una Suzuki V-Strom 1050 XT, e Riccardo "Mastic" Matesic in sella a una BMW R1250 R. Passiamo Orvinio, svoltiamo per il bivio di Castel di Tora e la strada cambia. Ora sale ripida, fino a dei bruschi scollinamenti accompagnati da curve strette che ci fanno tuffare nel bosco. D&rsquo;un tratto ci affacciamo sul Lago del Turano. Il balcone, la classica foto.  Si riparte. Abbiamo tempi stretti. Accorciamo il giro, saltando Jenne e la mitica via dei Monasteri. Arrivamo a Monte Livata con mezz&rsquo;ora di ritardo. Multistrangola, l&rsquo;animatore e guida del giro, ha prenotato carbonare per tutti. Requisisce un paio di tavoli e scatta il cazzeggio (tutti i dettagli sul prossimo numero di InMoto). Si scherza, l&rsquo;atmosfera &egrave; rilassata Ci si conosce, si chiacchiera a ruota libera, anche se siamo un gruppo eterogeneo, che andava da Ruben e ragazza, in tenuta un po&rsquo; da spiaggia e simpaticamente su Guzzi V75, a Mirko in tuta di pelle e saponette consumate con una fiammante Panigale V4S. In mezzo c&rsquo;era Giorgia, con una BMW F800R e tanta voglia di provare la pista, Lukethebike con l&rsquo;Honda X-ADV, un sacco di Multistrada vecchie e nuove, un sacco di Africa Twin, Luca e suo figlio Ruslan con una Yamaha FZ750 del 1985 che sembrava nuova, Roxxana con l&rsquo;immarcescibile Suzuki TU250, Maurizio con la Le Mans I uscita dal salotto di casa. Un altro Maurizio e la sua GS 1150 che ha fatto tanta strada e tanto fuoristrada.  E poi, una splendida Ducati 748, e un certo Marco Tamantini, che qualcuno ricorder&agrave; sia come pilota che come &ldquo;cacciavite&rdquo;, questa volta in sella alla sua amatissima Ducati Paso 750. Ancora, la Cigolla Family, e la simpaticissima Papalla con la sua Kawasaki Vulcan. Abbiamo dimenticato qualcuno? Sicuramente tanti. Per&ograve; un plauso per quelli venuti pi&ugrave; da lontano: Mirco (@MT) dai lidi ravennati, Fratazio da Monte Scudo, vicino Rimini, la Cigolla Family da Sarteano, Micheleaputenza che non scrive mai, non telefona e non avvisa, ma poi si presenta sempre da Follonica, partendo la mattina all&rsquo;alba e rientrando in giornata.  Arriva il momento di ripartire. Molti se ne vanno per la strada pi&ugrave; breve. Mastic opta per il giro pi&ugrave; lungo: Jenne, la via dei Monasteri, e poi un po&rsquo; di stradine belle e poco dritte da Subiaco, per tornare a casa senza annoiarsi per neanche un chilometro. E in un attimo si forma un gruppo di irriducibili che riparte. Cosi vi volevamo! Alla sera il telefono squilla. Sono in molti a postare messaggi di saluto e di soddisfazione per la giornata passata insieme. Il nostro ringraziamento va a tutti coloro che hanno partecipato: senza l&rsquo;evento non sarebbe stato possibile. E un plauso a Multistrangola, che ha tracciato il percorso, organizzato l&rsquo;uscita e messo assieme le staffette. Anche se il nostro Mastic dice che l&rsquo;uscita l&rsquo;ha organizzata lui&hellip; Si replica a luglio Stiamo organizzando l'uscita per luglio, dateci qualche giorno ancora: non sar&agrave; facile trovare un bar chiuso per l&rsquo;appuntamento. SCOPRI ALTRI ITINERARI NELLA NOSTRA SEZIONE DEDICATA AL TURISMO&nbsp;       

Evento tornato a vivere sotto le insegne di Motoskills.it e della nostra rivista. Una giornata in sella a macinare curve e chilometri e conclusa in gloria con una carbonara d&rsquo;asporto all&rsquo;aperto. E il mese prossimo si replica

Bye bye lockdown: da Roma a Monte Livata... e Motocarbonara fu!

Il viaggio settimanale fra le perle d&rsquo;Italia parte dalla Sicilia Orientale e, attraversando l&rsquo;Irpinia, arriva in un antico castello marchigiano.  Sicilia  A Siracusa, una delle citt&agrave; siciliane pi&ugrave; note, merita una visita un piccolo gioiello poco conosciuto al grande pubblico: il Museo dei Pupi Siciliani, che sorge in via della Giudecca non distante dal pi&ugrave; famoso Teatro dei Pupi. Questo luogo suggestivo ripercorre - attraverso l&rsquo;esposizione di pupi, marionette, oggetti di scena e materiale scenografico - i punti salienti della storia dei fratelli Vaccaro, famosi pupari della citt&agrave; isolana. Varcata la soglia dello spazio museale, si viene letteralmente trascinati all&rsquo;interno di un mondo fantastico, dove trovano posto cavalieri cristiani e saraceni, maghi, streghe e creature mostruose.&nbsp;Un percorso arricchito da schede storiche che ripercorrono i punti salienti della loro storia: il laboratorio di vicolo dell&rsquo;Ulivo, l&rsquo;esordio nel 1978, la nascita del loro teatro, i progetti incompiuti e la loro fine. Da diversi anni lo spazio organizza visite guidate per singoli, famiglie, tour operator e singoli gruppi, mentre nel teatro situato nelle vicinanze &egrave; possibile vedere i pupi in azione.  Campania  Risalendo lungo lo fino alla provincia di Avellino, il paese noto in tutta la Campania per le sue prelibate castagne, &egrave; anche il borgo delle cascate. La pi&ugrave; conosciuta di Montella &egrave; quella della Lavandaia, che deve il nome ad un antica leggenda che racconta di una bella lavandaia, sedotta da un nobile locale e poi, rimasta incinta, annegata nelle vicinanze del ponte dal seduttore stesso. La&nbsp;cascata sorge proprio ai piedi del&nbsp;Santissimo Salvatore,&nbsp;monte sacro sulla cui cima sorge l&rsquo;omonimo&nbsp;Santuario. Il paesaggio &egrave; da fiaba, caratterizzato da una folta vegetazione e dall&rsquo;omonimo ponte, risalente addirittura al I secolo a.C. Negli anni, &egrave; stata sottoposta a lavoro di rifacimento fino ad arrivare nel XV secolo quando la sua funzione principale divenne quella di alimentare&nbsp;il vecchio mulino&nbsp;fortemente voluto dai montellesi e che &egrave; rimasto attivo fino agli anni cinquanta del secolo scorso.  Pesaro e Urbino  Il viaggio termina in un castello antichissimo, nominato in alcuni documenti sin dal 1209: &egrave; Candelara, grazioso borgo in provincia di Pesaro e Urbino il cui nome significa &ldquo;candida aria&rdquo;, cio&egrave; aria fulgente. Qui merita una visita la Pieve di Santo Stefano, da sempre al centro della vita religiosa del centro marchigiano. La struttura ha origini molto antiche, risalenti al VI-VII Secolo; l&rsquo;attuale costruzione presenta una struttura muraria gotica con un&rsquo;insolita pianta che richiama la croce greca. La facciata &egrave; caratterizzata da quattro lesene verticali e da due finestroni con arco a sesto acuto negli scomparti laterali, che affiancano la meridiana. Entrando &egrave; possibile ammirare sulla a sinistra un Santo vescovo, forse identificabile in Sant&rsquo;Emidio protettore dei terremoti o San Apollinare, primo Vescovo di Ravenna, data la presenza di tre piccole croci greche-bizantine. A destra, invece, ecco un altro frammento di affresco: la Crocefissione con la Vergine Maria e l&rsquo;apostolo&nbsp;Giovanni, del 1504; accanto il Matrimonio mistico di Santa Caterina e San Giovanni Battista, opera eseguita nel 1555 da Ottaviano Zuccari (padre dei pi&ugrave; famosi Taddeo e Federico).  A cura di www.fuoriporta.org  &nbsp; 

Ad attendere i visitatori nelle cittadine della Sicilia, della Campania e delle Marche, tante proposte che spaziano dall&rsquo;arte alla storia

In moto nel weekend: si viaggia tra Siracusa, Montella e Candelara

Si parte dal Piemonte e, passando per l&rsquo;Emilia-Romagna, si arriva in Toscana nel fine settimana proposto dai borghi d&rsquo;Italia, vestiti ormai a festa in onore del Carnevale.  Piemonte  Il viaggio inizia da Borgosesia, il paese in provincia di Vercelli dove domenica 9 febbraio ?&egrave; in programma il primo &ldquo;Corso Mascherato&rdquo; con carri allegorici, mascherate a piedi, musica, majorettes e gruppi folcloristici. L&rsquo;evento si festegger&agrave; anche a tavola a partire dalla busecca (una caratteristica ricetta a base di brodo di verdure e trippa) e proseguendo con il &ldquo;Magunella Bierfest&rdquo;, che dal 6 al 9 febbraio proporr&agrave; quattro giorni all&rsquo;insegna dell&rsquo;enogastronomia bavarese, con birra a fiumi e spettacoli di musica dal vivo tutte le sere.    L&rsquo;intera manifestazione &ndash; che andr&agrave; avanti fino al 26 del mese &ndash; sar&agrave; inoltre animata dalla rivalit&agrave; fra i cinque Rioni per la conquista dell&rsquo;ambito Palio, uno splendido stendardo cucito a mano che premier&agrave; il carro vincitore. Proprio questa competizione ha fatto s&igrave; che i colossi allegorici in cartapesta siano divenuti negli anni sempre pi&ugrave; spettacolari e imponenti, frutto di un lavoro che dura un anno intero e che ha trasformato il Carnevale di &ldquo;Magunopoli&rdquo; &ndash; cos&igrave; viene chiamata Borgosesia nei giorni della festa &ndash; in uno degli eventi pi&ugrave; caratteristici dell&rsquo;intero Stivale.  Emilia-Romagna  Spostandosi alle porte di Ferrara, prender&agrave; il via il 9 febbraio ?iun evento gemellato con una delle feste in maschera pi&ugrave; famose al Mondo, quella di Rio De Janeiro: il &ldquo;Cento Carnevale d&rsquo;Europa&rdquo;. Nel grazioso centro storico della cittadina &ndash; chiamata &ldquo;La piccola Bologna&rdquo; per i tanti portici e per la ricca offerta gastronomica che propone svariate specialit&agrave; del capoluogom - splendide creature di cartapesta daranno vita a uno spettacolo di maschere e gruppi in costume nella cornice di piazza Guercino.    Il 9, 16 e 23 febbraio, ?e ancora l&rsquo;1 e l&#39;8 marzo, ?Cento si trasformer&agrave; in un tripudio di colori, animazione, musica e balli per festeggiare al meglio la &ldquo;festa pi&ugrave; pazza dell&rsquo;anno&rdquo;. Come da tradizione la Maschera protagonista sar&agrave; Tasi, che dopo aver aperto le sfilate vestito in frac, l&rsquo;ultimo giorno verr&agrave; dato alle fiamme; fra i momenti pi&ugrave; attesi della festa ci sar&agrave; invece il &ldquo;gettito&rdquo; che consiste nel lancio, da parte di figuranti su carri in movimento, di dolci e gadget ai visitatori di ogni et&agrave;.  Toscana  Una piccola Venezia prender&agrave; vita in provincia di Arezzo grazie al Carnevale dei Figli di Bocco. In programma l&rsquo;8, 9, 15 e 16 febbraio, la festa frutto della fantasia degli abitanti di Castiglion Fibocchi avr&agrave; come indiscusse protagoniste delle splendide maschere barocche, che saranno in bella mostra nel corso del colorato e allegro corteo. Una tradizione legata a doppio filo alla storia del Comune, che vede le sue origini nel XII secolo, quando la famiglia dei Pazzi subentr&ograve; nel governo del feudo ai Guidi.  Tra loro spiccava Ottaviano Pazzi, soprannominato Bocco per una deformazione del viso: proprio a lui deve il nome il borgo toscano. E &ldquo;figli di Bocco&rdquo; si sono ribattezzati coloro che da quasi vent&rsquo;anni tengono vive alcune tradizioni locali, prima fra tutte quella delle feste a corte in maschera, cui aveva accesso anche il popolo: un Carnevale al quale partecipano oggi duecento figuranti in costume, con il volto coperto dalle classiche maschere veneziane. Sar&agrave; un&rsquo;occasione anche per scoprire il grazioso borgo e in suo centro storico, racchiuso in una cinta muraria difesa da 7 torri e con 2 porte d&rsquo;accesso.  A cura di&nbsp;www.fuoriporta.org  &nbsp;  &nbsp; 

Borgosesia, Cento e Castiglion Fibocchi attendono i visitatori in occasione della festa pi&ugrave; pazza dell&rsquo;anno

In moto nel weekend: Carnevale tra i borghi dal Piemonte alla Toscana

        Un&rsquo;isola magica, la Sardegna. Ancora di pi&ugrave; se scoperta in sella ad una moto. Anche quest&rsquo;anno, insieme alla Tom42 vi portiamo sui percorsi di questa magnifica terra, ambita e desiderata&nbsp;dai motociclisti di tutto il mondo. Un&rsquo;esperienza da vivere in gruppo lungo le strade,&nbsp;ma soprattutto le piste&nbsp;pi&ugrave; belle, su cui si disputano emozionanti rally. Durante l&rsquo;evento,&nbsp;le guide e i tester di InMoto terranno degli stage/corsi di guida&nbsp;e vi condurranno tra le suggestioni della Barbagia, del Gennargentu, di Piscinas, con le sue celebri dune, della Gallura e della Costa Verde.  LA PARTENZA&nbsp;&egrave; fissata persabato 28 settembre;&nbsp;il tour terminer&agrave; domenica 6 ottobre (in basso il programma completo). Le iscrizioni chiuderanno il prossimo 20 agosto. PREZZO&nbsp;- La quota pilota &egrave; di&nbsp;1.380 euro. Per informazioni e iscrizioni: Tom42, tel. 0187-280483, info@tom42.it - posta@inmoto.it PROGRAMMA 3&deg; RAID ON-OFF MAXIENDURO SARDEGNA   Sabato 28 Settembre&nbsp;Meeting point Porto di Livorno e imbarco Domenica 29 Settembre&nbsp; - Golfo Aranci-Budoni KM 160Sbarco Golfo Aranci. Inizio percorso verso l'altopiano di Al&agrave; dei Sardi, Area Archeologica di Loelle e rientro a Budoni. Pernotto e cena Club Hotel Marina Seada Beach**** Luned&igrave; 30 Settembre&nbsp;- Budoni-Pattada KM 170Partenza in direzione Monte Plebi, sterrato e strada dei Graniti fino a Calangianus. Pomeriggio si percorreranno strade e asfalti stretti dell'ostica e impervia campagna di Oschiri. Cena e Pernotto Hotel La Madonnina**** Marted&igrave; 1 Ottobre&nbsp;- Pattada-Arborea KM 220Giornata alla scoperta degli sterrati dell'entroterra sui Monti Ferru per svalicare ed arrivare ad Arborea. Pernotto e cena in Hotel Le Torri**** Mercoled&igrave; 2 Ottobre&nbsp;- Arborea-Piscinas-Arborea KM 150Percorso ad anello tra vecchie strutture minerarie e le dune di Piscinas. Rientro cena e pernotto in Hotel Le Torri**** Gioved&igrave; 3 Ottobre&nbsp;- Arbores-Monte Grighine-Arborea Km 130Percorso ad anello di Fondogianus, sottobosco e piste parco eolico Del Monte Grighine Tratto all'aperto con vista sul Golfo di Oristano. Rientro in struttura Cena e Pernotto in Hotel Le Torri**** Venerd&igrave; 4 Ottobre&nbsp;- Arbora-Arbatax Coast to Coast Tappa Marathon KM 300Attraversiamo l'isola da ovest a est, la Barbagia fino alle Fauci di Perda Liana uno dei monti pi&ugrave; belli della Sardegna. Segue sterrato fino al Monte Idolo e discesa per arrivare ad Arbatax. Cena e pernotto in Hotel La Perla**** Sabato 5 Ottobre&nbsp;- Arbatax-Golfo Aranci KM 250Ultima tappa in terra sarda Direzione Baunei fino all'altopiano di Urzulei. Da qui Percorrendo l'orientale Sarda arriviamo fino a Golfo Aranci. Imbarco. Domenica 6 OttobreSbarco a Livorno *Percorso Totale KM 1380  COMPRESO NELLA QUOTA DI PARTECIPAZIONE Traghetto in cabina doppiaHotel mezza pensione in camera doppiaPranzi on the roadTrasporto bagagliAssistenza tecnica NON COMPRESO NELLA QUOTA DI PARTECIPAZIONE CarburanteBevandeTutto quanto non specificato nella quota comprende AVVERTENZE Si tratta di un Tour On Off-Road per Maxienduro, sono richiesti pneumatici e abbigliamento adeguati.        

Parte a settembre la 3&deg; Edizione del Raid On/Off per Maxienduro in Sardegna organizzato da InMoto. Le iscrizioni sono aperte: tutte le info sull&rsquo;evento e come partecipare

3° Raid on-off maxienduro Sardegna con InMoto, come partecipare

Un&rsquo;isola magica, la Sardegna. Ancora di pi&ugrave; se scoperta in sella ad una moto. Anche quest&rsquo;anno, in collaborazione con Tom42, vi portiamo sui percorsi di questa magnifica terra, ambita e desiderata dai motociclisti di tutto il mondo. Un&rsquo;esperienza da vivere in gruppo lungo le strade, ma soprattutto le piste&nbsp;pi&ugrave; belle, su cui si disputano emozionanti rally. Durante l&rsquo;evento, le guide e i tester di InMoto terranno degli stage/corsi di guida e vi condurranno tra le suggestioni della Barbagia, del Gennargentu, di Piscinas, con le sue celebri dune, della Gallura e della Costa Verde.    LA PARTENZA &egrave; fissata per sabato 28 settembre;&nbsp;il tour terminer&agrave; domenica 6 ottobre (in basso il programma completo). Le iscrizioni chiuderanno il prossimo 20 agosto.  PREZZO - La quota pilota &egrave; di 1.380 euro. Per informazioni e iscrizioni: Tom42, tel. 0187-280483, info@tom42.it - posta@inmoto.it  PROGRAMMA 3&deg; RAID ON-OFF MAXIENDURO SARDEGNA     Sabato 28 Settembre  Meeting point Porto di Livorno e imbarco  Domenica 29 Settembre&nbsp; - Golfo Aranci-Budoni KM 160 Sbarco Golfo Aranci. Inizio percorso verso l&#39;altopiano di Al&agrave; dei Sardi, Area Archeologica di Loelle e rientro a Budoni. Pernotto e cena Club Hotel Marina Seada Beach****  Luned&igrave; 30 Settembre - Budoni-Pattada KM 170 Partenza in direzione Monte Plebi, sterrato e strada dei Graniti fino a Calangianus. Pomeriggio si percorreranno strade e asfalti stretti dell&#39;ostica e impervia campagna di Oschiri. Cena e Pernotto Hotel La Madonnina****  Marted&igrave; 1 Ottobre - Pattada-Arborea KM 220 Giornata alla scoperta degli sterrati dell&#39;entroterra sui Monti Ferru per svalicare ed arrivare ad Arborea. Pernotto e cena in Hotel Le Torri****  Mercoled&igrave; 2 Ottobre - Arborea-Piscinas-Arborea KM 150 Percorso ad anello tra vecchie strutture minerarie e le dune di Piscinas. Rientro cena e pernotto in Hotel Le Torri****  Gioved&igrave; 3 Ottobre - Arbores-Monte Grighine-Arborea Km 130 Percorso ad anello di Fondogianus, sottobosco e piste parco eolico Del Monte Grighine Tratto all&#39;aperto con vista sul Golfo di Oristano. Rientro in struttura Cena e Pernotto in Hotel Le Torri****  Venerd&igrave; 4 Ottobre - Arbora-Arbatax Coast to Coast Tappa Marathon KM 300 Attraversiamo l&#39;isola da ovest a est, la Barbagia fino alle Fauci di Perda Liana uno dei monti pi&ugrave; belli della Sardegna. Segue sterrato fino al Monte Idolo e discesa per arrivare ad Arbatax. Cena e pernotto in Hotel La Perla****  Sabato 5 Ottobre - Arbatax-Golfo Aranci KM 250 Ultima tappa in terra sarda Direzione Baunei fino all&#39;altopiano di Urzulei. Da qui Percorrendo l&#39;orientale Sarda arriviamo fino a Golfo Aranci. Imbarco.  Domenica 6 Ottobre Sbarco a Livorno  *Percorso Totale KM 1380    COMPRESO NELLA QUOTA DI PARTECIPAZIONE  Traghetto in cabina doppia Hotel mezza pensione in camera doppia Pranzi on the road Trasporto bagagli Assistenza tecnica  NON COMPRESO NELLA QUOTA DI PARTECIPAZIONE  Carburante Bevande Tutto quanto non specificato nella quota comprende  AVVERTENZE  Si tratta di un Tour On Off-Road per Maxienduro, sono richiesti pneumatici e abbigliamento adeguati. 

Parte a settembre la 3&deg; Edizione del Raid On/Off per Maxienduro in Sardegna organizzato da InMoto. Le iscrizioni sono aperte: tutte le info sull&rsquo;evento e come partecipare

3&deg; Raid on-off maxienduro Sardegna con InMoto, come partecipare

Dieci giorni nella &ldquo;perla&rdquo; dell&rsquo;Oceano Indiano&rdquo; in sella alle agili Honda XR 250 tra on e off road &nbsp;

Viaggi in moto, a gennaio nello Sri Lanka: foto

Quando si viaggia in moto le autostrade vanno evitate come la peste. Se c&rsquo;&egrave; un luogo dove il divertimento si azzera, &egrave; proprio in quelle infinite strisce d&rsquo;asfalto rettilinee racchiuse tra un casello e un altro. Ci sono alcuni casi, per&ograve;, in cui percorrere l&rsquo;autostrada &egrave; necessario, oppure rappresenta la soluzione migliore. Magari l&rsquo;idea &egrave; quella di andare sulle Dolomiti (i cui passi qualcuno vorrebbe chiudere alle moto) per qualche giorno e allora &egrave; meglio non perdere tempo sulle statali e puntare dritti sulla A1. Anche con la moto, dunque, &egrave; bene tenere a mente quali saranno i momenti e le giornate peggiori sulla rete autostradale italiana durante l&rsquo;estate 2016.  Le previsioni di traffico sulle autostrade per l&#39;estate 2016, quindi, possono essere uno strumento molto utile. Sono state calcolate direttamente da Autostrade per l&rsquo;Italia &ndash; principale gestore della rete autostradale italiana - basandosi sui dati in suo possesso e sulle tendenze storiche degli anni scorsi. Rispetto al 2015 ci sono alcuni bollini rossi e neri in pi&ugrave;, segno di una crisi che forse morde leggermente meno con gli italiani che si spostano di pi&ugrave; per andare in vacanza, sempre pi&ugrave; spesso anche in moto. Il giorno peggiore sar&agrave; sabato 6 agosto, sia nella fascia del mattino che in quella pomeridiana, quindi dalle 6:00 alle 22:00, con una maggiore intensit&agrave; del traffico rispetto al 2015.  La seconda giornata critica sar&agrave; a ridosso di Ferragosto, con il bollino rosso previsto il 13 agosto, ancora una volta dalle 6:00 alle 22:00. Inoltre ci saranno anche giornate di traffico intenso in uscita dalle grandi citt&agrave; il 5, 7 e 12 agosto; allo stesso modo a i incrocer&agrave; un elevato flusso nelle giornate di venerd&igrave; 29, sabato 30 e domenica 31, con 5 bollini rossi. Il controesodo seguir&agrave; in gran parte l&#39;intensit&agrave; di traffico avuta nel 2015. Le date critiche sono in particolare il 20, 21, 27 e 28 agosto, oltre alla prima settimana di settembre, sabato 3 e domenica 4. 

l giorno peggiore sar&agrave; sabato 6 agosto, sia nella fascia del mattino che in quella pomeridiana, quindi dalle 6:00 alle 22:00

Viaggi in moto, le giornate da evitare in autostrada&nbsp;

Dopo aver girato l&rsquo;intera isola del Giappone, Pagliochini, in traghetto, si &egrave; spostato in Corea del Sud per circa 3 settimane. Da l&igrave;, sempre in traghetto, arriva a Vladivostock in Russia. Dall&rsquo;ultimo avamposto russo, inizier&agrave; a percorrere la mitica Transiberiana che lo condurr&agrave; in Mongolia. Nel Paese di Gengis Khan, visiter&agrave; la capitale Ulan Bator e il deserto del Gobi, per poi rientrare &nbsp;in Russia costeggiando il lago Bajkal. Attraverser&agrave; il Kazakistan e, rientrando in Russia decider&agrave; se proseguire verso il Caucaso, puntando poi verso la Turchia e la Grecia, oppure, attraversare i paesi Baltici per tornare in Italia.  &ldquo;La moto &egrave; nel DNA di famiglia&rdquo; dice Giampiero Pagliochini. "Mio nonno andava in moto, mio padre negli anni &lsquo;50 faceva le gincane e, ad essere sincero, le vinceva.&nbsp;Io non potevo che ereditare questa passione.  &ldquo;Per una generazione come la mia che sognava spazi e frontiere lontane non resta che mettersi in viaggio", continua Pagliochini, che &egrave; partito nel 1983 e non si &egrave; pi&ugrave; fermato. &ldquo;Dopo 30 anni di viaggi in moto ho battuto le strade ed i sentieri di gran parte del mondo, ma ogni volta che approdo in una nuova terra lontana, il mondo, con le sue meraviglie, mi lascia ancora a bocca aperta...&rdquo; continua Pagliochini.    Diario di viaggio  26/27 LUGLIO: Dopo 40 ore di navigazione, con un scalo tecnico di 3 ore in Corea, sono a Vladivostock: una citta moderna, un tempo inaccessibile per gli stranieri ed oggi avamposto commerciale dell&rsquo;estremo est della Russia, ad oltre 9.000 km da Mosca.  Sono in compagnia di Martin e Thierry, altri due motociclisti. Abbiamo tutti e tre lo stesso problema: sdoganare. Svetlana, che doveva attenderci dopo l&rsquo;immigrazione, non c&rsquo;&egrave;, &egrave; in un&rsquo;altra uscita; consegno tutta documentazione e do appuntamento a domani, quando di sicuro le moto saranno sdoganate.  L&rsquo;hotel Aqua de Vida &egrave; situato in una buona location, ha pure il parcheggio, ed &egrave; a buon prezzo (15 euro). La giornata scorre tra l&rsquo;acquisto di una scheda SIM locale (Megafon &egrave; la compagnia che va alla grande da queste parti) ed una passeggiata, poi a cena tutti insieme e a nanna.  28 LUGLIO: Svetlana puntale di buon mattino ci recupera in albergo e si va in dogana. Gli uffici sono un continuo viavai di impiegati ed io ho qualche problemino con la moto: l&rsquo;addetta si intoppa sul fatto che la moto che guido non &egrave; di mia propriet&agrave;; io rispondo che in Giappone non mi hanno fatto storie a riguardo, ma il problema &egrave; che il carnet che avevo presentato agli uffici giapponesi in Russia vale come carta straccia. Ad ogni modo la situazione si sistema.  Si mangia un boccone a pranzo, poi ci rechiamo al parcheggio doganale per ritirare le moto. Un&rsquo;altra ora di pratiche e siamo fuori, per una spesa totale di 150 euro: 125 per importazione moto e il resto per assicurazione e deposito doganale.  All&rsquo;hotel &egrave; tutto un maneggiare coi bagagli. Domani il programma prevede rotta verso nord, a Khabarovsk, la citt&agrave; estrema da dove piegheremo di 90 gradi per Mosca. Una volta sistemato tutto, mi faccio un giro per Vladivostok: palazzi stile Liberty e l&rsquo;immancabile piazza con statue a ricordare il nazionalismo simbolo della Russia che fu, ma ancora molto in voga.  29&nbsp;LUGLIO &ndash; Si parte. Martin, che ha la moto pi&ugrave; piccola, guida il gruppo, Thierry in mezzo ed io a chiudere. Si sale verso nord, su strade ampie, popolate da veicoli sospesi tra passato e futuro; molte auto sono importate dal Giappone, perch&eacute; il costo &egrave; pi&ugrave; basso, ma c&rsquo;&egrave; un problema: in Giappone si guida a sinistra (come in Gran Bretagna, per capirsi), mentre in Russia si guida a destra (come in tutta Europa), e cos&igrave; il conducente deve spostarsi verso il centro della strada per avere visuale, rischiando continuamente di fare incidenti.  Essendo l&rsquo;ultimo del trenino, ogni tanto durante il viaggio mi fermo per scattare foto, poi accelero un po&rsquo; e recupero gli altri. Ad un certo punto foro il pneumatico anteriore e sono costretto ad aprire una vera e propria officina di attrezzi per strada: a causare la foratura &egrave; stato un gradino stradale preso a piena velocit&agrave;. Di Martin e Thierry neanche l&rsquo;ombra, sicuramente non si sono accorti del mio problema; cos&igrave; effettuo la riparazione con l&rsquo;aiuto di due camionisti, riparto e nel giro di 80 km recupero gli altri. Appena mi ricongiungo al gruppetto notiamo un hotel con ristorante e decidiamo di fermarci a dormire l&igrave;.  30&nbsp;LUGLIO &ndash; Durante la notte ha piovuto, cos&igrave; al risveglio l&rsquo;aria &egrave; fresca e questo per me &egrave; un sollievo, dato che digerisco male il caldo. La strada attraversa vegetazione a perdita d occhio e si perde su lunghi rettilinei dove viene voglia di aprire il gas a manetta, ma il fondo stradale &egrave; un&rsquo;incognita continua, quindi meglio essere cauti. Si percorrono centinaia di km senza incontrare segnali di vita, poi, immancabile, il distributore di benzina con bar per mettere qualcosa sotto i denti. Il costo del carburante qui &egrave; intorno ai 50 cents al litro: non male!  Superata Khabarovsk, ultima citt&agrave; siberiana con connotati metropolitani, la presenza umana si fa sempre pi&ugrave; rara: solo piccoli villaggi, dove spicca sempre la presenza di una segheria; d&rsquo;altronde tutte le costruzioni sono in legno, anche se molte datate. Qui si vive una vita dai ritmi pacati e fatta di poche cose, ma nonostante ci&ograve; la gente &egrave; cordiale e ospitale; sembra di fare un tuffo nel passato.  Con le moto parcheggiate nella stazione della polizia, dormiamo a Obluckye. Il supermercato di fronte all&rsquo;hotel &egrave; provvisto di tutto: come rinunciare ad una tavoletta di cioccolata Milka?  31&nbsp;LUGLIO &ndash; L&rsquo;ambientazione del viaggio &egrave; la fotocopia del giorno precedente, e lo sar&agrave; pure per quello successivo: solo qualche tratto non asfaltato interrompe i centinaia di km rettilinei immersi nella vegetazione, poi i soliti villaggi, dove ogni tanto si devia e si ha l&rsquo;opportunit&agrave; di vedere cose di altri tempi. Immancabile &egrave; il sidecar, spesso costruito in casa, utilizzato come mezzo di trasporto tutto fare.  A Mancdeghaci si dorme in un motel di recente costruzione. Qui incontro Sasha, che viaggia con una Honda Goldwing gialla, un po&rsquo; datata ma sempre affidabile. La moto mi colpisce perch&eacute; ha montate le trombe da camion.  1&deg; AGOSTO &ndash; Colazione, un abbraccio con Sasha e via, si prosegue verso ovest. Durante il viaggio mi rendo conto che questa via di comunicazione &egrave; strategica al pari della ferrovia che le corre quasi parallela, la famosa Transiberiana: la maggior parte dei convogli che s&rsquo;incontrano sono adibiti al trasporto merci, in particolare carbone e petrolio; lungo l&rsquo;arteria ferroviaria, infatti, sono dislocate numerose centrali energetiche. Col passare dei km passano anche le ore, &egrave; quasi notte ed il cielo non promette niente di buono. Il distributore con il ristorante e l&rsquo;alloggio arriva a puntino: giusto il tempo di parcheggiare che si scatena un nubifragio. Dentro c&rsquo;&egrave; anche una chicca come la sauna, e allora le riflessioni si intrecciano con il vissuto: per chilometri e chilometri il nulla, poi, all&rsquo;improvviso, ogni ben di Dio. Il bello del viaggiare fuori dal nostro mondo.  2&nbsp;AGOSTO - Ha piovuto tutta la notte senza cessare, cos&igrave;, prima di ripartire, penso bene d&rsquo;infilarmi l&rsquo;antipioggia: decisione saggia, perch&eacute; fino a Chita non ci sar&agrave; un attimo di tregua. Quando arrivo nella piazza centrale quasi rischio la multa: non si pu&ograve; passare di l&igrave; ed i poliziotti mi vengono incontro in massa, con fare minaccioso. Mi sento quasi un sovversivo, a malapena riesco a girare la moto e ripartire in fretta e furia.  Chita &egrave; una citta borderline. Praticamente per oltre 2.000 km, tolti i piccoli villaggi, si viaggia nel nulla, con distributori cos&igrave; diradati da rasentare ogni volta il limite del serbatoio; poi all&rsquo;improvviso, come per magia, ci si ritrova davanti ad una citt&agrave; di oltre 300.000 abitanti.  Qui ho un appuntamento con Pavel, un amico di Sambuu, un mio amico mongolo; si sono conosciuti grazie alla passione per la moto ed io, di conseguenza, divento amico degli amici. Pavel ha un passato motociclistico di prim&rsquo;ordine, ha partecipato anche all&rsquo;edizione 2007 della Dakar; parla cinque lingue e a volte intreccia l&rsquo;inglese con lo spagnolo, sapendo che somiglia all&rsquo;italiano.  Dopo l&rsquo;incontro, vado in albergo, che non &egrave; molto distante. Anche qui c&rsquo;&egrave; la sauna, che cul&hellip; fortuna! Mi rilasso, ceno e sprofondo nel letto stanco morto.  3&nbsp;AGOSTO &ndash; Come in Giappone, anche in Russia mi ritrovo a fare i conti con gli apparati elettronici: dopo il PC e l&rsquo;hard disk, adesso mi abbandona pure il lettore della carta Banco Posta. Fortuna che non sono sprovveduto e rimedio con altre carte, ma rifletto che forse era meglio una volta, quando tutti questi aggeggi non c&rsquo;erano e ci si arrangiava con altri espedienti. Ripenso a quando nel 2004, in Colombia, viaggiavo con un malloppo di dollari arrotolato sotto al serbatoio; mi sa tanto che al prossimo viaggio si ritorna ai vecchi metodi!  Dietro l&rsquo;hotel apro di nuovo l&rsquo;officina volante: devo cambiare l&rsquo;olio motore ed equilibrare la ruota davanti, e cos&igrave; ruota sul perno, due file di mattoni come appoggio, peso bloccato con il nastro ed il gioco &egrave; fatto. Altri motociclisti russi di passaggio in hotel mi osservano come se fossi un marziano; non sanno che una volta si faceva cos&igrave;?  Nonostante abbia gi&agrave; percorso molta strada, l&rsquo;olio, a guardarlo, sembra ancora in buone condizioni; dal momento che da queste parti non ho trovato olio sintetico che rispettasse la normativa Jaso, decido rinviare la questione a pi&ugrave; avanti.  4&nbsp;AGOSTO - Oggi la meta &egrave; Ulan-Ude, altra citt&agrave; da oltre 300.000 abitanti, capitale della Buriazia. Lungo la strada, pittoresche conformazioni rocciose sono lo sfondo ideale per scattare foto; qui i lineamenti delle persone assumono chiaramente la matrice mongola e nel percorso noto anche dei santuari buddhisti. Arrivato in citta, mi ritrovo in un hotel dove su quattro piani ci sono solo due bagni ed una doccia. Per fortuna non c&rsquo;&egrave; ressa&hellip;  5&nbsp;AGOSTO &ndash; Lascio i bagagli in albergo e parto per una visita al lago Bajkal, che dista 160 km da Ulan-Ude. Per strada mi fermo a visitare una chiesa ortodossa; chiedo il permesso di scattare foto e, una volta accordato, entro con la macchinetta. A quel punto, per&ograve;, mi becco una manata in testa dal priore, che, con fare non proprio tranquillo, mi fa capire che non posso fare foto; io rispondo di aver chiesto il permesso e allora lui si calma e si limita ad un richiamo verbale. Finito lo &ldquo;shampoo&rdquo;, incredibilmente mi fa cenno di seguirlo, apre la chiesa, mi fa scattare foto e addirittura mi benedice. Non ci capisco nulla, ma quasi quasi vorrei portargli tutti gli attrezzi elettronici che mi si sono rotti durante il viaggio&hellip; anche loro avrebbero bisogno di una bella benedizione!  Arrivato al lago Bajkal, ritrovo Martin e Thierry, con cui negli ultimi giorni mi ero tenuto in contatto telefonico, e passiamo la giornata insieme. C&rsquo;&egrave; un bel sole e ci rilassiamo alla grande. In serata rientro in albergo ad Ulan-Ude, dove preparo tutto per lo &ldquo;sconfinamento&rdquo; in Mongolia.  6&nbsp;AGOSTO &ndash; Il trasferimento verso la Mongolia procede senza problemi, anche se la strada non &egrave; il massimo. Comincio a pensare che forse i russi non hanno interesse a mantenere in ordine questa via di comunicazione, ma all&rsquo;improvviso, 5 km prima del confine, la strada si trasforma in una maestosa 4 corsie, quasi come a voler dare un senso di grandeur a chi proviene dall&rsquo;altra parte. Vai a capire&hellip;  Alla dogana il sole picchia a piombo e non c&rsquo;&egrave; riparo; passano due ore, poi i russi si decidono a farci entrare. Altra ora di attesa: &egrave; tutto ok, ma l&rsquo;addetta dell&rsquo;ufficio deve registrare l&rsquo;uscita del mezzo dal Paese e non &egrave; molto pratica col PC, cos&igrave; bisogna chiamare aiuto. Mi sposto sul lato mongolo, con obbligo di passare in un canale pieno di acqua, dicasi disinfettazione, naturalmente con pedaggio.  Dopo quattro uffici ed il timbro finale sul passaporto, finalmente sono al di l&agrave; della sbarra. Sono le 6 del pomeriggio, anzi le 7, perch&eacute; in Mongolia cambia il fuso orario e cos&igrave; mi basta attraversare una frontiera per perdere un&rsquo;ora. Decido di fermarmi subito al primo albergo, che per fortuna arriva dopo appena 1 km.  La sera sono a cena nel ristorantino di fianco all&rsquo;hotel. La ragazza del locale, che non spiccica una parola d inglese, mi viene incontro e mi passa il suo telefono: cosa vorr&agrave;? Continua a ripetermi solo &ldquo;Ulan Bator&rdquo;, impiego un attimo per realizzare e poi capisco che dall&rsquo;altra parte della cornetta c&rsquo;&egrave; Sambuu, il mio amico mongolo. Grande! Ha riconosciuto l&rsquo;hotel dalle foto che ho messo su Facebook e ha chiamato per salutarmi!  7&nbsp;AGOSTO - Ho appuntamento con Sambuu in un posto circa 20 km prima di Ulan Bator. Parto determinato ad arrivare puntuale, per&ograve; i paesaggi della Mongolia mi prendono: sosto pi&ugrave; volte, faccio foto e video a raffica e m&rsquo;intrattengo con i locali comunicando a gesti. In realt&agrave; non so cosa si dica, e credo che neanche loro capiscano granch&eacute;, per&ograve; sorridiamo tutti&hellip; Il bello della diretta.  Sono quasi le 14 quando giungo all&rsquo;appuntamento con Sambuu, che &egrave; in compagnia di un amico. 16 anni ci separano dalla mia prima visita in Mongolia: io e lui ci incontrammo per caso in moto nel centro e da quel giorno siamo rimasti in contatto. Pi&ugrave; tardi conosco la figlia del suo amico, che studia in Italia, a Ferrara; se fossi alle prime armi mi stupirei, ma oramai ne ho viste talmente tante che non mi accade pi&ugrave;.  Ulan Bator faccio fatica a riconoscerla: una citt&agrave; dai grattacieli che si alternano a centri commerciali e uffici, con un traffico infernale. Solo le ciminiere che sputano fumo sono indelebili nei miei ricordi, oggi come allora.  Parcheggio la moto da Sambuu, poi andiamo in hotel e pi&ugrave; tardi a mangiare qualcosa in compagnia del suo amico e la figlia. Due passi per la Main Square, dove pullulano affitta biciclette e auto elettriche per bambini, e rientro in hotel a mezzanotte passata.  8&nbsp;AGOSTO - Vengo raggiunto in hotel da un ragazzo che fa parte dello staff del Ministero degli Esteri e vengo trasferito all&rsquo;hotel Gengis Khan, ospite del sindaco di Ulan Bator, conosciuto a Roma qualche mese fa. Il tempo di prendere possesso della camera che ci spostiamo a 40 km dalla capitale, dove si svolge per due giorni il Naadam, una manifestazione popolare caratterizzata dalla corsa con cavalli (in questo caso i fantini non devono avere pi&ugrave; di 12 anni), la lotta ed il tiro con arco.  In auto sono insieme ad una ragazza che fa parte di una delegazione coreana ed &egrave; in Mongolia per la prima volta. Quando ci sediamo a tavola ci viene servito del latte di cavalla; lei lo guarda felice e si spara subito una bella sorsata, mentre io rido sotto i baffi. Il latte di cavalla non &egrave; proprio facile da mandare gi&ugrave;, ma lei non lo sa perch&eacute; non l&rsquo;ha mai assaggiato&hellip; e infatti cambia espressione non appena comincia a scendergli in gola&hellip;  Mi incontro con la signora Nara, responsabile delle relazioni internazionali, a cui chiedo con successo un pass per entrare nei luoghi dove si svolgono le competizioni del Naadam. Prima entro nell&rsquo;arena dei lottatori, dove il vincitore si guadagner&agrave; il titolo di di Titanico della Mongolia; poi mi sposto da un&rsquo;altra parte per vedere il tiro con l&rsquo;arco; per concludere c&rsquo;&egrave; la corsa dei cavalli, uno spettacolo sempre affascinante. I fantini vengono scortati a 30 km/h e poi, all&rsquo;improvviso, lasciati alla folle corsa; al traguardo vengono premiati i primi 5 ed il cavallo vincente diventa simbolo di fortuna, cos&igrave; si scatena una ressa infernale per toccarlo.  Quando rientro in hotel &egrave; notte. Il tempo di una doccia che Sambuu mi recupera e si va a cena alla terrazza a due passi dal centro; c&rsquo;&egrave; il menu italiano, ordino spaghetti alla carbonara.  9&nbsp;AGOSTO - La sveglia, implacabile, suona alle 7. Colazione e scendo nella hall dell&rsquo;albergo armato di fotocamera: l&igrave; davanti hanno allestito la hospitality del Mongolia Rally. Alle 8 parte il primo concorrente per il trasferimento di 45 km verso sud, da dove partir&agrave; la gare ufficiale.  Enkhtur mi fa da cicerone, lui che ha corso questo rally, poi anche noi ci trasferiamo alla partenza. Nell'attesa scatto foto e faccio interviste, in particolar modo a due ragazze che si giocano la classifica donne.  Il parco moto e auto &egrave; di prim&rsquo;ordine: KTM 450 Rally replica, due 690 Rally, poi Honda e qualche vetusta Suzuki; tra le auto a giocarsela sono Toyota e Mitsubishi.  La Mongolia &egrave; l`ideale per questa gara e, mentre sfilano i concorrenti, mi balena in mente un pensierino per il 2016&hellip;  Si torna ad Ulan Bator, faccio una doccia e via verso la localit&agrave; dove &egrave; la statua di Gengis Khan. Costruita in acciaio inox, &egrave; posta in un rialzo che sovrasta la pianura e, grazie ad Enkhtur, mi faccio un giro in delta o altro aggeggio simile sulla piana, uno spettacolo mozzafiato.  Quando rientro ad UB ho appuntamento con Luciano Cosmo, con un passato glorioso nell&rsquo;enduro ed ora libero professionista in Mongolia. Cena e poi vado a letto: che giornatina!  Giampiero Pagliochini

Asian Runways &egrave; la nuova avventura di Pagliochini, che parte dal Giappone per spostarsi in Corea del Sud e poi in Russia e Mongolia su una KTM 1190 R

Viaggi in Moto: Asian Runways, 2&deg; parte

GUIDANDO TRA IL MARE E L&rsquo;OMBRA&hellip; UMBRA - I magnifici pini d&rsquo;Aleppo che rappresentano la ricchezza del Parco Nazionale del Gargano sono talmente fitti da aver meritato storicamente il nome di Foresta Umbra, cioe? ombrosa. E ancora oggi, nonostante i tanti incendi dolosi e no, sulla celebre SP144 che l&rsquo;attraversa da un capo all&rsquo;altro, &egrave; impossibile guidare col visierino scuro abbassato per quanto la strada &egrave; buia. Curve cieche e carreggiate strette impongono la massima prudenza nel passaggio tra scogli assolati e cupi sottoboschi. Ma il piacere e? assoluto.  Per scoprirlo, il nostro itinerario garganico comincia dallo svincolo A14 di Poggio Imperiale, in vista dei laghi costieri di Lesina e Varano. Seguendo la litoranea, a Torre Mileto si veda la prima delle numerosissime rocche saracene che, assieme ai celebri trabucchi da pesca, punteggiano tutto il promontorio. Poco avanti, ecco la lunga spiaggia di Rodi Garganico, bandiera blu 2010, percorsa dalla SS89. A fine agosto, in occasione della Sagra del Mare: degustazioni, musica e fuochi d&rsquo;artificio.  La SP144 che sale a serpentina verso la Foresta Umbra inizia proprio da qui, in localit&agrave; Valazzo. Una volta in cima, presso il centro visitatori, ci sono un laghetto, un allevamento daini e la ricostruzione di un&rsquo;antica casa di carbonai (www.parcogargano.it). Dopo aver esplorato, senza risparmiarsi, tutte le possibilita? del- le provinciali 144 e 52 e della SS89, ridiscesi al mare, affrontiamo ora lo spettacolo della SP53: 60 km di emozioni costiere tutte da guidare, tra Peschici e Mattinata. Peschici e? caratteristica per il suo aspetto arabo. Vieste, altrettanto colorita, protagonista il primo sabato di settembre della tradizionale Festa Stella Maris, con abbuffate di pesce azzurro, e? invece base di partenza per grotte e suggestioni calcaree. Come il Pizzomunno, monolite alto 26 metri, simile a un gigantesco obelisco naturale; o il celebre Architiello di Testa del Gargano (a 11 km), arco di roccia poggiato a pelo d&rsquo;acqua, navigabile nel mezzo. Si visitino anche grotta Campanella, quella delle Sirene e la grotta dei Colombi, tra le piu? belle. La visita, parcheggiando la moto in paese, va fatta in barca (Gargano Boat Service, tel. 340-7160950). Di nuovo in sella, procedendo per Mattinata, non mancate infine di fermarvi ad ammirare, dall&rsquo;alto della scogliera, il magnifico panorama dei faraglioni di Baia delle Zagare.   PER MANGIARE:  PESCHICI Zuppa di pescato fresco, crostini con le cozze, brodetto alla marinara in una collocazione sorprendente. E? quanto si gode nel ristorante &ldquo;Al Trabucco&rdquo; (tel. 0884-962556), suggestivo locale di Peschici ricavato proprio sugli scogli dell&rsquo;antico trabucco. Grande chef, ottima cucina e straordinaria vista mare. MATTINATA Affacciata sulla spiaggia di ciottoli bianchi di Mattinata, la &ldquo;Trattoria della Nonna&rdquo; (www.dellanonna.it) propone cucina regionale anni &rsquo;30, per lo piu? basata su pesce fresco, ma anche cavatelli impastati a mano e torte fatte in casa. Disponibile inoltre servizio B&B con camere a partire da 30 Euro per persona.  PER DORMIRE:  VIESTE L&rsquo;Hotel Svevo (www.hotelsvevo.it) e? situato in uno dei punti piu? panoramici di Vieste: gli immediati pressi dell&rsquo;antico Castello Svevo di Federico II. La veduta sulla spiaggia del Pizzomunno e? super ed il personale e? cordiale, che non guasta. Ampio parcheggio e piscina con idromassaggio. 40 Euro per persona. RODI GARGANICO A pochi metri dal mare, il Villaggio Camping Lido del Mare offre ampie piazzole tenda, bungalow e appartamentini arredati. Con tutti i servizi, compreso piscina, ristorante e due spiagge private di sabbia fine. In settembre si pagano 12 Euro al giorno per moto, pilota e tenda canadese (tel. 0884- 917012).

La quinta puntata dedicata ai viaggi last minute. Per il week end ma non solo

Agosto in moto: itinerari suggestivi per tutti i gusti in Puglia

Roberto Parodi, giornalista, autore di libri sul motociclismo, e conduttore tv, &egrave; partito per un altro avventuroso viaggio in moto: insieme all'amico Andrea Maestri, &egrave; volato a Santiago del Cile per attraversare cinquemila chilometri di deserti, passi montani e altopiani del Sud America. Un terzo del percorso sar&agrave; in fuoristrada.  Parodi, 50 anni sposato con tre figli, e il&nbsp;&nbsp; suo compagno di viaggio affrontaranno il viaggio in solitaria e senza&nbsp;e senza alcun mezzo d'appoggio. I due riders, con due moto italiane, ripercorreranno anche molti tratti dell'ultima&nbsp; Dakar. Partiranno infatti da Santiago del Cile e attraverseranno gli altopiani della Calingasta, sotto l'Aconcagua, il monte pi&ugrave; alto della Cordigliera delle Ande. Poi, in Argentina, sulla leggendaria Ruta 40, che percorre quasi tutto il Sud America da sud a nord, saliranno verso Salta e, proseguendo verso Nord, attraverseranno i deserti salati e i passi montani pi&ugrave; impervi.  Rientrati in Cile, affronteranno gli spettacolari scenari del deserto dell'Atacama, per poi ridiscendere verso Sud, in direzione di Valparaiso e Santiago dove si concluder&agrave; la loro avventura.  Le riprese del viaggio, realizzate in autonomia dai due motociclisti, saranno trasmesse durante le dieci puntate del programma Born To Ride, del quale Roberto Parodi &egrave; conduttore, in onda su Italia 2 da maggio 2014 e sul blog mediaset www.borntoride.mediaset.it.  Si potr&agrave; seguire e commentare la spedizione anche sul profilo Twitter di Uvet (@uvetgroup) tramite l&rsquo;hashtag #panamericana. Uvet, polo distributivo del turismo, &egrave; infatti partner dell'impresa, insieme alla compagnia aerea Latam Airlines.  

Il giornalista e conduttore TV &egrave; pronto per partire per Santiago del Cile: ripercorrendo gran parte del percorso della Dakar, insieme ad un amico e senza mezzi d'appoggio, attraverser&agrave; il Sud America in un viaggio di 5.000 km

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