        La nuova moda in fatto di truffe? Naturalmente a bordo di un monopattino elettrico. Sembra una battuta di cattivo gusto e invece &egrave; quanto accaduto all&rsquo;Isola d&rsquo;Elba dove un romano di 36 anni &egrave; stato fermato e poi denunciato dalle forze dell&rsquo;ordine per tentata truffa, danneggiamento e simulazione di reato dopo aver simulato un investimento. In poche parole, l&rsquo;uomo a bordo del due ruote elettrico fingeva di farsi investire dalle auto sulle strisce pedonali e poi chiedeva di pagare in loco i danni. Fermato dai carabinieri Dopo alcune segnalazioni, i carabinieri si sono messi sulle tracce dell&rsquo;uomo. I testimoni lo descrivevano a bordo del monopattino spesso intento in qualche discussione che gli automobilisti, di solito con anziani o stranieri, a cui chiedeva fino a 400 euro in contanti. Non solo. L&rsquo;uomo, come prova dei danni, mostrava al malcapitato di turno un tablet rotto. Gli agenti lo hanno bloccato sabato 19 agosto, a seguito dell&rsquo;ennesima segnalazione, nella zona industriale di Portoferraio, poco prima che il truffatore salisse su un autobus. Fermato, &egrave; stato trovato in possesso del tablet ed sono anche emersi i suoi precedenti e denunce passati. Alla fine, &egrave; stato costretto a confessare tutto.  A bordo di un monopattino simulava investimenti e poi chiedeva i danni agli ignari automobilisti preoccupati. I #Carabinieri di Portoferraio hanno individuato e denunciato il presunto autore di numerose truffe all&rsquo;Isola d&rsquo;Elba pic.twitter.com/IegmHJ4vE8 &mdash; Arma dei Carabinieri (@_Carabinieri_) August 20, 2023    IL PERIODO D'ORO DI E-BIKE E MONOPATTINI SHARING: A ROMA +51%       

Un 36enne romano &egrave; stato fermato e denunciato dai carabinieri all&rsquo;Isola d&rsquo;Elba dopo una serie di truffe agli automobilisti in sella al mezzo elettrico

Simulava incidenti in monopattino, poi chiedeva i danni

Una truffa vecchia ma sempre attuale. L&#39;inganno della Postepay &egrave; uno dei modi preferiti dei criminali per beffarsi di un venditore e di farsi accreditare una somma. Una volta ottenuta, il piano termina col far sparire le proprie tracce, ma non passa molto tempo perch&egrave; la vittima si renda conto del raggiro. Stavolta &egrave; accaduto a Fermo, nelle Marche, ma il furfante &egrave; un uomo trentino.  COMPRA MOTO ONLINE MA IL VENDITORE SPARISCE COI SOLDI: TRUFFATORE DENUNCIATO  Il raggiro della &quot;confusione&quot;  La truffa in questione si basa fondamentalmente sulla tattica del creare confusione sul metodo di pagamento. In questo caso, un uomo residente nella provincia marchigiana di Fermo aveva deciso di mettere in vendita, attraverso un sito specializzato, il suo ciclomotore al prezzo di 1.200 euro. Dopo poco tempo era stato contattato da un altro soggetto che all&#39;apparenza era fortemente interessato all&#39;acquisto del mezzo. Dopo essersi accordati, il proprietario &egrave; stato convinto dal compratore a recarsi ad uno sportello Postamat, per ritirare la somma ottenuta con la vendita del veicolo. Arrivato davanti al dispositivo per&ograve;, l&#39;interlocutore avrebbe consigliato alla povera vittima di eseguire alcune operazioni allo sportello, assicurando che avrebbe ricevuto tutto indietro. Insomma, l&#39;idea era quella di confondere, utilizzando precise parole e un tono deciso, che al termine del passaggio di denaro il marchigiano avrebbe ricevuto i suoi 1.200 euro. In realt&agrave;, il truffatore era appena riuscito a farsi accreditare ben 300 euro sulla propria postepay. Ovviamente il ladro ha fatto perdere le sue tracce, mentre la vittima ha immediatamente sporto denuncia. Le Forze dell&#39;Ordine hanno intercettato l&#39;uomo, sarebbe un pregiudicato residente nella provincia di Bolzano.  PATENTI FALSE VENDUTE ONLINE: SCOPERTA MAXI TRUFFA SU TELEGRAM 

La vittima era stata convita a recarsi ad un Postamat della citt&agrave; di Fermo per eseguire alcune operazioni. Confuso dal truffatore, ha accreditato 300 euro

Mette in vendita il motorino e viene truffato: il raggiro della Postepay

        Ci sono i motociclisti furbi, quelli che pur di non farsi beccare oltre il limite di velocit&agrave; falsificano la targa del proprio veicolo e quelli che le ingiustizie le subiscono, venendo truffati nel momento in cui vogliono acquistare la moto, come &egrave; accaduto a questo cittadino genovese.&nbsp; Attenzione agli annunci su internet Una moto d&rsquo;epoca per divertirsi nelle belle giornate: era questa l&rsquo;idea di uno sventurato uomo di Genova che navigando su internet aveva deciso di acquistare il veicolo invogliato da un&rsquo;inserzione trovata online. L'interessato si sarebbe quindi messo in contatto con il venditore il quale si &egrave; mostrato estremamente disponibile alla trattativa e ha deciso di versare a titolo di acquisto un bonifico di 1.300 euro, il valore stimato della moto. Una volta ricevuto il denaro per&ograve; l&rsquo;inserzionista &egrave; scappato facendo perdere ogni traccia di lui. Una volta capito il raggiro, il malcapitato si &egrave; rivolto alle Forze dell&rsquo;Ordine, le quali hanno intercettato l&rsquo;uomo (un 35enne campano con precedenti) e poi denunciato per truffa online.&nbsp; LEGGI STRANE E DOVE TROVARLE: IN ROMANIA OGNI MOTO DEVE AVERE L'ESTINTORE&nbsp;       

L&rsquo;acquirente, un cittadino genovese, aveva inviato un bonifico di 1.300 euro per l&rsquo;acquisto della moto d&rsquo;epoca&nbsp;

Compra moto online ma il venditore sparisce coi soldi: truffatore denunciato

        Di truffe in Italia se ne vedono di tutti i tipi, da quello che inserziona online moto per poi scappare con i soldi, a quelli che tramite famose app di messaggistica vendono patenti completamente false. La Polizia Locale di Milano sta tuttora identificando il gruppo di malviventi.&nbsp; SEQUESTRATE 100 MOTO: IL SINDACO LE FA DISTRUGGERE COL BULLDOZER&nbsp; Truffatori esperti Un piano studiato ad hoc e messo in atto su Telegram, l&rsquo;app di messaggistica istantanea dove ormai si consumano pi&ugrave; truffe, dalle vendite di green pass falsi per chi mesi fa non voleva vaccinarsi, a bot che ti svuotano il conto corrente. Il business delle patenti false era portata avanti da criminali che erano riusciti a creare canali cloni del Portale dell&rsquo;Automobilista, ora resi non operativi dal nucleo crimini informatici e telematici della polizia locale di Milano. Le indagini erano partite quando gli stessi agenti avevano notato inserzioni online in cui si pubblicizzavano metodi semplici ed economici per ottenere la licenza di guida senza sostenere alcun esame. Una volta convinte le persone che, per varie ragioni necessitavano della patente, i truffatori si facevano accreditare una parte della somma richiesta, mandando in anteprima su Whatsapp la foto dei documenti e rendendosi poi irreperibili. &nbsp; LEGGI STRANE E DOVE TROVARLE: IN ROMANIA OGNI MOTO DEVE AVERE L'ESTINTORE       

Gli agenti della Polizia avevano notato su internet delle inserzioni in cui si pubblicizzavano patenti di guida ottenibili senza sostenere alcun esame

Patenti false vendute online: scoperta maxi truffa su Telegram

        La truffa messa in atto da un 39enne di Grottaglie (Taranto) qualche giorno fa ha fatto il giro del web soprattutto per l&rsquo;incauta spregiudicatezza con cui l&rsquo;uomo ha agito. Ma veniamo ai fatti: il truffatore ha messo in vendita su un noto sito e-commerce due bauletti in dotazione alle moto della Polizia di Stato che come da prassi riportavano la scritta &ldquo;Polizia&rdquo;. L&rsquo;uomo, per&ograve;, non si &egrave; affatto preoccupato di mascherare la loro appartenenza, ma ha semplicemente coperto grossolanamente la dicitura. ROMPEVA SCOOTER IN SOSTA E POI SI SPACCIAVA PER MECCANICO: DENUNCIATO Colto in flagrante Com&rsquo;era prevedibile, l&rsquo;immagine dei bauletti in vendita, cos&igrave; presentata, &egrave; stata presto notata dagli utenti del sito e ricondivisa sui social, diventando virale. Movimenti che hanno destato non pochi sospetti da parte della Polizia ed &egrave; cos&igrave; che &egrave; stata messa in atto la trappola per incastrare il truffatore: fingendosi compratori dei bauletti, due agenti hanno dato appuntamento al 39enne. Una volta incontrati, per l&rsquo;uomo &egrave; stato impossibile negare l&rsquo;evidenza e ha da subito collaborato fornendo tutte le indicazioni utili per ricostruire come e quando sia venuto in possesso degli accessori. Nonostante ci&ograve;, &egrave; stato denunciato in stato di libert&agrave; per il reato di detenzione illecita di segni distintivi, contrassegni o documenti di identificazione in uso ai corpi di polizia. COMMERCIO DI RICAMBI MOTO: SEQUESTRATI PEZZI PER OLTRE 100MILA EURO       

Un 39enne pugliese aveva messo in vendita i due accessori camuffando grossolanamente la dicitura &ldquo;Polizia&rdquo; ma &egrave; stato presto scoperto e denunciato

Vende online due bauletti per moto della Polizia di Stato: incastrato

        &ldquo;L&rsquo;ho trovato a terra, ma posso ripararlo io, sono un meccanico&rdquo;. Era probabilmente questa la frase che gli sfortunati proprietari dei motorini si sentivano dire dal truffatore, scoperto a Rimini dopo lunghe indagini partite da segnalazioni di veri meccanici di zona. Era proprio l'uomo, infatti, a rompere i mezzi&nbsp;e ad attendere i legittimi possessori i quali, seppur con l&rsquo;amarezza di aver scoperto il danno, si sentivano fortunati per esser stati avvertiti da quell&rsquo;uomo che si offriva di ripararli in cambio di una somma che variava da 30 a 50 euro. Il finto meccanico Dopo i truffatori che inventavano incidenti spacciandosi per avvocati, ecco una nuova categoria di finti esperti: i meccanici. L'uomo in questione rompeva motorini, si assicurava che non partissero pi&ugrave; e poi aspettava i proprietari presentandosi appunto come un meccanico. Le vittime mirate erano soprattutto giovani e donne. Le riparazioni del truffatore per&ograve; non erano fatte poi cos&igrave; a regola d&rsquo;arte, con i mezzi che venivano successivamente affidati dai proprietari stessi ad altri meccanici che con vera esperienza riuscivano ovviamente ad aggiustarli. Sono stati proprio questi professionisti a segnalare l&rsquo;accaduto alla Polstrada di Rimini, che nel novembre scorso ha fatto partire le indagini anche grazie all&rsquo;identikit. L&rsquo;uomo di circa 35 anni, magro, con capelli corti e tatuaggi &egrave; stato colto in flagrante proprio mentre tentava di aggiustare un motorino da lui stesso danneggiato e denunciato per furto aggravato, danneggiamento e truffa. VENDE LO SCOOTER MA VIENE TRUFFATO: SPARITI 400 EURO DAL CONTO       

A Rimini, un uomo staccava i pezzi dei veicoli e dopo si presentava ai proprietari come esperto di riparazioni, offrendosi di aiutarli in cambio di denaro

Rompeva scooter in sosta e poi si spacciava per meccanico: denunciato

        L&rsquo;Italia &egrave; al secondo posto nel mondo per quantit&agrave; di inserzioni di vendita online di prodotti contraffatti. Lo dice uno studio presentato all&rsquo;Eicma, che in due mesi ha analizzato oltre 140mila annunci su 15 marketplace elettronici, con l&rsquo;ausilio di 3 motori di ricerca di primaria importanza: Google, Bing e Yahoo. 11 le aziende che hanno collaborato in questa ricerca, promossa da Confindustria ANCMA e Indicam. Dalla ricerca &egrave; emerso come una gran percentuale del commercio di prodotti contraffatti si sviluppi online: la media dei risultati trovati &egrave; infatti del 4,3% sul totale degli annunci visionati, percentuale che lievita al 25,3% sulle piattaforme di e-commerce. Il record assoluto toccherebbe alla taiwanese Shopee, sulla quale il 56% degli annunci monitorati &egrave; risultato promuovere la vendita di falsi. Ma anche l&rsquo;indonesiana Tokopedia va sopra la media, con il suo 32%. Nell&rsquo;arco dei due mesi di durata dell&rsquo;indagine, si stima che sono state vendute merci per un valore di 2,2 miliardi di euro. Come difendersi Di fronte a questa ondata di falsi, il consumatore pu&ograve; difendersi facendo un&rsquo;attenta selezione dei siti sui quali fare i propri acquisti. Il 90% dei domini dove si concentrano gli annunci di prodotti contraffatti ha meno di 6 mesi. E solo 2 mesi dopo la chiusura della ricerca, il 60% dei siti precedentemente individuati erano spariti. Dunque questi siti hanno vita breve, e una prima strategia difensiva da attuare &egrave; quella di acquistare da siti conosciuti che abbiano una storia documentabile. Giova in tal senso analizzare i feedback lasciati dagli utenti che hanno effettuato acquisti in passato: debbono essere molto numerosi e spalmati su un lungo periodo. Per non incappare in un sito dalla storia breve. Certo, in questo modo, chi inizia a vendere &egrave; penalizzato, ma &egrave; una delle poche strategie difensive attuabili da parte di noi consumatori. Un caso citato nella conferenza di presentazione dello studio, &egrave; stata la proliferazione di 60mila annunci su un solo sito in 1-2 giorni. Dietro questo fenomeno ci sono dunque dei sistemi informatizzati che gestiscono il tutto. E infatti, spesso l&rsquo;annuncio di un prodotto &egrave; ripetuto tale e quale su pi&ugrave; siti. Prendere il testo dell&rsquo;annuncio, metterlo su un motore di ricerca e vedere in quali altri siti &egrave; ripetuto integralmente o in parte, pu&ograve; essere utile per valutarne l&rsquo;attendibilit&agrave;. Infine, non abbassate mai la guardia, neanche di fronte a siti ufficiali e professionali. Si &egrave; infatti molto diffusa la pratica di hackerare tali siti per inserirvi annunci civetta che rimandano poi nel link ad altri siti truffaldini. Occhio allora quando acquistate, anche su una grossa catena, che cliccando sull&rsquo;annuncio il sistema non vi porti in un altro sito. La proposta di Confindustria ANCMA e Indicam Dallo studio &egrave; emersa l&rsquo;efficacia delle campagne di &ldquo;Brand Protection&rdquo; messe in atto da alcune aziende, per monitorare e far rimuovere le offerte di loro prodotti contraffatti. La proposta, rivolta al Governo in occasione dell&rsquo;approntamento della Legge di Bilancio, &egrave; allora quella di inserirvi un credito d&rsquo;imposta, uno sconto sulle tasse, sui compensi delle societ&agrave; che offrono espressamente questi servizi di protezione del marchio. La ricerca &egrave; stata realizzata dalla Fondazione Ugo Bordoni (FUB) e da Digital Content Protection (DCP). Leggi anche Brembo: come riconoscere un impianto originale       

Uno studio promosso da Confindustria ANCMA e Indicam evidenzia la presenza massiccia di prodotti contraffatti su molti siti di e-commerce. Proprio da tale studio emergono per&ograve; delle caratteristiche che accomunano gli annunci fasulli e che possono aiutarci a riconoscerli

Acquisti online: come difendersi dai falsi

        Vive a Firenze, ma da qualche settimana aveva iniziato a ricevere multe per infrazioni commesse con la sua moto sia dalla citt&agrave; in cui &egrave; residente ma anche in localit&agrave; diverse, come Rosignano Marittimo (Livorno) e Castiglione della Pescaia (Grosseto). Eppure, l&rsquo;uomo protagonista della vicenda di oggi in questi posti non c&rsquo;&egrave; mai stato. Non sapendo come risolvere il problema, ha sporto denuncia contro ignoti presso gli uffici della Polizia municipale. Ma com&rsquo;&egrave; andata a finire? Il trucco per non ricevere multe Dopo la denuncia, sono partite indagini da parte degli agenti del Reparto Anticrimine che hanno portato al sequestro di un&rsquo;altra moto parcheggiata in via Rattazzi, sempre a Firenze, ma che aveva una targa contraffatta. Analizzando il veicolo, gli agenti hanno scoperto la presenza di una saldatura in rilievo: grazie a questo escamotage, la targa che in realt&agrave; appariva ai rilevatori di velocit&agrave; era quella dello sfortunato proprietario che riceveva multe non sue. L&rsquo;altro proprietario, quello che ha organizzato tutto, &egrave; stato denunciato per falsificazione della targa e per truffa.&nbsp; IN SCOOTER SFIDA 19 VOLTE L&rsquo;AUTOVELOX COPRENDO LA TARGA: 6.000 EURO DI MULTA       

Le sanzioni arrivavano da citt&agrave; in cui il proprietario, un fiorentino, non era mai stato. Grazie alle indagini &egrave; emerso il truffatore

Multato senza colpa, scopre che gli hanno falsificato la targa della moto

        Fare affari online &egrave; sempre rischioso. Per questo motivo prima di concludere eventuali transazioni &egrave; bene assicurarsi che tutte le operazioni siano sicure e che l&rsquo;altra persona coinvolta non abbia cattive intenzioni. Tutto quello che non ha fatto un uomo in provincia di Reggio Emilia, vittima del furto di 400 euro da parte di un 53enne milanese che si era finto interessato all&rsquo;acquisto di uno scooter. Andiamo con ordine e vediamo come si sono svolti i fatti. Gli rubano la moto durante una prova: ritrovata in vendita online Denuncia per truffa La vittima aveva messo online un annuncio per vendere il suo scooter ed &egrave; stato contattato da un uomo che si &egrave; finto interessato al mezzo, offrendo addirittura 50 euro in pi&ugrave; della cifra richiesta. Non hanno stupito il proprietario n&eacute; la fretta di concludere l&rsquo;affare e nemmeno l&rsquo;insolita transazione proposta, ovvero la ricarica del conto attraverso l'utilizzo di un bancomat. Recatosi a uno sportello automatico, l&rsquo;ignaro venditore ha inserito - come richiesto - un codice fornitogli in precedenza al milanese, ma invece di ricevere sul contro la cifra pattuita si &egrave; visto sparire 400 euro. Immediatamente ha provato a chiamare l&rsquo;acquirente che, guarda caso, non &egrave; risultato pi&ugrave; raggiungibile. Resosi conto di essere stato imbrogliato, l&rsquo;uomo si &egrave; recato dai carabinieri di Sant'Ilario d&rsquo;Enza. Per fortuna, dopo una serie di indagini e verifiche, gli agente sono risaliti al 53enne milanese che si &egrave; stato identificato e si &egrave; beccato una denuncia per truffa. Denuncia il furto di MV Agusta Brutale 1000, ma era in garage       

L&rsquo;acquirente si finge interessato al mezzo e poi chiede di pagare attraverso un&rsquo;insolita transazione. Individuato, &egrave; stato denunciato dai carabinieri. Occhi sempre aperti quando si fanno acqusti online&nbsp;

Vende lo scooter ma viene truffato: spariti 400 euro dal conto

Per realizzare la truffa perfetta bisogna tenere a mente tutti i dettagli e lasciar stare i social. Non ci &egrave; riuscito il centauro torinese che ha provato a raggirare l&#39;assicurazione, inventando un furto mai subito della sua MV Agusta Brutale 1000.&nbsp;  Tradito dal casco  Il motociclista, appassionato collezionista, aveva sporto denuncia per il furto della sua moto in edizione limitata e numerata il 25 maggio 2020, cos&igrave; l&rsquo;assicurazione gli aveva liquidato 43.000 euro. La polizia, intanto, ha avviato un&rsquo;indagine a riguardo e pian piano ha scoperto dettagli particolari. Tre mesi dopo la denuncia, un turista francese ha pubblicato su Facebook delle foto di una moto molto simile a quella rubata: il casco personalizzato nell&rsquo;immagine, quindi pezzo unico, era identico a quello del centauro che aveva subito il furto, il quale nel frattempo pubblicava altre foto su una moto diversa ma con lo stesso casco. La carenata era sempre una MV Agusta, ma con targa diversa ad identificare una cilindrata inferiore: una Brutale 910.  Gps rivelatore  Il Pm ha chiesto informazioni a MV Agusta, scoprendo che sulla Brutale 1000 rubata era installato un gps legato al telaio. Rintracciando il segnale del gps, gli agenti hanno trovato la moto sparita, che in realt&agrave; era sempre rimasta nel garage del suo proprietario: il numero di telaio era stato abraso, ma il mezzo &egrave; stato sequestrato dalla polizia che ora indaga anche sugli altri modelli nel garage del collezionista truffaldino.    TOP 6, ecco le naked perfette per tutti i giorni a meno di 9000 euro  &nbsp; 

Un collezionista torinese aveva ottenuto 43mila euro dall&#39;assicurazione, ma &egrave; stato incastrato a causa delle foto su Facebook: la polizia ha sequestrato il mezzo grazie al gps

Denuncia il furto di MV Agusta Brutale 1000, ma era in garage

        Per chi fosse interessato a usufruire del bonus mobilit&agrave; &egrave; bene prestare la dovuta attenzione. La raccomandazione arriva direttamente dal ministero dell&rsquo;Ambiente che invita i cittadini &ldquo;a diffidare da applicazioni web oggi attive e che possono trarre in inganno, perch&eacute; l'unico canale per ottenere il bonus sar&agrave; quello attivato dal ministero dell'ambiente. &Egrave; stata infatti segnalata la presenza di applicazioni su 'Bonus mobilit&agrave; 2020' scaricabili dalle piattaforme pi&ugrave; diffuse&rdquo;. Bianchi e il boom delle bici: &rdquo;In Italia sta accadendo qualcosa di straordinario&rdquo; La truffa &egrave; dietro l&rsquo;angolo L&rsquo;applicazione ancora non &egrave; disponibile e proprio su questo aspetto stanno puntando i siti fake che vogliono spacciarsi per ufficiali e affidabili, su cui poter richiedere il bonus mobilit&agrave;. &ldquo;Quando sar&agrave; disponibile l'applicazione istituzionale sul sito del ministero dell'Ambiente, l'unico sito da cui si potr&agrave; accedere ai benefici - informa lo stesso ministero - l'opinione pubblica sar&agrave; informata con ampio anticipo in modo da poter richiedere il bonus nella massima trasparenza e con indicazioni chiare su tutta la documentazione necessaria&rdquo;. I siti sono gi&agrave; sotto controllo e infatti, come si legge in conclusione della nota, il ministero dell&rsquo;Ambiente, &ldquo;segnaler&agrave; alle autorit&agrave; competenti applicazioni che possano ingenerare confusione fra gli utenti sulle modalit&agrave; e le procedure per ottenere il bonus&rdquo;. Bottecchia, bonus triplicato per le bici a pedalata assistita       

A segnalarlo il ministero dell&rsquo;Ambiente che precisa: &ldquo;L&rsquo;unico canale per ottenere il bonus sar&agrave; quello attivato su sito ufficiale e sar&agrave; comunicato con ampio anticipo&rdquo;

Bonus mobilità, spuntano le prime truffe sul web

        La cronaca porta alla ribalta un nuovo tentativo di truffa ai danni di persone anziane. Il tutto accade a Castellamare di Stabia, in Campania, dove dei truffatori utilizzano i figli o i parenti stretti di alcune persone per prendere i soldi e poi sparire. Un raggiro che ha coinvolto pi&ugrave; famiglie di una stessa palazzina situata alla periferia della cittadina campana. Distributore guasto e benzina gratis: denunciati LA RICOSTRUZIONE In pratica, un individuo, fingendosi un avvocato, telefona a una coppia di anziani affermando che il loro figlio ha investito un motociclista con la propria auto. Aggiungendo che la vittima sarebbe in gravi condizioni e il figlio bloccato dalle forze dell'ordine. Ed &egrave; l&igrave; che scatta la truffa, perch&eacute; il finto avvocato chiede infatti dei soldi per procedere. Soldi da ricevere non tramite bonifico bancario, bens&igrave; in contanti, da ritirare di persona. Naturalmente &egrave; facile intuire che si tratti di una truffa. Ma il "trucco" per far credere agli anziani che sia tutto vero &egrave; che il finto avvocato elenca il vero nome del figlio nonch&eacute; la sua vera auto. Informazioni dettagliate che indurrebbero a sospettare che ci sia del vero. Sono gi&agrave; diverse le famiglie della palazzina che hanno ricevuto la falsa telefonata. Pare anche che una persona misteriosa, con la scusa di un appuntamento, sia stata vista circolare nell'edificio alla ricerca di informazioni sulle varie famiglie. Sidi avverte: 'Attenti alle truffe' APERTA UN'INDAGINE La denuncia comunque &egrave; scattata, e i Carabinieri hanno gi&agrave; aperto un'indagine per individuare i responsabili di questa truffa. Non &egrave; la prima volta che veniamo a conoscenza di casi simili legati al mondo delle due ruote. Qualche tempo fa, ad esempio, c'era stato il caso di Roma, dove dei motociclisti, che subivano un incidente, venivano scortati in ospedale da un truffatore, mentre il complice provvedeva a rubare soldi e bancomat dalle borse dei malcapitati.       

Coinvolte diverse coppie anziane di una palazzina a Castellamare di Stabia, in Campania: i truffatori chiedono soldi in contanti fingendosi avvocati&nbsp;

Nuova truffa: spunta il finto motociclista investito

Investire una persona, simulare di essere dispiaciuti per l&#39;incidente, accompagnare la vittima in ospedale per poi rubargli portafogli, contanti e bancomat: ecco una nuova tipologia di truffa stradale messa in pratica a Roma. Il malcapitato &egrave; un centauro di 50 anni, che &egrave; stato tamponato su un tratto di via del Pigneto, procurandosi la frattura del polso per la conseguente caduta a terra. Il motociclista &egrave; stato soccorso dall&#39;autore dell&#39;incidente che si &egrave; offerto di portarlo all&#39;ospedale Figlie di San Camillo. Un suo complice, nel frattempo, rubava alla vittima la borsa che l&rsquo;uomo portava a tracolla, lasciata incustodita.  IL 50ENNE NON SI &Egrave; ACCORTO DI NULLA: &egrave; finito in sala operatoria per un delicato intervento chirurgico e quando si &egrave; ripreso dopo l&#39;anestesia ha provato a contattare colui che l&#39;aveva investito. Il numero di cellulare lasciato dall&#39;autore dell&#39;incidente, per&ograve;, era inesistente. Nel frattempo il centauro si &egrave; accorto di essere stato raggirato quando sul suo telefono sono arrivati degli sms che confermavano alcuni prelievi andati a buon fine proprio con il suo bancomat. L&#39;indagine &egrave; ancora in corso: secondo gli investigatori l&#39;intenzione dei truffatori non era quella di fare male al centauro, ma solo di bloccarlo e derubarlo. Il motociclista, invece, oltre ad essere stato raggirato &egrave; finito anche sotto i ferri e gli &egrave; stata applicata una piastra per curare il polso lesionato.&nbsp; 

&Egrave; successo a Roma su un tratto di via del Pigneto: un centauro di 50 anni si &egrave; rotto il polso dopo un tamponamento, &egrave; stato portato in ospedale dall&#39;autore dell&#39;incidente mentre un complice gli ha sottratto la borsa che conteneva soldi in contanti e il bancomat

13 risultati per 'truffa'