Le migliori moto sportive su strada: la comparativa all'ultima piega | SEMIFINALI

Le migliori moto sportive su strada: la comparativa all'ultima piega | SEMIFINALI
Nove modelli, tre differenti categorie, un unico obiettivo: il massimo divertimento nella guida sportiva su strada. Un eccitante duello “all’ultima piega” sulle magnifiche strade d’Abruzzo

Alessandro Codognesi, Diego D'Andrea

12.08.2025 16:57

Le Crossover: LUPI TRAVESTITI DA AGNELLI

Ci vai ovunque. Ci vai davvero forte! È questo il comune denominatore delle tre crossover prestazionali con ruota anteriore di 17’’ protagoniste di questa eliminatoria: BMW M 1000 XR, Kawasaki Versys 1100 SE e Triumph Tiger Sport 800.

Partendo dalle prime due, mai come nel loro caso il mondo crossover e quello sportivo si fondono in un universo dai confini indefiniti. Via le carene, dentro forme da endurona, poco cambia: di fatto, queste creature sono figlie degli Dèi dei cordoli e del cronometro, scese su strada sotto mentite spoglie. Hanno posizioni di guida comode e accoglienti ma – attenzione! – sono lupi travestiti da agnelli che con i loro propulsori mille, 4 cilindri, di derivazione racing, quando l’elettronica è settata a zero fanno ancora la differenza tra gli uomini e i ragazzi. Che poi... perché settarla a zero? Di sistemi, a bordo, ne hanno tanti e di raffinatissima concezione, un bell’aiuto per godersi la guida brillante in sicurezza.
La terza contendente, invece, arriva direttamente dalla “tana delle tigri” di Hinckley, il luogo in cui nascono e prendono forma le all-rounder della Casa britannica; proprio come l’ultima arrivata, la Tiger Sport 800, che raccoglie il testimone della piccola 660 rilanciando verso l’alto il concetto di tricilindrico sportivo in salsa crossover. Non è la più dotata del gruppo in termini di cavalleria, ma l’ottimo bilanciamento tra peso, potenza e facilità nel misto, l’ha resa una degna avversaria di questa sfida.
Prima di scoprire com’è andata, tracciamo velocemente l’identikit delle 3 moto.

La BMW M 1000 XR, per il 4 cilindri ShiftCam derivato dalla S 1000 RR con alzata e fasatura variabile delle valvole, dichiara numeri da capogiro: 201 CV di potenza a 12.750 giri (191,7 quelli rilevati da noi all’albero) e una coppia massima di 113,0 Nm a 11.100 giri (113,2 il dato rilevato). Ma quello di essere la crossover più potente sul mercato è solo uno dei suoi tratti salienti: telaio doppio trave in alluminio composito a culla aperta, alette aerodinamiche di stampo racing, freni M (realizzati da Nissin), elettronica di altissimo livello (sospensioni Dynamic Damping Control evolute comprese) completano il biglietto da visita. E se non bastasse, è disponibile il pacchetto M Competition che comprende i cerchi carbonio (di serie ci sono le ruote forgiate in alluminio), ideali per ridurre le masse non sospese e migliorare ulteriormente la dinamica di guida. Una moto che con gli optional più gustosi a bordo raggiunge facilmente i 30.000 euro, ma in questo caso vale il detto: tanta spesa, tanta resa!

La Kawasaki Versys 1100 SE vanta numerosi estimatori tra chi ama questo genere di moto, adrenaliniche e potenti, ma comunque instancabili “macina-chilometri”. Per il 2025 diventa 1100 e migliora in diversi dettagli. Il motore 4 in linea di 1099 cc dichiara 135 CV a 9.000 giri e 112 Nm di coppia a 7.600 giri (rilevati: 121,4 CV all’albero e 110,4 Nm); un’unità che acquista maggiore spinta ai bassi e medi regimi, ma anche nuovi assi a camme, corpi farfallati, volano più grosso, rapporti rivisti; e anche il circuito dell’olio è stato modificato. Insomma i tecnici si sono sporcati parecchio le mani per renderlo più potente e muscolare proprio dove serve nella guida su strada, senza però intaccare la bella erogazione adrenalinica e pastosa. Ricchissimo il pacchetto elettronico, comprensivo di piattaforma inerziale, riding mode (tre più uno completamente customizzabile), mappe motore, ABS cornering, quickshifter, cornering lights, cruise control e anche le manopole riscaldabili. Sulla SE figurano anche le sospensioni semi-attive Showa con tecnologia Skyhook, che ovviamente si auto-regolano in base al riding mode selezionato. Considerato il livello della dotazione, il prezzo di 17.590 è piuttosto centrato.

Passando alla Triumph, dal punto di vista tecnico tutto ruota attorno al tricilindrico 800 – concettualmente un’evoluzione dell’unità che equipaggia la piattaforma 660 ma, di fatto, un progetto completamente nuovo – capace di esprimere (dati dichiarati) 115 CV di potenza massima e 84 Nm di coppia a 8.500 giri (dati rilevati al banco: 109,3 CV all’albero e 82,2 Nm a 8.500 giri). Numeri che formano proporzioni auree, quando abbinati a questa tipologia di frazionamento, che va alla ricerca di un’erogazione capace – come sa bene chi ama i “three” – di pescare il meglio dei due mondi: forza ai bassi da bicilindrico e allungo da quattro. Il nuovo telaio, particolarmente leggero, lavora con sospensioni Showa regolabili, mentre la presenza della piattaforma inerziale permette di sfruttare elettronica di tipo cornering per ABS e traction control. Il pacchetto si completa di tre riding mode, cambio quickshifter bidirezionale, connettività con lo smartphone e cruise control, tutto di serie. Una moto ben rifinita, dal design riuscito – il mix di eleganza e sportività non passa inosservato – e con una dotazione equilibrata... non all’altezza delle sfidanti ma a bordo non manca nulla. Il prezzo è il più basso: 12.145 euro.
Niente male! 

Comparativa, sportività su strada: le crossover nella Sport-bikes Arena

Comparativa, sportività su strada: le crossover nella Sport-bikes Arena

Passando al segmento con ruota anteriore da 17’’, salta all’occhio l’eterogeneità del gruppo: BMW M 1000 XR, Kawasaki Versys 1100 SE e Triumph Tiger Sport 800

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Crossover: Scheda Tecnica VS i Nostri Rilevamenti

BMW M 1000 XR: la scheda tecnica

  • Peso in ordine di marcia 223 kg.
  • PRESTAZIONI DICHIARATE: Potenza 148 kW (201 CV) a 12.750 giri/’; coppia 113,0 Nm (11,5 kgm) a 11.100 giri/’. Velocità massima 275 km/h.
  • PREZZO: 26.690 euro chiavi in mano. Garanzia di 4 anni. Omologata Euro5+

Kawasaki Versys 1100 SE: la scheda tecnica

  • Peso in ordine di marcia: 259 kg.
  • PRESTAZIONI DICHIARATE: Potenza 99,0 kW (135 CV) a 9.000 giri/’; coppia 112 Nm (11,4 kgm) a 7.600 giri/’.
  • PREZZO: 17.590 euro franco concessionario Garanzia di 4 anni. Omologata Euro5+.

Triumph Tiger 800: la scheda tecnica

  • Peso in ordine di marcia: 214 kg.
  • PRESTAZIONI DICHIARATE: Potenza 84,6 kW (115 CV) a 10.750 giri/’; coppia 84,0 Nm (8,6 kgm) a 8.500 giri/’.
  • PREZZO: 12.145 euro franco concessionario. Garanzia di 2 anni. Omologata Euro5+.

CROSSOVER: I Nostri Rilevamenti

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IL GIUDIZIO DI ANDREA: TRE MODI DIVERSI DI VIAGGIARE VELOCE

Tra le crossover che ho provato, la BMW M 1000 XR si è distinta subito per una guida coinvolgente e intuitiva: è una moto relativamente semplice da condurre, con una ciclistica raffinata e un’elettronica ben calibrata. Il motore è esagerato, tira fino a tutti i giri che ha, dal primo all’ultimo: è un missile terra-aria e regala emozioni a ogni marcia!

Tuttavia, ho trovato la posizione in sella un po’ obbligata, soprattutto per chi, come me, è più alto. La Triumph Tiger 800 mi ha invece sorpreso per la leggerezza e la maneggevolezza: piccola e agile, sembra quasi di guidare una bicicletta!
Il motore tre cilindri ha sempre il suo perché: fluido ed elastico, con una bella erogazione. Lato negativo è il settaggio sospensioni, che secondo me potrebbe essere migliorabile: trovo un po’ troppo soft la taratura base che limita la precisione in frenata e nelle curve più decise. Avrei preferito una strumentazione migliore e un cupolino regolabile, ma nel complesso la trovo molto piacevole.

La Kawasaki Versys, infine, funziona un gran bene nonostante magari le forme un po’ goffe. Si è rivelata concreta, ben bilanciata, e con un bel motorone che va più forte di quello che avevo immaginato! L’unico limite che ho avvertito è il peso, soprattutto nelle manovre lente e nei tratti stretti, ma rimane una bella scelta per chi vuole viaggiare con un buon ritmo senza spendere troppo.


Comparativa, Crossover: chi vince!

Tre modelli complessivamente diversi tra loro, dunque, che hanno dato vita ad una battaglia molto accesa. Soprattutto perché la tipologia di moto è di quelle che spiazza: nessuno dei tester impegnati in questa comparativa pensava infatti che potesse essere espressa un’efficacia simile, su strada, da moto così; capaci di regalare un gusto, nella guida sportiva, davvero intenso, anche in relazione alle altre categorie in gara.

Ciononostante, guardando la pagella, risulta evidente come una tra loro abbia primeggiato in tutte le voci di giudizio: ad aggiudicarsi questa eliminatoria è stata la BMW M 1000 XR con un voto finale di 8,3 (espresso dalla media ponderata di ogni voce di giudizio). Una moto che a discapito del segmento di appartenenza risulta talmente adrenalinica e micidiale tra le curve, che anche mezzi spiccatamente racing possono faticare a tenerle testa, in particolare sui percorsi più scorrevoli con lunghi curvoni veloci. E poi (a giudizio di chi scrive) nel tipico colore azzurro, blu scuro e rosso della livrea M è a dir poco irresistibile. Tante qualità, ma anche qualche neo: l’intensità delle vibrazioni oltre un certo numero di giri è molto elevata; la sella non favorisce i movimenti del corpo nella guida più spinta e poi il peso che, nonostante sia basso in termini assoluti (224,4 kg rilevato col pieno) si fa sentire particolarmente nelle manovre a bassa velocità e negli spostamenti da fermo.

La Tiger Sport 800, per intenderci, pesa appena 10 chili in meno (214,8 kg effettivi), ma a confronto la sposti con un dito.
Adesso, però, salutiamo la M 1000 XR (che ritroveremo in finale), e concentriamoci sulla sfida nella sfida per il secondo posto. Un confronto dall’esito non scontato in cui ad emergere, alla fine, è stata la tigre di Hinckley. Al netto del design, che essendo un parametro soggettivo ha avuto un peso ponderato tutto sommato poco rilevante nel giudizio complessivo, ci sono stati alcuni aspetti che invece hanno inciso di più.

La Versys 1100 SE non ha convinto a pieno in termini di rifiniture e altri particolari, con qualche cavo un po’ disordinato, la strumentazione e il sistema di regolazione del cupolino da attualizzare (ma la strumentazione dell’inglese ha avuto un voto peggiore) e la presa USB-C sul manubrio apparsa piuttosto posticcia e ingombrante.
Dove la Kawasaki ha ripreso margine rispetto alla Tiger è stato alla voce “Uso”: ad eccezione della posizione di guida improntata più al comfort che alla sportività, le sospensioni più sofisticate della giapponese – davvero efficaci se si considera il peso elevato della moto (256,2 kg rilevati) – hanno fatto la differenza rispetto a quelle della Triumph; che invece non hanno convinto, in particolare il mono (ovviamente, nell’ottica di una comparativa il cui focus dichiarato è la sportività).

Per il resto è stata una gara sul filo di lana, in particolare per quanto riguarda la piacevolezza dell’erogazione del motore. A spostare l’ago della bilancia verso la Triumph, alla fine sono state la leggerezza percepita, l’agilità e la facilità di manovra tra le curve; a dimostrazione che non sempre maggiore potenza – in termini di guida sportiva – equivale a maggiore efficacia. Se in Triumph aggiungessero in listino una versione della Sport 800 meno “tourer” e con sospensioni dalla più spiccata attitudine alla guida aggressiva su strada, il primo posto di questa eliminatoria potrebbe non essere così scontato.
La Kawasaki, in conclusione, termina ultima ma... diamo a Cesare quel che è di Cesare: tra le tre belve di questa eliminatoria è sicuramente la moto con l’attitudine touring più spiccata, la più protettiva e in assoluto la più confortevole sia per il pilota che per il passeggero. Insomma, un vero missile per Caponord!
Se è questo ciò che cercate (divertimento sui passi di montagna incluso) non rimarrete delusi.

Per scoprire direttamente chi è la regina della comparativa, clicca qui Comparativa: le migliori moto sportive su strada | LA FINALE

CROSSOVER: LE PAGELLE

I voti delle singole voci che vedete scritti nella pagella sono la media aritmetica dei voti dei tre giudici. Questi poi formano la media della rispettiva categoria, che però nel voto finale ha pesi differenti: su un totale di 130, la categoria “estetica” pesa 10, la dotazione 20, l’uso&guida 70, il rapporto qualità/prezzo 30.

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*Aprilia Tuono V4 Factory 1100, Honda CB1000 Hornet SP o Suzuki GSX-S1000 EVO? Gira pagina per scoprire qual è la migliore Maxi Naked della comparativa 
 

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