        In Europa le leggi per i motociclisti sono molto pi&ugrave; severe a differenza di quelle applicate oltreoceano. C'&egrave; un maggior impegno nel tutelare il pilota e metterlo in sicurezza al cento per cento. In Spagna, ad esempio, il governo sta rinforzando le sue norme per l'equipaggiamento generale, con particolare riferimento ai caschi, con lo scopo di frenare l'aumento degli incidenti mortali con le moto, che &egrave; stato ultimamente registrato. Infatti, da quando riportano le note statistiche mostrate dal Ministero degli Interni spagnolo, sono ben 286 le persone che hanno perso la vita lungo le strade nazionali spagnole, e otto di queste non indossavano il casco. Le norme La Spagna sta perci&ograve; proseguendo dritta verso la strada che prevede l'uso obbligatorio di caschi integrali o modulari nel tentativo di migliorare la sicurezza dei motociclisti. Ci&ograve; vuol dire che i caschi aperti avranno vita molto breve. Si apprende poi che sar&agrave; obbligatorio l'uso di guanti omologati per le moto, ma ancora non si sa quando queste regole prenderanno ufficialmente il via. In programma, infine, c'&egrave; anche l'introduzione di un corso di motociclismo obbligatorio per i titolari di patente B con almeno tre anni di esperienza di guida che vogliono guidare moto con propulsori non superiori a 125 cc. Che questo sia un esempio da seguire per tutti gli altri? DALLA SPAGNA ARRIVA LA MOTO DI AKIRA, ED &Egrave; 100% ELETTRICA       

Secondo quanto riportato dal Ministero degli interni spagnolo sono ben 286 le persone che hanno perso la vita lungo le strade nazionali, e otto di queste non indossavano il casco

Spagna: si rinforza l'equipaggiamento obbligatorio causa crescita incidenti mortali

Le moto ispirate ai manga giapponesi suscitano sempre un certo interesse, specialmente quando risultano ben fatte che quella realizzata dalla spagnola Bel y Bel e che riproduce, fedelmente, il modello guidato da Shotaro Kaneda in Akira, icona degli anni &rsquo;80, nata dalla fantasia di&nbsp;Katsushiro Otomo. Ma torniamo alla moto.  Forse diventer&agrave; una serie limitata  Carles Bel e Jes&uacute;s Bel&nbsp;sono i fondatori dello studio di design&nbsp;Bel y Bel a Barcellona, e negli anni hanno distinto il loro lavoro caratterizzato dal riciclo di vari componenti di scooter ma anche di auto d&rsquo;epoca, con l&rsquo;obiettivo di creare nuovi oggetti di design. Bene, questa volta hanno fatto di pi&ugrave;. Perch&eacute; la moto da loro realizzata &egrave; a tutti gli effetti funzionante e non un mero esemplare da ammirare. Oltre alla riproduzione che possiamo definire davvero perfetta, con quel rosso fiammante, la due ruote &egrave; anche 100% elettrica ed &egrave; dotata di sospensioni posteriori pneumatiche che le permettono di alzarsi e abbassarsi esattamente come accadeva nel manga. Ma c&rsquo;&egrave; di pi&ugrave;, e questo interesser&agrave; di certo appassionati e collezionisti: i designer di&nbsp;Bel y Bel avrebbero tutta l&rsquo;intenzione di sviluppare il prototipo per farne una piccola serie limitata da mettere in vendita gi&agrave; nel 2024. Secondo quanto riportato dai colleghi di Mundo Deportivo si parla di un prezzo di circa 20mila euro.    COMPRA UN V8 FERRARI E POI COSTRUISCE UNA MOTO DA ZERO  &nbsp; 

Un modello assolutamente identico all&rsquo;originale che gli appassionati si ricorderanno nel celebre manga degli anni &lsquo;80

Dalla Spagna arriva la moto di Akira, ed &egrave; 100% elettrica

Ducati e Volkswagen Group Espa&ntilde;a Distribuci&oacute;n hanno annunciato che la filiale spagnola del Gruppo Volkswagen diventer&agrave; l&#39;importatore ufficiale del marchio Ducati in Spagna e Portogallo - ad eccezione delle Isole Canarie - a partire dal 1&deg; gennaio 2024.  La presentazione &egrave; stata a Madrid, ed ha visto molti partecipanti, fra cui Claudio Domenicali, Amministratore Delegato di Ducati Motor Holding; Francesco Milicia, VP Global Sales and After Sales di Ducati; Francisco P&eacute;rez Botello, Presidente di Volkswagen Group Espa&ntilde;a Distribuci&oacute;n; e Carlos T. L&oacute;pez Panisello, Direttore Generale Ducati per Spagna e Portogallo.  La presentazione    L&#39;evento ha accolto circa cento ospiti tra cui media di settore e istituzionali, dirigenti delle societ&agrave; del Gruppo Volkswagen in Spagna, l&rsquo;associazione spagnola per le auto (Anfac) e quella per il settore delle due ruote (Anesdor). Per l&rsquo;occasione sono state esposte alcune moto in gamma, tra cui una Multistrada V4 Rally, uno Scrambler&reg; Icon e uno Streetfighter V4 S, una selezione di abbigliamento e accessori Ducati e la replica della Desmosedici GP23 guidata dal Campione del Mondo in carica della MotoGP, Francesco Bagnaia.  Il Direttore Generale di Ducati per Spagna e Portogallo, Carlos T. L&oacute;pez Panisello, ha dichiarato che le priorit&agrave; strategiche del marchio si concentreranno sul rafforzamento del posizionamento upper-premium del marchio e sul porre gli appassionati sempre pi&ugrave; al centro. Ha inoltre anticipato l&rsquo;obiettivo commerciale di rendere quello iberico il secondo mercato pi&ugrave; importante per Ducati in Europa.  Claudio Domenicali, Amministratore Delegato di Ducati Motor Holding, ha concluso dicendo: &quot;La collaborazione con Volkswagen Group Espa&ntilde;a Distribuci&oacute;n ci dar&agrave; l&#39;opportunit&agrave; di creare un rapporto ancora pi&ugrave; stretto con i nostri appassionati in Spagna e Portogallo, grazie all&rsquo;importante presenza che l&rsquo;azienda ha sul mercato, al suo team di professionisti e alla spinta all&#39;innovazione e digitalizzazione dei suoi servizi&rdquo;.  DUCATI MEMORABILIA, ORA IN VENDITA ANCHE I COMPONENTI DELLA GP16 

Claudio Domenicali:&nbsp;&ldquo;La collaborazione &egrave; una grande opportunit&agrave; per avvicinarci ancora di pi&ugrave; ai nostri appassionati&rdquo; &nbsp; &nbsp;

Ducati, una nuova realt&agrave; in Spagna e Portogallo con Volkswagen

        I limiti alla circolazione delle moto si fanno sempre pi&ugrave; stringenti, e sempre pi&ugrave; frequenti in Europa. L&rsquo;ultima notizia arriva dalla Spagna, in particolare dal Parco Naturale degli Alti Pirenei. Con l&rsquo;istituzione della Zona Especial de Calidad Ac&ugrave;stica, l&rsquo;ente di gestione del parco ha cos&igrave; deciso di vietare per tutto l&rsquo;anno l&rsquo;accesso alle moto (ma anche agli ATV, ai quad e ai buggy). Un caso di discriminazione L&rsquo;istituzione di queste zone fa capo a una normativa sull'inquinamento acustico. Il problema, infatti, pare essere ancora una volta il rumore delle moto (in California hanno addirittura messo i radar che rilevano i decibel, e pi&ugrave; vicino a noi, a Trento, hanno messo da un paio d'anni i &ldquo;fonometri&rdquo;). La decisione &egrave; stata presa anche per le polemiche da parte della comunit&agrave; locale. Quello che sorge spontaneo chiedersi &egrave;: perch&eacute; nella normativa sono comprese le moto, e altri mezzi, ma le auto non sono assolutamente contemplate? Eppure, a meno che non siano elettrificate, anche le quattro ruote emettono rumore. Una disparit&agrave; che pare piuttosto immotivata. Di fronte a questa decisione, le associazioni mototuristiche non sono di certo rimaste a guardare e hanno levato numerose proteste. Ad aggravare la faccenda c&rsquo;&egrave; anche la questione &ldquo;geografica&rdquo;: si parla infatti di un&rsquo;area di ben 800 km quadrati! L&rsquo;invito, dunque, &egrave; quello di stabilire una precisa soglia di rumore, cos&igrave; da avere dei dati chiari che non diano adito ad alcuna discriminazione tra mezzi a due e quattro ruote. IN MOTO A 257 KM/H: AMMANETTATO E VIA LA PATENTE PER 10 MESI       

Ennesimo episodio contro le due ruote, con le associazioni motoristiche che protestano: &ldquo;Perch&eacute; le auto non rientrano nel divieto?&rdquo;

Moto rumorose, il Parco Naturale degli Alti Pirenei in Spagna vieta l’accesso

        Di persone irresponsabili alla guida ce ne sono fin troppe, e sentire che c&rsquo;&egrave; chi gioca con la vita altrui e di altre persone non fa mai piacere. Come nel caso del motociclista spagnolo che (come tanti altri colleghi) ha deciso di seguire un trend che negli ultimi tempi sta spopolando su TikTok: guidare a velocit&agrave; altissime, filmarsi e postare il tutto. Beh, non c&rsquo;&egrave; niente di pi&ugrave; stupido, lasciatecelo dire. Al motociclista in questione, per&ograve;, &egrave; finita male: la polizia ha infatti intercettato il suo filmato, &egrave; risalita alla sua identit&agrave; e le conseguenze saranno piuttosto gravi. Le conseguenze? Non belle... Andiamo per&ograve; per gradi e raccontiamo la malsana impresa di questo motociclista 23enne di Torrejon de Ardoz. Il giovane ha deciso di seguire la moda (e che moda&hellip;) pubblicando sui suoi social un filmato dove sfreccia a 260 km/h su una strada pubblica spagnola. Il tutto accompagnato da frasi decisamente senza senso (cos&igrave; vuole il trend), come "La vita &egrave; breve, comprati una moto e rendila ancora pi&ugrave; breve".&nbsp;Il video postato &egrave; diventato in poco tempo virale, catturando anche l&rsquo;attenzione della Guardia Civil che immediatamente si &egrave; messa al lavoro per risalire all&rsquo;identit&agrave; del proprietario del filmato, e cos&igrave; &egrave; stato. Adesso per il giovane motociclista potrebbero esserci conseguenze nient&rsquo;affatto leggere. La legge spagnola considera un reato (pari alla guida in stato di ebbrezza) il superamento dei 200 km/h di velocit&agrave; su strada pubblica. Le conseguenze? Oltre alla multa, salatissima, &egrave; previsto anche il ritiro della patente per diverso tempo, addirittura anche fino a quattro anni. Sar&agrave; poi decisione del giudice aggiungere un&rsquo;ulteriore pena, come qualche mese di lavori socialmente utili (o addirittura la reclusione fino a sei mesi).  &ldquo;La vida es corta, c&oacute;mprate una moto y hazla a&uacute;n m&aacute;s corta&rdquo;, indicaba el conductor de una de las motos de este v&iacute;deo en redes socialesInvestigados 2 conductores por grabarse a m&aacute;s de 200 km/h y publicarlo en redes y detenido otro que circulaba sin ruedahttps://t.co/Ms7M1phmMW pic.twitter.com/s1akByQX4D &mdash; Guardia Civil  (@guardiacivil) February 26, 2023    EVITARE DISTRAZIONI ALLA GUIDA &Egrave; IMPOSSIBILE, EVITARE DI FAR DANNI NO       

Un 23enne, seguendo un trend sulla nota piattaforma social, &egrave; sfrecciato a velocit&agrave; folle su una strada pubblica, ma il video &egrave; diventato virale ed &egrave; stato beccato

In moto a 260 km/h per un trend su Tik Tok: si filma e la polizia lo scopre

Presentata ad EICMA 2022 come concept, la Moto Morini X-Cape ADV-R ha fatto il suo esordio ufficiale nella Bassella Race, in Spagna, arrivata alla sua 14esima edizione. Nella gara che si &egrave; tenuta dal 10 al 12 febbraio sul circuito iberico, il pilota Oriol Mena ha portato la adventure italo-cinese all&#39;ottavo posto in classifica di categoria.    Buona la prima per la X-CAPE ADV-R  Nella pittoresca atmosfera della Catalogna, sulle rive del lago di Rialp, il pilota di enduro si &egrave; messo particolarmente in luce nella categoria MaxiTrail, sfidando Ducati DesertX, Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700 e Triumph Tiger 900. Oltre a Mena, all&#39;evento hanno partecipato altri grandi piloti come Pol Tarres (al primo posto sul podio con la Yamaha), seguito da Antoine Meo (secondo con la Ducati) e Gerard Farres in sella alla iberica Macbor Montana XR5 500. Il campione italiano ha tagliato il traguardo solo 1 minuto e 26 secondi dopo il vincitore. L&#39;ottima impressione che la X-Cape ADV-R ha saputo mostrare&nbsp;in questa prima uscita e le prestazioni notevoli, potrebbero forse dare una spinta in pi&ugrave; all&#39;inizio della produzione di una piccola serie per questo allestimento. Tra le ipotesi c&#39;&egrave; anche quella di un kit di montaggio che i concessionari o i proprietari di una X-Cape&nbsp; potranno montare autonomamente.  EXAN X-RALLY, NUOVO SCARICO PER MOTO MORINI X-CAPE  &nbsp; 

Il pilota&nbsp;Oriol Mena ha conquistato l&#39;ottava posizione. Vedremo anche su strada la versione R della X-Cape?

Moto Morini X-Cape ADV-R, che debutto in Spagna alla Bassella Race!

Il nuovo scooter elettrico made in Spagna si chiama Ray 7.7, un prodotto dell'omonima startup. Il modello è equipaggiato con un motore di 14,5 CV che può raggiungere i 125 km/h. L'autonomia dichiarata è di 150 chilometri, mentre la batteria può essere ricaricata sia attraverso una semplice presa casalinga oppure con una ricarica rapida. IlRay 7.7 dispone di tre modalità di guida, Sport, City e Flow ed è attualmente venduto solo in Spagna a 8.500 euro.

Scooter elettrico Ray 7.7

        Si amplia il calendario della Moto Guzzi Experience 2022 con due appuntamenti gi&agrave; prenotabili sulle pagine web ufficiali della Casa di Mandello del Lario.  Moto, carburante, assistenza: tutto incluso Entrambi i viaggi, della durata di una settimana, sono aperti a tutti i motociclisti desiderosi di avvicinarsi all'universo del marchio: a tutti i partecipanti viene infatti messa a disposizione la nuova gamma V7 e V85 TT, attraverso una formula all inclusive che comprende, oltre all'utilizzo delle moto, il carburante e ogni tipo di assistenza lungo il viaggio, anche il trattamento in pensione completa con pranzi lungo i tragitti e cene presso le location individuate. Motociclisti: visiera calata e siamo chi vogliamo... anche a 70 anni Francia e Spagna: luoghi e date  Il primo tour, dal 16 al 23 luglio, si svolger&agrave; nel sud della Francia, dalla Costa Azzurra fino alle Gole del Verdon, percorrendo strade ben note tra gli amanti del mototurismo. Dal 28 novembre al 4 dicembre &egrave; invece in programma il viaggio in Andalusia, un itinerario affascinante e unico in una delle regioni pi&ugrave; visitate della Spagna.Il calendario completo della Moto Guzzi Experience 2022 &egrave; disponibile sul sito web ufficiale Moto Guzzi e sul sito dedicato alla community The Clan, theclan.motoguzzi.com.  La gamma Moto Guzzi: consulta il nuovo listino completo di InMoto       

L'evento dedicato al turismo organizzato dalla Casa di Mandello amplia il suo calendario con le tappe in Costa Azzurra e Andalusia: ecco i dettagli

Moto Guzzi Experience, due nuove tappe in Francia e Spagna

        In Spagna le autorit&agrave; sono pronte a introdurre l&rsquo;incubo di ogni motociclista (o automobilista). Non si sa di preciso quando, ma nel Paese iberico verranno presto introdotti i "radar anti-frenata"&nbsp;in prossimit&agrave; degli autovelox. In Spagna arriva l'amico degli autovelox Questi nuovi dispositivi rilevano i rallentamenti e le successive sgasate effettuati nelle immediate vicinanze del rilevatore di velocit&agrave;, in modo da aumentare le probabilit&agrave; per il corridore di incorrere in una sanzione amministrativa. Oltre alla data di introduzione, si discute se i radar debbano o meno essere soggetti a segnalazione come gli autovelox. Il buon senso suggerisce di no, proprio per evitare che il guidatore esegua una frenata preventiva rispetto a quella che avrebbe dovuto effettuare senza, con il risultato di rendere inutili anche questi ultimi. Rallentare bruscamente per evitare la multa dell'autovelox pu&ograve; infatti causare una scia di tamponamenti a catena ed &egrave; proprio per evitare ci&ograve; che i radar anti-frenata verranno presto piazzati in corrispondenza delle tratte autostradali a pi&ugrave; alto tasso di incidenti. Come se non bastasse, in Spagna si sta pensando anche a introdurre dei veri e propri droni di sorveglianza stradale. Che dire, di fronte all'evoluzione tecnologica sar&agrave; sempre pi&ugrave; difficile "farla franca" per gli amanti della velocit&agrave; oltre il limite. GERMANIA E MOTO RUMOROSE: NUOVI DIVIETI ALLA CIRCOLAZIONE       

I nuovi dispositivi rileveranno i rallentamenti in prossimit&agrave; dei rilevatori di velocit&agrave;, ma ancora non si conosce la data della loro introduzione

Autovelox, in Spagna si sperimentano i radar anti-frenata

        Le provano tutte in Spagna per frenare i guidatori indisciplinati: dopo l&rsquo;autovelox montato sui droni Thyra V109, sperimentati in estate dalla Direccion General de Trafico, ecco quelli &ldquo;incrociati&rdquo;, secondo quanto riporta La Reppublica, con l'obiettivo di combattere il pessimo vizio di frenare improvvisamente in prossimit&agrave; della fotocamera per poi riaccelerare subito dopo. Questo &egrave; infatti un modus operandi applicato universalmente in tutto il mondo, ma chiaramente molto pericoloso: una frenata repentina pu&ograve; infatti cogliere alla sprovvista e disorientare gli altri guidatori, causando gravi incidenti, in moto o auto non fa differenza. Autovelox: l'Italia al primo posto in Europa per numero di rilevatori di velocit&agrave; Come funziona il nuovo autovelox Al momento il nuovo sistema sarebbe solo in fase di collaudo e si compone di due autovelox a brevissima distanza, cos&igrave; da poter fotografare un&rsquo;accelerata incoerente con la normale marcia del veicolo, non lasciando il tempo al conducente di reagire anche al secondo controllo della velocit&agrave;. &Egrave; improbabile che questo possa bastare ad abbattere il numero delle infrazioni per eccesso di velocit&agrave;, ma la Guardia Civil spera almeno di beccare qualche &ldquo;furbetto&rdquo; in pi&ugrave; e di poter cos&igrave; mettere in campo un buon deterrente. In Italia l&rsquo;uso di autovelox incrociati non &egrave; ancora previsto, ma se dalla Spagna arrivassero riscontri positivi non &egrave; escluso che il sistema possa essere importato anche da noi per aumentare la sicurezza sulla nostra rete stradale. In scooter sfida 19 volte l'autovelox coprendo la targa: 6.000 euro di multa       

Il sistema, in fase di test, consiste in due fotocamere a brevissima distanza per pizzicare chi frena bruscamente e poi riaccelera

Dalla Spagna gli autovelox “incrociati”: doppio controllo per la velocità

Chi &egrave; stato adolescente negli anni &rsquo;80 e &rsquo;90 (ma anche a inizio 2000) lo sa bene, truccare il motorino era una pratica piuttosto comune. Oggi la situazione &egrave; decisamente diversa: tra controlli e multe pi&ugrave; salate (oltre al ritiro del mezzo), truccare i cinquantini non conviene pi&ugrave; (anche se con il boom della micromobilit&agrave; urbana c&rsquo;&egrave; chi ha spostato questa moda su e-bike e monopattini). Un video che arriva dalla Spagna, per&ograve;, dimostra che qualcuno non ha ancora voglia di abbandonare questa abitudine vintage: in autostrada a oltre 160 km/h con uno scooter 50 truccato.  &Egrave; un cinquantino o un razzo?  &Egrave; un cinquantino o un razzo? Viene da chiedersi. Dal video diffuso su Instagram possiamo notare come la velocit&agrave; dello scooter sia davvero elevata. Chi riprende la scena si trova a bordo di un&rsquo;auto che sta andando a 160 km/h, quindi questo ci fa pensare che lo scooter sfrecci a una velocit&agrave; ancora maggiore. L&rsquo;automobilista, inoltre, si lamenta di non riuscire a star dietro al cinquantino (anche se ci sarebbe da aprire una lunga parentesi sulla pericolosit&agrave; di guidare una macchina e nel frattempo usare una mano per fare un video col cellulare).     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da SocialDrive (@socialdrive_es)      Sfreccia in monopattino con il motore di una... motosega: mega-multa 

Un video su Instagram mostra un cinquantino modificato che sfreccia a folle velocit&agrave; e l&rsquo;automobilista che lo sta riprendendo non riesce a stare al passo

Scooter truccato: a oltre 160 km/h in autostrada VIDEO

        In Spagna sembrano esserci non poche novit&agrave; per i motociclisti. Dopo aver introdotto l&rsquo;obbligo dei guanti e stanno lavorano per quello dei giubbotti airbag, ma c&rsquo;&egrave; anche un nuovo progetto che riguarda la guida su strada. Pi&ugrave; precisamente, il Comune di Madrid sta studiando per evitare che le moto e gli scooter facciano il cosiddetto zigzag tra le auto e gli altri veicoli nel traffico. La moto in Europa: quali i limiti nella UE? Come funziona la corsia A dare notizia il sindaco della capitale spagnola Jose Luis Martinez-Almeida. Nel dettaglio, si tratterebbe di un progetto pilota in una della vie della citt&agrave; con protagonista un tratto di strada di circa 70 metri dove &egrave; stata segnalata, accanto alla corsia di destra e fino al semaforo, una speciale corsia &ldquo;avanza moto&rdquo; che dovrebbe permettere ai motociclisti di non passare tra le auto ma in mezzo, raggiungendo in sicurezza la testa della fila. Secondo le parole di Almeida, questo progetto vuole incentivare l&rsquo;utilizzo delle due ruote: &ldquo;La moto &egrave; vantaggiosa, se &egrave; elettrica lo &egrave; ancora di pi&ugrave; specialmente&nbsp;per una citt&agrave; come Madrid in cui ci sono&nbsp;10 milioni di spostamenti ogni giorno&nbsp;e dove &egrave; necessario&nbsp;un modello di mobilit&agrave; pi&ugrave;&nbsp;economico in termini economici e finanziari&rdquo;. Considerazioni Nelle grandi citt&agrave; il traffico, gli incidenti che si possono verificare e il gap di sicurezza tra auto e moto si fa ancora maggiore che in normali tratti stradali. Provare a trovare delle soluzioni a tutela degli &ldquo;utenti fragili&rdquo; fa sicuramente ben sperare, ma prima di trarre conclusioni sul progetto pilota bisognerebbe avere qualche prova (che attualmente non abbiamo) sulla sua effettiva utilit&agrave;. Quanto viene segnalata la corsia? Se ci sono cordoli che la delimitano &egrave; un conto, se c&rsquo;&egrave; solo segnaletica orizzontale chi assicura che non verr&agrave; invasa dagli altri veicoli come spesso accade con la corsia di emergenza? Un po&rsquo; di pazienza e poi capiremo. Moto e passaggio tra le auto in coda: in America si pu&ograve;       

Il sindaco di Madrid ha annunciato un progetto pilota che prevede la costruzione di uno speciale tratto di 70 metri dal semaforo esclusivamente dedicato ai motociclisti

Due ruote e auto nel traffico: in Spagna c’è la corsia “avanza moto”

Nuove regole per i motociclisti spagnoli e per la loro sicurezza: da quest&rsquo;anno &egrave; obbligatorio utilizzare i guanti alla guida di moto e ciclomotori. Arrivata la conferma da parte della Direzione Generale del Traffico, DGT, che aveva annunciato l&rsquo;introduzione delle nuove regole a dicembre.  Guanti obbligatori  Le nuove norme fanno parte del Piano di misure speciali per la sicurezza delle due ruote, iniziato a fine 2019. L&rsquo;obbligo dei guanti riguarda piloti e passeggeri e sta per entrare in vigore, anche se la data ufficiale ancora non &egrave; stata comunicata. C&rsquo;&egrave; bisogno, infatti, di un po&rsquo; di tempo prima che la popolazione si sia attrezzata con gli acquisti. Ma gli accessori per le mani non sono l&rsquo;unica novit&agrave; nel Regolamento.  In futuro tocca all&rsquo;airbag?  Al vaglio c&rsquo;&egrave; infatti la possibilit&agrave; di introdurre l&rsquo;obbligo dei giubbotti airbag. Jorge Ord&agrave;s, vice-direttore della mobilit&agrave; del DGT, ha dichiarato: &ldquo;Come non possiamo immaginare un automobilista senza cintura di sicurezza, a medio termine vorremmo vedere i motociclisti in viaggio con un dispositivo airbag&rdquo;. Anche il ministro dell&rsquo;Interno Grande-Malaska ha utilizzato le stesse parole sui termini temporali, commentando il provvedimento che &ldquo;Dovr&agrave; essere reso effettivo nel medio termine&rdquo;. Per medio termine si intendono i prossimi 5-10 anni, ma la campagna di sensibilizzazione &egrave; stata gi&agrave; lanciata: l&rsquo;associazione Anesdor ha coinvolto piloti della MotoGP e della Superbike per #PonteUnAirbag, &ldquo;Metti l&rsquo;airbag&rdquo;.  Mal di pancia generale  La campagna serve a persuadere la grande maggioranza degli spagnoli che reputano l&rsquo;airbag un accessorio non fondamentale per la sicurezza, o comunque non gradito alla guida. Fa riflettere il fatto che, a differenza dell&rsquo;Italia dove l&rsquo;abbigliamento tecnico &egrave; obbligatorio in base alla potenza della moto, in Spagna l&rsquo;obbligo delle protezioni riguarda solo gli esami di guida. Se l&rsquo;introduzione del casco, nel 1992, dest&ograve; malumori e dubbi sulle conseguenze per il mercato a due ruote &ndash; poi smentite dal naturale corso degli eventi -, &egrave; facile immaginare i mal di pancia generali per l&rsquo;eventuale obbligo del giubbotto protettivo. Ma pi&ugrave; che una protesta motivata, questo atteggiamento ha il sapore di un&rsquo;abitudine pigra che non si vuole cambiare.  Corsia d&rsquo;emergenza  Un&rsquo;altra novit&agrave; sul Regolamento stradale &egrave; la possibilit&agrave; per le due ruote di circolare sulla corsia di emergenza: abolito il divieto sanzionabile con 200 euro di multa, le associazioni motociclistiche esultano dopo anni di richieste per smaltire traffico e circolazione: le moto potranno utilizzare la corsia di emergenza in casi di blocco del traffico con una velocit&agrave; massima di 40 km/h.  Roma Motodays 2021 non si far&agrave;: rinviato ufficialmente a marzo 2022 

Da quest&#39;anno le nuove regole per la sicurezza delle due ruote: l&#39;abbigliamento tecnico cambia, e nei prossimi anni anche i giubbotti protettivi potrebbero diventare legge

Spagna, obbligo dei guanti in moto: presto anche l&#39;airbag

        I motociclisti non hanno mai avuto vita facile nella giungla stradale. Tuttavia, tra i vari divieti con cui sono costretti a fare i conti tutti i giorni &ndash; limiti imposti a 60 km/h, soste a pagamento e molto altro &ndash; ora una nuova restrizione anche sugli accessori indossabili. In Spagna, infatti, un motociclista ha ricevuto in questi giorni una multa di 200 euro perch&eacute; sul proprio casco aveva installato una action cam. Impenna nel traffico con la supersportiva: la multa &egrave; esorbitante VIDEO SANZIONATO PER LA CAMERA La multa in questione &egrave; stata recapitata ad un motociclista maiorchino lo scorso 1&deg; aprile. L&rsquo;uomo sanzionato, nel momento in cui veniva fermato dagli agenti della Guardia Civil, stava viaggiando sulla MA-10 &ndash; una delle tante avventurose strade che costeggiano l&rsquo;isola spagnola &ndash; con una classica GoPro attaccata al casco, precisamente all&rsquo;altezza del mento. Tuttavia, per gli agenti, il dispositivo utilizzato in quel momento dal motociclista non era in linea con le regole del Codice della Strada - perch&eacute; secondo loro non omologato - e ci&ograve; ha comportato una sanzione di 200 euro. Infatti, secondo quanto riportato sul verbale mostrato dai colleghi di TodoCircuito, il motociclista &egrave; stato effettivamente sanzionato perch&eacute; &ldquo;non utilizzava correttamente il casco di protezione approvato e certificato&rdquo;. Multa giusta o inutile accanimento? In moto da ubriaco, si schianta contro la polizia: sanzionato       

Secondo gli agenti, il dispositivo utilizzato in quel momento dal motociclista spagnolo non era in linea con le regole del Codice della Strada perch&eacute; non omologato o certificato

Action Cam sul casco, multe in Spagna: 200 euro ad un motociclista

A quanto pare i furbetti che non rispettano la richiesta di stare a casa per prevenire il diffondersi del coronavirus non sono solo in Italia. C&rsquo;&egrave; chi dice che questa quarantena forzata potrebbe cambiarci, in meglio, facendoci apprezzare ci&ograve; che abbiamo. Leggendo quello che &egrave; successo qualche giorno fa in un piccolo paese della Catalogna dovrebbe far riflettere sul fatto che, forse, non cambieremo mai. Un 18enne, incurante dell&rsquo;invito da parte del governo spagnolo a non uscire, &egrave; stato beccato pi&ugrave; volte in giro con la propria moto, una Husqvarna. Di fronte all&rsquo;ennesima trasgressione delle regole, gli agenti, a piedi e con mascherine, lo hanno fermato. Poi &egrave; successo di tutto.    Coronavirus, approfittano di strade deserte per corse clandestine VIDEO  I toni si alzano  La scena &egrave; stata ripresa dalle telecamere. Il giovane prima ha rifiutato di togliersi il casco per lasciarsi identificare ufficialmente e dopo ha provato a giustificarsi quando i due agenti gli hanno comunicato che avrebbe dovuto pagare una multa di 500 euro. Ma non ci &egrave; voluto molto per assistere alla reazione violenta: urla, foglio del verbale lanciato agli agenti, spinte e offese. &ldquo;Stavo andando a fare il pieno alla moto&rdquo;, si giustifica il ragazzo, negando di essere uscito i giorni precedenti. Parte allora la compilazione di un secondo verbale e i toni si inaspriscono da entrambe le parti. Il ragazzo viene fatto scendere dalla moto e bloccato a terra in attesa dell&rsquo;arrivo di altri colleghi. Non &egrave; questa la sede per giudicare: l&rsquo;atteggiamento &ldquo;brusco&rdquo; delle forze dell&rsquo;ordine spagnolo &egrave; nell&rsquo;occhio del ciclone gi&agrave; diverso tempo e il sindaco della cittadina ha avviato un&rsquo;indagine per fare chiarezza. L&rsquo;unica certezza &egrave; che la Spagna versa in condizioni disastrose a causa del coronavirus: dall&rsquo;inizio dell&rsquo;emergenza sanitaria si contano oltre 180mila denunce e sanzioni per violazione delle norme. Forse &egrave; il momento di capire che solo stando a casa possiamo risolvere la situazione (ed evitare multe salate!).  Quarantena, Schwarzenegger non resiste e si fa un giro in moto 

&Egrave; successo in un paese della Catalogna. Il 18enne &egrave; accusato di reiterata violazione delle regole per l&rsquo;emergenza sanitaria. Non sono mancate grida, offese e maniere forti

Coronavirus, viola le leggi sanitarie e va in moto: rissa con agenti

Qualche giorno fa, in un piccolo centro della Catalogna, un 18enne in sella alla sua Husqvarna Enduro è stato fermato, multato e portato via dagli agenti per reiterata violazione delle norme vigenti per l'emergenza sanitaria

Coronavirus, lite con agenti: arrestato giovane in moto FOTO

Superare il limite non &egrave; un concetto che riguarda solamente il Codice della Strada. Superare il limite vuol dire andare oltre le regole, oltre il buonsenso, oltre l&rsquo;educazione, oltre la salvaguardia di se stessi e degli altri. C&rsquo;entra molto con l&rsquo;andare in moto, c&rsquo;entra anche con la societ&agrave; delle visualizzazioni e dei like sui social. Questa volta, per&ograve;, non &egrave; andata cos&igrave; bene ai protagonisti.    GUIDA SCONSIDERATA  &Egrave; successo a un gruppo di motociclisti spagnoli, che hanno deciso &ndash; o almeno uno di loro lo ha fatto &ndash; di riprendere la propria avventura in moto: un&rsquo;uscita di piacere in Navarra, sulla strada che i locali chiamano &ldquo;Mataburros&rdquo;. I centauri sono stati ripresi nel guidare a velocit&agrave; molto alta, superando dove non consentito, prendendo le curve dall&rsquo;altro lato della carreggiata. Pi&ugrave; che un&rsquo;uscita sembra una sfida a chi fosse pi&ugrave; spericolato, infatti l&rsquo;estrema dimostrazione dell&rsquo;ostentazione &egrave; stata caricare il video sul web.  MULTE SALATE  Scelta discutibile, dato che la Guardia Civil spagnola ha rintracciato il video e i motociclisti e li ha puniti con multe per 14.100 euro e un totale di 132 punti decurtati. Da marzo 2019 le forze dell&rsquo;ordine stavano lavorando all&rsquo;identificazione dei centauri e le informazioni dicono che i colpevoli sono tutti tra i 28 e i 38 anni. Avessero solo superato i limiti della strada, gli sconsiderati protagonisti l&rsquo;avrebbero fatta franca. Ma hanno fatto un passo in pi&ugrave;, quello dell&rsquo;esibizionismo, e l&rsquo;hanno pagato caro.  Scooterista dribbla la Polizia e fugge contromano: multa da record 

Un gruppo di motociclisti spagnoli, ha postato su Youtube le immagini di un&#39;uscita in moto piena di infrazioni stradali. Mano pesante della Guardia Civil: pena pecuniaria e 132 punti decurtati

Spagna, motociclisti pubblicano video sul web: multe per 14.100 euro

        Repsol lega da tempo il suo nome a quello della motocicletta, e si &egrave; abituati a pensare come un marchio affiancato alle competizioni sportive. La societ&agrave; spagnola, per&ograve;, sta pensando anche agli appassionati possessori di moto che ogni giorno riempiono le strade urbane. AREE DEDICATE - Nasce in Spagna, infatti, l&rsquo;idea di dedicare un servizio esclusivamente alle due ruote. &ldquo;Moto Stop Repsol&rdquo; &egrave; il progetto che si sviluppa con il fine di rendere 25 stazioni di servizio spagnole degli spazi rivolti unicamente ai motociclisti e di diventare un riferimento per tutte le necessit&agrave; stradali dei centauri. Delle piazzole di sosta con pavimentazione antiscivolo, dove poter effettuare opere di manutenzione del proprio mezzo, utilizzare sistemi appositi di lavaggio con acqua a media pressione e getti d&rsquo;aria per l&rsquo;asciugamento. Si potr&agrave; acquistare accessori e abbigliamento di base per guidare, per esempio se si incappasse in condizioni meteo avverse e si fosse sprovvisti di adeguata fornitura. ORA IN SPAGNA - Repsol ha intervistato 5.000 appassionati per comprendere approfonditamente le necessit&agrave; di chi si mette in viaggio con il proprio mezzo. In base ai risultati sono stati programmati i servizi di settore, che saranno realizzati sulle principali strade di Spagna: Sierra Norte de Madrid, la ruta de Alcarria, Pirineos, ruta de la Plata, los Picos de Europa e la Valle del Jerte. Per il momento Moto Stop Repsol &egrave; previsto solo sul suolo iberico, ma nulla esclude di vederlo attuato presto anche in altre zone europee e soprattutto si spera che arrivi anche sulle strade italiane. &nbsp;       

La societ&agrave; iberica pensa a destinare spazi per la manutenzione e la cura del proprio mezzo dedicati esclusivamente ai motociclisti sulle principali strade della nazione. Per il futuro si spera che l'iniziativa possa essere estesa anche all'Italia

Repsol, in Spagna stazioni di servizio solo per moto

        La MotoGP sbarca in Spagna per il quarto appuntamento del calendario iridato, in programma dal 4 al 6 maggio sul circuito de Jerez. IL CIRCUITO - &nbsp;Inaugurato l&rsquo;8 dicembre 1985, ospita la classe regina dal 1987: curiosamente, per&ograve;, nel 1988 la gara &egrave; stata etichettata GP Portogallo perch&eacute; il GP Spagna si &egrave; disputato a Jarama. Nel 1992 &egrave; diventato il primo circuito del Mondiale a sostituire le balle di paglia con gli airfence. Sui 4.423 metri della pista si alternano curve lente, veloci e velocissime: le 13 curve (8 a destra, 5 a sinistra) rappresentano il 31% della lunghezza totale ed offrono numerosi punti utili per i sorpassi. I notevoli cambi di pendenza richiedono una moto maneggevole e ben bilanciata, oltre che stabile in frenata. Anche quest&rsquo;anno il 100% delle moto che partecipano al campionato MotoGP &egrave; equipaggiato con freni Brembo i cui tecnici hanno assegnato un indice di difficolt&agrave; per i freni a ciascun circuito del campionato. Secondo i tecnici Brembo che assistono tutti i piloti della MotoGP, il Circuito de Jerez &egrave; il pi&ugrave; impegnativo per i freni del primo terzo di campionato, cio&egrave; dei primi 6 GP. In una scala da 1 a 5 si &egrave; meritato un indice di difficolt&agrave; di 4, valore che spetta anche ad Aragon, Buriram e Brno. L&rsquo;IMPEGNO DEI FRENI DURANTE IL GP - Ogni giro i piloti sono chiamati ad usare i freni 11 volte per un totale di 33 secondi: in termini assoluti il valore non &egrave; altissimo, specie se confrontato con i 38 secondi al giro di Austin e i 37 di Losail. In queste due piste per&ograve; i record sul giro oscillano tra 1&rsquo;55&rsquo;&rsquo; e 2&rsquo;05&rsquo;&rsquo; mentre a Jerez si gira in 1&rsquo;39&rsquo;&rsquo; e ci&ograve; garantisce alla pista andalusa la pi&ugrave; alta percentuale di tempo spesa in frenata di tutto il Mondiale, il 33 per cento.  La presenza di 3 frenate di modesta entit&agrave;, ossia in cui si perdono meno di 35 km/h, si traduce in una decelerazione media del GP di soli 1,07 g: ad abbassare la media sono proprio gli 0,7 g delle curve 4 e 7 e gli 0,8 g della curva 10. Solo Austin con 0,92 g lamenta un valore medio pi&ugrave; basso. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera i 14 quintali, valore raggiunto anche da Losail e Valencia: in pratica ogni giro un pilota &egrave; chiamato ad uno sforzo di 52 kg. LE FRENATE PI&Ugrave; IMPEGNATIVE&nbsp; - Delle 11 frenate del Circuito de Jerez 2 sono classificate come impegnative per i freni, 5 di media difficolt&agrave;; mentre le restanti 4 hanno un&rsquo;incidenza leggera sugli impianti frenanti. La staccata pi&ugrave; complessa &egrave; quella alla prima curva (curva Expo 92) che arriva al termine di un rettilineo di 600 metri, comunque il pi&ugrave; lungo del tracciato: i piloti iniziano a frenare a 281 km/h e concludono l&rsquo;operazione solo dopo 4,6 secondi in cui percorrono 219 metri. Per scendere a 85 km/h esercitano un carico di 6,9 kg sulla leva del freno e subiscono una decelerazione massima di 1,5 g. Molto difficile anche la frenata alla sesta curva (Dry Sack): le MotoGP passano da 293 km/h a 65 km/h in 252 metri e 5,5 secondi. In questa frenata sono per&ograve; pi&ugrave; bassi il carico sulla leva (6,6 kg), la pressione del liquido freno Brembo HTC 64T (11,5 bar) e la decelerazione che &egrave; comunque di 1,4 g, superiore di oltre 0,2 g alla decelerazione da 200 a 0 km/h di una Porsche 993 Turbo. Notevoli anche i 10,2 bar di pressione dell&rsquo;impianto frenante alla seconda curva, equivalente a circa 7 volte la pressione della birra in un erogatore alla spina. Le MotoGP frenano per 3,3 secondi per impostare la curva a 66 km/h ma la decelerazione &egrave; di soli 1,1 g. Prestazioni Brembo - I freni Brembo hanno vinto 27 delle 39 edizioni disputate del GP Spagna, incluse le ultime 24. La Yamaha ha vinto 2 delle ultime 3 edizioni ma la Honda vanta ben 17 vittorie con i freni Brembo. Quest&rsquo;anno Valentino Rossi insegue il 10&deg; successo a Jerez: ha vinto nel 1997 in 125, nel 1999 in 250, nel 2001 in 500 e 6 volte in MotoGP. Tutte le volte ha trionfato usato freni Brembo.       

La staccata pi&ugrave; impegnativa &egrave; alla prima curva: al termine di un rettilineo di 600 metri, i piloti frenano a 281 km/h per 4,6 secondi, percorrendo 219 metri per scendere a 85 km/h. Rossi insegue il decimo successo a Jerez

MotoGP di Spagna: Brembo la vede così

Il clima di Valladolid &egrave; mediterraneo continentale: probabilmente l&#39;antico detto castigliano &quot;Nove mesi di inverno e tre di inferno&quot; lo caratterizza alla perfezione. Le temperature sono relativamente basse, con una media annuale di 12,3&ordm; e le grandi nevicate sono poco frequenti per la particolare situazione geografica della citt&agrave;. Per questo il raduno dei Ping&uuml;inos, organizzato dal Motoclub Turismoto, ha tanto successo.  Si tratta di un incontro che riunisce i rider di diverse nazionalit&agrave;. Tra le attivit&agrave; previste, oltre alle escursioni in moto in diversi luoghi della regione, si svolgono concerti, feste e la consegna dei premi Ping&uuml;inos. Quest&rsquo;anno l&rsquo;appuntamento &egrave; alla antica equitazione militare di Valladolid, dall&rsquo;11 al 14 gennaio 2018.  LA STORIA - Era un l&#39;inverno agli inizi degli anni Ottanta quando fu creato il &ldquo;Club Turismoto&rdquo; con la ferma decisione si riunirsi fra coloro che usano la moto in ogni momento dell&rsquo;anno, e il raduno ebbe luogo - &nbsp;per la prima volta - in una pineta vicino a Valladolid per condividere fal&ograve;, cibo e vino, sfidando la steppa fredda dell&#39;inverno castigliano.  Al raduno giunsero da tutte le parti d&rsquo;Europa in 350 non solo in moto ma anche con macchine, furgoni e camper. Fu un vero successo, nel 2007 gli iscritti al club erano gi&agrave; 27.141.  Nel 2006 i Ping&uuml;inos celebrarono il loro 25&deg; anniversario con una moltitudine di attivit&agrave;, tra i quali la grande mostra &quot;100 anni di scienza in Moto - 25 anni Pinguini&quot; tenutosi presso il Museo della Scienza Valladolid e la pubblicazione del libro &quot;Il viaggio in moto&rdquo;. Fra l&rsquo;altro fu conferito a Re Juan Carlos I il premio &quot;25&deg; anniversario&quot; del Golden Penguin, premio consegnato dal Consiglio di Amministrazione di Club Turismoto proprio a Valladolid. 

Appuntamento dall&#39;11 al 14 gennaio in Spagna, con la trentacinquesima edizione del motoraduno invernale definito come il pi&ugrave; grande d&#39;Europa

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