        Quante volte &egrave; successo di arrivare a destinazione (che sia a lavoro o ad un appuntamento con degli amici) e pensare a dove parcheggiare la moto per tenerla sempre sott&rsquo;occhio o per far s&igrave; che sia difficile da rubare e, comunque, ogni tot tempo andare a controllare se ci fosse ancora? Easyblock&nbsp;ha condotto una interessante inchiesta per inquadrare le motivazioni per le quali avvengono i furti, tracciando la filiera che parte dall'esecuzione dell'illecito alla rivendita di moto e ricambi, ma riassumiamo in breve i temi dell'inchiesta. Le domande principali sono tre: Perch&eacute; si rubano le moto e gli scooter?Dove vanno a finire le moto rubate in Italia?Perch&eacute; finiscono proprio l&igrave;? Perch&eacute; si rubano le moto e gli scooter? Anche se la risposta pu&ograve; sembrare scontata, i motivi principali per cui avvengono questi furti sono principalmente per rivendita all&rsquo;estero, per disassemblamento e vendita dei pezzi di ricambio e per utilizzo in attivit&agrave; criminali. Sullo sfondo poi ci sono anche quei furti messi in atto da ladri che non operano per alimentari grandi attivit&agrave; illecite ma &ldquo;solo&rdquo; per uso personale. In secondo luogo, per rispondere alla domanda: "Ma perch&eacute; proprio le moto e gli scooter sono i veicoli presi pi&ugrave; di mira?" Principalmente per due motivi: perch&eacute;, in caso di rivendita (sia del mezzo interno che dei relativi pezzi) il mercato &egrave; molto remunerativo e poi, anche perch&eacute; rispetto ad altri veicoli sono molto pi&ugrave; leggeri, facili da trasportare e perch&eacute; non occupano molto spazio nei magazzini o depositi in cui stazionano prima di essere rivenduti. &nbsp; Dove vanno a finire le moto rubate in Italia? Se sei stato vittima di un furto, ci sono poche possibilit&agrave; che la tua moto sia ancora nello stivale. Questo perch&eacute;, le moto, dopo esser state rubate, vengono&nbsp;trasferite principalmente all&rsquo;estero, in quanto &egrave; pi&ugrave; difficile rintracciarle e di conseguenza recuperabili. Le vie tramite cui arrivano all&rsquo;estero sono tramite via mare o via terra quindi viaggiano su navi o tir (di solito in compagnia di altro materiale illecito). Nello specifico i trasporti marittimi sfruttano i porti pi&ugrave; importanti europei per approdare in Nord Africa, paesi del Golfo di Guinea e del Corno d'Africa. Dall&rsquo;altra parte, invece, i trasporti via terra si dirigono prettamente verso l&rsquo;Est Europa.&nbsp; &nbsp; Perch&eacute; le moto rubate finiscono in Africa e in Est Europa? Per capire il perch&eacute; dei trasferimenti in queste localit&agrave; basta considerare i numeri. Per quanto riguarda l&rsquo;Africa circa il 90% dei beni trasportati nel mondo viaggia via mare e, in media, solo il 2% dei container viene controllato fisicamente nei porti di destinazione. &Egrave; facile intuire perch&eacute; ci sia tutto questo successo riguardo al mercato delle moto rubate.Per quanto riguarda l&rsquo;Est Europa, invece, sui camion vengono caricati numerosi mezzi smontati o clonati che poi si perdono nelle fitte autostrade. L&rsquo;unico punto in cui &egrave; possibile recuperare la refurtiva &egrave; tramite i controlli alla frontiera. Ma, specialmente in questo periodo storico, nazioni come l'Ucraina e la Russia, per ovvi motivi, sono meno attenti sui controlli alla frontire e diventono il centro di questi illiciti. Per concludere possiamo affermare che queste attivit&agrave; sono maggiormente diffuse nei paesi ancora in via di sviluppo, in cui, data la povert&agrave; della nazione, la criminalit&agrave; sfrutta questo bisogno dei lavoratori di avere &ldquo;un&rsquo;entrata extra&rdquo; corrompendoli e limitando i controlli per poter compiere queste truffe in maggiore tranquillit&agrave;. L'inchiesta completa e dettagliata, la trovi QUI Quanto tempo serve per rubare una moto?       

Moto e scooter sono tra i veicoli pi&ugrave; rubati. Vediamo perch&eacute; avvengono questi furti e che fine fanno le nostre moto (pu&ograve; sembrare scontato ma, non lo &egrave;)

Moto rubate in Italia: perchè e dove finiscono?

        A volte le persone possono essere davvero crudeli, tanto da commettere i loro crimini anche ai danni di persone pi&ugrave; deboli e meno fortunate. &Egrave; accaduto a Torre del Greco, in provincia di Napoli, dove dei malviventi hanno rubato lo scooter ad un anziano con problemi di deambulazione. Per fortuna la comunit&agrave; ha mostrato di avere un cuore d&rsquo;oro. LA MOTO FA TROPPO RUMORE, UCCISO IL VICINO: ARRIVA LA CONDANNA I due fratelli&nbsp; Ma come si fa a rubare lo scooter ad un anziano? Che cosa hanno al posto della coscienza le persone che hanno il coraggio di commettere un gesto di questo tipo? Questa storia ha fortunatamente un lieto fine grazie alla solidariet&agrave; della presidentessa dell&rsquo;associazione di volontariato Libellula, Maria Orlando, la quale era venuta a conoscenza del furto ai danni dell&rsquo;anziano con problemi di deambulazione. Su richiesta della famiglia, la donna aveva divulgato un appello sui social in cui si chiedeva ai residenti di fornire informazioni nel caso avessero notato o sentito qualcosa il giorno del crimine. Due persone si sono fatte avanti, ma non per comunicare di aver visto qualcosa alle Forze dell&rsquo;Ordine: si tratta di due fratelli, i quali hanno deciso di donare all&rsquo;anziano lo scooter del loro pap&agrave; ormai defunto. Un gesto bellissimo che fa ancora sperare che al mondo esistono ancora persone di cuore e pronte ad aiutare il prossimo. AUTO COME ARIETE PER ENTRARE IN UNA CONCESSIONARIA: RUBATE TRE YAMAHA       

Due fratelli a Torre del Greco, in provincia di Napoli, hanno deciso di donare il motorino utilizzato dal loro padre defunto

Rubato scooter ad un anziano disabile: la comunità gliene regala un altro

Analizzando i numeri relativi al 2021, secondo le ultime stime non consolidate della Polizia di Stato, abbiamo di fronte un quadro piuttosto desolante. In Italia sono stati rubati 26.707 tra moto, scooter e ciclomotori. Si tratta del 6% in pi&ugrave; rispetto al 2020. Parliamo di oltre 2mila furti al mese, 74 al giorno, tre all&rsquo;ora. Ma quali sono i modelli &quot;preferiti&quot; dai ladri?

Moto e scooter più rubati: la classifica 2021

        Prima il furto di un cellulare e poi la fuga su uno scooter rubato. Ecco la &ldquo;combo&rdquo; di una delle ultime notizia di cronaca che arriva da Firenze. Protagonista della vicenda, un 21enne che &egrave; poi stato fermato e denunciato dalle forze dell&rsquo;ordine. Eppure all&rsquo;inizio sembrava che si trattasse di un normale incidente stradale, come purtroppo se ne vedono tanti. Ma ecco i dettagli. BOLOGNA, ARRESTATO IL LADRO SERIALE DI HONDA SH I fatti L&rsquo;episodio &egrave; avvenuto nella mattina del 3 dicembre, in viale Corsica. Qui &egrave; intervenuta una pattuglia della polizia a seguito della segnalazione di un incidente dove erano rimaste coinvolte due persone a bordo di uno scooter. Ricostruendo la dinamica, gli agenti hanno scoperto che il conducente del mezzo era fuggito subito dopo l&rsquo;impatto. Sul luogo dell&rsquo;incidente, invece, erano rimaste due persone: il passeggero e un altro giovane residente. Il primo, un 21enne, &egrave; poi risultato essere l&rsquo;autore di un furto: questi, infatti, aveva provato a rubare il cellulare al secondo, con la scusa di dover far un&rsquo;importante telefonata. Una volta ottenuto il telefono &egrave; salito sullo scooter con il complice gi&agrave; pronto a partire. La fuga, per&ograve;, &egrave; durata poco: i due ladri, nella foga di scappare, hanno perso l&rsquo;equilibrio e sono caduti. Uno di loro &egrave; riuscito a darsela a gambe, mentre l&rsquo;altro &egrave; rimasto bloccato e poi fermato dalla polizia, una volta ricostruita la dinamica. Ma c&rsquo;&egrave; di pi&ugrave;: il mezzo &egrave; risultato rubato. Per lui denuncia per ricettazione e furto. FURTI MOTO E SCOOTER: 70 AL GIORNO NEL 2020       

A Firenze un 21enne &egrave; finito nei guai dopo aver tentato di rapinare un giovane del suo telefonino, insieme a un complice. I ladri per&ograve; sono caduti dal mezzo...

Ruba un cellulare, poi tenta una (breve) fuga su uno scooter rubato

        &Egrave; caduto un po&rsquo; dalle nuvole il signor Paolo Graziani, sessantottenne figlio dell&rsquo;ormai scomparso Gino Graziani, uomo al quale nel lontano 1980 era stata rubata la sua adorata Vespa a Pisa, quando alcuni giorni fa si &egrave; visto contattare dai carabinieri della compagnia di San Giovanni che lo mettevano al corrente del ritrovamento del mitico scooter Piaggio appartenuto al padre e di cui ormai si era quasi dimenticato. Puch 125 rubato e ritrovato... dopo 42 anni! Ritrovata in provincia di Arezzo Tutto &egrave; iniziato a Bucine, in provincia di Arezzo, quando diverse settimane fa i militari della stazione del paese hanno fatto partire una indagine a seguito di una denuncia ricevuta da un pensionato relativa al furto di un trattore. Un po&rsquo; per fortuna e un po&rsquo; per uno strano gioco del destino, proprio delle indagini e della perquisizione domiciliare eseguita a casa del sospettato, in quel di Castelfranco Piandisc&ograve;, i carabinieri hanno s&igrave; ritrovato il trattore rubato, ma hanno anche scovato in un angolo quella Vespa che pi&ugrave; di quarant&rsquo;anni fa fu sottratta proprio al signor Gino. Tornata a casa dopo oltre 40 anni &ldquo;All&rsquo;inizio non volevo crederci, mi sembrava tutto molto strano, neanche mi ricordavo di quel furto&rdquo;, ha spiegato il figlio Paolo ai colleghi del Tirreno. Tuttavia, un po&rsquo; come in una favola a lieto fine, la piccola Vespa 50 Special di colore bianco &egrave; riuscita a tornare a casa quasi immacolata; merito di una assurda giostra innescata dal destino. KTM da cross: rubati tre modelli classici dell'ex campione Kees van der Ven       

Rubato da pi&ugrave; di quarant&rsquo;anni a Pisa, il mitico scooter Piaggio &egrave; stato ritrovato a Castelfranco Piandisc&ograve;, in provincia di Arezzo, dopo un controllo dei Carabinieri avvenuto per un altro furto

Vespa rubata nel 1980 e ritrovata ad Arezzo dopo… 41 anni!

        Sar&agrave; caduto il mondo addosso ad Adrian Williams, appassionato di moto e collezionista britannico, quando alcuni giorni fa non ha pi&ugrave; trovato in garage le sue KTM da cross appartenute Kees van der Ven, uno dei migliori piloti cross anni &rsquo;80. Eppure, lo sfortunato appassionato non ha potuto far altro che constatare la scomparsa di quei gioielli su ruote che con tanta pazienza e dedizione era riuscito a conservare quasi come fossero appena usciti da Mattighofen. Gli rubano la moto durante una prova: ritrovata in vendita online Appello suoi social per ritrovarle Il furto &egrave; avvenuto alcuni giorni fa a Reading, in Inghilterra, ed &egrave; stato ripreso dalle telecamere di sicurezza poste in prossimit&agrave; del luogo dove Williams teneva le classiche. Tuttavia, nonostante le riprese, il proprietario non &egrave; riuscito ad intervenire con rapidit&agrave; per scongiurare il furto e delle tre KTM anni &lsquo;80/&rsquo;90 non &egrave; rimasto che il dolce ricordo. Abbattuto, ma con la voglia di ritrovare i suoi tre gioielli, il proprietario ha cercato immediatamente di mobilitare le autorit&agrave; &ndash; che per&ograve; non sono state in grado di risalire ai colpevoli &ndash; e la comunit&agrave; motociclistica di Reading, pubblicando annunci suoi social e su alcune pagine di appassionati. Si stima che le tre motociclette delle collezione appartenute all&rsquo;ex campione Kees van der Ven valgano una cifra complessiva di 80 mila sterline, circa 92 mila euro al cambio. Puch 125 rubato e ritrovato... dopo 42 anni!        

Il furto &egrave; avvenuto alcuni giorni fa a Reading, in Inghilterra. Mentre si cercano i responsabili, lanciati appelli social per ritrovare le moto utilizzate dall&rsquo;Olandese durante la sua carriera

KTM da cross: rubati tre modelli classici dell’ex campione Kees van der Ven

Sar&agrave; per la vecchia storia dello &ldquo;scarafone&rdquo; bello agli occhi della madre, ma a volte si supera il limite. Non sappiamo se il detto partenopeo sia noto anche in Inghilterra, ma quella che da noi &egrave; una folkloristica visione dell&rsquo;affetto materno &egrave; stata tradotta oltremanica in un&rsquo;uscita poco felice riguardo un episodio poco stimabile.  FUGA FINITA MALE  Un ragazzo ha rubato una moto a Denton ed &egrave; stato avvistato a Brinnington in sella al veicolo, quando si &egrave; accorto della presenza della polizia nei paraggi. In un repentino tentativo di fuga, il motociclista ha girato di colpo provando a seminare l&rsquo;auto delle forze dell&rsquo;ordine ma &egrave; rimasto bloccato nel fango, facendo cadere il mezzo. Il colpevole si &egrave; dato alla fuga a piedi, mentre gli agenti hanno trovato la motocicletta recuperandola, come da protocollo. La stessa GMP Stockport (Greater Manchester Police) ha condiviso la notizia su Facebook, raccontando l&rsquo;episodio e soprattutto la reazione sorprendente della madre del fuggitivo.  Cade in gara per chiederle la mano: successo per Jeremy Durst! | VIDEO  POLIZIA TROPPO&hellip; PRESENTE  La signora, anzich&eacute; scusarsi con le autorit&agrave; per il comportamento del figlio, si &egrave; presentata e ha inveito contro gli agenti colpevoli, a suo dire, di aver causato l&rsquo;incidente poich&eacute;&hellip; si trovavano nelle vicinanze! Sul social, sotto il post dell&rsquo;incidente, la stessa polizia ha sfruttato l&rsquo;occasione per ribattere, simpaticamente, alla reazione della signora, aggiungendo in un commento: &ldquo;Aspettiamo pazientemente che la signora commenti questo post, visto che la scorsa notte ha avuto molto da dire a riguardo&rdquo;.  Quando la realt&agrave; supera l&rsquo;immaginazione, non servono ulteriori commenti.   

In Inghilterra, a Denton, un giovane &egrave; incappato nel fango tentando di sfuggire alle forze dell&#39;ordine. La signora si &egrave; presentata poco dopo dagli agenti, colpevoli di essere presenti nei paraggi

Ruba una moto e cade nella fuga, la madre accusa... la polizia!

        Una vera e propria organizzazione criminale &egrave; stata sventata a Librino, quartiere di Catania tra i pi&ugrave; pericolosi della citt&agrave;. Durante un controllo effettuato dagli uomini della Polizia locale in via Grimaldi, &egrave; infatti stata scoperta una vera e propria officina all'interno del cortile dell'abitazione di due pregiudicati agli arresti domiciliari. Arrivati sul posto, i due galeotti sono stati trovati nel cortile, di propriet&agrave; del Comune e occupato abusivamente, intenti a smontate una BMW R GS 1250 rubata appena due giorni prima a un turista proveniente da Roma. Rivendevano parti di moto rubate: incastrati dal GPS Il bottino&nbsp; Nel corso della perquisizione, estesa anche agli altri locali dell'abitazione, sono stati trovati altri due SH 300, rubati poche ore prima dell'arrivo degli uomini della Polizia, e pronti per essere smontati. Poi all'interno di un cassone della spazzatura targhe di motocicli gi&agrave; rubati, certificati di propriet&agrave;, carte di credito. Ma non &egrave; finita qui perch&egrave; sempre all'interno dei luoghi di "lavoro" &egrave; stato rinvenuto davvero di tutto: 3 motocicli risultati rubati; 4 targhe di motoveicoli risultate rubate; 3 telai di motoveicoli risultati rubati; 11 motori di sospetta provenienza furtiva; 6 telai di motoveicoli di sospetta provenienza furtiva; 6 motoveicoli di sospetta provenienza furtiva; targhe di sospetta provenienza furtiva; diverse banconote di vario taglio; pedane motocicli; numerosi cerchioni con copertoni; serbatoi e copri serbatoi; marmitte; radiatori; forcelle; bauletti; cavalletti; carte di credito; bancomat; carte di circolazione e fogli complementari.&nbsp; Gli rubano il Ciao: ritrovato dopo 34 anni ancora funzionante Le indagini Rintracciate alcune vittime dei furti, i due pregiudicati sono ora indagati a vario titolo. Un'operazione massiccia che &egrave; riuscita a sventare un vero e proprio giro d'affari criminale e non solo. Le operazioni, infatti, hanno anche consentito, infatti, di rinvenire dei rifiuti speciali pericolosi tipo materiale ferroso non bonificato con sversamento di oli esausti sul terreno, con inevitabile ingente danno ambientale. Nella nota diramata dalla Questura di Catania si legge anche che "in detti luoghi la Polizia di Stato aveva gi&agrave; sequestrato penalmente alcune cose ma, in modo doloso, erano stati rimossi i sigilli". Sul posto &egrave; intervenuta anche la polizia scientifica per effettuare i rilievi fotografici.       

All'interno dell'abitazione di Librino dove due pregiudicati smontavano i mezzi, gli uomini della Polizia di Catania hanno rinvenuto anche targhe, certificati di propriet&agrave; e carte di credito

Pizzicati mentre smontano una BMW R GS 1250 rubata in un'officina illegale

        Un business illegale tradito dalla tecnologia. A Palermo, nel quartiere Zen, un meccanico di 80 anni aveva creato un giro nero di affari insieme ad un ragazzo pi&ugrave; giovane e due box auto alla Marinella. I malfattori rivendevano pezzi di ricambio di moto rubate, decisivo un GPS che li ha sconfessati.  SCOPERTI GRAZIE AL GPS Il sistema satellitare era installato su una BMW GS 1250 Adventure dal proprietario: la moto era stata rubata da poco, e grazie al dispositivo la vittima del furto ha potuto rintracciare il mezzo. Il segnale GPS ha continuato a restare attivo e gli agenti del commissariato San Lorenzo hanno trovato la moto davanti al garage di un palazzo in via Calcante, nel quartiere Marinella. Una volta arrivati sul posto, i poliziotti hanno trovato l&rsquo;anziano colpevole del malaffare.  RIVENDITE ONLINE Il suo complice, di 21 anni, rivendeva su siti specializzati in parti di motociclette i pezzi di ricambio presi dai veicoli rubati, come un qualsiasi venditore privato. All&rsquo;arrivo dei poliziotti, l&rsquo;ottantenne ha subito confessato di aver venduto parti di dubbia provenienza, sperando in una pena leggera. La cosa ha insospettito gli agenti, che in poco tempo hanno scovato un box auto nel quale i malfattori nascondevano quattro moto di grossa cilindrata, ovviamente rubate, dalle quali sarebbero poi state smontate le parti da rivendere. Tra queste, una Honda Africa Twin e la BMW GS 1250 Adventure rintracciata tramite GPS. AFFARE DA 150MILA EURO In totale, tra integri e smontati, i veicoli erano sei. Telai, carenature, accessori, parti meccaniche, pronti per essere imballati e spediti al miglior acquirente. Addosso ai due complici sono stati trovati 2.250 euro in contanti, trattenuti dagli agenti perch&eacute; ritenuti probabili ricavi dell&rsquo;attivit&agrave; illecita. Mentre le moto sono state riconsegnate ai legittimi proprietari, si stima che il valore delle merci rubate sia attorno ai 150.000 euro. Gli rubano il Ciao: ritrovato dopo 34 anni ancora funzionante       

Protagonisti un meccanico 80enne e un giovane di 21 anni a Palermo che nascondevano i mezzi in un box auto. Il sistema satellitare ha rintracciato una BMW GS 1250 Adventure e ha messo in azione la Polizia&nbsp;

Rivendevano parti di moto rubate: incastrati dal GPS

Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e&nbsp;poi ritornano. Cantava cos&igrave; Antonello Venditti nel 1991. Anni in cui la moto, o il motorino, erano veri compagni di vita, di storie da raccontare, di passioni. Dove il mondo era davvero un altro mondo: meno frenetico, paranoico, isterico. Tutto scorreva in modo pi&ugrave; leggero, cauto si, ma anche spensierato, molto spesso passionale.&nbsp;&nbsp; E chiss&agrave; cosa avr&agrave; provato l&#39;uomo, classe 1946, quando qualche anno prima si era visto sottrarre il suo adorato Piaggio Ciao. Un fatto avvenuto nel 1986 in Liguria, a Loano per la precisione, in una fredda mattinata di novembre.  Lo choc, poi la denuncia ai Carabinieri. Una storia come tante, verrebbe voglia di dire. Ma tutte le storie hanno sempre un fine. Bello, brutto, non sta a noi deciderlo. E&#39; il destino che nei modi e nei tempi pi&ugrave; improbabili ci mette il suo fatale zampino.&nbsp;  Un cuore da 50cc  In questo caso il destino ha fatto s&igrave; che dopo la bellezza di 34 anni, il mitico Ciao sia tornato nuovamente tra le braccia del proprietario. Quel piccolo motorino, invece di finire in qualche fosso o discarica, ha continuato imperterrito a marciare. Quasi avesse un cuore. Quel cuore che porta a dire: un giorno torner&ograve; a casa. Ha continuato a marciare, a sputazzare fumo azzurrognolo da miscela, ad accelerare, a frenare. Tutto per 34 anni.    Decisivo un posto di blocco, in provincia di Taranto, in quel di Avetrana. Un luogo ai pi&ugrave; noto per tristi vicende di cronaca nera, ma per il piccolo popolo dei motociclisti&nbsp;un luogo che probabilmente assume un diverso e grande significato. Da oggi.  Lieto fine  Quel motorino &egrave; stato ritrovato pochi giorni fa dai poliziotti del commissariato di Manduria, in provincia di Taranto. A 1200 Km di distanza dal luogo del furto nel 1986.&nbsp; La sera del 20 febbraio, durante un normale servizio sul territorio, una pattuglia dei Carabinieri ha fermato un giovane, a bordo di un Ciao, che correva un po&#39; troppo e senza indossare il casco. Dopo il fermo, gli agenti hanno effettuato un controllo a quel motorino che circolava anche senza la targa. Dai numeri di telaio sono riusciti a risalire al vero proprietario. Rubato nel 1986 a Loano, ritrovato nel 2020 ad Avetrana ed ancora con la voglia di correre. Che Ciao e&nbsp;che&nbsp;storia, ragazzi...!  I motorini: i &quot;Social&quot; di un tempo  &nbsp; 

Rubato nel 1986 a Loano, provincia di Savona, ritrovato grazie ad un posto di blocco ad Avetrana, in provincia di Taranto, dopo un controllo al numero di telaio