        So cosa state pensando? Ecco, di nuovo i cinesi che copiano dagli italiani! Un po' avete ragione, perch&egrave; se questa tipologia di motore verr&agrave; confermata in una moto di serie, QJ Motor non potr&agrave; negare di essersi ispirata alla curiosa ma efficiente meccanica della Ducati Supermono, che con il suo monocilindrico "Batacchio" ha scritto un capitolo importante nella storia delle moto sportive a un solo pistone.&nbsp; Un gruppo termico completo e una biella che va "a vuoto"  Dal disegno possiamo subito capire cosa sta succedendo in questo progetto. Il motore &egrave; un monocilindrico, ma sono presenti anche una biella e un pistone posteriore che per&ograve; non sono collegati a una testatata "cieca", quindi niente valvole, luci e candele. Di fatto il secondo pistone &egrave; soltanto simulato, ovvero non comprime nulla ma svolge il ruolo di contrappeso per smorzare vibrazioni e bilanciare meglio il motore.&nbsp; L'idea, seppur interpretata in maniera diversa, &egrave; stata vista per la prima (e unica?) volta sulla Ducati Supermono, la monocilindrica innovativa disegnata da Pierre Terblanche con motore soprannominato "Batacchio", in virt&ugrave; del sistema di equilibratura realizzato&nbsp;dall'Ing. Massimo Bordi. Nella moto italiana, il sistema si avvaleva di una seconda biella collegata all'albero motore, da un lato, ed ad una bielletta ausiliaria dall'altro. Da qui il nome che si rif&agrave; al "martello" che vediamo oscillare nelle campane: il batacchio, appunto. In questo modo si riproduceva il modo di vibrare di unbicilindrico a V, ottenendo innegabili vantaggi sotto il profilo della equilibratura. In questo maniera si riuscivano ad ottenere, dal pur singolo cilindro, regimi di rotazione - e quindi potenza - davvero notevoli, senza incorrere in fenomeni distruttivi indotti da eccessive vibrazioni.  &nbsp; Il progetto cinese &egrave; legato a una nuova moto? Il testo associato al brevetto, specifica che il motore pu&ograve; essere utilizzato sulle motociclette che arriveranno in futuro ma non ci sono specifiche sulla tipologia e sulle tempistiche, n&egrave; tantomeno se si tratta di un progetto concreto che vedremo a breve. Sappiamo come funzionano i brevetti e molto spesso si tende a registrare un concetto per il solo scopo di avere i diritti su quello specifico modello, prima che qualcun altro lo faccia suo. Se ci saranno sviluppi, vi terremo comunque aggiornati ma per ora rimane la conferma che l'ingegneria italiana e le geniali trovate dei progettisti del nostro paese, ancora una volta hanno ispirato il mondo.        

Dai disegni dei brevetti, il nuovo motore avr&agrave; le stesse caratteristiche del famoso "Batacchio", il motore monocilindrico che rese leggenda la Ducati Supermono

QJ Motor realizzerà una "Supermono"?

        Negli ormai lontanissimi anni '90 c'&egrave; stato un filone di moto esclusive e davvero particolari, nate dalla volont&agrave; di creare le sportive stradali pi&ugrave; leggere e svelte possibile. Il motori monociclindrici di quei tempi equipaggiavano le enduro dual ed erano robusti e ricchi di coppia in basso e sono stati un'ottima base per alcune di queste creazioni, altre invece hanno puntato sulle prestazioni estreme con motori sviluppati unicamente per stare dentro un telaio sportivo stradale. Ma perch&egrave; sono esistite moto cos&igrave; e perch&egrave; sono rimaste una nicchia cristallizzata in quel decennio? Difficile avere una risposta precisa, ma furono la risposta alla voglia di alcuni stradisti e pistaioli di sostituire quelle che un tempo erano le piccole 2 tempi da sparo, sopravvissute fino agli anni '80 e poi uccise dal proliferare dei 4 tempi in tutte le categorie. Bench&egrave; molto diverse, queste mono carenate replicano la dinamica di quelle moto a miscela, ma con sound e carattere molto diverso. Ecco le 5 rappresentanti della categoria Supermono, oggi pezzi da collezione dal valore altissimo. Gilera Saturno Bialbero 500 Italianissima, nacque con il testa soltanto il Giappone. Gilera era impegnata nelle competizioni nazionali italiane con un prototipo monocilindrico a 4 tempi (categoria Supermono) e volle realizzare una moto stradale adatta a concorrere con la Yamaha SRX 600 nel mercato interno giapponese. Il risultato fu un prodotto esclusivo dotato di un monocilindrico 500 raffreddato ad aria da 44 CV della Dakota che entr&ograve; in produzione nel 1988 con una tiratura di 2.000 esemplari, dei quali solo 150 destinati all'Italia. Non possiamo parlare di un successo, con il suo stile a met&agrave; fra una sportivetta moderna e una classica carenata italiana anni '60 non ha trovato molti estimatori, ma si tratta di un oggetto cos&igrave; raro e particolare che ora sta avendo la sua rivincita nel mercato dei collezionisti. Se il vostro desiderio &egrave; averne una in garage, oggi &egrave; difficile trovarne una a prezzi umani, e continuano a salire!  &nbsp; Yamaha SZR 660 Erede della gi&agrave; citata SRX 600, questa versione converte il concetto di monocilindrica prestazionale della precedente versione in una vera e propria sportiva stradale con telaio doppio trave e semicarena aerodinamica. Il motore &egrave; sempre quello della Yamaha XT, ma aggiornato all'ultima versione 660 disponibile anche sulla T&eacute;n&eacute;r&eacute;, con 44 CV di potenza massima e un peso complessivo di 159 kg a secco.&nbsp; Con soli 1410 mm di interasse era anche super compatta e la posizione di guida era un po' sacrificata per i piloti pi&ugrave; alti. Se aggiungiamo anche un'estetica cos&igrave; strana e particolare e un prezzo pericolosamente vicino a quello delle 600 supersportive dell'epoca, possiamo capire come mai non se ne sono viste tante in giro. Su strada per&ograve; era una goduria assoluta e ne abbiamo parlato anche in un episodio della nostra rubrica Rewind.  &nbsp; Bimota Supermono 650 Un unicorno, come si definiscono ora le moto rare e ambite. Il nome BB1, se conoscete la tradizione della nomenclatura bimota, vi pu&ograve; far capire subito le caratteristiche fondamentali di questa Supermono. La prima B sta sempre per Bimota, la seconda lettera invece &egrave; quella dell'iniziale del fornitore del motore che qui &egrave; BMW, l'uno &egrave; ovviamente riferito al singolo cilindro.&nbsp; Considerando che si tratta degli anni '90, &egrave; facile capire che il motore incastonato nella preziosa ciclistica di questa sportiva &egrave; il mono Rotax della F650GS, quello a carburatore della prima serie capace di 48CV. La struttura a traliccio e le sospensioni sono al top della tecnica, l'estetica &egrave; accattivante e tipicamente Bimota e per avere un gioiello del genere, ora, dovrete per forza passare per una casa d'aste. Preziosissima.  &nbsp; Ducati Supermono Lei &egrave; la pi&ugrave; famosa Supermono, quella che ha dato il nome alla categoria e in assoluto il pezzo da collezione pi&ugrave; ambito per quanto riguarda moto di questa tipologia. La storia della Supermono Ducati mette le radici negli anni '80 e a capo del progetto c'erano due tipi che vi ricorderanno qualcosa: Pierre Terblanche e Claudio Domenicali. Lo scopo era realizzare una moto da pista con un futuro nella produzione di serie, ma quest'ultimo passaggio non avvenne mai e rimase una moto limitata a una piccolissima produzione per l'uso esclusivo in circuito. Ciclistica ripresa dalla 888 e telaio a traliccio disegnato per avere un mezzo agile e svelto. Il motore &egrave; un unicum nel panorama motociclistico perch&egrave; si tratta di un monocilindrico 550 orizzontale che sfrutta una "finta biella" dove di solito &egrave; allocato il cilindro posteriore Ducati che funge da contralbero di bilanciamento. Ad oggi rimane anche l'unica moto di questa lista con un palmares sportivo internazionale, perch&egrave; vinse al Tourist Trophy nel 1995 con Robert Holden in sella.  &nbsp; Honda Supermono 644 A met&agrave; degli anni '90 anche in Honda decisero di puntare sulla categoria delle sportivette monocilindriche e al Tokyo motor Show del 1995 venne presentata la Super Mono 644. Ovviamente il forte richiamo arrivava da una potenziale sfida sul mercato contro la Ducati Supermono, ma proprio come per la moto bolognese alla fine non si arriv&ograve; mai alla produzione di un esemplare omologato per l'uso stradale. Della 644 non abbiamo molte notizie perch&egrave; dopo la presentazione al pubblico e il poco materiale stampa dell'epoca, non si fece pi&ugrave; viva. Non esiste una scheda tecnica ma possimo notare che l'ispirazione alla produzione europea era palese, con il telaio a traliccio di tubi e la ciclistica parecchio sportiva, con forcella a steli rovesciati e una configurazione a semicarena che lascia in bella vista il monocilindrico raffreddato ad aria. Curiosa e bella la soluzione del mono posteriore sotto il motore e l'estetica accattivante ed equilibrata. Forse &egrave; lei la pi&ugrave; bella Supermono, ma oggi come allora possiamo solo sognare di mettercela in garage!  Top5: moto che non ti aspetti vadano cos&igrave; forte       

Sono sportive, veloci e hanno un solo cilindro. Se per voi la maneggevolezza e la velocit&agrave; in curva sono fondamentali, godetevi queste lame del passato con un po' di nostalgia

Top5, le Supermono: monocilindriche da sparo che hanno fatto storia

L'ingegnere statunitense Chris Cosentino nei primi anni 2000 decise di rendere più potente la sua Honda RS 125 e per fare ciò inserisce una testata Ducati 999R sul basamento Rotax. Questo sarà il primo passo per la realizzazione di una Hypermono arrivata oggi alla sua terza generazione: la nuova versione presenta una termica Ducati 1199 con cilindrata di 600 cc, ammortizzatore Öhlins TTX e freni Brembo. Il peso di 125 chilogrammi può abbassarsi se si utilizza una carrozzeria in fibra di carbonio. La moto è equipaggiata con un motore da oltre 90 CV a 12000 giri e una coppia di 70 Nm ed è in cantiere una versione elettrica. Riuscirà Chris ad omologare l'hypermoto 3.0?

Hypermono by Chris Cosentino

Scoperta improvvisa o annunciata? Tempo fa vi abbiamo aggiornato su una novit&agrave; bicilindrica (per&ograve; parallela)&nbsp; in arrivo per il futuro non troppo lontano.&nbsp;Negli elenchi&nbsp;presentati da Ducati alla&nbsp;NHTSA, la National Highway Traffic Safety Administration degli Stati Uniti nella nuova lista VIN, nella quale &egrave; presente l&#39;elenco aggiornato dei&nbsp;motori per il 2023 emerge un&#39;altra novit&agrave;: proprio in questo documento sarebbe presente&nbsp;un&nbsp;monocilindrico&nbsp;con quattro valvole e raffreddamento a liquido di&nbsp;659 cc.  &nbsp;TRA OFF-ROAD E IPOTETICHE STRADALI    Ovviamente la mente dgli appassionati vola subito alla Supermono degli anni &#39;90,&nbsp;&nbsp;poco tempo fa rivista del suo creatore, Pierre Terblanche, ed esposta come esercizio di stile (vedi foto sopra). Le domande a questo punto appaiono scontate: il nuovo motore debutter&agrave; su una nuova Supermono o - parlando pi&ugrave;&nbsp;in generale - su una inedita stradale? E ancora, e forse pi&ugrave; probabile: dato il debutto nell&#39;Off-Road di cui vi abbiamo parlato gi&agrave; tempo fa, la nuova unit&agrave; verr&agrave; destinata ad una famiglia di moto&nbsp;votate&nbsp;al tassello (sia che si parli di competizioni che di serie)?   Chiss&agrave; cosa avr&agrave; in mente Ducati? Intanto sono iniziati i dibattiti per scoprire cosa stanno elaborando tra i corridoi del quartier generale di Borgo panigale.     DUCATI, SCRAMBLER TOCCA QUOTA 100MILA ESEMPLARI IN TUTTO IL MONDO   &nbsp;  &nbsp;   

Nella lista presentata dall&#39;azienda italiana alla NHTSA sarebbe stato depositato un codice inedito che fa emergere qualche dubbio

Ducati, motore monocilindrico per l&#39;avventura nell&#39;Off-Road (e non solo)

Sei protagoniste del mondo on-off&nbsp;di fine anni &#39;80,&nbsp;accomunate dall&#39;inossidabile&nbsp;motore monocilindrico

Le Enduro del 1988: la sfida FOTO

        La nuova Voge Valico 650 DSX si presenta con molte novit&agrave; importanti, andando ad aggiungersi al resto della gamma che pu&ograve; contare sulle 300DS e 500DS. Pi&ugrave; cubatura, quindi, e una X che vuol dire carattere da enduro.  Nuovo monocilindrico Voge Valico 650 DSX vanta un motore monocilindrico 4 tempi con distribuzione DOHC a 4 valvole, con una cubatura di 650 cc e in grado di erogare 35 kW (47,5 Cv) a 6.750 giri/min con 60 Nm di coppia a 5.500 giri. Cambio a cinque rapporti, carter semi-secco e serbatoio dell&rsquo;olio esterno, sul lato sinistro. La Valico arriva a 160 km/h, con un consumo di 24 km/l secondo ciclo WMTC ed emissioni di Co2 pari a 96 g/km. Caratteristiche Altra novit&agrave; sono gli pneumatici tassellati Pirelli Scorpion Rally STR da 110/80 davanti e 150/70 al posteriore, per affrontare con grande facilit&agrave; ogni tipo di terreno. Ruote rispettivamente da 19&rdquo; e 17&rdquo; con cerchi a raggi e un&rsquo;altezza della sella da terra di 810 mm aiutano il comfort di guida. Il telaio &egrave; in acciaio alto resistenziale, con sistema di sospensioni con forcella anteriore Kayaba upside-down, da 41 mm ed escursione di 180 mm. Al posteriore c&rsquo;&egrave; un ammortizzatore singolo regolabile nel precarico con escursione di 58 mm. Impianto frenante Nissin: all&rsquo;anteriore doppio disco da 298 mm con pinza a due pistoncini, dietro troviamo un disco singolo da 240 mm con pinza a un pistoncino. Il sistema ABS a doppio canale si disattiva con un pulsante sul manubrio. Il peso dichiarato &egrave; di 210 kg. Dotazioni Di serie troviamo un set valigie Tourer in alluminio, apribili tramite la chiave di accensione. Il parabrezza &egrave; regolabile su tre posizioni, i cavalletti sono due: centrale e laterale. Lo schermo TFT digitale offre l&rsquo;indicatore del carburante, orologio, temperatura liquido refrigerante, indicatore pressione gomme, tensione della batteria, collegamento Bluetooth con Caller ID e presa USB. Prezzi e livrea A livello grafico, gli sticker DS e le grafiche oro e Matt Grey accendono la livrea Sparkling Black. La Voge Valico 650 DSX &egrave; disponibile in Italia al prezzo di 8.490 euro f.c. ma in promozione, al momento, a 7.490 euro con set di valigie Tourer di serie. Moto Guzzi, infinita V7: moto pi&ugrave; venduta tra le over 700 ad agosto       

La nuova enduro va ad ampliare la gamma DS, gi&agrave; forte delle 300 e 500. Novit&agrave; nel motore e negli pneumatici tassellati Scorpion Rally che permettono un'esperienza off-road completa

Voge Valico 650 DSX, il ritorno del monocilindrico

        Enduro da strada con motore monocilindrico, dall&rsquo;estinzione al ritorno: Voge Valico 650 DSX si prepara a riportare in auge questo abbinamento grazie alla tecnologia vista sulla&nbsp;BMW F 650 GS.  Motore da BMW Loncin, cinese proprietaria del marchio Voge, ha rilevato i diritti del motore 650 e lo ha evoluto, rendendolo conforme alla normativa Euro 5. La nuova 650 DSX pu&ograve; quindi sfoggiarlo in tutti i suoi 652 cc sfruttando la tecnologia a 4 valvole a iniezione con raffreddamento a liquido. La 650 DSX eroga 47,6 Cv di potenza a 6,750 giri/min per 60 Nm di coppia a 5.500 giri, trasmessi alla ruota posteriore da 17&rdquo; da un cambio a cinque velocit&agrave;. Davanti la ruota &egrave; da 19&rdquo;, mentre gli pneumatici sono 150/70 e 110/80, con freni a doppio disco Nissin e sistema ABS Bosch. Il telaio &egrave; in acciaio, con forcella rovesciata da 41 mm e mono posteriore centrale. Il peso dichiarato &egrave; di 206 kg con serbatoio da 18 litri, la velocit&agrave; massima accreditata &egrave; di 160 km/h. Strumentazione e prezzo A livello di strumentazione, la Voge Valico 650 DSX vanta un display TFT a colori con connettivit&agrave; Bluetooth, indicatore della pressione delle gomme, luci a LED, parabrezza regolabile in altezza, barre di protezione del motore, coppia di borse laterali e bauletto in alluminio. Livrea Sparkling Black, il prezzo per il mercato italiano &egrave; di 7.490 euro f.c. Aprilia, Yamaha, KTM: la nuova sfida delle medie da 21"       

Il cinese Loncin, proprietario del Marchio, ha rilevato i diritti del monocilindrico della F 650 GS: 652 cc per 47,6 Cv e 60 Nm di coppia per una velocit&agrave; di 160 km/h e un peso di 206 kg

Voge Valico 650 DSX, enduro stradale da una costola della BMW

Loncin ha rilevato i diritti per il motore della Bmw F 650 GS montandoli sulla nuova creatura Voge: 160 km/h di velocità massima grazie ai 47,6 Cv e 60 Nm di coppia, strumentazione TFT a colori e livrea Sparkling Black

Voge Valico 650 DSX, la nuova enduro monocilindrica

        Dopo aver lanciato sul mercato la nuova Valico 500 DS, tourer Euro 5 con motore bicilindrico 4T, ecco che dal web &egrave; spuntata anche quella che si potrebbe tranquillamente definire come &ldquo;sorella&rdquo; monocilindrica. Si tratta della Voge 650DSX, una moto che incastonato nel telaio porta in dote un motore di derivazione BMW GS. Voge E-Bike ER10, moto full electric per motociclisti urbani  Motore BMW GS ora Euro 5 Esatto, perch&eacute; la moto del produttore di propriet&agrave; di Loncin Motor monta proprio quello stesso monocilindrico che diversi anni fa BMW produceva in collaborazione con l&rsquo;azienda cinese. Si tratta di un propulsore bialbero e quattro valvole, raffreddato a liquido, di 652 cc per cui Loncin ne ha acquisito i diritti e lo ha gradualmente sviluppato per renderlo conforme con le nuove normative europee Euro 5. Rivale della Benelli TRK 502? Un dettaglio rilevante resta quello della disponibilit&agrave; sul mercato. Nonostante la moto sia gi&agrave; a listino in Francia, acquistabile ad un prezzo di 8.195 euro, ancora per il momento non si hanno notizie per un suo ingresso sul mercato italiano. Tuttavia, se mai dovesse arrivare anche da noi, la Voge 650DSX potrebbe tranquillamente competere con le rivali del segmento, come la Benelli TRK 502. Ricca dotazione di serie La conferma arriva dalle dotazioni. Oltre al motore monocilindrico dalla potenza di 47 cv (35 kW) a 8.500 giri/min e una coppia massima di 60 Nm a 5.500 giri/min, la 650DSX vanta iniezione elettronica Bosch EFI, ABS disinseribile, trasmissione con cambio a 5 velocit&agrave;, sospensione posteriore Kayaba mono ammortizzatore e anteriore con forcella telescopia rovesciata, Display TFT con connessione Bluetooth, parabrezza regolabile, sella su due altezze, luci a LED e un set di borse laterali e bauletto in alluminio. Insomma, una dotazione di serie che troverebbe in Italia parecchi estimatori. Non resta che attendere per vedere se arriver&agrave; anche qui da noi. Voge, dalla Cina arriva la nuova 500AC        

Ancora non &egrave; dato sapere se arriver&agrave; in Italia, tuttavia &egrave; gi&agrave; disponibile in Francia ad un prezzo di 8.195 euro, completa di un tris di borse in alluminio e una ricca dotazione di serie

Voge 650DSX: monocilindrica Euro 5 con il motore della GS

KTM ha rivoluzionato la sua monocilindrica di punta: la Duke 690 alla ricerca di prestazioni ancora superiori, pi&ugrave; sfruttabili, e minori emissioni. I risultati sono arrivati e sono sotto gli occhi di tutti: la rinnovata nuda &egrave; ora pi&ugrave; divertente e godibile che mai. Il protagonista &egrave; proprio lui, il monocilindrico: potenza e coppia sono a livelli di eccellenza e la qualit&agrave; dell'erogazione non lascia spazio al minimo appunto. A condire il tutto, rendendo ancora pi&ugrave; efficace e divertente la leggerissima nuda, pensa una dotazione elettronica da vera ammiraglia: aggiungendo 300 Euro alla versione standard (8.800 Euro) &egrave; possibile arricchire il "corredo" con il controllo di trazione e l'utilissimo sistema MSR che, lavorando in simbiosi con la frizione antisaltellamento, annulla i bloccaggi del posteriore in staccata. A chi vuole davvero il massimo &egrave; invece dedicata la versione R (10.390 Euro). Ha davvero tutto: triplice mappatura di accensione, MSC (cio&egrave; l'ABS che interviene in base all'angolo di piega), controllo di trazione ed MSR. A questa succulenta dotazione si aggiunge una componentistica di altissimo livello: sospensioni WP interamente regolabili, pinza anteriore Brembo Monoblocco M50 e pompa radiale.  La Casa austriaca ci ha permesso di saggiare le doti della nuova Duke sia su strada che in pista e le sorprese non sono mancate: il plus di coppia e potenza &egrave; immediatamente avvertibile, cos&igrave; come le vibrazioni, mai ad un livello cos&igrave; basso: la &ldquo;690&rdquo; &egrave; una moto godibilissima per piloti di ogni esperienza. Merito del peso ridottissimo, di un motore che stupisce in tutte le condizioni di guida e di un equilibrio globale mai cos&igrave; elevato. Tutto tutto non possiamo raccontarvi: prossimamente su InMoto potrete leggere il test completo.  Federico Garbin  [gallery ids="27718,27717,27716,27715,27714,27713,27712,27711,27710,27708,27707,27706"]  &nbsp;

Completamente rinnovata la Duke 690 di KTM: ora &egrave; pi&ugrave; potente, divertente e... pulita.. Eccola!

KTM Duke 690: il test della piccola belva

Cycle World ha pubblicato le foto spia di una KTM (o Husqvarna?) ritratta&nbsp;&nbsp;assieme ad una BMW F800 GS: tra le ipotesi che la rivista ha&nbsp;avanzato c'&egrave; quella che KTM stia cercando di lanciarsi&nbsp;con maggiore impeto nel mercato delle medie cilindrate, segmento in questo momento occupato solo dai monocilindrici di 690 cm3.  Secondo Cycle World, KTM avrebbe in cantiere una bicilindrica a V di cilindrata compresa tra i 700 e gli 800 cm3&nbsp;;&nbsp;idee peraltro supportate dalle parole dal CEO del Marchio austriaco, Stefan Pierer, ad EICMA.  Nonostante ci&ograve; di questo nuovo motore non sono ancora comparse immagini e le foto spia ritraggono una monocilindrica dual (lo scarico a passaggio basso fa pensare ad una moto di estrazione comunque stradale) che potrebbe suggerire pi&ugrave; che altro il ritorno di Husqvarna in questo&nbsp;segmento.  La parte posteriore "tipo monoscocca" ricorda infatti i bellissimi concept, Viptilen e Svartpilen, presentati dalla Casa allo scorso Salone di Milano. Alcune proporzioni e dimensioni ricordano anche la 701 che dovrebbe arrivare entro la fine di quest'anno.  Che KTM e Husqvarna vogliano distinguere la loro produzione &egrave; una dato di fatto. Probabilmente, ma si tratta solo di mere supposizioni, Husqvarna sfrutter&agrave; il know-out di KTM mentre la seconda si concentrer&agrave; sull'evoluzione e lo sviluppo di nuovi progetti.  Quello che ancora non riusciamo a spiegarci &egrave; il confronto, in questa foto, con la bicilindrica BMW: che il Gruppo austriaco voglia confondere un po' le acque?  &nbsp;  Giulia Cassinelli  [gallery ids="15968,13021,13023"]  &nbsp;

Ecco le foto spia di una nuova moto del Gruppo KTM: immagini che aprono la strada a tanti interrogativi

KTM e Husqvarna: il futuro &egrave; delle medie?

La Yamaha SR &egrave; una moto fuori dal tempo, pi&ugrave; delle altre con il fanale tondo e le cromature, pi&ugrave; di tutte. Lei, la SR con i nostri squattrinati tempi moderni non ha nulla a che fare.Certo, al posto del buon vecchio Mikuni c'&egrave; un pi&ugrave; preciso iniettore ma... poi? Quel monocilindrico li non &egrave; lo stesso di una volta? Preciso. Con la sua bella coppia di valvole, le alette di raffreddamento, l'accensione a pedivella, anzi, proprio a calci.  Le prime versioni della SR condividevano il motore con la XT (da 500 o 400 m3) ma avevano gi&agrave; l'accensione elettronica. Un bel vantaggio. Le puntine sono un'altra cosa: me lo ricordo bene... quanti contraccolpi ho preso! Bastava qualche grado, una scintilla di troppo nei contatti e... ciao, dovevi appellarti a tutti i santi per non lasciare la rotula attaccata al manubrio.  Qui no, anzi, qui meno. Almeno quello. Perch&eacute; il monocilindrico bisogna saperlo prendere, bisogna capirlo e conoscerlo.Un po' di pratica, poi tutto accade in automatico: si cerca la compressione, un giro con il dito sull'alzavalvole e poi... gi&ugrave;, decisi.  L'ho aperto pi&ugrave; volte il motore della mia XT (che &egrave; identico). So perfettamente che dimensioni ha il pistone (e guardate che quello della 400 &egrave; identico, cambia solo la corsa). Lo so perch&eacute; quello che ho cambiato a 70.000 chilometri lo tengo sulla scrivania come posacenere. La meccanica di questo motore &egrave; sovradimensionata: non la romperete mai e poi mai. Vi far&agrave; dannare nelle partenze a caldo, non riuscirete mai a levarci quel ticchettio di valvole che accompagna ogni viaggio e ronza nella testa. Ma potrete farci il giro del mondo, certi di arrivare a destinazione. Non &egrave; poco.  Potete giocarci, con il monocilindrico della SR. Come si faceva un tempo con il motorino: scegliere, a poco a poco dove intervenire, cosa modificare. Sulla mia XT avevo montato una pompa dell'olio maggiorata, i passaggi esterni, il filtro dell'aria, nuovi bilancieri delle valvole, il collettore di aspirazione, lo scarico... Il catalogo di Kedo in mano... e un po' alla volta... Poi arrivava a casa il cartone e con gli articoli ordinati anche qualche rotella di liquirizia. Un Natale da grandi.  Ora arriviamo al punto. Ha senso, nel 2014, proporre una moto cos&igrave;? A 5.990 Euro? Ognuno tragga le sue conclusioni. Per me &egrave; stato un salto nel tempo, sar&ograve; di parte.   Prossimamente, su InMoto, troverete la prova completa.  Federico Garbin  [gallery ids="5590,5589,5588,5587,5586,5584"]

La Yamaha SR 400 &egrave; una vera moto classica... guidarla fa riaffiorare splendidi ricordi

12 risultati per 'monocilindriche'