        Il 2026 per l'Italia sar&agrave; un grande anno. Lo stivale infatti ospiter&agrave; i 25&deg; Giochi olimpici invernali e i festeggiamenti saranno previsti sia nella citt&agrave; di Milano che a Cortina d'Ampezzo. Un momento incredibile e anche molto emozionante, che per&ograve; richiede un'accurata preparazione. Il Governo ha deciso che fra le norme che verranno attuate ci sar&agrave; anche la &ldquo;Zona a basse emissioni delle Dolomiti", che limiter&agrave; l'accesso alla zona montana a partire gi&agrave; dal 2024. Le province di Alto Adige, Trentino, Belluno e Veneto hanno sfruttato l'occasione e presentato ad ottobre del 2022 un piano, in cui hanno richiesto di stabilire un sistema di prenotazione per raggiungere i passi Pordoi, Gardena, Sella e Campolongo, con la speranza che questo modus operandi rimanga anche dopo i Giochi Olimpici. Meno inquinamento e pi&ugrave; serenit&agrave; Fra i primi a parlare &egrave; stato proprio il presidente Luca Zaia, il quale ha detto che "In alcuni momenti dell'anno, in inverno e in estate, abbiamo i passi che sono in difficolt&agrave;. Non &egrave; solo una questione di traffico e di ingorghi, ma &egrave; anche una questione di inquinamento e di sostenibilit&agrave;". Anche il vicegovernatore dell'Alto Adige Daniel Alfreider si &egrave; espresso in merito, dichiarando alla testata tedesca TGR Tagesschau: "Vogliamo meno rumore, vogliamo meno emissioni e questo richiede una nuova costruzione giuridica. I nostri avvocati e i nostri legali ci stanno lavorando insieme al ministero". Se questa linea sar&agrave; ufficialmente approvata, partir&agrave; dal 2024. L'Italia non &egrave; stata per&ograve; l'unica a proporre un progetto simile: anche Germania e Francia ad esempio hanno avanzato queste richieste con lo scopo di ridurre il rumore.&nbsp; STOP AI TERMICI DAL 2035: TUTTO RIMANDATO       

Il piano, presentato dai governatori di Veneto, Trentino Alto Adige e Belluno, &egrave; stato pensato in vista delle Olimpiadi invernali del 2026

Dal 2024 le Dolomiti avranno un limite d'accesso per i veicoli

        Il &ldquo;marchio&rdquo; della Ztl colpisce anche le Dolomiti. La zona a traffico limitato &egrave; sempre stata fastidiosa sia per automobilisti che per motociclisti; il dover stare attenti alle zone in cui si pu&ograve; transitare, gli orari, la rinuncia alle volte. Ma bisogna farci i conti molto spesso, seppur in realt&agrave; non ci si abitui mai. La Ztl adesso arriva per&ograve; anche in montagna, uno dei posti in cui meno ci si aspetterebbe di averci a che fare. Sar&agrave; attiva dall'estate del 2024 e coinvolger&agrave; i tratti dolomitici pi&ugrave; trafficati dal turismo; per attraversali perci&ograve; bisogner&agrave; prenotare, se li si raggiunge in auto (non &egrave; ancopra chiaro se il provvedimento varr&agrave; anche per le moto). La decisione &egrave; stata presa dalla Regione Veneto di comune accordo con i ministeri delle Infrastrutture e dell'Innovazione tecnologica, e vede coinvolte anche le province autonome di Trento e Bolzano, con la provincia di Belluno e alcuni comuni dolomitici. I tratti interessati all'obbligo di prenotazione per poter transitare sono: i valichi del Pordoi, di Campolongo, Gardena e Sella. Questi percorsi saranno a traffico limitato e soprattutto a numero chiuso, indi per cui si potr&agrave; accedere solo ed esclusivamente se i posti del parcheggio non vengono esauriti. Una preparazione alle Olimpiadi Lo scopo di tale decisione &egrave; limitare l'emissione di CO2 nella zona delle Alpi. Le parole del presidente Luca Zaia: &ldquo;l&rsquo;obbiettivo &egrave; risolvere il problema senza pensare a una chiusura dei passi: le nuove tecnologie consentono di monitorare il traffico e programmarlo, iniziando dalla possibile prenotazione&rdquo;. Non solo. Per il presidente della Regione Veneto lo scopo &egrave; anche quello di arrivare alle Olimpiadi del 2026, che avranno come fulcro Milano e Cortina, con dei modelli innovativi e dimostrando l'attenzione verso una qualit&agrave; della vita migliore e sostenibile.  MICROMOBILIT&Agrave;, PRESIDENTE DEKRA: &ldquo;SPAZI URBANI SOSTENIBILI PER AVERE TUTTO IN TRAGITTI BREVI&rdquo;       

I tratti interessati saranno i valichi del Pordoi, di Campolongo, Gardena e Sella. Si potr&agrave; circolare, ma con prenotazione...

Le Dolomiti “marchiate” dalla Ztl: limitazione alla circolazione dal 2024

Una vacanza sulle due ruote &egrave; il sogno estivo di tutti i motociclisti. E cosa c&rsquo;&egrave; di meglio di tornanti e paesaggi mozzafiato come quelli che solo le nostre Dolomiti possono regalarci? Queste zone hanno un richiamo molto forte anche per i ciclisti, che lungo queste strade spesso macinano chilometri tra sali e scendi che non finiscono mai. Ma al velocit&agrave; &egrave; una questione per le moto, e proprio la velocit&agrave; (o, meglio, la violazione dei suoi limiti) &egrave; al centro della questione. Sul Passo Giau (a 2.220 metri di altezza), una delle salite pi&ugrave; famose dei passi dolomitici, &egrave; posizionato l&rsquo;unico autovelox della zona, che ha fatto guadare oltre mezzo milione di euro per multe per eccesso di velocit&agrave; alla piccola amministrazione locale di Colle Santa Lucia (in provincia di Belluno).  Un &ldquo;bottino&rdquo; incredibile  L&rsquo;autovelox sul Passo Giau segna come limite 50 km/h e a giudicare dalle multe, sono davvero in pochi quelli che lo rispettano. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, nel bilancio consuntivo del Comune si legge che le multe ammontano, per la precisione, a 552.367 euro. Si tratterebbe di 4.596 verbali notificati nel 2021, di cui 1.464 a italiani e 3.132 a stranieri. L&rsquo;autovelox &egrave; stato montato qui tre anni fa, e le multe crescono ogni anno di pi&ugrave;. Tutte, senza eccezione, relative a infrazioni per eccesso di velocit&agrave;. E come potrebbe essere altrimenti? Con appena 335 abitanti (ligi al dovere, a quanto pare) e un solo vigile che lavora sei ore a settimana, c&rsquo;&egrave; solo il dispositivo sul Passo Giau a controllare cosa succede qui.  LA POLIZIA LO BECCA A 174 KM/H TRA I TORNANTI: INSEGUIMENTO IN SARDEGNA 

Siamo sul Passo Giau, a Colle Santa Lucia, e questo &egrave; l&rsquo;unico rilevatore di velocit&agrave; della zona, particolarmente amata dai motociclisti. Qui il limite &egrave; di 50 km/h

Dolomiti: l&#39;autovelox che ha fatto incassare mezzo milione di euro

        E' indubbio che le aree di montagna, quest'estate, abbiano visto una enorme crescita del turismo, principalmente le aree alpine e dolomitiche dove tantissimi italiani e altrettanti stranieri da tutta Europa hanno speso il loro tempo libero. I motociclisti hanno seguito il trend e sono arrivati in massa fin da fine maggio nelle aree dolomitiche, prendendo d'assalto i famosi passi di montagna, ma contribuendo anche al traffico che ha mandato in tilt la viabilit&agrave; e ha fatto arrabbiare numerose associazioni locali e chi si occupa del benessere dei parchi naturali delle Dolomiti. Troppo turismo fa male alle montagne Cosa sta succedendo nel dettaglio? La Fondazione Dolomiti e gli assessori alla mobilit&agrave; delle province di Bolzano, Trento e del Veneto stanno lavorando su un nuovo piano di mobilit&agrave; basato su un documento d'intesa, che prevede lo sviluppo di un sistema in grado di limitare l'ingresso delle auto e delle moto sui passi dolomitici senza impattare troppo sul turismo. Un'impresa non da poco dato che - alla luce dell'enome afflusso di questa stagione - le Dolomiti sembrano essere diventate una meta richiestissima. Perch&egrave; limitare il traffico? Le strade di montagna non sono fatte per accogliere troppi mezzi e molto spesso quest'anno abbiamo visto una vera congestione delle vie di comunicazione delle principali valli, causando un aumento delle emissioni di CO2, di inquinamento acustico e un netto peggioramento della qualit&agrave; della vita della popolazione locale. La Val di Fassa e la comunit&agrave; Ladina dicono che "si sta soffocando, la Valle &egrave; afflitta un traffico che oramai non pu&ograve; pi&ugrave; solamente essere derubricato un banale problema di poche settimane l&rsquo;anno&nbsp;ma che &egrave; diventato una condizione cronica che rende la valle invivibile e impercorribile per molti mesi dell&rsquo;anno". In questo caso si richiede addirittura di bloccare la costruzione di nuovi hotel e limitare i posti letto nell'area. Si parla da tempo di irrobustire anche la rete di trasporti pubblici ma tra le valli e le gole non &egrave; semplice spostare grandi masse di persone in modo veloce ed efficiente.  Dove si inseriscono i motociclisti? Bench&egrave; snelle, agili e veloci, le motociclette contribuiscono non poco al traffico, quando sono parecchie. I passi dell'area dolomitica sono una delle mete preferite dei motociclisti da sempre ma la concentrazione di questi in periodi ben definiti dell'anno crea grandi problemi di affollamento e di circolazione dove la strada &egrave; stretta e tortuosa. Quando il traffico &egrave; tanto e i veicoli transitano lenti, anche per le moto &egrave; difficile non stare incastrati fra le colonne di auto su queste statali. Di conseguenza l'inquinamento da emissioni e (soprattutto) quello acustico fanno diventare anche le moto un problema e non possiamo fare altro che prenderne atto.&nbsp;&nbsp; La realt&agrave; &egrave; che queste aree non sono strutturate per ospitare turismo di massa, e non sembra esistano altre soluzioni se non limitare semplicemente l'afflusso di turisti e di mezzi se si vuole salvaguardare la natura dell'area e la vita delle popolazioni locali. Lo stesso piacere del giro in moto in queste aree &egrave; quello di godersi la strada e il panorama nel modo pi&ugrave; rilassato possibile, con la via per la vetta libera e scorrevole. E' semplicemente paradossale pensare di andare a farsi un bel giro nelle Dolomiti per godersi la propria moto e fare la maggior parte del tragitto a passo d'uomo saltando un'auto alla volta. Siamo sicuri che diversi lettori hanno sperimentato tale situazione quest'anno. Se ci perdono tutti, &egrave; necessario limitare Alla luce dei fatti, ci perdiamo tutti: noi motociclisti che dobbiamo badare al traffico e all'affollamento della strada senza poterci godere davvero queste strade, che sono fra le pi&ugrave; belle del mondo. Ci perdono i turisti in generale, che vanno a cercare pace e natura fra le montagne e si trovano a condividere luoghi affollatissimi e ingorghi stradali. Ci perde la qualit&agrave; della vita dei locali, che con l'invasione dei turisti vedono peggiorare parecchio la qualit&agrave; della loro vita e la tranquillit&agrave; dei loro borghi. Infine ci perde la natura, che pi&ugrave; di tutte va preservata per mantenere il delicato equilibrio dell'ecosistema dolomitico e la vita della fauna che non si pu&ograve; permettere di stare a stretto contatto con l'uomo. Finora non abbiamo sentito lamentele solo da parte di albergatori e ristoratori, che forse sono gli unici che hanno unicamente tratto vantaggi dall'enorme afflusso di turisti di questo periodo, rifacendosi in parte dalle mancate entrate del periodo invernale/sciistico. Come si pu&ograve; ben capire, la soluzione non &egrave; cos&igrave; semplice e non si pu&ograve; accontentare tutti. Noi motociclisti dobbiamo prendere atto che si tratta di una situazione pi&ugrave; complessa di quanto si possa immaginare e capire che se pure dovessero limitare le nostre possibilit&agrave; di godere dei pi&ugrave; bei passi delle Dolomiti in sella, non &egrave; un diretto attacco alla categoria ma una necessaria misura presa per tutelare in primis la natura e chi vive in questi posti, mettendo per forza in secondo piano chi li frequenta per puro scopo ricreativo.&nbsp;  Controlli su Alpi e Dolomiti: fioccano le multe        

Quest'estate le amministrazioni locali delle aree dolomitiche hanno avuto a che fare con la difficile gestione del troppo traffico. Anche i motociclisti si prendono parte della colpa e le associazioni chiedono di limitare l'ingresso ai mezzi a motore sui passi

Troppo traffico sulle Dolomiti: colpa anche dei motociclisti?

Fioccano le multe per i motociclisti, sui passi alpini e dolomitici. Domenica 1&deg; agosto in Alto Adige sono state controllate oltre 200 moto, elevando 64 multe. Ancora pi&ugrave; numerosi i controlli in Trentino, con 422 moto fermate, per 40 multe. Solo il giorno prima nella zona di Sondrio, siamo in Lombardia, i messi a due ruote controllati erano stati 52, con 3 multe.  Si tratta di multe che, nella maggior parte dei casi, fanno riferimento all&rsquo;articolo 141 del Codice della Strada, vale a dire all&rsquo;obbligo di regolare la velocit&agrave; di marcia in relazione alla strada. Multe per eccesso di velocit&agrave; dunque, elevate senza l&rsquo;uso di apparecchiature, ma solo a discrezione dell&rsquo;agente. Per una sanzione che parte da 87 euro.  &quot;Le pubblicit&agrave;, quelle che hanno fatto sognare i giovani motociclisti&quot;  Province e forze dell&#39;ordine unite  Il tutto si inserisce in un&rsquo;azione coordinata di controllo dei comportamenti pericolosi su strada, messa in campo dalle Province autonome di Trento e Bolzano insieme a quelle di Sondrio e Belluno. Il punto di partenza &egrave; stato messo con una riunione in videoconferenza il 30 giugno scorso. Vi hanno partecipato i commissari di governo di Bolzano e Trento, i prefetti di Sondrio e Belluno, i comandanti locali di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Ne &egrave; scaturito il programma per una serie di controlli interforze che vanno ad affiancarsi all&rsquo;attivit&agrave; di controllo gi&agrave; programmata e gestita a livello provinciale. Come quella che nel bellunese interessa la Provinciale 251 (Fadalto) o la Statale 51 (La Secca).  Noi motociclisti siamo sempre pi&ugrave; attenzionati dalle forze dell&rsquo;ordine nella stagione estiva. La colpa probabilmente &egrave; degli smanettoni pi&ugrave; indisciplinati, che scambiano la strada per una pista e attirano antipatia per l&rsquo;intera nostra categoria. Insieme a loro ci sono anche gli amanti delle marmitte aperte, che non si rendono conto del fastidio che danno in montagna con il loro rumore, capace di attraversare le valli e salire fino in quota.  Oltre ai controlli, abbiamo gi&agrave; parlato dell&rsquo;iniziativa della Provincia di Trento, che nel 2020 ha importo un limite di velocit&agrave; di 60 km/h solo per le moto su alcune sue strade. Per arginare gli incidenti. E la Provincia di Bolzano sta sperimentando sistemi di telecamere accoppiate a fonometri. Dall&rsquo;altra parte del confine, lo ricorderete, in Tirolo alcune strade sono vietate alle moto omologate con una rumorosit&agrave; superiore ai 95 dB/A.  Le date dei prossimi controlli  Non resta che stare attenti. E prendete nota di queste date: sabato 14 agosto e domenica 29 agosto. Sono quelle nelle quali sono gi&agrave; stati programmati i nuovi servizi di controllo interforze sulle strade alpine.  State attenti l&agrave; fuori! E non date troppo gas.  La provincia di Trento conferma: limiti a 60 km/h per le moto 

Province alpine e dolomitiche unite nei mesi estivi per un programma di controlli sui passi di montagna. I motociclisti sono fra le categorie attenzionate, e nei giorni scorsi tante le sanzioni

Controlli mirati ai motociclisti su Alpi e Dolomiti: fioccano le multe

testo Diego D&#39;Andrea, foto Giovanni Carlo Nuzzo  Dove termina la pianura e inizia l&#39;avventura. Una &quot;salita&quot; in quota che da Marostica e Bassano del Grappa, parte dapprima alla conquista dello splendido territorio dell&#39;altopiano di Asiago, per poi lanciarsi &quot;a tutta piega&quot; alla scoperta del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.  Ma &egrave; solo l&rsquo;inizio. Da Ponte Mas si segue la SR203 che solca la valle Agordina fino a Cencenighe, dove si imbocca la SP346 in direzione Falcade, pronti a sconfinare in Trentino Alto Adige, attraverso il Passo San Pellegrino. Si avanza ancora fino a raggiungere Moena, per poi puntare dritti alla Val Di Fassa, superare Canazei e attaccare il Pordoi; e quindi oltre, lungo la SR48, per superare il passo Falzarego, fino a concludere l&#39;itinerario nell&#39;esclusiva cornice di Cortina d&#39;Ampezzo. Da qui, per il ritorno, avrete solo l&#39;imbarazzo della scelta; magari puntando al vicino Passo Giau, per poi raggiungere il ghiacciaio della Marmolada, perdendovi, cos&igrave;, tra scenari incantati e un&#39;indigestione di pieghe da urlo.    MAROSTICA E BASSANO DEL GRAPPA  C&#39;&egrave; una citt&agrave; ai piedi delle Alpi Venete tra il Monte Grappa e l&#39;Altipiano dei Sette Comuni dove la storia si racconta per gradi. Gradi alcolici. A Bassano le distillerie di grappa - disegnate da architetti di grido o ricolme di alambicchi antichi - sono da secoli un&#39;istituzione e non &egrave; un caso che le pi&ugrave; famose siano intorno al Ponte Vecchio, simbolo della citt&agrave;. A cavallo del Brenta il ponte nacque nel 1209 e fu distrutto e ricostruito pi&ugrave; volte. Nel 1569 una piena del fiume lo travolse e la sua ricostruzione fu affidata ad Andrea Palladio che lo disegn&ograve; esattamente come appare ancora oggi: tutto di legno, coperto da una volta a capriate, con una serie di strutture triangolari allineate al flusso dell&#39;acqua e ben piantate nel Brenta. Resistette fino al 1748 quando una nuova piena lo distrusse; ricostruito, fu poi incendiato nel 1821; riedificato, fu raso al suolo dai tedeschi durante la Seconda guerra mondiale per venire poi eretto nuovamente nel 1947, sempre seguendo l&#39;originario disegno palladiano. A poca distanza dal ponte, nel quattrocentesco palazzo del Museo delle Distillerie Poli, abita il passato della grappa, la sua storia e le antiche tecniche di distillazione. In esposizione ci sono stampe e illustrazioni d&#39;epoca, testi rinascimentali e uno fra i pi&ugrave; antichi alambicchi funzionanti a vapore. &Egrave; ancora quella del 1779 la Grapperia Nardini, altro celebre marchio della grappa bassanese proprio su Ponte Vecchio. Identico il bancone decorato, le giare di rame ricolme di grappa, le caldaie, le botti per la stagionatura e l&#39;insegna in legno dipinta a mano. Di tutt&#39;altro stile lo spazio Bolle, che accoglie il laboratorio di ricerca e controllo qualit&agrave; della Nardini. Disegnato da Massimiliano Fuksas &egrave; una struttura in vetro e acciaio che somiglia a un animale dal corpo di cristallo.  Dopo un salto nel futuro, si torna al passato nelle due piazze contigue di Bassano, piazza Garibaldi e piazza Libert&agrave; dove si affacciano le chiese pi&ugrave; importanti della citt&agrave; - San Francesco e San Giovanni - e il palazzo del Municipio con la quattrocentesca loggia del Comune affrescata da Jacopo da Ponte, uno dei grandi pittori veneti del Cinquecento. &Egrave; racchiusa in una piazza anche l&#39;anima di Marostica, cittadina ai piedi dell&#39;Altopiano di Asiago a poco pi&ugrave; di sei km da Bassano. &Egrave; piazza Castello, uno scenografico spazio porticato su tre lati cui si accede attraversando il trecentesco Castello Inferiore, che deve la sua fama, pi&ugrave; che alla sua splendida architettura, a una tradizione antica: una curiosa partita a scacchi con pedine in carne e ossa. Uomini e donne impersonano pedoni, alfieri, re e regine, i cavalli sono autentici come le imponenti torri in legno. Anche senza gli scacchi viventi, una visita della cittadina non pu&ograve; che partire da qui, dal Castello, dove ai tempi del dominio veneziano viveva il podest&agrave;. Stretta tra due manieri trecenteschi (Inferiore e Superiore), abbracciata da una cerchia di mura con merlature a coda di rondine, scandita da torrioni, torricelle e tre porte, Marostica &egrave; un piccolo gioiello d&#39;architettura militare. Sosta gourmet alle spalle di piazza Castello, alla Madonnetta per provare i sapori della tradizione: bigoli in salsa, oca di Marostica al forno e Maccafame, il dolce povero fatto con gli scarti.  Tornare a viaggiare: Lazio, Toscana e Trentino le mete pi&ugrave; desiderate  ALTOPIANO DI ASIAGO  A una sessantina di chilometri da Vicenza, l&#39;altopiano dei Sette Comuni, meglio conosciuto come altopiano di Asiago, &egrave; il pi&ugrave; vasto d&#39;Italia e tra i pi&ugrave; grandi d&#39;Europa. Oltre all&#39;elegante cittadina di Asiago, ne fanno parte Enego, abbarbicato sulla montagna ai margini della profonda Valsugana, sulla riva destra del Brenta, e Foza, tra i pi&ugrave; antichi dell&#39;area, piccolo e caratteristico, con case affrescate da artisti di tutta Italia. E poi Gallio, paradiso degli sport invernali e non, e i borghi di Lusiana e Conco, sul versante meridionale, tra valli e pascoli d&#39;alpeggio. E infine Roana, con le sue sei frazioni che permettono di immergersi nella cultura dei Cimbri, popolo di origine germanica che nei secoli ha conservato intatte lingua e tradizioni. Non bisogna dimenticare, che l&#39;altopiano &egrave; stato teatro di sanguinosi combattimenti nel corso della Grande Guerra, eventi che hanno lasciato profonde tracce nella memoria dei luoghi e delle genti di questi territori.  A loro testimonianza c&#39;&egrave; il Sacrario militare sul colle del Laiten, che ospita le spoglie di oltre cinquantamila soldati italiani e austro-ungarici. Per ripercorrere i luoghi del primo conflitto mondiale si possono anche visitare numerose fortezze militari ben conservate, quali il Forte Verena, dove venne sparato il 24 maggio 1915 il primo colpo di cannone sul fronte italiano, il Forte di Punta Corbin e il Forte Campolongo. Ma uno dei luoghi pi&ugrave; spettacolari e significativi &egrave; il Monte Cengio, con il celebre Salto del Granatiere, un percorso scavato a tratti nella roccia a picco sulla valle, con un panorama davvero mozzafiato.  PARCO NAZIONALE DELLE DOLOMITI BELLUNESI  &quot;Ricordiamoci che la natura vergine, come l&#39;ha fatta Dio, sta diventando un&#39;autentica ricchezza. Di tale ricchezza le Dolomiti sono una miniera prodigiosa che il mondo sempre pi&ugrave; ci invidier&agrave;&quot;. Parola di Dino Buzzati. E dopo aver dato un&#39;occhiata alle &quot;sue&quot; Dolomiti, quelle Bellunesi, bisogna dargli ragione. Sotto l&#39;egida dell&#39;Unesco, protette da un parco naturale che ne tutela cime, boschi, sentieri, piante endemiche e animali autoctoni sono l&#39;area di maggior concentrazione di vette dolomitiche: la Marmolada, le Tre Cime di Lavaredo, le Tofane e il Pelmo. Un posto punteggiato di laghi, come quello di Misurina, un grande specchio d&#39;acqua immoto che sembra star l&igrave; soltanto perch&eacute; le montagne vi si rimirino come Narcisi. Un posto dove non mancano localit&agrave; celebri come Cortina d&#39;Ampezzo ma dove ci si pu&ograve; concedere il lusso di ignorarle per scoprire invece quelle meno note come Arabba, adagiata a 1600 metri di quota nella valle di Fodom, circondata dai giganti del Gruppo Sella, dalla Marmolada, dai passi del Pordoi e di Campolongo, o come Vigo di Cadore, dove le chiese custodiscono preziosi Frugelaltare, altari lignei a portelle decorati con figure scolpite, intagliate o dipinte (da vedere quello cinquecentesco della chiesa di Sant&#39;Orsola).  Green pass, ecco come spostarsi ai tempi del Covid 

Dall&#39;altopiano di Asiago, fino alle cime dell&#39;Ampezzano, una lunga galoppata alla scoperta di luoghi unici e paesaggi intriganti, lungo strade da autentica antologia della motocicletta

Turismo In Moto: Da Marostica al Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi

Un percorso per veri amanti del turismo e della moto, che va dall'altopiano di Asiago fino alle cime dell'Ampezzano, galoppando su due ruote alla scoperta di luoghi unici e paesaggi intriganti

Da Marostica al Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi: emozioni d'alta quota

        La prossima edizione del Dolomiti Ride si svolger&agrave; dal 28 al 30 giugno a Campitello di Fassa, ma questo ve lo abbiamo gi&agrave; annunciato (leggi qui).  Adesso arrivano le prime anticipazioni sul programma e sui personaggi che saranno presenti all&rsquo;evento organizzato da Yamaha&nbsp;con l&rsquo;obiettivo di regalare intrattenimento, divertimento e live experience. I MOTORI - A rendere ancora pi&ugrave; esclusiva questa tre giorni,&nbsp;la presenza di diversi personaggi, come il pilota della Supebike&nbsp;Marco Melandri, il vincitore dell&rsquo;Africa Eco Race&nbsp;Alessandro Botturi,&nbsp;il campione di sci&nbsp;Giorgio Rocca&nbsp;e altri ospiti esclusivi. IL CAMPIONE DIGITALE &ndash; Si potr&agrave; sfidare il campione del mondo MotoGp eSport&nbsp;Lorenzo Daretti, che corre su Playstation, con due numeri: il 58, quello che lo sfortunato Simoncelli portava sulla sua moto. "E nel mio cuore e mai se ne andr&agrave;",&nbsp;ha detto in un&rsquo;intervista. E il 73, o meglio Trastevere73, il suo nickname, che poi l&rsquo;anno di nascita di suo padre e il suo primo account per consolle. MUSICA - Ad animare il palco ci saranno le performance live dei&nbsp;Painkillers&nbsp;e il Motori e musica&nbsp;i due ingredienti principali che metteranno in scena per la prima volta la filosofia&nbsp;Two Yamahas, One Passion&nbsp;che unisce le persone attraverso le emozioni. Un appuntamento pensato per celebrare sia gli amanti delle due ruote, senza distinzione di marchio, sia chi vuole vivere un momento di relax all&rsquo;aria aperta nello spettacolare teatro della&nbsp;Val di Fassa. Un evento che non mette confini d&rsquo;et&agrave;, adatto alle famiglie, alle coppie, quanto ai viaggiatori solitari o agli instancabili sognatori. Tutti potranno trovare la sfumatura adatta ai propri gusti per trascorrere una tre giorni al top. Al&nbsp;Dolomiti Ride Village&nbsp;ci si potr&agrave; cimentare con le proprie capacit&agrave; musicali all&rsquo;interno dei corsi di chitarra elettrica, batteria e canto della&nbsp;Yamaha Music School,&nbsp;con il supporto degli insegnanti qualificati di Yamaha Music; farsi coinvolgere dall&rsquo;animazione e dalle note di&nbsp;Virgin Radio con la presenza di DJ Ringo; scatenare il proprio animo rock sotto il main stage durante i concerti;&nbsp;gran finale il sabato affidato agli&nbsp;Harry&amp;B. E per chi vuole gustarsi le performance degli artisti, ci sar&agrave; un&rsquo;area food dedicata davanti al palco. TEST RIDE - Le emozioni continuano con la prova dell&rsquo;attesa&nbsp;T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700&nbsp;e con tutta la gamma Yamaha. Qui programma e prenotazioni. &nbsp;  &nbsp; &nbsp; &nbsp;       

Da 28 al 30 giugno appuntamento in Val di Fassa con la tre giorni targata Yamaha all&rsquo;insegna del buonumore. Ci saranno anche Ringo DJ e Lorenzo Daretti campione del mondo MotoGp eSport

Anche Melandri e Botturi al Dolomiti Ride

Arrivando nella splendida vallata, che ospita uno dei laghi pi&ugrave; belli d&rsquo;Italia, il colpo d&rsquo;occhio era notevole, con tantissimi motociclisti&nbsp;intenti a dare gas lungo le belle strade che la attraversano. &ldquo;Movimento&rdquo;, il cui centro nevralgico &egrave; stato lo Yamaha Village, allestito a ridosso del lago, da cui partivano i gruppi dei numerosi test ride organizzati: le Hyper Naked della famiglia MT, le Sport Touring, le &lsquo;Adventure&rsquo;, le Sport Heritage FasterSons, fino ad arrivare alla gamma TMAX nelle sue varie declinazioni.  SEMPRE COSTANTEMENTE &quot;FULL&quot; i turni riservati ad uno degli &ldquo;oggetti&rdquo; pi&ugrave; discussi di quest&rsquo;anno: Yamaha Niken, cui &egrave; stato dedicato un tour della durata di 30 minuti, anticipato da un briefing in cui i tecnici ne illustravano le caratteristiche&nbsp;e le peculiarit&agrave; di guida. Un passaggio doveroso per un mezzo effettivamente fuori dal comune per design e innovazione tecnologica.  POTREBBE INTERESSARTI - IL NOSTRO VIDEO-TEST DELLA YAMAHA NIKEN  LA GIORNATA DI SABATO &egrave; stata caratterizzata dal motogiro che ha visto protagonisti tutti i riders in corteo. Dalle rive del lago, sono state raggiunte prima le splendide cascate di Nardis, nei pressi di Pinzolo, per poi proseguire verso Madonna di Campiglio, Folgarida, con rientro attraverso la Val di Non, verso Fai della Paganella e gi&ugrave; di nuovo a Molveno.  IN SERATA, dopo lo straordinario stunt show del Dott. Spalanca, che ha esaltato il pubblico con evoluzioni su moto e quad, lo spettacolo &egrave; proseguito all&rsquo;interno della struttura, dove si &egrave; svolta la cena insieme ad alcuni spettacoli. Questa &egrave; stata anche l&rsquo;occasione per presentare, oltre ai numerosi club, i tanti ambasciatori che animano le attivit&agrave; del mondo Yamaha: da Tom42 di Tony Merendino, alla Riding School by Pedersoli; e ancora Donneinsella di Laura Cola e la Di Traverso Flat Track School di Marco Belli, fino alla Junior School che insegna l&rsquo; ABC della moto ai piccoli campioni di domani.    ACCOLTI POI DA UN&rsquo;OVAZIONE, i saluti sul mega schermo di Lin Jarvis e Valentino Rossi, impossibilitati ad essere presenti di persona, mentre era presente Maio Meregalli, team manager di Yamaha Racing team. Infine, Alessandro Botturi, con il suo accento bresciano e la parlata schietta, ha raccontato gustosi aneddoti sulla Dakar ed illustrato i suoi piani futuri che prevedono il ritorno in Africa con la Eco Race; e soprattutto la partecipazione all&rsquo;Hard Alpitour in sella alla nuova T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700, endurona tecnica che, ancor prima della sua commercializzazione, sta attirando su di s&eacute; molto interesse.  SE VI SIETE PERSI QUESTA EDIZIONE 2018, non disperate. Parlando con i vertici Yamaha, entusiasti della risposta da parte del pubblico, non &egrave; escluso che non si replichi anche il prossimo anno.  (foto Alberto Cervetti) 

Una grande festa all&rsquo;insegna dei Tre Diapason, quella andata in scena dal 6 all&rsquo;8 Luglio a Molveno,&nbsp;che ha coinvolto appassionati del marchio e quanti erano interessati a conoscerne la gamma

Yamaha Dolomiti Ride 2018, il report&nbsp;

Report Yamaha Dolomiti Ride 2018 - LE FOTO

Torna il Dolomiti Ride, uno degli eventi pi&ugrave; amati dagli appassionati Yamaha. L&rsquo;appuntamento &egrave; fissato a Molveno, a pochi km da Trento, dal 6 all&#39;8 luglio, tra le suggestive cime affacciate su uno dei laghi pi&ugrave; belli del nostro paese.  Dolomiti Ride&nbsp;sar&agrave; l&#39;evento che chiuder&agrave; simbolicamente i tour Yamaha della stagione 2018:&nbsp;Destination Yamaha Motor On Tour, MT Tour e Faster Son Experience&nbsp;celebrando il loro successo in questa unica tappa, con test ride e aree tematiche dedicate. Un&#39;esperienza all&#39;insegna del divertimento e della passione per il marchio dei Tre Diapason.  &nbsp;YAMAHA VILLAGE E I TEST - L&#39;apertura del Dolomiti Ride &egrave; prevista&nbsp;venerd&igrave; 6 luglio&nbsp;con l&#39;inaugurazione dello&nbsp;&quot;Yamaha Village&quot;&nbsp;dove sar&agrave; possibile provare diversi modelli, partecipare agli eventi organizzati lungo l&#39;arco della giornata, incontrare piloti ed essere intrattenuti da buona musica. Disponibile per i test anche la nuova&nbsp;Niken.  Dolomiti Ride proseguir&agrave; anche la mattina di&nbsp;domenica 8 luglio.  IL MOTOGIRO &ndash; E&rsquo; previsto per&nbsp;sabato 7 luglio&nbsp;e sar&agrave; riservato ai primi 100 clienti che si iscriveranno al Dolomiti Ride, e si snoder&agrave; lungo un itinerario singolare, aperto a tutti i modelli Yamaha. Per i 100 selezionati - ad esaurimento posti - ci sar&agrave; inoltre la possibilit&agrave; di avere un pacchetto che comprender&agrave;, oltre al motogiro del sabato, una cena con lo staff Yamaha e ospiti esclusivi.  Il&nbsp;sabato sera&nbsp;appuntamento la &quot;One Night Yamaha&quot;, con deejay set, special guest, divertimento e musica firmata Yamaha Music.  COME PARTECIPARE - Il village sar&agrave; open per tutti i motociclisti e ci si potr&agrave; iscrivere ai test ride gratuiti attraverso il sito Yamaha.  A partire dal 24 maggio sar&agrave; possibile richiedere informazioni o acquistare uno dei pacchetti Motogiro-Cena scrivendo alla mail&nbsp;dolomitiride@yamaha-motor.it 

Appuntamento dal 6 all&#39;8 luglio a Molveno, in Trentino, con Yamaha Village, test ride gratuiti delle novit&agrave;, compresa la nuova Niken, il motogiro e un sabato sera in musica

Yamaha: torna il Dolomiti Ride

A volte la geografia ci mette di fronte a realt&agrave; che sembrano scherzi e invece sono felici sorprese della natura. E non solo.

Itinerario: le Dolomiti Lucane a sud di Potenza

        Partir&agrave; il 24 agosto il 39&deg; Dolomiti Moto International, organizzato dal Moto Club Spinea, evento che propone momenti e iniziative moto, con i raid-escursioni, cavalcate, azioni di sensibilizzazione &ndash; educazione alla sicurezza al rispetto delle leggi, degli altri e dell&rsquo;ambiente. Tutte attivit&agrave; che il tradizionale appuntamento mototuristico propone da quasi cinquant&rsquo;anni nel pieno della stagione estiva. L&rsquo;edizione 2017 del Dolomiti Moto International &egrave; prevista dal 24 al 27 agosto con base a San Vito di Cadore aperta a tutti i motociclisti come Motogiro &ndash; Motoincontro&nbsp; e anche come prova di Campionato Italiano e Alpe Adria Di Motoraid, che assegner&agrave; il trofeo Alpe Adria dedicato a Vincenzo Mazzi, il fondatore di FIM Europe, per le diverse categorie Moto Moderne &ndash; Moto d&rsquo;Epoca, Scoter Moderni e Scooter d&rsquo;epoca. Quattro giorni nel cuore delle Dolomiti orientali, dunque, alla scoperta delle bellezze naturali e caratteristiche del Cadore, Agordino, Ampezzano Trentino e Sud Tirolo. IL PROGRAMMA - L&rsquo;avvicinamento a Treviso &egrave; facoltativo quest&rsquo;anno, ma servir&agrave; per interrompere i lunghi trasferimenti per raggiungere la localit&agrave; base dell&rsquo;evento posta a San Vito Di Cadore, per vivere le giornate del gioved&igrave;-venerd&igrave; alla scoperta delle bellezze e ogni caratteristica della localit&agrave; montana raggiungendo i Forti della Grande Guerra del Monte Piana e del Monte Rite, i Rifugi Bosi dietro le Tre Cime &ndash; lo Scotter e il S. Marco sotto l&rsquo;Antelao. Seguono i percorsi al sabato da transitare turisticamente come motogiro e di regolarit&agrave; come Motoraid, con il Raid dei Sette Passi Dolomitici - Forcella Cibiana, Forecella Staullanza, Passo Fedaia, Passo Sella, Passo Gardena, Passo Campolongo, Passo Giau - mentre la domenica&nbsp;sar&agrave; la volta del Raid dei Sei Laghi Alpini: toccando il Mosigo, il Ghedina, il Ledro, Misurina, Auronzo e Calalzo per finire la giornata a Longarone dedicando un pensiero alle vittime del Lago del Vajont per non dimenticare e imparare ad amare e rispettare la natura. L&rsquo;EVENTO &ndash; E&rsquo; proposto dal Moto Club Spinea con il Patrocinio della Regione del Veneto, dalle province di Treviso, Trento e Bolzano e dai comuni di San Vito di Cadore &ndash; Longarone, che sono la partenza e l&rsquo;arrivo, e delle altre&nbsp;localit&agrave; montane dolomitiche dove sono posti i Controlli di transito orario e a timbro. SICUREZZA STRADALE - Possibilit&agrave; di partecipare al corso di guida del gioved&igrave; 24 e venerd&igrave; 25, e anche a &ldquo;Parlando di sicurezza&rdquo; nelle altre giornate con i test e controlli sulle gomme, sui tempi di reazione del campo visivo, i test delle sospensioni, e anche a quello dell&rsquo;etilometro per un autocontrollo. L&rsquo;assegnazione del trofeo Valeri Sport per la classifica di rappresentanza per i Gruppi partecipanti, e del trofeo alla memoria di Vincenzo Mazzi ex presidente della FIM Europe che andr&agrave; per la classifica assoluta del Motoraid Alpe-Adria con i punti anche della Finale Nazionale di Jesolo del fine settembre. Il sabato serata appuntamento in piazza a San Vito, per tenere a battesimo la torta Antelao della storica Pasticceria Fiori &ndash; e il saluto e un augurio di buona strada e buon ritorno nelle Dolomiti e nel Cadore, delle Autorit&agrave; Civili e Sportive e degli organizzatori del Moto Club Spinea ai partecipanti. Qui altre informazioni&nbsp;       

Appuntamento dal 24 al 27 agosto con il Motogiro organizzato dal Moto Club Spinea. Si assegner&agrave; il trofeo Alpe Adria dedicato a Vincenzo Mazzi, il fondatore di FIM Europe

39° Dolomiti Moto International

        La valigia Dolomiti nasce per offrire agli utenti del segmento crossover (Honda Crossrunner, Yamaha Tracer, Suzuki V-Strom, Triumph Tiger 800, Kawasaki Versys ecc.) un&rsquo;interessante alternativa alle classiche &ldquo;laterali&rdquo; squadrate in alluminio. Il case esalta la compattezza e le linee filanti. Diversi gli elementi distintivi, dalle smussature previste su angoli e bordi, alla forma del coperchio, che pu&ograve; essere aperto a 90&deg; oppure staccato (caratteristica utile nel caso l&rsquo;eventuale top-case montato posteriormente, soprattutto se voluminoso, ne impedisca la normale apertura a libro), all&rsquo;elegante finitura alluminio &ldquo;natural&rdquo;. Dal punto di vista tecnico, il fondo e il coperchio sono ottenuti da una lastra di alluminio imbutita (impiega uno stampo da pressa per creare la forma) mentre il corpo centrale &egrave; ricavato per curvatura. Per la giunzione delle parti sono utilizzati ribattini in acciaio inox. La valigia &egrave; acquistabile solo nella configurazione &ldquo;in coppia&rdquo;. Il loro montaggio al telaio della moto &egrave; realizzabile con kit GIVI ben noti, diffusi e gi&agrave; disponibili per la maggior parte delle &ldquo;crossover&rdquo; ma anche per tante naked e turistiche, presenti sul mercato. Capacit&agrave; 36 litri, materiali: alluminio, carico massimo 10 litri. Dimensioni in mm (A x P x L): 379 x 242 x 495. Colore: alluminio &ldquo;natural&rdquo;. Accessori optional: Supporto per borraccia E162, Borraccia termica in acciaio inox STF500S, coppia adesivi rifrangenti E145, borsa interna waterproof T506, borsa cargo espandibile XS310BB, rete elastica porta oggetti per coperchio E144. I portavaligie utilizzabili sono i PL e i PLR; il fissaggio avviene tramite un adattatore fornito a corredo sul quale si stringono le viti quick lock (un quarto di giro) presenti sul lato interno delle valigie. Il sistema &egrave; stato progettato ad hoc da GIVI per offrire maggiore praticit&agrave; e al tempo stesso la compatibilit&agrave; Monokey dichiarata. Le due laterali si aprono con la stessa chiave (hanno in dotazione serrature Security Lock); un terzo cilindretto, utilizzabile per un eventuale top-case GIVI, viene fornito di serie in modo di unificare la chiave alle tre valigie. Prezzo: &euro; 589,00 (la coppia)       

La nuova coppia di valigie laterali per crossover stradali rende omaggio alle montagne molto amate dai mototuristi

GIVI valigie Dolomiti

Appuntamento dal 27 al 30 agosto a Treviso con il raduno che da sempre &egrave;&nbsp; il "cavallo di battaglia" del sodalizio giallo-bl&ugrave;. Sar&agrave; anche l&rsquo;ultima prova di Campionato Italiano Gran Fondo.   Il raduno si svolger&agrave; tra i paesaggi delle Dolomiti. E&rsquo; un evento che racchiude varie discipline del Mototurismo come la Gran Fondo, il Motoraid e la Motocavalcata.  La location &egrave; il cuore delle Dolomiti, fra le vallate del Feltrino-Primiero e Vanoi, e i passi del Veneto e Trentino.  L&rsquo;iniziativa, organizzata dal Moto Club Spinea con l&rsquo;appoggio del Moto Club Route 50 e dell&rsquo;azienda di promozione S.MART, gode quest&rsquo;anno del patrocinio delle Regioni Veneto e Trentino nonch&eacute; dei comuni coinvolti. Sar&agrave; anche l&rsquo;ultima prova di Campionato Italiano Gran Fondo.  &ldquo;Ritrovare entusiasmo per vivere la moto in compagnia, senza pensare a classifiche, campionati, premi o titoli&rdquo;, &egrave; lo slogan con il quale Luigino Faraon, Presidente del Moto Club Spinea, ha proposto la 37&deg; edizione dell&rsquo;evento.  Tante le possibilit&agrave; offerte ai partecipanti, a cominciare dal vivere le strade e le bellezze delle montagne, con escursioni in moto o in seggiovia, per proseguire con i passaggi sui luoghi della Grande Guerra. Il tutto con la degustazione di prelibatezze della cucina veneta e trentina e la suggestiva cena al tramonto sulla cima Tognola.  Saranno presenti&nbsp; Elvio Fassina, Luciano Alessandrini, Fabio Dalla Vedova e Luciano Naletto, che hanno conquistato ben 11 titoli nazionali. Accanto a loro parteciperanno i giovani attirati dalla specialit&agrave; del Mototurismo Regolaristico, per dare continuit&agrave; alla disciplina.  La manifestazione &egrave; aperta a tutti, potranno partecipare anche i non tesserati FMI con una particolare convenzione che permetter&agrave; di essere tesserati per questo fine stagione e quindi godere della copertura assicurativa personale, oltre ad avere diritto all&rsquo;assistenza stradale in caso di guasti o incidenti.  

Appuntamento dal 27 al 30 agosto a Treviso con il raduno organizzato dal moto club Spinea. Sar&agrave; anche l&rsquo;ultima prova di Campionato Italiano Gran Fondo

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