        Il gruppo Facebook si chiama &ldquo;Uscite moto Roma e dintorni!&rdquo; ed esiste da ben 12 anni. Lo scopo, come ci dice Simone, che ne &egrave; uno degli amministratori, &egrave; puramente quello di conoscere nuove persone e organizzare uscite in moto in amicizia. Il gruppo &egrave; aperto a tutti, e chiunque pu&ograve; usarlo per mettere in bacheca una propria uscita. Non ci sono gerarchie n&eacute; capi. Ci sono ovviamente delle figure chiave, a cominciare dai 4 amministratori (Giuseppe, Marcello, Stefano e Simone appunto, che &egrave; arrivato meno di un anno fa) e dal moderatore, Luca. Ma chiunque pu&ograve; proporre un proprio giro, fissare un appuntamento e fare la propria uscita. Chi lancia un giro, oltre all&rsquo;itinerario &egrave; tenuto a indicare anche l&rsquo;andatura che intende tenere, per evitare discussioni fra turisti e amanti della guida sportiva. Funziona? Chi scrive ha fatto un&rsquo;uscita alla domenica organizzata proprio da Simone. Da Roma ad Amatrice, facendo la Salaria fino ad Antrodoco, quindi deviando per il Passo delle Capannelle, la mitica SS80. Appuntamento ore 9 su via Salaria, davanti alla filiale BMW.Per ogni uscita viene creato un gruppo WhatsApp specifico, che poi viene cancellato qualche giorno dopo, lasciando il tempo a tutti di condividere foto e commenti. Nei giorni precedenti c&rsquo;era stato parecchio maltempo e diversi motociclisti erano titubanti. Alla domenica mattina all&rsquo;appuntamento si sono presentati circa in 35, almeno 10 moto pi&ugrave; del previsto. Persone anche sconosciute, che avevano letto il post e si erano presentate: &ldquo;ciao, ho visto il post e ho pensato di provare a venire. Mi accettate?&rdquo;. Prima di partire un rapido briefing L'arrivo dei primi al Passo delle Capannelle Breve briefing di Simone: consuete raccomandazioni di prudenza, ma anche libert&agrave; per chi vuole andare pi&ugrave; rapido di andare avanti, a patto che conosca la strada. Indicazione della prima sosta caff&egrave; e presentazione di Antonio, che aprir&agrave; la fila con la sua CFMoto 700 CL-X. Tutto chiaro e semplice. Si parte, il gruppo scorre tranquillo, quasi come se fosse rodato. Invece parlando con i vari motociclisti scopriamo che molti sono alla prima uscita. Gi&agrave; alla prima sosta caff&egrave; si comincia a chiacchierare, a presentarsi, a parlare di moto e di strade. Prenderemo un bel temporale e molto freddo, mancheremo il ristorante ad Amatrice, ma grazie a uno del gruppo che aveva un amico ristoratore poco distante, troveremo posto a sedere in 23 e senza prenotazione, alle 14. Due ore e mezzo a tavola, quasi un pranzo di matrimonio. Tutto a buon mercato, 30 euro ben spesi. Ne approfittiamo per scambiare ancora due chiacchiere con Simone, al quale chiedo il segreto del successo del gruppo. &ldquo;Siamo aperti a tutti e attraverso la nostra pagina si organizzano continuamente uscite. Perch&eacute; aver dato a chiunque la possibilit&agrave; di lanciare giri, ha fatto si che uscissero fuori anche quelle persone che magari lavorano nel fine settimana ma escono nei giorni feriali. E si &egrave; creato un movimento. Poi abbiamo stabilito una serie di convenzioni, che fanno avere sconti a chi fa determinati acquisti citando la nostra pagina Facebook. Ed &egrave; un meccanismo che si autoalimenta, perch&eacute; anche chi offre le convenzioni &egrave; contento, vedendo il ritorno di clienti. Cos&igrave; oggi siamo a oltre 4600 like, con 3900 soci attivi. E la cosa bella &egrave; che ogni volta che proponiamo un&rsquo;uscita arrivano persone nuove, con un ricambio continuo. E poi le stesse persone escono anche con altri che propongono le uscite attraverso la nostra pagina&rdquo;. Simone, qui in primo piano, &egrave; fra gli amministratori del gruppo Facebook Qual &egrave; il futuro del vostro gruppo? &ldquo;Non puntiamo a fare soldi, quindi rester&agrave; tutto gratuito. Per&ograve; stiamo pensando a un grande evento. E&rsquo; un po&rsquo; prematuro parlarne, ma per il 2024 sicuramente faremo qualcosa di bello, mettendo assieme una bella fetta dei nostri soci&rdquo;. Sono le 17.30 e ormai siamo tutti amici. Ancora un paio di foto e si riparte. Anzi, no, dopo neanche 10 chilometri, quando le strade di due gruppetti rimasti si separano, ci scappa un&rsquo;altra sosta caff&egrave;, per ritardare il momento di salutarci. Ultima sorpresa la parte finale del rientro. Simone smanetta abitualmente con il navigatore di Google e ci fa fare stradine bellissime fra le montagne dietro il Terminillo, fino a Posta e quindi Antrodoco. Poi la Salaria, il Grande Raccordo Anulare e&hellip; casa alle 21.30! Il drappello dei primi arrivati domenica mattina all'appuntamento su via Salaria       

Un&rsquo;uscita con un gruppo di appassionati conosciuti su Facebook. Un fenomeno che merita di essere raccontato, perch&eacute; si tratta di un gruppo con una filosofia particolare. Massima apertura anche ai giri organizzati dagli esterni: l&rsquo;importante &egrave; fare nuove amicizie e aggregare i motociclisti

Aggregare motociclisti per belle uscite: il fenomeno dei gruppi Social

        Si chiama Technical Forum, ed &egrave; un evento nato sotto l&rsquo;ala della Honda per volont&agrave; di due amici, Luca Fiorentino, apprezzato tecnico e collaudatore della casa giapponese, e il sottoscritto, autore di questo articolo. L&rsquo;idea era offrire agli amici un&rsquo;occasione d&rsquo;incontro presso lo stabilimento Honda di Atessa, una visita che comprendesse anche un forum tecnico (di qui il nome) di approfondimento. Un secondo giorno per il giro in moto, e qualche mangiata assieme. Tecnica, sicurezza e... il futuro secondo Honda  Dell&rsquo;evento ad Atessa si sono gi&agrave; svolte 7 edizioni, e marciamo rapidi verso l&rsquo;ottava. Da due anni per&ograve; il Technical Forum ha anche un&rsquo;edizione romana, che si tiene prima della pausa estiva. Ed &egrave; proprio di questa che parliamo oggi. 20 posti. Alla Honda erano stati ferrei sul numero massimo di persone ammesse negli uffici di Roma per seguire il Forum in aula. Siamo riusciti a iscrivere 22 appassionati, che alle 9 del mattino di un caldissimo venerd&igrave; erano pronti a sedere in sala. Si comincia come al solito con la presentazione dell&rsquo;azienda, con un occhio anche ai numeri, al fatturato, alle produzioni, ai mercati pi&ugrave; importanti. Quindi si va al rapporto con i clienti, alla gestione dei ricambi e delle garanzie. E si finisce a parlare di sicurezza, con una presentazione degli studi Honda su come migliorare la visibilit&agrave; del motociclista da parte degli altri utenti della strada. Sicurezza per&ograve; significa anche cura del prodotto; quindi l&rsquo;approccio con la continua ricerca di miglioramento, che diviene filosofia lavorativa (ne abbiamo parlato lo scorso anno).  Pausa pranzo, e si scende nelle aule dove si fanno le lezioni tecniche ai meccanici autorizzati e delle concessionarie. Ci fanno vedere un cambio DCT, ce ne illustrano il funzionamento, ci fanno toccare i componenti smontati. Poi passiamo a una dimostrazione dal vero del funzionamento della diagnosi elettronica che i meccanici Honda utilizzano per individuare i difetti di una moto o per modificare alcuni parametri in centralina. Si rientra alla nostra aula per parlare di elettrificazione; e per scoprire, conti alla mano, che &egrave; lontano il momento nel quale si potr&agrave; fare uno switch vero dai motori termici a quelli elettrici. Troppi conti che non tornano. In mezzo non mancano aneddoti raccontati da quel furbacchione di Luca, sulla sua vita di collaudatore, spesso inviato sulle autostrade tedesche o sull&rsquo;anello di Nard&ograve;.  &nbsp; Dal Passo delle Capannelle a Forca Caruso  Sabato &egrave; la volta del giro in moto. La meta prevista &egrave; il Ristoro Mucciante, a Fonte Vetica, sul Gran Sasso. Iniziamo dall&rsquo;appuntamento: Casello de L&rsquo;Aquila Ovest, ore 10. C&rsquo;&egrave; un po&rsquo; di pioggerella lungo la strada, fa freddo. All&rsquo;appuntamento si presentano 25 moto, in parte provenienti dall&rsquo;Abruzzo, in parte da Roma. Quando partiamo il sole sorge deciso. Direzione Ovest, sulla SS80, per andare verso il Passo delle Capannelle. Andatura turistica, ma non noiosa. Tiro io il gruppo, e non ho staffette n&eacute; scopa. Nell&rsquo;invito avevo chiarito che si trattava di un&rsquo;uscita fra amici. Ciononostante cerco di tenere unito il gruppo, ed &egrave; un piacere vedere negli specchietti il serpentone ordinato che si snoda fra le curve. Il Passo delle Capannelle &egrave; una strada bellissima, con un fondo da biliardo e neanche troppo trafficata. Arrivati su voltiamo a destra per la statale del Vasto, panoramica, mozzafiato. &Egrave; discretamente asfaltata, e ha la particolarit&agrave; di avere la gran parte delle curve del medesimo raggio. Cos&igrave; si prende un passo buono e ci si dondola fra una curva e l&rsquo;altra, senza dare troppo gas in rettilineo, perch&eacute; le valli, le cime e i boschi intorno chiedono attenzione.  Infine si arriva al bivio per Fonte Cerreto, la base della funivia del Gran Sasso, da dove si continua salendo sempre di pi&ugrave;. Il paesaggio intorno diviene lunare, spariscono gli alberi, e la strada corre poggiata sui rilievi dolci, con salite e discese, intervallate da curve sempre visibili. Al Mucciante &egrave; festa. Facciamo la fila, prendiamo i nostri arrosticini, salsicce, formaggi. Qualcuno la birra, altri l&rsquo;acqua. Occupiamo pi&ugrave; tavoli, ma poi ci mischiamo, e iniziamo a chiacchierare liberamente.Fino a questa mattina con molti del gruppo non ci si conosceva, ora siamo qui a chiacchierare e a scherzare. Miracolo della passione comune per la moto. Si riparte, questa volta scendiamo passando per Rocca Calascio e Barisciano. Qui ci separiamo dagli abruzzesi, che voltano a sinistra per rientrare a casa. Noi andiamo verso L&rsquo;Aquila, ma&hellip; Poteva finire cos&igrave; il nostro giro? Il meteo &egrave; bello, le giornate sono lunghe, e noi stiamo bene. Deviazione approvata. Percorriamo la Subequana (SS 261), per approdare infine alla Tiburtina e passare per Forca Caruso, con i suoi spettacolari saliscendi fra le pale eoliche. Di nuovo, una strada bellissima dal punto di vista paesaggistico e ottimamente asfaltata. Ci regaliamo due pieghe fra amici, sfilacciando un po&rsquo; il gruppo. Tanto poi ci si ricompatta. A Celano arriva il momento dei saluti: abbiamo direzioni diverse, ci si divide e si punta verso casa.  Il prossimo appuntamento Ancora una bellissima giornata di passione e amicizia fra motociclisti. E presto si replica: sabato 22 luglio giro aperto a tutti: da Velletri a Sperlonga, passando per strade interne e, ovviamente, piene di curve! Volete partecipare? Info@motoskills.it!          

Un appuntamento per parlare di moto e di tecnica presso la sede romana di Honda Europa, un appuntamento abituale per un nutrito gruppo di appassionati con un tour finale fino al Gran Sasso

Technical Forum: una due giorni da motociclisti con Honda

        Il saluto fra motociclisti che si incrociano per strada &egrave; un gesto di amicizia e rispetto che quasi tutti i possessori di moto conoscono e praticano. Salutare chi ha la nostra stessa passione ci fa sentire parte di una comunit&agrave;, ci riconosciamo tutti come un gruppo di amanti della libert&agrave; e del vento in faccia e - in puro spirito comunitario - ci sentiamo amici pur senza conoscerci.&nbsp; C'&egrave; chi accenna giusto un movimento della mano, senza staccarla dal manubrio, chi invece ama sbracciarsi in vistosi gesti di affetto. Il saluto pi&ugrave; comune sono le due dita (indice e medio) messe a V in segno di pace e rispetto, tenendo il braccio in basso all'altezza dello sterzo, ma in realt&agrave; a seconda della posizione in sella e di come stiamo guidando (magari stiamo cambiando marcia o siamo in strade con la guida a sinistra, senza la possibilit&agrave; di lasciare il gas), possiamo ossequiare il nostro simile con un gesto del capo, tirando fuori la gamba o sfanalando al suo passaggio. Non c'&egrave; una regola precisa, l'importante &egrave; fare un gesto che si noti. Cosa significa salutarsi in sella Salutarsi fra motociclisti &egrave; riconosciuto come un gesto importante. Nella vita frenetica dei nostri tempi, stiamo diventando sempre pi&ugrave; solitari e nonostante viviamo in citt&agrave; stracolme di persone - in un mondo in cui coprire grandi distanze &egrave; possibile senza troppa fatica - viviamo il problema dell'isolamento sociale e il gruppo di persone davvero care attorno a noi &egrave; sempre molto ristretto.&nbsp; Essere motociclisti vuol dire sentirsi parte di un gruppo e ci regala un'identit&agrave; nella quale molte altre persone come noi si possono riconoscere. Chi saluta, inconsciamente, sta comunicando all'altro una grande empatia. Quel semplice gesto della mano o il cenno della testa sottintende che entrambi sappiamo cosa significa godere del vento in faccia, della pioggia che inzuppa le mutande, del dolore fisico e psicologico di una scivolata e della paura quando si rischia di cadere o di fare un frontale in montagna.&nbsp; Prima delle rivoluzioni industriali, della tecnologia e della globalizzazione, la maggior parte degli uomini hanno vissuto in piccoli villaggi dove il sostegno reciproco era fondamentale per la sopravvivenza. Siamo animali sociali perch&egrave; da sempre il gruppo ha rappresentato prosperit&agrave; e sicurezza, condivisione e sostegno. Di questi tempi sono concetti difficili da applicare, ma appena abbiamo la possibilit&agrave; di far parte di una comunit&agrave; che condivide scopi, pratiche e ideali, &egrave; come se dessimo pi&ugrave; senso alla nostra vita.  &nbsp; Come &egrave; nato il saluto? L'origine meno probabile, ma molto conosciuta, &egrave; quella che vede William Davidson e Arthur Harley non solo fondatori delle moto pi&ugrave; famose di sempre, ma anche del gesto di saluto, che secondo alcuni era il loro modo di salutarsi per strada, adottato poi da tutti i loro seguaci. Un po' pi&ugrave; accurata e meno romantica &egrave; l'ipotesi che ci riporta agli anni '50, sempre in USA, quando tantissime moto dell'esercito vennero dismesse e vendute a poco prezzo ai veterani di guerra. In quel caso il saluto nacque fra quegli ex militari che riconoscendo la moto e sapendo che in sella c'era un commilitone, porgevano i loro saluti. Ma ci sono anche teorie che riportano a un corso per motociclisti della polizia inglese, dove agli agenti veniva insegnato anche il gesto del saluto con la mano o con il capo come gesto di riverenze verso i gradi superiori anche mentre si stava in sella.&nbsp; In sostanza, le origini del saluto fra motociclisti sono perse nel tempo e a parte queste storielle non ci sono testimonianze documentate di come sia nato. E' molto pi&ugrave; probabile che si sia diffuso con il tempo, pian piano, espandendosi sempre di pi&ugrave; assieme alla moltiplicazione dei motociclisti, magari partendo da piccoli club, o fra motociclisti che si accorgevano di guidare la stessa moto e poi copiato e adottato da tutti, perch&egrave; &egrave; davvero un gran bel gesto!  InMoto Experience: il programma del tour off-road in Sardegna         

E' un gesto pi&ugrave; che normale per chi va in moto, ma vi siete mai chiesti perch&egrave; i motociclisti di tutto il mondo si salutano alla stessa maniera e da dove &egrave; nata questa usanza? Ci sono diverse teorie a riguardo

Saluto tra motociclisti: perchè lo facciamo e come è nato?

        Siamo in dirittura d&rsquo;arrivo per la visita allo stabilimento Honda di Atessa, prevista per venerd&igrave; 2 settembre. Eravamo al tutto esaurito, ma alcune disdette dell&rsquo;ultim&rsquo;ora hanno liberato 3 posti. Se siete interessati fate ancora in tempo a chiedere di partecipare. Vi ricordiamo che l&rsquo;evento &egrave; totalmente gratuito e prevede la visita della linea produttiva della casa giapponese nella mattina di venerd&igrave;. Quindi al pomeriggio ci sar&agrave; un forum tecnico in aula, tenuto da Luca Fiorentino, apprezzato tecnico Honda. Al sabato poi giro turistico nella zona della Majella, con la vostra moto. Tutte le info qui: Vi portiamo alla Honda: prenotatevi! Per chiedere di partecipare scrivete a: info@motoskills.it Vi aspettiamo!       

Mancano due giorni al nostro evento in collaborazione con la Honda, e alcune disdette hanno liberato 3 posti. Siete ancora in tempo per partecipare

Ultimi posti per visitare lo stabilimento Honda di Atessa con In Moto

        Una due giorni motociclistica a Roma. La stiamo organizzando insieme a Honda Motor Europe e al portale Motoskills.it. Sar&agrave; un evento aperto a motociclisti di ogni tipo e livello tecnico, con l&rsquo;unico requisito richiesto della comune passione per i mezzi a due ruote (a motore!). Venerd&igrave; 13 maggio passeremo la giornata nella sede Honda, per parlare di moto e approfondire temi tecnici insieme alla nostra tradizionale guida, Luca Fiorentino, che in molti conoscono come Lukethebike. Sabato 14 maggio faremo invece un&rsquo;uscita guidata, per fare curve in compagnia, vedere bei panorami e finire a mangiare assieme. Il programma dell&rsquo;evento L&rsquo;appuntamento &egrave; fissato per venerd&igrave; 13 maggio alle 9, per l&rsquo;ingresso alla struttura di Honda Motor Europe a Roma, in via della Cecchignola 13. Registrazione, foto di rito, presentazione dell&rsquo;azienda. Quindi la prima parte del Technical Forum, dedicato al Total Quality Management. La ricerca della qualit&agrave; nella produzione industriale. Vale a dire tutto ci&ograve; che in Honda si fa per raggiungere il livello qualitativo riconosciuto ai prodotti della casa dell&rsquo;ala dorata. Luca Fiorentino ci guider&agrave; in un&rsquo;analisi della produzione vista con l&rsquo;occhio di chi cerca la massima qualit&agrave;. Dalla selezione dei materiali alle lavorazioni, passando per il sistema di controllo e, ovviamente, la formazione del personale. Si parler&agrave; anche degli investimenti necessari a garantire una qualit&agrave; elevata e omogenea della produzione, come del risparmio indotto in termini di costi delle garanzie; oltre al guadagno d&rsquo;immagine presso chi moto e scooter li compra. Luca Fiorentino in occasione di uno dei suo Technical Forum organizzati con la nostra rivista Il Forum tecnico proseguir&agrave; con una seconda sessione dopo il pranzo a buffet, offerto dalla Honda. Quindi si passer&agrave; nell&rsquo;aula training, per vedere ancora quelle che la nostra guida ha chiamato le &ldquo;chicche della manutenzione&rdquo;. Una sessione quasi pratica, che terminer&agrave; davanti a una Honda RC 213V, la MotoGP guidata da Marquez &amp; Co, della quale potremo esaminare alcuni aspetti tecnici. Immancabile la cena romana, per la quale si stanno gi&agrave; svolgendo test approfonditi... Al sabato tutti in moto! Dopo le sessioni di studio del venerd&igrave;, nuovo appuntamento al sabato mattina alle 9 presso l&rsquo;Azienda Agricola Didattica &ldquo;Casa Masca&rdquo; di Lanuvio (casamasca.it), dove potremo degustare una Colazione contadina a buffet: pane e pomodoro, pane e olio, t&egrave;, caff&egrave;, acqua. Subito dopo, partenza per un giro con le nostre moto nell&rsquo;entroterra montuoso del Basso Lazio, guidati da Andrea Arcesi (noto come multistrangola) e da Riccardo Matesic. Quindi, alle 12.30, rientro a Casa Masca, dove degusteremo un pranzo completo. Uno scorcio dell'azienda agricola dove faremo la colazione e il pranzo del sabato Il menu del pranzo di sabato - Aperitivo buffet servito in giardino: crostini sfiziosi assortiti accompagnati dai vini prodotti dall'azienda- Lasagna primavera (carciofi e speck)- Porchetta di Ariccia IGP- Insalata mista- Melanzane saporite - Ciambelline al vino- caff&egrave;- vini prodotti dall&rsquo;azienda (con ovviamente la possibilit&agrave; di segnalarci esigenze particolari in caso di allergie) La giornata si concluder&agrave; nel giardino dell&rsquo;azienda, con la possibilit&agrave; per i presenti di trattenersi anche nel pomeriggio. Posti limitati Per la giornata di venerd&igrave; la Honda ha fissato un massimo di 20 presenze, dovendo limitare l&rsquo;accesso come precauzione anti-covid. Per il sabato non c&rsquo;&egrave; invece un tetto massimo, ma &egrave; necessario prenotare. Costi La giornata del venerd&igrave; sar&agrave; totalmente gratuita (eccezion fatta per la cena in ristorante &ldquo;a consumo&rdquo;). Per la giornata del sabato &egrave; previsto invece un costo di 50 euro omnicomprensivo: colazione, giro in moto guidato e pranzo completo. Prenotazioni Per la giornata di venerd&igrave;, sono aperte le prenotazioni sul Forum di Motoskills, dove &egrave; aperta un&rsquo;apposita discussione (Pistoni&amp;Porchetta). Per la giornata del sabato la prenotazione andr&agrave; fatta invece scrivendo a info@motoskills.it, o chiamando il numero 391.7947366 (anche WhatsApp). Vi aspettiamo! Per gli amici del Centro-nord La settimana prima del nostro evento di Roma, a Reggio Emilia ci sar&agrave; la 4a edizione della Motoerbazzonata. Ovviamente saremo anche l&igrave;! Per info e per prenotarsi: 4a Motoerbazzonata, sabato 7 maggio Un'immagine dalla 3a edizione della Motoerbazzonata       

E' l&rsquo;evento che stiamo organizzando a Roma con Honda Motor Europe. Sar&agrave; una due giorni per parlare di moto presso la sede Honda all&rsquo;Ardeatina, ma anche per fare un giro assieme su strade panoramiche e belle da guidare

Pistoni&Porchetta: appuntamento a Roma il 13-14 maggio!

Abbiamo gi&agrave; parlato di Ducatisti e Harleysti come le comunit&agrave; motociclistiche pi&ugrave; diffuse e conosciute, ma nel mondo &egrave; diffuso in maniera capillare anche il Guzzismo: movimento motociclistico/religioso che si basa sul culto dell&#39;oggetto Moto Guzzi in modo intenso e condiviso, con un particolare tratto anticonformista e una grande passione per lo stare in gruppo e mangiare bene.  Guzzisti si &egrave;, per principio    Il guzzista &egrave; definibile tale da prima di avere una Guzzi, infatti solo il fatto di aver scelto questo marchio &egrave; la palese espressione di un carattere controcorrente che si separa dalle mode pi&ugrave; diffuse per andare a cercare l&#39;oggetto distintivo che possa mostrare al mondo una forte identit&agrave;. Di recente la Moto Guzzi - con l&#39;avvento della V7 - &egrave; entrata in un segmento di mercato pi&ugrave; mainstream, ma lo zoccolo duro della produzione - e la stessa direzione dell&#39;azienda - &egrave; quella di porsi come alternativa ai best seller del mercato rimarcando con orgoglio la distanza da tutto il resto. E se le cose sono ancora cos&igrave; &egrave; principalmente perch&egrave; il guzzista &egrave; una persona che a questa distinzione tiene particolarmente.  Come il ducatista, anche il Guzzista &egrave; attaccato alla tradizione e non accetta altro all&#39;infuori del bicilindrico a V trasversale. Questa &egrave; forse l&#39;unica vera regola del guzzismo, ma &egrave; rigida e incontrovertibile: non pu&ograve; esistere una guzzi con un&#39;architettura meccanica diversa da questa. Gi&agrave; De Tomaso prov&ograve; a ribaltare il dogma offrendo una serie di Guzzi con motori a 2 e 4 cilindri in linea fra gli anni &#39;70 e &#39;80, con il risultato di una rivolta popolare e un fallimento sfiorato per un soffio, che ha costretto la direzione a ritornare sui suoi passi e rimettersi a produrre moto con un cilindro a destra e uno a sinistra.  Amore e odio  Il Guzzista ha un rapporto intimo e viscerale con la Moto Guzzi, tanto che potremmo descriverlo come se fosse una relazione da romanzo rosa o telenovela. E&#39; un costante tira e molla fra una passione travolgente e fortissima e momenti di sconforto e rifiuto, dovuti pi&ugrave; che altro al fatto che il guzzista &egrave; da sempre in mezzo ad un limbo: vorrebbe vedere la sua marca preferita come riferimento del mercato in tutti i segmenti, con un listino nutrito e capace di portare a tutti il Verbo del V trasversale, ma non vorrebbe avere una Moto Guzzi banalizzata, plasmata per le masse e sulla bocca di tutti perch&egrave; perderebbe quella caratteristica anticonformista e di &quot;alternativa&quot; che gli &egrave; tanto cara.  Ed &egrave; per questo che il guzzista si lamenta sempre di come l&#39;azienda non investa abbastanza, di come Piaggio stia gestendo il marchio, di come i nuovi prodotti non siano allo stesso livello tecnologico di BMW o Ducati e di come il mondo non sia capace di apprezzare quello che veramente Moto Guzzi rappresenta per il motociclismo. Salvo poi andare in garage e fermarsi a guardare l&#39;infinita bellezza della sua Guzzi, accenderla e ringraziare il giorno in cui Giorgio Parodi e Carlo Guzzi decisero di aprire una fabbrica di moto a Mandello del Lario.    Peace and Love... pi&ugrave; o meno  Altra caratteristica del guzzismo &egrave; che si tratta fondamentalmente di un movimento pacifista. Il guzzista si mette di tanto in tanto contro mamma Guzzi, ma quasi mai contro gli altri marchi, e proprio perch&egrave; &egrave; conscio di far parte di una comunit&agrave; motociclistica dalla forte identit&agrave;, non si preoccupa di mischiarsi agli altri motociclisti. Guidando quel particolare mezzo sta gi&agrave; comunicando al mondo quella che &egrave; la sua visione della vita, e non c&#39;&egrave; bisogno di entrare in discussioni da bar contro altri marchi.&nbsp;  L&#39;unica leggera antipatia diffusa tra i guzzisti &egrave; quella verso BMW, principalmente perch&egrave; condivide con Guzzi la stessa filosofia di marchio &quot;touring&quot; ed &egrave; senza dubbio il non plus ultra in termini di tecnologia e offerta al pubblico. Per descrivere il dualismo BMW/Moto Guzzi possiamo pensare al marchio bavarese come la ragazza pi&ugrave; bella/educata/preparata e gentile della classe, quella perfettina a cui tutti corrono dietro, mentre la Casa di Mandello &egrave; quell&#39;altra ragazza, un po&#39; eccentrica e sempre sulle sue, che non veste mai alla moda e che non prende sempre voti alti nei compiti in classe, ma che ha un fascino intrinseco che solo in pochi &quot;eletti&quot; possono apprezzare. I guzzisti questa cosa la sanno bene, e sono molto orgogliosi dei loro gusti e delle loro scelte.&nbsp;&nbsp;    Cosa vuol dire essere &quot;Ducatisti&quot;?  &nbsp; 

Tra le comunit&agrave; di appassionati pi&ugrave; strette e calorose, c&#39;&egrave; senza dubbio quella dei Guzzisti, un gruppo di motociclisti che ha costruito attorno al mito della Moto Guzzi uno stile di vita controcorrente e ricco di orgoglio

Essere &quot;Guzzista&quot;: cosa significa?

Per tutti i Vespa Lovers nasce, all&rsquo;indirizzo, la community ufficiale del brand Vespa, per condividere storie di amicizia, viaggio e libert&agrave; sempre uniche.  Ogni amante di Vespa &egrave; una persona originale. I vespisti sono ricchi di storie da narrare e da condividere, ed proprio a loro che si rivolge la community ufficiale in cui i Vespa Lovers possono raccontare se stessi e le proprie storie di vita. Uno spazio in continuo divenire che, oltre a stimolare la partecipazione con un meccanismo di gamification, continuer&agrave; nel tempo ad arricchirsi di nuove funzionalit&agrave;, per dare visibilit&agrave; e unire sempre pi&ugrave; tutti i vespisti del mondo.  Nella community si invita alla creazione di poster o strip che raccontano graficamente un modo di essere o una piccola storia. Grazie ai modelli grafici, immagini, titoli e citazioni disponibili online per la creazione dei poster e strip ogni utente pu&ograve; liberare la propria creativit&agrave; e dare vita a storie nelle quali immagini e parole narrano dell&rsquo;amore per Vespa per far nascere racconti sempre nuovi e originali da condividere con gli altri Vespa Lovers.  Partecipare, ricevere apprezzamento e condivisione dei propri contenuti da altri membri della community fa inoltre guadagnare Vespa Miles accumulando le quali si ottengono, badge, rewards e si accede a livelli superiori di visibilit&agrave; nella community. I contenuti pi&ugrave; affascinanti, inoltre, usciranno dalla community per approdare negli spazi social di Vespa e guadagnare ulteriore popolarit&agrave;, per essere apprezzati - e ancora condivisi - dal popolo dei Vespisti.    In quasi settanta anni di storia, e con oltre 18 milioni di esemplari diffusi nel nei cinque continenti, Vespa ha superato ogni confine, ogni barriera linguistica e culturale unendo intere generazioni di ragazze e ragazzi intorno a una comune passione. Vespa &egrave; diventato il primo marchio globale della mobilit&agrave; forte di valori universali quali l&rsquo;amicizia, la libert&agrave;, l&rsquo;eleganza, lo stile, l&rsquo;amore e il rispetto per gli altri e per l&rsquo;ambiente. Vespa ha interagito con ambienti sociali lontanissimi tra loro, generando fenomeni culturali diversi, peculiari delle realt&agrave; nelle quali ha saputo calarsi fino a diventarne protagonista e tratto distintivo. Ha guidato le rivoluzioni di costume, musicali, giovanili divenendo una icona conosciuta e amata a ogni latitudine. Fiammetta La Guidara

I vespisti sono ricchi di storie da narrare e da condividere, ed proprio a loro che si rivolge la community ufficiale in cui i Vespa Lovers possono raccontare se stessi e le proprie storie di vita

7 risultati per 'community'

Aggregare motociclisti per belle uscite: il fenomeno dei gruppi Social

Technical Forum: una due giorni da motociclisti con Honda

Saluto tra motociclisti: perchè lo facciamo e come è nato?

Ultimi posti per visitare lo stabilimento Honda di Atessa con In Moto

Pistoni&Porchetta: appuntamento a Roma il 13-14 maggio!

Essere "Guzzista": cosa significa?

Nasce la Community Vespa