Guy Martin &egrave; un nome ben noto per le sue imprese straordinarie nel mondo delle corse motociclistiche, eppure il suo record di velocit&agrave; sulla Hayabusa &egrave; stato recentemente infranto da Jarrod &#39;Jack&#39; Frost, amico e rivale. Martin, famoso per le sue avventure sul circuito del Mountain TT e per le imprese ad alto tasso di adrenalina, aveva stabilito un primato impressionante su ogni tipo di veicolo.  SUZUKI, NUOVI COLORI PER LA HAYABUSA NEL 2024  Per soli 7 km/h  Uno dei suoi record pi&ugrave; iconici era la velocit&agrave; massima mai raggiunta su una Hayabusa. Il pilota Frost per&ograve;, recentemente ha accettato la sfida di superare questo traguardo e ha dimostrando di poter battere il record. La sfida era tutt&#39;altro che facile, con la barriera delle 435 km/h come obiettivo. La moto di Frost era stata modificata per migliorarne le prestazioni e, regolando la rapportatura finale della moto e ottimizzando la pressione del turbo, &egrave; riuscito a battere il record raggiungendo 442 km/h. Il prossimo obiettivo? 443 km/h, anche perch&eacute;, come da lui ammesso, nel finale ha notato che ci fosse stato un &quot;leggerissimo calo di velocit&agrave;&quot;. La sfida quindi &egrave; ancora apertissima.  SUZUKI HAYABUSA 25TH ANNIVERSARY, SOLD OUT IN MENO DI 24 ORE  &nbsp; 

Il record di velocit&agrave; &egrave; stato battuto per soli 7 km/h, ma a quanto pare i due piloti sono pronti per riaccendere i motori&nbsp;

Jack Frost batte Guy Martin: la sua Hayabusa vola a 442 km/h

        Non tutti potrebbero avere il coraggio di salire sulla Crighton CR700W che quasi spaventa a leggere i dati tecnici: a spingerla c&rsquo;&egrave; un motore rotativo da 700 cc nominali in grado di erogare 220 CV e 142 Nm, con un peso di appena 130 kg. Insomma, tenera a bada una &ldquo;bestia&rdquo; del genere non &egrave; affatto semplice. Ci ha pensato Guy Martin, che non si &egrave; mai tirato indietro di fronte a sfide (quasi) impossibili. Sfrecciare a Cadwell Park Guy Martin ha portato in giro la Crighton CR700W sull&rsquo;asfalto di Cadwell Park, il noto circuito nel Lincolnshire, in Inghilterra. E lo spettacolo non &egrave; di certo mancato. Ma non era la sua prima volta su questa moto: gi&agrave; qualche tempo fa si era cimentato alla guida testandola in rettilineo, ma stavolta ha voluto mettersi alla prova al 100%, e per farlo ha scelto una delle migliori piste britanniche (che, non a caso, &egrave; anche una di quelle che conosce meglio, e questo lo ha certamente agevolato). Aggiungiamo che la moto &egrave; un modello che pochi possono permettersi: non solo per la difficolt&agrave; nel gestirla ma anche per la spesa da affrontare. Prodotta in appena 25 esemplari, ha un prezzo di 95mila sterline, ovvero quasi 110mila euro! Insomma, una moto per pochi(ssimi) in tutti i sensi.  QUALI TECNOLOGIE CAMBIERANNO LA MOTO IN FUTURO?       

Il pilota e star della tv ha sfrecciato su Cadwell Park in sella alla &ldquo;bestia&rdquo; con motore rotativo da 700 cc nominali che eroga 220 CV e 142 Nm

Guy Martin fa urlare la Crighton CR700W: il video

I tentativi di Guy Martin di battere i record di velocit&agrave; sono rimbalzati sul web molte volte negli ultimi anni. D&rsquo;altronde con un pilota della sua fama non pu&ograve; che essere altrimenti: oggi &egrave; anche un&rsquo;icona televisiva (nel Regno Unito una vera star). Le sue ultime gesta sono state allo Straightliners Top Speed di Elvington, dove in sella alla Crighton CR700W, Martin &egrave; riuscito a raggiungere 187,3 miglia orarie, ovvero 301 km/h.    I numeri della Crighton  Un risultato che non lo soddisfa, considerando che il suo obiettivo &egrave; quello di superare la barriera delle 200 miglia (cio&egrave; circa 321 km/h). Certo &egrave; che i numeri ottenuti sulla Crighton fanno ben sperare. La moto eroga una potenza di 220 CV e peso 129,5 kg, quindi un rapporto pari a 1,69 CV/kg (simile se non addirittura migliore rispetto a quello di una MotoGP). Un traguardo possibile grazie anche al motore Wankel, propulsore a pistoni rotativi di soli 43 kg da 699 cc (calcolati), e ai numerosi elementi in fibra di carbonio di cui &egrave; fatta la CR700W. La moto &egrave; uno degli esperimenti pi&ugrave; interessanti degli ultimi anni, prodotta in soli venticinque esemplari, la Crighton CR700W viene venduta al prezzo di 112mila euro e pu&ograve; essere utilizzata esclusivamente su circuito, ma non in gara.&nbsp;  SVIZZERA, TORNANO LE GARE DOPO 63 ANNI: MA SERVONO PISTE MODERNE 

In sella alla sua Crighton CR700W ha ottenuto buoni risultati e&nbsp;che fanno ben sperare per il record da battere

Guy Martin e il motore Wankel: il nuovo obiettivo sono i 321 km/h

        Telaio e manifattura britannica, motore di derivazione Kawasaki: il re della velocit&agrave; Guy Martin sta sviluppando due nuove moto. Si chiamano Reed Racer e Dot Demon, sono sportive e classiche allo stesso tempo, e si portano appresso un marchio storico, rinato anche grazie all'ex pilota britannico.  DOT MOTORCYCLES: LA RINASCITA, 40 ANNI DOPO La storia della Dot Motorcycles ha radici antiche. Nel 1903 vince sull'Isola di Man con il fondatore e pilota Harry Reed. Nel 1978, dopo anni di successo nelle competizioni trial britanniche, il brand chiude. Pi&ugrave; di quarant'anno dopo, ecco la rinascita grazie ai due ingegneri Anthony e Daniel Keating, il cui intento &egrave; costruire moto sportive potenti e leggere, grazie all'aiuto, in fase di sviluppo, di Guy Martin, anch'egli con un passato al Tourist Trophy. TELAIO E CICLISTICA Dietro entrambi i nomi scelti per i modelli, ci sono dei significati precisi. La Reed Racer prende il nome dal fondatore Harry Reed, mentre invece Dot Demon era un soprannome dato alle scrambler del marchio durante le competizioni nel 1961. La Reed Racer &egrave; una caf&eacute; racer, mentre la Dot Demon &egrave; una scrambler. Entrambe pesano 169 kg, ed entrambe sono realizzate su un telaio tubolare in acciaio e un forcellone a traliccio. Davanti trova spazio una forcella a steli rovesciati Showa Big Piston, dietro invece trova spazio un monoammortizzatore. Racer e Demon calzano entrambe cerchi da 17" con pneumatici 120/70 ZR 17 e 160/60 ZR 17. L'impianto frenante &egrave; Brembo. IL MOTORE DELLA KAWASAKI Z650 La spinta &egrave; invece affidata a un bicilindrico in linea Kawasaki da 650 cc e 68 cavalli derivato dalla Z650. Altra differenza tra i due modelli &egrave; che sulla Racer, i terminali di scarico pendono direttamente sotto la parte posteriore, sulla Demon pendono invece di lato. Dot Motorcycles non ha ancora annunciato i prezzi. KAWASAKI: NUOVI COLORI E EURO5 PER LE 650 BICILINDRICHE       

Con un glorioso passato nelle competizioni trial, la Casa britannica rinasce anche grazie al supporto di Guy Martin, e lancia sul mercato una caf&eacute; racer e una scrambler

Dot Motorcycles, il ritorno del marchio con Reed Racer e Dot Demon

        Che Guy Martin abbia messo nel suo mirino il record di velocit&agrave; sulla terra (che oggi &egrave; 376,3 miglia orarie, ovvero&nbsp;605,5 km/h) non &egrave; certo una novit&agrave; e ve ne avevamo gi&agrave; parlato in passato. Sono mesi che lavora con il team Project 100 per questo obiettivo: insieme hanno elaborato Streamliner 52 Express, spinto da un&nbsp;motore Rolls Royce&nbsp;utilizzato sull&rsquo;elicottero Westland Lynx, impiegato nell&rsquo;esercito e nella marina britannici, con&nbsp;1.200 CV di potenza massima. L&rsquo;impresa &egrave; fissata per il 2023, sul Salar de Uyuni, deserto di sale in Bolivia, nel frattempo Guy Martin si tiene in allenamento. Allenamento &ldquo;leggero&rdquo; Proprio nei giorni scorsi, il pilota &egrave; stato presso l'Elvington Airfield in Gran Bretagna per due giorni di test, durante i quali ha portato il suo mezzo a 150 km/h il primo giorno, a 240 km/h il secondo. Velocit&agrave; &ldquo;basse&rdquo; per il pilota e il suo team ma importanti per consentire di rilevare tutta una serie di dati utili per sviluppare ulteriormente le capacit&agrave; del mezzo e fare quindi un altro passo verso il record di velocit&agrave;. Queste prove, infatti, hanno anche permesso al responsabile tecnico Dave Blundell e al progettista Alastair Smith di apportare alcune modifiche meccaniche, considerato che lo Streamliner ha corso senza alcun supporto aerodinamico. Senza dubbio, il lavoro &egrave; ancora lungo, ma da Guy Martin ci possiamo aspettare veramente di tutto. Anche di sfrecciare a oltre 600 km/h. AERODINAMICA DELLA MOTO: FORME E SOLUZIONI PER SFIDARE IL DIO DEL VENTO       

Pilota e team sono stati in Gran Bretagna per alcune prove. Si lavora per il 2023, in Bolivia, quando tenteranno di battere il primato su terra di 605,5 km/h

Guy Martin testa lo Streamliner per battere il record di velocità

        Un pilota famoso per le sfide ad alta velocit&agrave;, un ingegnere di 77 anni e un veicolo di 9 metri per registrare un primato su terra. Guy Martin, Alex Macfadzean e quello che si chiama Streamliner hanno fissato il loro obiettivo. Record 400 mph Guy Martin ha messo nel mirino il record di velocit&agrave; su terra, che oggi &egrave; la gi&agrave; incredibile cifra di 376,3 miglia orarie &ndash; 605,5 km/h e l&rsquo;appuntamento &egrave; per il 2022 in Bolivia. A spingere lo Streamliner c&rsquo;&egrave; un motore Rolls Royce utilizzato sull&rsquo;elicottero Westland Lynx, impiegato nell&rsquo;esercito e nella marina britannici: 1.200 Cv la potenza massima, da sfruttare nel canonico percorso imposto dalle regole ufficiali per il record. Martin dovr&agrave; correre su un tracciato lungo un miglio per due volte in direzioni opposte e cercare di toccare quota 400 mph, per riportare il primato in Gran Bretagna &ndash; gi&agrave; detentrice per sei volte dal 1937 ad oggi. Breve storia Il primo recordman fu l&rsquo;americano Gene Walker nel 1920, ma nell&rsquo;albo d&rsquo;oro si &egrave; iscritto anche l&rsquo;italiano Piero Taruffi, nel 1937. I 605,5 km/h portano invece la firma di Rocky Robinson, nel 2010. Macfadzean ha ammesso una leggera ossessione per quest&rsquo;avventura, alla quale lavora dal 2008: lo Streamliner &egrave; oggi in fase di perfezionamento e sar&agrave; testato sia su strada che nella galleria del vento, per ritoccare la propria aerodinamica ispirata agli aerei Tornado della RAF. Tra i test intermedi prima della sfida in Bolivia, alcuni saranno svolti su una ex pista dell&rsquo;aviazione britannica. Pilota esperto Intanto Guy Martin, oggi presentatore televisivo, si prepara a compiere un&rsquo;altra impresa su due ruote dopo aver firmato il record di velocit&agrave; su Triumph, il picco pi&ugrave; alto raggiunto dalla Casa motociclistica che nel 2016 ha realizzato un modello apposta per il primato; nel frattempo, per lui, continua la sfida su Hayabusa per il record di velocit&agrave; con motore termico. Kawasaki Z1000: due anni per battere il record, tre secondi per fallire       

Obiettivo Bolivia 2022 per il celebre pilota e conduttore tv: nel mirino ci sono i 605 km/h su due ruote, per farlo c'&egrave; l'ingegnere Macfadzean e un motore Rolls Royce da elicottero RAF

Guy Martin, sfida sullo Streamliner per il record di velocità su terra

        Ci sono uomini con la scorza talmente dura e un fegato grande a tal punto da non poter rinunciare al brivido della velocit&agrave;. Quella stessa velocit&agrave; con cui ogni motociclista fa i conti quando monta in sella alla propria due ruote. Poi c&rsquo;&egrave; Guy Martin che, oltre ad avere fegato e scorza, possiede anche quella innata voglia di misurarsi con l&rsquo;impossibile per cercare di superare quei limiti che solo la ragione umana pu&ograve; imporre. E cos&igrave;, dopo aver acquistato nel 2018 una Suzuki Hayabusa completamente originale, ha deciso di volersi tuffare nell&rsquo;ennesima nuova sfida: superare le 300 miglia orarie (circa 482 km/h) in sella ad una motocicletta alimentata da un motore termico.  Figlia del vento: ecco la nuova Suzuki Hayabusa SULLE ALI DEL FALCO PELLEGRINO Dopo averci gi&agrave; provato nel corso del 2020 &ndash; toccando per&ograve; &ldquo;solamente&rdquo; le 282 miglia orarie (454 km/h) &ndash; quel pazzo di Martin ha deciso che il 2021 fosse per lui il momento giusto per salire di nuovo sulle ali del falco pellegrino, proponendo una sfida per cui vale veramente la pena morire. &ldquo;Sono giunto alla conclusione che quando fai qualcosa del genere &ndash; ha spiegato Martin - se non sei disposto a morire &egrave; perch&eacute; non vuoi davvero farla.&rdquo;             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Guy Martin (@guymartinofficial)      HAYABUSA, DESTINATA A VOLARE Pi&ugrave; di tre anni fa Martin compr&ograve; la mitica sport tourer giapponese &ndash; gi&agrave; velocissima in versione omologata - per meno di 6mila euro. Tuttavia, a distanza di pochi anni, quella moto &egrave; ora quasi impossibile da riconoscere. Certo, le forme inconfondibili della Hayabusa sono ancora l&igrave; che giacciono sotto le svariate modifiche eseguite in collaborazione con alcuni professionisti del settore, ma ora quella moto &ndash; che di base monta un motore quadricilindrico da 1298 cc e 175 cv, capace di toccare i 312 km/h di velocit&agrave; massima &ndash; &egrave; stata rivisitata con una carenatura speciale e un motore sovralimentato capace di erogare 830 cv di potenza. Insomma, qualcosa che fa venire i brividi anche al motociclista pi&ugrave; efferato. &ldquo;Quando ho toccato le 280 mph - ha raccontato ancora Martin &ndash; ho subito pensato che avrei voluto raggiungere velocit&agrave; ancora pi&ugrave; elevate. Voglio riprovarci e non vedo l'ora. Sono solo 16 secondi ed &egrave; solo una questione di tenere i nervi saldi ed essere mentalmente preparato. Quando guido a quelle velocit&agrave; poi non dormo per due giorni di fila.&rdquo; Che dire&hellip; in bocca al lupo, Guy!  Hayabusa Web Edition, serie speciale di 10 esemplari       

La mitica Sport tourer &egrave; stata completamente rivisitata e ora presenta una carenatura speciale e un motore sovralimentato capace di erogare 830 cv di potenza

Guy Martin e Hayabusa: obiettivo 482 km/h sulle ali del falco pellegrino

La mitica Sport tourer è stata completamente rivisitata e ora presenta una carenatura speciale e un motore sovralimentato capace di erogare 830 cv di potenza. Eccola in queste foto

Guy Martin e Hayabusa: obiettivo 482 km/h

        Guy Martin, lo spericolato pilota di moto britannico noto ai fan per le sue imprese al TT sull&rsquo;Isola di Man, sta per far registrare un altro momento epico in sella alla due ruote. Martin &egrave; stato anche protagonista di una serie tv su Channel 4, celebre canale televisivo inglese, nella quale in ogni puntata si trovava a dover battere un record a bordo di svariati mezzi a motore e non: naturalmente in moto, poi in bici, tandem, hovercraft, moto d&rsquo;acqua e altri bizzarri veicoli. LA GRANDE FUGA - Una nuova prova attende la celebrit&agrave; della motocicletta: il riferimento questa volta &egrave; cinematografico, dato che pellicola e motori si sono scambiati la mitologia svariate volte. Il film d&rsquo;ispirazione per la nuova impresa di Martin &egrave; &ldquo;La Grande Fuga&rdquo;, nella cui scena finale Steve McQueen salta un reticolato altissimo per completare la sua fuga in Svizzera. La moto che comp&igrave; l&rsquo;impresa davanti le telecamere era una Triumph TT 650 &ldquo;mascherata&rdquo; da DKW militare tedesca. Ed &egrave; proprio su una Triumph che Martin tenter&agrave; di riprodurre la rischiosa azione, mentre a riprenderlo sar&agrave; lo show per la tv di Channel 4 che andr&agrave; in onda il 9 dicembre. Easy Rider, il film cult in versione restaurata per i 50 anni        

Il famoso pilota britannico alle prese con una nuova prova a bordo di una Triumph: per lo show televisivo su Channel 4 sar&agrave; riproposta l'acrobazia su due ruote che comp&igrave; il protagonista Steve McQueen nel film

Guy Martin,  il salto della "Grande Fuga" è la nuova sfida

La velocit&agrave; nel sangue, anche se di essere un pilota a tempo pieno hai smesso qualche anno fa. Guy Martin&nbsp;entra un&rsquo;altra volta nella storia: quello che oggi fa il presentatore televisivo ma che &egrave; nella memoria di tutti gli appassionati di moto e di road races ha scritto una nuova pagina dei record. Lo scorso 20 giugno ha raggiunto le&nbsp;103,6 miglia all&rsquo;ora (166,7 km/h)&nbsp;con un trattore speciale, il&nbsp;JCB Fastrac. Il primato &egrave; stato stabilito nel Regno Unito, vicino a York, ad&nbsp;Elvington Airfield. Il record precedente di 87,27 miglia orarie era stato stabilito nel marzo 2018 dal Track-Tor di Top Gear.  MOTORE SPECIALE - Per stabilire questo nuovo primato, sul Fastrac della JCB &egrave; stato montato un motore&nbsp;JCB Diesel Max&nbsp;6 cilindri capace di erogare ben&nbsp;1.000 cavalli. Non solo, la&nbsp;Williams Advanced Engineering&nbsp;ha collaborato in questo progetto e ha sia alleggerito il trattore, sia migliorato l&rsquo;aerodinamicit&agrave;. L&rsquo;idea di costruire un mezzo per stabilire un nuovo record &egrave; venuta a&nbsp;Lord Bamford, il presidente di JCB, la multinazionale che produce&nbsp;attrezzature per la costruzione edilizia, la demolizione e l&rsquo;agricoltura e terzo pi&ugrave; grande produttore di macchine agricole del mondo. Per JCB non &egrave; il primo record: nel 2006 il JCB DieselMax stabil&igrave; un nuovo primato, tutt&rsquo;ora imbattuto, raggiungendo con un veicolo diesel le&nbsp;350,092 miglia all&rsquo;ora.  L&#39;ICONICO GUY - &ldquo;&Egrave; stata una bellissima giornata&nbsp;con JCB ad Elvington&nbsp;- ha dichiarato&nbsp;Guy Martin - un&rsquo;ottima performance ottenuta grazie agli ingegneri JCB. &Egrave; stato fantastico guidare questo trattore, in pista &egrave; stato perfetto&rdquo;. L&rsquo;iconico pilota, non nuovo a questo tipo di avventure, si &egrave; ritirato due anni fa dal mondo delle gare su strada, ma ogni tanto riappare in sella a una moto come in occasione della Tandragee 100, nella categoria Classic riservata alle moto d&rsquo;epoca. Stile di guida aggressivo, basettoni e occhi spiritati, ma soprattutto le tante partecipazioni concluse sul podio del TT senza mai una vittoria. Quel tocco di rimpianto che alimenta i grandi personaggi dello sport, che continuano ad accettare nuove sfide e a volte, come in quest&rsquo;occasione, le vincono.  &nbsp;   

Famoso per il suo stile di guida aggressivo e il look particolare, il pilota e presentatore televisivo ha raggiunto le 103,6 miglia all&rsquo;ora, ovvero 166,7 km/h, con un camion speciale. Stracciato il vecchio primato di 87,27 mph/h grazie al motore JCB Diesel Max 6 cilindri capace di erogare ben 1.000 cavalli

Guy Martin, nuovo record sul trattore JCB Fastrac | VIDEO

        Con una semplice giacca da moto, il casco bianco AGV e i pantaloni ad alta-visibilit&agrave;, avrebbe potuto sembrare chiunque. Invece era proprio lui, Guy Martin, l'asso inglese delle corse su strada, che ha deciso di cimentarsi in una bella sfida gelata: a Capodanno &egrave; salito in sella ad una Triumph Tiger 800 XCA e si &egrave; lanciato sulla spiaggia di Mablethorpe, nella sua Inghilterra. Con il cerchio posteriore da 17 pollici, sul quale ha montato una gomma Continental TCK80. Il maltempo, comunque, ha dato un carattere speciale alla gara, che aveva il sapore del Dirt-Track. Uno di quegli eventi che soltanto gli inglese sanno organizzare. Insomma, nonostante abbia dichiarato di non voler pi&ugrave; prendere parte al Tourist Trophy, Guy Martin non ha di certo "chiuso" con il mondo delle due ruote, e si diverte in qualsiasi modo. Questa volta, del resto, l'ennesima avventura del pilota del Lincolnshire non &egrave; stata altro che questo: divertimento puro.  Una gara che sarebbe passata inosservata se non fosse stato per gli scatti e il post su Facebook di un appassionato: Peter Starr, al quale si deve anche la foto in apertura.       

Il protagonista delle gare su strada... protagonista fuoristrada. Ha guidato una Triumph Tiger 800 XCA di serie sulla spiaggia di Mablethorpe.

Guy Martin doma una tigre sulla sabbia

        Guy Martin ce l'ha messa tutta, ma per il momento il sogno di entrare nel Guinness dei Primati con il record di velocit&agrave; su terra &egrave; rimandata. L'obiettivo &egrave; estremamente ambizioso e difficile, perch&eacute; attualmente il record si attesta sulla velocit&agrave; di 376,363 mph (605.697 km/h), raggiunta nel 2010 da Rocky Robinson in sella alla Top Oil-Ack Attack Streamliner. Le speranze di Guy Martin, che ha tentato il record con Triumph, sono naufragate dopo il primo miglio sul Lago Salato, quando il britannico ha perso il controllo dell'Infor Rocket Streamliner. "Le condizioni difficili del leggendario Bonneville Salt Flats si sono rivelate impegnative nell'ultima fase del tentativo di record su terra di Triumph Motorcycles", dicono i portavoce della Casa inglese. "Con il sole e venza vento Guy Martin &egrave; partito ottimamente e stava facendo un'ottima prestazione nel primo miglio quando il Triumph Infor Rocket Streamliner ha perso trazione in una sezione umida della superficie salata, causando l'uscita di traiettoria del posteriore e l'uscita di pista dello Streamliner. Guy non si &egrave; fatto niente nell'incidente, ma lo Streamliner ora richieder&agrave; una revisione prima di poter fare ulteriori tentativi". "Fa parte del lavoro, ragazzi", ha commentato Guy Martin senza perdere il buonumore. "Penso che se fosse una cosa facile lo avrebbero gi&agrave; fatto tutti. Quindi ora faremo un piano e pianificheremo la prossima uscita non appena avremo la possibilit&agrave;".        

Una caduta sul Lago Salato impedisce all'asso britannico di battere il record di velocit&agrave; su terra. "Se fosse una cosa facile, tutti l'avrebbero fatto", ha dichiarato Martin...

Guy Martin: record rimandato

Sono passati quasi 70 anni da quando Rollie Free entr&ograve; nella storia battendo il record di velocit&agrave; su due ruote in casco e mutande (vedi foto in basso) e&nbsp;50 anni dall&#39;impresa a 300 all&#39;ora del neozelandese&nbsp;Burt Munro e della sua vecchia Indian ( conquistando gloria eternaanche grazie al bel film sulla sua impresa interpretato da Anthony Hopkins). Cambiano i protagonisti ma il palcoscenico rimane sempre lo stesso, la&nbsp;piana salata di Bonneville e ora &egrave; il turno di Guy Martin e Triumph.  Il pilota britannico, reduce dal &quot;muro della morte&quot; in bicicletta, &egrave; arrivato quattro giorni fa&nbsp;nello Utah e si sta preparando a entrare nel Guinness cavalcando il razzo Triumph da 1000 cavalli. L&#39;obiettivo &egrave; non solo superare l&#39;attuale primato, 377 miglia orarie, ma di raggiungere le 400, ossia 645 chilometri orari circa.&nbsp;Matt Markstaller, l&#39;ingegnere a capo del progetto, ha dichiarato: &quot;E&#39; la sfida pi&ugrave; difficile che abbiamo mai affrontato e probabilmente solo un uomo su un milione potrebbe farcela&quot;. E Guy Martin &egrave; l&#39;uomo giusto.&nbsp;  Questa mattina alle 7.30 locali il team Triumph &egrave; tornato sul sale di Bonneville per una nuova sessione di test: l&#39;erore del Tourist Trophy ha percorso sette miglia per perfezionare il bilanciamento e a breve Martin tenter&agrave; di entrare nella storia. Per l&#39;ennesima volta.&nbsp;   

Il pilota britannico&nbsp;sta testando il razzo a due ruote con cui sta per tentare di entrare nel Guinness dei primati

Guy Martin a Bonneville, il tentativo di record &egrave; vicino

Il pilota britannico &egrave; pronto a entrare nel Guinness dei primati cavalcando il&nbsp;Triumph Infor Rocket Streamliner da 1000 cavalli tentanto di oltrepassare i 640 km/h.&nbsp;

Guy Martin e Triumph a Bonneville per il record di velocità

Triumph Motorcycles, l&#39;iconico marchio motociclistico britannico, ha confermato che torner&agrave; alle leggendarie saline di Bonneville, negli Stati Uniti d&#39;America, nel mese di agosto, per battere il record di velocit&agrave; su terra. L&#39;obiettivo di Triumph &egrave; quello di superare il record corrente che si attesta a 605,696 km/h, usando una Triumph Rocket Infor Streamliner. In sella ci sar&agrave; il detentore di molteplici record al TT sull&#39;Isola di Man Guy Martin.  La Triumph Rocket Infor dispone di una costruzione monoscocca in carbonio e kevlar con due motori turbo capaci di erogare 1000 CV a 9000 giri al minuto. La moto &egrave; lunga 7,77 metri, larga 61 centimetri piedi e alta 91 centimetri. Alimentata da combustibile al metanolo, &egrave; in competizione nella categoria Divisione C (streamlined motorcycle).  Triumph ha una storia nei record di velocit&agrave; su terra: ha gi&agrave; detenuto il titolo di moto pi&ugrave; veloce del mondo tra il 1955 e il 1970 , conquistati in sella a Devil&#39;s Arrow, Texas Cee-gar, Dudek Streamliner e Gyronaut X1, quest&#39;ultimo capace di raggiungere la velocit&agrave; di 395,28 km/h. Guy Martin ha detto: &quot;Non vedo l&#39;ora di provare la Triumph Infor Rocket Streamliner sul sale di Bonneville quest&#39;estate. Gli ingegneri di Triumph hanno costruito una macchina stupefacente, dandoci la migliore possibilit&agrave; di battere il record di velocit&agrave; su terra a due ruote&quot;.  Del resto, anche il nome iconico Bonneville &egrave; stato concepito dopo il record di velocit&agrave; di terra di Johnny Allen a Salt Flats nel settembre 1956, quando ha raggiunto la velocit&agrave; record di 193,72 mph. Il primo modello T120 Bonneville fu presentata all&#39;Earls Court Bike Show e messo in vendita nel 1959. 

Confermato il tentativo di conquistare il record di velocit&agrave; su due ruote, ad agosto, sul Lago Salato, nello Utah.

Guy Martin verso il guinness, a oltre 605 km/h!

di Federico Porrozzi Arrivare a toccare la velocit&agrave; di quasi 130 km/h (126, per l&rsquo;esattezza) guidando una moto sembra facile. Pi&ugrave; difficile se stai parallelo al terreno, dentro un anello di 121 metri di lunghezza, 6 di altezza e 36 di diametro e con l&#39;asfalto di &quot;legno&quot; a 90 gradi.  VELOCITA&rsquo; E RISCHIO - Ha faticato non poco, per centrare l&rsquo;impresa, Guy Martin. Lui 34enne pilota britannico del Lincolnshire con numerose gare su strada alle spalle (tra queste, ben 14 podi al Tourist Trophy della leggendaria Isola di Man e 11 vittorie all&rsquo;Ulster Gp, considerata la gara pi&ugrave; veloce del mondo) di velocit&agrave; e adrenalina se ne intende davvero ma per prepararsi all&rsquo;impresa si &egrave; allenato duramente a livello fisico e anche sui &ldquo;caccia&rdquo; militari.    COME SU UN CACCIA - Gi&agrave;, perch&eacute; andare a quella velocit&agrave; dentro il &ldquo;Muro della Morte&rdquo; (cos&igrave; si chiama questo speciale anello) con una moto vuol dire dover affrontare una forza G di oltre 5 punti. Notevole davvero. Guy ce l&rsquo;ha fatta, toccando i 130 km/h al primo colpo. Per uno che ha fatto della scarica d&rsquo;adrenalina, delle sfide alla morte e alla velocit&agrave; il suo stile di vita (celebre la sua frase &quot;Non ho niente contro il calcio. Semplicemente trovo poco interessante perdere due ore della mia vita a guardare in Tv 22 milionari in mutande che inseguono una scatola piena di vento&quot;), &egrave; gi&agrave; pronto il prossimo obiettivo: arrivare a 200 km/h. 

Il 34enne pilota britannico esperto di gare su strada ha raggiunto i 130 km/h guidando una moto su un anello parabolico

Guy Martin record nel Muro della Morte

Il 34enne pilota britannico ha computo una nuova impresa da Guinness: ha raggiunto 126 km orari sul &ldquo;muro della morte&rdquo;,  una pista parabolica in legno

Guy Martin &egrave; record 

Guy Martin, l'asso britannico delle corse su strada, ha annunciato che non parteciper&agrave; alla prossima edizione del Tourist Trophy, la leggendaria gara sull'Isola di Man che lo ha visto pi&ugrave; volte sfiorare la vittoria senza per&ograve; mai riuscire a conquistarla. A dichiarare la sua rinuncia &egrave; lo stesso Guy Martin, tramite il suo profilo social.  "Un sacco di gente mi ha chiesto cosa far&ograve; quest'anno", scrive Guy Martin. "Immagino un cambiamento di scenario. Ho corso il TT per 11 anni. Tutto quello che ho davvero fatto da quando avevo 18 anni, tranne lavorare sui camion, &egrave; correre sulle moto da competizione e il mio cervello ha bisogno di qualcosa di diverso.  "Ogni anno &egrave; la stessa cosa: i test, le corse, e poi si ricomincia.&nbsp; Ci ho pensato mentre ero sdraiato in ospedale dopo l'incidente di Ulster Grand Prix. Penso da tre anni al &ldquo;Divide Tour&rdquo;, la pi&ugrave; dura gara di mountain bike in America, e ho pensato che in un batter d'occhio mi ritrover&ograve; a 45 anni, cos&igrave; ho intenzione di farlo quest'anno. Mi piace sfidarmi mentalmente e il &ldquo;Divide Tour&ldquo; sar&agrave; duro, ma &egrave; cos&igrave; anche al TT, e questo mi ha costretto a fare una scelta.  "Non ho finito con le moto. Tenter&ograve; il record del Muro della Morte in primavera e quest'estate tenter&ograve; il record di velocit&agrave; su terra e se correr&ograve; su strada sar&agrave; con il team TAS.  "Dopo il Divide Tour potrei non voler pi&ugrave; vedere una bicicletta - oppure potrei non voler pi&ugrave; disputare una corsa su strada, non lo so. Ma so che Bruce Anstey e John McGuinness corrono ancora nel TT, e hanno un paio di anni pi&ugrave; di me, cos&igrave; forse torner&ograve; l'anno prossimo. O forse trover&ograve; qualcos'altro di interessante da fare. Ho pi&ugrave; interessi oltre alle moto e penso che sia il caso di seguirli.  "Grazie come sempre per il supporto", conclude Guy Martin, che ha compiuto trentaquattro anni lo scorso novembre e che, effettivamente, dal punto di vista anagrafico pu&ograve; permettersi di saltare un'edizione del Tourist Trophy per tornare - forse - l'anno prossimo. Oppure diventer&agrave; pi&ugrave; semplicemente un ciclista. Nemmeno lui sa prevederlo.  Fiammetta La Guidara

Ha compiuto trentaquattro anni lo scorso novembre e pu&ograve; permettersi di saltare un'edizione del Tourist Trophy per tornare - forse - l'anno prossimo

Guy Martin non correr&agrave; al TT

BMW crede molto nella sua particolare strategia di promozione del marchio attraverso il Motorsport. Non si tratta di un impegno diretto nelle competizioni pi&ugrave; prestigiose, ma di un supporto tecnico che in misura crescente viene assicurato a tutti coloro che partecipano a competizioni con la S1000 RR e che si affidano al HP Race support. Ovviamente l'entit&agrave; dell'aiuto di BMW &egrave; proporzionale all'importanza del campionato cui si partecipa, un approccio piramidale che ha il merito di riconoscere l'impegno di ogni singolo pilota, dall'amatore impegnato in trofei locali, fino ai team professionisti che godono dello status di &ldquo;Factory Supported&rdquo;. C'&egrave; anche un campionato virtuale, ma con montepremi reale di 100.000 euro, a cui ogni pilota BMW pu&ograve; prendere parte. Si chiama BMW Motorrad Race Trophy e riconosce punti in funzione dei risultati che ogni pilota ottiene all'interno del suo campionato.  La community BMW &egrave; in costante crescita, una famiglia che ha come esponenti pi&ugrave; illustri i team e piloti impegnati nelle pi&ugrave; importanti competizioni nazionali ed internazionali. Anche quest'anno ci &egrave; stata concessa l'occasione di effettuare un breve test sulle pi&ugrave; prestigiose race bike derivate dalla S1000 RR.  Sud Africa Lance Isaacs#38 Black Swan Energy Team  Si chiama South African SuperGP Champions Trophy una nuova serie introdotta nel 2014 e prevede un regolamento molto stringente, addirittura lascia meno possibilit&agrave; di elaborazione rispetto al nostrano campionato Stock. Ad ogni modo la differenza con una moto di serie &egrave; immediatamente apprezzabile: leggera e quindi pi&ugrave; agile, la S1000 RR appare molto curata in tutti quei dettagli che sulla moto di serie sono per forza frutto di scelte di compromesso. Leve e pedane sono nella posizione corretta, la manobrabilit&agrave; del cambio &egrave; migliorata e la risposta del motore, libero dai vincoli delle normative antinquinamento, &egrave; sempre morbida negli apri e chiudi ma molto pi&ugrave; rabbiosa quando si apre con decisione. Tanto piacere di guida con una moto che non richiede investimenti enormi per potere correre per vincere.    Endurance EWC #13 BMW Motorrad France Penz13.com Team  Normalmente una moto d'Endurance &egrave; una moto &ldquo;strana&rdquo; da guidare se paragonata ad una normale Superbike. Tendenzialmente pi&ugrave; lunga, morbida e pesante, fa capire chiaramente che non &egrave; pensata per essere sfruttata al 100% per brevi distanze, ma per poter dare il 99% per tante e tante ore. Di solito tutto &egrave; meno affilato e le risposte meno nervose, in questo caso per&ograve; abbiamo potuto apprezzare non solo una preparazione tecnica di prim'ordine, dietro c'&egrave; Alpha Racing, ma anche un setup realmente efficace ed in grado di fornire tanta confidenza.    IDM Markus Reiterberger #11 Van Zon Remeha BMW Team  21 anni e gi&agrave; due volte campione IDM, al giovane Reiter abbiamo riconosciuto non solo il talento, ma anche la capacit&agrave;, sua e chiaramente anche del team, di sapersi cucire addosso una moto praticamente perfetta, evidentemente efficace, ma anche splendidamente semplice da usare. Triangolo ergonomico, risposta delle sospensioni, erogazione del motore, tutto &egrave; perfetto e l'assieme &egrave; tale che una volta alla guida il feeling che si instaura con la moto &egrave; gi&agrave; altissimo dopo solo pochi giri, dimostrazione che avere una moto &ldquo;facile&rdquo; &egrave; il primo passo per vincere le gare.    BSB Tommy Bridewell #46 Tyco BMW Motorrad Team  In BSB non c'&egrave; spazio per i deboli di cuore! La formula &egrave; semplice: tanti cavalli ed il solo polso destro a controllarli! Il team Tyco ha preparato una moto realmente interessante, curatissima nei dettagli, con un motore potentissimo, ma con una erogazione estremamente modulabile (e ci mancherebbe altro viene da dire) e con un assetto letteralmente impressionante per la capacit&agrave; di aggredire le curve. Non &egrave; una moto da staccatore puro, Tommy Bridewell evidentemente predilige quote geometriche che rendano possibili ingressi in curva fulminei, difficile trovarne un'altra in grado di tenere la corda in questo modo. Quando poi si tratta di dare gas, mediamente succede che il posteriore inizia a derapare, oppure che l'anteriore inizia ad alzarsi... oppure le due cose assieme!    WSB Ayrton Badovini #86 BMW Motorrad Italia SBK Team  Il team BMW Italia, abbiamo gi&agrave; potuto apprezzarlo l'anno scorso, realizza delle moto realmente bellissime, d'altronde il mondiale &egrave; sempre il mondiale ed anche l'occhio vuole la sua parte. Ma estetica a parte, una volta alla guida si riesce a percepire la cura costruttiva che c'&egrave; in ogni dettaglio. Inconsciamente si capisce subito che &egrave; una moto fatta bene e di cui ci si pu&ograve; fidare, il cambio, l'elettronica, il motore, le sospensioni, il tutto &egrave; un amalgama perfetto ovviamente con ingredienti dosati perfettamente secondo le esigenze del pilota. Fra la moto di Barrier dell'anno scorso e quella di Badovini di quest'anno le differenze sono evidenti, pi&ugrave; improntata alla scorrevolezza ed alla ricerca di trazione la prima, pi&ugrave; votata alle staccate la seconda.    &nbsp;  Isle of Man TT Guy Martin #8 Tyco BMW Motorrad Team  BMW ha dimostrato di sapere vincere anche nel Road Racing, il 2015 &egrave; stato un anno meno fortunato ma il valore della moto non &egrave; stato messo in discussione. Tantissimi cavalli, le potenze sono quelle del mondiale Superbike, massima protezione aerodinamica e precise scelto a livello di assetto e frenata. La moto &egrave; stabilissima, con un ammortizzatore di sterzo che realmente &ldquo;lega il manubrio&rdquo; ed una frenata potente ma priva di quel mordente iniziale tipica delle moto da pista, anche il controllo del freno motore &egrave; veramente aperto per assicurare la massima scorrevolezza. La storia insegna che sull'isola di Man il tempo non si fa tirando le staccate ma... frenando meno degli altri!  (Nella foto in evidenza: Guy Martin)  Per un approfondimento non perdete i prossimi numeri di Motosprint!  Francesco Gulinelli  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;

BMW anno dopo anno sta stringendo una partnership sempre pi&ugrave; forte con Pirelli, attivamente impegnata nel mondo delle competizioni

BMW protagonista nel Motorsport

Ad Agosto Triumph prover&agrave; a battere il primato di velocit&agrave; mai raggiunto da una moto. A guidare il Rocket Streamliner sar&agrave; Guy Martin E' di 605,697 km/h il record di velocit&agrave; mai raggiunto da una motocicletta. Una velocit&agrave; stratosferica che Triumph ha intenzione di superare e per questo a messo a punto il Rocket Streamliner: un mezzo da oltre 1.000 cavalli di potenza massima che sar&agrave; portato al limite dal fortissimo pilota Guy Martin, stella del TT.&nbsp;  Il passato di Triumph &egrave; costellato da questo tipo di record: la Casa inglese ha infatti conservato il titolo di &nbsp;&ldquo;World&rsquo;s Fastest Motorcycle&rdquo; dal 1955 al 1970, con la sola eccezione di 33 giorni.   Protagonisti di questi incredibili successi del passato sono stati gli streamliner Triumph Texas Cee-gar della Devil&rsquo;s Arrow, il Dudek Streamliner e il Gyronaut X1, il primo a raggiungere la velocit&agrave; di 395.28 Km/h. Il progresso ingegneristico e la moderna tecnologia hanno alzato sempre di pi&ugrave; l&rsquo;asticella, fino a raggiungere l&rsquo;attuale record di 605.597 Km/h fatto registrare nel 2010 dallo streamliner Oil-Ack Attack.  Ma come &egrave; fatta una moto da record? Il Rocket Streamliner &egrave; lungo 7,77 metri, largo 60 cm e alta 91. La struttura monoscocca in carbonio e Kevlar ospita due motori turbocompressi alimentati a metanolo, di derivazione Rocket III.&nbsp;  Dopo i test che si svolgeranno a met&agrave; Luglio sulla piana salata di Bonneville (nome strettamente legato alla produzione della Casa dopo il record fatto registrare da Jhonny Allen nel 1955), il "missile" inglese sar&agrave; chiamato a compiere l'impresa dal 24 al 27 Agosto.&nbsp;  [gallery ids="24085,24084,24083"]  &nbsp;

Guy Martin e Triumph insieme per battere il record di velocit&agrave; su terra per una motocicletta. Lo faranno a Bonneville, dal 24 al 27 Agosto

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