Kove, alla Sanremo-Sestriere con il fondatore Zhang Xue e la sua storia

Kove, alla Sanremo-Sestriere con il fondatore Zhang Xue e la sua storia

Insieme all'attuale CEO del marchio cinese abbiamo partecipato alla HAT in sella alla 450 Rally

Klaus Nennewitz

09.10.2023 ( Aggiornata il 09.10.2023 17:00 )

Alla HAT Sanremo-Sestriere con Kove

Quanto è affidabile? Il motore ha abbastanza potenza? Domande legittime per una moto che arriva dalla Cina. I primi indizi si trovano nella classifica finale dell'ultima Dakar: i tre debuttanti Sunier Sunier, Deng Liansong e Fang Mingji hanno clamorosamente concluso il Rally in sella alle Kove al 46°, 67° e 77° posto.
Ulteriori indicazioni per capire qualcosa in più del fenomeno Kove, tuttavia, sono derivate dall'Hardalpitour 2023, perché il fondatore, proprietario e amministratore delegato dell'azienda, Zhang Xue, si era iscritto per il Raid che parte da Sanremo con destinazione (non-stop) Sestriere.
Dopo un volo di 15 ore, Xue si è presentato davvero nel paddock di Sanremo. Zhang ha pazientemente stretto le mani ridendo negli obiettivi dei fotografi senza un briciolo di arroganza. Al check-in della HAT sotto il tendone gli è stato fatto cenno di passare, perché la comunicazione con lui è difficile visto che l’uomo proveniente dalla città Huaihau Mayang al centro della Cina non parla una sola parola di inglese, figuriamoci italiano.

Hardalpitour 2023: Giorno 1

Durante il briefing a Sanremo, anche i rappresentanti di aziende affermate si congratulano con lui per i successi ottenuti. A cena, Zhang si prende spesso delle pause per fumare e per osservare da vicino gli innumerevoli scooter e moto parcheggiati ai lati della strada. Poco dopo, torna a tavola con nuove idee di prodotto e il classico tovagliolo di carta deve servire per i primi schizzi di design. Non c'è dubbio, quell'uomo è un vulcano ribollente di idee, sempre pronto a scattare!
La mattina dopo, siamo in tre sotto l’arco di partenza: Zhang e Cesare Galli sulle 450 Rally, mentre chi scrive guiderà la 510 X Adventure bicilindrica. Il mio compito è quello del navigatore per guidare la squadra sui 600 km attraverso la Liguria e il Piemonte. Già i primi chilometri diventano una sfida per tenere unito il gruppo nel caos dello shopping cittadino del sabato. Sui primi 25 km asfaltati in salita sento costantemente il rombo della moto di Zhang, mentre superiamo tanti “concorrenti” a una velocità piuttosto allegra per trovarci più avanti sulle piste polverose.
Zhang guida con decisione e un buon ritmo su strada, scegliendo delle traiettorie pulite senza tagliare le curve e mantenendo una distanza di sicurezza decente, il che fa sperare in un bel raid insieme.
Nei primi 10 km di fuoristrada tra San Romolo e Bajardo, lascio volare il bicilindrico in discesa. Mentre Galli e Zhang lottano con la polvere, io mi amalgamo con la 510 X che guido per la prima volta, e sono sorpreso dalle prestazioni della ciclistica: la forcella affronta senza problemi i canaloni d'acqua trasversali, anche se arrivo lungo, la moto non si scompone, questa piccola moto ADV comincia a piacermi veramente tanto.
Per la prima pausa sigaretta, Zhang emerge dalla nuvola di polvere esaltato e con il pollice alzato. Dopo la prima bagarre sentiamo che moto, ritmo e velocità sono giusti per tutti e tre; siamo una squadra perfetta per la HAT 2023!

I piloti che seguono si fermano per scattare delle foto con lui, poco dopo arriviamo al primo, leggendario ristoro nel centro del piccolo villaggio di montagna di Pigna. Sotto i portici, la gente del posto ha preparato un banchetto di prelibatezze locali su un tavolo infinito, accompagnato da un gruppo musicale che suona dal vivo. Zhang si lascia andare a forti sfoghi di eccitazione e filma l'intera scena tra decine di moto ADV e scorci storici. Il suo entusiasmo è contagioso, non servono parole comprensibili per capire le emozioni di un uomo altrimenti freddo e riservato (che ammette però di sfuggita che l'arrivo di tutte e tre le moto Kove al traguardo della prima tappa della Dakar gli aveva fatto venire le lacrime agli occhi).

Sulla strada in salita per il Colle Melosa la bicilindrica 510 X lavora in zona rossa, mentre dietro di me il mono della Rally 450 pompa a debita distanza, non mi sarei aspettato tanta placidità da uno come Zhang!
Al Rifugio Allavena lo lascio andare avanti sullo sterrato lungo il confine francese, come se non aspettasse altro da tempo, sparisce a tutto gas in un'enorme nuvola di polvere. Galli ed io ci guardiamo allibiti, 30 km più tardi lo incontriamo rilassato alla galleria di Garezzo mentre gira un video col cellulare.
Ormai, l'intelligentissimo uomo ha capito ed interiorizzato la navigazione con il Garmin Montana e potrebbe concludere la HAT 2023 anche da solo. Pedalare dietro e ingoiare polvere è stata probabilmente un'esperienza nuova per lui, ma sorprendentemente ha accettato questo ruolo quasi umilmente per due ore. Ora però, prende in mano la situazione e sfreccia via con Galli, mentre io riesco a malapena a tenere il passo sulla mia bicilindrica. Dopo 50 km ci ritroviamo alla stazione di servizio di Garessio, dove lui indica al barista, con gli indici allungati ai lati della testa, una Red Bull!
Nella nostra categoria Classic, la volata finale del primo giorno si svolge sui sentieri sterrati del comprensorio sciistico di Prato Nevoso, la salita sui ghiaioni con pietre smosse è impegnativa. Con un'altezza di circa 150 cm, Zhang non riesce ad appoggiare i piedi, quindi adotta la stessa tecnica di guida di Gaston Rahier: quando si ferma, salta semplicemente giù dalla moto! Nella fitta foresta e sulle mulattiere devo navigare particolarmente bene, perché le inversioni a U nel sottobosco lo infastidiscono. Tuttavia, nei pochi momenti in cui ho potuto seguirlo direttamente, ho notato una certa eleganza nel suo stile di guida: piccolino come un fantino su un cavallo da corsa, è seduto in maniera raccolta sulla moto, i piedi lasciano a stento le pedane e i gomiti sono alzati, come ci hanno insegnato i crossisti statunitensi fin dagli Anni '80.
La sessione fotografica sotto il sole della sera con diverse inversioni probabilmente l’hanno un po' innervosito: è stato visto per l'ultima volta fumare e filmare vicino al Rifugio Balma a 1883 m di altitudine, dopo di che è scomparso, prendendo la discesa diretta a valle sulle piste da sci. Per la cena comune di tutti i partecipanti al mercatino di Boves, lo ritroviamo all'improvviso, sempre con uno sguardo che dice: "e adesso? Che facciamo?".

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