Prova Kove 450 Rally: la Dakar alla portata di tutti

Prova Kove 450 Rally: la Dakar alla portata di tutti

newslManeggevolezza degna di una Enduro ma si viaggia bene anche su strada grazie alla buona protezione aerodinamica. Scopriamo come è fatta  e come se l'è cavata

Klaus Nennewitz

05.10.2023 14:39

La prima Kove 450 Rally, disponibile in Italia per una prova, si presenta con un biglietto da visita importante, l'arrivo di tutti e tre i piloti del team cinese alla Dakar 2023 in Arabia Saudita. Nemmeno KTM ci era riuscita al debutto ai tempi di Heinze Kinigadner.
C’è una certa somiglianza - almeno nella vista laterale - con l'ultima moto vincitrice di Marc Coma alla Dakar sudamericana 2015 (KTM, nde).
Colpisce il prezzo della versione base che, per i motociclisti appassionati di Rally, provocherà notti insonni, perché improvvisamente l'idea di volare sugli sterratoni come i grandi idoli è a portata di mano, perché il biglietto di ingresso non arriva ai 30.000 euro della KTM o ai 16.000 della Fantic Replica ma, resta di molto al di sotto.

Kove 450 Rally: com’è fatta

La moto che ci ha messo a disposizione l’importatore italiano Pelpi, è la versione "High": la corsa delle sospensioni è da 305/300 mm per un’altezza sella da 960 mm. L’idraulica in compressione ed estensione è regolabile sulla forcella USD con steli da 49 mm di diametro mentre sull’ammortizzatore centrale, collegato con biellismi progressivi al forcellone monoblocco fuso in alluminio, si può cambiare anche il precarico della molla.
Gli interruttori sul manubrio (diametro da 28/22 mm, fissato alla piastra superiore della forcella tramite un sistema di silentblok) vengono utilizzate anche su altre moto europee, leve e manopole sono funzionali, mancano solamente i paramani. La torretta che regge la strumentazione è in materiale plastico e non è predisposta per fissare un supporto Roadbook o un navigatore. Questo dettaglio è l’unico che ci sembra un po’ debole rispetto al resto della moto che lascia un’ottima impressione.
La strumentazione TFT da 5” visualizza tutte le informazioni importanti della moto: per togliere l’ABS, il pilota deve entrare nel menu di gestione con i tasti del blocchetto sinistro (un po’ complicato, ci vorrebbe un tasto dedicato).
L’ergonomia è corretta per una moto da fuoristrada, la Kove si guida bene sia in posizione seduta che in piedi, gli stivali trovano un solido appoggio sulle ampie pedane microfuse in acciaio e la sella stretta permette di spostarsi in cima alla moto senza fatica.
La moto in prova è una preserie omologato Euro 5 che sarà disponibile in Europa a partire dalla fine dell’anno. Non è la Replica della moto ufficiale della Dakar, per questo motivo monta le gomme CST, anch’esse di origine cinese e con un profilo da Enduro stradale.

Le caratteristiche tecniche della Kove 450 Rally: meccanica e motore

Prima di provare la Kove 450 Rally abbiamo smontato la sella ed i due serbatoi anteriori (ca. 7 lt di capacità ciascuno, il posteriore con 15 litri è autoportante) per studiare la meccanica. Il telaio della moto è realizzato con tubi ovali in acciaio e segue una struttura convenzionale a forma di diamante con culla inferiore chiusa. Sorprende la buona qualità degli accoppiamenti e i fissaggi, le minuterie sono da standard occidentale, piastre e supporti hanno dimensioni robuste e le plastiche si presentano senza bave o risucchi. I passaggi dei cavi e tubi (ce ne sono tanti) sono in ordine, i supporti dei serbatoi anteriori sono regolabili, per lo smontaggio basta una brugola lunga da 6 mm mentre la carena anteriore è tenuta con 6 fissaggi rapidi e viene via in un’attimo.
Il filtro dell’aria è posizionato in alto sopra il motore, due radiatori d’acqua di dimensioni diverse, ciascuno con una ventola, garantiscono una temperatura d’esercizio corretta al propulsore, sotto di loro troviamo un piccolo radiatore dell’olio.

Il motore eroga 51 CV a 9.500 giri/min invece dei 54 CV della versione Rally Pro e divide il basamento con la Fantic Caballero 500 mentre il gruppo termico è specifico per la Kove con due alberi a camme in testa. Sotto il motore c’è un paracoppa in fibra di carbonio con spessore 2 mm (un pò esile) che porta un piccolo compartimento per attrezzi sul lato destro.

Le sensazioni in sella

Dopo l’avviamento, il motore rivela una rumorosità meccanica non eccessiva, ma un regime del minimo leggermente irregolare. La frizione è ben dosabile e facilita i cambi di marcia, mentre la ricerca del folle a volte è un po’ difficile.
Le prestazioni del motore sono decenti per un monocilindrico da 450 cc, ma non me lo sentirei di definirle “racing”. È adeguato per una adventurebike leggera e basta per divertirsi in fuoristrada perché la coppia motore ai bassi regimi è discreta, vibrazioni e rumorosità rimangono sempre sotto la soglia del fastidio. Migliorabile la risposta parzializzando il gas e ai bassi regimi.
La Kove 450 Rally dimostra una maneggevolezza degna di una moto da Enduro (il peso a secco dichiarato è 145 kg), le sospensioni reagiscono bene alle asperità delle piste sterrate mentre sui salti accentuati arrivano presto al limite perché progressività e freno idraulico non sono proprio pensati per questo tipo di utilizzo. Su strada si viaggia bene grazie ad una protezione aerodinamica sufficiente e all’assenza delle vibrazioni. Avremmo preferito una migliore sensibilità e progressività dell'impianto frenante.

Kove 450 Rally: il prezzo

La versione base della Kove 450 si propone con un prezzo di 8.990 euro come alternativa valida e molto più economica delle moto bicilindriche per i piloti che si muovono di più in fuoristrada che su strada e vuole essere una adventurebike facile che si posiziona fra moto tipo Honda CRF300 e le più grosse monocilindriche del gruppo KTM. Chi vorrebbe usarla per partecipare a gare del Motorally dovrebbe prendere in considerazione la sostituzione del supporto strumenti per montarne uno robusto per il roadbook.

 

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