Tra le cose che abbiamo visto al Salone, una ci è sfuggita di sicuro: una prospettiva del futuro a lungo termine. Al netto di qualche eccezione sono mancati concept futuristici, idee innovative, in favore di una concreta realtà e moto pronte per la produzione
Sarà il Covid, sarà questo rapido cambiamento della società che non ci permette di programmare a lungo termine, ma lo slogan di EICMA 2021 "Oggi riapre il futuro" non è stato rispettato più di tanto. Fra i padiglioni della Fiera di Milano abbiamo visto tante novità ma poche visioni futuristiche, con i vari produttori che si sono concentrati su modelli che entraranno a brevissimo sul mercato (o che ci sono già) e concept che di concettuale hanno ben poco, essendo modelli pre-produzione e prototipi di moto praticamente definitive.
Fino a pochi anni fa i saloni di moto (ma anche quelli di auto) avevano due scopi fondamentali: in primis presentare al pubblico i modelli che l'anno dopo avrebbero trovato in concessionaria, e per secondo la proposta di concept e idee di moto e tecnologie ancora inesistenti, con lo scopo di sondare il parere del pubblico e capire se i progetti dei tecnici e designer sono fattibili o meno.
Questo secondo aspetto è stato messo da parte quasi definitivamente, perchè quest'anno EICMA è stato un concentrato di concretezza. Decine di moto cinesi che affermano la loro presenza sul mercato con prodotti veri e validi, e nuove moto da parte dei costruttori storici che non fanno gridare alla rivoluzione ma confermano piani aziendali in linea col passato (ad esclusione di Moto Guzzi, che con la V100 ha portato l'azienda a uno step importante)
Svelate nel corso di una conferenza stampa a Mandello del Lario le forme della nuova Moto Guzzi V100. Una tourer che segna un balzo in avanti nelle ambizioni del Marchio lariano e che propone diverse e interessanti novità
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