Il Governo sfrutterebbe l'IVA guadagnata dall'aumento dei costi dei carburanti per tagliare le accise e mettere un freno alla costante di questo periodo
Il Governo, dopo i proclami, è passato ai fatti. Entro venerdì 18 marzo è atteso infatti il decreto che metterà un freno al continuo rialzo dei prezzi del carburante, divenuto ormai una costante delle notizie di questo periodo. Già ieri mattina il Ministro Roberto Cingolani aveva anticipato la decisione di muoversi verso il taglio delle accise sfruttando l'IVA guadagnata dallo Stato grazie ai prezzi aumentati: adesso è attesa per la normativa ufficiale che, secondo indiscrezioni, dovrebbe tagliare il prezzo di 20 centesimi per i prossimi tre mesi.
La legge finanziaria del 2008 aveva stabilito che ogni tre mesi scattassero, separatamente per benzina e gasolio, le accise per compensare le variazioni dell'IVA dovute all'andamento dei prezzi internazionali dei prodotti rispetto alla media dei tre mesi precedenti. Lo Stato quindi ha intenzione di utilizzare le maggiori entrate fiscali dovute all'aumento dei prezzi (su cui appunto si paga la tassa) per tagliare le accise. Grazie a questo procedimento, lo Stato compensa le sue entrate, ma soprattutto si riduce il costo finale per il consumatore.
In ballo c'è anche il tema dei controlli alle pompe di benzina per evitare speculazioni sull'aumento dei costi. Il prezzo dei carburanti verrebbe monitorato dalla struttura Monopoli e Dogane, alla quale sono collegate 20mila pompe di benzina. Staremo a vedere i prossimi aggiornamenti.
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