Dalla prima ST 125 con motore Hiro alla longeva RS passando per la rivoluzionaria epopea delle AF1. Le ottavo di litro di Noale furono un riferimento per i sedicenni dell'epoca, ed anche oggi ancora molto ammirate
La AF1 125 del 1987 era la risposta alle Gilera KZ e KK, prime ottavo di litro a proporre contenuti tecnici derivati dalle corse. La 125 veneta alzava l'asticella presentandosi con un inedito forcellone monobraccio (brevetto Project 108 che diede poi il nome alla moto) che la distingueva dal resto della produzione mondiale. Beggio, patron Aprilia al periodo, sfidò il mondo con questa ottavo di litro accreditata di un motore Rotax 127 2T da 124,7 cc con valvola Rave allo scarico e con cavalleria di 27 CV dichiarati. Dalla sua la AF1 vantava un telaio doppio trave perimetrale in acciaio, ruote da 16" ed una velocità massima di 159 Km/h. l'anno successivo debutta la versione Replica che proponeva la livrea della 250 GP portata in pista da Loris Reggiani e con frontale dotato di dopipo faro e motore aggiornato con un carburatore Dell'Orto VHSB 34 (al posto del "28" della base) permettendo di arrivare a una potenza di 29 CV a 10.250 giri.
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