Perché i bicilindrici dominano il mercato moderno
Antonio Vitillo
Pubblicato il 19 novembre 2025, 09:52 (Aggiornato il 19 novembre 2025, 13:55)
Non è passato molto tempo da quando il motore bicilindrico in linea era percepito come un motore di ripiego. Semplice da costruire, sobrio nell’aspetto, si pensava fosse solo utile a contenere i costi. Chi cercava personalità puntava almeno a quelli ad architettura a V, sia americani sia europei. Chi voleva avere prestazioni andava sui quattro cilindri giapponesi. Alcuni altri si orientavano sui tre cilindri Triumph.
La scelta sul twin parallelo, nonostante equipaggiasse modelli più che dignitosi - come Honda CB500, Suzuki GS500, Kawasaki ER-5 o Yamaha XJ6 – rimaneva ultimo in un ordine di considerazioni. Le vibrazioni non sempre erano di poca entità, non avevano propensione agli alti regimi, un’erogazione abbastanza piatta, insomma, erano di scarso fascino.

Il “bi” è “on fire”
La situazione attuale è ben diversa: i listini sono dominati proprio dai bicilindrici in linea. Guardando a moto come la Yamaha MT-07, la Honda Hornet 750, la Suzuki GSX-8S, la Triumph Trident 660, la BMW F 900 e un’infinità di adventure e crossover di marchi europei e asiatici, il twin è diventato la base tecnica più diffusa e strategica dell’intero mercato.
Non può essere un caso, piuttosto, è il risultato di un’evoluzione tecnica precisa, che è strettamente legata alle esigenze industriali, ed economiche, contemporanee.

Trasversale ai segmenti
Le case motociclistiche, infatti, hanno compreso che il bicilindrico parallelo permette di costruire piattaforme modulari a costi contenuti. Un solo albero motore, una testata compatta, minori lavorazioni, e meno componenti in gioco, significano tempi di progettazione più brevi e maggiore efficienza.
In fondo i motivi sono quelli di qualche tempo fa.
Solo che ora, lo stesso motore, viene declinato non più solo a modelli entry-level, ma a naked, enduro, sport-tourer e crossover, opportunamente, e facilmente, adattati a ciascuno di essi. Anche in considerazione dell’utente finale, i vantaggi sono evidenti: la manutenzione è semplificata, i consumi sono ridotti, l’affidabilità, essendoci meno elementi, perciò minori possibilità di rotture, è aumentata.

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