Coronavirus, il ballo dei prezzi: crolla il petrolio, non la benzina

Coronavirus, il ballo dei prezzi: crolla il petrolio, non la benzina

La quotazione di un barile è crollata del 59,6% mentre il prezzo medio di un litro di verde in Italia è sceso del 5,2%. Perché? Tante le forze in gioco: compagnie petrolifere, dinamiche internazionali e Iva e accise

Redazione - @InMoto_it

30.03.2020 ( Aggiornata il 30.03.2020 13:09 )

C’è chi lo ha definito il mistero del prezzo della benzina. Ed effettivamente, guardando le cifre, è difficile riuscire a capire il motivo per cui, dal 20 febbraio (ovvero la data del primo contagio di COVID-19 a Codogno), la quotazione di un barile sia crollata del 59,6% mentre il prezzo medio di un litro di verde in Italia sia sceso solo del 5,2% e quello di un litro di diesel del 5,8% (secondo i dati dell'osservatorio del Mise). Proviamo a spiegare perché.

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Dinamiche internazionali e tasse

Dicevamo della differenza tra riduzione della materia prima e riduzione del prezzo alla pompa. Ed è proprio quest’ultimo che interessa più da vicino i motociclisti che per necessari motivi di lavoro devono uscire di casa e quindi fare benzina. Secondo le dinamiche del mercato internazionale del petrolio, quello che noi paghiamo oggi alla pompa, è il risultato di acquisiti di petrolio fatti diverso tempo fa con prezzi diversi ma soprattutto è anche la somma di varie forze in gioco, come il prezzo dei carburanti a livello internazionale e il margine lordo dell’industria petrolifera.

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In più, parte del motivo per questa forbice così ampia la possiamo ricercare nel fatto che il costo della materia prima influisce solo per il 21% del prezzo finale del carburante: un ruolo da protagonista è assegnato anche dalle tasse, ovvero accise (che nel corso dei decenni è variato molto) e Iva. Dati alla mano, basterebbe togliere l’Iva dalle accise per ridurre il prezzo della benzina e del diesel, rispettivamente, di circa 0,16 euro e di circa 0,13. Ma anche tenendo conto di ciò, con i prezzi di oggi del petrolio, la variazione dovrebbe essere di meno 0,25 euro sul prezzo della benzina e di meno 0,16 euro su quello del gasolio. Perché non è così?

Le compagnie petrolifere

Le compagnie petrolifere sono in difficoltà, anche con questi prezzi del petrolio. Si parla di minimi degli ultimi 17 anni: il coronavirus nel mondo ha fatto registrare un andamento sotto i 20 dollari al barile. Tra la paralisi dell’economia mondiale e la guerra dei prezzi tra Russia e Arabia Saudita la situazione è piuttosto grave. Perciò, in un momento di crisi come questo, sia le compagnie petrolifere che i gestori si tengono i guadagni girandone solo una parte ai consumatori. Il COVID-19 ha colpito anche i più grandi, questo è certo.

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