L&#39;aria fresca della mattina e gli alberi che iniziano a cambiare colore segnano l&#39;arrivo dell&#39;autunno, che come ogni anno corrisponde al termine della stagione motociclistica, almeno per la maggior parte degli appassionati che iniziano ad usare meno la moto e ad accorciare sempre di pi&ugrave; le distanze dei propri giri. Ottobre, per&ograve;, non &egrave; ancora un mese freddo e le occasioni per salire in sella per un weekend o qualche giorno di relax non mancano di certo... Dove andare questo mese? Senza dubbio dove c&#39;&egrave; cibo, perch&egrave; il decimo mese dell&#39;anno &egrave; anche uno dei pi&ugrave; ghiotti.  LISTINO MOTO NUOVE  Le Langhe, alla scoperta del tartufo  Ottobre &egrave; il mese perfetto per le degustazioni di tartufo, e quale meta migliore delle Langhe, dove viene raccolto uno dei pi&ugrave; deliziosi tartufi del mondo. La zona collinare del piemonte, nei dintorni di Alba, &egrave; anche una delle zone con il vino pi&ugrave; buono, e guarda a caso in questo mese ci sono vendemmie e cantine aperte pronte a farvi degustare Barolo, Barbera, nebbiolo e tanti altri.&nbsp;  Un tour in moto di un weekend, magari proprio durante la Fiera del Tartufo di Alba, vi dar&agrave; la possibilit&agrave; di scoprire anche alcune delle pi&ugrave; belle strade collinari d&#39;Italia, con magnifici tramonti sui pendii dolci e le cime pi&ugrave; alte delle Alpi gi&agrave; innevate sullo sfondo. Attenzione al meteo, la mattina presto c&#39;&egrave; spesso nebbia in queste zone, quindi l&#39;umidit&agrave; si fa gi&agrave; sentire... vestitevi a cipolla.    DUCATI, LA DESERTX ALZA L&#39;ASTICELLA IN OFF-ROAD CON LA RALLY  &nbsp;  Il sud della Sicilia e la Valle dei Templi  Chi ha detto che non ci si pu&ograve; godere ancora un po&#39; di tepore sulle spiagge? Una soluzione c&#39;&egrave;, ed &egrave; puntare molto a sud, pi&ugrave; a sud di qualsiasi altro posto in Italia, finendo logicamente in Sicilia nella costa che si affaccia sul Canale di Sicilia. Qui le temperature sono ancora miti e ad ottobre si va ancora in giro con le maniche corte. Ovviamente le notti sono pi&ugrave; frizzanti, ma il clima &egrave; decisamente piacevole.  Tra la Valle dei Templi con la sua storia e le meravigliose citt&agrave; che percorrono tutta la costa - da Modica (con il suo delizioso cioccolato) alle belle coste del ragusano, c&#39;&egrave; modo di fare curvette con un panorama meraviglioso e la sicurezza di mangiare in modo eccellente.  &nbsp;  LE MOTO PIU&#39; VENDUTE A SETTEMBRE 2023  &nbsp;  Il Parco del Delta del Po  Una soluzione inusuale per un tour in moto. Attraversare la pianura in moto e avere come meta una zona paludosa potrebbe sembrare poco entusiasmante per gli amanti della guida, e in effetti di divertimento in sella in queste zone non ce n&#39;&egrave; tanto. Ma se abitate al centro-nord e avete voglia di sperimentare qualcosa di diverso con un gruppo di amici o con la vostra dolce met&agrave;, prendete in considerazione anche questa alternativa.  Fra il basso veneto e le coste ferraresi si estende un parco naturale unico in Italia, circondato da una nebbia misteriosa e da una calma surreale. In queste zone la vita scorre lenta e qui gli uccelli migratori che si spostano dall&#39;Europa all&#39;Africa fanno pausa ogni anno, presentando una meravigliosa variet&agrave; di specie che vale la pena scoprire. Tra la bellissima Comacchio e Chioggia c&#39;&egrave; un universo speciale da scoprire fatto di canali d&#39;acqua, pesce delizioso e vita semplice.&nbsp;    BMW GS, dalla R 80 G/S alla 1300: l&#39;epopea della regina bavarese 

La stagione motociclistica volge al termine, ma c&#39;&egrave; ancora un po&#39; di tempo da spendere sulle strade prima che arrivi il gelido inverno

Tour in moto: dove andare nel mese di ottobre da soli o in due

Quando apriamo la porta del garage, accendiamo la moto e usciamo dal nostro spazio privato, entriamo in un universo fatto di regole decise dalla legge e dal buon senso che richiedono adattamento e un cervello sempre ben allenato a capire cosa fare e come. Chiunque utilizzi un mezzo a motore su una strada pubblica ha delle responsabilit&agrave; nei confronti del prossimo, ma nel caso del motociclista si sale addirittura ad un livello superiore per via della natura &quot;pericolosa&quot; del mezzo a due ruote e delle prestazioni nettamente superiori a qualsiasi altro normale veicolo che possiamo incrociare sulla via.  Non dimenticare mai responsabilit&agrave; e rischi    Le regole della strada sono state studiate per limitare al massimo gli incidenti e la loro gravit&agrave;, quindi sono per natura conservative e inducono tutti gli utenti a condurre i loro mezzi piuttosto lentamente. Il codice della strada non viene rispettato sempre alla lettera, direi quasi mai al di fuori delle autostrade, e in moto &egrave; ancora pi&ugrave; difficile proprio per la sua natura divertente.  Nella classifica degli incidenti in moto pi&ugrave; frequenti ci sono le situazioni di traffico cittadino fra incroci a &quot;T&quot; e immissioni con scarsa visibilit&agrave;, i sorpassi troppo azzardati e in prossimit&agrave; di curve cieche e le cadute per perdita di controllo del mezzo, che sono sempre un numero altissimo e le pi&ugrave; frequenti fuori citt&agrave;.  Tutte queste situazioni causate dalla distrazione o dall&#39;errato calcolo del rischio (nostro o da parte degli altri) possono essere limitate se il senso di responsabilit&agrave; rimane alto. &Egrave; giusto anche provare un pizzico di paura per le potenziali conseguenze di una manovra azzardata o mal calcolata, che magari ci far&agrave; aspettare alla curva dopo per eseguire un sorpasso o ci far&agrave; prendere quella serie di curve con un pelo pi&ugrave; di calma.&nbsp;    &nbsp;  Responsabilit&agrave; e buon senso sempre  Ogni caduta, anche la pi&ugrave; stupida, pu&ograve; provocarci seri danni. La nostra moto che carambola sull&#39;asfalto pu&ograve; far cadere altri motociclisti o pu&ograve; coinvolgere delle auto. Se portiamo un passeggero, inoltre, prendiamo in mano la sua vita per il tempo che passer&agrave; seduto dietro di noi. E quando gli errori li fanno gli altri, noi dobbiamo essere sempre all&#39;altezza di reagire con riflessi pronti per cercare di evitare il pericolo.  Pu&ograve; sembrare un discorso quasi paternale, scontato per la maggior parte dei nostri lettori, ma una consapevolezza maggiore - anche se forzata da un discorso piuttosto scontato - pu&ograve; fare la differenza nelle difficolt&agrave; che troverete lungo il vostro prossimo giro in moto.  Allo stesso modo, per&ograve;, non possiamo fare i bacchettoni: la tirata va bene, il tratto tutto curve con qualche piega gustosa godiamocelo pure. L&#39;imperativo &egrave; comunque quello di mantenere alta la responsabilit&agrave; nei confronti del prossimo e delle possibili conseguenze di una guida poco attenta, in modo da guidare con buon senso e capire al meglio cosa possiamo fare in ogni specifico contesto.    La Lucky Explorer 9.5 arriver&agrave;! Ecco l&#39;ultima preserie della crossover MV Agusta&nbsp; 

E&#39; bello, liberatorio e divertente, ma la responsabilit&agrave; che poggia sulle nostre spalle nei confronti degli altri e di noi stessi deve essere sempre prioritaria ogni volta che saliamo in sella

Andare in moto: codice della strada vs codice morale

Siamo arrivati al mese pi&ugrave; tosto della stagione per i motociclisti italiani. Ad agosto fa caldo e non c&#39;&egrave; verso di trovare un po&#39; di pace, perch&egrave; tutte le localit&agrave; turistiche sono prese d&#39;assalto dai vacanzieri. Se si va in montagna, le strade sono colme di auto e camper, se si decide di puntare al mare, non si respira dal caldo e dalla moltitudine di persone in spiaggia. Cosa possiamo fare, volendo passare qualche giorno in sella lontano dalla vita di tutti i giorni e dalla frenesia delle ferie agostane? Si va dove nessuno vuole andare per vivere un&#39;avventura diversa.  Al Lago di Garda, ma dal lato &quot;sbagliato&quot;  Prendete la vostra bella motina, caricatela a dovere e mettetevi in marcia verso il Lago di Garda. Nel tragitto troverete decine di auto con targa tedesca, camper e van, tutti in direzione delle spiagge del lungolago, in cerca di un piccolo spazietto per il proprio asciugamano dopo ore di coda sulla gardesana.&nbsp;  Voi non seguirete il gruppo, ma andrete oltre, sopra i rilievi della costa Est del Garda scavalcando dal lato opposto e raggiungendo luoghi non del tutto sconosciuti ma di certo meno visitati dei grandi laghi del Nord Italia. Stiamo parlando del confine fra Veneto, Lombardia e Trentino in una zona ricca di verde, fresco e laghi magnifici.  Molveno (in copertina), Ledro, Idro e Tenno sono solo alcuni degli specchi d&#39;acqua che potrete andare a visitare per respirare aria fresca lontano dalla calca del turismo di massa. E magari godervi qualche curvetta fra un checkpoint e l&#39;altro, per poter passare un po&#39; di giorni in relax con le persone a cui volete bene, immersi nella natura.    &nbsp;  Sulla costa livornese, dove non c&#39;&egrave; calca  Tra due luoghi completamente invasi di turisti ad agosto come le Cinque Terre in Liguria e le isole dell&#39;Arcipelago Toscano, ci sono le citt&agrave; di Pisa e Livorno con un lungo tratto costiero fatto di calette rocciose, spiaggette dal mare pulito e turismo prettamente locale che non invade con arroganza strade, ristoranti e hotel.&nbsp;  Se Cala del Leone, Spiaggia di Calafuria o Costa degli Etruschi&nbsp;non vi dicono nulla, allora sono il posto giusto da esplorare in questi giorni di canicola estiva. Le acque sono belle pulite, le strutture organizzate e c&#39;&egrave; ancora speranza di trovare un posto in B&amp;B o Hotel... e la sera prendete la vostra moto e andate a godervi il centro di Pisa o Livorno con tutta la bellissima storia e il magnifico cibo toscano.    &nbsp;  Ovunque ci sia un lago e un campeggio  Non volete allontanarvi troppo dalla vostra citt&agrave;? Avete voglia di avventura ma non vi viene in mente nessun posto che non sia invaso da turisti di tutte le sorti? Allora state vicino a casa. Quello di cui avete bisogno &egrave; una tenda, un materassino gonfiabile e un gruppo di amici motociclisti che possano accompagnarvi in un paio di giorni di puro relax in mezzo alla natura e senza alcun tipo di attivit&agrave; programmata.&nbsp;  Caricate alla meglio la vostra moto con quello di cui necessitate e puntate al campeggio in mezzo alla natura pi&ugrave; vicino, possibilimente vicino a qualche laghetto dove potervi rinfrescare corpo e mente. A volte &egrave; meglio fare le cose in semplice e concentrarsi sull&#39;esperienza umana del viaggio, con gente a cui volete bene e magari un bel fal&ograve; in riva al lago dove fare una grigliatina e cantare canzoni della nostra giovent&ugrave;. E di sicuro risparmierete anche un sacco di soldi!    Quando fuori fa caldo, stai attento a questi problemi 

Fuori fa caldo, tutta l&#39;Italia &egrave; sulle strade per le agognate vacanze agostane e le localit&agrave; turistiche sono prese d&#39;assalto. Dove andare per godersi qualche giorno in moto?

Tour in moto: dove andare nel mese di agosto da soli o in due

&ldquo;It&rsquo;s&nbsp;electric, it&rsquo;s&nbsp;electric, very beautiful, I like&rdquo;, sono questi i commenti che ci accompagnano mentre in sella alla nostra Zero Motorcycles SR/S ci addentriamo nel cuore storico di una Firenze invasa da turisti provenienti da tutte le parti del mondo. Un&rsquo;esperienza unica resa possibile grazie alla trazione al 100% elettrica della nostra moto che consente il transito su tutti i settori ZTL&nbsp;ai motocicli elettrici (cat. L3). Un mondo verso cui, accanto allo scetticismo di facciata, c&rsquo;&egrave; tanto interesse,&nbsp;perch&eacute; la marcia della moto elettrica &egrave; lanciata e la SR/S che stiamo cavalcando in questo viaggio verso la Terra dei Motori &egrave; in tutto e per tutto una moto in sella alla quale, gi&agrave; oggi, &egrave; possibile godere di tutte le cose belle che la moto sa regalare, come appunto quella di poter viaggiare.&nbsp;  Viaggiare in elettrico: le soste, le frenate e (poco) calore    Gi&agrave; nelle soste semaforiche lungo i viali che da Firenze seguono il corso dell&rsquo;Arno abbiamo goduto della mancanza del calore del motore tradizionale che normalmente accompagna questi momenti, ma &egrave; sulle prime curve che imbocchiamo verso il Passo della Consuma che si inizia a godere del viaggiare con una moto elettrica in montagna. La frenata &egrave; potente, resa poi ancor pi&ugrave; incisiva dal poderoso freno motore, e l&rsquo;uscita di curva, grazie alla coppia massima che nel motore elettrico &egrave; non solo costante indipendentemente dai giri ma veramente poderosa, ti spara fuori veloce verso la corda del tornante successivo da affrontare in piega. Discesa e frenata, poi, aiutano alla ricarica della moto anche in maniera sensibile attraverso un sistema di &ldquo;decelerazione rigenerativa&rdquo;.  All&rsquo;asfalto veloce del Passo della Consuma preferiamo le romantiche stradine che ci porteranno a Vallombrosa. E&rsquo; un luogo magico a sud del Pratomagno, la dorsale appenninica che divide il Valdarno dal Casentino, ed &egrave; seguendo&nbsp;la stradina che si fa largo nella meraviglia del bosco che arriviamo fino a Montemignaio, aggrappato ancora come un tempo alla sua torre da cui si domina la valle.&nbsp;Al termine della discesa ecco il bel borgo di Poppi, su cui, visibile gi&agrave; da lontano, si erge il castello della potente famiglia dei Conti Guidi, simbolo dell&rsquo;intero Casentino. Un busto&nbsp;davanti alla cinta muraria del castello ricorda la presenza di Dante nella sanguinosissima battaglia campale che nel 1289,&nbsp;nella piana sottostante di Campaldino,&nbsp;vide affrontarsi fiorentini e aretini per il predominio dell&rsquo;intera Toscana.  Percorso... elettrizzante    Dante, San Francesco, ma anche Michelangelo. E&rsquo; tra le forre del monte di La Verna che incontriamo a poco pi&ugrave; di una ventina di chilometri, che si erge il santuario in cui il patrono d&rsquo;Italia trov&ograve; il luogo ideale per la diffusione della sua parola, mentre, una decina di km ancora, ecco il piccolo borgo Caprese che diede i natali&nbsp;a quel&nbsp;Michelangelo, il pi&ugrave; grande artista della storia dell&rsquo;umanit&agrave;.&nbsp;Sotto di noi il lago artificiale di Montedoglio che raccoglie le acque del Tevere. Uno specchio d&rsquo;acqua infinito che attraversiamo per arrivare a Pieve Santo Stefano e da l&igrave; salire lungo le curve e i tornanti della nuova sestinese fino al Passo di Viamaggio, uno dei luoghi cult di tutti i motociclisti tosco &ndash; romagnoli.&nbsp;Passata Badia Tedalda e il ponte che supera il torrente Presale, svoltiamo verso i tornanti di Colcellalto, 17 km di puro divertimento dove la guida della Zero Motorcycles, una curva dopo l&rsquo;altra, si fa davvero elettrizzante.  Sarsina, Monterone, Sassocorvaro, &egrave; seguendo il corso del fiume Foglia che incontriamo borghi antichi che hanno saputo mantenere il proprio fascino antico. Tagliando il monte raggiungiamo il borgo di Montecerignone che per la sua bellezza fu scelto da Umberto Eco come proprio buen&nbsp;retiro.&nbsp;E&rsquo; la valle del fiume Conca che ora seguiamo fino all&rsquo;altezza di Montescudo e Montecolombo, due bellissimi borghi malatestiani che si ergono sulle alture e che, come balconi, s&rsquo;affacciano sul mare. Poco distante &egrave; la Coriano del Sic, lo sfortunato campione simbolo stesso dell&rsquo;amore che traspira da tutti i pori di questi luoghi universalmente conosciuti come la Terra dei Motori. Gradara e la sua rocca di rara bellezza sono l&agrave; sull&rsquo;orizzonte, sulla strada che ci porter&agrave; nel cuore del principato di sua maest&agrave; Valentino I che &ndash; rimpianto da tutti &ndash; continua a godere col suo eterno sorriso della bellezza di questi luoghi e di quello che sanno offrire, magari creandosi, come col Ranch, il proprio personale Paese dei Balocchi.  Autonomia e ricarica    Autonomia e ricarica, sono le domande ricorrenti che ci si sente rivolgere quando&nbsp;arriva il momento della sosta anche per chi guida una moto elettrica come la Zero Motorcycles SR/S. Un problema facilmente risolvibile quando l&rsquo;uso di una delle tante&nbsp;App presenti sul mercato ti aiutano nel geolocalizzare il punto di ricarica pi&ugrave; vicino, indicarti come raggiungerlo, magari prenotandolo. Sono le funzioni che abbiamo trovato su JuicePass, l&rsquo;applicazione di Enel X Way che indica gli impianti di ricarica, la tipologia delle prese, lo stato e i costi. Scaricata l&rsquo;App basta seguire le istruzioni, effettuare il collegamento attraverso il cavo in dotazione, procedere all&rsquo;operazione di ricarica, magari impegnando il tempo necessario per la visita al centro storico del luogo in cui si sta procedendo alla ricarica o per una pausa ristoratrice al bar o ristorante.  Testo e foto di Emilio Salvatori e Cristina Zoli  Road to Eicma: una giornata in elettrico con Enel X Way 

In sella alla sport-tourer dal cuore green per saggiarne la capacit&agrave; sulle lunghe percorrenze. Ecco come &egrave; andata

In viaggio con l&rsquo;elettrico: da Firenze a Tavullia con la Zero SR/S

Essere mototuristi non vuol dire essere vincolati a regole o logiche precise, ma ci sono tantissimi modi di viaggiare in moto che cambiano in base a che tipo di persone siamo. Si pu&ograve; viaggiare con le pi&ugrave; accessoriate GT - vere ammiraglie macinachilometri - o con vecchi cinquantini o Vespe, si pu&ograve; affrontare qualsiasi tipo di strada asfaltata o no, e ricevere esperienze e feedback sempre nuovi. Oggi vogliamo parlare di un altro elemento che differenzia i mototuristi: i km che si percorrono in un giorno, a prescindere dalla lunghezza totale del viaggio. Anche questo &egrave; un elemento importante per differenziare e capire che cosa realmente rende l&#39;esperienza della vacanza in moto unica e piacevole per tutti&nbsp; i tipi di appassionati.&nbsp;  150-300 km al giorno  Non prendiamo in considerazione i giri inferiori ai 150 km al giorno, non perch&egrave; non li consideriamo giri turistici ma perch&egrave; tutti i chilometraggi al di sotto possono tranquillamente essere percorsi in mezza giornata. L&#39;intervallo chilometrico da 150 a 300 invece &egrave; pi&ugrave; rappresentativo per quelli che vogliono separare la giornata in due: per met&agrave; si gira in moto, l&#39;altra &egrave; dedicata ad attivit&agrave; diverse, che sia riposo assoluto e pigrizia, cibo a non finire (&egrave; una cosa comune a quasi tutti i mototuristi italiani) o esplorazioni turistiche. Ovviamente questo a prescindere dal tipo di motociclismo che praticate, che sia smanettone o tranquillo, tutto strada o tutto off. Chi programma il suo viaggio con chilometraggi quotidiani cos&igrave;, &egrave; uno che vuole fare diverse esperienze non solo legate alla moto.    &nbsp;  300-500 km al giorno  Qui le cose iniziano a farsi serie, e possiamo definire questi chilometraggi giornalieri da mototurista medio-pro. A seconda delle strade che si percorrono, stare in questo intervallo significa passare tutto il giorno seduti in sella e quindi dedicare tutta la propria energia al solo guidare. Per molti non c&#39;&egrave; nulla di meglio che partire la mattina e arrivare a destinazione la sera, pronti per una doccia, una cenetta e un sonno profondo. Nel mezzo c&#39;&egrave; un mototurismo di lunga di stanza ma che permette soste, andature tranquille e magari qualche veloce stop per visite turistiche o gastronomiche. Chi sceglie questi chilometri giornalieri &egrave; un mototurista che antepone la guida della moto a tutto il resto, ma senza privarsi di piccole soddisfazioni anche gi&ugrave; dalla sella.    &nbsp;  500-700 km al giorno  Non c&#39;&egrave; dubbio che chi percorre dai 500 ai 700 km al giorno sia un vero e proprio &quot;culo quadrato&quot;, ovvero un motociclista che passa tutto il giorno in sella e che non si concede molto altro al di fuori dell&#39;esperienza della guida. Chi riesce a tenere questa media giornaliera per pi&ugrave; giorni &egrave; un mototurista dalla scorza dura, e chilometraggi simili sono spesso dedicati a mete lontane che richiedono molti giorni di viaggio, tipo Nordkapp o la Turchia (giusto per fare due esempi di viaggi alla moda). Tendenzialmente chi percorre queste distanze in un solo giorno si accompagna a una moto dalla grande comodit&agrave; - maxienduro turistica o GT - ed &egrave; ispirato da viaggi epici e mete lontane. C&#39;&egrave; poco spazio per attivit&agrave; fuori dalla sella, il ruolino di marcia &egrave; pi&ugrave; importante di qualsiasi altra cosa e le tempistiche sono sempre tenute in primo piano fin dalla pianificazione, anche quelle degli stop per cibo &egrave; pip&igrave;. Livello: hardcore.    &nbsp;  Oltre 700 km al giorno  Percorrere pi&ugrave; di 700 chilometri in un solo giorno, una sola volta o per pi&ugrave; giorni consecutivi, ha solamente due spiegazioni: o avete fretta di raggiungere un luogo o siete completamente &quot;folli&quot;. Penso sia capitato un po&#39; a tutti, almeno una volta nella vita, di dover coprire distanze davvero importanti in un solo giorno. Di solito capita quando si torna da un lungo giro in moto e l&#39;unico obbiettivo &egrave; tornare a casa, o quando semplicemente si ha la necessit&agrave; di spostarsi da un punto A a un punto B e l&#39;arrivo &egrave; il solo pensiero, senza purtroppo godersi quello che c&#39;&egrave; in mezzo. Chi pianifica scientemente un giro turistico con chilometraggi estremi, invece, &egrave; probabilmente un masochista che ha deciso di farsi del male limitando al minimo le soste e sapendo che arriver&agrave; a fine giro distrutto e senza pi&ugrave; energie, qualsiasi sia la moto che guida, &egrave; uno che ama la sfida contro il tempo e la distanza e che adora mettersi alla prova fisicamente e psicologicamente... sciap&ograve;.    Mi sono fatto la moto nuova: ecco un bel modo per fare il rodaggio 

Una delle variabili importanti nello &quot;stile&quot; del mototurista sono i km giornalieri, e a seconda di quanta distanza si percorre al giorno, possiamo delineare caratteristiche piuttosto precise sul tipo di motociclista e di viaggiatore

Dimmi quanti km al giorno fai, e ti dico che viaggiatore sei

Si parla tanto di societ&agrave; multietnica, metropoli. Come se fosse un concetto dei giorni nostri. Ti piacerebbe avere un tale riconoscimento, che poi diventare metropoli 2020 non &egrave; una cosa cos&igrave; difficile: ci sono gli aerei, ci sono le macchine e le navi; tutti vanno ovunque!  ASCOLTA IL PODCAST:  Ascolta &quot;Adria, la Metropoli del VI secolo, ti emozioner&agrave; con la sua storia!&quot; su Spreaker.    Ebbene sai quale era la metropoli del VI sec. a. C. quando non c&rsquo;erano tutti i mezzi di oggi?  &nbsp;Era Adria caro mio, lass&ugrave; nel Veneto, sul tratto costiero dove il Po scaricava le sue acque in mare. Era Adria la metropoli che ebbe l&rsquo;onore di aver dato il nome al mare Adriatico.  Ricordalo quando sei in ammollo o a prender il sole, il Mare Adriatico, ha questo nome grazie alla Citt&agrave; di Adria! Insomma. Adria &egrave; come si suol dire un &ldquo;porto di mare&rdquo;, da qui passarono tutte le civilt&agrave; pi&ugrave; importanti!  Di storia quest&rsquo;angolo grazioso del Veneto ne ha tanta. In questi luoghi fin dall&rsquo;et&agrave; del bronzo &egrave; testimoniata la presenza dell&rsquo;uomo&hellip;  La guida da ascoltare per un conoscere Adria  Proprio perch&eacute; &egrave; la storia a caratterizzarla, &egrave; immancabile una visita approfondita nel Museo archeologico nazionale che con i suoi 1200 metri quadrati racconta lo straordinario passato della citt&agrave; portuale dal VI secolo a.C. Di particolare importanza sono le ceramiche greche e i preziosi corredi funerari con vasellame attico e bronzi etruschi di epoca tardo-arcaica e classica e i raffinati vetri del periodo romano. Se vuoi approfondire la storia dell&rsquo;espansione etrusca al nord-est d&rsquo;Italia, devi visitare questo museo!  Dal profano al sacro, un passaggio nella Cattedrale di Adria dedicata ai santi Pietro e Paolo e al museo annesso &egrave; imperdibile! Entrambi sono uno scrigno di storia e cultura del culto cristiano grazie alle prestigiose raccolte di opere d&rsquo;arte della sagrestia, gli antichi armadi in legno intagliati da Jacopo Piazzetta, veri e propri manufatti gioiello. La Cattedrale, Duomo della citt&agrave; &egrave; un monumento storico, artistico e culturale! Una chicca? Sulla zona retrostante fu edificata negli anni trenta una pregevole e suggestiva riproduzione della grotta di Lourdes.  Oltre ad aver dato il nome al Mar Adriatico, Adria ha anche un altro primato. E&rsquo; la citt&agrave; della musica! Una simpatica tradizione locale racconta che se un&rsquo;adriese d&agrave; una pedata ad un ciottolo, questo emette una nota musicale. I primi documenti che testimoniano l&rsquo;interesse per quest&rsquo;arte risalgono ai primi del 1500. Nel Teatro comunale inaugurato nel 1935 sono passati infatti in tanti&hellip; da Beniamino Gigli ai Genesis, che fecero il loro debutto in Italia proprio nel Teatro di Adria, dove devi far tappa!&nbsp;  Adria &egrave; in provincia di Rovigo, ed &egrave; una delle citt&agrave; d&rsquo;arte pi&ugrave; importanti del Polesine. Rappresenta la porta d&rsquo;ingresso del Delta del Po Veneto, un importante sito Riserva della Biosfera UNESCO. Per entrare nell&rsquo;animo di questa cittadina devi obbligatoriamente far visita al Septem Maria Museum dove ha sede la sala macchine dell&rsquo;idrovora ottocentesca di Amolara con due pompe che hanno partecipato, nel passato, alle opere di bonifica del territorio di Adria. Qui &egrave; narrata la storia dell&rsquo;acqua nel Delta e il rapporto degli abitanti con questo elemento naturale. Adiacente al museo c&rsquo;&egrave; il Ristorante Alloggio Ostello Amolara se vuoi fermarti per un riposino!  Se invece non sei ancora sfinito  Prendi la bici, si va sul Canalbianco, dove s&rsquo;innesta il complesso sistema idraulico del Delta del Po. E&rsquo; qui che la Serenissima avvi&ograve; l&rsquo;immane lavoro di canalizzazione e bonifica durato millenni. Praticamente proprio su queste terre inizia la storia evolutiva del grande delta come oggi lo conosciamo!  Ti abbiamo tramortito&hellip; tra chiese, musei e pedalate&hellip; ora andiamo nel cuore della citt&agrave;&hellip; tutti i monumenti di Adria si trovano nel suo piccolo e accogliente centro storico. Lungo le riviere respirerai un&rsquo;antica impronta di venezianit&agrave;. Ti divertirai a passeggiare tra le strade acciottolate e sotto sera, mi raccomando, lasciati tentare dai bar della zona, dove potrai vivere il tipico aperitivo veneto con un ottimo bicchiere di spritz&hellip; se la trovi&hellip; in quale panificio, non farti sfuggire la celebre ciabatta, &egrave; proprio qui che nacque la &ldquo;savata&rdquo; in dialetto nel 1982!  A cura di Fuoriporta.org  Viaggi in moto, dove andare nel weekend: tra le Colline del Prosecco 

Fine settimana in arrivo, ecco una meta da raggiugere in moto e godersi due giorni tra relax e bellezze artistiche e gastronomiche

Viaggi in moto, dove andare nel weekend: Adria e la sua storia

Oltre alla mitica Capo Nord ci sono tanti altri motivi per visitare la Norvegia. Il pi&ugrave; importante per&ograve; &egrave; uno solo e semplice: &egrave; una delle nazioni pi&ugrave; belle al mondo, specie se la si visita in sella ad una moto.

I viaggi di InMoto: alla scoperta della Norvegia

Per le vostre vacanze in moto avete in mente una meta estera? Ecco la guida completa aggiornata al 2023, con formalit&agrave;, documenti e prescrizioni per ognuno dei singoli paesi europei

Viaggiare in Europa: le regole da seguire Nazione per Nazione (AGGIORNATO)

Pensa e ripensa, quel giro, toccando i 4 punti cardinali della Francia, era il pi&ugrave; realistico. Qualsiasi problema dovuto al Covid,&nbsp; sarebbe stato gestito nell&rsquo;immediato. E&rsquo; una calda giornata di agosto, quando puntiamo verso le Alpi francesi. La parola d&rsquo;ordine &egrave; niente autostrade. Dormiamo a Casteldelfino, da l&igrave; al colle d&rsquo; Agnello pochi chilometri ci separano. Foto di rito al Colle dell&rsquo;Agnello. D&rsquo;ora in avanti sar&agrave; un sali e scendi attraverso i passi con altra foto di rito al Col Izoard, Lautaret dove si respira atmosfera di Tour de France ed a sera dormiamo nel Parco del Vercors.  Curve a non finire    La strada scorre in mezzo alle gole. Attraversiamo le Gorges de la Bourne e si arriva a St. Jean en Royans dove ha inizio la Combe Laval, a detta di molti, la strada pi&ugrave; spettacolare di Francia. Parco dell&rsquo;Ard&egrave;che e poi il monte Gerbier, dove nasce il fiume Loira che, oltre ad essere lo spartiacque dei fiumi che sfociano nel Mediterraneo e nell&rsquo;Oceano Atlantico, lo &egrave; anche per il nostro viaggio.  Ci lasciamo le Alpi alle spalle, superata Le Puy-en- Velay, due giorni di viaggio piatti con accattivanti panorami prima di arrivare a Tours che sar&agrave; la nostra base per visitare i Castelli della Loira. Il consiglio &egrave; quello di fare una cernita tra i numerosi castelli, e cos&igrave; abbiamo fatto.  Chenonceau, costruito a cavallo del fiume Cher, &egrave; un insieme di bellissimi saloni arredati con finezza, giardini ampi. Fu la dimora di Caterina dei Medici dopo la morte del consorte Enrico 2&deg;, la quale scacci&ograve; l&rsquo;amante del marito Diana di Poitiers, insomma una Dynasty del 15&deg; secolo.  Chi di noi non ha visto da piccolo il cartone della Bella Addormentata?  Ecco a voi il Castello d&#39;Uss&egrave;!&nbsp; La visita &egrave; un ripercorrere questa fiaba, ma la giornata non &egrave; finita, &egrave; la volta di Villandry.  Di suo il castello &egrave; scarno all&rsquo;interno delle mura, ma i giardini sono delizia e meticolosit&agrave;, andrebbe da dire sana pazzia, per la maniacalit&agrave; di come sono stati costruiti, un insieme di fiori e prodotti di stagione.  L&rsquo;ultimo giorno ci spingiamo fino a Chambord, il castello per eccellenza amato dai re di Francia. Ettari di terreno circostanti, tutti dediti alla caccia, dove i re erano soventi invitare la nobilt&agrave; tra la sfarzo e lo svago. Il castello fu anche dimora di personaggi illustri come Moli&egrave;re. Sulla via del ritorno, sostiamo a Blois, un castello sottotono rispetto agli altri, poi Amboise, che di castelli ne ha due, uno sulla riva del fiume, ma per noi, quello che ci coinvolge, &egrave; quello di Clos Luc&egrave;, la dimora di Leonardo da Vinci, negli ultimi anni di vita.  E&rsquo; giunta l&rsquo;ora di ricaricare le moto in assetto da viaggio e puntare verso nord, ma anche quella di mettere alla portata di mano la tuta antipioggia. &Eacute;tretat &egrave; un piccolo paesino che si affaccia sul golfo della Manica. Un tempo la popolazione viveva di pascoli, poi fu scoperta da artisti e divenne un luogo di soggiorno. Le Falesie a picco sul mare, con giochi di colori dell&rsquo;acqua, sono l&rsquo;attrattiva che prende l&rsquo;occhio.  Torniamo sui nostri passi, laddove la Senna sfocia nell&rsquo;Atlantico, la superiamo percorrendo il Ponte di Normandia, con i suoi 800 mt &egrave; il ponte pi&ugrave; strallato con la maggior luce libera d&rsquo;Europa, ai tempi della costruzione deteneva il record al mondo. Si punta alle spiagge dello sbarco. Arromanches-les-Bains, un piccolo paese sul mare, fu scelto per lo sbarco delle truppe alleate quel 6 giugno 1944, diventando un porto galleggiante, la pi&ugrave; grande opera ingegneristica di tutti i tempi. Percorrendo la costa &egrave; tutto un susseguirsi di ricordi e testimonianze di quell&rsquo;evento, che cambi&ograve; le sorti del conflitto, 80 km da Sword, Juno, Gold, Longues sur Mer, Omaha ed infine Utah Beach, un tratto di&nbsp;costa&nbsp;normanna che va da Honfleur alla penisola di Cherbourg.  Prossima meta Mont-Saint-Michel, l&rsquo;abbazia costruita su uno sperone di roccia. Arriviamo nel primo pomeriggio, parcheggiamo le moto in tempo per ammirare uno spettacolo unico: l&rsquo;alta marea. Con il passare dei minuti l&rsquo;abbazia diventa un isolotto, quando la natura &egrave; sinonimo di spettacolo. Cartelli segnaletici con il doppio nome, non ci si pu&ograve; sbagliare, siamo in Bretagna, dove coniugare natura e tradizioni &egrave; la caratteristica di questo angolo di Francia.  Forte de la Latte, il faro Cap Frehel che svetta sulla falesia, la Maison du Goffre incastonata tra due rocce, la costa di Granito Rosa con il faro di Ploumanach e via via ci spingiamo fino a Pen Hir, un promontorio che si erge sul mare, situato nella penisola di Crozon.  Siamo al giro di boa del viaggio, Finisterre. Si scende a sud. Ria d&rsquo;&Eacute;tel, &Icirc;le de Saint con la sua casetta del pescatore dalle persiane blu, allineamenti di Carnac, la pi&ugrave; grande distesa di monoliti al mondo, risalutiamo la Loira percorrendo il ponte sul suo estuario e via al Passage de Gois. Con l&rsquo;arrivo dell&rsquo;alta marea &egrave; un fuggi fuggi, la strada viene inghiottita dall&rsquo;acqua, altro luogo da mettere nel road book, per chi programma in viaggio da queste parti. Dormiamo a Bordeaux, dopo aver traghettato la foce della Gironda.  Lungo trasferimento che ci porta sui Pirenei, non dimenticando la bella ma troppo turisticizzata Dune du Pilat    Un giorno mettiamo le ruote un tratto in Francia, quello successivo in Spagna, un altro in Andorra, superando colli che hanno fatto la storia del Tour de France e della Vuelta, uno fra tutti il Col du Tourmalet. Lasciati i Pirenei, raggiungiamo Saintes-Maries-de-la-Mer, nella Camargue. Si respira aria gitana, locali dove si pu&ograve; ascoltare flamenco, gustando un piatto di paella. Le moto restano in garage ma, sempre su 2 ruote, in bici ci spingiamo fino a Beauduc un tempo patria di una comunit&agrave; hippy, oggi paradiso per chi pratica kitesurf.  E&rsquo; ora di tornare a casa, lo facciamo da dove avevamo iniziato, dalle Alpi passando prima per il il Gigante della Provenza, il Mont Ventoux, poi Colle de la Bonette e quando parcheggiamo sotto il cartello del Colle della Lombarda siamo consapevoli che il viaggio &egrave; alla fine.  Dopo un mese, 7500 km, puntiamo verso casa, ma senza Tenerona e Mirage, le nostre moto, sarebbe stato un altro viaggio. Alla prossima avventura.   

Programmare una meta, un viaggio, in piena pandemia Covid, non &egrave; cosa facile, anche perch&eacute; un viaggio deve avere un anima, non solo chilometri

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