In viaggio con l’elettrico: da Firenze a Tavullia con la Zero SR/S

In viaggio con l’elettrico: da Firenze a Tavullia con la Zero SR/S

In sella alla sport-tourer dal cuore green per saggiarne la capacità sulle lunghe percorrenze. Ecco come è andata

Emilio Salvatori e Cristina Zoli

20.01.2023 16:07

“It’s electric, it’s electric, very beautiful, I like”, sono questi i commenti che ci accompagnano mentre in sella alla nostra Zero Motorcycles SR/S ci addentriamo nel cuore storico di una Firenze invasa da turisti provenienti da tutte le parti del mondo. Un’esperienza unica resa possibile grazie alla trazione al 100% elettrica della nostra moto che consente il transito su tutti i settori ZTL ai motocicli elettrici (cat. L3). Un mondo verso cui, accanto allo scetticismo di facciata, c’è tanto interesse, perché la marcia della moto elettrica è lanciata e la SR/S che stiamo cavalcando in questo viaggio verso la Terra dei Motori è in tutto e per tutto una moto in sella alla quale, già oggi, è possibile godere di tutte le cose belle che la moto sa regalare, come appunto quella di poter viaggiare. 

Viaggiare in elettrico: le soste, le frenate e (poco) calore

Già nelle soste semaforiche lungo i viali che da Firenze seguono il corso dell’Arno abbiamo goduto della mancanza del calore del motore tradizionale che normalmente accompagna questi momenti, ma è sulle prime curve che imbocchiamo verso il Passo della Consuma che si inizia a godere del viaggiare con una moto elettrica in montagna. La frenata è potente, resa poi ancor più incisiva dal poderoso freno motore, e l’uscita di curva, grazie alla coppia massima che nel motore elettrico è non solo costante indipendentemente dai giri ma veramente poderosa, ti spara fuori veloce verso la corda del tornante successivo da affrontare in piega. Discesa e frenata, poi, aiutano alla ricarica della moto anche in maniera sensibile attraverso un sistema di “decelerazione rigenerativa”.

All’asfalto veloce del Passo della Consuma preferiamo le romantiche stradine che ci porteranno a Vallombrosa. E’ un luogo magico a sud del Pratomagno, la dorsale appenninica che divide il Valdarno dal Casentino, ed è seguendo la stradina che si fa largo nella meraviglia del bosco che arriviamo fino a Montemignaio, aggrappato ancora come un tempo alla sua torre da cui si domina la valle. Al termine della discesa ecco il bel borgo di Poppi, su cui, visibile già da lontano, si erge il castello della potente famiglia dei Conti Guidi, simbolo dell’intero Casentino. Un busto davanti alla cinta muraria del castello ricorda la presenza di Dante nella sanguinosissima battaglia campale che nel 1289, nella piana sottostante di Campaldino, vide affrontarsi fiorentini e aretini per il predominio dell’intera Toscana.

Percorso... elettrizzante

Dante, San Francesco, ma anche Michelangelo. E’ tra le forre del monte di La Verna che incontriamo a poco più di una ventina di chilometri, che si erge il santuario in cui il patrono d’Italia trovò il luogo ideale per la diffusione della sua parola, mentre, una decina di km ancora, ecco il piccolo borgo Caprese che diede i natali a quel Michelangelo, il più grande artista della storia dell’umanità. Sotto di noi il lago artificiale di Montedoglio che raccoglie le acque del Tevere. Uno specchio d’acqua infinito che attraversiamo per arrivare a Pieve Santo Stefano e da lì salire lungo le curve e i tornanti della nuova sestinese fino al Passo di Viamaggio, uno dei luoghi cult di tutti i motociclisti tosco – romagnoli. Passata Badia Tedalda e il ponte che supera il torrente Presale, svoltiamo verso i tornanti di Colcellalto, 17 km di puro divertimento dove la guida della Zero Motorcycles, una curva dopo l’altra, si fa davvero elettrizzante.

Sarsina, Monterone, Sassocorvaro, è seguendo il corso del fiume Foglia che incontriamo borghi antichi che hanno saputo mantenere il proprio fascino antico. Tagliando il monte raggiungiamo il borgo di Montecerignone che per la sua bellezza fu scelto da Umberto Eco come proprio buen retiro. E’ la valle del fiume Conca che ora seguiamo fino all’altezza di Montescudo e Montecolombo, due bellissimi borghi malatestiani che si ergono sulle alture e che, come balconi, s’affacciano sul mare. Poco distante è la Coriano del Sic, lo sfortunato campione simbolo stesso dell’amore che traspira da tutti i pori di questi luoghi universalmente conosciuti come la Terra dei Motori. Gradara e la sua rocca di rara bellezza sono là sull’orizzonte, sulla strada che ci porterà nel cuore del principato di sua maestà Valentino I che – rimpianto da tutti – continua a godere col suo eterno sorriso della bellezza di questi luoghi e di quello che sanno offrire, magari creandosi, come col Ranch, il proprio personale Paese dei Balocchi.

Autonomia e ricarica

Autonomia e ricarica, sono le domande ricorrenti che ci si sente rivolgere quando arriva il momento della sosta anche per chi guida una moto elettrica come la Zero Motorcycles SR/S. Un problema facilmente risolvibile quando l’uso di una delle tante App presenti sul mercato ti aiutano nel geolocalizzare il punto di ricarica più vicino, indicarti come raggiungerlo, magari prenotandolo. Sono le funzioni che abbiamo trovato su JuicePass, l’applicazione di Enel X Way che indica gli impianti di ricarica, la tipologia delle prese, lo stato e i costi. Scaricata l’App basta seguire le istruzioni, effettuare il collegamento attraverso il cavo in dotazione, procedere all’operazione di ricarica, magari impegnando il tempo necessario per la visita al centro storico del luogo in cui si sta procedendo alla ricarica o per una pausa ristoratrice al bar o ristorante.

Testo e foto di Emilio Salvatori e Cristina Zoli

Road to Eicma: una giornata in elettrico con Enel X Way

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