La prova: BMW F 800 GS Adventure

La prova: BMW F 800 GS Adventure

Cilindrata e ciclistica poco impegnative unite a una dotazione da grande viaggiatrice. La prova uscita sul n.1/2014 di In Moto

Redazione - @InMoto_it

31.10.2014 10:57

Da Fermo

Come su tutte le versioni “Adventure” della Casa bavarese, i volumi delle sovrastrutture risultano aumentati, alla ricerca di un aspetto che trasmetta allo stesso tempo voglia di avventura, solidità e sicurezza. Oltre a quella del telaio, le strutture in tubi metallici di paramotore e supporti delle borse, volutamente lasciate a vista e di colore chiaro, dominano l’aspetto dell’Adventure, dandole l’aspetto di moto essenziale. Il serbatoio posizionato sotto alla
sella e di capienza portata a 24 litri, comporta ingombri laterali non indifferenti, che rendono la struttura del telaietto posteriore massiccia e “importante”. Questa può rivelarsi un buon appiglio per le gambe nella guida in piedi e a tale scopo è dotata di una superficie grippante.
La notevole larghezza del serbatoio costringe a fissare le borse rigide in posizione molto larga, con il posteriore della moto che diventa parecchio ingombrante. Le borse in alluminio hanno una comodissima apertura superiore, peccato solo che le serrature non siano altrettanto pratiche da utilizzare. Tutte le plastiche sono di buona qualità e restano esenti da vibrazioni anomale, mentre non bisogna pretendere troppa qualità dai comandi a pedale, realizzati in semplice metallo stampato, che sono poveri alla vista e non troppo resistenti in caso di fuoristrada vero.
Ben pensata la soluzione per alzare e allargare l’appoggio del freno posteriore nella guida in fuoristrCome su tutte le versioni “Adventure” della Casa bavarese, i volumi delle sovrastrutture risultano aumentati, alla ricerca di un aspetto che trasmetta allo stesso tempo voglia di avventura, solidità e sicurezza. Oltre a quella del telaio, le strutture in tubi metallici di paramotore e supporti delle borse, volutamente lasciate a vista e di colore chiaro, dominano l’aspetto dell’Adventure, dandole l’aspetto di moto essenziale.
Il serbatoio posizionato sotto alla sella e di capienza portata a 24 litri, comporta ingombri laterali non indifferenti, che rendono la struttura del telaietto posteriore massiccia e “importante”. Questa può rivelarsi un buon appiglio per le gambe nella guida in piedi e a tale scopo è dotata di una superficie grippante.
La notevole larghezza del serbatoio costringe a fissare le borse rigide in posizione molto larga, con il posteriore della moto che diventa parecchio ingombrante. Le borse in alluminio hanno una comodissima apertura superiore, peccato solo che le serrature non siano altrettanto pratiche da utilizzare. Tutte le plastiche sono di buona qualità e restano esenti da vibrazioni anomale, mentre non bisogna pretendere troppa qualità dai comandi a pedale, realizzati in semplice metallo stampato, che sono poveri alla vista e non troppo resistenti in caso di fuoristrada vero.
Ben pensata la soluzione per alzare e allargare l’appoggio del freno posteriore nella guida in fuoristrada.

Il pregio

Il cupolino, dalle forme molto squadrate, sulle prime pare un po’ piccolo, ma se ne apprezza immediatamente l’ottima protezione alle alte velocità e il fatto di essere basso e non disturbare mai la vista.

Il difetto

Da qualche parte BMW ha dovuto risparmiare, ma il  fatto di non poter rimuovere pedane del passeggero e relativi supporti ci pare una importante mancanza. Questa GS è potenzialmente adatta ad un fuoristrada che va oltre i semplici inghiaiati, e le pedane sono d’impaccio oltre che potenzialmente pericolose.

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