Kawasaki Versys 1000

Kawasaki Versys 1000
Il segmento delle maxienduro aspettava la risposta della Kawasaki. Dopo una lunga attesa ecco la Versys 1000: linea mastodontica che richiama la riuscita 650 e un comportamento su strada davvero sorprendente, non solo grazie al piacevolissimo rendimento del quattro cilindri. Sobria più che bella e nemmeno costosa: 11.990 Euro con ABS e controllo di trazione inclusi nel prezzo

Redazione - @InMoto_it

01.04.2012 ( Aggiornata il 01.04.2012 10:51 )

La Guida

Il punto cruciale della favola della Versys avviene nel momento in cui il pilota, salito in sella, fa scoccare la scintilla d’accensione, i quattro pistoni iniziano a rincorrersi su e giù e la strada inizia a scorrere sotto le ruote. È questo il momento in cui la Versys si trasforma in principessa della strada, efficace, piacevole e pure veloce, se mai servisse. Se ci si riesce ad intonare su queste note, la plastica e i volumi, di cui abbiamo parlato, tornano ad essere quello che sono: dettagli.
COMFORT PILOTA L’ergonomia del posto di guida sulla Versys è stata studiata con attenzione: la triangolazione sella-pedane-manubrio trova d’accordo piloti di ogni taglia e offre tutto quello che serve per affrontare con serenità e piacere centinaia di chilometri. La sella è morbida, il manubrio ben orientato e tutti i comandi sono ben posizionati.
Nonostante il serbatoio da 21 litri offra un notevole ingombro, il profilo compatto della sella e l’efficace imbottitura permettono di mantenere a lungo la posizione senza alcun indolenzimento e, anzi, godendo di un efficace riparo per le gambe.

VIBRAZIONI Una delle poche note dolenti della moto: ai medi regimi la presenza del quattro cilindri diventa un po’ troppo invasiva con evidenti vibrazioni che interessano tutti i punti di contatto con il pilota. Il difetto diventa veramente fastidioso durante le lunghe trasferte autostradali affrontate a medie elevate.

SOSPENSIONI Un must per Kawasaki, la forcella KYB ha ricevuto importanti aggiornamenti che interessano i pompanti e diminuiscono i tempi di risposta alle sollecitazioni. Il risultato ottenuto è ottimo: la moto è precisa in tutte le condizioni di guida e il comfort è assicurato da una taratura morbida ma mai cedevole. Anche il monoammortizzatore ci ha convinto e il pomello di regolazione del precarico permette di assecondare velocemente ogni bisogno.

PROTETTIVITÀ L’abbondante carenatura fa il suo dovere e ripara con efficacia il corpo del pilota, aiutata da un cupolino regolabile piuttosto ampio in grado di deviare il flusso d’aria dalla parte alta del busto. Per la testa l’isolamento è solo discreto, anche con il cupolino regolato nella posizione più alta, in particolare per i motociclisti che superano il metro e settantacinque di altezza.

MANOVRABILITÀ I chilogrammi ci sono, ma non sono molti in relazione alla stazza della moto soprattutto rispetto alle altre moto del segmento. La Versys 1000 si muove piuttosto facilmente anche stando in sella, a patto di fare attenzione alla protezione plastica che avvolge il carter destro, un po’ sporgente e ingombrante. La sella a 845 mm permette un sicuro appoggio alla maggior parte dei motociclisti.

COMANDI I comandi al manubrio hanno un aspetto semplice e non troppo ricercato ma sono ben posizionati e abbastanza efficaci. La frizione a cavo non permette la regolazione della distanza ed è un po’ dura nell’azionamento, mentre la leva del freno anteriore ha il pomello di registrazione e offre un buon compromesso fra modulabilità e potenza. I comandi a pedale sono discretamente rifiniti e pratici. Le pedane poggiapiedi sono rivestite in gomma per limitare l’impatto delle vibrazioni: non fanno miracoli...

CAVALLETTI La dotazione di serie prevede una stampella laterale di aspetto modesto e funzionalità nella norma. L’azionamento è agevole anche stando in sella.

RETROVISORI Di certo non sono perfettamente integrati nella linea della moto, ma i retrovisori della Versys fanno il loro dovere e soffrono solo di qualche piccola vibrazione ai medi regimi che non preclude comunque la visibilità.

RUMOROSITÀ La voce del quattro cilindri è soffocata dal voluminoso silenziatore di scarico. Il comfort acustico è assicurato a tutti i regimi e a tutte le velocità. Ai più grintosi consigliamo di focalizzarsi sul rumore di aspirazione o di orientarsi verso il bellissimo scarico Akrapovic disponibile fra gli accessori.

ILLUMINAZIONE Il corposo fanale anteriore produce un fascio luminoso molto profondo, in grado di illuminare una buona fetta di strada in qualsiasi condizione di luce.

CAPACITÀ DI CARICO Senza farsi tentare dal tris di valigie disponibile come accessorio, la capacità di carico della Versys è giocoforza limitata allo spazio sottosella (nemmeno troppo piccolo) e al portapacchi, offerto di serie. Si sente la mancanza di una tasca anteriore dove riporre piccoli oggetti durante la guida.
MANEGGEVOLEZZA Sono stati bravi i tecnici Kawasaki cercando di limitare più possibile il peso senza rinunciare a tutti gli accessori indispensabili su moto di questo tipo. A trarne vantaggio è il piacere di guida, soprattutto quando la strada si fa guidata. È proprio in questo caso che il pilota può godere dell’ottima maneggevolezza e della grande reattività di una moto indubbiamente molto a punto.

FRENATA Il feeling alla leva è elevato e la frenata è sempre sicura ed efficace, coadiuvata da un impianto ABS davvero ben tarato e preciso che non allunga troppo gli spazi di arresto. Gli utenti più sportivi non avrebbero disdegnato un po’ più di mordente nella prima parte della leva: per ottenere il meglio dal doppio disco anteriore occorre strizzare con forza. Bene il freno posteriore, che su moto di questo tipo è molto importante.

STABILITÀ L’agilità che la Versys ha dimostrato nel corso della prova non ha compromesso la sensazione di essere alla guida di una moto solida e sicura, stabile sia alle alte velocità che sulle imperfezioni, comuni sulle nostre strade.

IN PIEGA Eccellente la sensazione di sicurezza che la nuova maxienduro trasmette durante l’impostazione e la percorrenza della curva. Reattiva, veloce ed efficace, in piega sa mantenere una compostezza invidiabile, non comune fra moto di questo tipo. Gli angoli di inclinazione raggiungibili sono limitati solo dalla poca luce a terra delle pedane.

EROGAZIONE Il quattro cilindri ha un’erogazione piena e corposa fin dai regimi più bassi ed è possibile limitare l’uso del cambio sfruttando la notevole riserva di potenza e la fluidità che il motore sa regalare senza alcuno sforzo. Anche utilizzando la mappatura a potenza limitata non si notano buchi o imprecisioni.

CAMBIO Morbido negli innesti e veloce nel passare di rapporto, il cambio della Versys lascia pochissimo spazio a critiche. La rapportatura scelta permette di viaggiare a velocità autostradali con il minimo sforzo meccanico.

FRIZIONE È precisa e resistente ma la leva offre un po’ di resistenza. Nel traffico può affaticare un po’.

TRASMISSIONE Contrariamente alle “mode”, la Versys rimane fedele alla classica catena. È sempre silenziosa e precisa e da questo punto di vista non fa rimpiangere sistemi più costosi e complicati.

PNEUMATICI I Pirelli Scorpion Trail sono sinonimo di sicurezza e piacere di guida e offrono un notevole grip anche quando ci si abbandona a un po’ di sportività.

PESO I 239 kg rilevati con il pieno di carburante sono un ottimo risultato per una moto di questo tipo e rendono la Versys facile e godibile anche a chi si avvicina al genere.

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