Una giornata in sella per scoprire il pacchetto "premium" dalla Casa veneta dedicato a chi vuole imparare o migliorare la guida in pista, con la RSV4 e i piloti di Noale come "prof"
Un corso di guida, che sia su strada, off-road o pista, è una di quelle cose che tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita. L’importanza di avere di fianco istruttori qualificati, con la possibilità di imparare con la dovuta calma, senza i patemi di una giornata di prove in pista o su una strada con mille incognite, magari su un tracciato in esclusiva e con un ridotto numero di partecipanti, offre parecchi vantaggi. Vale sia per chi sa già cosa fare su una moto, che per chi vuole iniziare a farlo e nel modo giusto.
Se si parla soltanto di pista, considerando anche le maggiori velocità in ballo, il discorso si fa ancora più utile. Basta pensare ai track days negli autodromi, dove spesso ci si trova in pista con tante moto e utenti magari non proprio esperti e a volte poco attenti alle regole del buon senso. Non è proprio il massimo. Ecco perché giornate come quelle che da anni organizza l’Aprilia, con i suoi Racers Day, rappresentano un’ottima opportunità per chi vuole imparare o migliorarsi nella tecnica. Se poi si vuole “esagerare”, a Noale sanno come stuzzicare ancora di più gli appassionati: con la Experience Pro il concetto di corso di guida assume contorni decisamente adrenalinici sui più bei circuiti del Mondo.
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Dopo la data di Portimao del 2023, quest’anno abbiamo avuto l’occasione di partecipare alla Experience Pro organizzata a Misano. Una scuola che diventa un vero evento, grazie alla possibilità di saggiare le qualità di una moto come la RSV4 Factory gommata Pirelli Diablo Superbike, e con il supporto di istruttori qualificati, con i quali è possibile discutere di traiettorie posizione in sella e tutto quello che si vuole sapere per fare meglio. Ancora più gasante è avere a fianco gente come Lorenzo Savadori, tester Aprilia in MotoGP, una leggenda (sempre fonte inesauribile di informazioni) come Max Biaggi, oltre ai piloti ufficiali come Aleix Espargaró e Maverick Viñales, e il pilota Trackhouse Miguel Oliveira.
Si parte alle 8.30 del mattino quando, una volta espletate le pratiche burocratiche, si viene accolti nell’hospitality del team MotoGP e lì, alla presenza di istruttori, piloti e dello stesso Massimo Rivola, CEO di Aprilia Racing, c’è il briefing che anticipa il programma della giornata. Già in quel momento, quasi a fare proprio il noto claim #bearacer, inutile dire che se non ti senti un pilota “vero” è perché il tuo senso di autostima evita (giustamente) eccessivi voli pindarici. Noi qui siamo per imparare e quindi… testa bassa e pedalare. Si arriva nel box con davanti le RSV4 Factory in parata.
Ci si prepara e si esce a gruppi di cinque partecipanti (in totale sono 20) per dare idea agli istruttori del livello di guida di ognuno. Niente sorpassi, si pensa soltanto a pilotare e compiere le giuste linee seguendo la guida davanti. Poi si viene separati sulla base delle capacità di ognuno e da quel momento parte la lezione “vera e propria”.
La giornata vede un alternarsi di turni in pista, caratterizzati da trenini di cinque allievi seguiti e preceduti dagli istruttori – che con le action cam registrano le varie performance – e da sessioni di analisi ai box dove ci si confronta sulla base delle immagini video. Ogni gruppo ha come coach apripista un pilota Aprilia: quindi Lorenzo Savadori, Max Biaggi e Miguel Oliveira fanno da traino ai vari gruppi. Stare dietro, capirne le traiettorie, seguire i loro consigli si rivela preziosissimo.
Ai box l’atmosfera è molto informale ma allo stesso tempo si nota una certa cura nell’analisi della guida. Si discute millimetro per millimetro ogni azione sulla moto, una traiettoria, un’errata (o anche giusta) posizione in sella, per poi tornare in pista nel turno successivo per mettere in pratica ciò che si è imparato. C’è poi una cosa molto importante: l’empatia che i coach, che siano i campioni Aprilia o gli istruttori della Experience Pro, instaurano con gli allievi. Spesso tra gli ostacoli da affrontare, quando ci si approccia al mondo dei circuiti, c’è la barriera psicologica: vuoi per la poca abitudine alla velocità, vuoi quella legittima paura di farsi male o la semplice scarsa fiducia nelle proprie capacità, a volte si fatica più del necessario nel superare i limiti e ciò che dovrebbe divertire rischia di diventare un incubo.
Ecco quindi che avere uno stimolo anche da questo punto di vista, aiuta a guidare divertendosi e imparando. Abbiamo apprezzato questa qualità nei nostri “prof” e, provare per credere, toglie più secondi in un giro rispetto a svariate ore a smanettare sulle sospensioni…
A proposito di stimoli: uno dei piatti forti da non mancare è il ruggito della RS-GP pronta in un box e che viene accesa per lanciare alta la sua carica di cavalleria. Bastano due sgasate e senti i timpani soffrire. Come a un concerto rock: musica alle stelle ma non ti stanchi mai di ascoltarla. A suon di note alte la stessa RSV4 non scherza. La “maxi” di casa Aprilia, nella sua ultima evoluzione, si rivela facile e trattabile. Merito dell’equilibrio ciclistico e della connessione quando si ruota la manopola del gas. Certo, scoprirne gli elevati limiti è affare di chi sa il fatto suo in pista, ma anche quando si viaggia sotto traccia, la RSV4 piace per la confidenza che regala. Buono anche l’inserimento nel corpo macchina con ergonomia sportiva e, rispetto alla precedente versione, ha guadagnato in termini di comfort e spazio in sella. Gira e gira non ti fermeresti mai, ma – si sa – un bel gioco dura poco.
La giornata si chiude dopo turni e sessioni che durano dalla mattina alle 18 circa (con pausa pranzo nell’hospitality del team MotoGP), con gli attestati firmati e consegnati ai vari corsisti, foto di rito, facce felici e sorrisi. Di tutti, nessuno escluso. Sarà perché qui non si viene bocciati? Si, al massimo rimandati… alla prossima pistata.
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