Emozioni in pista "all inclusive": la soluzione di Rosso Corsa

Emozioni in pista "all inclusive": la soluzione di Rosso Corsa

Una R6 maggiorata e iper preparata, un servizio di assistenza top, anche fuori dalla pista, perché il lavoro di Rosso Corsa va oltre il solito track-day

Da sempre uno dei dubbi che assillano l'amatore, quello che frequenta le prove libere in pista, è il seguente: meglio tanti CV per velocità da capogiro, ma anche tanto impegno psicofisico, oppure una moto meno potente ma "stressante" il giusto e divertente? Il mercato sembra propendere per la prima opzione, considerata la quasi scomparsa della classe seicento e l'estinzione delle "settemmezzo" (per chi scrive era la cilindrata perfetta). Ma c'è chi non si arrende e continua a credere nella seconda alternativa, come i ragazzi di Rosso Corsa che hanno allestito una Yamaha YZFR6 destinata alle prove libere, giocando con la cilindrata del motore e componentistica di prim'ordine, frutto anche del lavoro e dell'esperienza di Massimo Roccoli, pluricampione italiano Supersport. Abbiamo provato questo piccolo gioiello durante una giornata di prove libere (sempre sotto l'insegna di Rosso Corsa) sulla pista di Misano, riscoprendo la gioia di varcare i cancelli di una pista per puro divertimento. Senza la preoccupazione di potenze da SBK ed elettronica da navicella spaziale.

LA POTENZA NON è TUTTO

L'obiettivo dell'operazione Rosso Corsa è semplice: far comprendere all'appassionato che i CV non sono tutto. Se la moto è quella giusta, l'assistenza che si trova in pista permette di dimenticarsi di tante piccole noie e i consigli sull'assetto sono validi... anche con 60-70 CV in meno il divertimento è assicurato, la guida migliora e i tempi sul giro arrivano facilmente.

COM'É STATA PREPARATA LA R6

La preparazione della moto in oggetto è una delle tante che si possono fare sulla R6: infatti quando si tratta di special, come dicono gli inglesi, "the sky is the limit". Insomma, volendo e potendo, non c'è tetto di spesa. Nello specifico della R6 che abbiamo avuto modo di provare abbiamo sospensioni Bitubo: una cartuccia pressurizzata per la forcella, un mono racing e un ammortizzatore di sterzo lineare. Ovviamente tutti questi elementi sono abbinati a potenziometri lineari Starlane per l'acquisizione dati che dialogano con una centralina dedicata. Ciò comporta un cambiamento nelle altezze della moto, sulla base dell'esperienza di Rosso Corsa maturata nel CIV. Rimane la possibilità di personalizzare l'assetto e la taratura delle sospensioni sulle esigenze di ogni pilota e di adattare la moto a svariati tipi di tracciato.

Per quanto riguarda i freni, l'unità posteriore rimane quella di serie, così come la pompa anteriore Nissin. Cambiano le pinze all'avantreno, Brembo M4, abbinate a pastiglie in mescola racing Z4 e a dischi Galfer. Osservando il retrotreno si notano i tendicatena Lightech sviluppati su specifiche Rosso Corsa grazie ai quali la pinza rimane in posizione quando si smonta la ruota. Anche le boccole sono state modificate per rimanere in posizione durante la rimozione del cerchio. Link della sospensione e forcellone sono quelli originali. Quanto alla componentistica, le pedane sono firmate sempre Lightech e sono regolabili con diversi kit di distanziatori. Sui semimanubri c'è il registro remoto della posizione della leva del freno anteriore mentre il comando della frizione è dotato di bussola per regolare interasse e posizione della leva: nel CIV infatti non è consentito usare l'assistenza del cambio in scalata e l'uso corretto della frizione è fondamentale.

LE MODIFICHE AL MOTORE

Passando al quattro cilindri, si segnala l'aumento di cilindrata ottenuto con nuovi pistoni (e spinotti) trattati per aumentare la durata. Il blocco cilindri è stato lavorato a macchina per aumentare l'alesaggio. L'albero motore originale è stato lavorato e bilanciato ad hoc così come rimangono quelle di serie le bielle, trattate termicamente per essere irrobustite. La testa viene invece lavorata per aumentare il rapporto di compressione. La distribuzione prevede le valvole originali ma trattate, e molle e alberi a camme YEC destinate alle competizioni. Le candele sono a scarica capacitiva (NGK R0045Q). Relativamente alla trasmissione, il cambio è stato modificato con la prima marcia lunga e il passo della finale da 428: ciò permette una più raffinata ricerca della rapportatura visto che intervenendo su corona e pignone non è necessario modificare in modo significativo la posizione del tendicatena, lasciando quindi invariato l'interasse.

La frizione è antisaltellamento (STM) con varie rampe e molle per essere adattata allo stile di guida del pilota. L'impianto elettrico è alleggerito: cablaggio e centralina sono YEC con blipper che permette la scalata senza ricorrere alla frizione. L'acquisizione dati prevede una doppia memorizzazione grazie a una centralina Starlane e una seconda impiegata per i dati della parte ciclistica. Per quanto riguarda i controlli elettronici, poi, c'è quello della trazione su 5 livelli, che lavora per differenza di velocità delle ruote. L'antimpennata, il pick-up del gas, l'apertura delle valvole a farfalla, le mappature di coppia e potenza, nonché il freno motore, sono gestibili mediante la centralina e l'interfaccia con un PC portatile. Come accade nel Mondiale. L'impianto di raffreddamento è firmato Febur: il radiatore lavora in abbinamento a una carenatura che ottimizza il flusso verso l'alettatura. L'impianto di scarico è Zard ed è stato sviluppato per permettere di compensare (per quanto possibile) il classico "buco" del seicento ai medi regimi.

GUIDA E QUALITÀ DEL SERVIZIO

Inutile affermare che tanto ben di Dio, una volta tolte le termocoperte e lasciata la corsia dei box, si concretizza con una guida estremamente divertente ed efficace. L'assetto è frutto dell'esperienza di Massimo Roccoli: la moto è un fulmine ad agguantare la corda ma soprattutto il motore e l'erogazione sono solo lontani parenti di quelli della R6 standard, moto che in pista va tenuta costantemente a ridosso del limitatore e va guidata su traiettorie rotonde per non far calare troppo le velocità di percorrenza. Con la R6 firmata Rosso Corsa ci si può permettere anche l'errore, visto che la schiena del motore è spostata verso il basso di 2.000 giri circa.

In pista con la Yamaha R6 Rosso Corsa FOTO

In pista con la Yamaha R6 Rosso Corsa FOTO

Meglio tanti CV per velocità da capogiro, ma anche tanto impegno psicofisico, oppure una moto meno potente ma "stressante" il giusto e divertente? Il mercato sembra propendere per la prima opzione, considerata la quasi scomparsa della classe seicento e l'estinzione delle "settemmezzo". Ma c'è chi non si arrende e continua a credere nella seconda alternativa, come i ragazzi di Rosso Corsa che hanno allestito una Yamaha YZFR6 destinata alle prove libere

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Un pensiero in meno se ad esempio ci si "pianta" in curva o si sbaglia una marcia. Ma il vero valore aggiunto di questa moto sta nel box e nei ragazzi di Rosso Corsa, un vero punto di riferimento per qualsiasi appassionato che decida di frequentare una rilassante giornata di track-day. Come si usa dire nel marketing, il prodotto in sé non è più centrale nell'offerta, quello che conta è la qualità del servizio. E sentirsi tranquilli quando si guida ad oltre 200 km/h... be', questo non ha prezzo.

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