AirTender: leggeri come l’aria

Da una start-up italiana la sospensione che modifica la rigidezza della molla. Massimo sostegno nella prima parte di escursione, comfort nella seconda. E la moto sembra più leggera

AirTender: leggeri come l’aria

Alessandro CodognesiAlessandro Codognesi

Pubblicato il 13 gennaio 2020, 14:28 (Aggiornato il 13 gennaio 2020, 15:15)

IN SELLA ALLA BMW GS

Dopo un’ora di lezione a suon di grafici e formule, ho le idee abbastanza chiare sull’AirTender. Sono sempre stato un fan delle innovazioni meccaniche ma sono anche convinto che, al netto delle convincenti spiegazioni, un sistema debba innanzitutto funzionare bene. E c’è solo un modo per capirlo: provarlo. In questo caso, Federico e i suoi colleghi hanno montato l’AirTender su una fiammante BMW R1250GS Adventure, equipaggiata peraltro con il Dynamic ESA (sospensioni semi-attive elettroniche). Bastano pochi metri per accorgermi della differenza. La GS è ora una moto precisa in ogni fase di guida: i trasferimenti di carico sono contenuti e controllati, mi ricorda una moto sportiva.

Significa poter contare su un assetto rigoroso, soprattutto in frenata (dietro non “spinge”) e accelerazione (non si siede). Arrivano le prime buche e mi preparo mentalmente a saltare sulla sella, considerato l’assetto così plastico. Macché. Il mono ingurgita e digerisce tutte le asperità che la ruota incontra e alla schiena del pilota non arrivano colpi secchi. L’effetto è ancora più evidente viaggiando in coppia. La stabilità è sempre garantita ed è sorprendente la trazione in uscita di curva.

Video-sfida: Honda CRF1100L Africa Twin vs BMW R1250GS

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