Una viaggiatrice fatta e finita, super versatile, che diverte alla guida. Pregi, difetti, caratteristiche e prezzo, scopriamo con quali voti ha superato il nostro test
Le virtù della Yamaha Tracer 9 sono note da tempo e quest'ultima evoluzione - senza stravolgimenti - apporta nuova linfa al progetto, grazie ad una serie di upgrades centrati. Un modello che, proposto in vari allestimenti (compresa la versione con cambio robotizzato Y-AMT), proprio in versione GT sembra aver trovato la formula magica, lo sweet spot tra dotazione di serie (ricchissima, comprende persino sospensioni elettroniche e valigie laterali), resa dinamica e prezzo. Una moto capace di battagliare, senza timori reverenziali, con le migliori “pronto viaggio” di ogni ordine, cilindrata e grado. L’abbiamo testata lungo le affascinanti strade delle costiere Sorrentina e Amalfitana. Di seguito, l’analisi “voce per voce” nel consueto #SottoEsame, con le prime impressioni di guida a caldo e i voti assegnati al design, ai contenuti tecnici, alla resa dinamica e al rapporto qualità/prezzo. A brevissimo, il video approfondito sui nostri canali. Mentre la prova completa, con tanti contenuti esclusivi, la trovate sul prossimo numero di InMoto in edicola.
Il nuovo frontale ridisegnato, dominato dagli esclusivi fari Matrix LED di ultima generazione, è di quelli che divide. Insomma, di personalità ne ha fin troppa. Ma attenzione… perché la nuova tendenza (comune anche ad altri brand) che vede l’arrivo di avantreni declinati in forme sempre più squadrate, quasi da "muscle-car" americana, inizia a far breccia e potrebbe diventare presto uno standard. Caso emblematico, la BMW R 1300 GS Adventure, che accolta con freddezza inizia pian piano a catturare l'attenzione e a piacere. Insomma, brava Yamaha che sperimenta e cerca di distinguersi proponendo forme diverse e innovative in un panorama di moto sempre più uguali. Peccato, invece, per le colorazioni: oltre al Tech Black e al Ceramic Ice, una terza livrea più vivace (per questa versione GT) sarebbe stata apprezzata. VOTO: 7
Un motore che è un piccolo gioiello di ingegneria motociclistica. Il tre cilindri di 890 cc, 119 CV di potenza massima e 93 Nm di coppia è sicuramente la nota più speziata di questa moto. Mezzo che eredita una dotazione ricchissima dalla precedente versione, ulteriormente incrementata. L’elettronica, di ultima generazione, è completa di tutto ed è comandata da una piattaforma IMU a 6 assi, ci sono 5 riding mode (2 sono customizzabili a piacimento) e su questa versione GT spiccano le sospensioni elettroniche sviluppate in collaborazione con KYB. Novità 2025 sono invece i fari Matrix adattivi, in grado di regolare l’intensità del fascio di luce in base alle condizioni di guida, all’inclinazione della moto e al traffico stradale (grazie ad una telecamera che interagisce in tempo reale con i diversi sensori). Il plexiglass, regolabile elettricamente, è stato ridisegnato, ed esordisce un pratico vano per lo smartphone integrato nella carena con porta di ricarica USB-A (abbiamo verificato che può ospitare anche le versioni “maxi” dei modelli più in voga, ma senza custodia protettiva), oltre ad un’ulteriore porta USB-c posta sotto alla strumentazione. La dotazione di serie comprende, inoltre, il nuovo cruscotto TFT da 7 pollici (con tre temi distintivi, integra la connettività e l'app di navigazione MotoRide di Garmin in abbonamento gratuito), le valigie laterali (di 30 litri), la smart key (che “comanda” anche la chiusura delle valigie), il cruise control, il cambio Quick Shift di terza generazione, e le manopole riscaldabili. Considerando il prezzo (vedi in basso la sezione dedicata) cos’altro desiderare di più? VOTO:10
Yamaha Tracer 9 GT 2025: la gallery del test
Abbiamo testato l'ultima evoluzione della sport-touring giapponese tra gli scenari incomparabili della Costiera Amalfitana
Guarda la galleryUna vera viaggiatrice deve saper garantire doti elevate di comfort e deve saper mettere chiunque a proprio agio, dando subito “del tu”. Un feeling immediato che passa prima di tutto attraverso manovrabilità e facilità di controllo, fondamentali per moto che spesso vengono utilizzate a pieno carico. Tutti elementi di cui la Tracer 9 non difetta. Il manubrio largo, l’altezza della seduta (ridisegnata per garantire maggior comfort, è regolabile a 845 mm o 860 mm), il posizionamento delle pedane, tutto contribuisce a rendere questa giapponese facile e immediata. In manovra il raggio di sterzata non è ridottissimo ma la distribuzione dei pesi favorevole e la percezione di poter governare la moto in ogni situazione senza sforzo, la rendono confidente verso piloti di tutte le taglie (e livello di esperienza). Le vibrazioni non sono mai eccessive. Buona la protezione aerodinamica offerta dalla carena e dal nuovo cupolino regolabile elettricamente. Un cenno, poi, alla capacità di carico: le valigie laterali di serie riescono a contenere un casco integrale, ma la forma particolare può rendere un po’ difficoltoso lo stivaggio (ad esempio) di zaini con lo schienale rigido. VOTO: 8
Se c’è un'altra voce in cui la Tracer eccelle è il piacere di guida. Piacere nell'andare a spasso, lasciandola danzare fluida su una statale ondulata; piacere quando si cercano soddisfazioni su un bel tratto di curve. Una Sport-tourer capace di coniugare i due mondi (sport e tourer) senza particolari compromessi. Che non delude le aspettative, qualunque sia lo scenario: macinare strada o piegare forte. Un concentrato di polivalenza motociclistica - la Tracer 9 la usi con gioia anche nel day by day - i cui protagonisti principali sono soprattutto due: l’estrema sicurezza che è capace di infondere (ti fa sentire sempre padrone della situazione) e il 3 cilindri CP3. Elastico, trattabile, cattivo, ruggente… una sfilza di aggettivi in apparente contraddizione, quelli per descrivere questo motore, che raccontano la natura eclettica di un “cuore generoso” e dalle mille sfaccettature. Con tanta forza già dai bassi, per uscite di curva muscolari, e un allungo pieno e coinvolgente fino al limitatore… e che sound! La modalità di guida Street è perfetta nel 90% dei casi, mentre Sport (davvero ben settata e calibrata… ma soprattutto equilibrata e non “scorbutica”) affila gli artigli e regala emozioni: sui tratti più adrenalinici fa la differenza. Poi ci sono l'immancabile Rain e le mappe customizzabili per regolare a piacimento i vari parametri.
Tanta potenza, ma anche precisione. Il mix di telaio e sospensioni elettroniche sostiene ogni intenzione del pilota. Queste ultime, in particolare, grazie alla capacità di leggere costantemente la situazione e adeguarsi a stile di guida, condizioni e fondo stradale regalano tanto feeling. È davvero difficile mandarle in crisi! E così, ci si ritrova in un attimo a disegnare traiettorie millimetriche sull’asfalto, con l’incisività di uno scalpello e la leggerezza di una libellula (nonostante il peso dichiarato di 231 Kg in ordine di marcia). Una GT agile e rapida tra le curve, come poche. Buona la capacità di arresto, preciso e ben contrastato il quickshifter, che non sbaglia un colpo (né in alzata, né in scalata). Sicuramente da valutare la versione Y-AMT con cambio automatico/manuale, che su un modello di questo genere rappresenta un matching perfetto. Infine, un accenno ai fari Matrix: si sono rivelati eccellenti anche in condizioni difficili e di scarsa luminosità. Difficile trovare in giro di meglio. VOTO: 8,5
Senza dilungarsi troppo, alla luce della qualità dimostrata e del pacchetto messo in campo, che contempla una dotazione al top (per quantità e qualità), il prezzo a partire da 15.399 rende la Tracer 9 GT una delle più interessanti “top fun traveller” in circolazione. Qualcosa da rivedere? Alcuni cavi a vista un po’ troppo disordinati in zona manubrio. Ma il giudizio rimane comunque alto. VOTO: 9
All-inclusive. Questa la sintesi perfetta per definire la Yamaha Tracer 9 GT. Una moto “pronto viaggio”, dalla dotazione ricchissima, che all’occorrenza sa tirare fuori gli artigli. Comfort, versatilità estrema e divertimento di guida. Cosa desiderare di più?
VOTO FINALE: 8,5
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