Test BMW M 1000 RR, i voti del #SottoEsame

Test BMW M 1000 RR, i voti del #SottoEsame#sottoesame

La magica lettera M di BMW debutta anche sulle due ruote e lo fa in grande: la nuova M 1000 RR è un’arma micidiale, affilata e più potente di una superbike di qualche anno fa. Avrà meritato la lode?

30.07.2021 ( Aggiornata il 30.07.2021 11:36 )

La lettera M ha un sapore speciale per BMW. È da sempre infatti sinonimo di prestazioni al fulmicotone, carrozzerie pompate, ruote larghe e ondate di adrenalina a ogni sgasata. Tutto questo, però, valeva per il mondo delle auto, ma oggi è un giorno speciale. L’azienda di Monaco infatti ha deciso di utilizzare la lettera M anche per le due ruote, presentando la fiammante M 1000 RR. Deriva dalla S 1000 RR, naturalmente, ma con sé porta una lunga serie di migliorie specificatamente pensate per andare forte in pista, il risultato di anni di gare e dati accumulati. L’abbiamo messa alla frusta (o lei ha frustato noi? Dobbiamo ancora capirlo…) tra i cordoli di Vallelunga ed ecco come se l’è cavata alla prova del nostro #SottoEsame.  

DESIGN BMW M 1000 RR

Se la normale S 1000 RR, in alcune colorazioni, poteva anche essere considerata elegante, sulla BMW M 1000 RR c’è spazio soltanto per la sportività. Ogni appendice, ogni superficie è studiata per limare decimi al tempo sul giro, o per trasmettere più feeling al pilota (parleremo poi delle alette). In generale, a noi piace un bel po’: una moto da pista deve trasmettere sensazioni di velocità già da ferma. E l’M 1000 RR, in questo, non sbaglia di una virgola. VOTO 8,5

CONTENUTI TECNICI E DOTAZIONE BMW M 1000 RR

Come nel mondo auto la lettera M sottolinea una vocazione racing marcata. Un’operazione che ha assolutamente senso, anche perché l’S 1000 RR di serie, tra le SBK, è probabilmente la più “stradale”. La potenza del 4 in linea sale fino a 212 CV a 14.500 giri grazie a pesanti modifiche al motore (pistoni, bielle, distribuzione, aspirazione…) e il limitatore si sposta fino a 15.100 giri. Il peso in ordine di marcia invece scende ad appena 192 kg. Come? Anche grazie alla ciclistica: via le semi-attive, sulla M trovano posto delle classiche sospensioni meccaniche, con forcella Marzocchi da 45 mm e monoammortizzatore entrambi completamente regolabili. Il pivot è regolabile in altezza su 4 posizioni diverse. Cambiano leggermente le quote ciclistiche: la M è più lunga e ha lo sterzo più chiuso, ma per recuperare agilità offre di serie i cerchi in carbonio. Al reparto freni, da sempre tasto dolente della RR, ci sono ora due sontuose pinze radiali sviluppate in collaborazione con Nissin. A sottolinearne la vocazione racer c’è anche un inedito pacchetto aerodinamico, che comprende alette in carbonio e cupolino rialzato. L’elettronica fa un bello step: ora ci sono sette Riding Mode (Rain, Road, Dynamic, Race, Race Pro 1-3) che regolano di conseguenza mappatura (due livelli), freno motore (tre livelli), traction control (15 livelli) e anti-wheelie. VOTO 8

ERGONOMIA E COMFORT BMW M 1000 RR

Sempre più agili, reattive e scattanti, le supersportive di oggi sono pensate per la massima prestazione, spesso però a discapito dell’abitabilità. Tutte, meno la BMW, e questa M non fa eccezione. C’è molto spazio anche per i piloti più alti, che hanno la possibilità di muoversi liberamente in avanti o indietro, destra o sinistra. Il cupolino extra large poi offre un ottimo riparo sui rettilinei. In generale possiamo dire che è una posizione da sportiva vera, perché le pedane sono correttamente arretrate e i manubri belli aperti, ma con un occhio di riguardo al comfort. Anche perché, sul manubrio sinistro, c’è il pulsante delle manopole riscaldabili…VOTO 9

PIACERE DI GUIDA E FATTORE EMOZIONALE BMW M 1000 RR

È una moto da corsa fatta e finita, e su questo non ci piove, ma la migliore qualità della BMW M 1000 RR, a nostro avviso, rimane la capacità di offrire prestazioni da brivido in una formula accessibile a gran parte dei piloti. Non serve essere dei professionisti per divertirsi ma soprattutto per “sentirsi” padroni del mezzo. Ogni reazione è prevedibile e tutto sommato abbastanza gestibile dal pilota. Anche il motore. Ha una potenza siderale, ora anche più che in passato, ma la cosa sorprendete è che l’arco di erogazione è ancora più ampio. Ecco perché semplifica la vita: avendo tanta spinta ai medi regimi (si ringrazia la fasatura variabile), non occorre farlo stazionare sempre e comunque nella zona alta del contagiri. Dove tra l’altro c’è una forza ancora più selvaggia, anche se il limitatore a 15.000 serve più che altro a tenere la marcia tra una curva e l’altra, non ad avere spinta utile. Abbiamo parlato di moto facile, e in effetti lo è anche per come si lascia guidare. La ciclistica è più precisa e stabile che sulla standard (anche se il monoammortizzatore non sempre riesce a tenere a bada tutta l’impressionante cavalleria del motore: quando si srotola il gas può capitare che si inneschi qualche oscillazione) ma soprattutto è ancora più comunicativa. Dimostrazione del fatto che sospensioni meccaniche ben tarate, in pista, non hanno molto da invidiare alle semi-attive. In generale è una moto stabile, rincuorante, che però grazie a soluzioni come i cerchi in carbonio riesce anche a voltare molto in fretta. Ah, e poi ci sono i freni. Mentre sulla RR standard la leva si allunga dopo pochi giri tirati, sulla M non abbiamo riscontrato alcuna perdita di efficienza, senza contare l’ottimo feeling trasmesso alla leva. Il cambio? Piuttosto rapido ma un po’ spugnoso nell’azionamento. VOTO 9 

RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO BMW M 1000 RR

Il logo BMW sul serbatoio si paga caro ma se, come in questo caso, è seguito da una M, beh…il conto diventa estremamente salato. Si parte da 33.800 euro, ma per gli incontentabili c’è anche il pacchetto M Competition che alla modica cifra di 4.700 euro comprende il software GPS con relativo codice di attivazione, un set di parti fresate e di altre in fibra di carbonio, un forcellone color argento più leggero di 220 grammi, la catena Endurance ad attrito ridotto esente da manutenzione e il pacchetto passeggero, con una cover per il codino. Sicuramente, non per tutti, ma i contenuti comunque ci sono VOTO 6

CONCLUSIONI BMW M 1000 RR

BMW M 1000 RR, LE FOTO DELLA PROVA

BMW M 1000 RR, LE FOTO DELLA PROVA

La magica lettera M di BMW debutta anche sulle due ruote e lo fa in grande: la nuova M 1000 RR è un’arma micidiale, affilata e più potente di una superbike di qualche anno fa. Ecco le foto della prova.

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“La RR standard è una moto da pista che può essere goduta anche per strada. La M invece è una moto da pista, punto e stop”. Queste le iniziali dichiarazioni degli uomini di Monaco a inizio prova. Eppure, torniamo a ribadirlo: nonostante le prestazioni strabilianti, anche la M 1000 RR rimane una moto accessibile a molti piloti. E questa, a nostro avviso, è la sua più incredibile capacità. Giusto una nota: considerato il prezzo, alcuni appassionati storceranno il naso non vedendo certe griffe (Ohlins, Brembo…), ma ci sentiamo di rassicurarvi, funziona tutto alla grande VOTO FINALE 8,1

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