Nonostante ci fossero tutte le premesse per una sfida all’ultimo sangue, la vittoria (in favore della BMW) è stata abbastanza schiacciante. E in realtà non è un discorso “globale”, ma dipende da un aspetto specifico, ovvero la ciclistica della Triumph. Le sospensioni in particolare sono decisamente troppo sfrenate, soprattutto la forcella che non assicura sostegno e precisione quando si alza un po’ il ritmo. Un vero peccato, perché il motore da parte sua ha tutti gli attributi che servono e, anzi, si dimostra decisamente più in forma del bicilindrico bavarese. Dolce ai bassi, gustosissimo ai medi e dirompente agli alti, ha tutta l’energia che mancava al vecchio 660, dimostrandosi uno dei motori più azzeccati qui all’Alpen.
Probabilmente, con una forcella e un mono più sostenuti la situazione sarebbe stata molto diversa ma, così come sono, le sospensioni vanificano in gran parte il resto del pacchetto. Che è di ottimo livello: l’elettronica per esempio funziona benissimo (anche se la strumentazione risulta piccola, poco visibile e posizionata troppo in basso) e il quickshifter è rapido e preciso.
La BMW è agli antipodi: mentre la Tiger è minuta e leggera, la XR è di almeno due taglie in più.
Anche la posizione di guida è differente: sulla Triumph si sta col busto dritto e i piedi centrali, sulla XR si è leggermente più distesi, un incrocio tra una crossover e una sport tourer. In movimento però si nota subito il miglior bilanciamento dell’assetto. Non è una moto agile, ma è molto neutra: significa che scende in piega in maniera naturale, senza sorprese sgradite. Anche lei non ha sospensioni marmoree ma sono comunque più rapide a tornare in assetto. Questo consente di avere le ruote sempre ben attaccate al suolo e di conseguenza si ha la fiducia per azzardare belle pieghe, anche su asfalti non perfetti.
Il motore dal canto suo non ha la verve del tre cilindri inglese, ma è comunque in forma. Rispetto al “triple” va spremuto di più per tenere ritmi allegri, ma una volta lì, nella zona medio-alta del contagiri, mostra una discreta dose di potenza. Il quickshifter funziona abbastanza bene, ma comunque non risulta rapido e morbido come quello inglese.
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