Rappresentano una delle scelte più equilibrate per lanciarsi nel mondo delle tuttoterreno. Quattro sfidanti diverse per indole, ma tutte capaci di interpretare con carattere e personalità il proprio ruolo di esploratrice senza confini
La Kove 800 è indubbiamente la novità più attesa del segmento e non vedevamo l’ora di metterla a confronto con le altre. Al peso dichiarato dalla Casa non abbiamo creduto fintanto che non è apparso sulla nostra bilancia e a quel punto è scattata la domanda: “ma perché tutte le altre non riescono ad arrivarci?”. Bisognerebbe smontare le 4 moto e pesarle pezzo per pezzo, sicuramente troveremmo piccole differenze su qualunque componente, che sommate danno questi incredibili 191,6 kg col pieno.
È analogica quasi quanto la Yamaha, con cui condivide il comando gas a cavo e la mancanza dello shifter in scalata. La dotazione è prepotentemente sbilanciata verso l’off-road: sospensioni Kayaba a lunga escursione, struttura stretta, pulita, essenziale e un diffuso uso dell’alluminio. Ad occhio il motore pare il clone del 790 KTM e forse lo è.
Facile e reattiva, già su strada rivela di essere la più “enduro” di tutte, visto che se apri il gas con decisione, la ruota anteriore si solleva da terra con facilità. La stabilità non è il suo forte, però l’ottima frenatura idraulica delle sospensioni mantiene un buon assetto anche guidando sportivamente. Ottima la postura in piedi sulle pedane, meno quella da seduti a causa della sella troppo bassa.
In fuoristrada è davvero un’arma letale, capace di ammutolire in un istante le, capace di ammutolire in un istante Aprilia e Yamaha. Facile e leggera da indirizzare quanto l’Aprilia, ma con sospensioni più sostenute ed un motore molto brillante. Rapportata giusta, risponde al gas in modo quasi perfetto quando la guidi con decisione e basta escludere ABS e controllo trazione (lasciandoli inseriti intervengono troppo) per godersi una moto veramente brillante. Guidandola con più calma, si evidenzia il suo lato oscuro, ovvero una risposta al gas molto sporca ai bassi regimi e un setting sospensioni troppo rigido, che non la rendono adatta a piloti non esperti o per ritmi più “blandi”.
TEST Kove 800X Pro: I VOTI DEL #SOTTOESAME
Attesissima da tutti, sulla carta ha numeri che spaccano, ma sul campo (anche da motocross) e su asfalto, mantiene le tante promesse? Scopriamolo qui.
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