Test Suzuki GSX-8TT: la prova su strada e al banco

Diego D'Andrea
Pubblicato il 9 ottobre 2025, 07:59 (Aggiornato il 10 ott 2025 alle 09:02)
FUORI DAI DENTI: UN FATTO CULTURALE
Operazione nostalgia. Bollare così una moto come questa è sostanzialmente una sciocchezza. E almeno per due buoni motivi.
Il primo, il più evidente: la nostalgia vive nel passato, mentre qui il passato viene reinterpretato in modo inedito con tecnologie e soluzioni tecniche moderne e attuali. Il risultato è un mezzo dall’appeal senza tempo, e non a caso la seconda T della sigla TT sta proprio per “timeless”, a indicare un concetto di moto universale, come vive, nella sua essenzialità, all’interno dell’immaginario collettivo: un faro tondo, un manubrio, un serbatoio, un motore, due ruote e via!
Il secondo motivo è quello forse più importante: il motociclismo è un fatto culturale. È una passione con una storia e... con tante storie da raccontare: modelli leggendari, successi nelle gare, imprese memorabili, traguardi tecnici, innovazione. E modelli come la TT, che tutta questa eredità in qualche modo la raccolgono e la attualizzano, non fanno altro che ricordarcelo, che tramandare l’essenza del motociclismo. Quindi ben vengano operazioni che – via la nostalgia, non ci interessa! – rammentano al primo sguardo tutto l’heritage e il know how di marchi che la storia del motociclismo l’hanno materialmente fatta... proprio come Suzuki.
Suzuki GSX-8TT: il video della rubacuori
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