Test Suzuki GSX-8TT: la prova su strada e al banco

Fascino senza tempo e tecnologia moderna per una sport-heritage che attira gli sguardi e diverte su strada. Il prezzo è un po’ alto, ma anche la qualità
Test Suzuki GSX-8TT: la prova su strada e al banco

Diego D'AndreaDiego D'Andrea

9 ott 2025 (Aggiornato il 10 ott 2025 alle 09:02)

È il simbolo del colpo vincente nel biliardo all’americana. Ma anche quello di chi non molla mai. La Casa giapponese imprime un 8 nero sul fianchetto delle nuove GSX-8T e GSX-8TT – le ultime nate attorno alla piattaforma bicilindrica di 776 cc – per rendere immediatamente chiare le sue intenzioni. Due moto “gemelle”, dal forte impatto emozionale, che si distinguono solo per la diversa caratterizzazione estetica.

Abbiamo deciso di dedicare un approfondimento alla versione TT, quella col bellissimo cupolino squadrato; la cui doppia T nella sigla sta per Titan, il primo modello Suzuki importato in Italia negli anni 70, e per “Timeless”, senza tempo, a voler certificare la voglia di mettere in campo un mezzo capace di pescare a piene mani dall’heritage del brand reinterpretandolo sapientemente in chiave moderna.

Suzuki GSX-8TT: le caratteristiche tecniche

Da un punto di vista tecnico, infatti, all’interno della moto ritroviamo in tutto e per tutto una modernissima GSX-8S ma... questo è uno di quei casi in cui è l’abito a fare il monaco.

Le linee della TT sono opera del designer francese Arthur Vidal, in forza al Design Center di Suzuki Italia a Torino. E guardando la moto, in effetti, si coglie subito un certo gusto europeo sia nella vista d’insieme, che nella cura dei dettagli. Il tutto ben mescolato a quelli che sono i riferimenti a cui si ispira: come detto, la Titan degli anni ’70, ma anche la GS1000 degli anni ’80 con il suo bel cupolino squadrato, che correva nell’AMA Superbike guidata da Wes Cooley. Ed è proprio questo mix tra eleganza e atmosfere “sport heritage” a rendere la GSX-8TT un mezzo bello e affascinante. Di quelli che fanno voltare quando li vedi per strada. Le colorazioni anni ’70/’80, il cupolino e il serbatoio del carburante interamente ridisegnato, donano alla moto un’aura di revival senza tempo, a cui fanno da contraltare componenti dall’accento moderno come la strumentazione digitale e lo scarico supercompatto con copertura in metallo.

La base tecnica

In merito alla base tecnica, la GSX-8TT è sostanzialmente una copia-carbone della GSX-8S. Abbiamo lo stesso telaio in acciaio con telaietto imbullonato, lo stesso motore bicilindrico parallelo, le stesse sospensioni Kayaba e lo stesso impianto frenante Nissin, tutto molto ben “dimensionato” per l’utilizzo stradale a cui la moto è vocata. Sul fronte dell’elettronica, ci sono tre modalità di guida, il traction control, il quickshifter bidirezionale (preciso e contrastato il giusto); tutto ciò che serve, senza eccedere... e quel che c’è funziona bene. Completano la dotazione un’apprezzabile batteria al litio (utile ad abbassare il peso (201,8 kg, quello a pieno carico rilevato da noi), gli specchietti bar-end dall’ottima visuale, e la porta di ricarica USB Type-C.

La posizione di guida

Per quanto riguarda la posizione di guida, il serbatoio leggermente più grande (16,5 litri rispetto ai 14 della S) non va a scapito dell’ottima rastrematura nel punto di giunzione tra sella e serbatoio: la TT si stringe molto bene tra le gambe ed è facile poggiare entrambi i piedi a terra anche per i meno alti. Il cupolino, pur essendo soprattutto un forte elemento d’impatto estetico, riesce a togliere in maniera abbastanza efficace aria dal busto, grazie anche ai deflettori che riducono i vortici aerodinamici.

Tutto questo accresce la versatilità d’uso, ad esempio, rispetto alle GSX-8S e GSX-8T che sono naked “pure”. In termini di comfort, si avverte qualche vibrazione quando il motore frulla nella parte alta del contagiri, mentre le sospensioni hanno una risposta un po’ secca quando si affrontano asfalti più sconnessi (in particolare il mono posteriore).

Suzuki GSX-8TT: piacere di guida

Uno degli elementi che subito colpisce di questa moto è la sensazione di condurre un mezzo in perfetto stato d’equilibrio: prestazioni, precisione di guida, facilità, tutto è dosato in maniera perfetta, senza eccessi, né verso l’alto, né verso il basso... così da rendere tutto naturale e sempre piacevole. Ma anche assolutamente divertente ed efficace!

Il bicilindrico – una delle migliori unità nella sua categoria – ha un carattere spiccato ed è centrato per la guida su strada grazie a un’erogazione coinvolgente ai bassi e ai medi regimi. Ecco qualche numero che abbiamo rilevato al banco: 77,6 CV a 8.300 giri, la potenza massima... e 73,69 Nm a 6.800 giri il picco di coppia (ovviamente, è bene specificarlo, i dati sono rilevati alla ruota e non all’albero). Non si tratta di numeri da capogiro, eppure all’atto pratico sembra che di birra, a disposizione, ce ne sia molta di più.
E questa cosa è davvero evidente.
Soprattutto quando si spalanca il gas in uscita di curva in mappa A (la più sportiva), e la TT ti fionda via con decisione... sensazione che si avverte anche snocciolando le marce una dietro l’altra in rettilineo, una progressione frizzante a cui contribuiscono anche l’azzeccata rapportatura del cambio e l’ottimo quickshifter a bordo: partendo dai 50 km/h abbiamo rilevato 13,69 secondi per coprire i classici 400 metri, con una velocità d’uscita di 156 km/h.
Non male!

Ma di questa sport-heritage c’è un’altra caratteristica che colpisce, e non poco! La sensazione di un avantreno più rigoroso e “piantato” – nel senso migliore del termine – rispetto ad esempio alla cugina naked GSX-8S. Eppure è strano, visto che le due moto hanno misure e componentistica pressoché identiche. La spiegazione è che possa dipendere dal cupolino, per un duplice ordine di motivi: prima di tutto, per un pizzico di peso in più che carica maggiormente la forcella; in secondo luogo, perché togliendo aria dal busto, il cupolino impedisce il classico “effetto vela” che alleggerisce l’avantreno riducendo il feeling quando corpo e braccia, soprattutto in velocità, devono contrastare la spinta dell’aria. Ad ogni modo, suggestione o meno che sia, il comportamento dinamico della GSX-8TT si fa apprezzare: anche esagerando col ritmo risulta sempre confidente e precisa.

Una moto che senti subito tua. Spigliata nel misto, stabile sul veloce, divertente, e che invita a fare strada... ma soprattutto, bella da guidare!
Sia andando a spasso, sia ricercando emozioni sportive su un bel tratto misto. E in questo, la TT è anche molto democratica, riuscendo a fare contento sia chi ha meno esperienza, sia il motociclista smaliziato in grado di sfruttarne a pieno il potenziale.

Suzuki GSX-8TT: prezzo

Una battuta finale sul prezzo: la moto è proposta a 11.560 euro. Non pochi, soprattutto se rapportati alla diretta concorrenza. Ma va dato atto alla Casa giapponese di aver infuso in questo modello una notevole attenzione alle finiture, basti guardare la scritta Suzuki in rilievo sul serbatoio al posto del solito adesivo, ma anche la qualità degli assemblaggi, delle vernici, delle plastiche, e la cura con cui sono sistemati i vari cavi. La qualità percepita è decisamente alta.

*Vai a pagina successiva per scoprire le opinioni di InMoto "fuori dai denti" 

Suzuki GSX-8TT: i nostri rilevamenti

thumbnail
thumbnail

Suzuki GSX-8TT: la prova al banco

thumbnail

thumbnail

Suzuki GSX-8TT: le pagelle

thumbnail
thumbnail

Iscriviti alla newsletter

Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail

Premendo il tasto “Iscriviti ora” dichiaro di aver letto la nostra Privacy Policy e di accettare le Condizioni Generali di Utilizzo dei Siti e di Vendita.

Commenti

Loading