Yamaha RD 350: la gloriosa bicilindrica adotta il 4 Tempi e mette... il turbo

Yamaha RD 350: la gloriosa bicilindrica adotta il 4 Tempi e mette... il turbo

Un'officina brasiliana ha installato un turbocompressore nel telaio della sportiva anni '80, sebbene il motore sia quello della R3 odierna

Redazione - @InMoto_it

17.05.2023 ( Aggiornata il 17.05.2023 11:21 )

La Yamaha RD 350 con motore a 2T diventa turbo grazie all'officina brasiliana Garage Frateschi di San Paolo. La sportiva anni '80 si trasforma in RD Turbo grazie al turbocompressore che però lavora con il motore bicilindrico 4T dell'attuale R3. Ciò che rimane della Yamaha RD 350 originale è il serbatoio da 20 litri e il telaio tubolare in acciaio. E anche il telaio non è più del tutto originale, perché è stato rinforzato da Renato Frateschi e dal suo team per portarlo a un più elevato livello di stabilità.

Yamaha RD Turbo by Garage Frateschi

Yamaha RD Turbo by Garage Frateschi

L'officina brasiliana ha inserito nel telaio modificato della sportiva anni '80 un motore 2 cilindri 4T raffreddato ad acqua della R3 attuale da 42 cv a 10.750 giri/min, ma con turbocompressore, dando forma a un'inedita café racer con potenza di picco elevata e un'erogazione di potenza vivace

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Yamaha RD Turbo, com'è stata costruita

Renato Frateschi ha inserito nel telaio modificato della RD un motore 2 cilindri 4T raffreddato ad acqua della R3 da 42 cv a 10.750 giri/min, dando forma a un'inedita café racer con un'erogazione di potenza vivace grazie al nuovo turbocompressore. Seppure la potenza possa fare strocere il naso agli estimatori della gloriosa RD (accreditata nell'ultima versione di 59 CV), l'idea del turbo compressore dovrebbe restituire  - secondo le intenzioni del customizer - una erogazione "simil 2 Tempi".
Frateschi ha ordinato in Giappone un turbo speciale relativamente piccolo e lo ha posizionato nel modo più compatto possibile nella parte anteriore della zona di scarico della R3. Sia l'impianto di scarico con turbina che la zona di aspirazione con airbox e iniettori dovevano essere ricostruiti, sistemati e infine messi a punto in maniera ottimale.

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L'officina ha fresato in alluminio i ponti della forcella per montare una forcella telescopica regolabile a steli rovesciati, mentre al posteriore ha installato un forcellone in alluminio di una Triumph Daytona 675, insieme all'ammortizzatore centrale e al freno a disco. Per abbinare il tutto, ha dotato la café racer di un doppio freno a disco all'anteriore con pinze a quattro pistoncini Brembo adattate radialmente. Per dare un tocco classico, Renato Frateschi ha utilizzato cerchi a razze metalliche da 17". La moto è stata completata da un manubrio sportivo con leve e poggiapiedi e luci a LED.

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