BMW, Metzler e Inmoto: insieme per sfidare il record ai confini del cielo

BMW, Metzler e Inmoto: insieme per sfidare il record ai confini del cielo

Quattro piloti in sella alle nuove BMW R 1300 GS Trophy equipaggiate coi Metzeler Karoo4 sono volati in Cile pronti per entrare nella storia

Michele Pradelli

22.12.2023 ( Aggiornata il 22.12.2023 15:18 )

Vi avevamo lasciati con l'anteprima dell'ultima sfida che aveva lanciato Metzeler, insieme a BMW: stabilire il nuovo nuovo record di altitudine in sella ad una moto e il record di massimo dislivello raggiungibile in meno di 24 ore partendo dal mare. Il teatro scelto per affrontare l'impresa è il deserto dell'Atacama, al confine tra Cile e Argentina. 

BMW R 1300 GS Trophy: la compagna di viaggio adatta

Per battere il record i piloti hanno potuto contare sulla BMW R 1300 GS nella versione Trophy di serie, quella più votata all’off-road, equipaggiata con i pneumatici Metzeler Karoo 4, coperture estremamente versatili progettate per affrontare al meglio sia il fuoristrada più impegnativo che l’asfalto. 

Per stabilire il record, il team ha definito un programma di acclimatamento iniziale di una settimana e arrivati a Bahia Inglesa, la spedizione si sposterà a Copiapò, la capitale della regione dell’Atacama in Cile. Lungo il percorso saranno allestiti tre campi base, il primo a 2.500 m, il secondo Laguna Santa Rosa a 3.500 m di altitudine e il successivo a Laguna Verde a 4.500 m vicino al confine con l’Argentina.

Per prevenire qualsiasi difficoltà i piloti sono seguiti, anche in alta quota, da un’equipe di medici specializzati a bordo di veicoli 4x4 che monitorano costantemente le loro condizioni fisiche tenendo soprattutto sotto controllo attraverso saturimetri, il livello di ossigenazione del sangue, e per le emergenze ci saranno sempre a disposizione bombole di ossigeno. Dai precedenti tentativi svolti in passato è noto che la parte più difficile da affrontare sarà proprio quella finale, che dall’ultimo campo base a 4.500 m prevede una salita di ulteriori 1.500 m.

«La parte più dura mi aspetto che saranno gli ultimi 100 metri – precisa Pradelli – visto che non ci sarà da seguire una vera strada, ma dovremo affrontare sentieri paragonabili a quelli alpini, e guidare una maxienduro bicilindrica in quelle condizioni non sarà affatto semplice: il fiato sarà corto, e sarà prezioso dosare al massimo le energie».

BMW R 1300 GS Trophy: la preparazione di moto e piloti

L’obiettivo è quello di arrivare tutti insieme in vetta e per questo nei mesi di preparazione tutti i piloti si sono duramente allenati in palestra per aumentare la forza, la preparazione aerobica e cardio. Inoltre, per cercare di replicare le condizioni estreme in cui saranno costretti a guidare ognuno di loro si è messo alla prova. «Ho cercato di andare il più possibile in quota, in Italia è impossibile raggiungere quelle altezze, ma per allenarmi ho affrontato la salita che va dal Passo Fedaia alla vetta della Marmolada arrivando a 3.340 metri facendo sci-alpinismo».

Oltre a temprare il proprio fisico, anche la BMW si è allenata. «Ho portato la R 1300 GS su percorsi estremi, più adatti ad una leggera monocilindrica che a una maxi adventure, e lì sono rimasto sorpreso. È incredibilmente agile per le sue dimensioni e ti stupisce perché ha molta aderenza e sale ovunque, il passo in avanti fatto su questa moto è notevole, rispetto alla 1250, che conosco molto bene, è veramente un altro pianeta!».

Il gruppo si riunisce: tutto è pronto per partire

A pochi giorni dal via, prima che moto e attrezzature venissero spedite, tutto il team si è riunito in Sicilia nel quartier generale Pirelli-Metzeler di Giarre, per poi spostarsi sulle pendici dell’Etna per le prove generali. Lì, oltre a migliorare il feeling con le moto, aver testato e messo a punto i vari setting, utilizzato i pneumatici a diverse pressioni, i piloti sono stati sottoposti a visite mediche dall’equipe del professor Marco Barbanti, cardiologo con una cattedra all’Università di Enna “Kore” che ha verificato lo stato di salute di cuore e polmoni, che saranno messi a dura prova nella salita.

«Abbiamo cercato di riprodurre sull’Etna quello che potremmo trovare nell’ultima parte del percorso» ci racconta Salvo Pennisi che aggiunge: «Il terreno che ci attende in vetta sarà roccioso e sabbioso con molta ghiaia e roccia vulcanica leggera, quindi molto simile a quello su cui ci siamo allenati qui. Per questo siamo pronti!».

Oltre all’aria rarefatta e al terreno difficile che metterà alla prova uomini e moto, un’altra insidia che dovranno affrontare sarà rappresentata dal vento, spesso a raffiche, che potrebbe portare la temperatura percepita fino a -35°C, inoltre ci sarà anche la possibilità di trovare neve lungo il percorso. Sarà dura, ma appassionante. Lascerà il segno!

Ora non ci resta che aspettare: “Riusciranno i nostri eroi a portare a casa i record?”. La preparazione è stata minuziosa, ogni dettaglio è stato studiato, provato e messo a punto. Le premesse ci sono tutte e mentre scriviamo le moto e il team sono in volo verso il Cile… com’è andata lo scoprirete prossimamente!

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