Quali patenti occorrono per guidare la moto? Quali modelli permettono di guidare? Che tipo di esami si devono sostenere? Facciamo chiarezza
Con la A2 ci si alza di livello. Questa patente permette infatti agli aspiranti motociclisti di guidare moto con potenza massima di 35 kW (47 cavalli) e che non superino il rapporto potenza/peso di 0,2 kW/kg. Non c'è alcun limite di cilindrata, e si può ottenere solo da maggiorenni, una volta compiuti i 18 anni.
Da sottolineare un altro aspetto: molte Case costruttrici propongono versioni depotenziate dei loro modelli più performanti per renderli guidabili dai possessori della patente A2. Tutto ciò è fattibile a patto che la potenza originaria della moto depotenziata non sia superiore ai 70 kW, ovvero 95 cavalli.
Se si è in possesso della A1, non è necessario svolgere l'esame teorico. Se lo si dovesse invece effettuare, si tratta del classico quiz da 40 domanda con limite massimo di 4 errori. La prova pratica ha invece recentemente subìto una modifica importante: fino a maggio 2020, la normativa prevedeva l'utilizzo di una moto da 400cc e almeno 25 kW di potenza; adesso, la legge impone l'utilizzo di un modello dalla cilindrata massima di 250cc (se il motore è a combusione interna), con potenza nominale di almeno 20 kW ma non superiore a 35 kW e con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,2 kW/kg. Se il propulsore è elettrico, il rapporto potenza/peso del veicolo è di almeno 0,15 kW/kg.
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