Max Biaggi su Voxan straccia i record di velocità: 408 km/h sull'elettrica

E dodici! Questo il numero impressionante di record mondiali, l’impresa che Max Biaggi è finalmente riuscito a compiere. Il sei volte campione del mondo ha dovuto attendere più del previsto per completare la missione-velocità che lui e il team Voxan Motors si erano prefissati: l’appuntamento originale era per il mese di luglio nello scenario delle saline boliviane di Salar de Uyuni, ma l’emergenza Covid-19 ha scombussolato i piani. Cambio data e cambio luogo, missione compiuta.

PRIMATO STRACCIATO

Niente più Bolivia, ma la pista ricavata dall’aeroporto di Chateauroux, in Francia. Biaggi è salito a bordo della Voxan Wattman per battere il record di velocità di 329,085 km/h detenuto da Ryuji Tsuruta. Il risultato è stato al di sopra delle aspettative, con il pilota romano che ha toccato la velocità massima di 408 km/h stracciando di fatto il precedente primato. È stata la Voxan stessa ad annunciarlo:  “Ce l’abbiamo fatta. Grazie a Max Biaggi e tanto duro lavoro, la Voxan Wattman questo fine settimana è diventata la moto elettrica più veloce del mondo, raggiungendo una velocità massima di 408 km/h, ovvero 254 mph. Con una velocità di 366,94 km/h (228,05 mph), abbiamo raggiunto il nostro obiettivo primario che era quello di stabilire un nuovo record nella prestigiosa classe 'moto elettrica parzialmente aerodinamica oltre i 300 chili’. Siamo più che orgogliosi e vogliamo ringraziare tutte le persone e i partner coinvolti in questi tentativi di record. Abbiamo anche stabilito altri 10 record, perché solo uno non sarebbe stato sufficiente”.

COME SI REGISTRA UN RECORD

Il regolamento FIM prevedeva la misura della velocità con una partenza lanciata su oltre un miglio in direzioni opposte, in un lasso di tempo di due ore. La velocità registrata scaturisce dalla media delle velocità delle rispettive due corse. Forte l’adrenalina per Biaggi, che ha espresso così le sue emozioni: “Le sensazioni che ho vissuto sono state un po’ diverse da quelle che mi hanno accompagnato per gran parte della mia vita. L’assenza dei classici rumori, la presenza di un motore elettrico, dall’erogazione completamente diversa rispetto ad un motore termico e la mancanza della competizione con gli altri piloti, hanno rappresentato le differenze più facilmente percepibili. Ma la vera novità è stata l’elevata velocità a cui mi sono avvicinato. Io non ho mai toccato i 400 km/h e credetemi, intorno a queste velocità cambia completamente la prospettiva dello spazio che ci circonda. Diventano determinanti gli effetti aerodinamici, l’aria è un muro praticamente impenetrabile e cominci a combattere con delle forze fino a quel momento poco note. Rimanere aggrappato alla moto, mentre cerchi di raggiungere velocità per me inimmaginabili, è stata una sfida nuova per me”. L’ex campione del mondo è ambasciatore del Gruppo Venturi dal 2018 e ha potuto fare affidamento su tre varianti della moto elettrica. Diverse categorie e differenti vesti aerodinamiche, ma piattaforma tecnica per tutte e tre le moto. Due semi-streamliner (di cui una con carenatura ridotta in caso di vento laterale) e una non-streamliner. Grazie alle competenze acquisite in Formula E, il gruppo Venturi ha potuto sfoggiare un motore da 270 kW di potenza e 970 Nm di coppia.

QUEL NUMERO MAGICO

"Tutto è stato predisposto per visualizzare sul dashboard quel numero magico: 4....km/h! Alla fine, quando raggiungi l’obiettivo hai una soddisfazione enorme, ma non smetti mai di pensare a cosa potrà esserci dopo! La scarica di adrenalina che ne deriva è qualcosa che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, dovrebbe in piena sicurezza poter provare”, sono state le parole di Biaggi a chiusura di una giornata storica.

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