Elefant People: storia della endurona Cagiva in un libro

Elefant People: storia della endurona Cagiva in un libro

Un volume fotografico di 544 pagine racconta i modelli di produzione, la storia, le corse ma anche i globetotter e i ‘Normal People’. Riviviamo insieme tutti i modelli della mitica enduro Cagiva

Fiammetta La Guidara

24.01.2020 15:05

Cagiva  Elefant 350

Fu prodotta dal 1985 al 1989. Venne più apprezzata rispetto all'Elefant 200, ma risultava per molti essere pesante e non molto performante. L'avviamento era sia a pedale e sia elettrico tramite motorino d'avviamento, la linea offriva il parafango alto tipo cross.

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Il motore Ducati era preso in prestito dai modelli 350 XL, TL o SL, con la sola elaborazione della testa verticale, ruotata di 180°. Telaio identico alla sorella da 650 cc, a doppia culla, con sezione quadra da 30x30mm scomponibile lateralmente per facilitare la matunenzione al motore. Sospensione anteriore Marzocchi a perno avanzato con steli da 41,7, con 230 mm di escursione. Al posteriore c'era un Ohlins oliopneumatico, regolabile nel precarico e pomello esterno per il freno idraulico, con escursione di 210 mm. Disco flottante anteriore e fisso al posteriore con impianto frenante Brembo.

Erogava 30,80 cavalli ma il peso era importante: 190 kg. Negli anni 1986/87 adotterà le carene del monofaro con parafango anteriore basso e un piccolo cupolino.


Cagiva Elefant 650

Svela la futura collaborazione fra Cagiva e Ducati. Assemblata con il motore della Ducati F1 750, fu mostrata in anteprima al salone di Colonia del 1984 e il suo successo portò Cagiva a commercializzare anche la versione 350.

Ruotare il cilindro posteriore di 180 gradi, cosa adottata in seguito anche in Ducati, permetteva una migliore gestione dell’alimentazione all’interno del propulsore a L, migliorando l’erogazione, con un unico airbox e un minore interasse della moto. Telaio elaborato dalle prime apparizioni alla Parigi Dakar del 1984, sospensione anteriore Marzocchi a perno avanzato con steli da 42 mm e escursione di 230 mm. Al posteriore c’era un Ohlins oliopneumatico con pomello esterno per il freno idraulico e escursione di 210 m. 

I primi lotti si distinguono per la frizione in bagno d’olio, poi aggiornata con quella a secco. Erogava 57,5 cavalli a 7.000 giri/min per un peso di 190 kg.  

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