Mentre l'Italia presenta una nuova Strategia, in Germania si investe nel Battery Test Center. E in Giappone...?
La scadenza del 1° gennaio 2035 per il passaggio definitivo ad auto e furgoni elettrici, non si tocca. L’ultima a ribadirlo è stata la vicepresidente della Commissione Europea, Teresa Ribera. Lo ha fatto rispondendo alle domande dei giornalisti sulla richiesta di rivedere il calendario di applicazione delle nuove limitazioni, formalizzata da Italia e Repubblica Ceca (con il supporto di altri Paesi, fra i quali Austria, Bulgaria, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia).
L’argomento interessa anche noi motociclisti perché, sebbene fino a oggi la moto sia rimasta fuori dal previsto obbligo di passare all’elettrico, il nostro settore non potrà non essere toccato da una rivoluzione così importante.
Lo scenario attuale vede una crisi fortissima del settore auto. Colpa dei veicoli elettrici, dicono alcuni, colpa della concorrenza dei cinesi, dicono altri. O forse la causa è il diminuito potere d’acquisto delle famiglie. In ogni caso il nostro Paese ha lanciato la proposta di anticipare di un anno (al 2025) la valutazione del piano di decarbonizzazione dei nuovi veicoli. Ed eccoci calati in una situazione di forte indecisione e scontro.
Da una parte ci siamo noi consumatori, che stiamo rifiutando il mezzo elettrico. E ci sono alcune nazioni, con l’Italia in prima linea, che osteggiano il Green Deal e chiedono di posticiparne l’applicazione. Dall’altra c’è la Commissione Europea, che ha tutta l’intenzione di tirare dritto.
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