Gilera CX: una rivoluzionaria GT | Rewind

Gilera CX: una rivoluzionaria GT | Rewind© InMoto

Nel 1989 al Motor Show arrivò il concept, e dopo un anno la versione definitiva; mostrava coraggio e stile d'avanguardia, ma fu un flop. Oggi invece…

29.04.2025 09:34

Nell’agguerrito scenario delle 125 dei primi anni ’90, emerse una moto che indubbiamente spiccava sull’intera produzione di quel periodo, distinguendosi non solo nel segmento delle ottavo di litro. La Gilera CX, realizzata da Marabese (papà delle Gilera sportive), rappresentò un progetto talmente innovativo e avanti con i tempi che, quando debuttò come concept al Motor Show di Bologna nel 1989, in pochi credettero che quelle linee e quella tecnica così inusuali — in un mercato dominato da race replica e moto da enduro — potessero arrivare anche nelle vetrine delle concessionarie.

GILERA CX: linee senza eguali

A dispetto dello scetticismo, nel 1991 debuttò sul mercato questa ottavo di litro che arrivava dal futuro. La Casa dei due anelli la presentò come Granturismo. Rispetto al concept, non presentava grandi differenze, se non per il design delle ruote e per lo scarico, che ora prevedeva un andamento con silenziatore basso, anziché alto ed a filo con il codone.

Nonostante condividesse gran parte della tecnologia di base con la più sportiva Gilera SP 02, la carrozzeria radicale e il layout esclusivo delle sospensioni la distinguevano immediatamente dalle sue contemporanee.

A dominare la scena erano le linee aerodinamiche, ispirate alle carenature integrali delle Gilera da corsa di fine anni ’50. La CX mostrava sovrastrutture scolpite dal vento, con un muso dominato da un faro trapezoidale fortemente proteso in avanti, quasi a fagocitare la ruota anteriore montata a sbalzo, e con due grosse prese d’aria nella zona inferiore.

Particolarmente innovativa era la sospensione anteriore con schema SSS (Single Suspension System), caratterizzata da un monobraccio collegato a un’unica unità ammortizzante con un grosso stelo da 45 mm, realizzato da Paioli. Questa soluzione, non prevista nei primi bozzetti della CX, sulla carta avrebbe dovuto eliminare le torsioni della forcella in frenata, grazie anche al posizionamento favorevole del corpo ammortizzante e del disco anteriore, collocati sull’asse di mezzeria della ruota.

Al retrotreno si trovava un più convenzionale monobraccio con mono centrale montato su leveraggi. Le ruote lenticolari, abbinate ai due monobraccio e alla carenatura futuristica, conferivano alla CX linee senza eguali al mondo.

Gilera CX: un cuore sportivo

A livello tecnico, la CX 125 sfruttava la base più collaudata della serie MX e SP. Ritroviamo quindi il telaio in acciaio “Twin Box”, con al centro il motore che, rispetto alle sorelle sportive, presentava una rapportatura rivista, allungata e votata al comfort, una biella più corta e un pistone con spinotto disassato. Non mancava la valvola allo scarico elettronica APTS 3 per quel piccolo monocilindrico che, di fatto, rappresentava la terza generazione dell’ottavo di litro prodotto ad Arcore.

Il motore aveva una potenza dichiarata di 32 CV a 10.500 giri/min. Lo stesso sarebbe stato utilizzato anche sulla Gilera Crono (evoluzione della SP 02), ma con una rapportatura diversa e più sportiva.

Alla guida, la CX, pur dichiaratamente GT, mostrava alcune pecche. La posizione in sella non era comodissima, seppur offrisse qualcosa di più rispetto alla SP 02; mentre a livello dinamico pagava lo scotto di un peso non proprio contenuto, oltre a un avantreno che non restituiva un feeling paragonabile a quello delle moto con sospensione convenzionale.

Da brutto anatroccolo a oggetto del desiderio

Un errore del periodo fu l’inevitabile confronto con le moto sportive che andavano per la maggiore. Lì la CX non reggeva il passo, ed era ovvio: puntava su altro, sul comfort e sulle percorrenze, argomenti ostici alle orecchie dei sedicenni impallinati di prestazioni e guida sportiva. E sarebbe stato interessante vedere quel progetto su una moto di maggiore cilindrata a 4 tempi…

Inoltre, non mancarono difetti legati ai complicati accoppiamenti della carenatura e alla fragilità delle plastiche, che non di rado mostravano segni di cedimento.

La CX non venne comunque capita e, nonostante design e tecnica d’avanguardia, fu un fiasco. Dalle catene di montaggio di Arcore ne furono prodotte inizialmente 500 unità, ma i concessionari faticavano a smaltirle. In seguito ne uscirono altre, destinate soprattutto all'estero, ma le CX restarono per la maggior parte esposte nelle vetrine. In totale ne furono prodotte circa 1.000 unità, con la produzione cessata nel 1993, e con poco più della metà vendute.
La Gilera CX 125 rimane ancora oggi una delle interpretazioni più originali e futuristiche nel panorama delle ottavo di litro, una moto che ha saputo distinguersi per design, tecnica e soluzioni ingegneristiche all’avanguardia. Per collezionisti e appassionati, rappresenta un ricordo (oltre che un desiderio) di un periodo in cui anche le moto entry-level erano caratterizzate da audaci innovazioni.


BIMOTA YB7 400 FOLGORE: PICCOLA PERLA CHE CONQUISTÒ IL GIAPPONE

 

 

  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento