Mondial Starfighter, 20 anni fa: un fiore che non sbocciò mai

Mondial Starfighter, 20 anni fa: un fiore che non sbocciò mai

Correva l'anno 2003 e Mondial era un marchio storico italiano in rilancio. Quell'anno venne presentata una naked sportiva interessantissima, ma il destino aveva altri piani e non venne mai prodotta

18.04.2023 ( Aggiornata il 18.04.2023 10:22 )

20 anni fa il mondo era parecchio diverso. L'Europa si stava adattando alla nuova moneta unica e il potere d'acquisto degli italiani era decisamente più alto rispetto a ora. Nel mondo delle moto dominavano le supersportive e i semimanubri, era l'epoca d'oro per chi amava la velocità e la pista e ogni anno le principali Case presentavano un nuovo modello spostando l'asticella delle prestazioni sempre più in alto.

In questa mischia decise di buttarsi anche Mondial, marchio storico italiano riportato alla luce da Roberto Ziletti a inizio millennio con il progetto Piega, una moto supersportiva esclusiva e innovativa spinta dal motore Honda bicilindrico della serie VTR1000 SP. Da questo gioiello di tecnologia (prodotto in piccola serie e ormai roba da collezionisti) è stata tirata fuori una naked che venne mostrata al pubblico durante il salone EICMA del 2003. Si chiamava RZ Starfighter

Obbiettivo: stupire

Già dal nome possiamo intuire che questa moto era qualcosa di particolare: Starfighter è infatti è il nome dell'intercettore F-104, uno dei jet militari più longevi e importanti che l'Aeronautica Italiana abbia mai avuto, famoso per le incredibili prestazioni velocistiche e per la sua caratteristica forma a razzo. 

Su questa moto il nomignolo calzava a pennello, era argento come la carlinga dello "Spillone" e aveva un look decisamente unico: in Mondial la descrissero così: "una moto unica,con valori meccanici e stilistici inconfondibili. Il risultato è una moto che per tipologia, utilizzo e design si stacca da tutte le altre ribadendo, con orgoglio, il suo carattere fortemente italiano.

La scelta stessa della componentistica e la scelta di materiali di alto livello, sono i segnali di una cura e di una passione tipici di quel laboratorio di idee targato Mondial. Insomma una vera e propria macchina da divertimento, che emoziona alla guida e lascia senza fiato a guardarla. Il design è di Massimo Zaniboni di Arkema Studio."

Tecnicamente avanzatissima

Sull'unicità del progetto non ci piove, Zaniboni ha sviluppato delle linee minimali che focalizzavano l'attenzione dell'appassionato soprattutto sull'anteriore e sulla meccanica. Un cupolino che non era un cupolino, ma la cornice del doppio faro sovrapposto che integrava anche le lunghe frecce aerodinamiche. Il telaio e il forcellone, entrambi in CrMo dello stesso colore carrozzeria, erano così esaltati a parte attiva dell'estetica della moto. Serbatoio e codino erano semplici e striminziti, con lo scarico alto che spunta al centro proprio come sulla Piega.

Con la Piega condivideva anche ciclistica e meccanica. Il motore biclindrico a V Honda era capace di 140CV a 9.800 g/min, per una coppia di 10,2 kgm a 8.800 g/min. Le sospensioni Ohlins sono state realizzate dall'azienda nordica su specifiche Mondial e l'enorme radiatore racing dominava la vista appena dietro la ruota anteriore. Anche i freni erano derivati dalle corse, con attacco radiale, una novità introdotta sulle moto di serie proprio dalla Piega. Il peso di 178 kg e l'interasse cortissimo di 1.420mm facevano pregustare caratteristiche dinamiche eccellenti.

Poi cosa è successo? Purtroppo il sogno Mondial durò poco e appena dopo quell'EICMA, nel 2004, l'azienda spedita verso il rilancio venne investita dalla procedura di fallimento del Tribunale di Monza, interrompendo tutte le attività. Negli anni venne portata avanti una causa per bancarotta fraudolenta ai danni dei fondatori Alismeno e Ziletti che si concretizzò in una condanna nel 2012. Dal 2005 il marchio FB Mondial passò poi di mano due volte fino all'attuale proprietà di KSR, che ha rilanciato il marchio con prodotti del tutto differenti e molto meno esclusivi.

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