Rewind, Ducati 748: sorella terribile

Rewind, Ducati 748: sorella terribile

La media bolognese era la versione "in scala" della 916. Guizzante e maneggevole tra le curve questa sportiva venne in parte oscurata dalla più blasonata sorellona, ma con Paolo Casoli vinse nel 1997 la prima edizione del mondiale Supersport 

Redazione - @InMoto_it

30.10.2021 17:39

Su strada, campionessa di maneggevolezza

Le sensazioni di dominio completo, di integrazione perfetta con il mezzo e di assoluta confidenza, che si provano alla guida della 748, sono le stesse di cui si gode in sella alla 916. Non si fa in tempo a stupirsi per la buona manovrabilità da fermo (considerando che si tratta quasi di una moto da corsa) che, non appena in movimento, si scoprono una maneggevolezza quasi da 125 stradale e una reattività da riferimento. Nel caso specifico, la 748 non è neanche afflitta dalla brusca risposta della trasmissione che si riscontra nella 916 nei rapidi chiudi-apri dell’acceleratore, determinati - in quel caso - dalla maggiore coppia motrice disponibile ai bassi e medi regimi. La 748 è cioè più scorrevole, ma il suo motore va tenuto sempre bello “allegro” senza timore di vedere l’ago del contagiri fra 7.000 e 11.000 giri.

È in questo arco della curva di erogazione che, con l’accompagnamento di una rumorosità di scarico più penetrante di quella della 916, la 748 sprigiona tutta la sua vivacità, si lancia all’attacco delle curve e… lascia letteralmente senza parole in fatto di velocità di inserimento. Non scherziamo quando vi diffidiamo dall’usare traiettorie “normali”, vi trovereste irrimediabilmente all’interno della corsia ideale, sentendovi quasi dei “codardi” per non aver osato entrare in piega a una velocità maggiore. Basta pochissimo comunque per entrare in sintonia, e crescere nelle prestazioni personali fino a raggiungere livelli impensabili, confortati da un limitatissimo impegno fisico (fa quasi tutto da sola e non bisogna mai agire con forza su manubrio e pedane per raddrizzarla). I pneumatici Pirelli Dragon dal sicuro appoggio (soprattutto l’anteriore di 120/60-17”) sono i principali artefici del diverso comportamento della 748 rispetto alle 916: ci si sente praticamente dei campioni, grazie alla grande fluidità d’azione di avantreno, identificabile con qualche leggero movimento dello sterzo in accelerazione in uscita di curva.

Prestazioni, velocissima con consumi a sorpresa

Visto quello che riserva sul piano della guida, la 748 poteva anche permettersi qualche incertezza nelle prestazioni: l’avremmo perdonata senza problemi. Invece no. Comparata alle sue rivali dichiarate (le quadricilindriche sportive giapponesi di 600 cc, con le quali si scontra nella categoria supersport), esce a testa alta da ogni confronto. Con una potenza massima di 90,88 CV a 10.900 giri si pone appena sotto la mostruosa Kawasaki ZX-6R, ed è praticamente sullo stesso piano di Honda CBR 600 F e Yamaha FZR 600 R, due moto che riesce a sopravanzare in fatto di velocità massima, raggiungendo i 248,7 km/h con estrema facilità molto prima dei 2.000 metri partendo da fermo.

La curva di coppia anche se non così sostanziosa ai bassi regimi come quella della 916, si mantiene su valori sempre soddisfacenti (da poco meno di 5 a circa 7 kgm costantemente fra 3.000 e 10.000 giri/min, con l’apice di 6,97 a 8.750 giri/min). In accelerazione, sfruttando appieno le doti del motore bicilindrico a iniezione grazie a una frizione resistente e modulabilissima, è in grado di spuntare con regolarità i tempi di tutto rispetto sia ai 400 che ai 1.000 metri (11”2 e 21”1 rispettivamente, uscendo alle velocità di 195,2 e 230,5 km/h), e anche in ripresa non delude, considerando che a 50 km/h, in sesta, il motore è già a un regime di rotazione che evita quegli strappi che invece affliggono la 916. Al traguardo dei 400 metri transita infatti dopo 14”5 e ai 1.000 metri arriva in 25”9. Ottimi i riscontri alla voce consumi. Tirando il collo al motore si percorrono almeno 8 km/litro, e nei percorsi extraurbani si è sempre vicinissimi ai 20 km/litro, con un picco di 26,2 km con un litro di carburante quando si usa l’acceleratore con attenzione e gradualità.

Ducati 748 FOTO

Ducati 748 FOTO

La media bolognese era la versione "in scala" della 916. Guizzante e maneggevole tra le curve questa sportiva venne in parte oscurata dalla più balsonata sorellona, ma con Paolo Casoli vinse nel 1997 la prima edizione del mondiale Supersport 

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