Rewind, Cagiva Elefant 900 ie '91: l'antesignana

Rewind, Cagiva Elefant 900 ie '91: l'antesignana

Nel 1991 l'iconica endurona stradale di Schiranna era un concentrato di tecnologia e raffinatezza ciclistica nella prima versione a iniezione, limitata in soli 1000 esemplari. Ora è un pezzo da collezione, e in quegli anni ne parlavamo così

Redazione - @InMoto_it

14.05.2021 18:07

In principio fu lei. Con la presentazione delle due moto, le nuove Lucky Explorer 9.5 e Ducati DesertX, figlie della Elefant, andiamo a dare uno sguardo su cosa fosse la maxi enduro targata, al periodo, Cagiva.
Potremmo semplicemente usare due parole per farvi capire di che moto stiamo parlando: Edi Orioli e Lucky Explorer. Sono i nomi di pilota e sponsor di una delle imprese più belle del motorsport italiano, quando nel 1990 la Cagiva decise di non risparmiare e puntare tutto sulla vittoria alla Dakar con una moto che oggi è leggenda: la Elefant 900 ie, ovvero la risposta tricolore al dominio giapponese nel rally più duro del mondo, che ha ovviamente stupito tutti sia nel deserto che nella versione di serie, con caratteristiche uniche e un motore che è tutto un programma.

Unica nel suo genere

Partiamo proprio dal motore, perchè fino a quegli anni nessuno aveva mai osato mettere la meccanica di una sportiva vera - la Ducati 900SS - su una grossa endurona dakariana. Il risultato poteva essere o un disastro totale o un'arma affilatissima, e per fortuna i tecnici di Schiranna hanno lavorato bene realizzando la on-off più concreta e corsaiola dell'epoca. Solo a distanza di molti anni questa soluzione sarebbe diventata quasi normale, e tante crossover attuali condividono i propulsori con moto sportive e turistiche.

All'epoca, però, sembrava una sorta di frankenstein e sull'utenza incuteva un certo timore. Alla fine, però, la 900 ie era stata molto addolcita nell'erogazione e dotata di una morbidissima frizione a bagno d'olio, essendo impossibile da usare la classica a secco di Ducati nel deserto. La prima serie con iniezione elettronica prodotta dal 1990 al 1993 era tra l'altro limitata in soli 1000 esemplari e aveva tutta la componentistica top dell'epoca, derivata da quella usata in gara da Orioli e compagnia.

Punti forti e punti deboli

Quello che faceva storcere il naso ai puristi del fuoristrada era la ruota anteriore da 19" affiancata a un disco freno grande, su un impianto frenante tipicamente stradale, un unicum nel panorama mondiale e unica pecca del progetto per chi voleva fare veramente fuoristrada con questa moto, mentre su strada il comportamento era superiore alla concorrenza proprio grazie a questa soluzione. Per il resto era la più ciclisticamente raffinata, potente e leggera endurona dell'epoca, con una grande coppia offerta fin dai bassissimi giri. 

L'alchimia perfetta di elementi stradali e off-road della Elefant 900 ie a tiratura limitata non si è ripetuta nella produzione seguente (in serie non numerata) che si può considerare una moto quasi completamente diversa. Nella versione di grande produzione, più economica e meno preziosa, la ciclistica è meno rigorosa, la frizione più brusca e l'erogazione del motore meno pastosa perchè l'iniezione è stata sostituita con i carburatori. Per fortuna nel 1991 abbiamo provato un esemplare numerato della prima serie e queste sono le considerazioni - più o meno positive - di chi non sapeva ancora quanto iconica sarebbe diventata questa moto negli anni.

Gira pagina per leggere la nostra prova del 1991 -

Tutte le nostre prove del passato le trovate invece cliccando a QUESTO LINK

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