Batman: quanto costa la moto del cavaliere oscuro e che motore usa
L'incredibile veicolo dei film esiste davvero: ne sono stati costruiti sei. Ecco tutte le curiosità sul mezzo più iconico dell'universo DC
LA BATPOD COSTRUITA A CINGOLI (NELLE MARCHE)
Nel 2007 il Museo del Sidecar di Cingoli (MC) ha inaugurato la sezione ”Moto & Cinema” nella quale compaiono le repliche, e talvolta gli originali, di veicoli a due o tre ruote impiegati in film famosissimi. Tra queste il Bat-Cycle, la Yamaha apparsa nel primo Batman, una serie TV del 1966 con protagonista Adam West nella parte dell’uomo pipistrello.
Nel 2008 però uscì in Italia ”Batman - Il cavaliere oscuro” diretto da Christopher Nolan nel quale compare un veicolo nuovo e affascinante: il BatPod.
«La straordinarietà delle scene d’azione sul BatPod ci convinse immediatamente a tentare di replicarlo – è il racconto di Costantino Frontalini, proprietario e direttore del Museo. – Fortuna volle che la Warner Bros organizzò un evento per il lancio del film a Roma e portò uno dei BatPod costruiti per le riprese. Mi recai a Roma e grazie alla cortesia degli organizzatori riuscii ad avvicinarmi al veicolo per prendere tutte le misure necessarie e fotografare i vari dettagli. Rientrato in sede, cominciammo la costruzione. Prima realizzammo il traliccio che costituiva il telaio della moto e in seguito aggiungemmo i vari dettagli. Riuscimmo a trovare le ruote di 508 mm di larghezza (normalmente utilizzate per i carrelli degli aerei) mentre il resto venne costruito direttamente nella nostra officina-laboratorio, compresi i lanciarazzi anteriori. Per quanto riguarda la meccanica ci siamo affidati alle informazioni trovate in rete». Il risultato è eccezionale per fedeltà al BatPod originale.
La “replica” è perfettamente funzionante e un collaboratore di Frontalini l’ha guidato su asfalto, a sua volta vestito da... “Batman replica”. «Abbiamo testato il mezzo in cima al muro della Diga di Cingoli. Ovviamente, non disponendo degli effetti speciali di Hollywood, ci siamo dovuti arrangiare con due rotelline stabilizzatrici laterali per questioni di sicurezza».
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